Mondo Del Fuoco
Parte II

1934

Di norma gli uomini non hanno la più pallida idea di come si applica l’Insegnamento. Se odono una formula che sembri loro consueta esclamano: “Sempre le stesse cose, che tutti sanno!”, senza darsi la pena di verificare fino a qual punto l’abbiano compresa e praticata. Non pensano che l’Insegnamento viene impartito non per amore di novità ma per edificare una vita utile.

L’Insegnamento di Vita non è una semplice compilazione di utopie mai udite. L’umanità ha origini antichissime; nel corso dei millenni molte e varie faville di Saggezza sono state riversate sulla Terra, ma ogni ciclo ha la sua propria chiave. Se per qualcuno quella attuale è cosa familiare, se ne contenti, e sia grato per quel segnale a lui affine. Ciò sembra semplice, ma in realtà è molto difficile. Gli uomini infatti amano ricevere notizie e balocchi, e pochi sono disposti ad affinare la coscienza.

Gli Insegnamenti non possono aver trascurato uno solo degli elementi. Migliaia di volte si è già menzionato il Fuoco, e se oggi vi si insiste non è solo per ripetere, ma per premonire di certi eventi che riguardano il fato del pianeta. I più non sarebbero capaci di dire che nel cuore si sono preparati al Battesimo del Fuoco, anche se già gli Insegnamenti più antichi ne hanno predetto l’Epoca inevitabile.

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1 — Studiamo ancora più da vicino le condizioni del Mondo del Fuoco. La divisibilità dello spirito è una proprietà che pone varie questioni. C’è da domandarsi, sicuramente, fino a qual punto il chimismo dei Luminari influisce sulle parti separate dello spirito. Durante i grandi voli le sue parti possono andare esposte agli influssi più diversi. Invero, neppure il corpo igneo può evitarli, ma se la coscienza è aperta sarà sempre possibile trovare le vibrazioni migliori. Per la coscienza terrena è arduo controllare quelle parti separate, che, come messaggeri spirituali, ben si adattano alle condizioni dei luoghi: talvolta pertanto si manifestano chiarissime e ben udibili, mentre altre volte sono molto vaghe. Ciò non dipende dallo spirito dell’emittente e neppure dal ricevente, ma dalle qualità chimiche delle correnti. Persino gli Esseri più infuocati vanno sottoposti alle correnti cosmiche: ciò non ne sminuisce affatto l’eccelsa natura, comprova semplicemente l’immutabilità delle leggi. La maestosità dell’Universo deve impregnarvi al punto da accettare le leggi dei grandi Luminari.

Se vi stupiscono le sfere d’avorio scolpite dai Cinesi figuratevi che tensione di volontà occorra per condensare la massa dei corpi celesti.

2 — Riconoscere la necessità di adeguarsi senza riserve alla legge è una gioia dello spirito. È gioia dello spirito capire che i grandi Spiriti planetari sono rigorosamente disciplinati. È gioia dello spirito realizzare l’essere igneo entrostante. Ma rendersi conto che esso implica e sopporta responsabilità immense, questo è coraggio.

Affermo che non c’è gioia maggiore per Noi che vedervi accettare queste qualità dello spirito. La coscienza, se ardente, è la qualità chimica più sottile, e si manifesta in tutta la sua pienezza negli spazi interplanetari. Quando l’organismo fisico è sfinito comincia il respiro del fuoco. Perciò gli esseri sono di due specie: quelli che prosperano sul fondo degli strati inferiori e quelli che aspirano alle vette.

3 — Che lontane correnti siano in grado di operare guarigioni è ovvio, ma si cercherà di negarlo. Si ammette la forma più grossolana di elettricità, ma si getterà il ridicolo sulle correnti delle massime tensioni. Eppure uomini di senso pratico hanno sperimentato più di una volta quelle vibrazioni risanatrici. I ritmi citati tempo fa certo non comprendono una molteplicità di altre vibrazioni, dai tremiti più sottili a quelli più intensi.

È poi molto importante il fatto che anche sottoposta a queste correnti cosmiche la volontà umana conserva tutta la propria validità. Chi non intende sperimentarle non prova che una reazione molto leggera, mentre l’accoglimento volontario ne accelera notevolmente gli effetti. Esiste poi, naturalmente, una terza maniera, allorché si è in contatto stabile e cosciente con la Gerarchia, poiché allora sia per l’Emissario che per il ricevente è facile ottenere i risultati migliori. Non è senza motivo che vi consiglio questo legame, che facilita mutuamente gli effetti: vi aiuterà a risparmiare energia, il che è molto importante, specie in quest’epoca di correnti confuse e incrociate.

Sarebbe facile ricordare certi episodi, allorché, proprio durante l’intervento di correnti benefiche, chi vi era sottoposto badava solo a ripetere: “Sento il letto che si scuote, certo è un terremoto”. Tali dinieghi, frutto di leggerezza, sovente scemano l’effetto anche delle energie più potenti.

Che le guarigioni operate dal fuoco costringano a pensare a Coloro Che dedicano le forze migliori a beneficio del genere umano.

4 — Nel Mondo del Fuoco non esistono ombre. Non è cosa difficile da immaginare, dal momento che anche nel mondo fisico è possibile ottenerlo, disponendo adeguatamente le sorgenti di luce. La luminosità di tutte le parti del Mondo del Fuoco produce uno splendore continuo. Del pari, la coscienza è sempre desta, poiché il sonno non v’esiste. Una simile tensione è ottenibile quando il fuoco interiore corrisponde perfettamente a quello cosmico, ma in stato di totale armonia non si avverte tensione.

È giusto chiamare musica delle sfere quello che è il Canto del Fuoco. Le sue vibrazioni non sono forse consonanti? E quelle risonanze non sono forse nutrite di radiazioni? Perciò, quando vi rivolgete ad Agni chiamandolo “Custode delle Porte” e realizzate l’ineffabile legame, anche voi risuonate. Anche qui, nel mondo fisico, ciò è possibile, non fosse che per un solo istante, e allora tutte le abitudini terrene scadono e si perdono. Pertanto è bene affermare nel cuore lo scintillio del Mondo del Fuoco; che le abitudini mondane cedano alla sua Verità.

5 — Vi ricordo il mito della nascita dei monti: quando il Creatore del pianeta era intento a formare la Terra molto si occupava delle pianure, luoghi fertili che avrebbero sostentato l’uomo con le pacifiche attività dei campi. Ma la Madre del Mondo così disse: “È vero, gli uomini troveranno pane e commerci in quelle pianure, ma quando l’oro le avrà inquinate, dove andranno a ritemprare le forze i puri di spirito? Da loro le ali, o catene di montagne, che possano liberarsi dall’oro”. Rispose il Creatore: “È troppo presto per le ali, che sarebbero per l’uomo morte e rovina. Ma farò le montagne. Qualcuno ne avrà paura, ma per altri saranno la salvezza”. Così esistono due specie di uomini: quelli delle pianure e quelli delle montagne.

È bene ritornare a questi miti, che prevedevano l’inquinamento del mondo. Perché mai gli uomini sono così riluttanti a studiare il chimismo dell’aria? Anche semplici apparati fisici bastano per registrare il condensarsi di sostanze venefiche. Certo sono correnti che non sempre si riesce a identificare, così come non sempre si riesce a fotografare fenomeni del Mondo sottile, ma con un po’ di pazienza si noteranno molte cose. Il Mondo del Fuoco non è facile da osservare con mezzi terreni.

6 — Ricordo il mito della “nascita del Fulmine”. La Madre del Mondo disse al Creatore: “Quando la Terra sarà avvolta in veli di scura malizia, come la raggiungeranno le gocce salutari della Beatitudine?”, e il Creatore rispose: “Si possono lanciare torrenti di Fuoco capaci di trapassare anche le tenebre più dense”. E disse la Madre del Mondo: “Certo le scintille di Fuoco del Tuo Spirito danno sempre la salvezza, ma chi saprà raccoglierle e custodirle per l’uso opportuno?”. Rispose il Creatore: “Gli alberi e le erbe; e quando cadono le foglie resta il deodara, con le sue sorelle, a preservare per tutto l’anno gli accumuli del Fuoco”. In miti come questi si trasmette il legame con il Mondo superiore. In tutti i paesi si è inculcata la premura sollecita per l’umanità e per tutte le creature. Così gli antichi sacerdoti vigilavano con scrupolo sulla corretta perequazione del Fuoco creativo.

L’uomo moderno incrocia frutti e piante senza adeguato controllo, mentre bisognerebbe, verificare con lunghe prove il modo migliore di conservare la sostanza ignea. Non è lecito interferire alla leggera con la creatività della Natura. I consigli migliori vengono dal Mondo del Fuoco, ma è una Benedizione che deve essere guadagnata.

7 — Ora non vi stupite più che la Battaglia duri tanto, poiché l’espandersi della coscienza allarga i confini dell’essere. Sarebbe invero stolto pensare che Colui Che osò rivoltarsi contro la Luce sia un debole. E bisogna rendersi conto che le Forze della Luce non lo annientano non per Loro impotenza, ma per non scardinare prima del tempo l’equilibrio del pianeta. Pochi comprendono che il potere del Logos planetario tiene nel debito conto le condizioni fisiche. Ma già si scorge che le vibrazioni armoniche sono state turbate e che il mondo è scosso da convulsioni di caldo e di freddo. Perciò consiglio di preservare l’equilibrio dello spirito. La sua presenza è necessaria soprattutto là dove le fondazioni vacillano.

Persino in certi libri popolari si legge dei mutamenti intervenuti nel clima, nell’assetto dei continenti e dei fiumi. Per quanto essi sembrino imprecisi, resta il fatto che la scienza dei Luminari è esatta. Non crediate che le profezie siano erronee, poiché vengono dal Mondo del Fuoco.

8 — L’Agni Yoga richiede una notevole capacità di risorse. Non lo si esercita a mezzo di discipline fisico-meccaniche, quali intervengono, in vario grado, in altri Yoga. L’elemento del Fuoco dovrebbe, pare, andare soggetto alle leggi fisiche, alla stessa stregua di tutti gli altri. Ma l’essenza di Agni obbedisce a leggi così sottili da essere fisicamente inesprimibili. Perciò occorre dar fondo a tutte le proprie migliori risorse per seguire i suoi segni. Ciò spiega perché sovente la Gerarchia emetta segnali di Fuoco che gli uomini né vedono né curano di ascoltare. La legge del Fuoco è alla base stessa della vita umana. La concezione, la nascita e qualsiasi atto pertinente ad Agni non suscitano meraviglia per le opere manifeste dell’Ineffabile. Si vaga senza meta attorno alle costruzioni meccaniche, ma procedere nel futuro è possibile solo se si realizza Agni. Quando interi continenti stanno morendo dove trovare altre dimore, senza una nuova energia? Bisogna preparare la coscienza spirituale a grandi cataclismi, per quanto possibile; ma se gli uomini affronteranno l’ultimo giudizio ancora appestati dall’acre odio del passato, saranno come polveriere. Rivolgetevi dunque ad Agni con le vostre migliori risorse.

9 — Non sarà inutile far comprendere all’uomo che non è stato diligente nel pensare con fermezza al futuro. Già abbiamo ricordato il mito dell’Oro: prevedeva il tempo in cui il culto dell’Oro culmina, preludio all’avvento del Fuoco, che n’è l’antipode. Sovente si legge dell’incendio che distruggerà il pianeta. Già duemila anni fa si profetò che sarà il Fuoco a distruggere la Terra. E da molti millenni i Patriarchi hanno ammonito di questo pericolo. Ma la scienza non ha voluto vedere i molti segni, e nessuno è disposto a pensare in termini globalmente planetari. Perciò Noi prendiamo la parola, prima di quel tempo tremendo. Non è detto che si possa ancora sfuggirvi. Il soccorso è possibile, ma certo l’odio non serve a guarire.

10 — Fate attenzione a quegli stati che si chiamano intermedi: quello che sta fra la veglia e il sonno offre un notevole campo di indagini. Si osserva, tra frammenti di pensiero terreno, la presenza di altri, di diversa levatura, le cose sembrano vibrare e le percezioni sensoriali mutano. Pochi vogliono ammettere che ciò sia effetto del pensiero del Mondo sottile o persino di quello igneo. Eppure quando ciò che è oggettivo sparisce ci si desta alla voce del Mondo sottile. In vari simili stati di transizione si notano i lampi dei Mondi superiori. Ad esempio, sono da notare con attenzione certe speciali risonanze. È bene non ricercare simili fenomeni quando si è immersi nello stato fisico, perché l’equilibrio è ciò che più importa, ma quel ricettacolo che è una coscienza espansa deve saper accogliere le manifestazioni di tutti e tre i mondi. Solo così facendo vi preparate a comprendere il pensiero igneo. Il fuoco, quale elemento visibile, sovente ostacola quel tipo di pensiero, ma Agni, quando compare, è ben più di un fiammifero. Eppure ogni fenomeno igneo si ripercuote soprattutto sui processi mentali. Intanto osservate la genesi del Fuoco visibile: quell’energia luminosa ruota a spirale, sì che basta una fiammella per riprodurre l’intervento di un’energia esterna. Quando il Fuoco interno si fonde con l’esterno si può dire di risuonare in bellezza.

11 — Vi sono ciechi che sentono la presenza del fuoco dal suono, anziché dalla luce, e alcuni preferiscono persino conoscerlo in tal modo piuttosto che dal calore. Esperimenti istruttivi si possono compiere, oltre che sui ciechi, anche su persone accuratamente bendate. Quest’ultima condizione però può nuocere alla loro capacità percettiva, pertanto le testimonianze dei ciechi sono più probanti, anche perché di solito hanno un udito migliore. Essi possono persino testimoniare che anche la fiamma di una candela risuona. L’uomo ha per molti versi raffinato i propri sensi, ma la privazione fisica di uno di essi aguzza gli altri. Chi è in grado di vedere sente il canto del fuoco in una stufa, in un falò, in un’esplosione, insomma nelle manifestazioni più grossolane; inoltre è raro che sappia distinguere il suono del fuoco dal rumore proprio del combustibile. Pure, è possibile ascoltarlo. Gli antichi Cinesi cercarono di riprodurre il suono del fuoco sui loro strumenti a corda. L’Imperatore del Fuoco doveva essere accompagnato, nel tempio, da un suono igneo, così come il Governatore delle Acque doveva essere accompagnato dal suono di strumenti di cristallo. Sono raffinatezze, ormai dimenticate, che testimoniano una grande acutezza di osservazione dei suoni della Natura. È bene poi ricordare le forme di culto basate sulle vibrazioni più sottili. In verità la finezza del Fuoco non sarà rivelata dal freddo raziocinio, ma dal fremito del cuore. E alla base bisognerà porre non il semplice culto del fuoco, ma la venerazione di Agni, quale legame iniziale con il Mondo superiore.

12 — Vi rendete conto di quale sia la Nostra tensione, quando il cervello è come un fuoco che divampa. Ma i Nostri avversari dipendono dalle possibilità fisiche; proprio per questo bisogna opporvisi con tutta la pazienza. Ben rari sono quei santi che non furono afflitti da dolori speciali, e molte volte essi stessi non riuscirono a capire perché mai ne dovessero soffrire, ma la tensione del fuoco è inevitabile allorché si segue la via più breve. Come potrebbe essere altrimenti, se i piedi calcano la Terra, mentre la testa è già nel Mondo del Fuoco!

13 — È bene osservare non solo la Nostra Fratellanza, ma anche quella degli oscuri. Sarebbe erroneo minimizzarne le forze; sovente le loro vittorie sono dovute proprio a tale negligenza. Spesso si sente dire: “Non vale la pena pensarci, non ne sono degni”. Ma bisogna pensare a tutto ciò che esiste. Se è legittimo proteggersi dai ladri e dagli assassini, tanto più lo è difendersi dai predoni dello spirito. Bisogna valutarne bene le forze per meglio resistervi. Ur. non ebbe paura di visitarli. Li vide nei loro vari gradi ed ebbe l’ardire di arringarli. Esiste invero un livello tale di coraggio che riduce al silenzio anche il loro potere. Certo è impossibile convincerli, ma li si può paralizzare e indebolire considerevolmente. Perciò è di imperativa importanza opporsi attivamente alle tenebre. Dalla polvere non nasce che polvere. Se si vuol tenere pulita la casa si devono usare scope di varia natura; e se vi si scopre uno scorpione lo si espelle all’istante.

Ur. assistè a un loro convegno, disciplinato, e da simili riunioni molti umani avrebbero molto da apprendere. Ella parlò a buon diritto come Nostra Messaggera, e in tale affermazione è insito un grande potere. Non è il caso di trattenere le forze se lo spirito conosce le proprie armi. Gli oscuri discutono molto, specie quando constatano che gli eventi non vanno come vorrebbe il loro padrone. Sono le Forze della Luce che impediscono loro di distruggervi. Sembrerebbe facile annientare i pacifici, ma sopra tutte le risorse delle tenebre sta sempre il potere dello spirito. Ur. disse loro, giustamente: “A voi Satana pare invincibile, ma io testimonio la sua sconfitta davanti a voi tutti”. È dunque bene conoscere sia le loro intenzioni che il Nostro Potere.

Ma quelli per cui sogni e visioni sono solo effetti di indigestione dormano pure beati anche fra i segni più chiari della realtà. Solo chi sa qual è la forza del nemico può sperare nella vittoria. Che disciplina e che unione bisogna possedere per sbaragliare assemblee come quelle! E anche per distruggere una volta per sempre le cose meschine occorre radunare tutto il coraggio dello spirito.

14 — Nello stesso momento in cui qualcuno sacrifica l’anima sua per il bene del Mondo, un altro siede sull’acqua. Mentre quello offre il proprio cuore per la salvezza dei suoi fratelli, l’altro si dibatte fra i fenomeni del Mondo sottile. I santi del Grande Servizio non hanno poteri psichici, poiché già fervono in spirito per la Gerarchia, e hanno il cuore che sente l’angoscia del mondo. Lo psichismo è una finestra aperta sul Mondo sottile, ma l’insegnante avverte: “Non guardare sempre da quella parte, leggi invece il libro della vita”.

Lo psichismo è sovente causa di debolezza, mentre il grande Servizio è saldo nella conoscenza-diretta. Perciò Noi vi poniamo in guardia, esortandovi a non guardare indietro senza un preciso scopo per il futuro. Chi ha quei poteri ed è spiritualmente debole è spesso un boccone prelibato per i satanisti.

Invero il Grande Servizio è grave di responsabilità. Ma è un calice cui bisogna abituarsi, poiché la via più breve non esiste se non lo si vuota. Il cuore che aspira alla Gerarchia sa quant’è necessario e salutare il Calice dell’Offerta. C’è chi si limita a deriderlo e denigrarlo, ma qualcuno lo considera come un tesoro. È Nostro fervido desiderio che si sviluppi l’autentica conoscenza-diretta.

15 — Nulla tanto allontana dal sentiero quanto il rifiuto della conoscenza-diretta. Ma essa principia dalla venerazione della Gerarchia. Questa sola impedisce che l’egoismo la corrompa. Solo la venerazione infatti impedisce che l’Insegnamento venga distorto e consente che esso alimenti le forze. Non Mi stancherò di consigliare la vera devozione, poiché tante volte questo concetto viene scambiato con il fanatismo più ignobile. Così è prescritto nel Mondo del Fuoco.

16 — Come in Cielo, così in Terra. In verità, uno solo è il principio dell’Essere che pervade tutte le creature. È la base che consente all’umanità di comprendere la Gerarchia dell’Infinito. Chi mette in dubbio che un qualsiasi oggetto esprime un atto di volontà? Senza volontà non è possibile produrre o muovere nulla. Così è in Terra, e così è nel Mondo superiore. Se l’esistenza del pianeta, roccaforte terrena, presuppone un impulso di volontà, è comprensibile che sia lo stesso anche per interi sistemi di corpi celesti. Una coscienza aperta lo capirà certo più agevolmente; ma anche l’ordinaria volontà umana vale come esempio di microcosmo. Senza scendere in calcoli astrusi, se si assume come valore unitario la volontà umana più intensa, ci si può fare un’idea della potenza di quella planetaria. C’è poi da perdersi in numeri enormi, se si calcola l’impulso di volontà di un sistema intero. Un tale problema introdurrebbe alla grandiosità dell’Ineffabile. Utile è dunque lo studio del potere della volontà, se è il pensiero che pone in moto quell’energia cosmica. La dimora di Agni è la fornace del Potere cosmico. Non lasciatevi travolgere dalle cifre sterminate dei calcoli della Magnitudine. I numeri esprimono semplicemente ciò di cui si è consci, ma il cuore ardente, senza far loro ricorso, si lancia con tutte le forze ad assimilare la Grandezza, dove le parole non valgono.

17 — II ritmo è il progenitore della cooperazione. Fin dalla più remota antichità gli uomini hanno capito l’importanza del canto ritmico corale, dei moti musicali; sono andati così accumulando esperienza sulla forza motrice dell’azione comune. Da molto tempo si sa che il ritmo accende fuochi collettivi e giova a evitare l’irritazione e la discordia. Esso afferma l’identità dell’aspirazione, pertanto la musica è segno di unione di fronte all’opera in comune. Purtroppo la musica moderna difetta molto spesso di ritmo. Forse ciò da inizio a molte ulcere spirituali, e del resto tutta la questione dell’armonia è insolitamente complicata. La mancanza di ritmo favorisce la disunione, d’altro canto la cadenza ossessiva è fautrice di torpore. È dunque solo una coscienza ignificata quella che suggerisce di raffinare il ritmo. Per quanto si rifletta sulle cose più diverse si finisce sempre per tornare alla comprensione del fuoco. La dimora di Agni viene rivelata non dalla ragione, ma dall’armonia del ritmo, così come a volte è una vibrazione, non una forza, che schiude un vaso sigillato. Solo il vero ritmo conduce avanti e impedisce i ritardi. Si sa quanto sono nocivi questi ultimi, sia nel moto sia nella vita spirituale. È inammissibile variare un ritmo, a volte più rapido, a volte più lento: così facendo si sciupa inutilmente moltissima energia. Chi ha cominciato a muoversi secondo un ritmo infuocato, non torna sui suoi passi: esso lo protegge da ripensamenti penosi e lo guida avanti in spirito. Non limitate dunque la potenza del ritmo ai soli moti esteriori, introducetelo altresì nella vita spirituale.

18 — A volte si sente come un canto, nell’intimo, che non è mai disarmonico. È il caso di rallegrarsi, quando tali vibrazioni stimolano l’essere: hanno in sé il primo inizio del conseguimento.

19 — Le grandi calure non si devono soltanto a cause fisiche, ma anche ad un condensato chimico che si è raccolto attorno al pianeta, precursore dell’Epoca del Fuoco. Gli uomini non si avvedono di segni come questo, eppure essi stessi soprattutto potrebbero migliorare la situazione. La malizia, infatti, condensa uno stato chimico deleterio. Ma gli uomini non vogliono credere che il loro laboratorio interiore abbia rilevanza cosmica; pensano a molte cose senza valore e non riflettono sulla loro propria importanza e responsabilità. Naturalmente queste calure chimiche sono per ora solo temporanee, e vi subentra il freddo. Figuratevi cosa va preparandosi l’uomo, fra un quarto di secolo! Ma c’è ancora il tempo per pensarci e risanare l’atmosfera.

20 — Molti motivi sospingono l’uomo a temere il Mondo sottile e le sue radiazioni luminose. Nel proprio intimo egli sente che in quel Mondo ogni proposito è accompagnato da una radiazione palese, ma non vede le sue proprie emissioni. Se fosse ben certo della buona qualità dei propri pensieri non avrebbe paura di nulla. Ma per lo più essi sono molto tortuosi, e dunque egli, anche per l’abitudine terrena alla diffidenza, molto si allontana dai veri principi del pensiero. Perciò tanto insisto sulla necessità di pensare con chiarezza. Si dovrebbe esser così certi della qualità del proprio stato mentale da non doversi mai vergognare, neppure per un istante, per la luce che si emana. La salda aspirazione verso il bene, affermata dal cuore, moltiplica quelle belle luci, che sono anche dei purificanti spaziali. Nel Mondo sottile tali benefiche radiazioni sono come un sorriso rivolto a ogni creatura e contribuiscono alla gioia generale. Affermatevi dunque nel bene, e che il vostro pensiero sia tale da non dovervene mai vergognare. Non crediate che queste parole siano una semplice astrazione. Il Mondo sottile le convalida: molti dei suoi abitanti hanno motivo di rimpiangere che nessuno in Terra abbia loro parlato di quelle palesi radiazioni, che dovrebbero essere belle.

21 — A molti piacerebbe imparare come si entra nel Mondo sottile, ma non sanno come chiederlo senza sembrare ridicoli. Che dunque le Scritture circolino per tutto il mondo, e che vengano lette, anche se di nascosto, e lasciate che siano derise di giorno e studiate di notte. Sono errori perdonabili, poiché nessuno ha dato loro una semplice formula di guida. Li si è spaventati, se ne è intorpidita la coscienza, li si è estraniati dalla Verità, e nessuno li ha mai indirizzati a quei passi elevati che portano sulle Vette dell’Esistenza. Senza voler rimproverare, è indisputabile che da ultimo si sia fatta grande confusione nel mondo. Certo l’esistenza del Mondo sottile è ora una convinzione un poco più salda nella coscienza, ma non si sa ancora che fare di quei fenomeni né come riconciliarli alla vita quotidiana. Così si tenta di passare sotto silenzio ciò che pure si autoproclama ad alta voce.

Riflettete pertanto, mattina e sera, al passaggio in quel Mondo di Bellezza; e che esso sia veramente tale per voi.

22 — Raj-Agni, questo è il nome di quel Fuoco che chiamate entusiasmo. È davvero un Fuoco bello e potente che purifica tutto l’ambiente e alimenta il pensiero costruttivo. Nella sua luce argentina fiorisce la magnanimità, dalla sua fonte scorre il soccorso per il prossimo. Per le ali lucenti di Raj-Agni non ci sono confini né demarcazioni. Non crediate che una simile fiamma possa accendersi in un cuore malvagio. È un’elevazione che bisogna sapersi conquistare: dapprima ci si prepara offrendo con fermezza il cuore al grande Servizio, poi riflettendo che la gloria delle opere compiute non è propria, ma della Gerarchia della Luce. Allora diviene possibile elevarsi, sostenuti dall’infinità della Gerarchia, e compiere quelle azioni eroiche che tutti i mondi attendono. Raj-Agni dunque non si accende a proprio beneficio, ma per il grande Servizio. Rendetevi conto che il Mondo del Fuoco non può sussistere senza questa Fiamma.

23 — Durante i voli a grande altezza si compiono svariati esperimenti. Forse i ricercatori avvertono, nel profondo dell’essere, che a quelle quote è possibile ottenere le informazioni volute. Ma a tal fine si dovrebbero fornire, oltre che di apparati fisici, anche di energia psichica; solo in tal caso quegli esperimenti potrebbero aprire la via a nuove concezioni. È indispensabile che chi studia le alte quote e le profondità si sottoponga a una preparazione psichica. Solo il combinarsi delle due tecniche aggiungerà un significato speciale anche all’aspetto fisico del lavoro.

24 — Fate bene a lasciare che gli uomini decidano da sé. È giusto indicare una meta saggia, ma qualunque imposizione è contro la legge. Soprattutto è illegittimo voler forzare l’accensione dei Fuochi: solo mediante il proprio cuore si perviene al Mondo del Fuoco. Nessuno vi è mai stato condotto a viva forza. Di solito gli uomini non vedono dove comincia la violenza. Alcuni vi fanno ricorso, altri la cercano, azioni entrambe avverse alla natura del Fuoco.

25 — Osservate come l’atmosfera si fa più densa. Questi strati spessi e inferiori sono anormali. In verità la crosta del pianeta sta morendo, perché privata degli influssi benefici. È urgente ripristinare uno stato di purezza.

26 — Si possono distinguere diverse specie di uomini, secondo la loro natura. Certi non pensano mai al futuro, come se volessero svolgere tutto il loro compito in quella loro stessa vita terrena. Altri si lanciano avanti con ogni risorsa dello spirito, e la vita del mondo non ha per loro gran valore; anche quando non sono molto raffinati percepiscono con il cuore che tutto li attende. Questi ultimi sono quelli da frequentare, poiché nonostante gli errori continueranno nella ricerca, e quindi sono già dalla parte del Vero. Voi sapete che Agni vive nel cuore di chi ama il futuro. Anche se ancora non si manifesta, pur tuttavia la sua potenzialità è inesauribile. E abbiate compassione per chi non è attratto dal futuro, come per un malato: invero la sua aura non è luminosa, essendo priva di Materia Lucida. Molti sono coloro che si sono causati una tale povertà che neppure riescono a esprimersi mediante l’apporto opaco della sostanza nervosa. Come l’imperil blocca il fluire della sostanza ignea, così la mentalità ristretta la rende torbida. Ma l’ipnotismo potrebbe risanare questa condizione.

27 — È possibile influire sullo sviluppo delle piante, come già si è mostrato, ma ci vuole una buona dose di pazienza, poiché basta una qualunque corrente atmosferica per interferire nella trasmissione dell’energia ignea. Come pensare, allora, che le proprietà chimiche del cosmo non abbiano effetto alcuno sull’organismo umano! Persino si è osservato, giustamente, che anche il profumo dei fiori cambia con la pressione delle correnti spaziali. Non stupitevi se tutta la Natura reagisce a ciò che l’uomo non vuole notare. L’affinamento della coscienza dipende soprattutto dall’attenzione posta all’ambiente.

28 — Le salamandre, in quanto entità del fuoco inferiore, non possono essere molto luminose. Quando ve ne mostrai una volevo semplicemente darvi un’idea delle creature degli abissi del fuoco. Già vi avevo mostrato entità sotterranee e delle profondità marine, ma bisogna conoscere anche le immensità del Fuoco. Non si può capire veramente tutta la diversità fra le creature ignee se non si conoscono, oltre che le supreme, anche le infime.

29 — È possibile, in verità, operare sulla milza. L’organismo umano può per qualche tempo farne senza e sopravvivere, ma si tratta comunque di una soluzione meramente fisica. Finora nessuno pensa alle conseguenze che si provocano con ciò sul corpo eterico. Quell’organo, così connesso a quest’ultimo, deve essere protetto con grande cura, ma non distrutto. Lo stesso dicasi per l’asportazione dell’appendice; il paziente resta in vita, non solo, ma acquista peso, eppure una delle principali funzioni dell’energia psichica ne resta sconvolta. L’appendice, infatti, assorbe gli elementi psichici presenti nel cibo. C’è chi sopravvive anche senza, ma perché privare l’organismo di tale ausilio? È chiaro che le operazioni chirurgiche che si compiono sul cuore dimostrano quanto siano lontani i medici dalla questione psichica. Pertanto è necessario evitare qualsiasi intervento del genere, se non si provvedono le cure opportune per il corpo eterico. Qualora l’operazione sia inevitabile bisogna accompagnarla con adeguata opera di suggestione, sì che le parti del corpo eterico assumano la posizione opportuna. È con la mente che si giunge in contatto con esso. Se il pensiero afferma, per suggestione, l’autoprotezione del fuoco, si scansa una quantità di spiacevoli conseguenze. Ciò è specialmente indispensabile per prevenire ogni sorta di infezioni. Se durante un intervento chirurgico si impongono, per suggestione, i processi necessari, l’aiuto fornito al corpo sottile rende assai più agevole l’esito sperato. Con tale metodo si possono regolare tutte le funzioni dell’organismo, ma, se manca, la mutilazione del corpo sottile è straziante a vedersi.

I chirurghi dell’antica Cina solevano, prima di intervenire, far sì che il corpo eterico del paziente si dissociasse dal fisico, e lo suggestionavano spiegandogli come riadattarsi all’organo. Non siano dunque soltanto quelle fisiche le condizioni di cui tener conto.

30 — C’è chi pensa: che vita beata quella di Chi ha superato le sfere delle fatiche terrene! Con ciò, dimostra di non avere idea della vastità del reale. Come in Terra, così in Cielo, precisamente. È vero che i fardelli terreni scadono via, ma altri doveri cosmici, ben maggiori, ne prendono il posto. In verità, se in Terra è difficile tanto più lo è in Cielo. Non teniamo conto del periodo di Devachan, allorché l’illusione nasconde il lavoro che attende. Ma la lotta contro il caos non può mai essere agevole. Voi soffrite per l’oscurità e il caos. In ogni livello le difficoltà si ripropongono, poiché altri sono gli aspetti delle tenebre e identico è il caos. Per di più, voi sentite gli attacchi di quest’ultimo, ma almeno senza vederne le mosse fangose. Certo è difficile la vita per l’uomo, per la sua ignoranza e perché è servile di fronte alle tenebre. Ma peggio ancora è quando si scorgono i moti delle masse materiali che sprofondano nel caos. Quando il fuoco sotterraneo, distruttivo, tenta di sfondare innanzi tempo la crosta terrestre, o effluvi di gas avvelenano lo spazio le difficoltà superano ogni immaginazione terrena. Per parlare delle difficoltà non sono i singoli gravami che servono, ma i raffronti. Gli ignoranti, infatti, credono che i celesti altro non facciano che cantare e suonare l’arpa. Sono falsità da abbattere. In nessun luogo si legge che le difficoltà esistano solo nel mondo fisico; ma bisogna dire, per raffronto: se qui i diavoli disturbano, là è Satana stesso che impegna l’Arcangelo. Ecco come è da intendere la battaglia sempiterna contro il caos. Bisogna accettarla come unica soluzione, e giungere ad amarla come segno della fiducia accordata dal Creatore.

31 — Dovete rendervi conto che tutti i Nostri messaggi sono qualcosa di indispensabile. Fossero di una sola parola, o persino di una sola lettera dell’alfabeto, se sono inviati è perché sono necessari. Gli uomini stessi sovente danno un comando con una sola parola, e spesso l’associano a qualcosa di durevole. Ed è frequente che dalla Torre di Guardia si mandi una sola lettera dell’alfabeto.

32 — L’uragano non nasce già impetuoso. Quando si genera nella tensione Noi vediamo i lampi: così percepiamo il formarsi dei turbini. Chi non vuole saperne non li veda. Il destino può anche scorrere come un fiume sotterraneo, ma i segni circostanti non sono senza conseguenze. Ciò che deve essere sia.

33 — Incoraggiate chi è spiritualmente orientato. Il suo eroismo non ne ha certo bisogno, ma egli ha bisogno di mantenere quell’orientamento. Chi comanda deve saper rimproverare, ma deve anche sapere quando è benefico un moto di incoraggiamento. Questa è la cosa più difficile, ma quale conforto, quando il comandante sa ciò che ad ognuno occorre perché fioriscano i suoi “loti”. Se anche gli eremiti fossero numerosi, la loro benefica tensione non produrrebbe il massimo potenziale energetico fra forze ambientali ostili. Perciò bisogna insegnare al cuore a capire ciò che è ottimo.

34 — Una madre parlava talvolta al figlio della Beatitudine suprema, e dell’eterno legame con le Forze superiori. Un giorno questi, mentre osservava intento un piccolo uccello sul davanzale, disse alla madre: “Anche lui sorveglia che io non dica qualcosa di male!”. Così si comincia a pensare a quel grande legame.

35 — Non c’è ragione di pensare che le emanazioni delle dita siano velenose: esse dipendono esclusivamente dallo stato spirituale. L’imperil di un ricercatore che sia nervoso, naturalmente, lascia sedimi tossici, se egli non bada alla condizione spirituale del proprio organismo. Allo scienziato che sapesse discernere le differenze fra varie condizioni nervose si schiuderebbero possibilità incomparabili. Infatti persino la fosforescenza emessa dalle punte delle dita è variabile; e tutte le radiazioni dipendono dalle proprietà chimiche.

36 — Dopo il prossimo cataclisma il genere umano imboccherà la via della cooperazione. Ma figuratevi cosa dovranno sopportare due vicini ostili per imparare a pensare in termini di bene reciproco: le disgrazie dell’uno sono state le gioie dell’altro. Ciò vuol dire che dovranno soffrire entrambi. Le malizie degli oscuri serviranno di protezione ai più astuti. È ben difficile instaurare condizioni di giustizia senza prendere in esame i moventi.

37 — La manifestazione di stanotte aveva doppio significato. Dapprima ha mostrato fino a che punto i pensieri si realizzano nel Mondo sottile, se la coscienza è elevata: bastò pensare a un aumento di statura perché il corpo sottile crescesse. Ciò però non era benefico per il fisico, quindi fu necessaria una forte reazione per riadattare l’organismo sottile. Casi del genere sono rari, per ciò è bene annotare il fenomeno. Esso dimostra, appunto, che nel Mondo sottile i pensieri si realizzano. È difficile rendersene conto nella condizione terrena, ma una certa dose di sviluppo permette di percepire la coscienza sottile e persino trasmetterla al cerebro. Questo riassetto interessa certi centri, per così dire, ed è una specie di massaggio che riporta i due corpi in uno stato coordinato.

Numerosi sono i fenomeni osservabili. Naturalmente, il rientro del corpo sottile provoca una certa esalazione, e dalla sua ampiezza si può giudicare la velocità di quel ritorno: se è netta e marcata il volo è stato rapido, ma in tal caso di solito si prova un senso di fatica.

Avete anche notato, a buon diritto, le conseguenze suscitate da un miglioramento delle correnti. Ma anche queste osservazioni sono possibili solo a una coscienza già affinata. Si possono escogitare molti pretesti per non dover notare la corrente superiore, ma la coscienza progredita in tal caso emette gratitudine nello spazio. E grande è in verità l’effetto di ogni espressione del genere! È una legge da riconoscere come legame vivente con i Mondi superiori.

38 — I messaggi, di qualunque natura, devono essere non solo benefici ma anche attraenti. Vedete quanti sono i giovani che non seguono le orme paterne o materne. A parte le questioni karmiche, è perché il comportamento dei più anziani non li attrae. Lo stesso si vede nel campo religioso. La religione, quale legante con il Mondo superiore, deve per prima cosa essere affascinante. La paura non lo è di certo, la violenza è repellente, ma la stessa comprensione del Mondo supremo deve essere attraente. Tutto ciò che è del Supremo deve infondere gioia. Anche le menti deboli ne subiscono l’influsso. Per oscurarlo si è costretti a commettere una catena di azioni ripugnanti; e chiunque le compia è sempre blasfemo. Chi offusca la Bellezza superiore serve le tenebre. La soluzione non sta nei dogmi né nei simboli, anche i segni più nobili possono essere infangati. Che nome dare poi a coloro che seducono i minori e li allontanano dalla Casa di Dio? Chi discredita la preghiera rivolta all’Altissimo è un seduttore e un carceriere. Chi ha mai detto che ci si debba rivolgere al padre e alla madre con le loro stesse, parole? E così è per la preghiera all’Altissimo: chi vorrà costringere il cuore a lodarlo in termini estranei? Chi compone preghiere, inni, canti, li emana dal proprio cuore. Non si può impedire allo spirito di prendere il volo con le proprie ali. E chi ne è sprovvisto, come farà? Responsabili ne sono coloro che non indugiano a spezzare anche le piume più delicate. Se mai un canto è necessario, è quello del cuore, cui risponde tutto il creato. Tutte le cose si associano alle lodi dell’Altissimo. Chi aiuta il prossimo a formularne di sempre più belle è un creatore benefico. Non c’è dogma che impedisca di conversare con il Supremo: e quanto meglio lo si fa, tanto più vicino ci si accosta. Ma se ci occorre aiuto, basta dire semplicemente “Aiuto”. Però anche nel pronunciare questa sola parola ci vuole una dose di bellezza.

Ai bigotti, di cui molto avete sentito, manca proprio questa capacità attrattiva: quanta oscurità e quanta repulsione hanno seminato! C’è forse una lingua in cui non si possa pregare? La preghiera dello spirito si esprime in tutti i linguaggi, così come fa il cuore, che canta non appena trova rispondenza alla propria attrazione.

39 — Naturalmente udrete alcuni che lamentano l’inefficacia della preghiera: “a che servono eremiti e monasteri, se il mondo affonda nella sciagura?”. Ma nessuno si domanda che ne sarebbe di esso senza la preghiera. Perciò bisogna porre fine alle bestemmie gettate sul lavoro spirituale. Donde viene il senso di comunione con l’Altissimo, se non dalla preghiera? Quelli che la condannano dovrebbero ricordare se mai il loro cuore non ebbe fremiti di estasi. Furono le espressioni dello spirito a rendere possibili le conquiste. In verità bisogna custodire e proteggere il ponte che porta al Mondo supremo.

40 — A parte l’acquisizione di energia, anche certi fenomeni di vertigine e di distrazione sono reazioni ignee. Del pari, le epidemie nevralgiche e di apparenti reumatismi non sono che attività indotte nei centri dalla pressione del Fuoco spaziale. Molto tempo dovrà passare prima che l’uomo si decida a studiarle, nel segno del Fuoco. Di solito gli piace sezionare con l’analisi e gli è ardua la sintesi. Pure, è ora di prestare attenzione a tutti quei mali che cedono alla suggestione. Bisogna aver chiara la causa che origina quei dolori fisici ma che scompare con la suggestione. Perché le sensazioni fisiche reagiscono agli influssi psichici? Si è costretti a concludere che uno solo è l’elemento decisivo: il Fuoco, che pervade entrambi i domini. Persino la meningite recede se curata per suggestione: è un male che sembra inguaribile e che pure svanisce di fronte al potere del Fuoco. Certo la suggestione è soprattutto questione di concentrare il Fuoco. Chi è in grado di ottenerla suscita una tensione negli organi colpiti. Pertanto è bene sviluppare grandemente i poteri ipnotici, ma sotto sorveglianza dello Stato: qualcosa di simile a quanto si faceva in Egitto, dove i sacerdoti erano liberi di esercitare la suggestione ma tenuti a rendere conto del loro operato nelle assemblee del tempio.

41 — Certi bambini prendono l’abitudine di rompere oggetti se lasciati a sé stessi. A volte è un piatto qualsiasi, ma con lo stesso gesto può andare distrutto un vaso prezioso. Perciò è bene tenere la mente fissa sull’essenziale e astenersi dalle azioni di poco conto. Il proposito di infliggere un danno anche modesto è già criminoso. Ora che eventi decisivi si avvicinano non c’è tempo per le cose triviali. Ricordatelo, è in arrivo l’epoca più risolutiva.

42 — Non è affatto facile orientarsi al futuro. A dirla, è semplice: lasciar perdere il passato e guardare all’avvenire. Semplice e bello, ma in che modo si disperdono i falò del passato, e dove si accendono i fuochi per schiarire il futuro? Le conquiste dello spirito insegnano a trovare frontiere e misure. Ma come far rientrare l’eroismo nella vita quotidiana? Per fortuna ogni cuore è una borsa pronta a spendere per conseguire. Gli uomini si sono sempre divisi in nomadi e residenti. I primi muovono alla ricerca del conseguimento, e non hanno un luogo loro proprio: ma per amore del futuro trovano la forza occorrente. Questo fervore del cuore è inerente a qualunque vita umana. Fra i frutti dell’eroismo sta appunto questa nobile inquietudine, rivolta sempre al futuro. Solo così si sfugge alla presa del passato. Già vi ho consigliato di non cercare ricordi, nel Mondo sottile: sono come ceppi al piede! Ma già in Terra bisogna imparare a guardare all’avvenire. Ciò non vuol dire che si debba ignorare il passato; anzi, tale conoscenza è benedetta. Quel che occorre è non restare come statue nella polvere degli avi. Senza dimenticare, senza vietare, avanzate dunque verso i nuovi Mondi. La libertà della coscienza partorisce l’eroe. La disciplina dello spirito dona saggezza, ed è solo l’ignorante che vede il futuro come un altro giaciglio. Meglio pensare a muoversi e volare.

43 — La morte, come passaggio nel Mondo superiore, può essere causa di gioia, e lo stesso vale anche per i prodotti dell’arte creativa. Anche la loro distruzione si traduce in un beneficio. C’è un martirio umano, di piante, di animali, ma anche un martirio di oggetti. È dovunque evidente che questa è la via veloce, e se ne trova conferma in tutti i regni di natura. La via del martirio, fisico e spirituale, è la più breve: la si chiama Ponte di Fuoco. Ma durante la battaglia bisogna sfruttare tutte le occasioni. Interpretate in tal senso sia le grandi che le piccole circostanze.

44 — Vi oriento al futuro anche per motivi di ordine fisico. Ricordate che nel Mondo sottile si percepisce sia il caldo che il freddo. Entrambe queste sensazioni non sono inevitabili, e sono causate dalla presenza di particelle fisiche non ancora scartate. La ricerca del futuro sgombra, meglio di ogni altra cosa, da queste spoglie terrene. Potete così ancora una volta convincervi che il pensiero porta con sé conseguenze puramente fisiche. Certo nel Mondo sottile è necessario liberarsi dalle sensazioni fisiche, ma se sono presenti è perché restano alcuni frammenti che bloccano l’ascesa. Quel Mondo, quando è in armonia, non trasmette sensazioni del genere. In parole povere chi vi dimora non spreca energia alla ricerca di quelle sensazioni che molto aggravano la vita fisica. È bene preparare la coscienza a dimettere ogni sorta di sopravvivenze inutili. Anche in Terra si ripete, ricordando: “Che caldo” oppure: “Che gelo nel cuore”. Con la differenza che se qui un pensiero può causare tale reazione di natura fisica e sensoriale, colà ciò avviene con forza molto maggiore. È solo il futuro che libera da tali fardelli; e non è poi molto difficile resisterne il pensiero, se già si è impegnati nella ricerca dell’Altissimo. Affermate quindi nelle vostre azioni l’utilità di quell’orientamento. Molti ricordi, rimpianti, offese e tanti inutili resti del passato annullano l’attrazione magnetica esercitata dal futuro. Questa invece è una grande forza motrice, e la si deve intendere come una realtà assoluta.

45 — II ciclo di Aquarius è già operante e coesiste con quello di Pisces. Di norma l’inizio e la fine di un ciclo sono molto graduali, e così si afferma l’armonia del vero processo evolutivo. Se infatti fra quei fattori speciali e creativi esistessero tagli di netta demarcazione ne nascerebbero cataclismi e distruzioni. Così com’è, Aquarius ha già considerevolmente elevato la coscienza; un progresso ulteriore darebbe sfogo a una rivoluzione distruttiva, mentre quel che adesso occorre è costruire. Anche un occhio inesperto può vedere l’alterno influsso di Pisces e di Aquarius. Ma bisogna impedire che l’umanità, del tutto impreparata in coscienza a questi eventi, si scateni in rivolta.

46 — II mondo fisico per essenza si oppone a quello psichico, perché ogni disordine insidia le costruzioni sottili. Un conflitto analogo esiste fra i Mondi sottile e del Fuoco, in quanto i sedimi del primo non sono di natura ignea. Pertanto qualsiasi pensiero animato dal Fuoco incontra opposizioni sia nella sfera psichica che nella fisica. Si supera questa ostilità solo con la tensione del Fuoco, poiché il Fuoco dello spirito è indispensabile per porre fine al caos e trasmutarlo. Il Fuoco non agisce là dove la ragione scende a patti con il disordine. Il fuoco del cuore invece penetra nel caos e lo sublima in una sostanza benefica. Potente è il laboratorio del cuore, e il pensiero stesso deve essere purificato in quel Fuoco.

47 — L’uso dell’energia psichica fu prescritto in modo diverso da varie Scuole. Alcune insegnarono a tenerla in continua tensione, altre preferirono interromperne la corrente costringendo l’energia in uno stato inattivo. Se la coscienza è progredita questi due metodi non differiscono, in sostanza. In quella elevatezza l’energia riceve impulsi continui e quando pare inattiva è solo perché opera sommersa nel profondo della coscienza. Questa apparente contraddizione si rivela quando la concentrazione si interiorizza. Alcuni ritengono essenziale pronunciare certe parole, altri riversano direttamente l’attività mentale nel ritmo del cuore. Entrambe le maniere sono egualmente valide, se lo spirito è elevato. Ma durante l’ascesa bisogna mantenere costante il calore del cuore, evitando scosse brusche, che sono inutili e dannose. È possibile rendersi conto che il cuore può prestare continuo servizio alla Gerarchia, senza per questo mancare di reagire ai problemi quotidiani. Questo alternarsi di contrasti non ne altera il ritmo. Attiro la vostra attenzione sulle cose di ogni giorno perché una Guida deve saper trattare ogni espressione della vita.

48 — Perché dico “Guida” e non “Comandante”? C’è una grandissima differenza. Il secondo è un concetto che presuppone uno stato presente, il controllo esercitato su qualcosa che già esiste, mentre la Guida riguarda e manifesta il futuro in tutta la pregnanza del termine. La Guida non amministra un qualcosa di già costruito: conduce, e tutte le sue azioni sospingono avanti. Chi comanda esercita la propria azione su uno stato già acquisito e compiuto, mentre la Guida non ha mai a che fare con un ordine già affermato, e ha il compito di condurre sul Monte della Perfezione. Se la missione di quello è grande, la responsabilità di questa è anche maggiore, ed è perciò che i Poteri supremi pongono il loro Altare là dove appaiono i segni della Guida. A questa tocca discernere fra ipocrisia e lealtà; la virtù del cuore è ben diversa dal servilismo coatto, e la Guida sa vederci chiaro.

Molti hanno letto come Davide interrogò i Poteri supremi; fece ricorso a quella Fonte per non commettere inutili errori. Nella storia dei popoli sono frequenti gli esempi del genere, che tutti conoscono. Non è necessario riandare a tempi remoti: questi indizi di Comunione e di grande Servizio sono evidenti anche in epoche recenti. Ma si sa, d’altro canto, che per questi atti di elevata Comunione occorre che il cuore sia puro: nulla infatti di ignobile può parteciparvi, perciò la Guida deve avere per simbolo la purezza del cuore. Egli porta il bene del popolo non solo nell’azione, ma anche nel cuore. Sa che gli è stato affidato un calice ricolmo, e non esce dal sentiero con inutile vagare, e non versa una sola goccia di quel calice. Dunque la Guida è un concetto che è segno di futuro.

49 — La lettura di un testo benefico è accompagnata da scintille radianti. Il cuore non sa tacere alla gioia dello spirito. E quei segni variano con la necessità.

50 — Pensate fino a che punto gli uomini hanno bisogno dell’idea della Guida: vogliono qualcuno che li rappresenti davanti all’Altissimo. Sanno bene che è impossibile trovare il sentiero senza quel legame, ma sanno anche che la Guida verrà, e che nulla potrà arrestarla, se non le situazioni terrene, che la costringono a desistere. Il puro fervore della Guida non può essere bloccato quando scocca la sua ora.

51 — Si sa che un fremito di orrore causa una contrazione nervosa superficiale alla nuca. Ma si trascura che la sostanza nervosa della spina dorsale spedisce come una freccia a rinvigorire la coscienza turbata. Si è inclini quindi a ritenere che quella contrazione sia effetto dell’orrore, mentre si tratta di un impulso protettivo.

52 — Molte convulsioni scuotono il mondo. La cintura vulcanica si sposta in misura considerevole. Se è vero che le macchie solari condizionano le vicende terrene, i gas tossici generati da un’esplosione non hanno conseguenze meno notevoli. Gli effetti indotti dai terremoti sulla coscienza umana non vengono studiati a sufficienza: essa resta scossa e turbata non solo nei luoghi prossimi all’epicentro, poiché una radiazione venefica si diffonde nello spazio. Solo l’ignorante può dire: “Che m’importa dei gas nel Cile o in Siberia?”. Uomini del genere rifiutano di pensare in scala planetaria, ma chiunque abbia nozione del Mondo del Fuoco comprende l’importanza sia dei gas sotterranei che dei raggi che giungono da fuori.

53 — Si può fabbricare una corazza invulnerabile in metallo o in seta, ma migliore di tutte è quella di fuoco. Come potrebbe la Guida seguire il sentiero che gli spetta senza quella protezione? Con quale altro mezzo si potrebbero parare i dardi della malizia e le sciabolate dell’odio? Molte Guide, anche quando immerse nella coscienza terrena, percepirono di essere protette dalla corazza del fuoco. Sul magnetismo della Guida si potrebbero scrivere interi volumi. Si vedrà che ciò che riesce convincente in lui non è l’aspetto esterno, né la voce, né la ricchezza, ma un qualcosa di diverso. Più volte ho detto del Fuoco del cuore: ed è proprio quest’armatura quel magnete che attrae e protegge. Si è affermato infatti: “Parerò tutte le frecce con lo scudo”. Ma questo scudo deve essere forgiato: solo dall’Alto lo si può fabbricare. Ma quanti pensieri e discorsi bisogna prima costruire, se si vuole stabilire quella Comunione e forgiare la corazza di fuoco! Perché la Comunione sia viva e sempre presente non c’è da perdere un giorno, né un’ora. È errato credere che la scienza sia d’ostacolo al Mondo superiore; essa può tutt’al più modificare la nomenclatura terrena, ma l’essenza trinitaria resta sempre la stessa. E la Guida sa riconoscerla; forse non dirà la Parola ineffabile, ma certo la sente nel cuore. Quella Parola l’aiuterà a non smarrire il concetto universale, che solo appronta rapidamente la mirabile armatura.

54 — Flammarion pose mente alla creazione del corpo sottile di un pianeta. In effetti è appunto il pensiero che ne crea l’espressione corporea, ma la sua concezione non avviene nel Mondo sottile, bensì nel Mondo del Fuoco. Allorché se ne sia formato il Seme igneo, anche il pensiero del Mondo sottile vi ha poi la sua parte. Una moltitudine di tali semi vortica nello spazio, e molti corpi celesti sono già presenti nel loro aspetto sottile. Invero lo spazio non solo è popolato, ma sovraffollato. Così la distruzione di mondi interi, ad ogni secondo che passa, coincide con la vera e propria genesi di nuovi corpi che prendono forma. Ma è giusto rendersi conto che essa richiede la presenza di un pensiero igneo. Avanzate verso il Mondo del Fuoco se volete partecipare alla creatività superiore. È sbagliato crederlo irraggiungibile: proprio tutte le coscienze progredite anelano alla gioia creativa, e ciò è già, di per sé, l’avvio della cooperazione. Se il pensiero di Flammarion non riesce a cogliere nel segno, tuttavia è vasto e nobile, e merita plauso. Egli cercò continuamente di migliorare la conoscenza, sì che persino i suoi errori ebbero un certo ruolo benefico. Per di più non consentì mai di afflosciarsi al proprio pensiero, e fu capace di lasciare la Terra ancora giovane in spirito. Nel Mondo sottile certi ignoranti tramano delitti, ma lo scienziato sogna le sue belle creazioni.

55 — Esempio del caso opposto si ha quando la mente sfiorisce per non aver compreso l’Insegnamento; ad un tale uomo si potrebbe allora rimproverare: “Smetti di piangere sulle tue disgrazie. Hai avuto molto tempo per ampliare la coscienza; avresti potuto osservare i corpi celesti e comprendere le Fonti dell’Insegnamento, ma hai preferito trascinarti dietro le offese ricevute. A che ti serve la Saggezza di tutte le età se invece di espandere il pensiero lo hai contratto su quelle miserie? Nessuno ti ha ingiuriato, salvo tu stesso”. Nel Mondo sottile si affollano i pensieri meschini, e c’è da rimpiangere la molta energia sciupata nelle dispute e nel disprezzarsi a vicenda. Ma quanto sono nocivi, in senso chimico, questi moti mentali del Mondo sottile? Si può dire solamente che i pensieri ristretti e carichi di ostilità producono gas velenosi. Non pensate a voi stessi, ma fino a che punto ci si possa danneggiare a vicenda anche in quel Mondo. Al contrario, ogni pensiero generoso e gentile, diretto al Bello, aiuta ad avanzare più rapidi.

56 — La volontà mentale resta l’unica base dell’Onniesistente, perciò bisogna studiare con grande attenzione l’energia del pensiero.

57 — Troverete chi vi dirà: “Basta con le Guide e con i Maestri!”. Siate certi che si tratta di parassiti, che vivono di putredine e di torbidi. Falsità e oppressione sono presenti in loro. Di nascosto ammassano ricchezze e non disdegnano il lusso. Così imparate a discernere fra chi è costruttore e chi distrugge. È giusto accompagnarsi a chi sente la gioia del lavoro: questi riconosce i Poteri supremi e rispetta il Maestro, poiché per natura tende alla cooperazione.

58 — È vero che accadono miracoli, ed è bene riconoscerli. Quante combinazioni già pronte si sfasciano per l’ottuso rifiuto e per l’indecente cecità della coscienza.

59 — L’istruzione delle scuole primarie e secondarie deve essere identica per ambo i sessi. Non è lecito imporre una specializzazione ad un giovane allievo quando non è ancora in grado di definire le proprie attitudini. Basterà che i piani di studio intesi a favorire le capacità dello studente comincino nelle scuole superiori. Così è da vedersi l’educazione dei fanciulli che ancora non possono esprimere le loro facoltà inerenti; ma è molto importante che i programmi non differiscano per i due sessi. Solo questa precauzione eliminerà un atteggiamento dannosissimo nei confronti del sesso.

60 — Orientare la coscienza al futuro: ecco lo scopo di una vera scuola. Pochi sembrano rendersi conto che il fatto di proiettare la coscienza nell’avvenire forma un campo magnetico capace di guidare. Ma ciò che più conta è che tale orientamento sia totale. Molti si contentano di pensare al futuro solo di tanto in tanto, per poi ripiombare nel passato. Non basta dedicare al futuro solo pensieri occasionali, bisogna sintonizzare in quella chiave tutta intera la coscienza. È una trasformazione che non si attua forzosamente. La si acquisisce solo imparando ad amare il futuro; ma pochi lo fanno. Il paese dove il lavoro è gioia e di qualità sempre migliore si delinea spontaneamente nel futuro. Tocca alla Guida condurre colà.

61 — L’arte di pensare dev’essere insegnata nelle scuole. Tutte le arti richiedono esercizio, e anche questa deve essere consolidata dalla pratica. Ma ciò deve avvenire in modo non tedioso né gravoso, quindi chi l’insegna ha da essere un autentico illuminato. Si potrebbe dimostrare che le peggiori calamità della storia umana si ebbero proprio per incapacità di pensare. Si potrebbero citare numerosi esempi di popoli interi inghiottiti dall’abisso perché trascinati da passioni scatenate e incapaci di pensare con calma. D’altra parte, la pigrizia e la torpidità mentale hanno distrutto molte occasioni favorevoli già approntate. Tocca alla Guida dare esempio di pensiero sempre più vasto, per giungere a prevedere gli eventi. Questa, naturalmente, è una qualità che discende dalla Comunione con la Gerarchia, ma a tale stato si perviene quando il pensiero è vigile e il fervore limpido. L’arte di pensare non è da intendersi come una concentrazione di natura occultistica: nulla esiste di misterioso in essa e nell’affinamento della coscienza. Solo infatti se quest’ultima è elevata si manifesta il sentiero del pensatore. E non si dica che questi è di un genere speciale, poiché qualsiasi fanciullo può essere educato a pensare. Perciò quest’arte è salutare per un popolo.

62 — I processi dell’evoluzione mondiale devono essere insegnati nelle scuole nel modo più attraente. Una patria è il risultato di tali sviluppi, e le si deve riconoscere il ruolo e il valore che ben si merita. Tutti devono conoscere i pregi della propria patria, senza vederla come un albero solitario in un deserto, ma collaborante con molte altre nazioni. Quando si conosce la realtà si confida nella Giustizia superiore. Che dunque i processi del mondo abbiano chi li sappia interpretare vividamente. Occorre vigilare che i grandi sentieri battuti dalle varie nazioni non vengano malintesi per ignoranza.

63 — Non può sussistere un moto unitario che non basi sulla cooperazione. Ammettervi non fosse che un solo elemento di umiliazione, di oppressione o di affermazione personale fa sì che prima o poi queste orribili ombre divengano mostri feroci. Perciò qualsiasi atto di violenza resta estraneo alla costruzione della Fortezza. Si può trovare gioia nel cooperare, ma per farlo bisogna prima saper pensare. A chi sarà demandato di distribuire i compiti nell’opera produttiva? Solo a chi è capace di visualizzare un’attività cooperativa efficiente. Egli deve saper immaginare il lavoro in comune, ma, come sapete, anche questa è una facoltà da coltivare. Quindi spetta alle scuole inculcare un’immaginazione ben disposta.

64 — È vero che la linfa dei medium funge da legame meccanico con il Mondo astrale. Ma si tratta di fenomeni che, proprio per essere di natura meccanica, non sono al riparo dalle intrusioni. È vero, inoltre, che le tenebre ricorrono a tutte le loro astuzie pur di restare nell’ambito terreno.

65 — Anche in pieno giorno ci si può sentire come assenti. È uno stato da osservare con attenzione, poiché è segno che il corpo sottile è parzialmente attivo lontano. Nel centro chiamato Brahmarandra ciò induce tensione e capogiro, perché la presenza solo parziale del corpo sottile lo sottopone ad una pressione speciale del seme di Fuoco. In tale condizione è meglio non affaticarsi, e restare in disparte, quieti, ad occhi chiusi. È bene inoltre inviare correnti di pensiero al corpo sottile così impegnato. Non è il caso di arrovellarsi con questioni di località e di distanze, ma di soccorrerlo con calma. Non ci si deve affaticare quando tante correnti sono tese: non solo esse, ma anche l’insistere nel soccorso inducono stanchezza. Sull’aura si ricevono colpi che piovono da tutte le parti. Non per nulla gli antichi sacerdoti tenevano la sinistra sul petto, a proteggere il cuore, come un parafulmine, poiché le dita rintuzzano assai bene quei colpi.

66 — Non si pensi che i suoni dei mondi lontani siano difficili da immaginare. Si fanno sentire, perché la corrente crea una vibrazione, e bisogna abituarcisi. La musica delle sfere, così detta, assai sovente si avvicina molto alle risonanze dei mondi lontani. In ogni caso essa è sempre segno di un legame fra i mondi, poiché tali vibrazioni raggiungono, indenni, anche i pianeti più remoti.

67 — Fate attenzione all’origine delle epidemie. Esse si riflettono sulla generalità delle forze coscienti. Il veleno penetra più profondo che non si creda, ridesta bacilli sopiti e ne crea dei nuovi. Le epidemie, sia fisiche che psichiche, sono molto pericolose: la degenerazione di molte e intere famiglie risale proprio al riattivarsi dei microbi.

68 — Non mangiate troppo, siate insomma cauti nell’alimentarvi. Le malattie si sviluppano più facilmente in presenza di correnti ingorgate. Osservatelo anche nelle piante e negli animali, e vedrete che talora recuperano a stento la salute. Gli scienziati dovrebbero studiare le malattie che affliggono tutte le creature, non solo le umane.

69 — Ci sono insetti e rettili che preferiscono morire pur di riuscire a mordere e avvelenare. Nello stesso modo i servi delle tenebre sono pronti ad affrontare le conseguenze più spiacevoli pur di iniettare il loro male venefico. Ricordatelo bene: quei creatori malvagi sovente non risparmiano neppure sé stessi nelle loro imprese perverse. Molti casi si potrebbero rivelare, di azioni portate a compimento per istigazione degli oscuri anche senza possibilità di vantaggio per gli autori. Le loro astute malizie devono essere palesate. A volte, ad esempio, si trovano cadaveri, umani o animali, in prossimità di certi luoghi: gli oscuri sanno che per attirare le forze degli inferi occorre la presenza di putredine, e quindi si ingegnano di disporre centri di confusione e disfacimento. Per questo, già molto tempo fa, ho consigliato di non tenere in casa né carni né verdure decomposte, né acqua stagnante. Sono insidie che sovente si trascurano, eppure sono confermate come pericolose anche dall’igiene moderna.

70 — L’uomo deve sempre situarsi alla soglia del futuro, poiché è nuovo in ogni istante. Non può stabilirsi nel passato, che più non esiste. Può conoscerlo, ma guai a chi volesse regolarsi su quelle misure. Passato e futuro sono incompatibili, e solo la saggia realizzazione di formule nuove li connette fra loro. Non è facile aver chiaro, con persistente coraggio, che ogni istante che passa rinnova tutti i mondi, ma ne scaturisce un vigore inesauribile. Si radunino pure i saggi a conclave, ma ad esclusione di chi, senile in spirito, si è fermato a guardare il passato. La luce del futuro è la luce stessa della Gerarchia.

71 — La corruzione deve essere sradicata con ogni mezzo, ma senza ricorrere a misure punitive, che servono a poco. A scuola, nelle lezioni di Etica, si insista sul concetto che essa non è commensurata alla dignità dell’uomo; e si osservi con la massima attenzione se se ne manifestano i segni. Altra e simile vergogna è la negligenza del dovere: ed è un abito criminoso che si assimila così prontamente che bisogna iniziare a combatterlo sin dall’infanzia. Che i piccoli si abituino al lavoro degli adulti. Il lavoro rivela il senso del dovere. Ma le negligenze, le trascuratezze e le evasioni si devono condannare solo nel proprio cuore.

72 — In verità il coraggio nasce per indissolubile legame con la Gerarchia. Può restare chiuso nel seme senza mai rivelarsi come armatura di Luce. Ma quando la coscienza si è completamente trasposta in quel dominio dove non esistono paura né depressione, si è invulnerabili a qualsiasi corruzione. Bisogna capire dove sta la propria forza, e tendere colà senza indugio di sorta. Così si rinsalda il coraggio.

73 — È comune l’errore di assumere, per pochezza di coscienza, che un oggetto possa esistere in un unico aspetto. Non si riesce perciò a concepire che i popoli antichi si avvalevano di varie energie, ma usandole in modo del tutto diverso. E si dimentica, inoltre, che quando ci si sposta dai luoghi ove si abita si distruggono molti oggetti. Così i Saggi provvedevano a nascondere per tempo ciò che non doveva essere prematuramente rivelato.

Sarebbe giusto che nuove scoperte si facessero prima del loro tempo? Sarebbero arbitrarietà tali da scuotere gli stessi fondamenti. Non è forse la Gerarchia sempre partecipe in ogni scoperta? Non sapete che molte di esse sono state annientate proprio perché premature? La Mano della Guida sorveglia instancabile le correnti del Bene possibile.

74 — In antico si sapeva che è possibile venire a conoscere un uomo, oltreché di persona, anche nel pensiero. Quest’ultima maniera è valida tutt’oggi.

75 — Calore e fuoco sono eccessivi, il che ricorda che prima di guerre e di torbidi le conflagrazioni si fanno numerose.

76 — II lusso, in verità, non avrà posto nel nuovo ordine costruttivo, anche perché ha ben poco a che fare sia con la bellezza che con il sapere. Ma i suoi confini sono tortuosi, sì che è impossibile definirli in una sola legge. Bisogna svellere completamente qualsiasi volgarità, che del lusso è compagna.

77 — Per imparare a riconoscere il bello, a scuola si dovrebbe studiare la bellezza della vita. Ciò comprenderebbe la storia delle arti e delle scienze, cioè non solo le concezioni passate, ma anche le conquiste moderne. Chi sarà preposto a insegnarle dovrà essere però un vero e proprio illuminato, a scanso di ogni bigottismo, che porta in sé il germe dell’ignoranza.

78 — II Mondo vive nel mistero, e il Mistero supremo è inconoscibile. In ogni tensione è presente un elemento misterioso. Gli uomini l’avvertono nel cuore e sono capaci di onorarlo. Non si tratta di inventarlo, ma semplicemente di averne rispetto. È questo, appunto, che giustifica la personalità umana.

79 — È bene ammonire che qualunque contatto cosciente con le forze del Mondo sottile può celare un’insidia. Se un’entità sottile domanda istruzioni ad un incarnato le sue motivazioni sono dubbie, poiché in quel Mondo è facile ottenere insegnamento dall’Alto.

80 — A chi non accetta l’idea della Guida, dite così: “Tutte le tue parole presuppongono la priorità di qualcuno o di qualcosa. Tu non t’avvedi che qualunque cosa tu dica si basa sempre su scoperte già compiute da altri. Nessuno può muovere un passo senza dover prima apprendere. Non è bene, quindi, coltivare l’orgoglio nel cuore”. Il riconoscimento della Gerarchia agevola la manifestazione della Guida, che rispetto ai Superiori è solo un seguace. Per ignoranza gli uomini talvolta vorrebbero troncare ogni legame, ma qualunque marinaio sa che la nave resta disalberata quando gli elementi travolgono la forza dell’uomo, e che senza alberi e senza cordami ogni viaggio si risolverebbe in una catastrofe. Ciò vuol dire che bisogna insegnare la Gerarchia, come struttura inevitabile in tutto l’Universo.

81 — Quando gravi scadenze si avvicinano è impossibile evitare immani tensioni. L’avvelenamento di certi strati dell’atmosfera rende immensamente difficile guidare e coordinare gli eventi. Alcuni di essi maturano come frutti indorati dal sole, ma altri marciscono, come conservati nell’umido. Ma, ricordate, non è possibile posporre le scadenze. Sarebbe una violazione gravida di disastrose conseguenze cosmiche. Che ciascuno svolga il suo compito così com’è capace, fisso al grande Servizio.

82 — Le scintille sprigionate dalla silice ricordano quelle che sprizzano dalla tensione. Nei momenti cruciali della battaglia certi colpi ne sollevano un gran numero. Gli astanti avvertono meglio di altri questi flussi di fuoco, se sono nel bel mezzo della mischia. Quando vi consiglio la prudenza è perché gli attacchi sono forti e la battaglia stessa si fa tesa. Gli attacchi si ripercuotono soprattutto sui centri più attivi, e non lo si può evitare. Tutti i santi ne patirono. Ma ciò che è più difficile offre sempre anche occasioni magnifiche. È proprio la tensione della lotta, sono proprio gli attacchi che meglio di ogni altro processo raffinano i centri. Perciò chiunque opera nel grande Servizio li accoglie di buon grado, come Ali di Luce. Si può sentire la parte superiore della colonna vertebrale gemere sotto la pressione, perché sopporta il peso del mondo, come Atlante. I medici dovrebbero dedicare più attenzione ai centri e al cuore.

83 — Chiunque inviti il prossimo al battesimo di Fuoco è già partecipe del grande Servizio. Chiunque accetti di portare una parte della Croce della Verità avrà forza bastante. Chiunque comprenda le necessità del Mondo, abbrevia la propria ascesa. Chiunque riconosca l’importanza del cuore come sede di Agni marcia già sul vero sentiero.

84 — II comando verbale resta in uso, anche se l’umanità dispone a migliaia di scritture, e ciò per tre ragioni. Prima: non è sempre possibile rendere il comando in uno scritto. Seconda: gli uomini prestano scarsa attenzione alle pagine scritte. Terza: i supremi Precetti non vengono mai trascritti, ma sussurrati da cuore a cuore. Sono, queste, considerazioni semplici, ma degne di essere ricordate, poiché chi non sa della Gerarchia non può capire la sacralità del Comando. Bisogna aver molto studiato le leggi della Natura per comprendere appieno la bellezza della legge di attrazione che è alla base della Gerarchia. Gli ignoranti non si rendono conto che la schiavitù vive nelle tenebre, mentre la libertà respira nella Luce della Gerarchia.

85 — In verità lo spirito verrà meglio apprezzato. Bisogna estirpare l’ateismo. In effetti è meglio attenersi anche a un riconoscimento frammentario della Gerarchia, sia pure in forma convenzionale, che sprofondare nell’abisso del caos. Fu quando si proclamò che l’Altissimo è irraggiungibile che si cominciò a rifiutare in genere tutto ciò che è Invisibile. Perciò l’ateismo, che ora ha assunto l’aspetto di un ovvio satanismo, sarà abrogato, per Mio comando. Non si può più tollerare questo regresso.

86 — Molti criminali tornerebbero al lavoro se sottoposti a suggestione. Come l’alcoolismo e altri vizi, anche quella malattia che è la criminalità può essere curata dal comando del volere. Né si deve dimenticare che molti delitti si compiono in stato di ossessione: chi li commette non è dunque da punire, ma da curare. In queste terapie ha massima importanza il lavoro, sistematico e intenso, poiché le entità ossessive lo detestano, qualunque esso sia. Esse forzano la vittima a gettarsi nel caos, ma l’essenza del lavoro è già un reagente contrario. Non è il caso di preoccuparsi dell’origine della suggestione. Le sue fonti sono numerose, ma dissociate. Quando si fonderà l’Istituto dell’Energia psichica molti accorreranno a collaborare efficacemente. E anche l’Istituto di Astrologia sarà di inestimabile aiuto per verificare dati e date. Fino a poco tempo fa i governi si vergognavano di tenere in conto i luminari del cielo, così come le potestà umane, ma l’energia psichica deve ora occupare l’attenzione degli illuminati.

87 — Non a torto si ricordano antiche profezie su certi cambiamenti del cielo. Invero la violazione dell’equilibrio planetario causerà molti fenomeni di triplice natura. Non solo nuovi corpi celesti potranno farsi visibili, ma muteranno le stesse proprietà chimiche dei Luminari, con gravi ripercussioni, naturalmente, sugli abitanti della Terra. Mentre fiere e bazar sono affollati, stanno dunque per verificarsi eventi drammatici. Perciò occorre ripetere, senza indugio, e ripristinare l’Etica Vivente. La sua sacralità è decaduta a una semplice, sciocca etichetta, come un marchio stampato.

88 — La scienza delle proprietà atmosferiche deve radicalmente cambiare. Gli apparati moderni registrano tre miti inesplicabili, che non appaiono conformi ad altre indicazioni. Sono tracce di vortici astrali che inducono seri effetti sulla Terra, e per di più confermano i rapporti con il Mondo sottile. Invero, alcune fra le sue tensioni possono essere tali da ripercuotersi anche sulla materia fisica, agitandola. Ma soprattutto quelle onde si riflettono sui centri infuocati. Voi stessi avete notato a volte che, nonostante il freddo, i centri denotavano un’alta pressione. Ciò è paragonabile al loro reagire a eventi remoti, che anch’essi vi suscitano vibrazioni analoghe. Ma a quei vortici astrali si bada anche meno che alla telepatia. Gli scienziati non vogliono ammettere che un fattore di natura extrafisica abbia un benché minimo valore nelle loro considerazioni fisiche. Pure, l’effetto di quei turbini è a volte paragonabile a quello della folgore. Non vi nascondo che talora ci volle l’intervento di grandi correnti per raffreddare le loro reazioni. Noi vigiliamo e siamo pronti a spedire raggi, ma la pressione delle correnti sottili è senza precedenti; esse cozzano contro le forze delle tenebre e occorrono grandi doti di immaginazione per raffigurarsi la grandiosità della battaglia.

89 — La Guida deve sempre essere vigile, che nessuno ne riceva onde di depressione; ma una tale vigilanza è possibile solo quando si è devoti alla Gerarchia e la Comunione è presente nel cuore. Di là sgorga la magnanimità, che apre tutte le porte. Bisogna avere davanti a sé l’Immagine del Gerarca per essere amichevoli in ogni occasione. Bisogna conoscere la Spada fiammeggiante dell’Arcangelo per sapere i confini della giustizia. Chi stabilisce quando la generosità ha esaurito le sue risorse? Solo il Gerarca può decidere in merito.

90 — Non è bene affidare compiti di responsabilità a chi sia amareggiato. È una condizione che va sorvegliata poiché è limitatrice. Fino a un certo punto la si può curare, così come le sue conseguenze, con opera di suggestione, ma ci vuol tempo per trasformarle. L’amarezza è devastatrice: chi vi soccombe si trova totalmente bloccato in tutte le proprie azioni.

91 — Sulla via del Mondo del Fuoco bisogna respingere le forze oscure con il proprio potere spirituale. Chi sale sente molto più intenso l’assalto degli elementi scatenati. Senza ricorrere a pratiche magiche, egli deve opporsi agli oscuri armato solo della propria virtù spirituale. Tutti gli Insegnamenti descrivono questa fase, in termini diversi. Si deve essere pronti ad affrontare molte insidie perniciose e inevitabili, senza mai cercare di sfuggirle, come è proprio degli ignoranti. Ricordate che sopra tutte le formule sta il potere dello spirito: basta collegarlo, nel cuore, con il Gerarca, per essere invulnerabili. Non crediate che Quegli possa dimenticarvi, ma a partire da un certo livello ci si attende che sappiate usare la vostra forza in maniera indipendente. Affrontate dunque con coraggio qualunque assalto, senza scansare neppure i più spaventevoli. Ricordate che se indietreggiate date prova di essere deboli. Anche le reclute più giovani sanno che durante gli spostamenti necessari ci si muove con gli occhi al nemico. Non è magia questa, è solo riconoscere il potere dello sguardo.

92 — Ricordate che il nuovo Firmamento può diventare visibile. Qualche tempo fa ho parlato dell’avvicinarsi di un nuovo corpo celeste, che per ora è ancora impossibile osservare. Sappiate che per il moto corretto del nostro globo è indispensabile l’energia irradiata dall’umanità. Se questa cade intossicata la rete protettiva che lo avvolge si allenta, e ciò altera l’equilibrio di molti luminari. Le onde vibranti variano, e il pianeta diventa più aggredibile. L’umanità stessa dunque è padrona del proprio destino. Ma quando sopraggiunge il periodo distruttivo dell’ateismo il volume di energia usualmente proiettato verso i livelli superiori si frantuma, e quei residui vanno ad alimentare i gas velenosi.

93 — L’umanità non vuole riconoscere la potenza delle sue emanazioni. Continua vagamente a ripetere d’essere simile a Dio, ma senza capire che una sola è l’energia in tutti i mondi. Basta stabilire anche solo debolmente tale unità energetica per circondare il pianeta con una corazza difensiva.

94 — II cuore è in ogni senso un trasmutatore e condensatore. Accade molte volte che questi processi siano così intensi da superare la capacità umana di contenere e sopportare la tensione. È antica la preghiera con cui si rimette lo spirito a Dio: è una vera e propria resa dello spirito. Se vi avviene di sentire un’angoscia insopportabile nel cuore, trasferitela mentalmente al Signore; in tal modo vi collegate alla Gerarchia, che è la Fonte inesauribile. Sono cose che possono verificarsi, specie in quest’epoca di grande tensione planetaria. Siate pronti agli influssi più vari, cosmici e umani. Certo l’adesione del cuore alla Gerarchia è continua, ma ora parliamo di casi speciali in cui è necessario rinforzarlo con grande chiarezza di coscienza. Molti non capiranno come si possa infondere forza al cuore con il pensiero, poiché lo vedono come un semplice organo fisico. Ma chi abbia già percepito le Nostre correnti capirà il senso di quel legame. Il Mondo sperimenta un tale stato di tensione che è opportuno ricordare la necessità di apprestarsi a tali comunioni. Il Mondo del Fuoco deve essere evocato in piena coscienza. In caso di bisogno ci si può rivolgere al Signore anche con la parola. A tutti i livelli della Gerarchia si sperimenta la stessa trasmissione e l’identica comunione: e quanto è maestosa questa Catena di soccorso infinito!

95 — Non sono molti coloro che riescono a percepire un ritmo negli eventi, non solo umani, ma anche della natura. Improvvisi e bruschi mutamenti climatici passano inosservati, si tratta di rivolte che nessuna polizia segreta può sedare. Pure, essi avvengono, e reagiscono sul cervello. Certo Noi sappiamo che le idee hanno una loro vita, e non c’è generazione che possa bloccarla, ma chi crede mai nelle idee!

96 — II riconoscimento delle Forze superiori non è di quelle cose che si insegnano a scuola, e non proviene dall’esterno, ma vive, precisamente, nel cuore, ed è la pietra angolare del ricordo di aver vissuto nel Mondo sottile. Sia benedetto chi ha serbato nel cuore la suprema Bellezza. L’umanità è ottenebrata proprio per aver dimenticato ciò che più è indispensabile. La notte è data perché lo spirito si risollevi, ma per l’uomo ignorante il sonno è come la morte. È assurdo mettere allo stesso livello quello stupendo mistero e la dissoluzione. Fin dall’infanzia bisogna ripetere che il sonno significa comunione con gli Angeli. Quando le parole si fanno inutili, comincia la realizzazione del cuore.

97 — La vigilanza deve essere molto diligente, ma senza manifestarsi come diffidenza. Il controllo deve essere esercitato come atto di cooperazione e di mutua informazione. Segni di fiducia e affinamento della qualità devono essere introdotti dal vertice alla base. Molti provvedimenti utili e saggi sono stati respinti e abrogati solo per ostilità a un controllo. È chiaro che la causa di questa incommensura sta nell’ignoranza. Quando si avrà conoscenza del Mondo sottile e del Mondo igneo si capirà l’infinità dei rapporti. In effetti, cosa esiste fuori della Gerarchia? Solo per ignoranza o a scopo di inganno si può rendere incomprensibile la Gerarchia, sotto vari pretesti. Ma chi lo fa non ne respira la libertà, e porta il marchio della schiavitù. Bisogna purificarsi da ogni limitazione, da ogni cupidigia, e inculcare la libera disciplina dello spirito sin dalla prima infanzia. Tutto ciò che è degno e onorevole è da stimolare: senza onore non si è onesti. E non si pensi che la Gerarchia possa sottoscrivere una forma di schiavitù; al contrario, il Mondo del Fuoco non cerca schiavi, ma collaboratori. L’onore misura il grado di affinamento del cuore. Non dimenticate quindi che nella più comune vita quotidiana stanno le basi della grandezza del mondo.

98 — La Gerarchia va rispettata. Non è tirannia, ma la Roccaforte dell’Amore, e solo da questo sgorga quella venerazione che genera la disciplina. Ma pochi sanno amare chi li aiuta: grande è l’ignoranza.

99 — Così come talora è difficile riuscire a concentrare il pensiero, talvolta è difficile sottrarsene; pure, bisogna esserne capaci. I medici hanno notato l’esistenza di pensieri ossessivi perseguitanti. È una condizione che deriva non solo dall’ossessione ma anche dall’inerzia dei centri cerebrali. Occorre sapersi liberare dai pensieri intrusivi e oziosi. A tal fine è consigliabile un semplice esercizio, forzare cioè di proposito l’eliminazione del pensiero come con un massaggio cerebrale. Non saranno in molti a capire di cosa parlo, ma il cervello deve essere destato da quella sorta di letargo con compiti diversi, sì che un pensiero precedente non resti a colorare di sé quello successivo. Questa è la causa comune dell’imprecisione delle nuove formazioni mentali.

100 — Osservando dei pensieri fastidiosi si nota che di solito riguardano cose di ordinaria importanza. Si potrebbe dire che sono prodotti terreni, ma nonostante questa loro insignificanza cercano di sbarrare il passo anche ai concetti supremi. Sono ospiti sgraditi e bisogna ripulire per bene il cervello dalla loro presenza. Invero, c’è un tempo per ogni cosa. I vostri progressi possono essere notevoli, ma è bene ricordare che certi piccoli tarli riescono a perforare anche l’albero più robusto. Quei pensieri cercano soprattutto di indebolire in voi l’ancora della fiducia. Una volta che questa sia scossa si è poi accessibili anche a pensieri oscurantisti. Perdere la fiducia è molto grave: quasi quanto smarrire il senso della comunione. Quando al posto di quest’ultima si spalanca un silenzio vuoto, è davvero un abisso!

101 — È corretto non tenere in casa nulla che sia in stato di decomposizione. Ma oltre alla carne e all’acqua, anche fiori appassiti e frutti marci sono altrettanto nocivi. Se qualcuno allontana i fiori appassiti lo fa per conoscenza-diretta delle leggi del Mondo sottile, e non solo in nome della Bellezza. Le entità inferiori si cibano di sostanze putrefatte, e quando queste mancano si accontentano dei vegetali. È lodevole colui che, mosso dallo spirito, si comporta correttamente con tutto ciò che lo circonda.

102 — La depressione abbatte la fiducia, ed è proprio la mancanza di fede che genera quell’orribile serpe. Al contrario, la fiducia desta gli istinti più ardenti e divini dello spirito. Gli esseri del Mondo del Fuoco posso avvicinarsi a chi la nutre in sé, e il prodigio dell’entusiasmo crea gli incontri migliori. Bisogna dunque coltivarla, per non sprofondare nell’inerzia. Quella fede è conoscenza-diretta; chi conosce la direzione del proprio fervore non può tradire. È una gioia per Noi accostare un uomo animato da quel fuoco. Quante belle creazioni si compiono quando le sue porte, purificate dal Fuoco, sono aperte.

103 — Quando vi ho elencato certe città dedite in special modo ai riti della magia nera non intendevo che quelle fossero le sole. Le logge nere sono numerose, e alcune di esse sono dedite al male in quanto tale, senza ricorso a riti speciali. In questi ultimi tempi si assiste a un risorgere di antichissime liturgie tenebrose, alcune fra le quali molto pericolose, in quanto portatrici di un ritmo distruttivo. Quelle congreghe di norma non sanno quale scompiglio causano nel cosmo. Nella loro ignoranza credono di provocare il male solo nella direzione voluta, ma in realtà vanno a guastare strati interi dell’atmosfera. Specie di questi tempi, con il Fuoco alle porte, quando già molti squilibri sono evidenti, il danno causato da quelle evocazioni tenebrose è particolarmente grave. Anche gli ignoranti vi contribuiscono, con le loro azioni distruttive.

104 — Bisogna distruggere accuratamente tutte le logge nere. Il guaio è che esse non agiscono solo come oasi a sé stanti, ma sono infiltrate in cerchie degne in apparenza del massimo rispetto. Per questo è così difficile sradicare il male. Inoltre, chi si considera dalla parte della Luce non collabora quanto basta, perché pecca di fede, non avendola mai coltivata. Si potrebbero citare casi di vero e proprio tradimento che gli autori considerarono come attestazioni di fiducia, tanta è la confusione delle idee.

105 — Se, ricevuti in una casa, vedeste una vipera sul tavolo dell’ospite, che fareste? Ci pensereste su, dandole tempo di aggredire l’amico, o risolvereste immediatamente di ucciderla? Noi vi diciamo: salvate l’amico dal male. Non perdetevi nell’incertezza, ma agite per il bene. Non si può porre sullo stesso piano un uomo e un serpente, la coscienza inferiore e il tempio stesso della coscienza. Se rinunciaste a discriminare, quale sarebbe la vostra responsabilità di fronte al mondo? Non è certo un eroe chi salva il serpente e perde un amico. Non si comporta da eroe chi sfugge al dovere e si giustifica. Né è tale chi non sa distinguere fra grande e piccolo, chi ha smarrito il senso di proporzione del cuore. La Guida sa quali sono le misure del cuore e le soluzioni del fuoco.

106 — Avviciniamo il più difficile, al cui confronto tutti i travagli precedenti sembreranno momenti felici. La più ardua delle cose è la benedizione del Mondo del Fuoco. È un ingresso così difficile che sembra che neppure le più minute delle nostre cellule possano resistere a quel Mondo di estasi. Si è affermato che quando si sono rimossi tutti gli involucri e non resta che la gloria dell’ardimento, il Fuoco risplendente passa per quei Cancelli, che escludono tutto ciò che è corporeo. Ma per giungere a tale coraggio bisogna serbare l’estasi anche affrontando l’impresa più ardua. Pensate dunque in che modo vorreste vivere nel Mondo del Fuoco: il pensiero crea nel Mondo sottile, ma nella Sfera del Fuoco è come una folgore e trascende qualsiasi misura terrena; c’è la settima Luce.

107 — La settima Luce è la più capace, e quindi chi in Terra sa contenere gli opposti si avvia colà dove ogni spirito effulge. Il più grave ostacolo al rapido progresso è proprio l’incapacità di contenere e di accettare l’estasi. Bisogna sapere che esiste una Gerarchia dei Mondi, che è infinita. Che ai bambini sia almeno fatto cenno della bellezza dell’Infinito. Dapprima la si dirà a parole, poi nascerà il concetto. Il Mondo del Fuoco, allorché si manifesta, solleva in un’estasi di bellezza.

108 — La macchina più perfetta può essere inceppata da un minuscolo granello; quanto più il congegno è delicato, tanto più è sensibile a un corpo estraneo. Non è forse altrettanto del cuore? Ecco perché è indispensabile proteggerne la corrente: quando essa si lancia verso l’alto una miriade di piccole emissioni accorre a bloccarla. Non si tratta solo di emanazioni consapevoli e malvagie, ma anche di particelle caotiche che si affollano per ostacolarla. Ma se lo si sa, la coscienza non ammette quegli ospiti non invitati. Bisogna stare in guardia sia nel grande che nel piccolo, sì che i nemici non intercettino la corrente. Essa perde di potenza anche per un piccolo rimpianto o per un semplice atto di sfiducia. Ma c’è un altro danno: una volta stabilito il contatto, una minima deviazione basta a renderla irregolare. Sappiate che queste scosse inferte alla corrente sono pericolose per vari aspetti. Tutti i centri nervosi vi reagiscono, e ogni fluttuazione distrugge l’opera di molti di essi. Perciò è necessario proteggere con cura le correnti del cuore.

109 — La relatività sfocia nell’infinito, e lo stesso vale per la conoscenza. Nessuno, in nessun Mondo, può accontentarsi del proprio sapere. Le nuove acquisizioni gli rivelano a poco a poco la pochezza della conoscenza. Chi è pavido si spaventa al pensiero di questa infinità, ma chi la riconosce come una legge inevitabile lavora, giorno per giorno, e ne gioisce.

110 — La gioia per il conseguimento è uno scudo di bellezza. Voi sapete come la gioia e la bellezza soccorrono per valicare l’abisso. Del pari, è bene attendere con gioia la prossima conquista. Non è solo il coraggio che vi rende invulnerabili, ma proprio la gioia. Fede e gioia assieme hanno agevolato tutte le grandi imprese.

111 — Esiste un esile paragone fra il Mondo del Fuoco e il fisico. Gli Esseri di quel Mondo, durante le loro rare apparizioni, prendono ogni precauzione per non interferire nell’equilibrio terreno, e gli uomini, dal canto loro, quando li percepiscono, fanno quel che possono per proteggere il cuore, ma esso è sovente incapace di sopportare quella tensione ignea. Queste misure, assunte dall’alto e dal basso, non bastano dunque a saldare fra loro quei due Mondi. Le rare comunioni che si verificano sono attribuibili a un karma antico, se in precedenti esperienze terrene si collaborò lungamente a costruire il bene. Tali imprese sono efficaci in eterno. La solidarietà consolida la collaborazione. Se guardate al futuro, qualunque cooperazione benefica è opera saggia.

112 — È anche possibile rafforzare la propria volontà servendosi degli espedienti più meccanici. Molti esempi e precetti lo attestano, ma Noi consigliamo a tal fine la comunione con la Gerarchia. Si potrebbe persino asserire che in linea generale questo è l’unico mezzo per elevare lo spirito. Anche le pratiche più artificiali conducono alla stessa meta, ma con quanto, inutile spreco di tempo e di energia. La comunione con la Gerarchia, a mezzo del cuore, consente di fare a meno di tantra e di magie. Certo tale comunione può essere insidiata da molte interferenze estranee, ma non per questo si devono dimenticare i gravi pericoli che minacciano il mago o chi esercita i tantra. In ogni caso non si può chiamare saggio chi sogna della propria volontà separata; la volontà cresce e vibra nell’altissimo Tesoro. Non è sul vero sentiero chi si trastulla con il proprio volere individuale, senza comunicare con i Mondi supremi.

113 — Per ristabilire il concetto obliato di Gerarchia occorre capirne la necessità per ogni scopo, in ogni campo, dal più basso al più alto. Così si evita l’errore comune di chi, riconosciutala, subito la ripudia al minimo intoppo. Queste trasgressioni ostacolano seriamente l’impianto di una nuova coscienza.

114 — Si è detto a buon diritto che l’ultima prova verte sulla paura; superata l’irritazione, i dubbi, le tentazioni, restano gli orrori dei livelli inferiori. Ma se è intensa la comunione con la Gerarchia quelle orribili visioni non colpiscono il cuore. C’è persino da rallegrarsi, a quei tentativi di inganno, che preludono all’ultima frontiera.

115 — Se gli uomini sapessero tener conto della qualità propria di ogni giorno, riuscirebbero ad evitare molte difficoltà. Invero l’astrologia è una scienza esattissima, e richiede correlazioni estremamente accurate. È chiaro che i dati astrologici sono limitati al luogo e al tempo. Ciò è del tutto comprensibile se si disegna una mappa delle correnti che si incrociano. Ma, indipendentemente dalle possibili inesattezze delle interpretazioni astrologiche, esiste un altro grande indicatore: il cuore. Le due fonti devono essere fuse assieme: i calcoli astrologici più precisi devono unificarsi con i segnali del cuore. Nel suo linguaggio silente esso esplica la difficoltà da superare o la gioia da utilizzare. Ma questa sua saggezza non deve scadere nella superstizione, così come le tavole dell’astrologo non devono fossilizzarsi in uno scheletro. Nello spazio vibra un gran numero di circostanze di poco valore, e solo il cuore ardente riconosce l’intreccio invisibile delle cause. I Raggi dei Luminari agiscono sui popoli, sulle razze, sugli individui. Si può ammettere che le proprietà chimiche delle costellazioni siano immutabili, ma l’analisi delle loro diverse confluenze richiede un’interpretazione molto accurata. Il cuore può essere d’aiuto, ma anche la sua conoscenza-diretta viene guidata dalla Gerarchia. È giusto che gli uomini si rivolgano all’astrologia, ma senza il soccorso del cuore acceso si troverebbero presto in una giungla impraticabile. Ricordate dunque il cuore, cioè la Gerarchia.

116 — In verità, anche la magia più sublime è come nulla al cospetto del Mondo del Fuoco. Si può credere, convinti, che essa sia capace di rintuzzare le forze dell’Ombra, ma gli Esseri di Fuoco sono imprevedibili persino per le arti magiche più raffinate. Voi, che venerate san Sergio, credete che egli abbia mai ammesso la magia? San Sergio non fece mai neppure ricorso alla concentrazione interiore, eppure ebbe visioni sfolgoranti. Egli riconobbe solo il lavoro, che esalta il cuore, e con ciò andò più lontano di molti pellegrini dello spirito. Noi parliamo del cuore, ma fu proprio Lui che ne scoprì la forza. Ebbe ragione anche del terrore senza ricorrere a mezzi magici, ma con la preghiera del cuore.

117 — La concentrazione interiore è un mezzo eccellente, ma non ci si deve limitare a nulla. L’Infinito stesso presenta una Luce inesauribile. Se si annovera il contenuto di ogni cellula umana si resta stupiti per l’immensità dello spazio. È bene quindi rivolgersi a quella Fonte che neppure l’Infinito sgomenta. Tale è la scintilla presente nel cuore. Né il medico, né il costruttore, né il dotto possono fare a meno della sua conoscenza-diretta.

118 — Quattro sono le qualità del lavoro: lavoro compiuto con disgusto, che genera putrefazione; lavoro inconscio, che non stimola lo spirito; lavoro amorevole e devoto, che da buoni frutti; e infine lavoro non solo spontaneo ma anche consacrato alla Luce della Gerarchia. L’ignorante può anche credere che la comunione ininterrotta con l’Ordine possa distogliere dall’impegno proprio del lavoro, ma, al contrario, è proprio quella che ne migliora la qualità. Solo la Fonte eterna aggiunge sempre nuovo valore al perfezionamento. Questa ardente qualità del lavoro deve essere conseguita. L’approccio stesso al Mondo del Fuoco esige di interpretare il lavoro terreno come il passo più immediato. Pochi sanno riconoscere la qualità del loro lavoro, ma se aderissero con forza alla Gerarchia salirebbero immediatamente di un grado. La capacità di tener stabile quel sacro Ordine nel proprio cuore è anch’essa un atto di concentrazione interiore, ma vi si riesce con la fatica del lavoro. Senza bisogno di sciupar tempo a considerare sé stesso, è possibile collegarsi alla Gerarchia nel bel mezzo dell’attività. Che il Signore viva nel cuore. Ch’Egli vi sia inalienabile come il cuore stesso. Che ogni respiro ne inali ed esali il Nome. Che il ritmo di ogni lavoro ne risuoni. Così deve comportarsi chiunque pensa al Mondo del Fuoco. “Potrei mentire al Suo cospetto? Potrei nascondergli qualcosa? Potrei meditare il tradimento, sotto il Suo sguardo?”. Tali riflessioni infondono forza e salvano dal male della avidità e dai pensieri tenebrosi.

119 — Imparate a trarre partito da ogni azione, sì da far luce nella tenebra attorno a voi. Chi può ancora dormire quando abominevoli ruggiti turbano l’equilibrio del pianeta? Bisogna sapere donde viene strisciando la tenebra. Dapprima l’assalto dei banditi strappa un grido, ma poi si accorre a proteggere la propria opera e tutto ciò che di bello vi è connesso. Solo il morto continua a tacere, e persino il silenzio rigenera l’energia.

120 — Quando si manifesta la schiavitù, questa vergogna del Mondo, c’è da attendersi un cambiamento di epoca. Come credere che l’avvento di Maitreya sia possibile solo fra quattrocentomila anni? Molte volte la confusione è causata da nient’altro che parole. È impossibile immaginare la Terra immersa nell’Ombra per altri mille anni. Figuratevi l’avanzata del male! Pertanto questo tremendo Armageddon può essere visto come la salvezza. Il saggio non può fare a meno di sentire l’angoscia dello spirito.

121 — II Mondo è modellato su Principi di bellezza. Non è corretto parlare di rinuncia al Mondo: come fare a meno della beltà celeste? Il Mondo intero è stato affidato all’uomo, pertanto sarebbe molto più consono parlare piuttosto della scoperta del valore delle sue forme. Allorché insorge la necessità della rinuncia, essa riguarda i concetti più perversi, le azioni più ignobili, ma non è lecito abusare di questo bel concetto, il Mondo, per significare tutto l’abominio dell’ignoranza. Le cose e le vicende del Mondo non sono necessariamente indegne e vergognose: quante nobili coscienze hanno lavorato e sofferto per esso. Non è giusto metterle in rapporto con gli stessi attributi dell’ignoranza! Per studiare le basi del Mondo del Fuoco è per prima cosa indispensabile intendersi su molti concetti. Perché voler chiamare “cose del mondo” la ghiottoneria, la depravazione, o il furto? Sono azioni indegne persino degli animali. Questi conoscono le loro necessità, ma se l’uomo ha smarrito il senso della giustizia è solo perché ha abbandonato il Mondo ed è sceso fra le tenebre. Chi non pensa degnamente del Mondo non è capace di distinguere il giusto dall’ingiusto. Come potrebbe allora capire il Fuoco benedetto? Il solo pensiero di quel Mondo lo farebbe tremare. Consigliate gli amici a distinguere sempre meglio fra il Mondo e il caos, e a parlare dell’elemento del Fuoco come soggetto di prossime rivelazioni.

122 — La comparsa di macchie su Saturno è sintomo di fratture cosmiche, e condizionano la Terra in modo senza precedenti. Fenomeni del genere sono numerosi, ma gli scienziati hanno deciso di non parlarne neppure. Le forze spaziali sono inquiete; non è da credersi che un cataclisma sia imminente, ma occorre rendersi conto che nuovi influssi chimici raggiungono questo pianeta malato.

123 — Le conquiste spirituali si oppongono alle forze del caos. È bene, quando una di esse si approssima. Rallegratevi se il Maestro la riconosce possibile.

124 — Nuove proprietà chimiche planetarie rivestono immensa importanza. Si può immaginare che Saturno attiri ora un certo tipo di entità. Sapete qual è il fio che attende i servi di Satana. La sua antica leggenda vi è ben nota. Notate che coloro che lo servono sono ormai in preda ad una pazzia furiosa. Dunque, per qualcuno una macchia su Saturno è solo una macchia, ma altri vi vedono la conferma di un’antica leggenda. Molti fenomeni sono connessi all’Armageddon.

125 — Molti concetti pregevoli sono stati pervertiti. Se vi dico: “Non preoccupatevi troppo del domani”, non intendo consigliarvi la pigrizia. Tutto il pensiero deve essere rivolto al futuro; bisogna lavorare per il futuro, ma questa attività sacra deve tenere conto della Gerarchia. Allora il pensiero per l’avvenire assume la debita considerazione. Chi teme il domani si amputa mani e piedi. Invece di lanciarsi nel futuro gli uomini si legano con la paura e si bloccano. Ma senza la Gerarchia si può veramente sprofondare nel terrore, come in un oceano tempestoso. La cura sollecita del futuro, purificata dalla Gerarchia, non è più di natura terrena, anche se conserva attività ed efficienza. Inoltre, quel lavoro consacrato è privo di egoismo. L’interesse per il Bene generale pone in comunione con la Gerarchia. E queste non sono affermazioni di etica astratta, sono la via del Mondo del Fuoco. Anche chi è incarnato dovrebbe selezionare ogni seme capace di germogliare in una pianta per il filo della comunione. Non è facile, per gli Esseri del Fuoco, scendere nella sfera fisica. Perché allora non cercare, mentre si è in Terra, di sgusciare fuori dal corpo in coscienza? Molti tentano l’impresa, pochi però sono sostenuti dalla conoscenza-diretta attinta dalla Gerarchia.

126 — Pensate quant’è vero che l’obbedienza non è che una forma di cooperazione. Collaborare con la Sede suprema non è un gravame. Certo i fanatici vedranno segno di orgoglio in questo impegno di fervore infinito, eppure le loro teste, in qualsiasi posizione, sfiorano proprio la stessa infinità. C’è dunque da ammonirli di non essere superstiziosi. Non lasciatevi confondere da simili voci, e stabilitevi saldamente sul concetto di Gerarchia, quale massimo Principio.

127 — Qui parliamo del massimo Principio. Ma proprio ora si afferma nel mondo ciò che è di infimo ordine. In ciò si vede chiara la follia di popoli interi. In questo stesso momento sono in atto ben sei guerre, e nessuno se ne avvede. Proprio in queste ore il male si accumula come una sostanza in procinto di esplodere, ma nessuno nota quel vulcano. Neppure i governanti più saggi temono questi fenomeni, e pensano che, in qualche modo, tutto andrà per il meglio.

128 — In ogni cosa occorre rinnovare le energie. Anche le manifestazioni più potenti abbisognano di correnti più intense. Le scuole hanno il compito di preparare gli allievi a comprendere l’unitarietà di tutti gli elementi. Si afferma che la composizione dell’aria è la medesima dovunque. Così si è pensato finora, altrimenti ci si sarebbe comportati in modo diverso. Si beve acqua e si dice: “L’acqua è solo acqua; il fuoco è nient’altro che fuoco”. Ma anche il fuoco fisico può essere studiato secondo i principi del Mondo del Fuoco. Partendo dalla varietà dei fenomeni elettrici si può giungere a scoprire la luminosità delle cose e degli animali. Già in certe specie di pesci si possono notare notevoli emanazioni di luce. E se si cominciasse ad analizzare quella luminescenza si scorgerebbe, oltre i processi ordinari, qualcosa di inesplicabile, specie fra quelle creature del profondo. Fra quegli organismi, così compressi, appare una delle proprietà del Fuoco più rarefatto. Così si possono paragonare qualità antitetiche. Fra le rarefazioni dell’aria e le esplosioni dell’etere splendono varietà similari di Fohat. Le entità che popolano gli strati intermedi non possono sopportare le pressioni delle profondità marine, così come non sono adatte alle vibrazioni eteriche; pure certi indizi sono rintracciabili in talune ricerche che già si compiono. Con dolore abbiamo visto due scienziati scendere l’uno sul fondo del mare, e l’altro salire nell’atmosfera. Entrambi ricercavano soluzioni a gravi problemi, ma senza darsi la pena di studiare il Fuoco quale elemento. Naturalmente i loro tentativi non ebbero successo. Gli abissi, e ancor più le grandi altezze sono degne di nota. Ma le basi di quelle ricerche erano corrette. A poco a poco si troveranno apparati di protezione, ma se si trascurerà la questione del Fuoco spaziale molte belle occasioni andranno sciupate. Nel corpo igneo si compiono molte osservazioni, ma solo con il soccorso della Gerarchia. Sarebbe però estremamente utile se gli scienziati si dedicassero al problema del Fuoco spaziale. Anche per semplici indizi potrebbero riconoscere la pressione esercitata da quell’elemento. I Nostri discepoli vi resistono con l’igiene del cuore, ma per le moltitudini occorrono consigli da varie fonti. Il Fuoco è destinato a distruggerle. Perché allora non cercare di conoscerlo meglio?

129 — Non consiglio mai le mezze misure. Sarebbe contrario all’evoluzione indicare come compimento quello che è solo uno stato transitorio. Pregare per ottenere pace con i Santi è indizio di ignoranza sia nei confronti della pace che dei Santi. Voi sapete che quella è una condizione effimera, e per di più soltanto relativa. Quelli che chiamate Santi non sono in riposo. Si dirà che quell’espressione è usata in modo relativo, e che per pace si intende uno stato di tranquillità. Ma se si rivelasse la tensione del Mondo del Fuoco pochi sarebbero capaci di intendere quell’attributo dello stato superiore. Se parlassimo del continuo succedersi d’esplosioni durante le massime tensioni, ciò non servirebbe a far immaginare quello stato, perciò Noi non parliamo di tensione, ma di splendore. La via che vi adduce passa per la Bellezza. Se l’uomo non coltiva l’aspirazione alla Bellezza suprema non fa che accecarsi da sé, ma l’Altissimo non si può né ripetere né immaginare. Lo splendore è assolutamente illimitato. Quindi non accontentatevi di mezze misure, come torpore e riposo. Affermo che non è dal riposo che nasce l’Universo.

130 — Chi mai vorrebbe scendere in un pozzo, bramoso di attraversare tutto il pianeta per quanto è spesso? Anche chi ha la mente più confusa deve sentirsi attratto dalla radiosità del Cielo.

131 — Chi studia l’Insegnamento farebbe bene a riesaminare più sovente la propria comprensione. Tutti, e non solo i principianti, devono sorvegliate lo stato della coscienza. Si è detto che questa di per sé gravita in senso involutivo, ma ciò significa semplicemente che essa, quale sostanza sottilissima, deve essere costantemente alimentata.

132 — Gli Avatar, anche i più eccelsi, non rivestono segni di distinzione mondana, ma si affermano con le loro capacità creative spirituali. Non c’è da stupire se tanti spiriti elevati non vengono riconosciuti dai contemporanei. Non potrebbe essere diversamente, poiché le loro misure riguardano il futuro. È possibile codificare solo una parte dell’approccio ad una fase successiva della vita. Pensate che non si riconosce mai che la conquista suprema sta nell’educazione del cuore. La cooperazione e la vita associata dipendono dal cuore. Eppure sembra che questa verità, così semplice, non possa essere intesa. La tecnologia meccanica sbarra l’accesso principale al Mondo del Fuoco.

133 — Ci sono metalli che si combinano facilmente fra loro, altri che mutuamente si respingono. Sono linee di confine fra bene e male che è opportuno esaminare. Da entrambe le parti si formano concatenazioni perfettamente connesse. Ma l’ostacolo in cui soprattutto si inciampa è quello di voler miscelare in modo meccanico i principi opposti; ne nasce solo una fine prematura. Il cuore e la Comunione con la Gerarchia suggeriscono quali parti sono fra loro combinabili. L’uomo ha bisogno di equilibrare la mente con il cuore, e la cooperazione lo compie. Il numero sacro di Pitagora è l’equilibrio della Bellezza. È un assioma oggi in gran parte inapplicabile, ed è compito gravoso far capire cos’è l’equilibrio.

134 — La competizione è un concetto difficile. Solo il cuore ardente sa quante misure toccano alla luce e quante all’ombra. Se l’autoperfezionamento viene inteso con purezza non si evoca competizione, che finisce in una distruzione reciproca, dove la coscienza resta primitiva e indisciplinata. Attorno alla competizione, che dà la stura ad ogni sorta di crimini sottili, abita l’invidia. Questo concetto malinteso viene equilibrato dall’idea di collaborazione. Non è mai facile stabilire i limiti di una competizione ragionevole. Già la parola stessa è pericolosa, poiché esprime gelosia, e quindi una devozione corrotta. È pertanto meglio sostituire ovunque possibile quel termine con quello di perfezionamento. Quanti concetti del mondo odierno sono da rivedere. Si potrebbe affermare che una storia equanime delle credenze rivelerebbe le cause originarie di molte perversioni concettuali. I termini usati per esprimere le idee fondamentali dovrebbero essere quanto più possibile netti e consonanti. È lecito arricchire un linguaggio con nuove definizioni, ma i suoni indistinti e senza senso non servono a nulla. Ogni lettera, con il suo suono, esprime una vibrazione dei centri. È stolto guastare, per nulla, l’armonia. Pensate alla risonanza dei nomi antichi delle località. Quelli nuovi non riproducono sempre vibrazioni di pari efficienza. Quei nomi antichi avevano un valore senza tempo. Sovente al filologo sfugge la radice impiantata da popoli potenti. Tanto più è doveroso, quindi, custodire un retaggio, ignoto, ma che forza la risonanza del cuore.

135 — Narra una favola di un saggio che spedì a certe persone un farmaco eccellente, che si dovette avvolgere con gran cura. Nessuno di quelli cui era destinato volle però aprire l’involto, perché, giudicando secondo le loro stesse nature, tutti ritennero che racchiudesse una vipera o un veleno. Si può dunque offrire un dono prezioso che viene scambiato per malefico. Così accoglie un tesoro chi vive nel timore di una sciagura. Che fare, se Satana ha così profondamente radicata la sfiducia.

136 — Benedetti coloro che, fosse anche per una volta sola, hanno compreso che le possibilità sono date per essere usate nel Servizio. Un pensiero del genere apre già i primi Cancelli del Mondo del Fuoco. Chi pensa, per orgoglio: “Io solo riuscirò”, usa le sue capacità al servizio del proprio ego. Quale isolamento risuona nel vanto di sé stesso! Quale carcere solitario è l’egoismo! Mentre è gaudioso pensare: “Ecco i miei doni, Signore!”. Non ci sono limiti per queste offerte del cuore! Il cuore si esalta quando scopre la gioia di donare, e i pensieri più sottili l’accompagnano. Certo quelle offerte sono vere e proprie preghiere, che aprono molte porte. Ciò che aiuta a varcare la soglia non è la coscienza dei propri meriti, ma la consacrazione totale di sé stesso. Quel dono, se integrale, fa superare tutti gli orrori! A quelli che restano sulla soglia si può ben dire: “Non ho tempo neppure per vedervi!”. Dunque ogni offerta porta sollievo.

137 — È assolutamente inammissibile voler forzare il Karma. I signori del Karma aggiungono ogni violenza al calice della condanna, mentre possono alleggerirlo se il miglioramento e le offerte perdurano. Così l’uomo si agevola il cammino per il Mondo del Fuoco, quando è disposto a fare del suo meglio. Non tocca a lui valutare ciò che è meglio, ma il fervore del cuore lo conduce alle porte radiose. Soffocate i pensieri che riguardano il sé, e lasciate che sia il cuore a condurvi per la via più breve. Il cuore è come un ago magnetico sensibile al Mondo del Fuoco. Non senza ragione tanti cuori sono in tormento, sia in Terra che nel Mondo sottile: la loro natura è ignea, e gli ostacoli che si frappongono al ritorno nella loro patria li fanno soffrire.

138 — È giusto rifiutare lo spiritismo: gli oscuri hanno prescelto questa via per seminare e diffondere il male. È sempre possibile pensare con purezza a qualsiasi cosa, mentre una coscienza oscurata scopre dovunque la strada dell’ombra. Oggi specialmente occorre evitare questi canali, e avanzare con impeto verso la Luce. Vi assicuro che è veramente necessario essere saldi nel cuore, poiché l’ora è gravida di veleni.

139 — Chi tace quando ode una bestemmia? Se il cuore è vivo, dice: “Non sono dalla tua parte, sciagurato!”. La bestemmia è un male gravissimo, ma ciò non basta a giustificarla, ed è orrenda a vedersi. Il cuore vivente si oppone con tutti i mezzi a quel contagio. Si citano eroiche opposizioni persino di fanciulli, dal cuore puro. Benedetto chi si oppone alla bestemmia!

140 — Bisogna non solo riconoscere che il vuoto non esiste, ma che la vita è presente ovunque. Comprendere che la vita è intessuta di rapporti che si danno vicendevole sostegno significa realizzare l’onnipresenza dell’energia psichica. Anche nei fenomeni più modesti, anche nei microrganismi più incompleti si può scorgere una saturazione prodigiosa della vita. Miriadi di correnti, di raggi, di qualità chimiche attraversano le moltitudini delle creature, e l’energia psichica non solo non le rallenta, ma le trasmette oltre. Allorché si parla di aria purissima, e persino del Prana più elevato, ciò nondimeno si presuppone una saturazione, in cui agisce una molteplicità di tensioni. È bene rappresentarsi questa onnipresenza, perché aiuta a comprendere i Mondi superiori. In verità tutto è vita e ogni cosa esprime una medesima energia. Quest’assunto iniziale fa intendere inoltre che tutto ciò che esiste è trasmutabile. La morte diviene una semplice trasposizione, e la vita assurge ad una cooperazione inevitabile. L’approccio stesso al Mondo del Fuoco sta nell’applicare qualità conformi. È penoso vedere come l’uomo si limita e come cerca di distorcere l’universo. Forse la sovrapproduzione, la competizione, la deformazione del senso della vita finiranno per insaccare l’umanità in un vicolo cieco, dove sarà costretta a fermarsi a riflettere. Infatti, quando si accantonano le limitatezze balena il riconoscimento dei Mondi superiori. Chiamando alla Sfera del Fuoco si giunge a fare paragoni con i microrganismi, così stimolando a riflettere su quella vita ininterrotta che satura ogni cosa. In realtà, è più facile pensare con il cuore, oltre qualunque microrganismo. È una soluzione da far conoscere.

141 — Notate con quanto accanimento si avversi oggi il concetto di Guida, e come nello stesso tempo la si attenda con fervore. È istruttivo vedere così disgiunti i processi del cervello e del cuore. Quello segue il pensiero convenzionale e ripete formule meccaniche, mentre questo, anche se debole e carente di equilibrio, preserva grani di verità. Se il cervello trova forza nel diniego, il cuore, anche se timido, freme di gioia quando intravede una soluzione. Chi solleva obiezioni a un atto costruttivo di solito non ha nulla da proporre in sua vece. Invero, è poi proprio fra i primi a seguire la Guida: parla di disaccordo, ma finisce per eseguire il Comando di buona voglia e con precisione. Ciò che l’induce ad accettare la Gerarchia non è la sua natura servile, ma il travaglio del cuore. Ciò significa che nei momenti di pericolo bisogna serbare l’equilibrio attorno a un’autorità salda. Che dunque la Guida non si lasci confondere da queste voci illusorie.

142 — Perché occorrono tante prove, se il cuore è capace di trasformare spiritualmente? È semplice: il cuore è stato dimenticato e non lo si usa nella vita. Perciò molti devono migliorare la loro coscienza in mezzo alle prove. Quando si assume un servitore lo si mette alla prova con un compito specifico, o gli si da fiducia, dopo averlo guardato negli occhi. Del pari, il cuore può convincere con un lampo subitaneo dello sguardo, mentre per l’intelletto gli occhi sono semplici coppe di peltro. Consigliate dunque, ad ogni occasione, di scrutare la luce degli occhi.

143 — Che significa amare il bene? Sia chiaro che con ciò si intende non solo il compimento di azioni buone, ma anche la capacità di restare affascinati dal bene. Questa seconda condizione non è comune, e viene sovente mal compresa: è da inculcare e coltivare. Il cuore si riscalda solo quando prova diletto nel bene. Amare il bene rivela una quantità di piccole cose tenere e commoventi. Quanti raffronti si trascurano, che pure aprirebbero il cuore, così rendendo impossibile gli atti di offesa. Chi offende si preclude i Cancelli del Fuoco: avendo attentato alla dignità umana per prima cosa svilisce sé stesso. Quando dissi del Mondo del Fuoco, amore e bene erano naturalmente da comprendere come le solide basi dell’ascesa. E com’è bello sapersi rallegrare in presenza del buono! Che grazia squisita saper vedere i petali di quel Loto! Ogni manifestazione di una simile gioia Ci allieta: è segno certo di purezza! Dunque chi pensa al Mondo del Fuoco deve acquisire per prima cosa l’amore del bene.

Tale è la tensione di quest’epoca che vi dico: chi offende avrà da pentirsene, poiché Noi non lo proteggeremo. Le difficoltà sono già molte, e bastano: dobbiamo dosare bene l’energia. Che ciascuno interroghi il cuore per sapere dove comincia l’offesa. È illecito sciupare forze in reciproci oltraggi.

144 — Se le qualità della coscienza sono conformi si apre la possibilità di accedere al Mondo del Fuoco. Ad esempio, accanto all’amore per il bene deve esistere il disgusto per il male. Il primo soltanto, senza il secondo, non sarebbe autentico. Il disgusto per il male è una qualità eminentemente attiva, è il toccasana nei suoi confronti. L’intelletto non riesce a distinguere con chiarezza il male: molti ragionamenti nascondono in sé una vipera; ma il senso di ripulsione provato nel cuore è infallibile. I centri nervosi si rivoltano al contatto con il principio dell’ombra. È un segnale, emesso dal cuore, che non può passare inavvertito, e così origina la resistenza. Si osserva che la corrente così sgorgata dal cuore va immediatamente a irrobustire l’armatura della radiazione. A un tale guerriero si potrebbe dire: “Fratello, in verità sei ben protetto”. O, come disse un eremita, paragonandosi ad un cane che fiuta una belva: “Anche se l’occhio non vede e l’orecchio non ode, il cuore puro ha sentito ed è già in armi, poiché non può sopportare il male”. Questo può adornarsi come meglio vuole, ma non c’è maschera che possa illudere un cuore vigilante. Studiate dunque le qualità necessarie per il Mondo del Fuoco.

145 — Vi accade talvolta di vedere voi stessi come repliche esatte e viventi davanti a voi. Sono visioni che dimostrano che l’occhio è solo un apparato, e che la facoltà visiva vera e propria sta nel centro nervoso. È uno stato di tensione che ne corrobora la qualità ignea. Nel Mondo del Fuoco si ha la vista dello spirito, cui non occorrono strumenti oculari. È facile acquisire questa qualità, se già nello stato fisico si sono colti barlumi di tale penetrazione spirituale.

146 — I desideri si realizzano molto più sovente che non si creda, ma bisogna riconoscerlo, e saper vedere fin dall’inizio il modo di compimento. Molte volte quegli esordi vengono recisi brutalmente. Questa è un’altra ragione per evitare il dubbio e l’irritazione: quest’ultima intasa i condotti del cuore, così come le nuvole offuscano il sole.

147 — In qualsiasi oggetto coesistono particelle perfette e caotiche, ed è possibile chiamare all’azione le une o le altre. A prescindere dalla magia, contro la quale Ci siamo espressi più volte, chiunque, mediante l’energia del cuore, compie continui atti di evocazione. Quando si pensa ai difetti di un oggetto questo diventa effettivamente scadente, e se lo si pensa come bello entrano in azione le sue particelle perfette. Gli ignoranti dicono che si tratta di autosuggestione, ma chi conosce la natura delle cose lo intende come effetto magnetico del pensiero. Naturalmente ciò avviene in misure diverse, ma è sempre possibile constatare che gli oggetti sono, per così dire, animati dal pensiero umano. Basta riconoscere questa forza naturale per applicarla in modo benefico in tutte le circostanze della vita. Perciò certi Yogi famosi consigliano sovente agli allievi di parlare alle cose. Le parole sono navi di pensiero. E fintanto che non si impara a trattare gli oggetti non si realizza il potere mentale per il Mondo del Fuoco. È da considerare come fortunata circostanza il fatto che anche nello stato fisico sia possibile imparare a maneggiare le cose nel modo più conveniente.

Non è forse bello che anche l’uomo meno dotato possa evocare le particelle migliori e arrestare il flusso delle caotiche? Beninteso, anche i sensi si raffinano quando si riconosce la vita in tutto ciò che esiste, la stessa vita che ci anima.

148 — Gli oggetti-ricordo assumono facilmente funzione e valore di talismani. Anche i giorni commemorativi instaurano un ritmo benefico. Queste cose sollevano ondate di amore e purificano l’aura.

149 — Negligente in tutto, l’uomo dimentica anche il suo destino. Non senza ragione certe leggende rammentano lo stato animale. Molti sono stati gli esempi offerti all’uomo per avvertirlo a tempo debito, ma mai come ora sono stati tanto numerosi gli uomini-bestia: e la superficie rivela i segni dell’ulcera interna. L’Insegnamento invita l’uomo a salvare sé stesso e a rispettare la propria natura. Ma per i servi di Satana il cancro più radicato e più nero è considerato onorevole. È persino difficile farsi un’idea del numero dei seguaci dei riti satanici! Scuole intere ne vanno attivamente diffondendo i principi letali. Già molte volte vi ho parlato dei terrori, ma quando vedo le nuove trasgressioni non posso che ripetere il monito. Non lasciatevi turbare dai mal di capo né dai capogiri; ogni minima parte della vostra energia è tesa e all’erta, per proteggervi da molti proiettili. Gli oscuri ricorrono ora come non mai alla necromanzia, per evocare gli spiriti più ignobili; non badano alle conseguenze, pur di avere nuove forze per un’ora soltanto. Ma, naturalmente, il contraccolpo si avvicina.

150 — Bisogna scegliere accuratamente i propri collaboratori, ma, una volta deciso, non è giusto ricordare loro il passato. Chi può dire cos’è successo in passato! È comune soffocare tra quelle spire: in realtà, il passato blocca e impedisce di lanciarsi per intero nel futuro. E anche le sue piccole pietre, che grave ostacolo sono per chi vuole andare veloce sul sentiero! Eppure bisogna affrettarsi, non c’è altra scelta. Molti infelici e sciagurati contano i giorni, in attesa di aiuto: perché non volare in soccorso?

151 — Bisogna distinguere bene fra contraddizione e diversità operative. Se un mancino riesce a lavorare con la sinistra, il valore dell’opera sua non inficia il principio della mano destra. Ma gli uomini sono impastoiati dalle loro convenzioni; neppure ora riescono a comprendere in che consista il vero valore del lavoro e qualsiasi metodo insolito desta subito i loro sospetti. Che brutta qualità, quest’ultima: non ha certo nulla a che fare con il Mondo del Fuoco! La diffidenza rende l’uomo peggiore dell’animale, che per lo meno resta fedele al proprio istinto, mentre il sospetto corrode tutti i sensi. È invero un residuo di tempi molto tenebrosi. Per buona sorte è curabile con la suggestione, ma è un’infezione da non trascurare.

152 — Imparate ad amare la via del Mondo del Fuoco. Il fervore da solo non basta, se l’amore non lo protegge. È proprio il fuoco dell’amore, per le sue proprietà, il più prossimo a quella Sfera. Dunque elargite correnti di amore anche nei giorni più difficili. È raro fra gli uomini riconoscere ch’esso è un autentico fuoco. Di solito essi ne sopprimono le qualità più valide, proprio quelle con cui facilmente si sventerebbero le insidie dell’ombra. Lasciamo stare gli esempi, accontentiamoci di valorizzare il suo potere risanatore. Gli uomini sono pronti a reagire al suo potere terapeutico. Sognano l’elisir di lunga vita, ma nulla sanno immaginare di una esistenza oltre la terrena. Non dimenticate dunque che l’immaginazione è una qualità del Mondo del Fuoco.

153 — Si osservano, oltre alla sensazione di essere temporaneamente assenti, anche altri fenomeni correlati. Ad esempio, ci si addormenta seguendo un certo sviluppo di pensiero e al risveglio si ha in mente il suo proseguimento, senza cesure. Ciò significa che lo spirito si è assentato in un piano completamente diverso, per poi tornare a congiungersi alla coscienza terrena nel punto preciso del primitivo distacco. Nel Mondo sottile, infatti, il piano della coscienza è del tutto diverso, e così dev’essere. Ma se anche colà si preserva la stessa coscienza terrena ne risulta un pensiero così goffo da essere persino nocivo.

Figuratevi di uscire da una stanza scura e soffocante in un bel giardino. Se un tale brusco cambiamento non rigenerasse il vostro pensiero dareste prova di essere proprio insensibile. Gente così si trova solo fra i senz’anima. Come sono incongrui, questi ultimi, fra le bellezze elevatrici dell’ambiente; sono come macchie di sporcizia! Ma anche le lordure terrene si lavano con difficoltà; perciò Noi siamo solleciti nel proiettare la coscienza nel Mondo del Fuoco, attraverso il sottile. Non sempre questo fervore è pari alle proprie forze, ma anche nel peggiore dei casi fa avanzare nelle sfere del mondo sottile. D’altronde, non fanno forse così anche i bottegai, che chiedono molto per ricavare almeno un poco? Non è una gran consolazione! Per salire di un tanto nel Mondo sottile lasciate che la coscienza sia attirata nel Giardino più bello. Questo è il Nostro Comando: senza mezze misure.

154 — Avete letto che per comunicare con le Forze superiori gli antichi si coprivano il capo con il mantello, e che questo doveva essere di lana rossa. Avete sentito, inoltre, dell’uso di tapparsi le orecchie con cotone rosso. Sono mezzi artificiali non privi di significato, in quanto bloccavano le irradiazioni e condensavano l’energia. Ma non ricorrete a questi espedienti meccanici quando si tratta della cosa più preziosa per il futuro, cioè la comunione diretta con la Gerarchia. Il cuore soltanto, di nient’altro vestito che di amore, lega alle Forze superiori. Il tessuto dell’amore è il più sacro di tutti.

155 — Sa forse l’uomo quali sono le sue azioni migliori? Chi saprebbe dire quale delle sue parole ha sollevato maggior risonanza, o quale suo pensiero è salito più in alto? Nessuno lo sa. Forse, saperlo decurterebbe l’impegno smuovendo un senso di orgoglio. Talvolta un pensiero sale veramente sin nelle sfere supreme, e colà rimane, come una goccia di rugiada sull’Altare. Ma è impossibile valutare quel pensiero da sé, in base alle misure terrene. Troppo sovente si scacciano, per sdegno, proprio quei moti mentali che sono causa di gioia per i Cuori sublimi. Dunque, emettete nello spazio i pensieri migliori. Non cercate di adornarvi con la coscienza di quei voli. Ma quei pensieri, come cibo quotidiano, migliorano nel cuore la percezione del Mondo del Fuoco.

156 — Cos’è l’ipocondria? Molti la confondono con l’autosuggestione, che invece ne è solo un effetto. Di per sé, è molto infettiva e perniciosa. In senso fisiologico la si potrebbe definire come dissoluzione dell’energia cardiaca; è un processo che squarcia la rete protettiva dei centri nervosi. L’irrompere del nemico nella fortezza non è questione di autosuggestione, è ben di peggio: sono gli stessi difensori che, invece di resistere, gli aprono le porte. È difficile curarla, poiché non sempre è controllabile per suggestione, che non può arrestare quel processo. Bisogna risanare, piuttosto, il tessuto nervoso, e qui giovano solo esercizi adatti. Pertanto gli ipocondriaci devono essere posti di fronte agli eventi più inattesi, per produrre in loro le reazioni più acute e così ripristinare, indirettamente, la tensione del tessuto nervoso. È come una ginnastica per i centri nervosi. Riposo e inattività non sempre sono benefici, nonostante il parere usuale del medico ordinario. La saggezza antica ingiunge, al contrario: “Hai paura, quindi verrai spaventato due volte tanto”. “Non temi più, quindi potrai contemplare le Porte del Fuoco”. Non confondete l’ipocondria con il dubbio. Sono fratello e sorella, figli dell’ignoranza. Ma quella è un certo abito mentale, mentre questo è un ostacolo oscuro.

Non si saprebbe quale dei due sia più nocivo. Bisogna liberarsene, come di tutto ciò che blocca la via del Mondo del Fuoco. Molti concetti si considerano sinonimi, e non lo sono. Rifletteteci, pensando ai vari aspetti delle definizioni. Chi sa quale di essi dischiude l’orizzonte più vasto, nel comprendere il gioco della causa e dell’effetto?

157 — La crudeltà deve certamente essere sradicata, e non solo dagli atti ma anche dal pensiero, dove è ancora peggiore. È imperativo che lo Stato provveda a impedire la nascita della crudeltà nell’infanzia. Bisogna purificare il genere umano da quest’ombra malignante, stolta e abominevole, che è come una lebbra del pensiero. I bambini non sono mai crudeli finché non assistono al primo atto di crudeltà, che rivela lo scorrere nero del caos. Pochi soltanto sono in grado di opporsi a quel flusso. Un tale valore di coscienza è raro: non si può presupporlo presente in chiunque, al contrario, è opportuno, per prevenzione, prevedere un livello inferiore. Del pari non ha senso ripetere da moribondi il grande Comandamento: “Non ammazzare!”. Ma riflettete: chi più uccide: la mano, la parola o il pensiero? E la mente umana è sempre disposta al crimine.

158 — Voi sapete bene che la via più sicura è quella dell’altruismo. Rammentate quanti pericoli la generosità vi ha fatto scansare. Forse neppure avete avvertito i limiti e la portata di quelle insidie. Ma il cuore attesta che proprio la buona volontà vi fu d’aiuto nelle ore più gravi.

159 — È giusto paragonare la qualità sostanziale dei pensieri alle proprietà dei gas. Ogni gas infatti, oltre alle caratteristiche sue già note, ne ha molte altre suscettibili di essere indagate con apparati fisici. Nessuno può sostenere che l’effetto di un gas sia svanito, ma soltanto che l’organismo umano non l’avverte più. Ma fino a qual punto esso agisca nello spazio in cui penetra e quali influssi eserciti sugli esseri umani, non si sa. Nello stesso modo è impossibile delimitare il campo d’azione di un pensiero, né se ne può valutare fisicamente il grado di influenza sulla vita. Sorprende constatare che la vita di persone molto odiate sia talvolta, per così dire, immune ai pericoli. Le ragioni di ciò sono molteplici: può darsi che quell’uomo sia necessario per il karma di tutta una regione; può darsi che quei pensieri ostili non siano intensi, né ritmici; e infine l’accumularsi del pensiero può agire in ritardo, non oggi, ma domani. Le misure terrene sono, in questo caso, relative. Ma il pensiero è reso debole dal non riconoscere il Karma. Molto sforzo sarà necessario per far intendere all’uomo la bella legge di causa ed effetto. Un solo consiglio è valido a questo proposito: non dare mai ascolto a consigli di malizia.

160 — Molti esempi comprovano con quanta saggezza si distribuiscono le forze di progresso della Gerarchia. Avete visto che uno di Noi, da voi venerato, rimase nell’Ashram perché le Sue forze spirituali splendevano presso quel nucleo centrale. Solo l’ignorante può credere che Egli non sia sceso in battaglia per tornaconto. Chiunque abbia un’idea delle forze spirituali sa invece che è solo saggio usarle in modo consapevole. La commensura con il fine è indispensabile, sulla via del Mondo del Fuoco.

161 — II rispetto devoto per il Maestro è un rimedio per tutti i mali. Se siete gravemente ammalati, rivolgetevi al Signore.

162 — Vi è difficile tradurre una frase come questa: “egli ne restò totalmente preispolnyatsya” [termine russo di incerta traduzione: imbevuto, o impregnato (N.d.T.)]. È inevitabile, poiché le lingue molto discoste dal Sanscrito non si prestano facilmente a certe definizioni, specie se riguardanti il Mondo superiore. Per non sminuire il concetto, ivi incluso, di esaltazione, si dovrebbe dire qualcosa come “si accese” o “prese fuoco”. Le definizioni in genere implicano notevoli incomprensioni, e ne soffrono specialmente le espressioni dei concetti elevati: le usa solo chi è parimenti impegnato, ma questi non sono numerosi. Pertanto le varie lingue hanno preso a ruotare attorno a concezioni banali; si continuano a perfezionare le espressioni meccaniche, ma non si stima necessario reperire consonanze dei Mondi superiori. Fate attenzione alla nuove parole: è impossibile valutare per loro mezzo il livello di coscienza! Eppure è doveroso onorare i Mondi superiori con le frasi più squisite, sì che il Fuoco sia glorificato anche dai suoni terreni. Ripetete queste idee, affinché i giovani trovino modo di perfezionare il pensiero elevato. La parola dipende dalla qualità del pensiero.

163 — Mettere in pratica i Consigli dell’Ordine non deve essere penoso per voi. L’irritazione rende amari molti frutti. Per molti versi è necessario salire a una comprensione superiore: l’idea di distanza, a esempio, è da superare. Essa certo non ha valore per lo spirito, e se si traspone la coscienza nella sfera spirituale anche lo stato emotivo si eleva in misura corrispondente. In altri termini, si dilata. Per di più, la comunione con la Gerarchia imprime, per così dire, un’impronta musicale a tutte le azioni. Stiamo dunque serrati assieme, sempre più, che nessuna vipera possa insinuarsi.

164 — È possibile distinguere gli uomini sia per le azioni che per i pensieri. È vero che li si deve giudicare in base alle opere, ma bisogna ricordare che per accostarsi al Mondo del Fuoco occorre che pensiero, parole e atti si corrispondano fra loro. Per giungere colà si deve attraversare ogni sorta di gas velenosi. Quante coscienze si devono radunare per non deviare dal sentiero. Molte voci si levano e si pronunciano tanti divieti, ma non bisogna voltarsi indietro. Una sola è la direzione, e non si cambia il destino. Applicate quindi la stessa legge in tutte le cose della vita. Chi crede di potere agire diversamente si sbaglia: nel grande e nel piccolo la legge è una sola, e uno solo è il ritmo. Avanti dunque, senza esitare.

165 — L’irritazione è un flagello del Mondo. Agisce sul fegato e genera dei bacilli molto contagiosi. L’imperatore Akbar, quando ne sentiva la presenza in qualcuno, soleva far venire i suonatori, in modo da spezzare l’infezione con un ritmo diverso. È un rimedio che da buoni risultati, ancorché sia fisico.

166 — Se si premono e strofinano gli occhi appaiono certi colori che grossolanamente ricordano la radiosità dei centri. Se ciò basta per generare dei lumi, certamente il contatto di un’energia superiore produrrà i bei colori dello spirito. Dai fenomeni più ordinari ai più sublimi è indispensabile percepire la saturazione del Fuoco spaziale. È bene imparare a riconoscere che lo spazio è accessibile, ma bisogna sapersi adattare a tale immersione. Non dimenticate che le antiche rivelazioni erano date per migliorare la vita e la coscienza: in quel modo si serbava saldo il contatto con i Mondi superiori. In seguito però, interrotto il rapporto, ebbe inizio la ricerca di metodi artificiali, al fine di impedire la perdita totale della comunione. Ma durante il Kali-Yuga questi sistemi divennero inefficaci e si ebbe persino uno sconfinamento negli strati inferiori del Mondo sottile. Il Satya-Yuga però, per sua stessa natura, impone la comunione con i Mondi supremi. È dunque opportuno, in attesa, ricollegarsi a quelle Sfere, con la pratica della vera Etica. Ciò è del resto indispensabile per certe scoperte che non si possono dare a una coscienza animalesca. Non Mi stancherò di ripeterlo, poiché ogni focolaio di illuminazione spirituale è importante. Dove passano dunque i sentieri del Mondo del Fuoco, se non per i precetti dell’Etica? Certo l’Hatha Yoga non conduce colà. Basta con i preparativi ora bisogna affrettarsi: che ogni vostra cellula contenga milioni di milioni di correnti. Gli apparati sottili non vi sono stati dati per dormire; e i calcoli che riguardano cifre così imponenti non sono per sollevare dubbi, ma per farvi sicuri dell’Infinito e della saturazione di tutto ciò che esiste. Pensate dunque con ardore al Fuoco spaziale e alle possibilità dell’essere vostro. Il Satya-Yuga non verrà senza segni di fuoco.

Non trascurate inoltre il fatto che le distruzioni ormai sorpassano i limiti dell’equilibrio. Gli uomini non sospettano quanto siano già state violate le correnti terrene! Essi non vogliono capire che sono colpevoli di queste perturbazioni cosmiche: si considerano maestri di sapienza, eppure la semplice legge del bene non li lascia convinti.

167 — Esaminate due pietre: sono primitive, fredde, hanno una vita congelata, eppure sono in grado, sfregate assieme, di sprizzare scintille di fuoco. Ora, il cuore umano non è peggiore di un sasso. Il pensiero umano, anche nelle sue più modeste espressioni, è sempre più efficace di un minerale. Lo dico perché è istruttivo osservare com’esso evochi faville di fuoco dai più riposti recessi della memoria. Il pensiero più casuale risuscita forme complesse da quell’archivio, epoche intere cui si è partecipato: una sequela di contenuti ignei in definito rapporto. In effetti quella scintilla può estricare all’istante le varie associazioni dai tesori sepolti. È mirabile quanto sicuramente quei preziosi siano custoditi nel Calice, sempre pronti ad uscirne. Solo le energie ignee agiscono in modo così sottile e celere. I fenomeni fisici del fuoco danno un’idea della tensione del Mondo superiore. Se in Terra certe cose sorprendono per la loro velocità e accuratezza, quanto acuto e rapido è il Mondo del Fuoco! Basta non volerlo dimenticare, per stabilire un legame con esso. Pensate in quale misero stato sia la coscienza, se si è costretti a rammentare i principi più intimi. Comunque, ripeto, armatevi di pazienza. Si è detto: “affermare la Verità rende più saldo il ponte”.

168 — In genere l’usuale quantità di cibo non è indispensabile. È giusto dire che il mangiare è la catena del diavolo. Molte generazioni si sono affardellate per golosità, pertanto bisogna andar cauti nelle contromisure. In fin dei conti, sono più numerosi i morti per troppo cibo che i morti di fame. Ma nel superare forme di atavismo è sempre bene essere graduali. È impossibile abolire d’un tratto la sovralimentazione, ma è giusto avvertire che il cibo in eccesso, qualunque sia, è nocivo.

169 — II grido del cuore è inteso, usualmente, come un’astrazione, ma per Ur. non è così, in quanto ha sentito e ascoltato il suono del cuore in grande tensione. È una realtà che esprime una potente energia, contro la quale si schiantano anche i più perniciosi degli attacchi nemici. Ma non è frequente conseguire un tale livello di aspirazione. Il cuore ardente sa quando occorre invocare tutte le risorse dell’energia psichica, e concentra una forza poderosa dal plesso solare e dal Calice. Quella scarica respinge anche gli strali più malvagi. È per Noi sempre causa di gioia vedere un cuore così vigile, poiché gli attacchi sono sempre repentini e quell’accumulo di forze è possibile solo se la vigilanza è perfetta. Sovente accade che questo stato di vigilanza resti come offuscato da una specie di debilità, che è sicuro indizio della presenza di forze oscure. Ma il cuore ardente non cede il passo a quei veleni. Ricordate però che gli oscuri sferrano sempre colpi duplici, ripetuti, sapendo come si ripercuotono sugli organismi impreparati. Sventato il primo attacco, rafforzate la guardia.

170 — Sono in molti a presumere che le acquisizioni scientifiche bastino a proteggere dai fenomeni cosmici. Vi diranno che le eclissi sono previste, che tutto si conosce delle macchie solari e persino dell’arrivo delle comete e dei raggi di fresca scoperta; ma non si sa predire la caduta delle meteore, che possono anche avere dimensioni gigantesche. Eppure, se è nota la presenza di enormi frammenti di corpi spaziali, è pur possibile figurarsi le disastrose conseguenze che ne possono derivare, e ciò dovrebbe far ricordare i globi di fuoco.

171 — Certuni lamentano di non aver chiara l’immagine del Mondo del Fuoco. Non state a cercare di chi sia la colpa, ma proponete loro di raffigurarselo come meglio riescono. Fosse questa anche un’immagine scadente e nebbiosa, sarebbe per lo meno un inizio, e come tale può essere utile, mentre sarebbe grave non avere basi su cui costruire. Questa indifferenza peggiora col tempo e trascina a fondo, come una pietra. Non si possono estendere ad arbitrio i limiti della coscienza. La via di mezzo è eccellente se nello stesso tempo è anche elevata, ma molti non riescono a capire questo nobile concetto, e lo confondono con la via della volgarità mediocre.

172 — Per instabilità mentale gli uomini non avvertono né la gioia né il pericolo. Bisogna indurli a riflettere sempre quando il cuore sussurra di insidie o di nuova letizia. Non c’è dunque da meravigliarsi se le forze dell’ombra riescono ad avvicinarsi ai luoghi più sacri. Voi avete assistito a fatti del genere e sapete che la prima condizione per arrestare qualsiasi male è non averne paura. Ma siate sinceri con voi stessi, per accertare se questa ancora esiste in voi o se l’avete espulsa. Il terrore è un’arma degli oscuri.

173 — Non si pensi di poter confutare l’Invisibile. Si è detto che non c’è atto senza conseguenze, e ciò è specialmente vero per i dinieghi. Ci sarebbe sovente da domandarsi perché mai l’evoluzione sia tanto lenta. Una delle ragioni principali è proprio il diniego che vi si oppone, che è letale. Come il dubbio, esso recide tutte le occasioni, e chi vi fa ricorso dovrà subirne le conseguenze. In verità, è come una macina da mulino attorno al collo. L’Insegnamento lo ha ben descritto, ma, oggi specialmente, la Terra ne è infetta. Le folle credano pure che il diniego sia solo una forma di critica ragionata, ma in realtà non è un vero giudizio, è cenere gettata sul fuoco. Sopprime senza elevare. Solo un’espansione di coscienza può svergognare il denegante, ma di norma quel torpore si conclude in una grave malattia. In molti casi il medico dovrebbe conversare attentamente con il paziente prima di curarlo, per accertarne la mentalità. Le malattie generate dalle negazioni esigono opera di suggestione per arrestare il processo distruttivo. A qualcuno sembrerà ridicolo che per curare il cancro o la tubercolosi sia necessario partire dalla suggestione. Naturalmente quei medici che non ne sono capaci saranno i primi a protestare, e si sentiranno scandalizzati a sentire che i mali del fegato, dello stomaco, dei reni, delle gengive nonché i reumatismi dipendono in gran parte dallo stato della coscienza e richiedono soprattutto una terapia per suggestione. Ne consegue che è indispensabile considerare seriamente questo tipo di cura, assieme alla autosuggestione: sono, entrambi, processi ignei. Dunque il diniego si oppone al Mondo del Fuoco.

174 — Non di rado sono i bambini a esprimere i pensieri migliori sul Mondo del Fuoco. Incoraggiateli in tal senso, e cercate di comprenderli sottilmente, per non sviarli e per non imporre loro le vostre concezioni personali. Lasciate che attingano dal loro tesoro, sempre pronto a mostrare le particolarità più pregevoli. La scienza potrebbe ricavare dati preziosi dai bambini, ma se ne cura ben poco. E gli adulti li opprimono, non volendo riconoscere il danno che compiono con le loro maniere brutali.

175 — I giovani d’oggi sono troppo inclini alla volgarità, ed è cosa molto deplorevole, proprio quando occorre tendere le forze migliori. È urgente far sapere che tutto ciò che è volgare non si adatta all’evoluzione. In quest’epoca di grandi minacce cosmiche gli uomini devono capire che questa è una forma di ignoranza.

176 — Nell’osservare le deplorevoli conseguenze del diniego, non si dovrebbero biasimare certuni, di buone intenzioni, che preferiscono ricorrere alle loro proprie forze piuttosto che alla Gerarchia. Sembrerebbero agire in tal modo perché sicuri di sé, mentre, ad ogni effetto, sono invece suoi sinceri devoti e soprattutto si impegnano strenuamente pur di serbare quanto più possibile l’energia superiore. Evitano persino di nominare il Maestro, e tengono segreti i loro mantram. Le varie maniere di rispetto sono degne di attenzione. Tutto ciò che tende alla luce è da favorire. Noi ci opponiamo solo al rifiuto. Invero l’esistenza stessa dell’uomo, creatura pensante e dotata di apparati sottili, è un autentico prodigio, che non potrebbe essere senza un decorso passato e non può essere privo di futuro. L’avvenire che l’attende è il Mondo del Fuoco. Chi vorrà dunque indugiare esitando sul sentiero, sapendo la meta? Perché non dare valore alla vita presente, sapendo che può facilitare l’ascesa? Perché disdegnare il Mondo sottile, dove il pensiero viene messo alla prova? Il breve soggiorno terreno è dato come l’ausilio più potente per avanzare rapidi verso il Mondo del Fuoco. C’è modo di combinare i problemi assillanti della vita quotidiana con le risoluzioni più elevate. Invero la vita terrena, così com’è vissuta, impedisce le rapide realizzazioni. Gli uomini sognano di prolungarla artificialmente, invece di coltivare la lieta disposizione ad accostarsi alla meta. Ma il Maestro conduce la coscienza dell’allievo, per la via più breve, al Mondo del Fuoco. Egli afferma tutto ciò che possa, sia pure per via indiretta, avvicinare o riunire le coscienze affini, sì che ogni azione abbia in sé lo stimolo sufficiente per procedere.

177 — Mentre si attraversa il Mondo sottile tutti gli aspetti del senso di possesso si attivano, e ciò turba anche chi non è del tutto malvagio. È una circostanza da ricordare assiduamente, e bisogna essere ben convinti che i possessi terreni non hanno realtà. Molto si è già detto delle proprietà personali, ma è solo lo stato igneo che mostra l’illusione di quell’attaccamento. È solamente quando la coscienza rimane l’unico possesso che ci si sente liberi di salire. È molto difficile equilibrare l’ascesa oltre gli strati mediani del Mondo sottile. Colà infatti non si pensa neppure di poter fare a meno di varie specie di proprietà: in verità quelle attrazioni costituiscono la sola ragione di esistere. Ma se un qualcosa di superiore appare a sollevare alquanto la coscienza, si instaura un conflitto incredibile.

Pertanto già nel mondo fisico bisogna comprendere quanto inutili siano quei fardelli: ciò non per amore del Mondo sottile, ma per amore di quello superiore.

178 — Alcuni si domandano perché mai i segni del Mondo sottile siano così strani e perché richiedano riflessione e interpretazione. La ragione è di natura karmica. Ponderare e spiegare sono stimoli per l’attività indipendente e quindi alleviano il karma senza produrne altro. Pertanto, quanto più acuta è l’attenzione e potenti le risorse, tanto più facilmente si interpretano i segni. Gli Esseri superiori in realtà vorrebbero segnalare molte cose, ma la distrazione mentale umana distoglie quei preziosi Consigli. Si è fatto ricorso alle parabole non solo per le emissioni dal Mondo sottile, ma anche nell’esistenza fisica, come mezzo di comunicazione indiretta. Ma tutta la storia è irta di casi in cui gli avvisi più urgenti sono stati disattesi. Non senza ragione tanto si coltivava l’attenzione in antico, che costituiva uno studio a sé stante. Oggi invece solo pochi si rendono conto del valore della vigilanza; tutti gli altri hanno bisogno di essere guidati con istruzioni taglienti e ripetute, che non possono non avere effetti karmici. Ma solo il cuore ardente sa riconoscere il senso nascosto dei segni sottili. Chi coadiuva deve imparare che ogni segno ha una sua destinazione. Molte sono le Entità superiori che mandano avvisi premurosi nella speranza di essere intese. Per epoche intere la comprensione del sottile è stata coltivata e raffinata, ma poi è tornata a condensarsi una nebbia di sangue, e quella percezione si è fatta grossolana. Proprio in questi tempi dagli strati migliori del Mondo sottile si compiono molti tentativi resi futili dalle forze oscure.

179 — Vi affido il compito di testimoniare il Mondo del Fuoco come reale, con tutti gli attribuiti dell’esistenza. Ci sono fiori di fuoco dalle radiazioni splendide, paragonabili alla struttura delle rose: piccoli vortici compongono come un disegno di petali. Del pari, l’ozono, nel suo stato superiore, riproduce, per così dire, le fragranze dei sempreverdi. E la radiosità delle aure descrive come degli archi di nuvole, e i raggi sono come fiumi e cascate. Il saggio trova quindi in quelle forme superiori le somiglianze delle cose terrene. Ciò non va però a discapito dell’esistenza fisica, poiché a qualunque livello dell’essere l’energia fondamentale è la stessa. Chi è saggio non pretende di trovare la precisa controparte di Dio in un organismo terreno, poiché solo il corpo igneo preserva le stesse faville degli Esseri supremi. Non sarebbe bene, dunque, insegnare nelle scuole in cosa l’uomo è simile a Dio, sì da giustificare le antiche Scritture, fatte oggetto di scherno? I concetti superiori devono essere schiariti ovunque.

Non si tema di farsi avanti a dare soccorso ogniqualvolta sia possibile elevare la coscienza. All’Insegnamento occorrono uomini capaci di testimoniarlo: esso risponde a chiunque, senza distinzione di razza o di nazione. Che sopra ogni cosa splenda un sole solo. Non è difficile parlare dell’uno, seguendo le vie della scienza. Gli elementi più diversi sono fra loro mirabilmente correlati.

180 — Non confondete la fatica con la tensione. Sono due stati completamente diversi che possono originare sintomi equivalenti. Ma si debella la prima cambiando il lavoro, e la seconda semplicemente aumentandola, sarebbe errato dissiparla. La tensione è un potere igneo, un dono prezioso che raffina la coscienza. La stanchezza, invece, è un torpore, ma sia nell’uno che nell’altro caso non dimenticate di ricorrere al musco. Ur. ha elaborato una giusta ricetta di musco, valeriana e soda combinate assieme. Certo è benefica la rapidissima assimilazione del primo favorita dalla seconda, così come la durata della reazione assicurata dalla terza. Sono tre ingredienti di natura ignea. Non senza ragione la soda era chiamata, un tempo, cenere del Fuoco celeste, e i suoi giacimenti naturali ritenuti accampamenti dei Deva. Anche la valeriana è specialmente efficace se combinata con il musco: mentre questo accende il Fuoco, quella lo alimenta durevolmente. In caso di fatica questo balsamo ha lo scopo di rigenerare i centri nervosi; quando si tratta di tensione provocata dall’impegno occorre invece che la combustione sia prolungata, a scanso di scoppi e di scosse brusche. Ma superiore a qualsiasi rigenerante sta la comunione con la Gerarchia. Il musco infatti può seccare, ma la comunione ne rinnova prontamente la potenza e fornisce energia senza limiti.

181 — È il cuore che deve attirare nuove cerchie di allievi. Noi consideriamo come un successo non solo la trasmissione diretta dell’Insegnamento, ma anche la saturazione indiretta dello spazio con la sua essenza: non lo si dovrebbe mai forzare dove le porte non sono aperte.

182 — II corpo può essere ferito in Terra come in Cielo. Dunque il corpo sottile può esserlo, altrettanto che il fisico. Se osservate come ciò accade in quest’ultimo avete una perfetta analogia di ciò che può avvenire al corpo sottile e a quello di fuoco. Guardate: una lama di coltello penetra nel corpo denso, danneggiandone i tessuti e la circolazione del sangue; seguono necrosi e putrefazione locali. Ma l’energia vitale ha il sopravvento e lentamente la guarigione si afferma. Sovente, però, restano un’atrofia locale e una cicatrice permanente. Esattamente lo stesso avviene nel caso del corpo igneo, dove l’agente, anziché un coltello, è un pensiero, e in luogo della cicatrice sta una condensazione di energia ignea. In questo caso però la guarigione è lentissima, e l’energia necessaria è fornita dagli altri centri. Qualsiasi organismo umano ha un suo corpo igneo, e questo, fintanto che non sia assurto al Mondo del Fuoco è soggetto a ferite. È invulnerabile solo quando è stato purificato nella fornace del fuoco spaziale. Ma, vi assicuro, le cicatrici restano a lungo. Dico inoltre che quel corpo può essere ferito sia dall’esterno che dall’interno. Il suicidio fisico è il prototipo di un auto-ferimento inflitto al corpo igneo. Così si può trovare a tutti i livelli una corrispondenza alle azioni più terrene.

183 — Molto si è detto circa la vita nel Mondo sottile. Sovente certi resoconti sembrano contrastanti, ma anche in questo caso si veda quel che avviene in Terra: qui la diversità delle situazioni è sbalorditiva, e bisogna essere primitivi per non vedere una quantità di fenomeni sottilissimi. Quando parliamo di circostanze terrene Noi di solito pensiamo a gruppi uniformi, ma sarebbe impossibile elencare tutte le sfumature della creatività volitiva. Sono pertanto, le Nostre, definizioni subordinate all’argomento di cui si tratta, o al livello di coscienza dell’auditorio. Nello stesso modo fra le descrizioni più fedeli del Mondo sottile è sempre possibile individuare categorie ben corrispondenti alle Nostre designazioni. Gli aspetti diversificati delle informazioni relative non sono dunque da criticare. Se il mondo fisico è sontuoso, quello sottile è sempre più maestoso e multiforme.

184 — II moto circolare è presente ovunque. Anelli vorticosi sono attivi non solo nel mondo rigorosamente fisico, ma anche in tutte le forme-pensiero. Si osservi come si conclude il cerchio di qualsiasi compito. Già abbiamo consigliato di alternare lavori diversi per rinnovare le forze. Questi cicli di compimento sono presenti anche nelle mansioni più minute, e hanno lo stesso significato dei grandi manvantara del mondo. Così, a parte i cicli del lavoro quotidiano, il cerchio appare anche nei periodi di attività, ed è proprio il cuore che avverte quando l’anello si chiude, per dare inizio alla prossima manifestazione. Non è bene sovraccaricare un compimento, ma ancora peggio è forzare la chiusura di un ciclo violentando la vita. È dunque possibile studiare il modellarsi dei cicli nella storia. In questi vortici si esprime il principio del Fuoco, ed è opportuno prepararsi allo stesso processo anche nel Mondo del Fuoco. Non si pensi che esso sia già in uno stato perfetto. I sistemi di Mondi, di cui vediamo solo una parte trascurabile, presentano inesauribili varietà di condizioni. Impossibile analizzarli dal nostro osservatorio, ma è bene pensarci e sognarli. Ogni sogno del genere è già una realizzazione.

185 — Le calamità sono già sopraggiunte. “Dov’è quest’ira di Dio?” domanda l’uomo. La si vede proprio in disastri come l’abbandono di Dio da parte sua, come il tradire col pensiero, con l’atto o con il silenzio della paura. Non stiamo a elencare tutti gli aspetti di queste frodi, che infettano il pianeta e hanno qualità inconfondibili. Poco avrà da stupirsi l’uomo per le sciagure che si succederanno. Egli deve piuttosto domandarsi se si è sempre comportato degnamente nei confronti di Dio: si è astenuto dalla bestemmia? Si è guardato dai pensieri malvagi? Non si dica dunque che la possanza divina tace. Dio non punisce, ma può volgere altrove lo sguardo, e l’oro diviene un fuoco divoratore, e l’equilibrio si scioglie nel caos e il potere della Terra si esaurisce. Molte azioni sono blasfeme, ovunque. Terribile è deridere il Principio divino! Gli uomini non sanno più pensare, e anche se frequentano i templi non fanno di meglio che profanarli.

186 — Anche gli animali sono illuminati da faville di fuoco, e in ciò si osserva una grande legge. Essi ricevono quelle scintille soprattutto dai loro contatti con l’uomo. E questi, parimenti, deve alimentare il proprio corpo igneo comunicando con la Gerarchia. Bisogna accettare in coscienza la logica della scala di Giacobbe; tutte le creature vi accedono quando sorrette dal giusto impegno.

Pensare al bene è benedetto. Mai si è dato un simile pensiero che non abbia prodotto i frutti più eccellenti. Ma per raccogliere quella messe ci vuole esperienza e lavoro: talvolta, mietere è più faticoso che seminare.

187 — Come già detto, il Mondo sottile è ora in subbuglio per un grande conflitto, anche più terribile di quello terreno. Sia chiaro che colà la sconfitta è impensabile: essa segnerebbe una spaccatura nella catena dei mondi, cosa questa molto ambita per Satana. Per questo l’Insegnamento tanto insiste sul cuore: per preparare alla cooperazione, almeno in una certa misura.

188 — La natura delle cose deve essere insegnata fra gli argomenti principali, e la si deve ben descrivere in tutta la sua realtà, dimostrando con paragoni rigorosi la successione dei mondi. Tale esposizione dei principi fondamentali non solo non sarà in contrasto con la religione, ma questa, al contrario, la seconderà con le sue allusioni più antiche. Questo studio servirà di introduzione all’Etica vivente. Bisogna infatti sapere perché la dignità, l’onore e tutte le virtù pregiate dell’uomo sono indispensabili. Fin dai primi anni di età i fanciulli devono sentir parlare del Mondo sottile e del Mondo del Fuoco, e comprendere il principio della Gerarchia e del Bene. Quanto più presto sapranno di essa e delle altre Verità, tanto più facilmente riprenderanno coscienza di conoscenze anteriori. Sulla base dell’Ordine il concetto di Dio si schiarisce in tutta la sua grandiosità. Solo in tal modo quel Concetto supremo esce dall’astrattezza per congiungersi a tutta l’Esistenza. La Guida e il Governo devono favorire la realizzazione delle Forme più elevate. Nelle scuole l’Esistenza deve essere presentata in modo attraente e in tutta la sua maestà.

189 — Tra gli indizi di una natura ignea sta la capacità peculiare di procurarsi gli oggetti necessari. Basta pensarci, ed essi si avvicinano, per così dire, e li si scopre. Già in antico si consigliava: accendete la torcia del cuore se volete trovare ciò di cui avete bisogno. È un simbolo veritiero, poiché il fuoco del cuore accende altri fuochi dattorno e crea un’attrazione magnetica. Ciò vale anche per i libri, nei quali si può scoprire quel che si cerca illuminandoli con quello stesso lume. È una qualità che si sviluppa quanto più la si osserva: il fuoco ama essere visto.

190 — II pericolo è un concentrato di tensioni. Molti sono quelli che minacciano l’uomo, ma ben pochi vengono avvertiti. Quando la Guida ingiunge di “vivere nel pericolo” potrebbe dire altrettanto bene “osservate i pericoli, e riuscirete”. È impossibile farne a meno, ma è lodevole fare di essi un tappeto di vittoria. La Guida sa di avere una missione, e che i rischi sono forze propellenti, e dunque non ci pensa neppure. Pensarci, infatti, è nocivo: ciò facendo si aggiunge forza alle loro vibrazioni e si complica il proprio equilibrio. Per serbare intatte le forze è prudente non lasciarsi turbare dalla paura e dalla confusione. Noi vigiliamo premurosi sull’esecuzione corretta dei Nostri doveri. Ma i pericoli non devono assorbire troppo l’attenzione. Il Maestro deve, per prima cosa, insistere che l’allievo si liberi da quei fantasmi, e questi deve sempre badare a non spillare inutilmente neppure una goccia dell’energia superiore. L’assillo dei pericoli agita molti centri dell’organismo, e la divora in modo disordinato. Ciò si ripercuote anche sul polso; ma il cuore trae forza dalla volontà di eseguire bene l’incarico. Agite dunque nel modo più efficiente.

191 — A chi si presentava novizio alla vita monastica si solevano mostrare le asprezze di quella via. Alcuni dicevano: è tutto facile; altri ammonivano: è tutto difficile. Tutto è facile, si potrebbe dire a chi ha il cuore ardente, ma alle coscienze ordinarie è meglio ammonire del contrario. Se qualcuno subito fugge al primo annuncio di difficoltà vuol dire che, a parità di ogni altra condizione, non è fatto per uno sforzo prolungato: e non è bene riunire assieme chi sicuramente non è adatto. Aver paura della fatica è già un tradimento.

192 — I filosofi alessandrini ammonivano di non biasimare il Mondo, che è stato creato da un grande pensiero. Non è la creazione da incolparsi, ma il concetto che se ne ha. I pensieri possono venire incanalati sia verso il bene che verso il male, così come si può trasformare l’animale più mite in una belva feroce. Crudeltà da un lato e paura dall’altro invadono la coscienza portate dal pensiero. Si può emettere malvagità con lo sguardo e fare di una pianta benefica un’insidia velenosa e letale. I pensieri di quegli antichi filosofi permeavano le religioni. Clemente d’Alessandria sapeva che sono gli uomini stessi a svilire il Creato. E anche oggi si può vedere come il male riesca a trasformare anche gli esseri più innocui. Qualsiasi domatore confermerà che sovente è proprio la bontà ad assisterlo nel suo lavoro, ma saprà anche che, oltre a ciò, è necessario premunirsi, secondo la natura dell’animale. Tutto ciò è giusto e degno del fine. Non è lecito criticare il Mondo senza domandarsi come il male abbia potuto penetrarvi. In tal modo, per altro canto, le misure protettive non vengono dal male, ma dal bene. Le Guide sono avvisate: non scordino i consigli di quei filosofi antichi.

193 — Conoscete già bene cosa sia la temperanza per certi caratteri. Che fare quando la moderazione si è insinuata nelle cerchie più vaste? Quelli che sembrano essere i campioni del bene spiritualmente le si arrendono. È un difetto questo non molto frequente fra i servi delle tenebre. C’è la storia di un diavolo che incontra un Angelo, che gli dice: “I tuoi servi sono amari”. E il diavolo replica: “I miei sono amari, i tuoi sono acidi; entrambi dobbiamo cercarne di dolci”. E l’Angelo restò mortificato, perché non poté dire che non fosse vero. Così seppero gli uomini già tanto tempo fa.

194 — Avrete da ripetere a molti che i Nostri rimedi sono efficaci, in quanto supplementi dell’energia psichica. Certi medicamenti fisici possono non dare i risultati sperati, ma l’energia psichica viene intensificata dalla comunione con la Gerarchia. Pertanto un medico saggio vorrà per prima cosa verificare lo stato della propria, che sia concorde con le Forze superiori. Prestare attenzione esclusivamente alle qualità fisiche non ha alcun valore per il futuro. Se parliamo del Mondo del Fuoco è perché è tempo di mettersi in marcia. È impossibile sostare sui livelli del periodo di transizione, allorché le basi dell’Esistenza sono state dimenticate. Affermo che ogni medico deve badare a sé stesso per accertare fino a che punto è disposto a rigenerare la propria coscienza, altrimenti non saprà dire le giuste parole a chi ne avrà bisogno, e sarà incapace di scoprire le vere cause del male. Non sarà in grado di serbare un suo proprio potere positivo. Non voglio dire che tutti i medici debbano essere ipnotisti, ma che devono comprendere la spiritualità del paziente se vogliono poterlo consigliare per il meglio. L’Insegnamento deve aprire le vie, e non essere una semplice farmacopea. Agli uomini deve essere data occasione di osservare e scoprire, per non interferire nel karma.

195 — Un nuovo modo di comprendere il cuore deve nascere proprio quando meno vi si pensa. Bisogna fondare istituti di ricerca a tal fine, sulla base di tutto ciò che già si è detto su quel centro dell’essere. Occorre studiare i culti antichi in cui la conoscenza del cuore aveva parte; e in ciò i rimedi esteriori non servono. Non dimenticate che in antico si faceva ricorso alla suggestione per rianimare un cuore bloccato. Esistono molti racconti sul modo di richiamare alla vita che riferiscono questi metodi. Certo bisogna che la volontà sia forte e disciplinata, e ci vuol tempo per ristabilire la nuova attività cardiaca. Bisogna accertare quanti minuti devono trascorrere prima che essa possa riprendere: e questo tempo è estremamente variabile, poiché il corpo sottile si separa in modo individuale. Ciò dipende da molte cose, fra cui lo stato del fisico e la qualità del corpo sottile stesso. Il medico deve giudicare fra tutte queste condizioni diverse.

196 — Le mosse corporee devono essere intelligenti. Ai fanciulli sarà bene insegnare non solo ginnastica e ritmo, ma anche l’economia dei movimenti. Quando si scopriranno il Mondo del Fuoco e le radiazioni si cesserà di agitare senza senso, eccitati, braccia, gambe e testa. Se gli uomini potessero raffigurarsi l’uovo aurico, non lo turberebbero con mosse disordinate. Se immaginassero quella specie di anello di fuoco che, in realtà, li circonda, la finirebbero di bruciarsi senza motivo. Ingiustificati sono soprattutto i moti nervosi, indizio di volontà indisciplinata. Il medico deve studiare tali abitudini nel paziente poiché è possibile diagnosticare molte malattie dai soli movimenti abituali, così come è possibile curarlo dalle abitudini più disgustose osservando quei gesti e facendogli notare il male che arrecano al corpo sottile. Un medico, dunque, può essere molto utile anche senza ricorrere alla medicina fisica.

197 — Chi dice che il musco è solamente uno stimolante? Ha un notevole valore equilibrante, poiché pone in moto energie fondamentali. Dispiace vedere tali reazioni, complesse e potenti, ridotte ad una sola. Quanto più povera è la concezione, tanto più semplicistica è l’ipotesi; e ciò vale anche per molti altri rimedi consigliati. Nessuno riflette al valore sintetico della valeriana. Nessuno è disposto a riconoscere nella menta un’amica della vita, capace di placare i centri in rivolta. Nessuno si decide a studiare l’azione della soda combinata col latte. Ampio è il campo di indagine per chi ha gli occhi aperti.

La menta giova anche come pianta da tenere in casa, poiché le emanazioni delle sue foglie viventi sono sottilissime e naturali, come quelle delle rose. Se si può disporre di fiori gli oli sono inutili. Le cose più vive e più naturali sono sempre le migliori. Ricordate che menta e rose sono disinfettanti eccellenti.

198 — II Mondo del Fuoco impone, per prima cosa, di discriminare fra verità secondarie e grande Verità. Niente più che le mezze verità possono allontanare dal sentiero: sono strappi di piccoli frammenti, senza connessioni con ciò che precede né con ciò che segue, e non sono migliori delle menzogne, mentre la validità del Mondo del Fuoco riposa sulla grandezza del Vero. Bisogna prepararvisi con tutti i mezzi; è impossibile supporre che la comprensione di quella grandiosità nasca da sé: occorre educare la coscienza per un contenuto di simile portata, e non è facile. Vedete come anche le parole più semplici vengano fraintese: è quasi impossibile immaginarsi fino a che punto vada distorto il senso delle frasi più ordinarie. Eppure bisogna superare la prova di tanti concetti diversi. Solo il riconoscimento delle dimensioni superiori evoca l’Appello supremo: Raj! Raj! Raj! È un contenuto triplice che conduce alle sfere superiori. Raj non conosce vendetta né censura; Raj è magnanimo, perché punta al futuro. Raj è benefico, poiché è amore creativo. È una protezione contro le piccole verità, che affiancano il male, il dubbio e la condanna. Se dunque volete temprare lo spirito, ripetete l’antico Mantram: Raj, Raj, Raj!

199 — Se vi ricordo quel Mantram d’altri tempi è perché bisogna rivelare una grande verità e ricorrere a grandi misure. Non bastano le parole a salvarvi, bisogna praticarle. Non è dunque una piccola verità affermare che occorrono grandi misure. E che il vostro pensiero sia gaudioso, ché Raj è già stato pronunciato!

200 — Da qualsiasi mala via si può tornare al bene: ma è una possibilità che assume il suo valore quando la si riferisce al progresso. In verità l’indugiare nel male allontana rapidamente dal bene, sì che se ieri era ancora possibile saltare giù da quella carrozza oggi può essere impossibile tornare al punto di prima. Sono cose da dire a coloro che credono di potersi liberare dal peso del male in qualunque momento. La sua sostanza è viscosa e intrisa di quelle mezze verità di cui si è detto.

201 — Chi si dedica al grande Servizio può ben essere chiamato “Pietra del Cielo”. Il fervore lo riempie di luce. Perfora gli strati inferiori e porta in sé il diamante, adamante. Ma non è facile essere un diamante, e bisogna stare ben saldi nella luce per vincere l’ombra. Il grande Servizio non concede riposo, rafforza lo spirito con la vigilanza incessante. Bisogna stendere una cupola di magnanimità su un mucchio di mezze verità convenzionali. Bisogna restare sotto la coltre di Luce che scende dalla Gerarchia e assimilare il Mondo sottile e del Fuoco nella natura delle cose. Dal fondo di un pozzo il sole può essere invisibile, ma di là si riesce a studiare le stelle. Sulla via del Servizio possono accadere le cose più impreviste, ma la Guida esperta non dimentica che qualsiasi perdita terrena si pareggia nello spazio.

202 — Nessuno pensa all’Etica vivente. Si crede di poter continuare a vivere nel solito modo, eppure ogni giorno che passa si fa più evidente che solo la fede potrà salvare gli uomini, la fede che travalica tutte le religioni. Essa non è molto diffusa, ed è inutile voler contare a migliaia quando si tratta di decine. Queste vie di realizzazione dell’Altissimo sono poco frequentate.

203 — I tre Mondi sono molto più prossimi l’uno all’altro che non si creda. Le vibrazioni, quando si corrispondono, vi creano cooperazione. Voi conoscete alcuni del Mondo sottile, a voi prossimi, che si prestano ad assecondare un compito comune. Fino a non molto tempo fa non erano in grado di farlo, perché le vibrazioni differivano, ma ora le vostre, e la loro disposizione a collaborare, ne fanno degli abili coadiutori. Nasce così un efficace lavoro in comune, tanto più in quanto anche gli avversari hanno colà i loro aiutanti. È certamente motivo di letizia vedere l’assommarsi progressivo della coscienza. Ur. ha osservato che l’atmosfera, dapprima fioca, si sia schiarita negli incontri successivi, e l’altro giorno ha constatato una cooperazione perfettamente cosciente. È un processo di illuminazione molto rapido, in cui l’Ashram gioca un ruolo importante. In verità gli Ashram rivestono grande valore sia per il Mondo sottile che per il fisico: agiscono come magneti e ozonizzatori. Essere pervasi di energia cardiaca apre le vie di molti processi. Pertanto, se Mi preoccupo che l’atmosfera spirituale sia pura è perché penso a conseguenze di grande rilievo. Se il tesoro spirituale non è sufficiente non ha senso pretendere di fare da sé. Lo si può fare solo se il cuore è in contatto con il Mondo sottile e del Fuoco. Nell’attuale stato di conflitto terreno quello è l’unico legame che rafforza coloro cui così è stato ordinato. Le correnti sono troppo complesse per opporvisi con le sole forze fisiche. Ma voi conoscete il legame fra i due Mondi. È proprio per via di quella comunione che si trova la forza di seguire le vie più inattese. Non esitate ad aver cura di voi stessi, in ciò, per non sciupare energia. Nulla deve scuotere la vostra concentrazione interiore. Le vicende del mondo intero sono gravi.

204 — Ecco una possibile domanda: “Quante volte bisogna rileggere. l’Insegnamento?”. Rispondete: non si possono imporre limiti a ciò che si ama. Anche conoscendolo a memoria pur tuttavia si può desiderare di rileggerlo. Imprimendolo nella mente si instaura un certo ritmo, ma una rilettura potrà forse dare altro lume. Non solo ne migliorerà la comprensione, ma il fatto stesso di una diversa luce sulle pagine potrà favorire un diverso approccio. Se dunque vi consiglio di leggerlo mattina e sera penso alle diverse circostanze di tempo. Una cosa apparirà chiara il mattino, e un’altra, totalmente diversa, ai fuochi della sera. Sono consigli da prendere alla lettera. Il pensiero serale è diverso da quello mattutino, ed è bene raffrontarli.

Come, la sera, il pensiero è ampliato dalla lampada accesa, la mattina esso splende di contatto con il Mondo sottile: allora è intenso non solo per via del riposo, ma anche per l’avvenuto contatto con quelle energie, mentre, la sera, si distingue per uno stato di esaltazione che è affine al fuoco vivente. Molti presumono di conoscere l’Insegnamento dopo averlo letto una volta. Ma i suoi consigli migliori restano inoperanti, poiché non si danno la pena di vederli in tutta la loro policromia. Studiate dunque il cristallo dell’Insegnamento al sole e alla luce del fuoco.

205 — Si dice “coro” per intendere una consonanza di voci, ma lo stesso potrebbe dirsi anche di energie, di cuori, di fuochi. L’Insegnamento richiama l’attenzione a tutto ciò che è corale, e non interferisce affatto con i principi individuali. È necessario educarsi alla cooperazione per accrescere direttamente le possibilità. Perciò la cura sollecita del principio corale è connessa alla capacità costruttiva. È facile capire che un coro, per essere tale, abbisogna di varie qualità di membri. Solo un conduttore molto esperto sa che occorrono anche alcuni che, pur non essendo molto attivi, danno un contributo armonico e originale. E il Maestro se ne rallegra, poiché in ogni innovazione vive un aspetto diverso del Fuoco.

206 — Guardate come i vari popoli intendono il valore della conoscenza. Noi curiamo che essa proceda per vie insolite proprio per colpire l’immaginazione umana. In verità non è facile ridestare il ricordo delle vite passate: ma solo una coscienza purificata, non confusa dalle transizioni, è in grado di esprimere di continuo immagini sempre nuove, instancabilmente.

207 — I massimi cataclismi terrestri si sono avuti per fratture sottomarine. Ricordate che se le montagne si elevano fino a quasi novemila metri esistono fosse oceaniche più profonde ancora, qualcosa come ventitremila metri. Il prosciugamento di certi laghi non è molto pericoloso, ma lo sarebbe il sollevarsi del livello delle acque. Molte volte la Terra ha subito lo stesso fato, ma gli uomini non pensano in scala planetaria. Proprio ora si notano sintomi simili a eventi passati. Lo squilibrio in atto fra acque e fuochi sarebbe argomento degno di studio profondo. Qualcuno lo farà, e sarà deriso da molti.

208 — Sovente i vari Insegnamenti hanno avvertito di non giudicare i defunti. Fra le varie ragioni che lo consigliano una riguarda le attività terrene. Già abbiamo detto dei coadiutori desunti dal Mondo sottile. Dal livello fisico non è facile valutare chi vi sia adatto. Pensate dunque come sarebbe ingiusto censurare un tale collaboratore, in quanto il biasimo per sua natura respinge. Assistenti del genere sono numerosi, e degni di rispetto. Quando l’immaginazione è coltivata la cooperazione con essi fa rapidi progressi.

209 — Lo spettacolo della realtà odierna è sempre più disgustoso. Come sono da apprezzare quei periodi in cui non esisteva bestemmia, vipera che oggi ha intossicato ogni cosa. Molto Ci angustia vedere quei dissennati che così limitano le loro vite, senza pensare al grande prodigio che ciascuno porta in sé; a tutti è stata consegnata quella meraviglia. La borsa del cuore è identica in ciascuno: riponetevi il tesoro!

210 — La sede della scintilla immortale viene indicata, secondo le opinioni, in centri diversi, giustamente, ciascuno a suo modo. Invero essa è presente in tutti i centri, ma questi assumono importanza col variare delle condizioni del secolo. L’unico a restare immutato è il cuore, e solo il calice lo segue per importanza; gli altri centri e le ghiandole vanno soggetti alle correnti cosmiche. Gli uomini sbagliano nel valutare i centri, non solo, ma nessuno di loro è disposto ad una certa flessibilità. Eppure l’energia psichica muta di qualità non solo con i tempi, ma anche con le razze, le nazionalità e persino con le generazioni. Gli eventi, a quanto pare, ritornano, ma nel frattempo l’uomo ha preso contatto con l’Altissimo mediante altre antenne. Si osserva, ad esempio, che certi insetti possono anche restare privi di alcune gambe senza perdere vitalità. Certo, dove la coscienza è ardente non è possibile una simile atrofia dei centri: dal che si deduce la sua utilità. Non si esagera dicendo che il fuoco giova non solo al fisico, ma anche allo stesso Mondo del Fuoco.

Qual è il centro più importante in quest’epoca? Questi sono tempi di sintesi, quindi tutto parte dal cuore, che sta sopra tutti gli altri. La gola, il calice e il plesso solare non possono fare a meno della sua guida. Anche la gola è uno strumento di sintesi, ma la trasmutazione e la sua applicazione sono processi che si svolgono nel cuore.

211 — Sapete che migliaia di uomini possono morire durante un solo uragano. Possibile che queste tempeste colossali non facciano pensare a quale ne sia la causa, e perché mai, oltre ad esse e ai terremoti, anche le inondazioni raggiungano dimensioni mai viste? Già milioni di uomini ne sono rimasti vittime. Ciononostante la coscienza continua a peggiorare. Sarebbe il caso di domandare al genere umano quante decine di milioni di vittime sono necessarie per costringerli a mutare di un tanto la coscienza.

212 — Ci vuole coraggio quando si accerta nell’atmosfera una tensione senza precedenti. Si può quasi sentire una certa calura, nonostante la mitezza superficiale del clima, e questa sensazione interna non scompare quando intervengono correnti più fredde. È da notare che ciò è caratteristico dello stato di tensione ignea dell’atmosfera. Quindi non sono le spalle, né la gola, né kundalini, ma il cuore che assimila le correnti del fuoco manifesto.

213 — A tutti i costi bisogna imparare bene la legge fondamentale per cui il Maestro mostra la direzione ma non scende nei particolari. Questi devono essere cercati e scoperti lavorando. Assai confusa è la comprensione che si ha della grande legge dell’impegno strenuo, che porta a tutte le scoperte. Non solo oggi, ma anche in tempi migliori gli uomini hanno sempre preteso formule complete, senza volerle cercare da sé.

Molto istruttivi sono quegli esercizi in cui il discepolo, data una lettera iniziale, ha da scoprire una parola intera. Non sono numerosi quelli che mirano a una coscienza così unitaria, però bisogna affermare che simili ricerche rafforzano la guida. Il Maestro insomma non invita a un pasto bello e pronto, ma sa di certi luoghi, nella foresta, dove si possono trovare fragole e mirtilli. Egli chiama alla gioia di quel raccolto, e si rammarica se l’allievo preferisce andarli a comprare, impuri, al mercato. La Sua azione di guida scorre nel cuore, e la Sua Mano sollecita, impercettibile, dirige sulla via migliore.

214 — Dovete imparare a non domandare spiegazioni quando parlo per simboli. Se quel linguaggio si è reso necessario significa che in quel momento i soliti mezzi di espressione sarebbero inutili. Allora vi dico: “Annotate il simbolo e ricordatelo, quando verrà l’ora di applicarlo”. Del pari, osservate le indicazioni che riguardano certi paesi, il che vuol dire che li abbiamo posti sotto la Nostra attenzione. Sono segni utili sulla via. Così questo tempo terribile è stato disseminato di fuochi di salvezza, senza sovraccaricare il karma. Non è bene quando la Guida è costretta ad interferire sul karma del discepolo. Imparate ad amare le pietre miliari che lampeggiano nel cuore all’approssimarsi degli eventi.

215 — Si può parlare e scrivere di un simbolo, ma ciò non implica che il maestro sia tenuto a spiegarlo in termini ordinari. Noi non tardiamo mai a dare avvisi, quando necessario. Nello stesso modo presto assumeranno rilievo i nomi di certi paesi e imparerete chiaramente perché Noi consideriamo questi eventi come utili e istruttivi. Ma non dimenticate che il cuore di Ur. è sovente in stato elevato e vede distintamente. C’è da supporre che gli eventi siano in pressione, se ella ha cuore e plesso solare così tesi.

216 — Più volte i filosofi hanno affermato che si possono permettere assembramenti solo per scopi di alto valore morale. Certo queste parole suonano strane in questi tempi. Oggi ogni raduno finisce per solito nella distorsione anche dei precetti più elementari. Osservate l’ambiente sottile e igneo di questi convegni affollati: c’è da inorridire; ritmi discordanti lasciano accesso solo a entità di basso livello e trasformano le emissioni di Fuoco in fiamme distruggenti. Se è arduo per un visitatore benevolo farsi strada fra la folla imbestialita, così questa espelle con violenza le entità sottili, come foglie secche in un turbine.

Verrà il tempo in cui durante le lezioni di psicologia si daranno consigli sulle reazioni della folla. Gli uomini aderiscono volentieri a qualsiasi organizzazione, ma non intendono coltivare la volontà loro propria.

217 — Oggi avete scritto di certi rimedi fisici, ma per le masse umane non servirebbero neppure preziosissime sostanze a barili. Bisogna sollecitare i medici di tutto il mondo a iniziare una campagna per spiritualizzare il cuore. Ciascuno di loro ha accesso in varie case; visita diverse generazioni e viene ascoltato con rispetto. Quando prescrive ricette fisiche gli sarebbe facile aggiungervi precetti validissimi. Ha il diritto di essere a conoscenza di ogni dettaglio della condizione morale della famiglia; può dare consigli tali da indurre a riflettere su cose più elevate delle semplici reazioni dello stomaco. Può persino comandare, aiutato in ciò dalla paura della morte. Dove esiste un malato il medico è sacro. E poiché l’umanità ha fatto in modo da collezionare un discreto numero di malattie, egli è in condizione di dare precetti preziosi. Se solo ci fossero più medici illuminati, oggi talmente rari! Tanto più questi assumono valore ai Nostri occhi, in quanto naturalmente sono sempre in pericolo di essere radiati dai loro ordini. Dovunque sia la Verità, ci vuole sempre eroismo.

218 — Ur. ha visto la Nostra attività ignea e vi ha preso parte. Ad esempio, non Ci limitiamo ad osservare l’insorgere delle tensioni, ma le controlliamo. A vari livelli della Nostra Torre abbiamo situati centri di osservazione, e raccolto molte forze pronte a rintuzzare simili attacchi. Satana è molto impaziente di porre fine alla Terra, per poter concentrare le forze sul Mondo sottile, che non può essere parimenti distrutto. Il Padrone del mondo lo tradisce con i suoi inganni. È un cattivo proprietario, avendo coltivato in sé una simile natura. Egli Ci costringe ad un doppio lavoro, poiché alimenta di continuo i fuochi del caos. Ur. ha esaminato numerosi apparati, ma superiore a tutti quanti sta l’energia psichica: pertanto Noi oggi la proteggiamo con grande cautela.

219 — L’imprecisione di certe definizioni, con le loro varianti nel corso dei secoli, è stata sovente la causa di molta incomprensione. Le scritture più antiche, passando per le mani di traduttori stranieri, hanno subito numerose alterazioni. È cosa risaputa, ma non vi si accorda l’attenzione che merita. Per scoprirne il senso autentico bisogna rifarsi alla fonte stessa, cioè alla Gerarchia. Se il traduttore o l’interprete è in comunione con Essa, la sua comprensione, relativa, sarà a tempo debito rettificata. Non è lecito toccare le sacre Scritture con mani impure. Qualsiasi bestemmia è riprovevole, ma specie se viene da un religioso. Purtroppo questi casi sono ormai frequenti. Non sono pochi gli atei fra la gente del clero; come possono parlare dell’Etica vivente? Quei folli non vogliono neppure pensare alla vita futura. Figuratevi gli orrori di un’assemblea di blasfemi! Il Mondo del Fuoco è per loro una farsa, e nient’altro. Che i Nostri amici non esitino a parlare del Mondo del Fuoco, dovunque sia possibile. Certo, a lato dell’approccio spirituale ne è possibile anche un altro, di natura scientifica. E che essi stessi pensino di più a quel Mondo, poiché quei pensieri sono come preghiere.

220 — Lavorare col Fuoco è certamente molto rischioso. Ur. sa bene come agisce quella tensione, che è impossibile sopportare a lungo non solo nel fisico, ma neppure nel corpo sottile. Inoltre, Noi concentriamo il vortice su Noi stessi, sì che una scarica eventuale vada a colpire un centro di tensione. Noi ricorriamo in ogni caso a questo metodo di concentrazione, su cui basa anche “Tactica adversa”; questa è la causa di quel sudore di cui sapete. Ma concentrare è sempre meglio che disperdere.

Gli apparati visti da Ur. sono di immensa potenza: sono condensatori di energia ignea. Di qui l’idea della Svastica. Gli studiosi hanno da riscoprire i simboli antichi, che alludono a molti Nostri apparati.

Nel caso di un problema come quello della Terra, il caos è un grave pericolo.

221 — Connessioni spirituali sono molto più frequenti che non si creda. Lo ripeto: prendete nota, anche se in breve, delle sensazioni e dei moti dello spirito. Ne ricaverete deduzioni importanti. Anche i medici potranno avvalersene. Non sempre questi appunti saranno paragonabili, in quanto non molto coincidenti, ma anche i casi isolati servono a riconoscere l’energia psichica. Non occorrono per questo corsi universitari. Quella energia agisce in libertà, se l’uomo ha il cuore ben infervorato ed è lo sforzo che ne da la misura.

Un mondo meraviglioso sarà creato, non per magia, ma dal puro impegno umano.

222 — Ur. ha nuovamente preso parte a un’attività di natura ignea. Il fuoco interiore si è manifestato in misura considerevole. È ovvio che ogni approccio di quell’intensa energia affatica gli organi fisici. Solo uno spirito capace di abnegazione può prestare il proprio aiuto. Bisogna sapere che la tensione, quando è così elevata, è sintomo dell’agitazione degli elementi, e occorre radunare tutte le forze per rimanere in sintonia con le Forze del Fuoco. In verità ci sono molte stelle nere, e ogni giorno che passa gli eventi si fanno più complessi.

223 — Sono soprattutto preoccupato per lo squilibrio del mondo. L’ossessione si diffonde e minaccia di dare origine alla follia: già molti paesi sono governati da uomini che sono pazzi, nel senso pieno del termine. Mai prima d’ora si è vista una tale manifestazione di ossessione collettiva. Che gli scienziati non prestino attenzione a una simile calamità è davvero inspiegabile. Si commettono assassini a milioni. Possibile che nessuno capisca che questa è proprio la cultura migliore dell’ossessione?

224 — Studiate, e distinguete il pensiero in due classi. Tutti sanno che a volte, nel bel mezzo di un pensiero chiaro, appaiono forme mentali confuse, vaganti. Alcuni consigliano di non far caso a quei cumuli di pensiero disordinato, altri invece suggeriscono di esaminarli a dovere. C’è da imparare da quelle forme: esse provengono dall’esterno, e questa è una ragione di più per non ignorarle. Esse potrebbero, chissà, essere state mandate con un intento specifico, e se sono poco chiare ciò può dipendere dall’attitudine del ricevente. Pertanto è meglio darsi la pena di accettare qualsiasi pensiero, per labile che sia. Il cuore, se è acceso, ne riconosce subito il valore.

225 — Non è giusto credere che le irritazioni del naso, della gola e dei polmoni siano causate solo dai raffreddori: anche i fuochi spaziali possono provocarle. Esse comunque, senza dubbio, possono essere curate mediante la suggestione. La causa è la stessa anche per molte allergie, come la “febbre da fieno”, che sovente è curabile nel medesimo modo, così come numerose affezioni cutanee.

Queste ultime, in effetti, non si devono a cause esterne ma ad uno squilibrio delle correnti ignee. Purtroppo i medici non studiano queste fasi morbose, e solo occasionalmente le ascrivono a cause nervose, per curarle però col bromuro, là dove la suggestione sarebbe più efficace. Sappiate che quest’ultima terapia è stata impiegata anche per accelerare la chiusura delle ferite, sollecitando la collaborazione dell’intero organismo. Quindi anche se si parla del Mondo del Fuoco è bene non trascurare a volte la vera causa dell’irritazione del naso e della gola, ed è opportuno sollecitare i medici a studiare i vari metodi di suggestione.

226 — I sogni connettono al Mondo sottile, e dunque devono esistere, similmente, altre correlazioni fra questo e il Mondo del Fuoco. Esistono, infatti, e hanno una loro forma, ma non sempre sono contatti coscienti. La coscienza deve essere ben coltivata, per non restare accecata da quel samadhi. Fin dalla Terra bisogna prepararsi a quell’approccio, ed è il pensiero ciò che può rendere perfettamente naturale e semplice la concezione del Fuoco, in base alla quale l’approccio si compie poi senza difficoltà.

227 — Essere padroni del pensiero non consiste semplicemente nel saperlo concentrare e approfondire. Bisogna anche sapersi liberare dai pensieri inopportuni e ignobili; la mente si afferma allorché la si domina. Non è facile sgombrare il campo dai pensieri che arrivano in volo dall’esterno, ed è difficile estirpare certe ponderazioni tristi e faticose. Ma bisogna anche imparare a proiettare avanti il pensiero, gettando via quello inutile. Gli uomini di solito sono schiavi dei loro pensieri, e nulla tanto li ostacola quanto quelli tediosi e stagnanti. Per lo più essi vengono da fuori, e molti occhi maligni spiano, in attesa che l’energia si esaurisca. Imparate a espellerli immediatamente, poiché sono uno dei peggiori aspetti di Maya. È raro che passi un giorno senza che Maya si alteri: vigilate dunque due volte, a salvaguardia della mente.

228 — Gli uomini stentano a percepire quando il corso degli eventi si capovolge, e solo ieri avete notato che non vogliono ammettere di essere capaci di creare! La scala di risalita è costruita da molto tempo, eppure l’uomo preferisce gettarsi nel vuoto, pensando a una scala precedente. Sembra impossibile riportarlo alla realtà. Le soluzioni più semplici e più belle passano sotto silenzio, e vengono rifiutate soprattutto per il preconcetto che in qualche posto deve ancora esistere la scala fatta dagli avi. In effetti non c’è più da molto tempo, ma le coscienze ordinarie non l’ammettono.

Che la grandiosità del Mondo del Fuoco riponga l’uomo sulla scala della realtà!

229 — Avere buone attitudini non significa necessariamente che l’accettazione sia pronta ed eccellenti i rapporti. Vi ricordo la vecchia storia del nonno che apprestò un tessuto inaffondabile per il nipote in procinto di prendere il mare. Questi l’usò come tenda sul ponte, e quando venne la tempesta se ne andò dritto a fondo con la nave; il nonno non poté farci niente.

Accade sovente che qualcuno selli una vacca e si meravigli al vedersi superato da altri a cavallo. C’è da sorridere amaramente a simili inutili spese di energia.

230 — L’impegno strenuo è stimato prezioso. Nessuno che l’alimenti nel cuore verrà dimenticato. Di grande importanza è la consapevolezza della purità della propria aspirazione, ma non sono molti coloro che possono affermare di nutrire un impegno disinteressato. È dunque possibile distinguere gli uomini dalla qualità del loro impegno. Se questo è puro la sua energia è molto omogenea e chi ne è portatore fa parte di un vero e proprio corpo universale. Se anche operano nei campi più diversi, l’essenza della loro energia è una sola. Gli uomini quindi si suddividono non secondo caratteristiche fisiche specifiche, ma secondo la tensione del loro impegno. Le differenze nazionali non contano; per la sostanza ignea età e razza non hanno significato. Quando il cuore arde gli uomini cercano scambi e rapporti, ma senza sapere su quali basi: talvolta temono di scottarsi a vicenda, senza ricordare che le energie identiche non sono pericolose fra loro.

231 — Non si deve cadere nello sconforto al vedere le tenebre umane. Se Noi ci abbandonassimo a questo in proporzione all’intensità di quelle ombre, Ci sarebbe impossibile esistere. È penoso vedere come gli uomini si occludano il sentiero, ma i secoli insegnano a considerare con calma quelle imperfezioni. Certo esse sono molto biasimevoli, se il tempo che resta è così breve. Dunque consacratevi alla Gerarchia.

232 — L’irritazione e il rigonfiamento delle ghiandole sono segno di una resistenza opposta alle forze oscure. È ovvio che quelle reazioni ghiandolari e di qualsiasi tessuto hanno una loro utilità: sono un po’ come gli aculei drizzati dal porcospino. Non c’è da stupire per simili tensioni, dal momento che ogni giorno è teatro di gravi follie.

233 — La Guida non si lascia ingannare da apparenti fallimenti, sapendo che la quantità del bene può colmare qualsiasi abisso. Egli nota ogni minima deviazione dal sentiero, ma sa che ciò gli darà occasione di visitare altre regioni. Così nelle Sue mani il bene è un vero agente di Luce. La consolazione non sta nel fatto che l’insuccesso sia impossibile, ma nella verità che ogni conquista di bene è segno di progresso.

Non vi consiglio di annoverare i segni dell’ombra, in quanto conducono solo alla tenebra. La Luce è una sola, e serve da misura e da sostegno. Il Mondo del Fuoco fu creato dalla Luce, e il pensiero è un frutto del Fuoco.

234 — Non è la sostanza cerebrale che pensa. È tempo di riconoscere che il pensiero nasce nei centri del Fuoco. Esso è imponderabile e invisibile, e bisogna ammettere che una leva non è la stessa cosa che una fornace. Molte sono ormai le verità che chiedono di essere riconosciute, ma per interpretarle correttamente bisogna prestare attenzione a quei centri.

235 — C’è da notare che una sola interpretazione inesatta può turbare intere nazioni. Non basta, per spiegarlo, dire che qualcuno ignorò qualcosa. Si constaterà per lo più che quella conoscenza in verità bussò a tutte le porte, fu posta su tutte le tavole, fu menzionata molte volte. Non è bene voler giustificare la disattenzione e il rifiuto di pensare seriamente.

Le nuove oppressioni non sono altro che il frutto di un comportamento ambiguo di chi è a capo dello Stato. Sovente il popolo non conosce la vera causa, ma nel cuore sente che qualcosa non và. Chi governa, soprattutto, deve essere convincente.

236 — Abbiate l’entusiasmo dello spirito. Essere pervasi dallo spirito significa essere in comunione diretta con la Gerarchia. Per raggiungerla si impiegano ogni sorta di magie, nonché la concentrazione interiore. Ma il nuovo approccio all’Altissimo presenta come esempi quegli asceti che pervennero alla Comunione mediante il cuore. Si sa di profeti e di santi che non conobbero esaltazione, eppure ogni loro parola fu di valore spirituale.

Se Mi domandaste quali siano i metodi più adatti in quest’epoca vi direi: preparatevi alla Comunione diretta. Tutte le misure artificiali sono mediocri di per sé. Oggi che le energie del fuoco sono così intense, è il Fuoco stesso a far capire al cuore il Comando supremo. È un Ordine dato nel bel mezzo della vita. Perciò diciamo: ascolta e obbedisci!

Ogni epoca ha le sue espressioni. Non è bene attenersi a metodi vecchi quando sono possibili nuove conoscenze. Anche nelle antiche Scritture si legge di profeti sempre saturi di spirito: solo molto più tardi si studiarono formule, numeri e ritmi. Ma per alcuni questi sistemi furono troppo simili a incantesimi, e quindi indegni del Principio supremo. Oggi specialmente, che l’ossessione infuria, bisogna cercare la comunione del cuore.

237 — I patriarchi più antichi in certi casi sospendevano la benedizione. Era un atto molto diverso dall’anatema, di uso più tardo. Questo è un prodotto dell’ignoranza, mentre quello implicava un’interruzione del rapporto con la Gerarchia, il quale è una vera e propria benedizione, con tutte le sue conseguenze. L’ignorante pensa che se molte volte ha bestemmiato l’Altissimo, e continua a vivere, e nessun fuoco è sceso a bruciarlo, non ci sono pericoli. Bisognerebbe condurlo in una piazza, a vedere i mendicanti ciechi che si trascinano nella sporcizia, e dirgli: “Guarda, ci sei anche tu”. E poi in una prigione, e nelle miniere, e farlo assistere ai roghi e alle esecuzioni, e dirgli: “Come fai a non riconoscerti? Hai voluto tagliare il legame con l’Altissimo, e ti sei precipitato nell’abisso”. Non è necessario pronunciare minacce, poiché la vita è piena di simili orrori. Ricordate che la pressione del fuoco è invisibile, ma nulla può evitarne le conseguenze. Si vede dunque che già gli antichi compresero la giustizia della legge, e che l’offesa arrecata ai Principi supremi è sì grave e terribile che i suoi effetti non sono immediati.

238 — II sole di Fuoco non è visibile, come non lo sono altri grandi corpi celesti. Nelle scuole si dovrebbe insegnare quanto è insignificante il campo della visione umana. Solo così si potrà far capire all’umanità che pur essendo divina per l’essenza che ha in cuore, è limitata gravemente nel corpo, e i bambini sapranno cosa veramente ha valore; essi si meravigliano per ciò che hanno in petto, continuamente pulsante.

239 — Si può notare che un’entità oscura anche modesta riesce a circondarsi di molti e validi coadiuvanti. Non trascurate nessuna occasione di debellare simili coltivazioni del male.

240 — La coscienza, se rivolta a Noi, si raffina continuamente, ed è un processo che si attua di giorno in giorno. Potrebbe mai l’energia più sottile degradarsi nel caos? Dovunque si è proclamato: “Chi viene a Me resta in Me”, ed è da intendersi alla lettera. Quell’energia non può più scendere nell’amorfo; perciò tanto insisto sulla necessità di perfezionare la coscienza. La grossolanità, fattore di complicazione, dimostra semplicemente che l’energia cardiaca non è ancora a quel livello che preclude il rischio di riaffondare nelle onde del caos. Affrettate quel processo di affinamento. Le ulcere cominciano da piccolissime corruzioni dei tessuti. Sarebbe sufficiente una goccia di resina, allora, per risanarle, ma se trascurate non ne basterebbe più neppure un vaso. Siate raffinati anche nelle cose comuni della vita. E perché curare solo le parole o le occhiate, se l’energia del cuore si moltiplica proprio nel pensiero? Raccogliere le massime preziosità è solo allo scopo di tornare a ciò che più vale. Chi non vorrebbe donare qualcosa di grande qualità? Solo un miserabile offrirebbe cose false o indegne. Vigilate sui pensieri, se volete elargire solo quelli di massimo valore: non parlo in astratto.

Tramite vostro Noi trasmettiamo concetti magnanimi, e già siamo riusciti a evitare molte cose non buone. Esiste un monte di generosità, dalla cui vetta si vede lontano. È un rimedio universale da consigliare a molti, e Noi non Ci stancheremo di ricordare questa panacea del corpo e dello spirito. Un giorno anche i medici la prescriveranno come antidoto potente. Non dimenticate che la malizia attrae il veleno, e che la magnanimità vi si oppone.

241 — Ciò che rivolgete a Me fiorisce come un giardino rigoglioso. Il frutto matura, ma attenti ai vermi.

242 — Non c’è da stupire se Noi diciamo un nome per poi emettere nello spazio una serie di informazioni. Noi usiamo lo spazio per proclamare le Nostre decisioni. Chi ha ben compreso il legame con la Gerarchia deve anche assimilare la verità che la risoluzione ultima del Mondo dipende dalla saturazione dello spazio. In realtà, ciò non riguarda solo il fisico, ma tutti e tre i mondi. Certi regolamenti terreni in apparenza molto positivi sono annullati perché non accolti dai Mondi superiori. Inoltre bisogna a volte ammonire le forze dell’ombra, e i loro lamenti non fanno che accrescere la sonorità dell’annuncio. Esso si propaga allora a tutti i mondi, e stimola nuove energie. Naturalmente coloro cui è rivolto devono stare in guardia, poiché un vortice li avvolge.

243 — II pericolo più grave sta nell’incredibile divergere delle coscienze. Mentre alcune ormai sfiorano l’energia atomica, altre non hanno ancora superato il livello dell’età delle caverne. Ciò agita le correnti e rende problematico il progresso. Sarebbe forse più facile educare dei trogloditi che una moltitudine così eterogenea. Ecco perché il progresso e l’ampliamento della coscienza sono oggi così complessi.

244 — L’aroma del deodara non solo è piacevole, ma rinvigorisce il respiro ed espelle le entità oscure. Sono molti gli olii purificanti, ma non tutti hanno potere sul Mondo sottile. Il deodara sì, e usualmente è presente nei luoghi ove soggiornano i Rishi, i quali sanno che è capace di espellere le entità malvagie.

245 — Noi diamo aiuto nelle direzioni essenziali. Sarebbe inesatto credere che la Nostra energia sia attratta in dettagli triviali. È vero che la Nostra protezione è continua, ma sarebbe assurdo pensare che ogni starnuto sia per Nostro comando. Bisogna sapere quali sono le correnti più profonde della vita; solo così si impara il rispetto dei principi fondamentali della Comunione. Noi Ci comportiamo esattamente allo stesso modo nei confronti dei Sublimi. Apprezzare e rispettare l’energia è chiaro segno che si comprende l’Infinito. Pensateci bene, poiché questa è proprio l’ora di capire i Nostri principi. Sarebbe forse saggio riporre le armi prima ancora dell’attacco? A che servirebbe orientare qua e là il telescopio, se non ad impedire l’osservazione? Così quando Noi ci apprestiamo a collaborare, occorre essere specialmente solleciti. Notate come gradualmente approfondisco le condizioni del Nostro lavoro in comune. Le ripetizioni non sono senza ragione, e Noi esigiamo ciò che è ragionevole pretendere. A poco a poco entriamo in sfere pericolose, e solo in tal modo è da attendersi la vittoria.

246 — Lo scienziato ha quasi ragione nell’attribuire la vita alle proprietà chimiche degli organismi, ma trascura il cristallo dell’energia psichica. Certo questa sostanza sottilissima è anch’essa dotata di qualità chimiche, ma ha un accesso particolare. Gli scienziati in genere, fra tante conclusioni corrette, sbagliano la principale, non tanto per antagonismo quanto perché incapaci di immaginarne il concetto. Voi stessi avete visto due medici che ebbero la migliore delle occasioni per certe osservazioni irripetibili, e sapete che furono incapaci di avvalersene e che schivarono proprio la considerazione più importante, ripetendo formule assurde. La cooperazione sta nella sollecitudine reciproca e nel lavoro reso dal cuore.

247 — Chi non sa del grande Servizio può anche lamentarsi della difficoltà di una tale conquista. Ma chi ne ha sentore non può più concepire la vita che ne sia priva. Si spalanca come un vuoto, se non si impiegano le forze per il Bene comune. Un’orribile tenebra si stringe da tutti i lati, senza Comunione con la Gerarchia. La vita stessa, senza il grande Servizio, come un fiore appassito, perde ogni valore. Il Mondo del Fuoco è intangibile e il suo stesso concetto, anziché attirare, sembra minaccioso. Sono necessarie grandi misure per conseguire l’equilibrio, ma lo Scudo della Gerarchia si afferma solo dopo che ci si è consacrati al grande Servizio. È lo spirito che decide il proprio destino: senza bisogno di stipule convenzionali esso stabilisce il proprio sacrificio, la cui grandezza viene decisa nel cuore. Nessuno ha il diritto di costringere ad un’offerta maggiore, ma molta gioia si prova se il sacrificio non subisce decrementi. Il Maestro consiglia di riconoscere le proprie forze secondo il sacrificio volontariamente accettato dal cuore. Che grande legge, quella della buona volontà! Essa determina il futuro, dal piccolo al grande, fino alle imprese maggiori!

248 — Se si legge senza intervento del cuore, quand’anche si impari a memoria, serve a ben poco. Si potrebbe perfino compilare una tabella a dimostrare che la vera comprensione dipende dalla partecipazione del cuore. Queste non sono astrazioni. La qualità del polso indica l’intensità con cui esso coadiuva alla percezione, È un concetto che avvicina al Mondo del Fuoco. Com’è noioso ascoltare tutte quelle chiacchiere senza cuore, specie ora che si stampano libri in quantità impressionanti. Anche questo è indizio di povertà di cuore. Noi invece incoraggiamo ogni fuoco dello spirito. Il cuore ardente è una torcia del Mondo del Fuoco. Bisogna imparare a penetrare nel significato di ciò che si è detto, e l’opera di tradurlo in lingue diverse è utile a questo riguardo, in quanto educa all’esattezza di comprensione. Il Maestro ha sempre da ruotare ogni concetto, sì che la coscienza dell’allievo possa afferrarlo in tutto il suo valore. Anche se urgenti, molti concetti sono impossibili da accettare alla prima lettura; bisogna tornarvi su, come già detto, sotto tutte le sfumature di luce del mattino e della sera: e persino la notte ha i suoi raggi di comprensione. Sapete per esperienza quali strane opinioni gli uomini si formano dalla lettura. Se leggono del Messia, si domandano se si tratta di un demonio, e se sentono del cuore sospettano subito qualche stregoneria. Ciò significa che diavoli e streghe sono loro familiari. Chi è puro di cuore non pensa per prima cosa alle tenebre.

249 — Nelle antiche Scritture non si prescriveva la magia, ma l’ispirazione divina. Quando la Comunione superiore cominciò a vacillare gli uomini stessi presero a compilare riti magici dal mondo fisico, per forzare quel contatto. Ma, come tutto ciò che è forzoso, la magia si conclude con le manifestazioni più tenebrose. La stessa linea di confine fra la magia nera e bianca si fa elusiva per il suo intrico. Pertanto, sulla via del futuro evitate di ricorrere a qualsiasi magia. Dovete sapere che i sistemi di magia più antica erano connessi ad altre forme di vita. Cèrto la magia si fonda sulla rigorosa osservanza di dettami tecnici, ma se tutte le formule vitali sono state cambiate anche gli effetti saranno diversi, in misura corrispondente. Ciò spiega perché la magia contemporanea si affonda nella necromanzia e in altre infime espressioni. Coloro che ne studiano le formule e gli artifici mancano di considerare che furono prescritti per usi completamente diversi, e ignorano del tutto che le formule superiori, con tutte le loro condizioni, non sono mai state scritte, e quand’anche lo fossero state, quei simboli sarebbero oggi del tutto indecifrabili. Ne segue che gli studi moderni in tal senso o sonò inutili esercitazioni dottrinarie, o, per rapida caduta, affondano nelle messe nere. Sono dunque molto tempestivi i Nostri moniti di abolire qualsiasi magia. Lasciatela ai negromanti. Già troppe sono le ossessioni nel mondo. L’unica e sola via della Comunione superiore è quella che passa per il cuore, e su quel sentiero ardente non ci sia macchia di violenza. Come credere che le invocazioni dell’entità inferiori possano restare impunite! E come potrebbero mai migliorare la vita? Nessuno potrà mai mostrare un solo beneficio tratto da simili pratiche, né mai un cuore che se ne sia giovato. Bisogna riprendere la Via più breve e più alta, che risana lo spirito; e ne segue la salute del corpo. L’abolizione della magia sarà una pietra miliare bianca, sul sentiero del Mondo.

250 — La disperazione è soprattutto frutto di ignoranza. Lo dico non per incoraggiarvi, ma per spronarvi. Lo scoramento ha già demolito molte belle strutture. Esso si apprende sempre proprio alla vigilia della conquista suprema, quando sembra che qualcuno abbia spento i fuochi; ma il discepolo non ne ha paura.

251 — Abolire la magia non significa affatto interrompere i contatti con il Mondo sottile, che al contrario si rafforzano quando si esclude la violenza. È proprio la costrizione ignorante che ostacola l’armonia delle combinazioni. Tutta la natura, nel grande come nel piccolo, vi si oppone. Studiare e apprendere le mirabili vie di approccio ai Mondi superiori non è dunque magia, così come non lo è la preghiera del cuore. Guardatevi da tutte le forme di ignoranza, poiché questa è la madre della falsità, porta di ingresso alle tenebre. Siate capaci di scoprire nel cuore la verità della consacrazione all’unica Luce. Il terrore domina il mondo: non seguite la sua scia. Gli esempi dei tempi antichi possono darvi coraggio: i santi erano in contatto con il Mondo del Fuoco tramite il cuore, quello stesso che tutti possiedono. La capacità di ascoltare la sua voce conduce alla verità.

252 — Un detto popolare è come una finestra che illumina: non ci sono proverbi falsi; sono preziosi precipitati di saggezza. Ma quelli odierni sono tempi di grande confusione, e bisogna radunare tutto il coraggio per trovare la giusta parola per ciascuno. È questa l’ora del risveglio dei popoli.

253 — Solo il cuore esperto percepisce che non solo il dolore ma anche l’esultanza è Maya. Non è facile mostrare che questa e quello non sono molto dissimili per composizione chimica. Esultare senza motivo non ha nulla a che fare con la gioia della saggezza, allorché tutto il cuore vibra con l’Universo. Gli uomini in genere non possono sopportare di vivere in Terra sottoposti a continua tensione; eppure è possibile assuefarsi alle condizioni di certi laboratori chimici dove il novizio non saprebbe neppure respirare mentre chi vi lavora regolarmente non avverte nemmeno la pressione. Esempi come questi convincono che ci si può assuefare alla vigilanza continua, come a un campo di tensione magnetica. Chi pone il piede sulla scala dell’ascesa trova difficile fare il primo passo. Così Maya cede alla realizzazione consapevole della tensione universale.

254 — È vero che molti sono pronti a distruggere ogni buon esordio, e non si saprebbe dire chi sia più nocivo in questo, se gli oscuri o i fanatici. Sovente il cuore di questi ultimi è anche più inaccessibile. Appropriatisi del retaggio altrui, essi lanciano le minacce più impietose contro tutta l’umanità. Non stupitevi se fanno propri i simboli migliori per distorcerli: non a caso vengono chiamati mutilatori. Una delle loro caratteristiche è di essere insensibili alla bellezza; possono infatti storpiare la cosa più bella non tanto per malizia quanto perché non sanno cosa sia il bello. Certo questi misfatti depongono strati molto tenebrosi, ma i fanatici sono numerosi, e fanno difficile la via della conoscenza.

255 — È chiaro che un muratore ha solo il compito di murare le pietre, ma se gli avviene di poter salvare un essere umano, dovrebbe astenersene? Certo non ci sono solo pietre al mondo, ma anche cuori!

256 — Molte preghiere contengono suppliche come questa: “Guardami, Signore”. Sono parole che esprimono la profonda conoscenza dell’importanza dello sguardo. In effetti, uno sguardo può persino modificare la composizione di un’aura. Non solo il pensiero, ma anche le proprietà chimiche dello sguardo hanno effetti sul fuoco. Chi lo sa, dunque, invoca le Forze superiori che lo guardino, poiché nel magnetismo di quello sguardo sta una benevolenza che tutto comprende. Ricordate che ogni sguardo umano ha anch’esso il suo valore: e quanto più è saturo di pensiero, tanto più è potente. Non si tratta di suggestione diretta, è più esatto parlare di saturazione dello spazio, poiché tali proprietà chimiche sono molto più diffuse che non si creda. Il valore dello sguardo sarà evidente quando si riuscirà a fotografare le radiazioni: si noterà allora l’influsso esercitato dallo sguardo carico o no di pensiero. È gaudioso vedere uno sguardo amorevole che risana lo stato di un’aura; e la pratica continua di tali reazioni può migliorare enormemente l’esistenza. Sappiate che la presenza di certe persone è sufficiente a elevare considerevolmente l’aura di tutta un’assemblea: sarebbe giusto chiamarle Fari di Salvezza. Anche se non elargiscono coscientemente la loro energia, questa, ciononostante, pervade l’ambiente. Tali agenti naturali di buona salute sono altamente preziosi.

257 — È sempre bene espellere i riti di stregoneria, che sono pratiche molto pericolose. Bisogna non solo averne il coraggio, ma anche la presenza di spirito necessaria per capire caso per caso in che modo agire. Prima di tutto bisogna distruggere il cerchio magico, ma per riuscirvi occorre che il fuoco abbia una tensione maggiore di quella espressa dal mago; e la valutazione delle forze in gioco è opera della conoscenza-diretta. È impossibile toccare la fiamma più calda senza scottarsi; ma se l’energia ignea prende il sopravvento non c’è da temerne gli effetti.

258 — Avrete sentito di certi saggi che nell’ora del pericolo esclamavano: gioia! gioia! Ciò non perché fossero degli illusi: conoscendo il tesoro della gioia ne traevano quel tanto da infiammare l’entusiasmo occorrente per vincere. Gli spettri non servono quando esiste il sacro legame con la Gerarchia. Da quel Tesoro si possono attingere forze a non finire, ma bisogna invocarle ardentemente. Nulla resiste alla gioia della vittoria. Non ci si deve piegare alla violenza, ma la gioia è una conquista. Coltivatela dunque come fareste dei fiori più belli, e senza sminuirla col dubbio che sia una semplice illusione. No, Noi sappiamo che la gioia risuona nel canale di Kundalini. Non sempre si sa dire a parole donde essa provenga, simile a un presagio, ma certo giunge sui lucenti raggi alati della Gerarchia. Chi sa da quale Fonte infinita viene l’appello alla gioia? E quanti sanno che è già questa l’ora della sua comparsa? Ma la legge è immutabile, e dunque la gioia è una saggezza speciale. Com’è antico questo detto! Ma nello svolgersi della spirale gradualmente esso diviene reale e comprensibile. Del pari fioriscono il cuore, e la coscienza, e la saggezza del fuoco. Non si vede crescere l’erba, eppure essa cresce, è evidente: e così è della gioia della vittoria.

259 — Avete udito di certe tombe vuote, e dell’uso antichissimo di sostituire certe salme. Non dimenticate che nel corso dei millenni sono state compiute imprese straordinarie, e che più di una volta si dovette interrompere una vita. Molti furono gli uomini iniziati ai misteri dell’esistenza, e quante volte si sono incisi nomi su sepolcri vuoti! Così si compirono atti inscrutabili, su vie non battute dalla storia. È bene assuefarsi in coscienza a molti fatti non spiegabili con le leggi fisiche. Chi è in grado di dire come si forgiano gli eventi? Pochi sono i segni esteriori che si possono osservare, e il vero scorrere della vita non lascia traccia negli archivi ufficiali. Solleva scalpore pertanto chi, segnato come defunto su una lapide e creduto morto, ricompare dopo dieci anni e viene riconosciuto da molti. Naturalmente è facile negare l’evidenza, ma un osservatore scrupoloso può raccogliere prove autentiche di eventi del genere. In verità esiste una storia esterna e una interiore. Questa non è magia: è, semplicemente, la via del Mondo superiore.

260 — Abituatevi a pensare, secondo il Mio Consiglio, che per generare gli eventi occorrono misure speciali. Non indebolite le vostre capacità costruttive con ordinarie considerazioni di piacere o dolore.

261 — È errato pensare che le forze delle tenebre attacchino solo nei punti deboli. Al contrario, il caos preme deliberatamente, molte volte, proprio sulle roccaforti più munite, così come le onde dell’oceano si infrangono più violente sulle grandi scogliere. Bisogna quindi custodire ogni muraglia, alta o bassa che sia. Ricordatelo, poiché è comune pensiero quello di proteggere il debole e lasciare sguarnito il forte. Il caos è minaccioso dovunque, e la tensione si è triplicata. Raccontate la storia delle grandi nazioni che furono abbattute, a chi non ama sentirsi protetto.

262 — Sì, sì, sì, se l’uomo non cercherà ispirazione nella Gerarchia, grandi esplosioni verranno. La concezione meccanicistica del mondo ha violato l’equilibrio e la concordia. Già mezzo secolo fa Ci preoccupava la crescita eccessiva della conoscenza fisica. Certo molte sono state le sue conquiste, ma nel frattempo la coscienza spirituale restava su livelli inferiori, e la morale veniva sepolta sotto cumuli di formule. Le macchine hanno distolto l’uomo dall’arte di pensare: e ora egli si contenta di essere un semplice automa! Ma per l’equilibrio del mondo è indispensabile il cuore, e questa legge rende indifferibile l’opera di salvazione. La mala volontà preme sull’aura terrestre.

263 — La massaia esperta trova modo di utilizzare anche gli scarti, e chi oggi è chiamato a costruire deve fare altrettanto. È un’ardua impresa, poiché non è certo facile usare dei robot proprio quando il requisito fondamentale è la conoscenza dei principi.

264 — Molti non riescono a imparare che lo Yogi deve essere estremamente cauto con la salute. Per ignoranza ritengono che questa sia stabile e che nulla di fisico possa alterarla in peggio. Qualcuno pensa addirittura che egli sia indifferente anche al caldo e al freddo. Eppure le pile di un ponte sono molto più esposte alla corrente che una palude. Le sabbie di una marcita non hanno da affrontare l’impeto dell’acqua, come invece quelle, salde nel mezzo del fiume. È quindi assurdo supporre che lo Yogi resti indenne sotto il gran peso dovuto all’ignoranza. Certo egli non darà segno della propria tensione, che pure sarà grande quanto il fuoco del suo cuore. Anche in questo caso vige appieno la semplice legge di correlazione. Se poi qualcuno domandasse se la capacità di resistere si acquisisce proprio per via di tale situazione, non lo si potrebbe negare; tanto più dunque occorre serbare le forze, dal momento che si sa a cosa servono.

265 — Cercate assiduamente di imparare a discernere ciò che più è importante. La Guida sa stabilire il grado della necessità. Bisogna saper comporre in un mosaico di sequenze ordinate le molte considerazioni simultanee. È un compito, questo, cui non servono la logica, né l’intelletto, né formule fatte, ma che è illuminato dal fuoco del cuore. Bisogna discernere con la pienezza del cuore dove è giusto passare, per non turbare il vicino. È il cuore che segnala quando non si deve esagerare la pressione. Simili attestazioni di forza sono chiamate le ali della giustizia.

266 — II vuoto non esiste; eppure a volte se ne ha la sensazione. Che significa quell’ansia? Certo non è senza causa. Il fatto è che gli uomini avvelenano l’ambiente con i loro pensieri e lo gettano nel caos. Quella che appare essere una sensazione di vuoto è in realtà il sentimento del caos. Quest’ultimo è ben diverso dal vuoto, ma è così remoto dalla coscienza umana che quando si fa sentire si ha l’impressione di aver perso la guida. È un principio letale che si percepisce come vuoto, e comporta gravi rischi; si smarrisce l’equilibrio e ne seguono varie forme di pazzia e persino il suicidio. Non è il vuoto, e neppure il caos, che intossicano stupidamente l’atmosfera, ma il pensiero ignobile. Inoltre chi pensa in tal maniera infetta il proprio ambiente e nuoce al prossimo. In verità l’uomo è un essere sociale solo a partire da un certo livello mentale.

267 — Non turbatevi se vedrete attribuito l’Insegnamento alle fonti più disparate, persino ai più sconosciuti degli autori. Potranno persino attribuirne la paternità a voi stessi, e questa non sarà la cosa peggiore. Non vale la pena di ribattere a simili invenzioni. Non c’è mai stata unanimità nel mondo. Fate ciò che più importa. Diffondete fra le moltitudini quelle indicazioni che più sono necessarie per migliorare l’esistenza; e non lasciatevi scoraggiare dalle opinioni individuali. Se non è possibile pronunciare il nome della Fratellanza, che ciascuno lo intenda secondo la propria coscienza. In verità i mezzi per trasmettere il sapere trascendono la comprensione del popolo. Ma tutto si compie secondo necessità.

268 — È molto deplorevole che alcuni si danneggino con il loro continuo scontento: è una rovinosa perdita di equilibrio che si diffonde lontano nello spazio. Si vedono uomini, pur ragionevoli, lagnarsi del loro destino; e neppure le ricchezze materiali li consolano. È chiaro che gli uomini in genere non pensano ai tesori dello spirito.

269 — L’espressione singolare da voi notata in certi ritratti è propria di chi è ispirato dalla Gerarchia. È una penetrazione spirituale già nota nella remota antichità. Nell’antico Egitto si usavano dei ritratti come mezzo per comunicare a distanza. Nello stesso modo, le Immagini sacre reagiscono alla comunione spirituale. Ma questi fenomeni, che sono naturali, devono essere intesi per quel che sono, in quanto arricchiscono la conoscenza, e non come azioni magiche. Nessuno è in grado di fissare una frontiera al sapere dello spirito: non c’è immaginazione abbastanza potente da figurare un limite alla magnitudine dell’energia. Perciò è bene osservare scrupolosamente tutti i dettagli percepiti nei vari fenomeni. Sono realizzazioni che infondono gioia, poiché sono come fari accesi che guidano al Mondo del Fuoco. Seguendo quelle vie è dunque necessario essere molto vigilanti. La realtà va presa per quel che è. Occhi e cuore aperti ci vogliono, per capire le nuove espressioni del Mondo del Fuoco, altro che torpore e sfiducia. Osservate come muta l’espressione del ritratto col passare del tempo, e mettetela in rapporto con gli eventi. Naturalmente sono osservazioni da condurre su persone note e con le quali si ha un rapporto speciale. Quell’alterarsi dell’espressione era chiamata, dagli Egiziani, specchio dell’anima.

270 — Chi saprebbe dire dove inizia l’Ineffabile? Chi oserebbe escludere in certi casi qualcosa che non è permesso pronunciare? Ma il cuore lo sa, e ammonisce quando la pronunzia sarebbe blasfema: bisogna imparare ad ascoltarlo. I segni del cuore vanno attesi e appresi con persistente pazienza. Bisogna sapersi rivolgere alla Gerarchia, sapendo che non esiste altra via. Si è detto, è vero, di dedicare lo spirito al Signore; ma non si è mai detto di sovraccaricarLo.

271 — Le scintille di Fohat segnalano il livello della tensione; è chiaro che oggi questa è salita a vertici mai prima raggiunti nel mondo. Non sapete, e non potete figurarvi, quanto siano furiosi gli scontri.

272 — Avete visto che certi anelli cambiano di colore secondo le condizioni di chi li indossa e le circostanze, e si nota inoltre che le diverse colorazioni non dipendono dalla qualità del metallo. Ciò significa che sull’anello si è precipitata una qualità chimica esterna; ma, ciò ammesso, quel fenomeno non si produrrebbe senza intervento dell’energia ignea. Naturalmente, quando si apprese a trasferire al cuore quella reazione esterna non fu più necessario ricorrere a quei metodi. Il fenomeno è comprovabile, così com’è descritto nelle antiche letterature, ma non è bene spendere energia in tal modo quando il cuore segue ormai la via dell’ispirazione gerarchica. E così anche in tutti gli altri fenomeni energetici bisogna rivolgersi immediatamente alla comunione superiore, non appena le condizioni dell’organismo lo consentano. Il Maestro ha il compito principale di elevare nel più rapido dei modi all’ispirazione gerarchica.

273 — Si può constatare che l’energia ignea è superiore a tutte le altre. Ritengo che senza un suo primo impulso nessuna energia fisica possa manifestarsi. Perciò l’approccio al Mondo del Fuoco è sempre un’impresa auspicabile e ardua.

274 — La magrezza eccessiva, così come l’obesità, sono egualmente nocive per l’ascesa, in quanto entrambe annientano l’energia psichica. La via di mezzo presuppone le condizioni migliori. Del pari, certuni preferiscono gli eccessi al fervore naturale. Ma la creatività del Cosmo non tollera squilibri. Si sa che il caos si arrende quando aggredito dalla potenza dell’equilibrio, e questa è una legge da introdurre nella vita giornaliera. L’uomo è un microcosmo e deve rispettare tutte le condizioni del Macrocosmo. Ma sono pochi quelli che si arrischiano a parlarne: perciò la Terra è sconvolta, per difetto di correlazione.

Abbiamo più volte avvisato di una possibile epidemia di fuoco, e ora è già iniziata. Naturalmente i medici non l’hanno individuata, poiché si manifesta in vario modo: il fatto che molti sintomi patologici cambino resta loro inavvertito. Le valutazioni umane sono troppo aderenti a forme illusorie osservate casualmente. È molto difficile cambiare queste loro prospettive, ma bisogna ricordare agli uomini che il dovere ha da essere compiuto. Sovente inviamo correnti di generosità dove nessuno neppure le sognava. Ciononostante, questo rimedio inatteso e benefico è un soccorso tempestivo.

275 — Desta meraviglia vedere fino a che punto gli uomini riescano a estrarre malvagità da filosofie inoffensive. La coscienza capace di impregnarsi solo di sporcizia è davvero abissale. Si è forse dimenticato che qualsiasi filosofia, in quanto tale, vieta per prima cosa la malizia?

276 — Suprema è l’ispirazione gerarchica, che accompagna per tutta la vita. Non occorrono rituali se arde la fiamma della Comunione. Custodite con cura quel Focolare. Anche gli antichi apprezzavano il valore simbolico del Fuoco sempre acceso. La vita deve essere infuocata. L’uomo dapprima pensa a sé stesso, poi agli altri, ma in seguito le sue azioni divengono benefiche per tutto ciò che esiste. Non ci pensa neppure, semplicemente respira benevolenza ed elargisce vita nello spazio infinito.

277 — Per scorgere segni dell’aura servono la santonina e altri vegetali, ma si tratta di reazioni meccaniche indesiderabili. I veleni finiscono per interessare i centri nervosi, se l’uso è prolungato. Se il cuore è acceso quelle radiazioni vengono percepite in modo naturale. D’altronde ciò che più importa è riconoscere la qualità dell’aura, poiché molti colori vi si mescolano e per capirne l’essenza non basta semplicemente vederli. Ad esempio un’aura azzurra può essere esposta ad una radiazione gialla non confacente e ne risulta un lume verdastro, che però si distingue dal verde puro sintetico; oppure, per un contatto con del cremisi, può apparire il viola. Quindi un’occhiata non basta. Bisogna capire il fenomeno con il cuore. Altro esempio: può succedere che la radiazione si indebolisca per una malattia, e anche in questo caso la coscienza illuminata comprende che la qualità in sé non è scadente, e che si tratta di un mutamento temporaneo, causato da una debolezza accidentale. La radiazione può inoltre essere sottoposta a un influsso esterno, come avviene nelle ossessioni, ma la coscienza ardente ne sa sempre distinguere la vera ragione. Pertanto, a proposito delle future fotografie dell’aura, non dimenticate che la conoscenza-diretta, propria del Fuoco, sarà un fattore indispensabile.

278 — L’Insegnamento deve per prima cosa favorire la giustizia. È da prevedersi che in certi casi bisognerà osservare alla luce della realtà del Fuoco i particolari dell’evidenza. In molti casi da esempi remoti si possono valutare gli influssi esterni.

279 — Bruciando legna di deodara si purifica notevolmente la coscienza. Anche il Morua funge da guardiano e impedisce l’accesso a molti visitatori spiacevoli.

280 — Sono da stimare coloro che non si limitano a parlare, ma agiscono. Imparate a valutare le azioni. Le difficoltà di quest’epoca derivano dalla organizzazione scadente, che ha una causa di assurda meschinità: si è dimenticata la collaborazione dei cuori. Gli uomini si radunano per pregare insieme, ma trascurano di sintonizzarsi in quell’atto di servizio. Eppure questa condizione, che è indispensabile, è facile da conseguire, basta semplicemente aiutarsi a vicenda. Serbare un’attitudine mentale insolita significa avvicinarsi al Mondo del Fuoco. Ciò non è facile, nelle ordinarie condizioni di vita, ma non bisogna farne a meno. Non si deve entrare in un tempio se non in atto di preghiera. La preghiera eleva l’esistenza e la migliora; perciò ogni preghiera, come ogni esultanza dello spirito, deve essere migliore della precedente. Tutti i gradi della scala spirituale devono essere superati, ad uno ad uno. E come è maestosa la scala che sale al Mondo del Fuoco, fatta di trecentosessantasei gradini diurni e altrettanti notturni! Ciascuno di essi è diverso da tutti gli altri, e ciascuno sia migliore di quello che lo precede. La gioia per l’Insegnamento li adornerà splendidamente, poiché in essa è implicita una migliore conoscenza. Molte volte non si riesce a dire in parole questo progresso compiuto nella gioia. Ma è inconfutabile, e quale grande montagna si sale pregando nella gioia! Essa allevia le pene, ed è foriera del successo. Nulla e nessuno può arrestarla. Così il successo vi premia. C’è da augurare la stessa cosa a tutti, poiché sulla scala dello spirito non c’è affollamento. Che ciascuno gioisca per la pura bellezza del nuovo livello raggiunto. Perché ridiscendere? È difficile e penoso perdere ciò che si era già conseguito. Cadere è sempre pericoloso, anche per il fisico: pensate quanto lo sia per lo spirito, per l’essere igneo. Il contatto col Fuoco produce un tessuto speciale, che sfolgora salendo e incenerisce calando. La scala dell’ascesa misura la magnanimità, che dunque bisogna acquisire giorno per giorno.

281 — La paura del futuro è l’orrore del mondo, e si infrange sulla vita in concetti diversi; gradualmente decompone la mente e soffoca il cuore. Eppure essa è falsa per natura. Gli uomini sanno bene che nessuna situazione è permanente, e che quindi è ragionevole apprestare senza indugio qualcosa per il futuro. Ma certi fattori di caos, amorfi e statici, bloccano le coscienze in luoghi illusori. È necessario conoscere meglio la realtà per smascherare la falsità di Maya, e ammettere che la verità è sempre solo futura, allorché ci si accosta alla Dimora del Fuoco. Impossibile descrivere come gli uomini cercano di nascondere il terrore che hanno per il futuro. Vogliono far credere che l’attenzione va posta non sull’avvenire, ma sul passato. Ignobilmente cercano di evitare tutto ciò che ha a che fare con il progresso nel futuro, dimenticando che questo loro atteggiamento avvelena pericolosamente lo spazio: lo si nota persino nei luoghi più puri. Ma il pensiero più bello e più salubre è quello rivolto all’avvenire: è consono al Mondo del Fuoco.

282 — Esiste una corrente, detta “Sigillo del Gerarca”, che favorisce l’ispirazione gerarchica. La si percepisce sulla nuca, e splende come un raggio bianco. Chi ne ha esperienza la ricorda.

283 — II suono sottile è come il linguaggio del Mondo sottile. Lo si recepisce senza l’intervento di vibrazioni fisiche, così come la musica delle sfere, che è in sintonia con le vibrazioni sottili umane; nello stesso modo si coglie una sensazione di bellezza.

284 — Sfugge di solito all’uomo che le grandi manifestazioni sono anche più sottili di quelle minori. Esse richiedono infatti più energia psichica; pertanto sono specialmente nocive l’irritazione, la sfiducia, l’oscurità. Ora che il mondo attende nuove condizioni è necessario dar prova di sensibilità acuta.

285 — Bisogna leggere l’Insegnamento in condizioni diverse, e l’effetto non sarà sempre lo stesso. In un periodo di costernazione esso da tranquillità, consola se si è afflitti, convalida se si è in dubbio, ma per assimilarne la realtà occorre reprimere le proprie sensazioni casuali penetrando nel tesoro della Gerarchia. L’Insegnamento non è stato dato solo come conforto, ma per salire sulla scala. In effetti, per le particolari condizioni del mondo è difficile approfondire la conoscenza. Più di una volta esso è rimasto in bilico fra meccanica e spiritualità: oggi la cosa si ripete, resa più grave dagli attacchi delle forze oscure. Il bazar della materialità è molto ricco e vario; soprattutto occorre soppesare ogni cosa per instaurare una nuova scala di valori. Perciò la capacità di rivalutare in coscienza è la soglia del futuro. Ammettere significa riconoscere, e l’umanità ha già ammesso molti ospiti tenebrosi, e tutto ciò pesa gravemente nella fase di transizione. È urgente che il cuore levi la sua voce per rigenerare il mondo.

286 — È buono colui che opera il bene. Fare il bene è il progresso del futuro. Bisogna curare il bene del prossimo se si vuole migliorare la propria esistenza. Popoli interi possono elevarsi con imprese eroiche. È possibile introdurre nella vita molte scoperte utili, che trasformeranno l’avvenire. È possibile, infine, migliorare la mentalità di una nazione, e questa è una sintesi del bene. Che splendore, la creatività mentale non più rivolta al male! Quando un popolo impara quant’è malefico condannare, si apre le porte del futuro. Molto tempo resta allora disponibile per imparare, per l’arte di pensare, per compiere il bene autentico; e tutto ciò accade; così si accendono i fuochi più sublimi del cuore, che solo il male tiene spenti. Il bene operato salvaguarda la buona salute e purifica di molto l’atmosfera. È assurdo credere che il bene sia una semplice astrazione o un merito personale. È la salvezza del futuro, poiché in sua assenza non c’è ascesa. Quindi qualunque pensiero buono è già una freccia di Luce. Qua e là ha già sterminato la discordia, e ogni disunione, per malvagità, getta nel caos. Insegnate dunque a pensare al bene.

287 — Sovente si sente dire di vecchie ferite che tornano a dolere. Sembrano guarite, i tessuti fisici sono risanati, ma i dolori permangono. E si sente dire che solo la suggestione li placa, in questi casi. Potrebbe forse il corpo sottile non provare dolore, se ferito? Il fisico si rimargina, ma quello continua a sentire l’afflizione. Certo, se la coscienza è elevata, l’uomo può comandargli di guarire. Ma in altri casi è necessaria la suggestione, agendo su quel corpo come si farebbe con il fisico. Perciò chi conosce l’organismo nel suo complesso migliora lo stato di tutti i suoi corpi.

288 — Gli eventi odierni, ancora una volta, mostrano la potenza del pensiero. Già vedete che il lusso viene frenato, che si vieta la magia, che la mente si apre all’ispirazione gerarchica. Queste tendenze sono molto gravi per gli oscuri: senza magia e senza lusso essi sono notevolmente indeboliti. Ma resta loro aperta una terza possibilità: lo stato di confusione delle menti fiacche. È molto deplorevole che queste non accolgano i sani principi. La loro instabilità sciupa molta energia; perciò Noi fissiamo l’attenzione sulla questione principale, per concentrare l’energia sull’indispensabile. Conoscete la Nostra Bandiera. Chi ne è capace la faccia sua. Siate dunque tolleranti in tutto il resto, e costringete gli oscuri a servirvi.

289 — Benedetto chi riconosce all’istante nel cuore la realtà essenziale della Gerarchia. Ma a chi ha gli occhi del cuore chiusi indicate l’ordine progressivo di tutto ciò che esiste. A cominciare dalle cose di tutti i giorni salite fino ai principi universali. Se egli rimane sordo e non comprende significa che è uno degli oscuri: ricordate che la loro legge è basata sulla negazione. Tutti i popoli hanno percepito la gradualità dei valori, e se ne sono avvalsi per salire verso la Gerarchia.

290 — In verità l’Egitto fu grande, per le sue conquiste, fino ai tempi di Salomone. Persino il Buddha, in un certo senso, ricevette il calice dall’Egitto. Così si fusero armoniosamente le basi della Saggezza. Certo anche i Veda ebbero connessioni con le razze precedenti. Sovente l’Insegnamento si sviluppa in senso evolutivo, e talvolta, per la profondità del Karma, il processo è involutivo. Ma, con ciò, ci fu un ordine di successione, e fu proprio una chiara situazione di equilibrio dei popoli. Negare quella trasmissione è semplice ignoranza. La qualità stessa della vita, l’effettiva scoperta del sentiero, sono fondate su tale tradizione, come prolungamento nell’Infinito. Anche la Gerarchia va riconosciuta come estesa all’Infinito. Sovente la si rappresenta come circoscritta, e ne nascono ogni sorta di limiti e svalutazioni. La grandiosità della Gerarchia si prolunga all’Infinito.

291 — È lodevole che quel medico abbia riconosciuto come segno di fuoco la tensione percepita nelle orecchie. Lo stesso avrebbe dovuto fare a proposito della tensione negli occhi e della pulsazione degli arti. Molti nuovi ritmi si manifestano, forieri delle energie ignee. Ma è urgente che i medici si decidano a tener conto di certe malattie.

292 — Le religioni primitive insegnavano soprattutto a temere la divinità, suggerendo così un sentimento destinato a sfociare nella rivolta. Certo chiunque entri in contatto con il Mondo superiore prova un tremito, ma è una sensazione inevitabile che non ha nulla a che fare con la paura. La paura interrompe l’energia creativa; ossifica e sottomette al potere dell’ombra. Al contrario, il rapporto con il Mondo superiore deve evocare estasi ed espandere le forze, per esprimere il bello: e queste sono qualità che non vengono dalla paura, ma dall’amore. Per ciò la religione superiore non insegna la paura, ma l’amore: è l’unica via per raggiungere quel Mondo. Le catene della paura sono proprie della schiavitù, ma la creazione del bello non è servilismo, è rispetto amorevole. Paragonate i frutti dell’una e dell’altro. Il tesoro dello spirito non si forma nella prigione della paura, quindi consigliate di amare e intensificare la devozione. Nessuno può difendere una posizione che gli incuta terrore, mentre la vittoria è nel nome dell’amore. Cercate le Porte del Mondo del Fuoco seguendo questo precetto.

293 — Non senza ragione gli antichi saggi scelsero di praticare qualche lavoro manuale o qualche arte, sì che ciascuno divenisse abile nel suo campo. Con ciò intendevano un mezzo per facilitare la concentrazione. Tutti, ciò facendo e cercando di migliorare, intensificavano e la volontà e l’attenzione. Anche nei pochi oggetti pervenutici si nota un’elevata capacità artigianale. Oggi precisamente è di nuovo necessario riscoprire la qualità di quel lavoro. È impossibile fare entrare limiti spirituali nel reame delle macchine. Bisogna dedicare tempo alla produzione di una qualità artigianale che rinvigorisca l’immaginazione. Queste due, qualità e immaginazione, vanno di pari passo sulla via della conquista del Fuoco.

294 — È davvero indispensabile intendere bene le fonti dell’antichità. Quando se ne capirà il vero valore si faranno nuove scoperte. Vi è molto ancora da scoprire, ma la barbarie non deve toccare quei tesori. Non rifiutate la logica dell’evoluzione.

295 — II Mondo è inondato dal flagello della miscredenza, che è ferocissimo, poiché avversa l’essenza stessa dell’esistenza. Provoca chi lo ospita e affoga tutte le possibilità nella menzogna.

296 — È una sola la condizione fondamentale che consente la discesa dell’ispirazione gerarchica. Non è la concentrazione, né la volontà, ma l’amore per la Gerarchia, ciò che consente la Comunione diretta. Non sapremmo esprimere in modo migliore e più esatto questa legge guida se non descrivendola come un flusso d’amore. Perciò è imperativo ripudiare ogni forzatura magica per lasciare che tutto l’essere resti inondato d’amore. In effetti, è facile accostarsi al principio della Vita se si intende la Bellezza. Proprio ora, nel bel mezzo della dissoluzione generale, bisogna tornare al principio più salubre. E cosa potrebbe avere maggiore potenza unificante di questo mantram: “Signore, ti amo!”. È un appello che permette la facile ricezione di un raggio di conoscenza. Seguite questo consiglio.

297 — Sovente si vorrebbe sapere come comportarsi con le volontà dettate dai defunti. Non sempre esse coincidono con le convinzioni degli esecutori. Si consiglia di compierle sempre, tranne quelle fratricide. Non è bene assumersi Karma altrui, tanto più che i defunti continuano a emettere energia nella direzione voluta. È veramente molto difficile modificare una convinzione che perduri nel Mondo sottile, perciò l’esecuzione fedele delle volontà testamentarie favorisce l’armonia delle correnti.

298 — Chi volesse darsi la pena di disegnare un diagramma dei costumi del mondo, vedrebbe emergere una visione peculiare della vita del pianeta. Molte abitudini sopravvivono ai popoli e perdurano a lungo. Neppure il mutamento di tutte le condizioni dell’esistenza riesce a prevalere su certe costumanze forgiate dalla ostinazione. È sorprendente scoprire come sono vecchie le abitudini dell’inerzia, e come sono indipendenti dalle forme sociali. Perciò tanto sovente ripeto che è necessario vincerle: è un consiglio valido sulla via del Mondo del Fuoco.

299 — Dovunque, insomma, si distinguono tre vie: la facile, la difficile, la terribile. La prima è formata dal combinarsi di tutte le occasioni utili, buone e fortunate. La seconda si ottiene ricoprendo con certe buone formule le strutture più nocive e demolitrici. È una via ardua, ed è come una corsa a occhi bendati. La terza, allorché l’ignoranza trascina nella tenebra della dissoluzione, è davvero tremenda. Ma non si ha diritto di incolpare altri di quest’orrore, poiché ci si è chiusi gli occhi e tappate le orecchie di volontà propria. Si è rifiutato l’aiuto e si è aperta al caos la porta della mente. Il Costruttore, dunque, si attenga alla prima via.

300 — Potrebbe mai la Luce allearsi con le tenebre? Per congiungersi al principio opposto dovrebbe estinguersi. Che dunque un Condottiero della Luce non pensi mai di accogliere nel proprio campo chi la avversa e la spegne. La Luce non può accrescere le tenebre, così come queste non possono intensificare la Luce: pertanto simili alleanze sono contro Natura.

301 — Le informazioni sui messaggi dei Luminari devono essere comprese a fondo. Possono esistere combinazioni ottime che però non si concretano. Ma è altrettanto possibile evitare quelle più nefaste, badando a certi segni, e mediante il fervido legame con la Gerarchia. È questa l’unica Fonte da cui si possa attingere quella benefica saggezza che allevia il karma.

302 — II consiglio che emana dal Mondo del Fuoco è di comprendere bene e Luce e tenebre, nonché la conformità dei Luminari con la Nostra Fonte. È da compiangere chi si illude di ottenere Luce dall’oscurità: in quell’ombra non può valutare il tesoro. E non pensate che questa sia un’astrazione, poiché ogni giorno pullula di compromessi Luce-tenebra. Se accogliete un alleato dell’ombra, nessuno lo riconosce: solo un cane, forse, gli ringhierà contro. Un errore è comprensibile, ma è imperdonabile non ascoltare il consiglio. Noi non intendiamo soffocare la buona volontà, ma perché gettarsi nel mare in tempesta senza salvagente?

303 — Osservate quelli che vengono a voi desiderosi solo di novità. Prendete uno di costoro, che ignora persino la necessità di armonizzare i centri: come dargli qualcosa di nuovo? O uno senza entusiasmo, o uno che non sappia cos’è la gioia, o che nasconda una malizia, o che nutra invidia, o sia grigio di paura: come dar loro qualcosa di nuovo? Prendetene uno che sia ostile alla Verità, o irascibile e dal cuore moribondo: come dargli qualcosa di nuovo? Molti vengono per domandare: “È dunque dove sono queste novità? Siamo qui per pestarle sotto i piedi e per confutarle. Vogliamo distruggere tutto ciò che dite”. Parole come queste si sentono dovunque sulla Terra. I servi delle tenebre ascoltano solo per negare e si accostano solo per diffamare. Il rifiuto vi serva come sintomo per discriminare: esso nidifica nel cuore di chi è schiavo dell’ombra. Sono cose da ripetere ogni volta che il gelo della negazione si approssima.

304 — Prima condizione di progresso è non rivelare l’essenza del sapere. Bisogna intonarsi alla vera natura dell’uditore, per non sbagliare a giudicare le intenzioni. Un tradimento del genere avrebbe ripercussioni per millenni, specie se riguarda la vita del Mondo del Fuoco. Gli uomini devono rendersi conto che per realizzare la verità occorre il fluido dell’accettazione. Ripulse, rifiuto, disprezzo non sono adatti alle vie del Mondo del Fuoco.

305 — Molti eventi gremiscono lo spazio, e in parte si riversano là dove non esistono possibilità evidenti. Voi sapete che le occasioni umane e cosmiche sono fra loro distinte, e queste ultime sono da osservare con cura. E sapete che i nodi di tali eventi sono come le antiche catapulte.

306 — Qual è il nocumento più grave causato dalla magia nera? Oltre i danni personali, ne possono derivare altri, di natura cosmica? Così è. Quegli infimi incantesimi nuocciono soprattutto perché miscelano gli elementi e invocano regioni di caos. Vi potete immaginare che, per quel tramite, entità dei livelli inferiori trovano accesso a sfere loro vietate, dove continuano a nuocere, in scala maggiore. Ecco perché sono necessari grandi provvedimenti per salvaguardare il pianeta, che è già abbastanza malato. La magia in genere deve essere messa da parte.

307 — È però possibile alleviare considerevolmente il male causato dalla magia nera avversandola di proposito. Se il cuore segnala un attacco, e compaiono le stelle nere, volgetevi con calma e senza timore alla Gerarchia. Molti di tali assalti cessano così d’incanto. Ma sarebbe un serio errore non dare ascolto ai segni naturali trasmessi dal cuore.

308 — In che consiste il pregio principale dell’emanazioni mentali? Oltre a favorire le opere buone cui sono indirizzate, il vantaggio primo sta nel purificare lo spazio con la loro benevolenza. Lo spazio ne resta saturo, con grande miglioria della salubrità del pianeta. A tal fine sarebbe bene prendere l’abitudine di emettere pensieri del genere più volte al giorno, come frecce scoccate nello spazio. Possono essere pensieri diretti a persone specifiche, o anche impersonali. Il bene è una grande virtù e non va perso nello spazio.

309 — Anche viaggiando si possono tendere nello spazio connessioni benefiche. Nei tempi antichi i membri di una comunità, dopo aver vissuto insieme, se ne andavano per vie diverse, per qualche tempo. Quella rete fluida così diffusa ha una grandissima virtù sanatrice. Bisogna però lanciare a grande distanza non solo pensieri, ma anche energia psichica. Gli antichi davano a quella rete il nome di tela della Madre del Mondo. Pertanto, quando il Capo della Comunità proclamava la data di partenza, i suoi collaboratori se ne rallegravano, poiché ciò stava a significare che il tessuto dell’energia psichica era già robusto.

310 — Tutto ciò che ha vero valore è sempre in attività incessante. Per questa attività superiore è utile un’attrazione. Fate dunque che il cuore sia capace di attrarre. Null’altro esiste che più sia confacente a una grande impresa. Abituatevi all’idea che l’attrazione è da esercitarsi per il Bene comune; questa è la legge del cuore. Anche le leggi fisiche acquistano vigore da reciproche forze attrattive.

311 — Nulla di repulsivo esiste mai nelle attività superiori; è una qualità da lasciare agli elementi del caos. Anche l’elettricità, con le sue manifestazioni positive e negative, non è mai repulsiva, poiché si tratta già di un’energia di qualità superiore. L’insegnamento che propone scambi e cooperazione non è mai repulsivo. Un pensiero, se è tale, è perché è limitato. Se poi è di rifiuto, è contrario al Mondo del Fuoco.

312 — Seppure invisibili, le manifestazioni ignee fanno tremare le creature terrene. Le correnti e i raggi del Mondo del Fuoco agitano anche gli esseri raffinati. Anche un fenomeno invisibile è già insopportabile per il cuore. Quanto sarà dunque potente, una volta trasposto in stato visibile, nell’accostarsi alla legge dell’esistenza incarnata! È una correlazione da comprendere bene. Persino gli spiriti più forti ne hanno perso la coscienza e son divenuti fiochi, ciechi, sordi e paralizzati. Eppure la comparsa di un Essere igneo non dovrebbe distruggere la coscienza. In un prossimo futuro, proprio mediante la coscienza, gli uomini abitueranno i loro organismi ad accogliere le energie superiori. In questo modo, per gradi, diverranno immuni alle epidemie da fuoco.

313 — Una volta un re chiamò a sé un saggio, che lo ammaestrasse. Questi venne, e prese a fissarlo intensamente, parlando della bellezza della sua corona, delle sfavillanti gemme colorate che l’ornavano e del nobile simbolo racchiuso in un cerchio d’oro, paragonandolo ad un magnete. Con grande stupore dei discepoli che l’accompagnavano, e con soddisfazione del re, la conversazione si limitò a discutere il significato di quella corona. I discepoli vollero poi sapere perché non avesse parlato al re del Principio universale, e il Maestro rispose che il canone di misura deve sempre essere la comprensione del livello della coscienza. “Se gli avessi detto del Principio universale, il re si sarebbe, tutt’al più, annoiato, e alla peggio sarebbe sprofondato nella disperazione. Sia l’una che l’altra cosa sarebbero state nocive. Mi sono accorto che per lui la corona era un grande tesoro, e quindi era bene esaltarla e rammentargli l’importanza della Corona del Mondo. Abbiate sempre in mente il meglio del vostro ascoltatore. Anche se questo non fosse che un oggetto triviale, è doveroso scoprirne il massimo valore. Solo così potete attrarlo, e aprirgli la via del futuro. L’insegnante che non parla secondo la coscienza altrui è incompetente e persino criminale”. Rammentate questa parabola, quando vi accingete a parlare del Mondo del Fuoco. Provocare una diffamazione del Principio supremo comporta un karma pesante.

314 — È saldo chi si è consacrato all’Altissimo: se lo si vede oscillare è perché non Lo ha ancora concepito nella Sua verità. Lo spirito che non sappia raffigurarsi la maestà del Fuoco non è capace di elevarsi all’Altissimo. Ripeto che aver paura del Fuoco è segno di cecità spirituale.

315 — Bisogna imparare a correlare molti concetti che appaiono dissimili. Ad esempio, a chi non comprende, Gerarchia e attività indipendente sembrano in contraddizione, mentre la prima esige proprio l’acquisizione della seconda. Chi non sa cosa sia l’azione indipendente non approda alla Gerarchia: assieme all’ingegnosità, essa è il primo requisito sulla via che sale. La Gerarchia soccorre solo quando tutte le proprie risorse indipendenti sono state esaltate. Tutti sanno che gli incontri con il Maestro si fanno via via meno frequenti con l’accrescersi del sapere, poiché si è ormai in grado di collaborare. Dovete comprendere che il Precetto dell’attività indipendente è di per sé segno di fiducia. D’altro canto chi è in grado di collaborare in simile modo venera la Gerarchia, proprio perché ne è pienamente consapevole. Quindi potete assistere i Grandi offrendo Loro la vostra azione indipendente. La mancata comprensione di questo Precetto conduce, come si sa, ai sacrifici di sangue. Ma a che servono queste cose? Gli scambi di energia cardiaca intensificano la cooperazione, perciò chi esprime la Gerarchia con l’attività indipendente è sulla giusta via per il Mondo del Fuoco.

316 — In verità, bisogna saper combinare le condizioni cosmiche con i Nostri Metodi. Se pertanto ingiungiamo di abbandonare ogni magia è perché vogliamo intervenire secondo le vie naturali.

317 — È bene comprendere il gioco delle azioni e reazioni. In verità ogni giorno le azioni crescono e coinvolgono altri strati. È inoltre bene che sappiate con quanta cura il Principe del Mondo si dispone a una nuova battaglia in tutte le regioni. Perciò qualsiasi gesto di lealtà assume valore: la vera devozione è troppo rara nel Mondo, e ogni suo germoglio deve essere incoraggiato.

318 — Senza dubbio qualcuno si farà avanti a domandare: “Dove si parla del Mondo del Fuoco? Questo Insegnamento di Etica non lo descrive”. Egli non capirà mai che il primo inizio per il Mondo del Fuoco è proprio l’assimilazione dei principi basilari della vita. Solo un ignorante può pretendere di conoscere la composizione chimica di un Essere di Fuoco. Una coscienza progredita, invece, sa che l’energia psichica rivela il Mondo del Fuoco. È solo il cuore che sussurra come arrampicarsi sulle rocce levigate.

319 — Anche nelle circostanze più tese e complesse è possibile ricevere forza e ristoro. Sovente un albero cresce più vigoroso fra le rocce che in suolo fertile: le asprezze, semplicemente, guidano le radici nelle fessure e le rinsaldano contro gli assalti del vento. “Come mai, si domanda il boscaiolo, quest’albero è cresciuto in un luogo inaccessibile?”. Proprio per difendersi da lui, naturalmente.

320 — Chiunque si comporta a dovere prova un sollievo interiore. È un sentimento che si può spiegare come riflesso cosciente dei centri nervosi o come consapevolezza, ma non si dimentichi, fra l’altro, che là causa può anche essere cosmica. Un’azione, se corretta, deve essere in accordo con il Mondo del Fuoco; ne risulta uno stato di correlazione, e i centri ignei dell’organismo entrano in risonanza con il grande pensiero dello spazio. Quindi le giuste azioni non solo sono benefiche di per sé, ma hanno un valore spaziale, e il Mondo del Fuoco gioisce a ciascuna di esse.

321 — Quella condanna spaziale che scaturisce come contromisura alle azioni errate fu chiamata un tempo “Zephirot Herim”. Il popolo che ebbe così a definirla conosceva molto bene il nesso fra il Fuoco e le vite umane, e sapeva che, a parte la legge karmica, ogni atto incide su quell’elemento. Esso può interferire con intere spirali di strutture e provocare un contraccolpo immediato. La teoria dell’equa retribuzione poggia pertanto su basi rigorosamente chimiche, oltreché etiche.

322 — La via del giusto è benefica per la ragione che ogni sua dimensione lo è. Non è neppure necessario chiedersi dove siano i suoi confini. È possibile migliorare sé stessi in qualsiasi direzione.

323 — II palombaro si prepara per il fondo: trascurando gli strati superficiali deve prevedere la pressione delle acque profonde. Anche a proposito delle nazioni bisogna valutarne la coscienza inferiore. Chi è orientato al Mondo del Fuoco deve saper intendere la mentalità della coscienza semi-animale. Gli infimi livelli di coscienza non devono essere ignorati, ma, al contrario, bisogna ricorrere a tutte le proprie risorse sì da cogliere la nota umana anche nel ruggire della bestia.

Non sapersi adattare alla coscienza altrui è molto pericoloso. Quante sciagure si debbono a certe parole inopportune! Siate dunque ingegnosi in questo.

324 — Un messaggero, raggiunto dagli inseguitori, si getta, a cavallo, nella parte più ampia del fiume. Questi si arrestano, in attesa di vederlo annegare, ma eccolo che risale la riva opposta. Gli inseguitori allora, in fretta e furia, scendono dove il fiume è più stretto, e vi trovano la morte. In verità, i passi angusti sono sempre pericolosi, e questa è una considerazione di validità generale. Il miraggio del più facile non porta al successo: ciò che è più arduo è anche il più accessibile. Gli uomini non comprendono che la ricerca persistente suscita energie poderose. Non cacciatevi dunque nelle strettoie, ma regolatevi secondo il principio dell’ampiezza.

325 — In verità è necessario coltivare il solenne. La capacità di espandere il sentimento avanti e in alto conferisce solennità ed energia di fuoco. Se sentite un raggio benefico non siete lontani dal Mondo del Fuoco, e se perseverate a cercarlo la vostra natura ne viene rigenerata. Di norma, questo beneficio passa inavvertito; è solo quando insorgono eventi cruciali che si scopre di avere un atteggiamento totalmente diverso. Quando il Mondo sarà diviso capirete quali cose vi danno pena e quali vi danno gioia.

326 — Nel più semplice dei lavori manuali, e nell’esecuzione musicale, si possono seguire esperimenti molto istruttivi. Talvolta basta che un solo dito non tocchi con la debita sicurezza un certo tasto, e va persa la pienezza del suono; ma anche in tal caso ciò non implica che l’errore sia irreparabile. Così certi centri fanno presto ad armonizzarsi, mentre altri, per varie ragioni, richiedono un tirocinio molto più laborioso. Queste operazioni sui centri mettono a prova la pazienza, che è il grande elemento di successo. Sovente quei lenti adattamenti sono benefici, in quanto non solo armonizzano i centri ma, per così dire, proiettano energia nel futuro. La pazienza è dunque un ornamento del cuore. Chi non è paziente non saprà adattarsi al Mondo del Fuoco.

327 — Abbiamo già detto che la bestemmia è abominevole, ma si deve specificare che qualsiasi genere di essa è ugualmente inammissibile. Talvolta la si espurga solo da un giro ristretto di concetti, mentre si spargono gravi calunnie sul conto altrui. Chi saprebbe dire se quelle ignominie non andranno a ferire elevati canali del cuore? Bisogna dunque estirpare la bestemmia da tutta la vita, quale atto ignobile e nocivo.

328 — L’uomo non può camminare avanzando nello stesso tempo le due gambe. Ciò spiega che è necessario uno scambio alterno di energie. È bene abituarsi a cambiare le attività dei vari centri. Non è possibile che tutti questi risuonino insieme; in effetti il loro progresso dipende proprio da mutamenti d’azione. Ma il silenzio di uno di essi non significa che sia estinto: è piuttosto come un uomo che dorme, il cui essere si rinnova al contatto con i Mondi superiori.

329 — Anche nella comune corrispondenza epistolare avviene che certe espressioni convenzionali siano intese solo da chi ne è al corrente. Lo stesso è delle profezie, per cui certe affermazioni sorprendono, a volte, e non sono chiare. Ma se si pone mente ai tempi e alle circostanze ci si avvede chiaramente che esiste oggi tutta una convenzionalità di espressione, poiché molti concetti, e le loro formulazioni, sono mutati nel corso dei secoli. È bene pertanto essere vigili e cauti, se non si vuole restare ignoranti.

330 — Si è affermato che la scienza dei luminari è esatta, poiché i luminari senza dubbio esistono. Ma non dimenticate che tutto è relativo. A prescindere dall’azione chimica esercitata dai loro raggi, c’è da pensare a come vibra l’atmosfera al passaggio di quei corpi celesti e delle ondate di polvere cosmica. L’astrologo deve dunque essere anche astronomo e astrofisico, non solo, ma anche percepire le condizioni terrestri che si oppongono a quei flussi. Le sue deduzioni saranno esenti da errore solo se saprà osservare tutte queste condizioni.

331 — Sarebbe bene per l’uomo sapere quali pericoli lo circondano? Pensate a un uomo che sappia quanti sono i serpenti e gli scorpioni nei dintorni, o quanti ragni e insetti velenosi lo insidiano: in che spiacevole condizione verserebbe. Ciò sarebbe tanto più pericoloso in quanto basta sapere di queste minacce per renderle più perniciose. Perciò la cosa migliore è la conoscenza-diretta, che guida per la via più sicura senza sovraccaricare di inutili fardelli. Il principio igneo che ne è il nucleo è chiamato ala di salvezza.

332 — Comparate il fuoco di una fornace incandescente con la fiammata di una furiosa esplosione; paragonate l’attività armoniosa con i turbamenti del caos. Tutti i ritmi salutari vengono invocati allo scopo di ottenere una azione concorde. Perciò nelle scuole bisogna coltivare il ritmo armonico. Più volte abbiamo detto della coordinazione opportuna negli esercizi ginnastici. Le moltitudini devono essere disciplinate non solo per la guerra, ma anche come difesa spirituale. È grave errore indirizzarle alla bestialità, ed è il ritmo che riporta armonia nelle assemblee popolari. Non dimenticate gli esempi tratti dal fuoco. Il principio igneo esiste proprio in virtù di un ritmo speciale.

333 — II pregiudizio è da evitare sia nel piccolo che nel grande e recide molte favorevoli occasioni. L’energia ignea lo risente con grande sensibilità, ma, conoscendone questa proprietà, si può espellere il pregiudizio con opera di suggestione.

334 — In verità è terribile che la catena dei Mondi sia spezzata. Nessuno pensa in misura cosmica, eppure è necessario cercare le vie del progresso sottile. Bisogna tener sempre viva la consapevolezza del fatto che il pensiero non si arresta mai nel suo avanzare, se lo si custodisce a dovere: e l’unione con la Gerarchia assicura che non si procede da soli. A chi domanda se si è abbandonati rispondo che, in verità, se il cuore è connesso alla Gerarchia non si è mai lasciati a sé stessi. Se non si rifiuta la Mano della Guida si avanza nel Mondo sottile.

335 — Si è affermato che l’umanità deve liberarsi dal lusso. Non è senza ragione che gli uomini stessi abbiano riconosciuto questo concetto. Il lusso non ha nulla di bello né di spirituale, non ha a che fare col progresso, né con l’opera costruttiva, né con la benevolenza né con la compassione; non c’è un solo buon concetto che gli sia sinonimo. Il lusso distrugge risorse e possibilità. È dissoluzione, poiché tutto ciò che manca di ritmo è in via di disintegrarsi. È abbastanza chiaro che il lusso è già stato alquanto scacciato dal mondo, ma, per guarirne, bisogna imparare a collaborare in modo armonico, se si vuole allontanare quel flagello. L’egoismo obietta che il lusso è un’abbondanza meritata, e che è regale. Sono menzogne. Il lusso è sempre stato segno di decadenza e di eclisse dell’animo. Le sue catene sono pesantissime nel Mondo sottile, dove è necessario avanzare e perfezionare di continuo il pensiero. A chi è ostacolato in tal modo non sarà facile giungere ai Cancelli che lo attendono.

336 — Un buon pensiero è la base prima di una buona azione. Il pensiero albeggia prima dell’atto, quindi è giusto valutare il bene al lume di quei fuochi. La fede senza le opere è morta, resta un semplice cieco abbandono senza pensiero di bene. Anche il pensiero tenebroso è irradiante: conoscete le macchie nere che irradiano di rosso, e sapete come le vampe e le folgori della luce le combattono. Il pensiero tenebroso è foriero delle azioni più mostruose. Una volta un re comandò di adornare un’immagine sacra con corna costellate di diamanti, per far valere la potenza del suo capriccio. E ci fu un folle che stampigliò i propri stivali con una sacra Figura e in apparenza nulla gli accadde, poiché non fu in grado di vedere la distruzione provocata nel Mondo sottile. Egli fu vittima convinta della propria pazzia. Non si può valutare l’Imponderabile alla stregua di misure terrene.

337 — Se l’ispirazione gerarchica trascina il pensiero in un luogo o una regione precisa è perché si vanno approntando circostanze di importanza cosmica. Può darsi che la percezione interiore di quel sito sia inesplicabile secondo le vicende esteriori: quel paese, dal punto di vista terreno, può versare nelle condizioni più penose, eppure la legge superiore già vi predetermina una tensione speciale. Gli occhi fisici non vedono, ma l’ispirazione gerarchica trae la coscienza colà dove è prescritto che la Luce superna si irradi. Alta sulla conoscenza-diretta splende dunque l’ispirazione gerarchica. Talvolta essa pare contraddire l’evidenza, ma il suo linguaggio è quello del Mondo del Fuoco. Così può dirsi della sensazione di cui parliamo. Quell’ispirazione guida verso una vetta che è già illuminata.

338 — Molto Ci rallegra vedere qualcuno che riconosce il sentiero percorso con il Nostro aiuto. Questa è una delle sensazioni più vicine alla Gerarchia. Molti sono i segni riconoscibili della Nostra Comunione, e ciascuna di tali osservazioni rafforza il ponte che immette nel Mondo del Fuoco.

339 — Ogni buon pensiero è una leva potente, sia per chi lo emette che per chi lo riceve. Nel comunicare, gli uomini preferiscono le cose terrene, senza rendersi conto che simili emissioni portano sia alla Luce che alle tenebre: i loro effetti dipendono dal livello di coscienza del ricevente. Le trasmissioni spirituali, al contrario, non possono indurre in errore. Non conoscono le vie dell’ombra, e se comprese esercitano un influsso benefico sulle circostanze terrene. L’Insegnamento insiste soprattutto sulle trasmissioni mentali, che, in quanto azioni ignee, hanno grande importanza nell’equilibrio del fuoco spaziale. L’Insegnamento ammonisce che il pensiero disordinato non giova all’ambiente. Ma occorre anche considerare che l’energia non deve essere benefica in modo ristretto, in una sola direzione, ma per tutto lo spazio. Non dimenticate che il Fuoco, elemento onnipresente, trasmette vibrazioni all’istante, e che nessuno può arrestarne le energie sottilissime. Quante volte è necessario ripetere di essere prudenti con le energie. Non giudicate alla stregua di coloro che non vogliono elevare il pensiero oltre la crosta terrestre. Se lottate per il Mondo del Fuoco dovete saper riconoscere i sintomi di questa condizione.

340 — Bisogna estirpare con la massima cura dal proprio pensiero tutto ciò che lega al consueto modo di vivere d’ogni giorno. Mezzi e occasioni non vanno cercati nella monotonia quotidiana. Si è osservato che Noi costruiamo in modo del tutto inconsueto. Ma proprio questa è l’ora in cui bisogna insistere anche di più sull’insolito, che è da intendere come un mezzo di successo. Gli uomini si sono cacciati in un budello, e non è il caso di spartire i loro pregiudizi, che devono essere aggrediti e sottomessi da direzioni insolite.

341 — Una Guida saggia ascolta il compagno, prima di esporre la propria opinione, e lo fa non solo per apprenderne l’essenza mentale, ma anche per scoprire qual è il suo linguaggio, il che non è di secondaria importanza. Non sarebbe certo un grande successo per un legislatore se fosse il solo a capire le proprie leggi. I principi fondamentali dell’Esistenza devono squillare nelle orecchie di tutti, secondo la comprensione di ciascuno. Dunque l’arte di adottare le modalità espressive altrui è segno di grande sviluppo di coscienza. La si acquisisce per ispirazione gerarchica o per consapevole affinamento dell’attenzione. In ciò non è arroganza; al contrario, è segno di interesse per il linguaggio altrui. Molte considerazioni utili sono talvolta immiserite da strane espressioni, ma l’occhio igneo scopre quei germi di verità.

342 — È veramente possibile notare che molte cose buone sono prodotte da gente che buona non è. Le ragioni sono varie. Il karma, per prima; l’assistenza della Gerarchia, poi, che sfrutta ogni occasione per impostare una situazione benefica. Per questo talvolta indico persone in apparenza casuali, e non dovete stupirvi della loro pochezza intrinseca. Esse sono comunque in grado di produrre ciò che è pronto e che attende da secoli.

343 — II concetto di impossibile è sicuramente un prodotto del principio tenebroso. Bisogna distruggere le depressioni spirituali, poiché non sono sentieri di Verità. Uomini delle razze più disparate esprimono in modo identico gioia e dolore, e ciò significa che la via della comprensione è aperta e possibile.

344 — Come potrebbe il cuore resistere, se sapesse tutti gli atti di terrore che si compiono? Come potrebbe continuare a battere se udisse tutti i lamenti dei cuori altrui? Né il passato né il presente lo aiuterebbero a sopportare l’oppressione del Mondo. È solo il futuro, con tutto il suo fuoco, che trasporta sulle nuove spiagge. Solo gettando avanti l’ancora di salvezza potrete compiere quell’atterraggio, e quanto più lontano la lanciate, tanto più vigorosamente e con facilità trasferite la coscienza nel Mondo del Fuoco, per amore del quale si migliora la coscienza, si illumina il cuore e si pensa al Bene. Non c’è altro che conduca l’uomo sano e salvo per tutti gli orrori. Gli uomini non sanno quanto siano numerose le sciagure che essi stessi si creano: l’indebolirsi in loro dell’energia psichica li fa sordi alla realtà, e questa è una condizione epidemica delle più terribili. Gli uomini si distolgono dagli eventi che li circondano, credendo così di prolungare una piacevole esistenza corporea, e non sanno neppure in che modo pensare al futuro. Ma senza futuro sono impensabili gli eroi e il rinnovamento. Pertanto non perdete occasione di presentare il Mondo del Fuoco come meta dell’esistenza.

345 — Nessuno sa con certezza chi è davvero morto e chi è, semplicemente, andato via. Ci sono molte tombe vuote e molte ceneri di legna al posto di quelle umane. Essere uniti alla Gerarchia è dunque da considerare come un segno del Pilota. Se oggi qualcosa è indicibile, si può star certi che il timone è in Mani poderose.

346 — Gli uomini sono di due specie: quelli per cui il tempo si trascina ed è insopportabilmente lento, e quelli per cui vola via veloce. Attenti a questi ultimi, poiché in essi vivono segni del Mondo sottile e del Fuoco, e possibilità di lavorare in eterno. Come, infatti, affrontare quest’ultimo se il tempo ancora ci annoia? Per buona sorte è possibile, ancora nell’esistenza fisica, liberarsi da quell’oppressione. Non solo si deve accettare l’idea del lavoro costante, ma trasferire talmente la coscienza nel futuro da non lasciar adito a pensieri molesti e grevi.

347 — È bello scoprire segni del Mondo sottile nel bel mezzo della vita quotidiana. Come un cavaliere che si arresta solo per chiedere la strada, così avanza chi ha il futuro nel cuore. Il sentiero è l’unica concezione che ben si adatti al soggiorno terreno.

348 — Chi semina raccoglie. Nulla può arrestare la legge della Giustizia: essa può agire con metodi che non sono terreni, ma ciò che si semina dovrà essere smaltito secondo la forza della coscienza. È deplorevole che certuni, pur sapendo del karma, continuino ciò nondimeno a crearne, con pericolo per sé stessi. Pur essendo consapevoli dei Mondi superiori, valutano tutto secondo misure terrene: tempo, percezioni, e intenti. Perciò, è sovente molto difficile alleviare il karma quanto sarebbe altrimenti possibile. Si direbbe che gli uomini vogliono resistere a tutto ciò che sia bene per loro.

349 — Si è notato con stupore che la fortuna si arrende alla forza. Lo si disse in antico e lo si ripete oggi tale e quale. Solo a costo di continue ripetizioni si affermano le misure dei tre Mondi.

350 — È inammissibile, fosse pure indirettamente, trasgredire i principi basilari della cooperazione. E a questo concetto devono assommarsi quelli del maestro, della guida, del rispetto altrui, di sé stesso, di chi segue. Oggi in modo speciale non si può sottovalutare l’importanza della cooperazione quale mezzo per dilatare la coscienza. Bisogna imparare ad amarla come garanzia del successo comune.

351 — Malizia, dubbio, miscredenza, impazienza, pigrizia e altre nequizie ispirate dalle tenebre separano il mondo terreno dalle Sfere superiori. Anziché marciare sulla via del bene gli uomini cercano di sostituire all’estasi dello spirito droghe d’ogni genere, che danno loro l’illusione dell’esistenza in altri mondi. Notate che molte religioni introdussero, come tardi additivi, abili misture di narcotici allo scopo di aprire artificialmente alla coscienza gli stati ultraterreni. In verità queste misure forzose sono molto fallibili, in quanto non solo non avvicinano i Mondi, ma, al contrario, estraniano e rendono rozza la coscienza. Inoltre la vita terrena si riempie sempre più di veleni che gli uomini graziosamente si regalano l’un l’altro. Maestri d’ogni tempo hanno insegnato le vie senza macchia che conducono alla comunione con i Mondi superiori, ma pochi sono coloro che hanno preso la via svelata dal cuore. Con molta vigilanza è necessario liberarsi da quei veleni. Una parte considerevole del suolo ne è già infetta, così come in superficie. E oltre alle droghe si sono scoperte molte sostanze palesemente perniciose che, anziché dare salute, sono letali. Masse di vapori tossici insozzano le città. Molto tempo si dedica a produrre sostanze in gran numero che si dovrebbero ritenere anche più mortifere dei narcotici: questi infatti nuocciono a chi li usa, mentre i gas venefici tormentano tutte le creature viventi. Non si finirebbe mai di deplorare le droghe, ma ciò è altrettanto vero per queste altre invenzioni criminose. È accaduto talvolta, in passato, che gli uomini cadessero in errore, nella loro ricerca di estasi illusorie, ma oggi più nessuno si vergogna di soffocare l’intelletto e lo spirito altrui, e anzi lo si conclama come una vittoria della scienza.

352 — È bene considerare attentamente le invenzioni degli scienziati. Questi sono soprattutto responsabili dell’innocuità dei nuovi ritrovati. Oggi entrano nell’uso comune molti metalli, sia nello stato puro che in varie leghe; e bisogna dire che queste ultime hanno attratto l’attenzione umana fin dai primissimi tempi. Certo, molti metalli utili producono effetti letali se combinati in un dato modo.

In verità la scienza del futuro avrà molti aspetti!

353 — A proposito delle droghe si può aggiungere che per l’assuefazione che esige dosi sempre maggiori esse sono vere e proprie catene delle tenebre che avvincono l’uomo in uno stato senza rimedio. Chi ne è schiavo, quantunque volesse liberarsene, non potrebbe farlo senza danno personale. Aumentare la dose porta alla morte, ma anche il rifiuto può essere letale. Invero una fervida opera di suggestione o di autosuggestione potrebbe essere una via di salvezza. Ma quel fervore e la tenebra della narcosi non vivono di norma sotto lo stesso tetto.

354 — Gli uomini solitamente non sanno pensare al futuro perché vivono prigionieri delle illusioni del passato. Pensate ad un uomo che riceva in ritardo notizie sgradevoli di eventi accaduti giorni prima. Questi non esistono più, ed egli è pur sopravvissuto a quelle occorrenze, nondimeno sprofonda nel passato e perde il contatto con l’avvenire. Ma l’albero del futuro deve certamente crescere, e non morire per le lesioni provocate dai ritorni del passato. Nelle scuole si dovrebbe curare lo studio dell’avvenire. La Guida, se è tale, deve meditare sul futuro, nel suo proprio dominio.

355 — Si è già detto di quei popoli che usavano strofinarsi il naso come reciproco saluto. Che abitudini canine, si potrebbe dire. Ma anche quello spiacevole costume è un ricordo dell’energia psichica, allorché si ricorreva all’olfatto, al tatto, all’udito e alla vista per accertare la natura essenziale di uno sconosciuto. Oggi è rimasto l’uso della stretta di mano, che non è poi molto diverso da altre strane abitudini. Si è dimenticato il magnetismo e non si pensa alle infezioni spirituali. Si parla molto di igiene, e non si riflette sul fatto che ogni contatto ha una sua importanza. Oggi in modo speciale, in tempi di grande tensione energetica, bisogna essere cauti nei confronti di ogni corrente che si pone in moto.

356 — Avvedersi che l’Insegnamento trasforma la coscienza è già gran cosa, ma per influire su essa è necessario affermare e riaffermare la via della Gerarchia. Bisogna comportarsi degnamente davanti all’Immagine del Gerarca. Così dico: cingetevi con una preghiera incessante, oggi che il mondo trema di terrore.

357 — L’attività costruttiva tesa alla vittoria è già un legame con il ritmo dei Mondi superiori. Ogni seme ha in sé la vittoria, e la sua essenza è eterna: passa da una forma all’altra, ma si preserva immutata. Custodite e venerate ogni grano, ogni seme di vita, poiché chiude in sé la suprema energia ignea. Neppure le più raffinate ricerche scientifiche potrebbero scoprirla: ci vogliono misure ignee per rivelarla, e solo il cuore ardente riesce talvolta a percepire il battito del seme vitale. Ma dicendo dell’impossibilità di individuarlo con metodi terreni non si intende scoraggiare gli scienziati, che molto possono fare e osservare. La scienza del seme potrà essere molto benefica. Bisogna inoltre rassegnarsi al fatto che la sua scoperta nella forma densa condurrebbe alla distruzione del Mondo: ne sarebbero violati tutti gli equilibri, e non c’è forza fisica capace di restaurarli. Ma quando gli uomini riconosceranno il Mondo sottile e avranno assimilato l’Insegnamento del Mondo del Fuoco faranno grandi progressi verso la vittoria sulla carne.

358 — Tutta la vita deve essere pervasa dall’ispirazione gerarchica. Ciò non comporta affatto di estraniarsi dalle vicende terrene, significa soltanto che quella fonte deve assumere il primo posto nella vita. Quando il Gerarca segnala che è prossima la coscienza ignea, ogni parola detta e ogni pensiero devono conformarsi alle modalità superiori. Si deve notare che il proprio discernimento diviene allora più esatto e la comprensione infallibile e quindi sempre più potente.

359 — In verità l’ispirazione gerarchica avverte che se un conquistatore cede al torpore si prepara ad una tremenda distruzione. Condividere il ritmo senza praticarlo è un violare la legge. La vittoria deve risultare in una struttura armonica e ordinata: non è una semplice eruzione esteriore, ma un’opera costruttiva, perfettamente docile alla legge. Osservate l’equilibrio frutto di una vittoria autentica. Il pericolo è il vero amico del successo, e se oggi non siete in grado di capirlo, lo riconoscerete domani. I pericoli rafforzano il fuoco del cuore. Così è da intendere il trionfo del bene, in tutta la sua grandiosità.

360 — Tutte le correnti hanno una struttura a spirale, e la si può scorgere anche in tutta l’esistenza. Prendete ad esempio la comprensione dell’Insegnamento: se ci si limita semplicemente a leggerlo una volta sola non se ne trae alcun giovamento: è solo nel rileggerlo che si nota la spirale. Esso sembra riprendere gli stessi argomenti, e li sfiora; ma la corrente a spirale passa oltre e dona un nuovo seme di coscienza. Quando è ardente, la coscienza apprende per sempre.

361 — Certi yogi pretendono che secrezioni come la saliva e i succhi gastrici sono purificanti e quindi benefici. Fino a un certo punto hanno ragione. Quando il Fuoco si tende la sua energia stimola l’attività delle ghiandole, fino a triplicarla, e in tal modo molte tossine vengono espurgate. L’energia ignea è poi salutare anche in tempi di convulsioni cosmiche.

362 — L’ignorante presume che il Radiante venga a vendicarsi delle tenebre. Ma la Luce non si perde a sterminare le ombre. È più esatto dire che queste perdono vigore e sono distrutte dal suo avvicinarsi. È molto importante rendersi conto che è la tenebra che si annienta in presenza del Lume. Questo deve ricordare la Guida, quando l’ignorante parla di vendetta.

363 — Altro frutto dell’ignoranza è l’attesa di una ricompensa immediata. In quali ore e istanti di eternità si misurano e spartiscono porzioni della fiamma? Non esiste fervore spirituale se è palese la pretesa di un premio. Chi può arrestare il moto del Karma? Il suo corso è da vedersi come un fluire di contraccambi e possibilità.

364 — L’esercito delle tenebre è un concetto familiare a tutti i popoli, sotto il variare delle designazioni. In ultima analisi le tenebre sono l’aspetto più tremendo di Avidya. Ma quell’armata è gravemente pericolosa quando passa all’azione, e bisogna affrontarne con coraggio gli attacchi, sferrati fino al punto della sua stessa distruzione. Si è detto che le tenebre sono un tappeto sulla via del Mondo del Fuoco, ma per correre veloci su quell’ombra occorre che il cuore sia acceso. In tal modo il Mondo del Fuoco si presenta come vittoria sulle tenebre, e se queste sono pericolose, quella meta deve essere grande.

365 — Nonostante tutte le conquiste della scienza gli uomini mal si adattano a comprendere che lo spazio è un “plenum”. Parlano di microbi, di entità che eludono le indagini, ma con tutto ciò resta loro pressoché impossibile pensare alla pienezza dello spazio. Se sentono dire che l’aria, cosiddetta, è abitata da innumerevoli creature di varie evoluzioni, la prendono come una favola. Ed è loro altrettanto difficile capire che ogni loro respiro e pensiero mutano l’ambiente, rafforzando e attirando certi elementi, bruciandone e respingendone altri in un vorticare di correnti. L’uomo insomma non vuol comprendere di essere dotato di energie poderose. In verità, egli è Re della Natura, Signore di innumerevoli legioni di creature. Talora si riesce a dimostrare la pienezza dello spazio nelle scuole, con l’ausilio di potenti microscopi. Bisogna rendere familiare agli allievi l’influsso dell’energia psichica. Lo sguardo di un uomo intelligente agisce sulle creature viventi: anche sotto le lenti del microscopio le piccole entità si inquietano, sottoposte alla corrente degli occhi. Non è forse questo un segno che distingue l’occhio vivo da uno morto? Sulla via del Fuoco bisogna rendersi conto della pienezza spaziale.

366 — Una notevole confusione regna attorno al concetto delle offerte sacrificali. Si giunse un tempo a un tale stato di follia che i sacrifici umani divennero consueti. Ma quale immaginazione può concepire una divinità che abbia bisogno di sangue? In certe leggi primarie si prescrivono dei sacrifici, ma le offerte di sangue sono perversioni dovute a errori successivi e all’oscurarsi dello spirito. Si è sempre parlato di sacrifici, ma qual è l’offerta degna dello Spirito supremo? Una sola, in verità: il più puro fervore spirituale. Questa è la connessione basilare che meglio garantisce il rispetto sincero. Un simile sacrificio è di vitale necessità, se si vuole deporre il più bel fiore del cuore sull’Altare dell’Altissimo. Ma gli uomini, per ora, presumono che un frammento di una pietra priva di utilità sia più prezioso di quello. Farete bene a meditare su questo tema mentre seguite le vie del Mondo del Fuoco.

367 — Anche l’uomo ordinario sa molte cose, sia pure in modo rozzo e confuso. Ciò che più è pericoloso è che si cerchi non tanto di percepire la cosa in sé e il suo valore, quanto l’origine della trasmissione e le sue ragioni. In tal modo si formano i pregiudizi più nocivi. Ma anche i lupi possono servire! In un lungo viaggio bisogna assimilare molte nozioni, ed è utile riflettere su ciò mentre si procede verso il Mondo del Fuoco.

368 — Se dico: “Attenzione!” dovete intensificare la vigilanza dello spirito. Non è prudente impegnarsi in una sola direzione, ciò finisce soltanto per limitarvi. La battaglia impone di vigilare su tutto. Gli antichi guerrieri dicevano al nemico: “Se mi uccidi, peggio per te. In Cielo il campo di battaglia mi è favorevole, e là mi prenderò la rivincita”. Così, a modo loro, esprimevano l’eternità della vita e del Karma.

369 — “Non si muore: si cambia, semplicemente”; come dire meglio che la vita è eterna? “II saggio viene a Me sulla Via superiore” così, in modo decisivo, si è prescritta la via della vita. È ingiusto dire che nelle Scritture non si trovi menzione della vita nel Mondo del Fuoco. Le indicazioni vi sono, e sono chiare, ma gli uomini le fuggono. Come potrebbe il Fuoco, l’elemento perennemente vivo, adeguarsi all’idea di morte? E bene meditare in tal senso sulla via del Mondo del Fuoco.

370 — Un viandante dice che va dal Signore. Gli uomini stupiscono per una tale decisione, ma la rispettano. È bene proporsi la meta più elevata: è l’unico modo perché il cammino non sembri impossibile. In tutta la vita bisogna tener conto della qualità migliore, e accettare le misure più grandi come le sole degne delle Forze supreme. È anche questa è un’utile meditazione, sulla via del Mondo del Fuoco.

371 — Quando si incrocia il vero sentiero il cuore sente la potenza della gioia, poiché riconosce che l’impegno è quello giusto. Molto si può soffrire, quando si vaga senza meta, nei campi delle riflessioni senza costrutto. Ma quando la coscienza ravvisa la verità, si riempie di gioia, ed è una gioia saggia, poiché sorretta dall’ispirazione gerarchica. Ed è bene meditare su ciò, mentre si avanza verso il Mondo del Fuoco.

372 — Proprio come un’ancora ben amarrata l’ispirazione gerarchica tiene sul giusto sentiero. Ed è altrettanto opportuno pensare ai nuovi, che vengono. Se un sentiero è frequentato dalle tigri è meglio scansarlo. In verità le vie sono molte, ma gli uomini temono persino di pensare a un’altra via, diversa. Molti di loro crescono e si avvicinano, e se ieri non erano in vista, domani, può darsi, si mostreranno.

373 — Sui sentieri del Fuoco mentalmente ci si impegna in crescendo. Le forze dell’ombra predispongono molti ostacoli di natura fisica, e attraenti miraggi, ma una volta immersi nell’ispirazione gerarchica, una volta detto: “Più presto!” le forze si rinnovano e, senza voltarsi indietro, ci si affretta con impeto verso il Mondo del Fuoco: meditazione utile, questa, su quelle vie.

374 — È possibile annullare con una sola bestemmia molte buone azioni. È come estinguere il fuoco: da quell’atto parte una fiammata oscura che divora la luminosità dell’aura. Dite a chi vi è vicino che sottile è la linea di confine fra bestemmia e calunnia. Sparlare del prossimo è un’abitudine da sradicare dalla vita; è un errore che sicuramente conduce a bestemmiare l’Altissimo. Chi sa cosa vuol dire contenere le opposizioni capirà il danno cosmico causato dal quel comportamento.

375 — II Mondo del Fuoco è gremito come tutte le altre sfere: esseri di evoluzioni diverse, ma di ordine igneo, vi accorrono a cooperare. Mentre nello stato incarnato, per influsso del caos, gli uomini poco capiscono di cooperazione, e nel Mondo sottile esiste la cooperazione di gruppo, nel Mondo del Fuoco essa è totale e caratteristica. È bene riflettere su queste verità, mentre ci si avvicina a quest’ultimo.

376 — La meditazione costruttiva porta alla vittoria totale. Dapprima si prova vergogna per ogni pensiero disordinato, poi diviene impossibile contrastare ciò che è buono, in qualsiasi forma sia manifesto. Le differenze d’espressione sono di natura sottile, e sono da considerare come ragnatele nella luce. È gioioso raffinare il proprio pensiero.

377 — Le pratiche ascetiche nettamente esteriori sono vanità, sono un culto reso a sé stesso. Ricordate quel Santo, da voi venerato, che agli occhi dei nuovi venuti era tale e quale a tutti gli altri: con ciò dimostrava che la parvenza esterna non ha a che fare con il corpo di Fuoco. Anche questa è una buona riflessione, sulle vie del Mondo del Fuoco.

378 — L’esame di molti fenomeni desunti con metodi magici mostra che si è soltanto sciupata della volontà. Noi abbiamo lunghi elenchi di persone che turbano gli elementi senza alcun vantaggio per il Bene comune. Alcuni finiscono per sostituire quei metodi artificiali con pensieri costruttivamente buoni, ma la maggioranza riesce soltanto a irritare gli elementi. Eppure quel trasgredire le leggi non solo nuoce all’uomo stesso, ma turba anche l’armonia dello spazio, a grande distanza. Anche il semplice selvaggio nella giungla non può essere certo di non ferire nessuno con le sue frecce. Ecco un’utile meditazione, sulla via del Mondo del Fuoco.

379 — Una volta Akbar, durante un Consiglio di Stato, ordinò di portare il testo della Legge. Ciò fu fatto, ma fra quelle pagine si scoprì un piccolo scorpione. La seduta si interruppe, e tutti presero a fissare quella piccola creatura velenosa, finché un inserviente la uccise. Disse allora Akbar: “Ecco che il più piccolo miscredente riesce a sospendere l’attività legislativa dello Stato”. Anche sulla via del Mondo del Fuoco il particolare più insignificante può essere nocivo. Solo il cuore sa equilibrare sottilmente fra fervore e cautela. Se le menti di tutto un gruppo di statisti divennero inerti alla vista di un minuscolo scorpione, un cobra potrebbe respingere un esercito. Basta un topo per spaventare un guerriero il cui cuore non arda di fede e di zelo.

380 — In realtà è più difficile arrestare un pensiero che generarlo. La prova comincia con la concezione del pensiero, che poi si rafforza e si concentra, dopo di che si saggia la capacità di liberarsene, e questo è arduo, anche in senso fisiologico. Il pensiero produce una speciale sostanza ignea, che si cristallizza, e quindi è necessario dissolverla, e questo processo richiede altra energia della stessa natura. Quelle che si chiamano intrusioni mentali sono sovente effetti di una fiammata che non si possono correggere con altre cure: il pensiero si è cristallizzato e non ci sono risorse di energia ignea per dissolverlo. Pertanto la capacità di liberarsi di un pensiero è riconosciuta come segno estremamente necessario della giusta conversione dell’energia del Fuoco. Molta sospettosità, e invidia, e desiderio di vendetta si potrebbero bloccare liberandosi dalle intrusioni mentali, che sono anche causa di vere e proprie calamità spaziali. Se quei pensieri tendono a fini impersonali, tutto è bene, ma se mirano a offendere o distruggere è ignobile aprire simili canali nello spazio. Sovente non li si dice a parole, e restano inespressi, e quindi è difficile curarli per suggestione. Imparare a liberarsi di un pensiero può essere di grande ausilio mentre si procede verso il Mondo del Fuoco.

381 — L’incapacità di liberarsi dai pensieri intrusivi può causare non poche difficoltà in rapporto al Mondo sottile. Supponete una manifestazione di nebbiosi e anche spiacevoli condensati di quel Mondo: quelle forme colpiscono l’immaginazione e attirano il pensiero. La sostanza stessa generata da quest’ultimo attira ancora più fortemente quelle entità e ne favorisce la condensazione: per sua natura, il pensiero è nutritivo. È proprio in questa maniera che nascono quelli che si chiamano gli spettri. Intrusioni mentali ne assicurano la densità, e non è possibile liberarsene, specie se non si sa come liberare sé stessi dai propri pensieri.

382 — II controllo del pensiero è un’arte ignea, così come concentrarlo e proiettarlo: ma occorre energia ignea molto maggiore per liberarsene. Avete letto di grandi santi che disprezzarono le ricchezze e si affrancarono da tutto ciò che è terreno: ma per prima cosa dovettero controllare i loro propri pensieri; duramente e a lungo dovettero esercitarsi per imparare a evocare il pensiero e a dismetterlo. Quando parlo di mobilità intendo soprattutto quella mentale: ed è bene meditare su ciò sulle vie del Mondo del Fuoco.

383 — Chi non pensa all’Altissimo si tramuta in un rettile strisciante. La coscienza avanza verso il Mondo del Fuoco procedendo nella forma, nella mente, nello spirito. Bisogna imparare a muoversi e traslarsi in questo modo se si vuole divenire instancabili e insaziabili come necessario per l’ascesa. Anche negli strati mediani del Mondo sottile non si sa tendere in alto. Chi vi dimora non si è ancora abituato a una simile aspirazione. È vero che vi si è obbligati a ricostruire la coscienza, ma questa non è cosa facile, e avrebbe potuto essere compiuta molto prima. Perciò Noi consigliamo di riflettere su tale qualità, preziosa sul sentiero del Mondo del Fuoco.

384 — Avvertire è sempre ben fatto. Le malattie fisiche si dovrebbero prevedere. È impossibile dare agli uomini un rimedio di validità generale se non purificano le loro condizioni di vita. Si sogna la liberazione dal cancro, scorpione spirituale, ma nulla si fa per impedirgli di germinare. Sapete che il rimedio che vi è stato dato è uno dei migliori per quel male, ma occorre accompagnarlo con una dieta vegetariana e non indulgere nel fumo e nel bere, che sono degli irritanti. È inoltre necessario espellere l’imperil: solo allora quella ricetta sarà una buona protezione. Ma gli uomini di solito non intendono rinunciare a uno solo dei loro eccessi distruttivi, e aspettano che lo scorpione li punga. Lo stesso vale per altre terribili malattie, cui si tengono ben spalancate le porte.

385 — Durante la trasmissione del pensiero a distanza si osserva un fenomeno di grande interesse: l’idea è espressa in una lingua e viene ricevuta in un’altra. Non è questa la prova che l’energia psichica non agisce mediante parole, né processi cerebrali, ma solo tramite il fuoco del cuore? C’è poi da rilevare che non solo quel pensiero si annuncia in una lingua diversa, ma anche che le espressioni generate dalla coscienza sono le sue più consuete. Talvolta questa diversità nella formulazione verbale impedisce a certi osservatori inesperti di verificare l’avvenuta trasmissione. Ma notate: lo scambio mentale opera in base al significato, non secondo le parole.

386 — Nausea ed escrezione sono noti agli Yogi come autodifese dal veleno, che può essere convogliato non solo dal cibo, ma anche da correnti ostili. Queste ultime possono senza dubbio colpire un uomo e provocare in lui le stesse reazioni di altre cause fisiche.

387 — Accade talora che per un colpo accidentale si recuperi la vista, l’udito, o altri sensi prima perduti. Non si è obbligati a pensare, per questo, che il cristallo dell’imperil e altri sedimi siano stati espulsi d’improvviso dall’organismo? Cercate dunque di capire perché nell’antichità si ricorreva talvolta a scosse impreviste nella terapia di certe malattie e paralisi.

388 — Che i nomi siano relativi lo si comprende solo dopo aver studiato a fondo il soggetto. Talora si da un nome, per così dire, personale a un processo spaziale. Ma l’azione umana è paragonabile all’energia ignea: in realtà le due non sono diverse nella loro natura essenziale. Ecco perché gli ignoranti rimproverano sovente all’Insegnamento di insistere troppo sul sacro, mentre nello stesso tempo il loro linguaggio è costellato di abbreviazioni convenzionali superflue e di frasi fatte.

389 — La pigrizia nelle cose spirituali è uno stato molto comune di ritardo. Si incontrano uomini di buone capacità e nello stesso tempo nettamente retrogradi per pura pigrizia. Chiunque sa che le occasioni migliori si disperdono in un vortice per semplice inerzia mentale. È giusto meditare su ciò mentre si avanza verso il Mondo del Fuoco.

390 — Molte volte abbiamo accennato agli scompensi presenti nelle condizioni della Terra. Se nessuno presta attenzione all’alternanza senza precedenti di caldo e freddo, molto probabilmente si sarà costretti a sperimentare l’insorgere del fuoco.

391 — Chi transita in un locale stipato di cavi elettrici lo fa con molta cautela. Ma chi sente le innumerevoli correnti dello spazio, infinitamente più potenti di una quota di energia in stato di schiavitù? Quando il cuore ardente avverte che le correnti in un certo giorno sono leggere, o gravi, è cosa da riguardare con molta attenzione. È una sensazione perfettamente reale, altrettanto reale delle terapie operate con correnti a grande distanza. Solo chi abbia sperimentato la reazione a una di tali trasmissioni ne comprende la realtà. Ma troppi sono coloro che le ignorano, soprattutto per la loro inerzia verso ciò che è spirituale. Anche questa meditazione è utile sulla via del Mondo del Fuoco.

392 — Un certo abate di un monastero, allorché spediva i suoi monaci in viaggio, li esortava sempre dicendo: “Ancora una volta il chiostro si espande”. Sapeva che non esistono lontananze per lo spirito e che quei viaggi accrescevano le dimensioni del chiostro. Pensate in tal modo, quando un vostro fratello parte per un nuovo cammino.

393 — Gocce di Grazia cadono nel calice di gioia del cuore. Quale gioia maggiore che adempiere una Missione per la Fratellanza? Abbandonare l’Ashram, o restare a custodirlo, sono da intendere in questa maniera. Grandissimo è il vigore che sgorga dal Potere della Grazia.

394 — Solo il cieco non vede che gli eventi si affrettano. Avete saputo di una rara congiunzione di Luminari: ma anche più importante è la chimica di quel fenomeno infrequente. Intere nazioni possono mutare la loro mentalità, ma nessuno bada a queste rare occorrenze, neppure se di natura fenomenica.

395 — II Karma è azione, e non lo si può definire altrimenti. Alcuni credono di capirlo come effetto, ma in tal modo lo riducono a una ritorsione, il che sminuisce la legge. Chi va per la giusta via raggiunge la meta. Ogni deviazione allontana dal sentiero più breve, e allora si comincia a parlare di Karma pesante.

In verità, un viandante che si inoltra in una selva deve superare molti ostacoli se vuole proseguire. Il Karma scaturisce dall’azione ed è azione esso stesso. Ecco una buona meditazione, sulla via del Mondo del Fuoco.

396 — II sonno consente di comunicare con le Sfere superiori, e dimostra che l’uomo non potrebbe esistere senza. Sostenere che il sonno è un semplice riposo corporeo è da primitivi. Senza sonno l’uomo di solito non regge che breve tempo prima che la sua mente si ammali in modo grave; compaiono allucinazioni, torpori e altri segni di vita innaturale. L’organismo esige scambi vitali e non riesce a procurarseli nel giusto modo. Come abbiamo detto, il sonno può essere di breve durata in alta montagna, dove le correnti della comunione sono assai nutritive. È possibile ricordare incontri avvenuti nelle Sfere superiori o in quelle inferiori. Il corpo denso può impedire quegli scambi essenziali, ma il sonno, di per sé, è un dono di vita eterna. Anche questa meditazione è utile, sulle vie del Mondo del Fuoco.

397 — La congiunzione di Luna, Venere e Saturno è davvero rara. Produce un campo di forza straordinario, e a questo proposito è da ricordare che Noi abbiamo consigliato l’assistenza dei Luminari nelle imprese benefiche per il mondo.

398 — È giusto aspirare oltre il Mondo sottile, al Mondo del Fuoco. Noi citiamo di continuo quello, ma con ogni mezzo esortiamo a questo. Chi si prepara meditando sul Mondo del Fuoco sale nelle Sfere superiori anche quando è nel Mondo sottile. Si sale o si scende, e se il pensiero si congiunge al Mondo del Fuoco l’attrazione magnetica è intensa. Se poi esso confluisce nella Gerarchia, il ponte dell’ardimento diviene una realtà.

399 — II cuore ardente non sbaglia quando avverte che in qualche luogo si compie del male. Non conta se chi lo fa danneggia sé stesso. Del Karma abbiamo detto abbastanza. Bisogna rendersi conto che il danno personale si trasforma in un male spaziale.

400 — II Fuoco eterno pervade ogni forma e per suo mezzo si congiunge all’energia ignea superiore. Così la linfa universale opera e opera di continuo. Non si può chiamare altrimenti questa sostanza misteriosa che sempre rinnova sé stessa. Tutto ciò che è manifesto serve a rigenerare la Sostanza eterna. Il cerchio è il simbolo migliore di questo cooperare dell’energie.

401 — Per dormire occorre un minimo di quiete. La necessità di questa condizione transitoria dimostra fino a qual punto l’organismo abbia bisogno di un certo impegno per mutare di stato.

402 — Avete notato che talvolta Noi evitiamo di pronunciare certi nomi: ciò dipende da varie cause e correnti. Non tutti i giorni è possibile far volare l’aquilone.

403 — Alcuni avanzano nel futuro con perfetta fiducia: donde traggono quell’invincibile forza? Dalla comunione con la Gerarchia, per prima cosa. Ma anche la comprensione dei Luminari rafforza la coscienza. C’è poi un terzo fattore di non poca importanza: la vera e totale cooperazione in atto fra i tre Mondi. Nelle Sfere superiori si affermano molti di quelli che si manifestano poi in terra come esordi. Sapete dei teraphim fisici, ma ne possono esistere anche di sottili e di ignei. Non è infrequente che intere strutture, prima di realizzarsi in Terra, siano create nei Mondi superiori. Nelle antiche Scritture si legge di Città celesti; esse vengono costruite, in effetti, in sfere diverse, e ne origina un’attrazione magnetica. Di norma si ignora che i teraphim esistono già in varie forme. Talora i chiaroveggenti percepiscono quelle immagini reali, ma per errore le calano nel mondo fisico, nel quale in verità si formeranno solo più tardi. Ma un fatto esiste, ed è incontrovertibile: l’esistenza effettiva di quei teraphim, che va a rafforzare la coscienza umana. Non potrebbe darsi che certe città già esistano, popolate da esseri umani con tanto di nomi? Ci si può muovere nel futuro con tutta sicurezza, come se i lineamenti di quelle città fossero chiari agli occhi terreni.

404 — In verità occorre molta prudenza, in spirito come nello stato terreno. Bisogna comportarsi come nell’imminenza di un’esplosione. L’affermazione del futuro è nelle vostre mani. Ogni atto di cautela sarà segno di saggezza. Ho detto.

405 — Bisogna sempre economizzare, sia nel fisico che nello spirito. Non potete tener conto di tutte le direzioni delle correnti. In effetti ogni cosa è transitoria, ma lo spirito si tempra fra quei vortici.

406 — Una cooperazione impostata solo su sentimenti personali non è stabile. È indispensabile sia presente, oltre il rispetto per il lavoro, anche la venerazione della Gerarchia. Scossi dai turbini dei sentimenti personali gli uomini sono come sugheri sulle onde, cozzano fra loro, e sono sempre impegnati in azioni spasmodiche. Ma qualsiasi lavoro, per la sua stessa natura, non tollera convulsioni. Il lavoro è un’attività ignea, e il fuoco non le sopporta. I sentimenti personali ed esteriori impediscono inoltre di riconoscere le nuove occasioni. Quante belle imprese hanno sofferto per quei miraggi personali e transitori! Questa è una buona meditazione, sulle vie del Mondo del Fuoco.

407 — Bisogna liberarsi dalle espressioni personali come da abitudini cattive. Un sentimento temprato nel Fuoco della Gerarchia non si deforma più. Imparate dunque a soppesare i sentimenti su bilance esatte. Ci vuole molta pazienza per valutarne la qualità sulla bilancia della Gerarchia, senza per questo perdere senno e coraggio.

408 — Se l’organismo si è già assuefatto ad una dieta vegetariana non si dovrebbe più tornare a mangiare carne. Solo la fame lo giustifica, ma è quasi sempre facile trovare una manciata di riso o di frumento. Gli uomini non si rendono conto, per lo più, quanto la carne possa sfigurare e ridurre l’aura. Ma, specie se l’organismo è abituato ai vantaggi della dieta vegetariana, si sentono dei malesseri. Gli uomini di solito, in fatto di qualità di cibo, sono meno sensibili degli animali. Altra meditazione, questa, che è utile sulle vie del Mondo del Fuoco.

409 — Se qualcuno, per esperienza acquisita e per rispetto alla Gerarchia si è già liberato dal senso della proprietà personale, buon per lui: in verità, ha abbreviato il proprio cammino. Ma non è giusto privare forzatamente delle sue proprietà colui cui il rozzo involucro corporeo non consenta ancora quell’affrancamento. Una simile imposizione non fa che alimentare l’ostinazione e la malizia. Solo l’esempio personale e l’Insegnamento attraggono nel modo più rapido a comprendere realmente la Vita.

Viandante, pensa che bella vittoria ti attende, quando giungerai, alato, alla Dimora del Fuoco, e la Fiamma eterna non troverà in te più nulla da ardere!

410 — Ascoltate, ma trattenete il giudizio. Sovente un uomo, vomitato il veleno, è pronto per una nuova via. L’Insegnamento offre aiuto non negando, ma attraendo.

411 — La via dell’equilibrio si consegue con la meditazione. È bene ripetere sovente che leggere, e anche comprendere, non sono un meditare. Bisogna imparare a meditare: è un processo igneo che si alimenta di conoscenza esteriore. Il Fuoco è il grande equilibrante. La Via dell’Equilibrio, senza dubbi né oscillazioni, deve essere percorsa in perfetta coscienza: resta allora soltanto il grande Servizio.

412 — Non speculate sul vostro grado nella Gerarchia del Fuoco. Tutti lavoriamo intensamente nella Sfera della Luce. Le misure terrene non servono per le dimensioni del sentiero che guida al Mondo del Fuoco. Ciascuno possiede una particella ignea, ma dove e quando ne avvenga la trasfigurazione non è argomento di congetture. Ma quando si compie qualcosa di degno del Mondo del Fuoco lo si sente nettamente. Che ciascuno dunque si ponga in sintonia con questo sacro sentire: in tal modo si collabora realmente.

413 — Nuove tensioni si manifestano. Gli avversari inventano altre astuzie; ma restate saldi come rocce, e avrete la vittoria. Rallegratevi, poiché nuovi attacchi portano nuovi amici: modesti, ma simili al cemento in una costruzione.

414 — Un uomo già infetto di un morbo non se ne accorge per molto tempo. Se ciò è vero per una malattia fisica, tanto più lo sarà per i processi di incubazione dei mali spirituali. Sorprende che i medici non tentino di osservare le origini di tali malattie, ed è perciò che riesce loro anche più difficile indagare l’insieme dei processi ignei. Ma se essi negano quelle condizioni fondamentali, dove dirigere gli uomini che imparino le cause delle loro sensazioni senza precedenti? Né sono d’aiuto insegnanti e altri dotti; così gli uomini restano senza assistenza proprio negli esordi più gravi delle malattie corporee e spirituali.

415 — L’assistenza terapeutica a distanza stimola inevitabilmente la circolazione sanguigna e manifesta tensione. Rendetevi conto che per trasmettere occorre una forte energia ignea, e al termine dell’intervento l’eccesso di tensione si fa sentire in tutto l’organismo. Guarire è un atto di grande abnegazione.

416 — Fulmini artificiali potenti possono purificare gli strati inferiori dell’atmosfera, ma la tensione non deve essere eccessiva, per non decomporre la materia, che deve essere purificata, ma non dissolta, in quanto tale processo sarebbe un aprire le porte al caos, con tutte le sue conseguenze.

417 — Dicono certe antiche profezie: “Quando tutto si oscura, gli uomini si illudono che tutto sia loro permesso”. In verità, le tenebre fanno impazzire l’uomo. L’audacia non è follia: chi ardisce è consapevole di certe possibilità predestinate, ma il folle si oppone alle leggi dell’Esistenza. È sottile la linea di confine tra audacia e pazzia, e per vederla occorre il fuoco del cuore. Messo il piede nel campo della follia è poi difficile tornare al sano coraggio. I saggi furono audaci, come i santi, ma non si inoltrarono nella pazzia, che soprattutto è odiosa, e apre la porta all’ossessione, con tutte le sue conseguenze tenebrose. È orribile vedere l’entità ossessionante mentre tenta di espellere il veicolo sottile dal corpo denso! Non c’è nulla di più repellente di due corpi sottili che si disputano un solo involucro terreno.

418 — Prove e vittorie hanno un significato profondamente scientifico. L’elemento del Fuoco ha bisogno di pressione; se è teso scintilla, perciò il lavoro è un’attività ignea. In realtà la conquista, a coronamento di un travaglio, è la massima irradiazione del Fuoco. Imparate cos’è il lavoro, in tutto il suo valore, sia fisico che mentale. Il rispetto di qualsiasi livello di lavoro è segno di una comprensione degna del Mondo del Fuoco.

419 — Perché solo di rado si sente fisicamente la presenza di entità sottili, che pure sono dovunque? Ecco un argomento di notevole interesse. Gli esseri terreni sentono quando un’entità sottile entra in contatto con la loro coscienza, a motivo dei suoi desideri o per affinità fra le aure. Si avverte allora quel tremito che spaventa l’ignorante, mentre per chi sa è lo stimolo impresso dal Fuoco. Pochi sanno riconoscere fin dall’infanzia quel fremito, che si è sempre chiamato sacro.

420 — I sogni e le visioni acquistano significato non appena si realizza il contatto con i Mondi superiori. Infatti, allorché si comprende il sonno come soggiorno nel Mondo sottile si sa che per suo mezzo si possono ricordare comunioni di grande rilievo ed elevatezza. In un libro dedicato ai Mondi superiori non dovrebbero mancare resoconti di associazioni di tal genere.

421 — Lo Yogi può sentire caldo e freddo in modo indipendente dalle condizioni esterne. È una percezione trascendente che lo pone in rapporto con il Mondo sottile. Per chi vi dimora è sufficiente pensare al caldo, o al freddo, o ad una qualsiasi altra sensazione, e l’energia mentale immediatamente le evoca. Il pensiero, insomma, è il laboratorio di tutte le reazioni. Ecco perché, sulla via del Mondo del Fuoco, Noi tanto insistiamo sulla necessità di sorvegliarlo.

422 — È vano lamentarsi di essere separati dal Mondo sottile. Molti ne vedono gli abitanti, molti ne afferrano il linguaggio, molti sentono aromi che non sono terreni. Si potrebbero citare innumerevoli fenomeni, sia dell’uomo che degli animali. È solo un pregiudizio, duro a morire, ciò che impedisce di scorgere la realtà. Quanti uomini sono stati salvati da avvertimenti giunti dal Mondo sottile. Quante decisioni di governo sono state deliberate in base ad informazioni venute di là. E ciò non vale solo per i tempi antichi, poiché anche nel passato più recente si trovano prove inconfutabili di questo rapporto continuo. La Terra non può restare isolata dagli altri Mondi. Anche i sensi fisici, nonostante tutte le superstizioni ignoranti, trasmettono sensazioni del Mondo sottile. Quando la coscienza sarà più raffinata saranno possibili contatti preziosi, perfettamente naturali.

423 — Dove si è sparso del sangue si osservano fenomeni impressionanti. Gli animali non solo lo avvertono, ma diventano inquieti e si impauriscono. Si nota poi che il sangue rappreso produce gli stessi sintomi di quello fresco. In effetti, le sue emanazioni ignee sono eccezionalmente intense. Non è senza motivo che i sacrifici più primitivi imponevano spargimenti di sangue, quale mezzo di eccitazione intossicante, e che le messe nere lo usano come forte stimolante. Perciò si immolano degli animali. Ne risulta una forte esaltazione del fiuto dell’invisibile, tanto più che il sangue attrae molte entità di basso rango.

424 — Le Luci della Madre del Mondo sono simili alle colonne luminose dell’Aurora boreale. Di rado avviene che il microcosmo, cioè l’uomo, possa paragonarsi al Macrocosmo. Ur. ha assistito a un fenomeno del genere, dovuto alla pressione dell’energia mondiale.

425 — Accade talvolta che si giunga a tali livelli di assurdità da pensare, a proposito della vita futura, che questa sia la fine dell’esistenza terrena, sì che non si esita a disporre i propri affari con molti anni di anticipo. Tutto ciò mostra, semplicemente, quanto sia confusa l’idea che si ha di quella vita. Per conseguenza, le Scritture, i fenomeni, le conquiste scientifiche non toccano la coscienza.

Gli uomini pretendono nuovi rimedi e nuove diete solo per le loro comodità fisiche, non in vista di un miglioramento futuro, che dovrebbe essere costruito con continue e sollecite cure. Non vogliono credere che la vita terrena è più breve della più breve sosta di un treno in stazione. Il vero viaggiatore, quando trova un tetto per una notte, non disturba il locandiere, avendo la coscienza rivolta allo scopo del suo viaggio. Ma gli uomini, che viaggiano sul grande Sentiero, sovente pensano solo a sistemarsi per la notte, senza preoccuparsi del proprio destino. Un pensiero così meschino non è certo commensurato con il grande Piano! Dunque il sentiero del Fuoco è la coscienza rivolta al futuro. Quel viandante che sia illuminato dall’idea della via eterna procede con gioia. Quando si marcia in tal modo si deve portare una scintilla del Fuoco eterno. Per giungere al Mondo del Fuoco il proposito deve essere totale, e totale il desiderio, e pieno il cuore.

426 — Noi continuiamo a ripetere del Mondo del Fuoco. Bisogna opporvisi, o imparare ad amarlo? Lottare contro ciò che tutto pervade? Non sarebbe l’azione più insensata? E l’amore di quel Mondo non è forse un grande magnete? Se l’amore è il principio più creativo della vita terrena, tanto più è potente nei Mondi superiori.

427 — La via che passa per successive conquiste di gioia è cento volte più breve di quella segnata dal dovere compiuto fra i lamenti. Fissatevi bene in mente questo precetto, voi che seguite la via del Fuoco! Solo il segno della vittoria vi solleva oltre il pericolo, ma la vittoria è un valore da coltivare nel cuore come gioia dello spirito. Non si scorge la via migliore se l’occhio non segue la stella della vittoria: le tenebre stesse devono essere rischiarate dall’unica Luce. Nulla e nessuno è mai costretto a rientrare nel buio.

428 — I sogni ad occhi aperti devono trasformarsi in un pensiero disciplinato. Gli antichi saggi consigliavano alle madri di trasmettere ai figli i racconti degli eroi, e di insegnare loro le canzoni più belle delle grandi imprese. Possibile che l’umanità odierna voglia rinunciare a quella saggezza? Il Mondo del Fuoco è aperto soprattutto agli eroi: ai vittoriosi.

429 — L’Insegnamento viene biasimato perché non biasima nessuno. Pensate quanti verrebbero ad ascoltarlo solo per sentire censurare il prossimo! Questo ostacolo è il velo più tenebroso sulla via del progresso.

430 — Qualcuno è di tale ignoranza da dire, a proposito della formula della vita: “È tutto qui?”. Per parte sua, beninteso, costui non propone nulla. Non c’è spiegazione che valga quando il cuore è silente, e ossificato. È terribile quando si ricorre per aiuto solo a trucchi artificiali. In tal caso la coscienza è peggio che selvaggia. In quella crosta di caos nulla di puro e di attraente può penetrare. Gli uomini non vogliono vedere fino a che punto si circondano di un’aura distruttiva.

431 — La volontà porta gli uomini a conquiste diverse. Chi si è assuefatto a pensare a un pozzo di abiezione finirà sicuramente per trovarlo. Mirabile è la legge secondo cui il pensiero è la guida dell’uomo. Un bel pensiero non porta alle tenebre.

432 — È utile scrivere riflessioni sull’Insegnamento: è un lavoro da proporre a chi vuole collaborare. Potrebbero scegliere quelle parti che più ammirano, e paragonarle ad altre Scritture: in questo modo si noterebbero i segni impressi dal tempo sulle medesime verità. Indagare su quest’evoluzione è di per sé un compito molto necessario. Noi per principio evitiamo di condannare, e comparare è, per così dire, come levigare la pietra. L’amore dell’argomento considerato farebbe scoprire altri raffronti e luoghi di pari contatto. Tali meditazioni sono come fiori in un prato.

433 — Una nuova vita può cominciare in ogni istante. La vita non è mai antiquata, salvo forse l’idea che se ne ha. A qual fine, insomma, esercitate e rigenerate il pensiero? Per una nuova vita. Ma non considerate questo concetto in modo personale, egoistico. Una vita siffatta sarebbe umiliante, e chi striscia non sale. Una vita nuova, vissuta nel nome del Bene, nasce dalla collaborazione, e accende molti fuochi. Non dimenticate che il pensiero del bene accende, nella propria scia, un gran numero di vite. Che lo spazio resti intossicato da pensieri malvagi non è una novità. Ma il cuore impersonale accende col suo pensiero molte altre torce. Certo è saggia questa legge, che invoca il buon pensiero per trasmettere il Fuoco. La comparsa delle nuove ed eterne faville del Mondo del Fuoco è in realtà la vita nuova.

434 — “Le Forze celesti agiscono ora con noi”: una nuova concezione della verità invisibile dello Spazio è già un passo verso la realizzazione. C’è poco da vantarsi del proprio sapere fintanto che il Mondo invisibile non si presenta alla coscienza. State dunque in guardia contro tutto ciò che storna il vostro pensiero dal bene altrui. Il pensiero igneo si svela alla mente benevola.

435 — Brillante impresa ignea è avocare a sé il dolore dei propri cari. Allora il cuore arde e illumina come un faro e prende a sé le imperfezioni dell’ambiente. Ciò non lo turba, se la qualità aurica dei dolenti non scocca dardi tenebrosi contro il proprio salvatore. Questa risposta immeritata può colpire anche un cuore forte, tanto più che non è facile consumare il dolore altrui in quella fornace, specialmente quando è causato da azioni indegne. Ecco una bella meditazione sulla via del Mondo del Fuoco.

436 — Torniamo a considerare le condizioni che favoriscono l’azione delle medicine. Si è osservato che in passato certi popoli cantavano, a tal fine, e altri emettevano lamenti o pronunciavano incantesimi. A prescindere dal significato proprio di tali parole, è estremamente importante osservarne il ritmo, che mutava secondo la malattia. I medici di oggi dovrebbero studiare questi metodi di migliore assimilazione delle medicine. Non solo la suggestione, ma anche il ritmo può determinare effetti importanti. Non trascurate l’eredità del passato.

437 — Uno dei fenomeni più belli a vedersi è il convergere e il divergere delle aure: lo si può paragonare alle aurore boreali, e vi si manifestano una quantità di significati psicologici. Si vede con quanta cautela le radiazioni si accostano, e il palpitare della rete di protezione, che lampeggia prima di rispondere in armoniosa risonanza o di oscurarsi. Tutta quanta la vita, nella sua completezza, nel suo magnetismo e nelle sue proprietà, sta celata nello spazio che circonda l’uomo. Noi attendiamo che si cominci, con pazienza, a fotografare le aure. Sarà allora possibile osservarne i moti luminosi come su uno schermo su cui la pellicola proietti le sequenze. Sapete che per riuscire a tanto è di rigore osservare certe norme di natura sottile. Sovente anche un locale fisicamente scomodo può dare buoni risultati. Voi avete stampe eccellenti di entità sottili, fotografate in condizioni normali, e sapete che quando avete tentato di migliorare le condizioni fisiche il successo non si è ripetuto. Il segreto del buon esito sta in certe circostanze interiori e invisibili. È necessaria una buona dose di pazienza, e bisogna escludere ogni irritazione e incertezza. Qualsiasi stato caotico del Fuoco oscura la pellicola, e non si ottengono immagini chiare se la mente è in stato di disordine. Ma se è presente la necessaria armonia, la fotografia riesce facilmente. Molte condizioni esterne vi influiscono, quindi è meglio non introdurre altri oggetti quando si è stabilita la vibrazione appropriata. Sono pure d’ostacolo le esclamazioni disordinate, ma il primo fattore di successo è la pazienza.

438 — Tra i fenomeni ignei si devono osservare non solo quelli più sensazionali, ma anche altre manifestazioni, effimere, quasi inavvertibili, e proprio a queste ultime Noi dedichiamo sovente la più grande attenzione. Il carattere di un uomo è foggiato non tanto da fatti oggettivi quanto dal continuo fluire delle onde del Fuoco. Chi bada solo a quelli, e trascura le percezioni più elusive, può, occasionalmente, restare scosso o colpito, ma certo non perviene alla stabilità di coscienza. L’Insegnamento non deve scaricarsi in modo brusco sui centri nervosi, ma, al contrario, l’ascesa diviene continua solo quando ci si avvede dell’esistenza interiore di vibrazioni benefiche. Imparate ad amare l’idea stessa del Mondo del Fuoco, e praticate questi consigli nella vita quotidiana. Non si attira il potere di quell’elemento senza amarlo, senza impulso del cuore.

439 — L’accesso al fuoco umano manifesto non si compie senza aver prima realizzato l’idea di responsabilità. Essa implica quella sottile sollecitudine e quella accuratezza che sono proprie della conoscenza. La bestemmia, diretta e indiretta, è impossibile a una coscienza raffinata, e non c’è falsità che possa adattarsi al fuoco del vero. Attività e problemi non devono distogliere dal pensiero della Gerarchia e del Mondo del Fuoco, grande e vicino.

440 — Si nota che durante un terremoto la gola si dissecca. È un fenomeno che rivela la tensione del Fuoco. Molti sintomi del genere sono diffusi nella vita, e basta osservarli.

441 — Un Maestro deve saper ascoltare. Ciò è indispensabile nella cura di molte malattie, dove occorre assecondare l’espulsione delle sostanze nocive. Il Maestro vede quando il fuoco morente viene liberato dalle ceneri scure che lo soffocavano. Il fuoco, quando è vitale, non lascia scorie, poiché trasforma completamente ciò che passa nell’eterno. Anche il pensiero deve essere così purificato: ogni giorno si deve riflettere a ciò che è eterno. Questa è una bella meditazione, sulle vie del Mondo del Fuoco.

442 — Qualcuno dice di voler conseguire la coscienza cosmica, ma farebbe meglio a purificare il proprio cuore. Anziché vedersi come padrone del Cosmo dovrebbe togliere la polvere dalla coscienza. Non si diviene superiori alla legge senza accettare di trasformare sé stessi nel processo. In verità chi cuoce il pane non deve pensare soltanto a riempire il proprio ventre, sia in senso spirituale che materiale.

443 — Un medico esperto consiglia al convalescente di non pensare più alla malattia da cui guarisce, e lo esorta a rivolgere la mente all’avvenire e al bene che lo attende. In tal modo si perde ogni memoria del male superato, non solo in senso fisico, ma spirituale. È un metodo semplice, valido per qualunque situazione della vita. Specie durante le commozioni del fuoco, quando palpita pressato dalle tenebre, non a queste bisogna pensare, né a come agiscono sul fuoco, ma a cose future, che accendono il cuore. Solo il futuro può dispellere anche l’attacco più virulento. Gli stolti dicono che la vita ha un termine. Ma come può aver fine la vita eterna? Quante azioni orribili si devono compiere per violarla! Neppure le belve osano tornare nella polvere dell’abisso.

444 — Ardimento e prudenza vanno congiunti, altrimenti l’uno diverrebbe follia, e l’altra semplice codardia. Chi riesce a figurarsi l’immensa complessità delle onde del fuoco conosce il valore della cautela. Lo Yogi non la dimentica; con essa rispetta il grande elemento e venera il Mondo del Fuoco. Dovete rendervi conto che occorre la prudenza più attenta, come camminando fra cataste di vasi fragilissimi. Se queste opere di lavoro igneo impongono tanta circospezione, le onde del fuoco dilatano il campo di studio del cuore.

445 — Fra le malattie psichiche le più terribili e incurabili sono la slealtà e la bestemmia. Chi tradisce una volta tradisce per sempre. Un cervello che sia infetto di quel male può esserne purificato solo con una fortissima scarica di fuoco. Che questa mentalità criminale sia originata dall’ossessione non basta ad alleviarla. Come credere di collaborare con un traditore o un bestemmiatore? Sono una piaga sociale, sono come carogne fetenti. Il Mondo del Fuoco dunque non ha nulla per loro.

446 — Si osserva che il Mondo sottile si va accostando a quello denso. Anche le emissioni del Fuoco raggiungono la Terra, ma la coscienza umana è talvolta ben lungi dal saperle accogliere. Si dicono parole, ma la coscienza resta inerte. Non si prova inquietudine neppure prima di grandi eventi. È sconcertante un simile stato di morte della coscienza! È comprensibile con quale gradualità si debba inculcare l’Insegnamento! In rare occasioni si nota una certa disposizione ad applicarlo, ma le emissioni del Fuoco non indugiano, e se non sono trasmutate dalla coscienza umana vanno a confluire in direzioni pericolose. Vorremmo che quanto accade bastasse a salvare l’uomo dalla follia. I pianeti lanciano raggi di sangue, ma anche questa scienza è morta, fra le mani dei distruttori. Le menti più nobili soffrono sotto ondate di pazzia e di ignoranza. La fragilità mentale non è consona alle scoperte scientifiche. È vero che ciascuno è libero di gettarsi nell’abisso, se vuole, ma i folli non hanno diritto di trascinare con sé gli uomini saggi. A ciò si aggiunge la grave sentenza della più recente congiunzione astrologica. Si impone di entrare in cauto rapporto con le forze del Fuoco.

447 — L’embrione dello spirito in realtà non principia con l’evoluzione umana: la sua manifestazione dipende da un processo igneo indescrivibile. Questa è la ragione per cui si dice “accendere lo spirito” nell’uomo. All’uomo, esattamente, fu commesso di suscitare il fuoco che dimora in tutte le forme del creato. A lui sono state affidate energie poderose, bisogna ricordarlo; perciò chi non accende lo spirito vien meno al proprio destino. L’auto-perfezionamento si palesa soprattutto nella coscienza della propria spiritualità manifesta, senza la quale non è possibile pervenire al Mondo del Fuoco. Ricordatelo, tutti quanti. Alcuni pensano che per essere spirituali basti leggere dei buoni libri. Si, molti ne sono i lettori, ma pochi coloro che li applicano.

448 — Aiutate chiunque cerca seriamente di migliorare. Imparate a vedere dove esiste impegno sincero e dove è presente una possibilità di defezione, dove si desidera l’ascesa e dove esiste l’inquietudine del dubbio. È un falso maestro chi fa del dubbio un dogma; la sfiducia non è certo la meta della disciplina spirituale illuminata dalla Verità.

449 — È da osservare che proprio durante gravi congiunzioni dei luminari nascono spiriti forti. Si potrebbe rintracciare nella storia l’invio sistematico, dal Mondo del Fuoco, di tali potenti soccorsi, che si assumono il peso del mondo e pongono magneti per il futuro. Bisogna studiare la storia del pianeta da tutti i punti di vista, secondo le varie branche del sapere, e riconoscere nelle tortuose vie dell’umanità una scienza connessa alle leggi fondamentali dell’Universo. Bisognerebbe iniziare senza indugio lo studio delle proprietà dei luminari: già molto materiale prezioso si è raccolto, che ancora una volta ribadisce il legame che unisce tutti i Mondi.

450 — È bene comprendere a fondo ciò che Noi intendiamo per cautela. L’ignorante potrebbe pensare che si tratti di inattività, o del buio della paura. Al contrario, essa rafforza l’azione, la vigilanza e il coraggio. La prudenza è indispensabile quando le ondate del fuoco vengono aizzate. A quelle tensioni si resiste mediante il magnete della Gerarchia. Quando consiglio cautela bisogna rivolgere il cuore, ardente, alla Gerarchia.

451 — Qualcuno si stupirà nel vedere che un luogo minacciato da seri pericoli sismici resti senza influsso del fuoco. Farà bene a pensarci.

452 — Se un uomo osserva tutto ciò che avviene attorno a lui, è per questo un superstizioso? Non avrà ragione, se a poco a poco impara a percepire gli eventi invisibili? Se tutte le lancette oscillano e non ci sono grandezze costanti, con quanta attenzione bisogna riferirsi alle molteplici manifestazioni del Cosmo! È proprio questa indicibile diversità che asseconda le esperienze individuali dello spirito. Ciò che oggi sembra impossibile si impara domani, grazie alla nuova combinazione chimica dei luminari. L’India è appena passata per gravissimi disordini. In certe regioni del mondo è probabile che l’ordine non torni molto presto. Fra le varie scosse si sono registrate alcune visioni del Mondo sottile: il turbamento dell’atmosfera ha sollevato onde favorevoli alla comparsa di quelle forme. Sono fenomeni di breve durata, ma tali osservazioni sono utili. Del pari è possibile notare fra le condizioni più usuali la presenza di vibrazioni e risonanze speciali. Sono tutti fenomeni sottili, da registrare con diligenza.

453 — Rallegratevi ad ogni nuovo incedere della vita. Ogni nuovo combinarsi degli elementi è causa di purificazione ignea. Le forze oscure non sanno cosa sia la gioia della comunione con la Gerarchia. C’è chi vive ogni ora come fosse l’ultima, ma altri è consapevole di ogni istante come nuovo e migliore e questo atteggiamento è del Fuoco.

454 — L’umanità ha elaborato molti statuti giuridici, ma mai è giunta a pronunciare il più immutabile di tutti: il diritto cosmico. Eppure, è facile vederne la frequente applicazione e le direttive che impone alla vita. Sovente si vede che qualcosa giudicato impossibile dall’uomo, tuttavia si compie. È palese molte volte l’impotenza delle precauzioni umane. Non si può fare a meno di percepire che qualcosa, sopra e oltre il raziocinio dell’uomo, guida gli eventi, e in esso si ravvisa volontà, qualità cosmica e magnetismo immutabile. La legge universale accosta uomini predestinati al nucleo dei problemi mondiali, e talvolta essi stessi non riescono a spiegarsi in che modo si combinano certi particolari imprevisti, ma sono consapevoli di avere il cuore in fiamme, unito, per così dire, a qualcosa di inalterabile. Chi agisce in modo conforme a questa legge immutabile può attraversare anche gli abissi più rischiosi. È una legittima e totale autorità, che potrebbe dirsi gerarchica, ma se vi si aggiungono le proprietà dei luminari e i profili dei Mondi lontani è giusto chiamarla diritto cosmico.

455 — Quando si ha la percezione del Loto cosmico, si deve avanzare con piena consapevolezza della missione. Bisogna comprendere con esattezza come il fuoco del microcosmo risuona a quello maggiore del Macrocosmo. Potrebbe essere cosa da poco l’impegno di servire nel Fuoco?

456 — È possibile notare che l’organismo umano reagisce alle tensioni della natura, e che gli uomini del Fuoco talvolta sono costretti a sanguinare, per alleviare in proporzione quello stato di tensione. Ricordate che in certe antiche immagini compaiono sovente gli Intercessori a favore dell’umanità. Sono vittorie sull’egoismo, non fantasie. La via del Mondo del Fuoco è cosparsa di questi diamanti.

457 — Fate quattro parti di ogni cosa: la prima, per l’Altissimo; la seconda, per il Bene comune; la terza per i vostri compagni e la quarta per voi. Viene poi il momento in cui solo le prime tre rimangono, la quarta confluendo nella seconda. Questa è una spartizione ignea, e non c’è che il cuore capace di misurarla. Ma quest’ordinamento sia scritto in voi a lettere di fuoco.

458 — Ci sono lacrime buone e cattive, così si sapeva nell’antico Egitto. Le prime sgorgano per estasi, per amore, per vittoria; le altre per angoscia, per malizia, per invidia. Non molto tempo fa uno scienziato fece ricerche sul variare della composizione chimica delle lacrime secondo l’impulso causale. In verità tutte le secrezioni differiscono grandemente, poiché sentimenti opposti introducono ingredienti buoni o nocivi. Ma le lacrime, che sono una manifestazione purissima, si prestano a indagini molto istruttive. Certo, osservazioni come queste richiedono tempo e pazienza.

459 — Avete visto piccole macchie scure nello spazio, e conoscete quelle torbide formazioni, che sembrano residui di combustioni spaziali. Ma conoscete anche formazioni spaziali irradianti, per cui tutto prende vita e si trasforma ardentemente, e tutti i sensi vibrano. L’osservatore esperto sa che la vista talora si oscura per poi schiarirsi, e lo stesso vale per l’udito, e per gli altri sensi. Tutte le funzioni dell’organismo sono dunque molto mutevoli. In effetti una simile rispondenza nervosa al Macrocosmo è segno di un notevole sviluppo, ma pochi si danno la pena di considerare quella conformità con il mondo esterno. L’impurità della coscienza blocca qualsiasi ricerca.

460 — L’antica formula: “Vedere attraverso il Fuoco” è stata male interpretata, poiché la si è intesa in senso fisico, e per acquisire la chiaroveggenza si è ricorsi a cortine di fiamme. Ma questi sono metodi artificiali, che non solo non sono necessari per l’ascesa, ma addirittura l’ostacolano. Quel che occorre è vedere le cose del mondo attraverso il fuoco del cuore, e questa è l’unica maniera di guardare che possa rendere vane le spire di Maya. Ma una simile tensione ignea richiede tempo, pazienza e devozione. Cito questo esempio per mostrare fino a che punto sia andata deformandosi l’antica saggezza, ormai tradotta in forme grossolane di magia.

461 — È bene non dimenticare l’importanza del carbonato di soda. Non a torto lo si è chiamato cenere del Fuoco divino, ed è uno di quei rimedi dati in abbondanza a beneficio di tutto il genere umano. E non è da ricordarsi solo in caso di malattia, ma anche quando si è in buona salute. In quanto connesso all’attività del Fuoco serve da difesa contro la tenebra distruttiva. Bisogna però abituarvi l’organismo a poco a poco: è da prendere ogni giorno, con acqua o latte, e nel farlo è bene inviarlo, per così dire, nei centri nervosi. È così possibile, gradualmente, acquisire l’immunità.

462 — Noterete che vi consiglio di concentrare la mente su certe persone, ma non dovete credere che, ciò facendo, agite su quelle soltanto. Il lampo interessa tutta una porzione di spazio, e nello stesso modo i lampi del pensiero saettano a grande distanza e coinvolgono molte circostanze. L’uomo cui sono diretti ne è il punto focale, ma l’influsso esercitato sulla regione circostante non è meno efficace. Un pensiero di benessere è come una cultura di bene.

463 — Abbandonate dunque ogni desiderio di prosperità e siate vigilanti, poiché l’idea di agio non è consona all’Infinito, e la vigilanza sia per voi come una preghiera perenne. Quando si pensa al Mondo del Fuoco questi concetti devono essere presenti alla mente. Quando si scrive di quel Mondo è bene terminare sempre con questo consiglio, di incessante vigilanza.

464 — Gli uomini sono così immersi nella consuetudine della vita quotidiana che anche gli eventi più straordinari paiono loro privi di rilievo. Questa vita vissuta nell’ombra genera in loro ingratitudine, pigrizia e riottosità a rispondere con il cuore. Ma è il fuoco del cuore che sfolgora sul sentiero del Fuoco.

465 — È giusta la vostra idea di gratitudine. La migliore forma di riconoscenza sta nel realizzare la grandiosità della Missione. Tanto grande è il Servizio che ogni sua fase è già un conseguimento. Ogni giorno, con ogni pensiero, si compie qualcosa di valido. È una grande manifestazione, che nell’intimo fa insorgere un senso di solennità, e qui è implicita la gratitudine. La solennità è uno dei magneti più potenti. Pensate dunque a ciò che è massimo, poiché è questa la misura da adottare in tutte le cose.

466 — Se si studiano le tracce del fuoco è bene ricordare che la storia distorce notevolmente i fatti. È chiaro che fino ad un certo punto è possibile ricostruirli, ma ci vuole un’imparzialità che praticamente non esiste. È spesso impossibile controbattere certe ricerche sulle grandi figure storiche, poiché tutte le condizioni in cui vissero sono state deformate. Nello stesso modo è impossibile indicare certi ritrovati medici e scientifici, perché formatisi in circostanze molto insolite. Molte cose dunque richiedono una preparazione della coscienza, che si accumula lentamente. Ecco perché Noi tanto insistiamo sulla pazienza e sull’accuratezza.

467 — In verità, il Fuoco non può stare fermo. Quando parliamo della spirale dell’ascesa, abbiamo in mente una struttura ignea. Il moto non può esaurirsi, poiché ciò sarebbe incompatibile con il Fuoco dello spazio. Al Fuoco gli uomini attribuiscono molte proprietà, ma la più eminente passa loro inosservata. La capacità di guidare è la base di quel fulgido elemento. Ricordate che la fiamma punta sempre verso l’alto, e non verso il basso. Nello stesso modo chi aderisce al Mondo del Fuoco non può scendere: se si osserva una caduta è perché il Fuoco del cuore si smorza. Tenete dunque davanti agli occhi esempi radianti di Fuoco! Sono come Torce mediante le quali salire in bellezza dalla Terra al Mondo del Fuoco. Non afflosciatevi, che è cosa incommensurata al Fuoco. Non sminuite né i valori né i segni del Fuoco che vedete e sentite. Aiutate i compagni ad avanzare ardentemente, poiché non affermare il Mondo superiore equivale a distruggere sé stesso. E considerate quel Mondo come il più prossimo, il più accessibile, il più infuocato. Il Mondo del Fuoco è il vostro destino.

468 — Si può spendere energia ignea sia di proposito che involontariamente. Gli spiriti nobili continuamente seminano il bene. Ma, con ciò, non bisogna trascurare che la coscienza progredita non può non sentire una certa stanchezza. È una fatica che si manifesta in vario modo, ma di solito colpisce gli organi fisici, che più di tutti sono soggetti ad ammalarsi. Perciò Noi vi esortiamo alla prudenza del saggio. È difficile inibire l’efflusso delle forze psichiche ma è sempre bene proteggere le proprie risorse fisiche. La corrente del Bene non deve essere interrotta, e ogni precauzione non fa che intensificarla. In modo speciale è il sentiero del Fuoco la cosa da proteggere nel modo più sollecito, con saggezza. Abbiamo già considerato molte qualità del Fuoco, ma molte altre ne esistono: solo chi è stolto può voler leggere il prossimo libro senza aver ancora assimilato i precedenti.

469 — II Loto d’argento del cuore ardente non appare sovente, neppure a spiriti molto elevati, ma se ne possono vedere singoli petali, dai quali è possibile ricostruire il fiore intero. Ma una volta che quella meraviglia ignea sia evocata, e vista dal cuore, d’allora in poi il sentiero terreno prende a salire verso il conseguimento eterno. Scegliete per voi la via più ripida: Noi abbiamo pronta una corda per chi ha deciso di salirla.

470 — La gioia è promessa di gioia. Noi sappiamo quanto ne sia preziosa ogni goccia, che equivale ad una vittoria: Vidzhaya! Che la marcia sia vittoriosa!

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Viandante, raduna e assomma tutti i pensieri di approccio al Mondo del Fuoco.

Viandante, impara che non c’è altra via.

Viandante, prendi coscienza di quel Mondo come di qualcosa di reale che alimenta la vita.

Impara che la vita terrena è un’infima frazione della tua esistenza, e accetta la Mano della Guida.

Viandante, non aver paura di guardare oltre i Cancelli della Luce.

Le meditazioni proposte ti purificano la coscienza. I pensieri qui trasmessi fanno di te un compagno di ardenti imprese.

Preparati così alla terza parte del sentiero del Mondo del Fuoco.