1936
Fin dall’inizio del lavoro pensate che la vostra azione non abbia a perdere vigore. Per ignoranza si può cedere a pensieri che indeboliscono, bloccando così l’espandersi della coscienza. Ricordate la Forza fondamentale. Ricordate i principi di quella che è la Fonte del progresso instancabile.
Sovente accade di dimenticare quel Principio che tutto genera: fate dunque appello a tutta la vostra attenzione e apritevi alla Forza fondamentale.
1 — Esaminate l’arcobaleno: non v’è traccia di rossosangue, né di nero; fra le radiazioni superiori si osservano solo colori radiosi e raffinati. Certi colori, che ricordano le sfere superiori, riescono a penetrare sino alla superficie della Terra. Alcuni li amano, in quanto echi del Mondo superiore: altri, all’opposto, preferiscono le tinte più scure, e questa è una distinzione in base alla quale classificare gli uomini. Chi non ama i colori sottili non è ancora pronto per comprendere i mondi superiori. Non frequentate uomini siffatti, che sono avvolti in una nube rossosangue. Sovente ne muoiono, perché è impossibile rigenerarli, e non ci sono rimedi.
2 — Il medico sa che le medicine agiscono in modo diverso sui vari pazienti. A volte un rimedio eccellente e tonificante ha solo effetti afrodisiaci su certuni. La reazione alle medicine è una verifica, poiché una natura inferiore prende da essa solo l’inferiore, mentre chi sia in contatto con l’Altissimo ne estrae le parti più eccellenti. È questa una legge di cui far conto. Anche i medici sbagliano sovente nel valutare i vari effetti dei loro rimedi. La commensura vale sempre e dovunque.
3 — Ogni medico potrebbe aiutare molto l’ascesa spirituale dell’umanità, a patto di rafforzare il proprio intelletto con il cuore. Dovrebbe essere impossibile per un medico essere un negatore ignorante. Dovrebbe sapere anche di psicologia, e conoscere la prodigiosa energia psichica. Non a caso si parla di lui all’inizio di queste pagine dedicate all’AUM. È bene citare coloro che sono responsabili del legame con le energie superiori.
4 — Se le sostanze terrene agiscono in modo diverso su uomini diversi, quanto più variata sarà la reazione indotta dalle energie supreme! Molto tempo fa si sapeva che per accogliere adeguatamente quei raggi bisogna che l’organismo umano sia in stato di armonia. Perciò i Saggi indicavano il potere delle invocazioni sacre. “Aum”, o, foneticamente, “Om”, era la sintesi di tali aneliti risonanti. La preghiera e la concentrazione interiore sono eccellenti per la salute dello spirito. Ciascuno contribuiva a modo suo alla concentrazione spirituale, mediante la musica, il canto, o la danza; né mancarono certi metodi grossolani che rendevano frenetici e intossicavano. Molti furono gli errori e le deviazioni, ma in sostanza si cercava di creare uno stato di esaltazione mentale per favorire la ricezione di quelle energie sublimi.
5 — Non si può trascorrere la vita senza provare, non fosse che una volta sola, il calore del cuore. Si tratta di una vera sensazione ignea, e se è fusa con le energie superiori la circonda un diadema luminoso e iridescente. L’uomo non dovrebbe lamentarsi dicendo che nulla gli è accessibile; al contrario, la vita terrena gli consente il contatto con le grandi energie. È vero che il corpo fisico non può sempre recepirle, poiché ne andrebbe distrutto, ma se lo spirito è esaltato i raggi della Grazia sono sperimentabili.
Che dunque gli uomini non si lagnino, e vivano in modo più puro.
6 — Se meditate profondamente percepite la Nostra via. Noi siamo pronti ad aiutarvi se la legge lo consente. Ci addolora vedere quelli che prima di aver raggiunto il livello della salvezza si gettano come pazzi nell’abisso. Quanti pensieri si devono fare per ottenere risultati più semplici e migliori. Eppure certi dementi osano dare l’assalto all’Altissimo ancora restando immersi nelle tenebre. È come gettare una pietra nel mare: un tonfo e uno spruzzo, che certo non ne mutano le maestose correnti. Ciò vale per tutti gli attacchi sferrati contro le grandi energie: anche il più violento si infrange sulle scogliere dello spirito invincibile. I clamori delle tenebre non sono che segni della loro demenza. L’AUM, onnipotente, respinge anche il più folle e furibondo di tali assalti.
7 — Questa è un’epoca molto creativa. A che serve credere che qualcosa non esista, se già esiste. Ciò vale anche per popoli interi: alcuni sono come morti, altri come neonati. È così in ogni cosa.
8 — Sapete bene che i pensieri inviati dall’Alto sono subitanei e fulminei. La difficoltà che si incontra nel ritenerli mostra fino a che punto sia estranea l’energia che intrude nel flusso usuale della coscienza. È un oblio che dipende non dalla qualità di quest’ultima, ma da una condizione del tutto diversa che è propria delle energie potenti. È bene rendersi conto di quanto sia arduo trattenere il ricordo di quelle ricezioni; a nulla serve il consueto sforzo di memoria; se le si rammenta è in modo inatteso, e ciò avviene per contatto con una energia affine.
I saggi antichi insegnavano che per richiamarle alla memoria bisogna esercitare una pressione sul terzo occhio. È un buon consiglio, poiché in effetti basta premere la radice del naso con le dita per costringere quel centro a ricordare la luce del pensiero. Sapete del pari che la forma suprema di Samadhi è pericolosa per il corpo fisico. Non sarebbe possibile trasmettere la potenza delle grandi energie in veicoli così fragili, ma se si elimina lo stato abituale di disarmonia il contatto di quelle ali è meno pernicioso. Ricordate inoltre che esistono vari mezzi per esaltare il proprio stato. Fin dai tempi remoti si sono cercati metodi speciali per proteggersi da simili rischi: ma il sistema migliore è pensare continuamente alle Forze superiori. Ciò facendo l’energia psichica si abitua alla possibilità di reagire ad Esse, e, per evitarne le scosse, la sostanza nervosa si rafforza. Beninteso, anche l’ingresso inatteso dell’amico più fidato può provocare una scossa.
9 — Pochi restano indifferenti se si dice loro quali pericoli veramente li circondano. Si pensi a tutti i raggi e agli influssi chimici in arrivo dai mondi lontani o emessi dalla Terra stessa. In realtà i raggi riflessi e rifratti sono molto diversi da quelli originari. Se dunque si apprende che invece di essere circondati semplicemente dall’aria si vive fra cristalli di granuli ed esplosioni continue, il cuore resta atterrito. L’aria è azzurra e vuota, la Terra solida e immobile, e il sole è una specie di lanterna: chiedete al negoziante più vicino, e vedrete che la sua opinione non è molto diversa da questa. Pochi si danno la pena di pensare a ciò che li circonda.
10 — L’inerzia mentale blocca l’accesso al futuro. Pensate invece a quanto varia la coscienza, da un secolo a un altro: è sorprendente constatarne le differenti qualità. Di norma il livello di ignoranza non migliora di molto, ma assume qualità diverse. Sono fluttuazioni da notare quando si studia la storia della cultura, e rivelano una spirale molto rapida: a volte le sue volute sono rimaste quasi coincidenti, per poi recedere e poi ancora riprendere a salire. C’è da essere indotti all’ottimismo.
11 — Mi rallegro quando vedo i guerrieri pieni di vigore. Le vie sono molte e i persecutori li cacceranno invano. Inoltre qualsiasi battaglia contro le tenebre è una nobile impresa. È dovere dell’uomo disperderle. L’eroe sfida il drago e lo chiama a battaglia a suon di tromba, per annientarlo. Fintanto che esso resta nella sua tana non ci sarà pace nei cuori umani. Sterminare il male equivale a costruire il futuro. L’eroe non si perde mai d’animo.
12 — L’energia psichica e la trasmissione di pensiero dall’esterno si manifestano ampiamente nell’attività creativa, nelle ricerche, nelle scoperte. Le emissioni possono essere umane, o provenire dal Mondo sottile o del Fuoco e persino dalle sfere supreme ineffabili. Non è sempre facile discernere il loro livello: per farlo occorre essere capaci di osservare acutamente sé stessi e l’ambiente. La vigilanza consente allora di distinguere certi segni.
Pensieri provenienti dalle sfere terrene si apprendono facilmente alla coscienza, e se sono malvagi scuotono gravemente il sistema nervoso. Quelli in arrivo dal Mondo sottile sono causa di certe palpitazioni cardiache e non sono assimilabili con altrettanta facilità; possono anche provocare mali di capo, come se il cervello fosse trafitto. I pensieri ignei s’accendono come meteore, e quando un volo di simili messaggeri ardenti infiamma l’atmosfera circostante si ode come un ruggito. La loro comparsa è accompagnata da fuochi e intercetta anche il flusso normale del pensiero. Ma sono molto elusivi e sono presto dimenticati. Le rare, luminose trasmissioni dalle sfere superiori sono invece come lampi, sia perché improvvise, sia perché penetrano nel cuore: pochi uomini d’eccezione sanno sopportarle. Molti sono i loro segni che si potrebbero enumerare, ma quel che conta è riconoscerle come realtà.
13 — Bisogna realizzare nel cuore che non si è affatto separati dai mondi superiori. È una risolutezza consapevole che aiuta a riconoscere uno dei massimi prodigi: per quanto si salga alto nella stratosfera, qualsiasi volo si mediti, in ogni reame sgorga e si innalza libero il pensiero. Riflettete: un pensiero nato nell’Infinito percorre tutti i mondi. AUM è il potere della Grazia. Già gli antichi sapevano che la divina Onniscienza è un’energia che tutto pervade.
Un pensiero che giunge dall’Infinito, non è dunque un grande miracolo?
14 — La capacità stessa di captare un pensiero vivente dall’Infinito basta a confermare che quell’uomo è un essere spirituale, un messaggero, un custode della luce. Pochi comprendono l’immenso valore del pensiero spaziale vivente. Per la coscienza che ne assimila la bellezza il mondo intero fiorisce. Affermo che il pensiero sgorgato dall’Infinito trascorre in una forma che è comprensibile.
15 — Il pensiero spaziale viene talora spiegato come la pressione e l’oscillare del pensiero riflesso dai mondi lontani. Ruotando, per così dire, nel megafono dell’Infinità, esso si purifica e ritorna, esaltato, nei mondi manifesti. Più volte si è cercato di ricorrere a spiegazioni meccanicistiche, con ciò semplicemente mostrando i propri limiti mentali. Per egoismo l’uomo vorrebbe credere che sono i suoi propri pensieri, che tornano magnificati. Ma per chi conosce l’infinità della Gerarchia la soluzione deve essere più maestosa. Non sminuite mai, quando è possibile esaltare!
16 — Il pensiero può muovere corpi e oggetti solidi. Altrettanto dev’essere del pensiero spaziale. Si possono a questo proposito citare esperimenti già vecchi di secoli. Si appendevano al soffitto molti fili di vario spessore e colore, poi, nella quiete, si emettevano pensieri. L’arpa dello spirito, così chiamata, prendeva a vibrare e si osservava allora che certi pensieri agivano su fili di un dato colore; era così possibile notare le reazioni ai pensieri giungenti da lontano. Naturalmente durante simili esperienze era necessario sapersi liberare dalle proprie emissioni involontarie. Ma chiunque potrebbe ricordare che talora certi oggetti minuti entrano in vibrazione senza causa apparente; per gli scettici si tratta di una semplice corrente d’aria, come quella che circola nelle loro teste. L’egotismo li rende riluttanti ad ammettere l’esistenza di qualcosa che superi la maestà loro.
17 — Tutte le manifestazioni di pensiero spaziale dovrebbero essere ricordate. A tutti accade, talvolta, di sentire sul volto come una ragnatela invisibile, o un tocco, o di voltarsi come per un richiamo inaudibile ad altri. Si possono captare onde radio senza apparato ricevente, e ciò fa intendere che l’organismo umano è sensibile anche ad altre, di altro genere. È poi molto importante osservare che persino un’onda fisica può servire da ricettore. Ecco come si possono captare i pensieri dai mondi lontani.
18 — Quanti sono quelli che si occupano del pensiero spaziale? È scoraggiante vedere come sono pochi. Com’è possibile passare tutta la vita senza un solo pensiero rivolto all’Altissimo? Sono esistenze vegetative sotto gli occhi di tutti. Ma nessuno, per nessuna ragione, dovrebbe mai mettersi al livello dell’infimo. Bisogna riconoscere ciò che si ricava anche da un solo approccio ai mondi lontani: basta questo per distinguersi da ciò che è inferiore. Una sola visione del genere basta a trasformare la vita intera; comprendere anche una minima parte della vita in altri mondi significa fissarne vivido il ricordo, per sempre. Quest’approccio è già una illuminazione della coscienza. AUM è il potere della Grazia, e chiunque sia deciso e pronto a far vela dalle spiagge della carne sarà aiutato. Anche il minimo atto di approccio al pensiero spaziale va apprezzato.
Sostituite alla sfiducia e al diniego gli accordi sonanti dei mondi lontani. Percepire voci a distanza è già una conquista spaziale. Alcuni conoscono la musica delle sfere e il canto dello spazio. Pochi sono giunti a tanto, eppure esistono, e trasfigurano la vita. Sia lode a questi preziosi araldi dei mondi lontani.
19 — È essenziale capire bene cosa sia l’aiuto. Ciascuno lo vorrebbe a modo suo, e non molti lo intendono a dovere. Eppure, oggi che il mondo trema, moltissimi non avvertono il pericolo di incendio. Per arrendersi all’evidenza vorrebbero un Arcangelo vasto come il cielo! Ogni giorno avviene qualcosa di indescrivibile. L’anno è cominciato solo da una settimana, eppure guardate quanto è già accaduto! Molti popoli si trasformano.
20 — Non abbandonate la Terra derelitta. Realizzare i mondi lontani espande la coscienza, ma non è giusto distogliersi dai dolori del pianeta: altrimenti tutti prenderebbero il volo, disertando questo focolare. Quel che conta è saper commensurare, sì da eliminare il conflitto fra cielo e terra.
21 — Compiere sino all’ultimo il lavoro in Terra non ostacola la conoscenza dei mondi lontani. La qualità stessa del lavoro insegna a concentrarsi su qualunque livello. Non limitate le vostre capacità, ma moltiplicatele. Chi vuole impersonalmente ottenere la vittoria può scoprire la via dei mondi lontani.
22 — La nave ritorna sana e salva quando il mare è calmo, ma i marinai sanno che le tempeste sono possibili, e si preparano agli imprevisti. Così nei programmi migliori è giusto tener conto delle difficoltà elementali. Ma i marosi del caos non turbano lo spirito che tende ai mondi lontani, poiché sale in volo ben alto su quelle acque.
23 — Non c’è pietra su questo pianeta che non sia stata prodotta dal pensiero. Il suo potere creativo ha generato tutte le cose. Perciò tutti gli oggetti sono degni di rispetto. E bisogna tollerare le imperfezioni, poiché qualsiasi creatore fu un giorno imperfetto. Ogni acquisizione è frutto di lavoro e di tensione. Bisogna rendersene conto per rispettare l’attività creativa. Per capire il grande si parte dal piccolo. Per apprendere giustamente a far risuonare l’AUM bisogna nutrire grande rispetto per la maestosità del creato.
Allora l’idea del potere della Grazia sarà uno splendido dono. Solo le imprese migliori vengono ricompensate. Il criterio per scegliere il migliore è la conformità al Principio supremo; una corda si tende da un capo all’altro ma se è allentata pende inutile nello spazio.
24 — Oltre l’eroismo, conquista esteriore, ne è possibile un’altra, che resta invisibile. Lo spirito allora esprime la suprema capacità creativa e collabora con il Creatore stesso. In Terra e sopra la Terra, nei due mondi il pensiero si fonde in un solo flusso di comprensione, e questo compimento suona per la salvezza del genere umano.
25 — Perché dire AUM, se si può dire preghiera? In sostanza i due sono identici, ma il primo, per antichità e finezza, ha vibrazioni più potenti. Ponderate intensamente sulla risonanza del massimo concetto. La parola di per sé è vibrazione; e tali risonanze sono necessarie per l’armonia dello spazio.
I Grandi in spirito non pregano per sé.
26 — Alcuni vi diranno che non c’è Insegnamento, nemmeno il più eccelso, che basti a soddisfarli: continuano sempre a desiderarne uno diverso. Domandate loro quale beneficio personale vadano cercando — non potrete sbagliare. Quel non appagamento scaturisce molto sovente dal desiderio di acquisizioni personali. Neppure l’Infinito affascina tali ipocriti, interessati solo all’ansiosa ricerca di piaceri materiali. Non possono fermarsi ad apprendere; se ne vanno non appena percepiscono lo spirituale e non più il fisico. Sono proprio questi coloro che, non trovando monete d’argento, si tramutano nei più infami traditori. Perciò né il potere della Grazia né AUM li toccano o li illuminano: il cuore freddo e carbonizzato resta tale e va in cenere.
27 — Avete sperimentato che i cuori migliori patiscono per le trame oscure di certuni. Per i malvagi i pensieri puri, immateriali, sono nient’altro che bersagli di derisione. È impossibile descrivere quali saturazioni circondano la Terra. Le forme pensiero generate dagli schiavi delle tenebre sono come innumerevoli artigli! La croce — simbolo di vita — viene fatta a pezzi, quale inammissibile mezzo di ascesa. Anche se è un segnale di pericolo fanno di tutto per distruggerla. Non bisogna ignorare queste macchinazioni. È saggio conoscere la realtà delle cose: tanto meglio si apprezza il valore della Grazia dispensata per la salvezza.
28 — La stregoneria è inammissibile, è un crimine antiumano; non è una semplice malvagità diretta contro uno solo. I suoi effetti sono molto più odiosi, poiché trasgredisce l’ordine cosmico e semina confusione negli strati sovramundani. Anche se manca di colpire il nemico, essa può ferire uomini altrove, magari in luoghi diversi. La vibrazione di quel mal volere può verificarsi nel posto più inatteso. È impossibile stimare il numero di morti e di malattie causati da un atto del genere. Tutti questi artigli si diffondono nello spazio e non si può sapere dove andranno ad accendere i loro focolai maligni. Uno spirito forte sa come proteggersi, ma il debole resta esposto all’infezione. Ne discende una incalcolabile sequela di danni cosmici. Solo il canto dell’AUM ha il potere di ristabilire armonia fra vibrazioni discordanti. Neppure il potere della Grazia agisce in tutta la sua pienezza se deve disperdere il male via facendo. È assolutamente indispensabile mettere in guardia l’umanità nei confronti della stregoneria.
29 — Non deridete la preghiera: anche se primitiva è pur sempre un sintomo spirituale. Non è degno dell’uomo svilire gli atti migliori del proprio fratello: non ha nessun diritto di gettare il ridicolo su un dono offerto all’Altissimo. È consuetudine dell’infame disprezzare acerbamente le preghiere altrui: per lui AUM e tutte le preghiere sono semplici oggetti di scherno inammissibile. Quasi sempre simili coscienze sono frutto di abissale ignoranza.
30 — Pratiche di notevole rilievo hanno accompagnato le varie fedi. In antico era prescritto che prima della preghiera il sacerdote compisse le abluzioni e indossasse abiti puliti. Oggi avviene proprio il contrario: si esibiscono vesti lussuose sovente trascurando la pulizia personale. Raffrontando questa involuzione dei concetti fondamentali riflettete sullo stato della spiritualità. Per lo più, il significato dell’invocazione rivolta all’Altissimo è andato perduto. Si sono scritti molti libri al riguardo, ma i cuori tacciono. È dunque bene ricordare che non è lo sfarzo degli abiti ciò che conta, ma la pulizia. Che il nitore del sentiero induca la purezza del cuore. La preghiera non nasce in un cuore insudiciato.
31 — Mai una fede ha imposto di costruire templi: questi sono sorti gradualmente, come segno di venerazione. Ma il Precetto originale è sempre stato spirituale e diretto. Fu solo in seguito che quella legge dello spirito venne subordinata alle regole terrene. Quante bellissime ali si bruciarono ai fuochi del mondo! Bisogna andare oltre tutte le usanze se si vuole volare vigorosi verso l’alto. Che dunque l’AUM, la sacra consonanza, torni a riempire di Grazie il cuore, come ai bei tempi.
32 — Accade sovente che l’idea di consonanza non sia ben capita. Alcuni la pensano come una forte sonorità, mentre può essere inaudibile, come la tensione del cuore. Poiché invero è il cuore che canta, e suona, e riempie tutto l’organismo di una energia speciale. La stessa preghiera, AUM, può essere silente nel cuore, eppure generare le medesime vibrazioni del suono pronunciato.
Bisogna imparare le espressioni del cuore. Non c’è modo migliore per manifestare il proprio fervore costante che con la preghiera del cuore.
33 — Si è giustamente notato che certi mantram hanno perso ogni significato e non sono più che un suono vuoto. Da ciò si vede quanto sia importante la vibrazione. È per questa ragione che molte cose non furono mai scritte, ma solo tramandate oralmente. La mera lettera, senza suono, non ha alcun potere. Per di più, la qualità stessa della voce ha un suo valore particolare. Se è profonda, di petto, ha maggiore risonanza di una che sia acuta, piana o nasale. Dunque non solo la melodia, ma anche la voce ha valore. A Mio avviso tutto ciò non è oggi riconosciuto a dovere. Ciò che conta non è il volume della voce, né l’eloquenza, ma il magnetismo interiore: e lo stesso dicasi del canto. Molte voci hanno perduto le loro qualità naturali per i metodi dell’educazione vocale.
34 — La preghiera è sempre bella; vicino o lontano tramanda lo stesso potentissimo mantram. Imparate ad amare la bellezza del suono. La voce umana è di per sé un miracolo. Si osserva che essa trasmette anche senza dire verbo. Tutti avete udito cori a distanza: pur essendo indistinguibili le parole, la magia del suono giungeva intatta. È giusto ricordare bene quanti prodigi sono costituenti dell’uomo.
35 — La preghiera è esaltazione ed estasi. La preghiera egoistica è una pratica moderna. Perché pregare per sé? Forse che la Suprema Saggezza non sa quel che occorre a ciascuno? La preghiera è un canale per il flusso della Benevolenza. Questa scorre sempre abbondante, ma bisogna unirvisi. Bisogna stabilire nel cuore uno stato di concordanza tale da poter scoprire e accogliere il tesoro più sacro e sublime. Dunque la preghiera egoistica manca di commensura. Fu solo quando le religioni divennero strumenti dello stato che si giunse al malcostume di pagare per una petizione. Preghiere pagate — che mostruosità! Per ciò tante furono le ribellioni. La gioia vera e propria della preghiera esaltante vola via al suono stesso del denaro.
36 — Ascoltate la preghiera degli uccelli: quei piccoli fratelli sanno salutare il ritorno della luce. Al comparire di quella magnificenza esprimono quel che di meglio è in loro. E le piante si protendono verso la luce. Solo gli uomini pensano a riempirsi lo stomaco quando in spirito dovrebbero aprirsi alla maestosità dell’Altissimo: questo è un atto sacrilego, pari a un suicidio. Si sono scritti inni nobilissimi, ma li si recita senza fremiti, ridotti a strepiti di vecchie terraglie.
È tempo di rivolgersi ai principi fondamentali, sì che anche l’esempio delle creature minori richiami l’uomo alla via superiore.
37 — La preghiera è simile a un magnete. Tende il cuore e attrae dallo spazio i pensieri migliori; e se anche questi ultimi, degli strati terreni, non sono la Grazia stessa, tuttavia sono benefici. Arricchiscono e infondono forza, è come ritrovare vecchi amici. Sono infatti amici degni di stima. Forse non li si incontra, ma ci restano accanto. Lo spazio ne è pieno, basta mandar loro un buon pensiero. La preghiera ha un potere magnetico.
38 — L’antitesi della preghiera è la profanità, che inquina e turba lo spazio. Nelle città si vietano le fabbriche che producono fumi venefici, ma le conseguenze della bestemmia e del turpiloquio sono molto più gravi. Gli uomini non vogliono liberarsi dalla sostanza che causa i peggiori disastri, per non parlare delle malattie dovute ai disturbi atmosferici. Più tremenda delle malattie è poi la distruzione degli strati vicini al pianeta. Quante preghiere e buoni pensieri ci vogliono, per colmare questi abissi e sanare queste ulcere spaziali! Se i deserti e gli uragani sono pericolosi, altrettanto lo è la devastazione delle forze rigeneranti che circondano il genere umano: quei gusci in via di disfacimento sono come cadaveri in putrefazione.
Guardatevi dalla profanità!
39 — Non c’è tregua con Satana. Attorno a lui tutto è schiavitù, ed è impossibile raddolcirlo. Soltanto senza timore si può marciare contro di lui o attraversarlo. Una antica leggenda narra di Satana che volle spaventare un eremita. Gli apparve in aspetto terrificante; ma l’asceta era talmente carico di fuoco radiante che gli mosse incontro e lo attraversò, bruciandolo. Il fuoco del cuore è più potente di qualsiasi fiamma satanica. Se si è carichi di quell’ardore tutti i suoi sogghigni diventano inutili smorfie. Marciate dunque su Satana.
40 — Ciascuno rivela le peculiarità della sua natura anche nel corso della vita giornaliera. Alcuni amano specialmente il cielo blu cupo sulle cime dei monti, così affermando al meglio lo spirito; altri hanno bisogno del verde, che chiamano colore della speranza; altri vivono addensati nelle città, e ne sono contenti. Anche le loro preghiere sono diverse, e non si capiscono molto fra loro. Bisogna dunque coltivare la coscienza, sì che divenga tollerante e capace di contatto con i vari aspetti della vita.
41 — Si domandò un giorno a un eremita come potesse vivere continuamente in silenzio. Ne fu molto sorpreso, e rispose: “Al contrario, non sto mai zitto, parlo di continuo con tanti compagni che mi fanno visita”. Tanto si era avvicinato al mondo invisibile che riusciva a percepirlo distintamente. La sua preghiera era ormai una comunione, e quella sfera gli si era affermata in tutta la sua grandiosità. Per uno spirito siffatto la transizione nel Mondo sottile è del tutto inavvertita.
Pensando al Bene si sale qualsiasi grado, e tutti i gradi. Dapprima la preghiera è esteriore, poi emana dal cuore, e infine si trasforma nella comunione con il Bene.
42 — Si opina che la preghiera sia estranea alla vita, mentre ne è la base stessa. Sconnessa dal Mondo superiore l’umanità sarebbe impensabile, e peggiore delle belve! Il legame con quel Mondo è dunque la vera fondazione dell’Essere. Non importa in quale lingua si pronunci l’invocazione. Essa non ha una sua lingua, ma pervade ogni cosa.
43 — Alcuni si consacrano totalmente alla preghiera, altri la combinano con il lavoro. Non state a giudicare quale sia la migliore; basti pensare che la preghiera e il legame con il Mondo superiore sono realtà che trasformano la vita. Non c’è da stupire se qualcuno riesce a compiere un ottimo lavoro quando invoca l’Aiuto dall’alto, né fa meraviglia che la preghiera più breve sia anche la più efficace.
Comunicate dunque con il Mondo superiore, non a comando, ma per inclinazione del cuore. Solo mediante quel legame si può trasformare la vita terrena — altrimenti le pene non diminuiscono, e, al contrario, si va incontro alla rovina. Bisogna debellare l’ignoranza, ma la luce migliore discende dall’Alto.
44 — Quante coscienze si incontrano che non vedono la necessità di un legame con il Mondo superiore. Molti sono questi rifiuti, ma cercate di proteggere i bambini da simile ignoranza. Un cuore pietrificato non è più tale, ma immondezza.
In tutto ciò che fate lasciate dunque posto alla comunione con il Mondo superiore.
45 — La tranquillità della coscienza cresce in modo proporzionale alla realizzazione del Mondo superiore. Non c’è gioia o bellezza maggiori che affermarne l’esistenza. La preghiera non è che l’effetto di aver realizzato quel legame vivente. Basta questo concetto per acquisire forza e aspirazione.
Venerate tutto ciò che porta i segni del Mondo superiore.
46 — Come possono gli uomini non vedere la cospirazione satanica contro il Mondo superiore?
47 — Si invoca il perdono, ma non si cambia il modo di vita. Si lamentano le sventure ma non si tralascia una sola delle abitudini che hanno condotto in tale miserevole stato. Simili preghiere non hanno senso se non si riforma la propria vita. Se si affardella la Saggezza suprema con la pietà di sé stessi non è per vero dolore, ma per ipocrisia. Altrettanto priva di senso è la preghiera coatta. Fintanto che non si capisce il valore del legame con il Mondo superiore le preghiere sono insincere e blasfeme. Non si mente al cospetto della Verità, né si può nascondere nulla nella Luce onnipresente. E ancora: perché celare ciò che è sacro e che il cuore giustifica? Il legame con il Mondo superiore acquista bellezza quando il cuore afferma il proprio giudizio.
48 — Il cuore saggia il bene e il male. Così si può elevare all’Altissimo un’affermazione incrollabile. Si possono riconoscere tutte le imperfezioni relative e nondimeno affermare il Bene senza incertezze. Si tenta di scoprire i criminali misurandone la pressione del sangue e non si vede che basta un semplice sospetto per stimolare l’intero organismo. Meglio è comunicare con il Mondo superiore, dove tutti i segreti sono palesi.
49 — I sogni non hanno tempo e dimostrano la relatività delle misure terrene. Anche il pensiero raggiunge i mondi superiori senza impiego di tempo, al contrario di qualsiasi rapida posta aerea. Studiate la velocità del pensiero, vi sarà utile per realizzare i mondi lontani.
50 — Un suono può essere compreso giustamente e restare senza effetto. Non dimenticate quindi l’energia del cuore, che deve accompagnarlo. Grave sarebbe se un semplice suono avesse valore decisivo: molti cantanti avrebbero successo. Un suono vuoto è come un clangore di ottoni. Sapete che una vibrazione può spezzare un vaso di vetro, ma sempre se carica di pensiero. Anche un’onda di pensiero estraneo può accrescere l’effetto. Ecco perché il pensiero è una tale forza motrice.
Non fa meraviglia che, parlando della preghiera, tanto si insista sulla necessità di pensare allo stato vibratorio. La vera via sta nello studio di tutti gli attributi della comunione con il Mondo superiore. E fra queste osservazioni non va trascurato il cuore, poiché tutto il resto gli è subordinato.
51 — Anche la coscienza dev’essere chiara, non solo il cuore: non è possibile vedere in acque torbide. Le agitazioni producono effetti perfettamente paragonabili nelle acque come nella coscienza. Si tratta di trovare un felice equilibrio fra sensibilità ed eccitazione. Quest’ultima non è facile da evitare, in Terra, ed è molto perniciosa per la salute. Il legame con il Mondo superiore conferisce una sensibilità e una limpidezza tali che non si intorbidano al contatto con le correnti oscure.
52 — Unità e vittoria: ecco i mantram migliori. Sono rocce contro le quali si schiantano gli assalti del nemico. Ricordate inoltre che non si deve affardellare il Maestro senza serio motivo. Amore e devozione vivono assieme nel cuore.
53 — Certi rituali che accompagnano le preghiere sono futili e nulla aggiungono al loro valore. Per lunghe epoche gli uomini hanno cercato di affermare l’importanza del Mondo superiore. Ma proprio ora rifiutano di rispettare le leggi fondamentali. La scienza sostituisce oggi i rituali nella ricerca della vera via, ma i suoi appelli suonano inascoltati nella vanità della vita mondana.
Ecco perché bisogna riprendere a confermare l’esistenza del Mondo superiore. Vergogna per l’umanità aver disertato le spiagge della conoscenza!
54 — Il nuovo viene visto come vecchio, quindi lo si trascura. Occorre ripulirlo, altrimenti invece di belle Immagini si avranno solo maschere polverose.
Chiamate a raccolta chi è capace di accostarvisi in modo non blasfemo, che Le adorni alla maniera del suo popolo, poiché Noi scendiamo a incontrare su tutte le vie chi marcia verso il Mondo superiore.
55 — Si sa che ciascuno vede le cose a modo suo. Si avanzano ipotesi sulle diverse strutture dell’occhio, ma non si tiene in conto che ciascuno vede attraverso la propria aura. Ciascuno infatti è avvolto dal proprio colore. Ditelo ai medici, e lo metteranno in ridicolo, perché le radiazioni sono invisibili e non c’è testo di oculistica che ne faccia menzione. Eppure una scossa improvvisa può causare la cecità. La sordità e le anomalie degli altri sensi dipendono anche dal cuore, così come lo stato delle radiazioni in genere. Ciò significa che tutto ciò che emana dal cuore è riccamente policromo. Attenti alle preghiere rossosangue e nere.
56 — La preghiera di solito evoca fiamme azzurre, viola e anche argentee, ma riesce impossibile immaginarne una marrone. Nella vita terrena il principio luminoso è essenziale. Si può alterare il tono della voce, non falsare la radiazione del cuore.
57 — La preghiera purifica, e non pensate che sia una mera astrazione. La salute spirituale è alla base di quella fisica, ed è proprio la preghiera, quale vero legame con la Fonte suprema, che meglio disinfetta l’organismo da tutti i malanni. L’infezione appare quando il corpo si espone all’accesso dei messaggeri del male. Ciascuno dei corpi è predisposto a varie malattie, ma la forza spirituale vigila e ne spegne i focolai insorgenti. Se lo spirito è ben alimentato dalle energie superiori protegge l’organismo da tali assalti.
Dunque è giusto affermare che la preghiera disintossica.
58 — Certi ignoranti sostengono che la preghiera non ha una sua funzione nella vita pratica. Bisognerebbe domandar loro quali attività ritengono incompatibili con la preghiera: forse quelle malvagie o avide? Poiché certo il male non ha nulla da spartire con la preghiera, mentre qualsiasi opera di bene ne necessita, in quanto apre il canale delle Forze superiori.
Nel nuovo Mondo bisognerà affermare le realtà autentiche. Non c’è pericolo di regredire se ci si attiene alla legge inalterabile e perenne dell’Esistenza.
59 — Guardate che metodi indegni si accompagnano alla preghiera! Le frenesie non servono per comunicare con il Mondo superiore. Testimoni oculari di grandi visioni riferiscono che riuscivano a mala pena a restare in piedi per la potenza delle vibrazioni; quei fenomeni inoltre sono preceduti da una speciale serenità dello spirito. Come potrebbero i salti e le giravolte preludere a una visione di bellezza? L’uomo non può costringere di propria volontà il Mondo superiore a manifestarsi. Può attirare il sottile, ma la grandiosità del sublime trascende le creature terrene. Gli eremiti attendono per anni il Mondo superiore, e persino gli spiriti migliori ne sopportarono una sola volta una manifestazione senza danno alla salute. Comunque, quel Mondo sa quando e come ciò sia possibile.
60 — Venerare la Gerarchia è segno che il Mondo superiore è ormai prossimo. Il fatto di collaborare con Essa stabilisce salde strutture di legame con quella spiaggia. Tutte le fedi rivelano l’esistenza di Angeli custodi, Guide, Consolatori: sono, in foggia diversa, lo stesso concetto di Gerarchia. Che ciascuno lo comprenda a modo suo, purché il cuore aneli verso l’alto. Questa è l’unica via per la perfezione.
La preghiera manifesta la comunione con la Bellezza suprema.
61 — La preghiera stimola a conoscere. Chiunque realizzi la sublimità della comunione ha inevitabilmente sete di conoscenza. Lo sviluppo di tale coscienza ha bisogno di molto sapere nei vari settori della scienza. La filosofia apre le stesse vie per il Mondo superiore che le scienze naturali. Certi ignoranti sostengono che le scienze materialistiche negano ciò che l’occhio non vede; pure essi sanno dell’atomo, sanno del microscopio e del telescopio. In realtà, fanno della scienza un guscio vuoto. Quando la coscienza riconosce i segni del Mondo superiore qualunque sapere ne rimane trasfigurato. Non c’è scienza che, se bene intesa, non confermi l’unione fra i mondi. Non c’è via che, se ben seguita, non conduca al Mondo superiore. Chi non sente in sé la grandiosità dell’Unione e dell’Infinito è primitivo di coscienza. La preghiera non è un urlo mortale di terrore, ma un atto di comunione reso nell’amore devoto.
62 — Chi in sé nega ottusamente, senza nulla costruire col pensiero, dimostra una tale povertà mentale da sfiorare la pazzia. Quanti folli del genere avete incontrato! Sono solo degni di compassione. Come un bottegaio che, abile nel calcolare il suo profitto, neghi le matematiche superiori, così l’ignorante riduce la spina caduta dalla corona di un grande conseguimento a un semplice stuzzicadenti per sé stesso.
Non è solo la conoscenza che guida al Mondo superiore, ma anche il lavoro: lavorare infatti è conoscere. Lavorare è pregare.
63 — Talvolta la preghiera guarisce. Non è difficile ammettere che il legame con il Mondo superiore favorisce il cuore ed esercita un benefico influsso sul sistema nervoso: lo si comprende facilmente anche nel comune senso scientifico. L’ignoranza però è prevalente a tal punto che bisogna ripetere anche considerazioni così semplici, poiché non una sola occasione di ricordare la presenza del Mondo superiore deve essere trascurata. Così si formula un’altra preghiera.
64 — È spaventoso vedere la pazzia malvagia che tenta di sradicare tutto ciò che in Terra esiste di razionale: è come un uragano che tutto distrugge. Non resta che il legame con il Mondo superiore per ristabilire l’equilibrio.
65 — È rivoltante vedere da un lato la massima venerazione del Mondo superiore ma, dall’altro, la piena misura delle tenebre sataniche. Gli esempi offerti dalla vita disegnano i lineamenti dell’Armageddon. Ricordate che le forze della Luce colpiscono senza tregua le tenebre. La preghiera è anche un grido di battaglia allorché si sconfigge la menzogna nel nome dell’Altissimo: ciò facendo si serve la Luce.
66 — L’irritazione non ha nulla in comune con la preghiera. Per sconfiggere la falsità bisogna levare la Spada di Fuoco, ma senza cedere all’irritazione.
67 — La preghiera esalta, non deprime. Se dopo aver pregato ci si sente depressi è certo perché la qualità era scadente. L’uomo non può paragonarsi all’Infinito, ma una sola scintilla di energia superiore ha in sé un valore illimitato; ogni uomo ne possiede una, e quale portatore è investito di una grande missione. Il ponte che unisce al Mondo superiore. Perciò chi nega quest’ultimo ripudia la propria umanità.
Ricordare il Mondo superiore serve da pietra di paragone per saggiare lo spirito in ciascuno.
68 — Il principio spirituale precede qualsiasi atto. Non sono possibili azioni fisiche senza una antecedente fusione spirituale. Pertanto chi nega il principio spirituale sveste le proprie azioni di qualsiasi significato. Quando si ripudia il movente primario l’evoluzione si blocca. Quest’Epoca oscura ha appunto fra le sue caratteristiche anche il rigetto dei principi e dei fondamenti. Ma questa tenebra passerà. L’uomo deve prepararsi a ricevere la Luce e, se non vorrà vivere come una talpa, dovrà realizzarne l’essenza in sé medesimo.
Quando parlo della comunione superiore vi propongo soprattutto di comprendere la realtà in tutta la sua infinitudine.
69 — La preghiera non ha nulla da spartire con la violenza e l’imposizione. Non deridete né censurate le prime preghiere dei bambini. Uno di essi così pregò una volta: “Signore, siamo pronti a darTi aiuto”. Un passante l’udì e se ne sdegnò e lo chiamò presuntuoso, così calunniando il primo fiorire dell’impersonalità. E una bambina un tempo ebbe a subire il ridicolo perché usava pregare per la mamma e per la mucca. Le restò così solo il ricordo di qualcosa di comico, mentre la sua cura sollecita era commovente.
Del pari, è grave bestemmia usare il nome di Dio a scopo intimidatorio. Negare ai giovani il diritto di pregare con le loro proprie parole è una violazione delle loro coscienze. Se qualcuno di loro ricorda qualcosa di grande importanza e gli rivolge il pensiero, chi ha diritto di intromettersi, per soffocare un impulso così luminoso? I primi insegnamenti impartiti su come pregare avranno effetto per tutto il corso della vita.
70 — Anche l’ambiente di casa lascia una traccia per una vita intera. La più misera delle capanne non oltraggia il senso spirituale. Non si creda che i bambini non risentano la futilità della vita: al contrario, essi sono sensibilissimi alla struttura del loro vivere giornaliero. Perciò la preghiera sgorga meglio se la casa è pulita.
71 — Qualunque ora è adatta per pregare, ma due periodi esistono, al mutare delle correnti, specialmente propizi per rivolgersi al Mondo superiore: l’aurora e il tramonto. È poi bene invocarlo prima di disporsi al sonno.
La scienza non comprende il sonno per quel che è. L’idea di un semplice riposo è primitiva. Se qualsiasi atto è sempre preceduto da un moto spirituale, una condizione straordinaria come il sonno dovrebbe essere indagata con gran cura. Per quasi la metà della loro vita gli uomini si affidano a un mondo invisibile. Bisogna purificare la coscienza prima di passare i sacri Cancelli. Un pensiero rivolto al Mondo superiore, o agli Angeli custodi, basta già ad illuminare la coscienza assopita; gli incontri saranno forse migliori, certi attacchi rintuzzati. Solo il pensiero inviato dal cuore al Mondo superiore costruisce una corazza impenetrabile.
Prendete dunque coscienza di ciò che è più bello e indispensabile per il lungo viaggio.
72 — Che il pulsare stesso del cuore vi rammenti la necessità di alimento spirituale. Non smarrite l’abitudine alla preghiera, non bandite da voi i buoni pensieri. È frequente privarsi da sé del diritto di accesso. Il Mondo del supremo non è un fuoco che consuma, per chi gli è amico e collabora. Come nella vita si è cauti nell’evitare bruciature, è bene disporre di altrettanta precauzione per il proprio futuro.
73 — È bene radunarsi per unificare il pensiero: in tal modo si crea una benefica energia spaziale. È come una preghiera: non si pensa a sé medesimi, ci si unisce per il Bene. L’assistenza reciproca non ha nulla di avido.
Ritengo che le ore migliori siano trascorse nell’inviare pensieri agli amici e a tutti coloro che ne hanno bisogno.
74 — Chi può dare energia al pensiero? Solo il Guru, che come una roccia offre riparo dalla tempesta. Venerarlo è la via del Mondo superiore. Ma il caos non tollera atti costruttivi. Bisogna fondare con gran cura il proprio pensiero per non esporsi all’uragano.
75 — Alcuni confessano di non aver mai pregato, eppure serbano un luminoso stato mentale. Molte ne sono le cause. Forse sono in contatto con il Mondo supremo mentre lavorano, e non lo sanno. Forse la loro coscienza preserva fervide invocazioni nelle profondità del cuore, che l’uomo non ode. Forse hanno segreta memoria simbolica di strani linguaggi noti in vite precedenti. Avviene infatti sovente di pronunciare parole ignote che hanno senso in remoti dialetti. Molte sono le rimembranze sacre della coscienza, e molte nobilissime azioni scaturiscono da cause poste in vite anteriori. Non bisogna dunque lasciarsi sconcertare da certe affermazioni che risalgono da esperienze profonde.
76 — Nessuno è portatore del pensiero altrui: si è responsabili dì fronte al mondo solo dei propri giudizi. Vi fu un eremita che pregava semplicemente ripetendo, nella propria lingua: “Tu, Tu, Tu!”. Diceva che in questa brevissima frase concentrava il massimo potere. Il linguaggio può variare, ma le coscienze tendono alla stessa meta.
77 — Lo scettico ignorante domanda: “Perché supporre l’esistenza di altri mondi più elevati? Non ne ho mai sentito parlare”. Bisognerebbe rispondergli: “Vi sono specie di animali che non ne sanno nulla, ma ci sono uomini che ebbero contatti superiori e ne possono testimoniare la realtà. Se uno non ha mai avuto sentore del mondo invisibile è perché i suoi centri nervosi si sono atrofizzati”. Ecco la giusta risposta.
Quale preghiera potrebbe mai pronunciare un negatore? Alla presenza di tale ignoranza non se ne può neppure parlare. Tentativi umilianti darebbero frutti amarissimi. La sensibilità della coscienza evoluta capisce quando è impossibile alludere ai mondi superiori.
78 — Con il massimo rispetto, alcuni dicono: “Non Quello, non Quello”, per non fare paragoni offensivi. Altri vietano di pronunciare la parola Dio per non sminuire l’Altissimo. Sono modi diversi di accostarsi all’Infinito. Nel profondo della coscienza si sente che è impossibile esprimere o lodare ciò che trascende ogni concezione. Il cieco sente le pietre dallo zoccolo ma non sa quanto è alta la torre. Eppure l’uomo non può fare a meno della Scala della Gerarchia. Il viandante salirà per quel gradini.
La via della Luce canta, e gli spazi infiniti risuonano!
79 — AUM non è un nome, ma un concetto. Chi sa ne riconosce il suono consonante con la musica delle sfere. È raro per l’udito umano poterla ascoltare, e l’ignorante sosterrà che si tratta di un semplice ronzio nell’orecchio. Ma voi marciate là dove l’Infinito stesso risuona.
80 — Il grande Amore è alla base del Mondo superiore, il solo che corrisponda alla sua qualità. Anche la venerazione più evidente non ha effetto se non accompagnata dall’amore. Che devozione sarebbe, altrimenti? Può forse ardere un cuore appassito? Ma se l’amore si manifesta è facile la commensura con il Mondo superiore. Qualsiasi studio deve essere compiuto con amore, che ha il potere di superare qualunque ostacolo.
In verità, il grande Amore regge il Mondo supremo!
81 — Ogni uomo può impegnarsi nel grande Servizio. Chi osa assumersi quel compito vive di nuova vita. Ciascuno ne stabilisce da sé le misure. Chiunque può dedicarsi non al piccolo ma al grande Servizio, consacrandosi così, irrevocabilmente, al Mondo superiore.
Il grande Servizio è dovere e onore.
82 — Chi sa vedere la presenza del Mondo superiore anche nelle minime cose è già in ascesa. Invero è necessario collegarvisi in ogni cosa, altrimenti la via si allunga. Pur nel bel mezzo delle condizioni terrene è ancora possibile rivolgersi a quel Mondo di Bellezza, sempre presente. Infitto nel corpo fisico, lo spirito allora impara a penetrarlo, ritornando alla sua patria mirabile. Si prova attrazione persino per la terra nativa, che pure è transitoria; quanto maggiore è dunque l’amore per la Patria imperitura. Solo il caos riesce a nascondere all’uomo il tesoro che è suo per diritto: ma l’armonia lo sconfigge. AUM!
83 — Per lo spirito unito al Mondo superiore i miracoli non sono astrazioni. Qualsiasi fenomeno fisico insolito è una particola del Mondo sublime, cioè della realtà.
La stessa risonanza armoniosa ne rivela già l’accesso segreto. Osservate dunque anche i suoi più piccoli segnali: sono semi dai quali crescerà l’albero più robusto e più bello.
Fate attenzione a tutti i segni. Non trascurate quei fenomeni maggiori che, nell’illusione carnale, potreste considerare non degni di nota. La carne è grossolana, solo il cuore pulsa nel nome del Mondo supremo. AUM!
84 — Il Fuoco o la Luce del Mondo superiore non è una manifestazione del tutto inconsueta. Le sue scintille penetrano negli strati terreni molto più sovente che non si creda. Le si spiega come fenomeni elettrici. In effetti la loro sostanza non differisce molto da quella che si conviene chiamare elettricità, ma emanano dalla energia mentale del Mondo superiore. Sono fuochi e luci che lampeggiano non a caso, sono emissioni luminose che trasmettono stimolo, o monito, o conferma. Di norma si lamenta che quei messaggeri giungano inattesi. Fra le occupazioni quotidiane può accendersi d’un tratto un segnale di luce. Può incoraggiare o rinforzare e rammentare il Mondo supremo, per murare nell’edificio della coscienza un’altra pietra robusta.
Sono fuochi e luci mirabili, che non bruciano il buono, e ogni volta fanno riflettere a quella grandiosità invisibile. Sono ponti da riconoscere come l’unica via. Sarebbe terribile aver paura della Luce, poiché allora il Fuoco diventa una fiamma divorante. Paura e terrore sono ignobili e portano alla rovina.
85 — Non ci si convince se non si ha fiducia. Perciò la realizzazione del Mondo superiore non va dimenticata per molte vite. È una qualità che resta perenne e inalterabile. Tanto più dunque occorre affermarlo nella conoscenza. Non tarderà a venire la conferma.
86 — Per tutta la storia dell’umanità si rintraccia il riconoscimento dello Spirito Santo, il Consolatore, e molte altre analoghe concezioni che si rivolgono al Mondo sublime. Sono testimonianze di ogni epoca e popolo e dovrebbero far riflettere anche l’ignorante. Non è possibile che tutti si siano sbagliati! Gli uomini hanno percepito, nelle più varie condizioni, la stessa Origine suprema e ineffabile. Hanno considerato lo spirito come la pietra filosofale. Si trovano i segni multiformi della grande Realtà che i popoli hanno tramandato. Non si tratta di una suggestione interessata, è la scoperta della verità. Cercate nell’antico Egitto, in Babilonia, fra le culture Maya, ancora ignote; troverete ovunque gli stessi elevati concetti figurati da simboli arcani.
La scienza dunque può guidare al Mondo superiore.
87 — Lenire è una virtù del Mondo superiore, bisogna dunque che ciascuno a sua volta la dimostri dovunque esiste una scintilla di bene. Non stancatevi di cercare il potere della Grazia. Così, in perenne vigilanza, potete assumere il servizio del Mondo superiore. Non è un privilegio di cui farvi vanto: l’orgoglio non è commensurato, ma è lecita una gioia particolare.
88 — La comunione con il Mondo superiore arricchisce grandemente la coscienza. Le sue elevate trasmissioni giungono a segno in vario modo: le si può apprendere durante il sonno in pieno stato di veglia o come lampi di pensiero. Non è il caso di rammaricarsi se questi sembrano essere subito dimenticati, in effetti sono solo calati nella coscienza. Non è da escludersi che fossero proprio destinati alla sua regione più intima. Si manifesteranno in seguito, ma per il momento vivono in essa e l’arricchiscono.
Si dice che la coscienza cresce come i fili d’erba: nessuno li vede crescere di ora in ora, così come è inavvertibile lo sbocciare dei fiori. Solo a distanza di tempo si notano i mutamenti della coscienza, e possono essere indescrivibili. Essa procede per sintesi, non con altri metodi limitati. Avanza dal centro includendo sempre nuovi cerchi di comprensione.
Anche uno scienziato riceverà, similmente, trasmissioni non limitate all’aspetto materiale, che ne espanderanno l’orizzonte mentale. La mente sarà allora come il fodero di una spada fiammeggiante. Il Mondo superiore offre compiti di grande respiro. Le limitazioni terrene riducono quel pensiero alla parola umana, ma le profondità della coscienza serbano intatto il simbolo celeste.
89 — È bene considerare la comunione con il Mondo supremo altrettanto indispensabile che l’aria pura. Non si vive in un’atmosfera fetida e intossicata: anche i più ignoranti sanno che il veleno è pernicioso.
Si nota inoltre che migliorando spiritualmente ci si libera da quegli odori spiacevoli che sono naturali degli organismi grossolani. Pensate che il Mondo superiore trasforma persino la composizione del sangue. Non crediate che queste siano reazioni prodigiose, al contrario sono le più naturali. Chiunque rientra dall’aria aperta e pura conserva una certa fragranza: altrettanto avviene della coscienza toccata dalla Grazia.
90 — Anche il pensiero terreno può muovere oggetti solidi: pensate allora quale possa essere la potenza creativa del Mondo supremo. Gli uomini affermano che dal contrasto delle opinioni scaturisce il vero, e senza saperlo dicono una grande verità. Proprio: il potere creativo dell’energia mentale è appunto quel segreto di cui parlano i saggi. Non da un solo pensiero, precisamente, ma dall’intersezione di correnti di pensiero nasce la spirale della concezione. Si potrebbero citare molti esperimenti scientifici da compiere, ma per prima cosa bisogna accertare la forza fisica del pensiero. Se essa riesce a spostare oggetti leggeri sarà possibile immaginarne la progressione nell’infinito. Calcoli fisici, non speculazioni spirituali o etiche, daranno l’idea della magnitudine superiore. L’uomo deve rendersi conto che la sua energia produce effetti immensi. Ciascuno ha in sé il potenziale del pensiero e può farne uso razionale e scientifico o dilapidarlo a danno di tutto ciò che esiste. La preghiera dunque può essere un grande esperimento e una prova scientifica.
Quando dico AUM penso al bene del mondo.
91 — Non si pensi che la vera scienza abbia nulla a che fare con la preghiera per il massimo Bene. Qualsiasi realizzazione può essere vicinissima al Mondo superiore, ma ciascuno può applicare la propria osservazione, e all’altro capo del mondo si riceveranno correnti mentali che, intersecandosi, creeranno un vortice di possibilità nuove. Di certo il Mondo supremo è la più splendida di tutte.
92 — Grande è il dominio umano: in sommità tocca il Mondo superiore con i suoi eroi, le grandi Figure spirituali; alla base si disperde in una polvere cosmica che fornisce le pietre ai pianeti vicini. Fra questa e la vetta del grande eroe spirituale la distanza è immensa. Se si assume che ciascun uomo dispone di un potenziale dell’energia fondamentale è a mala pena immaginabile quale cattivo uso se ne sia fatto: è un abisso così ampio che concepirlo è arduo. L’uomo considera ciò che gli è spiacevole come difficile, e facile ciò che non lo intralcia; ma è una visione convenzionale che produce veri e propri baratri. Per abitudine non accetta il Mondo superiore nella sua coscienza, eppure non sarebbe difficile riempire quel vuoto con l’infinito della vita. Che splendida cosa realizzare quel Mondo, anziché caricarsi di ceppi!
Perché ricominciare sempre tutto da capo, quando è possibile salire all’infinito?
93 — Qualsiasi sentimento può essere coltivato. Anche il coraggio, dunque. Ci si possono proporre esercizi di impavidità, anziché lasciarsi andare a sentimenti di terrore.
Le apparizioni non sono più reali che ombre sulla sabbia, e si sa quale ne è la causa. Anche nel Mondo sottile esse sono possibili, ma non temetele: dite a voce alta il Nome del Maestro.
94 — Il fuoco è molto, e ciò spiega le ondate che abbruciano e affaticano. C’è un rapporto tra i fuochi sotterranei e supermundani, ma le loro reazioni sono molto diverse. Gli uomini non vogliono ammettere di avere influsso su quelli inferi. Segnali astrologici li invitano alla cautela, ma essi non fanno che accrescere il pericolo. Che importa a certi bipedi se, causa loro, una fiammata devasta un altro continente!
95 — La legge del Cosmo è adamantina, e nello stesso tempo appare fluttuante. Anche il karma, del resto, può variare nell’affermarsi, e infatti gli intervalli fra le incarnazioni possono andare da pochi istanti a interi millenni. Chi non sa resta sconcertato da questa stabilità che, in pari tempo, è talmente variabile; ma ciò dimostra soltanto che si è incapaci di contenere gli opposti.
Gli uomini inoltre non riescono a capire quale energia sia il fattore decisivo. In tutte le vastità del Cosmo questo elemento è il pensiero, che agisce sul karma, determina le date, apre e chiude le porte. Il pensiero emana ali raggianti dalle spalle. Conduce al Mondo superiore o precipita nell’abisso. La legge, nel suo operare, dipende dal pensiero. Se questo è saggio, protegge come uno scudo dal caos, e in verità ne domina la furia.
La legge del Cosmo è immutabile, ma illuminata dal pensiero e quindi degna del fine. La commensura, una volta intesa, insegna a capire la legge fondamentale.
Ricordate sempre la virtù creativa del pensiero. AUM!
96 — Molti ritengono impensabile alterare il karma, ma sbagliano, poiché non tengono in conto la Giustizia cosmica. È possibile raggiungere all’istante le massime realizzazioni. Dove il piede cammina il pensiero vola. In certi culti si addormentavano i neofiti e per ipnosi li si costringeva a sperimentare a grande rapidità tutto il difficile percorso del loro modello vitale karmico. Così imparavano che la legge è inevitabile ma anche che è possibile accelerarla. Il pensiero crea la vita.
97 — Non solo è difficile comprendere bene la legge del karma, ma ancor più lo è intendere quella elementare della rinascita. Eppure le Sacre Scritture dei tempi più remoti accennavano sovente al cambiamento di vita. E sovente dal Mondo sottile se ne è data notizia agli uomini. Non è insolito che qualcuno rammenti qualcosa delle proprie vite anteriori. Per lunghe epoche si è riconosciuta questa legge, per poi tornare a dimenticarla, e si giunse persino a vietare di pensarla. È difficile capire le ragioni di questo insulto all’evidenza. Talvolta si sarebbe potuto pensare che i saggi costringessero gli uomini a rivolgersi solo al futuro, ma una tale saggezza sarebbe unilaterale.
Bisogna aspirare a un sapere illimitato. Non si deve costringere l’uomo all’ignoranza, cioè privarlo del diritto di migliorarsi. Sappiate e ricordate che il Maestro traccia una linea netta tra passato e futuro.
Dunque non chiudete gli occhi sulla realtà. La legge della rinascita è giusta. Il seme dello spirito è inviolabile e perpetuo. L’Infinito genera l’Eternità, e chiunque può immaginare l’uno e realizzare l’altra.
Non contrastate quei fanciulli che parlano di vite passate: essi sanno ciò che è avvenuto attorno a loro. Oggi poi le rinascite si susseguono sovente con rapidità: molti si affrettano a rientrare dal Mondo sottile, e ciò manifesta lo sviluppo e l’accelerarsi dell’evoluzione, nonché un riavvicinarsi fra i mondi.
98 — Ci vuole fatica per convincere gli uomini a osservare i momenti principali delle loro vite a mano a mano che si verificano: sono così incapaci di distinguere fra importante e negligibile. Di solito gli incroci più complessi dell’esistenza passano inosservati. La scuola dovrebbe assistere in quest’opera di illuminazione.
99 — Riesce all’uomo molto difficile anche notare ciò che più è importante in sé medesimo. Se un medico diagnostica un tumore interno maligno si affretta a incidere, sì da estirpare il pericolo, ma il codardo preferisce salvare l’epidermide, condannandosi così a morire, per la crescita del male. Bisogna insomma saper scegliere, se si vuol salvare il salvabile. Analogamente, per tornare al Mondo superiore, bisogna trovare il tempo di riflettere sulle questioni essenziali.
100 — Un palinsesto triplice: ecco un simbolo esemplare per comprendere i segni stratificati dei tre mondi. Pensate a una pergamena su cui si fosse scritto dapprima un trattato di cosmogonia, poi un sonetto d’amore e infine i conti di un commercio di tessuti e pellami. Sarebbe arduo leggere, sotto queste ultime cifre evidenti, le effusioni del cuore, e pressoché impossibile decifrare il trattato sulle cose più importanti. Non avviene lo stesso dei segni lasciati dai tre mondi? Pure, come un erudito riuscirebbe a leggere anche il palinsesto più complicato, la coscienza illuminata può capire il vero senso delle iscrizioni proprie del Mondo supremo.
Non scambiate gli intricati conti del mercante per le leggi dell’Universo.
101 — L’ignorante, quando discute, fa ricorso a qualsiasi paragone. Nega e rifiuta, ma sempre senza indicare una soluzione. Schernisce anche la comunione più elevata, e non saprebbe mettere insieme tre parole.
102 — Quando si avvicina al trapasso nel Mondo sottile l’uomo si fa pio. Non s’avvede che questa astuzia dell’ultimo momento è quasi una bestemmia. Ne risulta, anziché la conoscenza del Mondo superiore, un tardivo pagamento per un buon posto a sedere, mentre quell’approccio dovrebbe cominciare i primi giorni della vita terrena.
È la preghiera del cuore, e non le ritualità convenzionali, che avvicina al Mondo di Bellezza e ne fa un sostegno quotidiano. Se il Calice è colmo di grandi pensieri, ci si accosta all’Altissimo. Si possono compiere gli esperimenti migliori se li si guida al Bene. E il Bene, quando è una realtà vivente, apre i Cancelli del Mondo superiore.
103 — Certuni, che pur sanno del Mondo sottile, credono di poterne rimandare l’approccio e perfezionare il proprio pensiero, ma sbagliano, poiché è in Terra precisamente che bisogna riorientare la mente. La si può poi coltivare, una volta impresso l’impulso fondamentale. Il pensiero deve essere saggiato in Terra. Sarebbe deplorevole entrare nel Mondo sottile in uno stato confuso e distratto. Se la coscienza è limpida tende a salire, come una mongolfiera. Nulla e nessuno può trattenerla in basso, se stabilmente anela al Bene; perciò non si deve rimandare l’educazione del pensiero. Non c’è altra via più diretta per comunicare con il Mondo superiore.
104 — Meditare nella quiete sul Mondo superiore equivale al migliore dei rimedi. In tal modo si giunge a percepire la relatività di tutto ciò che esiste. Non è un processo costrittivo: al contrario, rafforza il corso del pensiero. Quando il mondo affonda nella confusione, proponete le cose più semplici.
La vita fisica non può essere finale, è uno stato di transizione buono solo per approntare il necessario per il volo successivo, il che vuol dire affinare il pensiero. È il pensiero soltanto che dà le ali.
105 — Certo vi porranno frequenti domande sul rapporto con il Mondo sottile durante la vita terrena. Fareste bene a rispondere che si tratta di un contatto continuo. Non c’è una sola azione fisica cui non corrisponda una sua reazione. Qualunque pensiero terreno evoca gioia e assistenza, oppure emissioni distruttive e malevole. Anche gli spiriti deboli sono pronti e solleciti nel riguardi del pensiero terreno. Naturalmente se quest’ultimo è potente stimola le vibrazioni del Mondo sottile, ed è quindi comprensibile che esso risuoni in risposta. Se dico che una piuma che cade da un’ala provoca un tuono in mondi lontani non è solo per allegoria, ma per rammentare la cooperazione in atto fra tutto ciò che esiste. Bisogna abituarsi alla verità che il vuoto non esiste, e comprendere a fondo l’importanza della missione, del dovere e del compito umani.
Quando si assume la comunione con il Mondo superiore l’uomo compie un gesto audace, ma sacro. Il Mondo sottile ascolta e comprende. Una tale comunione attrae una moltitudine di ascoltatori — pronti a collaborare — quindi l’egoismo va escluso dalla preghiera; le migliori di tutte restano la rinuncia e la volontà di Bene.
L’Insegnamento deve sempre insistere sull’efficacia di quel legame, poiché è il solo garante del grande Servizio.
106 — Non datevi pena se non sempre giunge risposta. Non stupite se questa vi coglie in un momento inatteso. Cercate di capire le condizioni della sfera sovramundana, e soprattutto la sua grande attività invisibile. Ma già sapete che quelle Forze non conoscono riposo. Che quel Potere luminoso guidi i pellegrini nella notte.
107 — Leggerezza mentale, curiosità, sospetto e miscredenza sono tutti rampolli della stessa famiglia oscura. Figuratevi un grande matematico che elabori formule complesse in una scuola elementare: quei gravi problemi non solo non verrebbero compresi, ma sarebbero immediatamente scherniti. Se dunque qualcuno volesse accostare il Mondo superiore per curiosità ci sarebbe da attendere, come conseguenza, solo dubbio e tradimento. Se la coscienza è ancora di tale livello da nutrire curiosità dove solo dovrebbe esistere il rispetto per ciò che è grande, è certo che troverà solo spazzatura. Come pensare di giungervi per curiosità? Meglio mettere la mano sul fuoco, che almeno il sospetto sarà carbonizzato!
Venerate nel cuore il Mondo supremo come la verità più bella ed essenziale della vita fisica.
108 — Qualcuno dirà che l’invito ai mondi superiori gli è arcinoto. Tanto peggio per lui, che è rimasto sordo all’appello, poiché tale sordità è imperdonabile. Eppure molti considerano quei richiami come fuori luogo tra le faccende della vita: quanto sono ancora lontani dal comprendere l’Essere nonostante milioni di anni di esistenza planetaria. Tanto più sonoro quindi sia il vostro appello.
109 — Licenza e volgarità hanno ormai raggiunto limiti incredibili. La ferocia brutale ha invaso le città e demolite tutte le strutture spirituali. La coscienza della maggioranza è ricaduta nello stato più oscuro. Il frastuono delle macchine sormonta i gemiti dello spirito. Chiamare al Mondo superiore è ormai un appello alla salvezza.
110 — La vittoria è totale solo se la fiducia è senza riserve. Questa soltanto avvicina al compimento. Non si può far capire dall’esterno in che consista una simile fiducia; solo il cuore vale a trovare questa via di salvezza.
Il Guru non ha bisogno del rispetto altrui, ma la fiducia in Lui riposta è l’unico legame vitale con il Mondo supremo. Comprenderlo in Terra consente di applicare la Stessa misura per tutti i livelli gerarchici. È vero che quel rispetto è la base stabile di un popolo intero. Distruggerlo equivale a interrompere qualsiasi progresso.
Ricordate dunque il valore della fiducia totale.
111 — Il Mondo superiore fu alla base di tutte le strutture umane, sociali e dello stato. Anche se il popolo restò inconsapevole dell’origine prima della sua organizzazione sociale, in certe condizioni transitorie si ritrovano le tracce di quel legame vivente. Non è bene sottovalutare l’antichità del pianeta e delle sue creature; più giusto sarebbe il contrario. Ma non dimenticate che i continenti si sono mossi molte volte, e anche oggi, presso i due poli, ci sarebbe occasione di grandi scoperte. Cautela, dunque, nel valutare il problema planetario. Prima ancora delle razze selvagge esistono segni di popoli saggi da lungo scomparsi. In base alle sopravvivenze di certe leggi si può affermare che l’impulso a comprendere il Mondo superiore è attivo da tempo immemorabile.
112 — È giusto ritenere che gli animali detti sacri non fossero divinità, ma conseguenze naturali di condizioni locali. Anche oggi si parla di sacri doveri, intendendo con ciò non un rito religioso, ma doveri morali. Le condizioni dell’antichità imposero sovente una cura particolare di certi alberi e animali. L’essere sacri li rendeva inviolabili, così preservando ciò che avevano di indispensabile e prezioso. È la stessa forma di protezione che oggi si chiama “riserva”. Vedete come bisogna andare cauti nei confronti di concetti poco chiari. Tanto si è sovraccaricato il dominio religioso che, per la sua stessa antichità, gli osservatori superficiali sono del tutto incapaci di separare l’essenziale dagli strati che lo circondano. Anche oggi il tempio è un luogo di incontro dove si assiste alla cerimonia, ma anche si baratta, si commercia e si discute di affari. La confusione continua a crescere. Non siate quindi troppo severi nei confronti degli “animali sacri”, e di altri simboli arcaici, da lungo dimenticati.
113 — La preghiera dev’essere gioiosa, poiché la comunione con il Mondo superiore non può che essere estatica e solenne. Ma quella gioia è una saggezza speciale, possibile solo se si è commensurati con il fine. Se la fiducia è piena e totale, la gioia è salutare e vibrante di coraggio se la via è unitaria.
Molto si parla del Samadhi, ma quanti sono ad averne sperimentato i vari livelli? La gioia libera da qualsiasi sofferenza, quindi è la via del Vero.
114 — Dell’AUM si sono illustrati molti particolari, in varie scritture: la sottigliezza delle vibrazioni, la saggezza del suono, la bellezza della struttura. Ma se il cuore è morto, anche l’espressione “apriti sesamo!” non serve ad aprire la porta.
Ecco dunque necessario ripetere della necessità della commensura e di irrobustire l’essenza del cuore. L’AUM non è accessibile quando manca il cuore.
115 — Una delle ragioni della rarità del Samadhi sta nel fatto che non si sa come comportarsi nei suoi confronti: si cerca di interrompere fin dall’inizio quello stato insolito di esaltazione. Inoltre non si lascia in pace chi stesse per raggiungerlo, e con ogni sorta di grossolanità gli si può causare una scossa pericolosa. Eppure anche nella vita più ordinaria è indispensabile un certo riguardo sollecito e reciproco. Chi ha subito una scossa repentina dev’essere lasciato in pace, ma questa precauzione, così elementare, è osservata solo di rado.
È pertanto impossibile conferire il Samadhi fintanto che l’uomo non arriverà a comprendere come trattare con le energie superiori. Quindi qualsiasi pensiero relativo alla realtà del Mondo superiore è benefico di per sé.
116 — Il grande Servizio ha in vista l’umanità intera. Non la nazionalità né qualsiasi altra divisione deve costituire un limite alla sua attività. Non è facile evitare le molte stratificazioni depositatesi nei millenni. Solo la realizzazione del Mondo superiore disperde questi resti di superstizione e di atavismo. Per di più, non è giusto lasciarsi andare a valutazioni arbitrarie a proposito di pregiudizi karmici. La giustizia, specie in condizioni sfavorevoli, è sempre segno di retto discernimento. Oggetto del giudizio è l’individuo, quale unità responsabile. È difficile valutarlo a dovere, senza cedere alle convenzioni, ma la sincera dedizione al Servizio apre gli occhi e consente di vedere ben chiaro il seme dello spirito.
Dunque è il Mondo supremo, ed esso soltanto, che conferisce questa superiorità di giudizio.
117 — La composizione chimica delle lacrime e della saliva varia con lo stato spirituale, cosi come quella di ogni singolo respiro. Ma anche se quest’ultima, in condizioni ordinarie, è difficile da indagare perché superficiale, un sospiro che diffonde un fremito nell’organismo è indicativo. Si nota che talvolta un sospiro profondo produce come uno spasimo interiore. Sono contrazioni nervose che denotano una maggiore emissione di energia psichica. Secondo il tipo di impulso ciò va a stimolare l’attività di certi organi e qualifica la chimica del respiro stesso. Quando si pronuncia l’AUM si emette un respiro la cui natura è molto benefica.
118 — Per alcuni, l’uomo muore di continuo, a poco a poco; altri invece sanno che rinasce in ogni istante. I primi la pensano così per paura, gli altri per letizia. Quelli dicono morte a sé stessi, gli altri riconoscono la vita. Così in grande misura l’uomo predetermina il suo futuro. C’è da essere certi che chi prepara la propria morte non conosce il Mondo supremo. Forse è, esteriormente, religioso, ma il suo cuore è lontano dal vero.
Affermare la vita equivale ad affermare la Luce. Lo spirito umano è immortale, ma questa è una semplice verità per lo più non compresa, poiché si è molto più solleciti per il corpo che per lo spirito.
119 — La vita costringe a salire, la morte è una discesa. Per principio l’uomo preferisce intendere quest’ultima come distruzione. L’esistenza stessa manifesta il proprio eterno rinnovarsi; ciascuno muore al giorno prima e rinasce al domani. Ogni giorno i tre principi si rinnovano; ogni giorno e ogni ora ci si accosta al Mondo superiore o si recede.
Che ciascuno promuova la propria ascesa con la qualità del pensiero, e la propria percezione di quel Mondo.
120 — La quiete è la corona dello spirito.
121 — L’aura è un composto di molte qualità, valutabili non solo dalla sua ampiezza, ma anche dalla sua tensione interna. Invero, l’aura più tesa è lo scudo più resistente, ed esercita l’influsso maggiore sull’ambiente. Molte volte le radiazioni di un’aura hanno bei colori, ma sono povere di tensione.
Questa si rinforza comunicando con il Mondo superiore, allorché l’egoismo scade e si accende l’impersonale. Pertanto ogni rapporto del genere intensifica le radiazioni.
È un argomento degno di osservazione scientifica.
122 — Quando si è in rapporto con il Mondo supremo è veramente possibile osservare che la posizione delle gambe — piegate o incrociate — riveste una notevole importanza. Tocca al medici stabilire quale influsso essa eserciti sulla circolazione del sangue, sui centri nervosi e sulle vie respiratorie. Chi sa qualcosa della lubrificazione degli organi respiratori conosce bene il significato di questi passaggi.
123 — In tutti i fenomeni specialmente benefici la partecipazione di un medico saggio è indispensabile. Non crediate che Noi evitiamo le indagini scientifiche; all’opposto, apprezziamo qualunque pensiero che abbia base rigorosa.
124 — Di fronte al pericolo la tensione delle forze umane si moltiplica, e nello stesso modo l’estasi causa un afflusso di forze sovramundane. Una volta raggiunto tale livello di tensione è possibile prolungarne la durata, cioè può continuamente accrescere l’afflusso di forza. Basta che la Fonte sia costante e prossima. Ecco perché è urgente realizzare il Mondo superiore, e la scienza stessa vedrà in ciò la forza motrice dell’evoluzione. Non solo il rapporto intimo con il Mondo supremo è auspicabile come un sogno, ma è anche possibile realizzarlo con metodi fisici. Qualsiasi approccio fra i mondi è sempre una vittoria sulla carne.
125 — Gli eventi mondiali sovente non sono causati dal1e azioni stesse, ma dal loro approccio. Molte cose gli uomini creano sotto il segno della gioia quando non c’è causa apparente; e sotto il segno del terrore della guerra quando ancora non è scoppiata. Molto si compie sotto tali segni, e pertanto quei riflessi rivestono grande importanza e valore nei mutamenti della vita. Se ne potrebbero citare molti esempi. A che serve la guerra stessa con tutti i suoi disastri, se basta un miraggio per eccitare l’energia? Molto oggi viene compiuto sotto impulso di un miraggio. Maya a volte è una potentissima forza motrice.
Pertanto è necessario esaminare attentamente i segni che compaiono. Comprenderli significa veramente accelerare l’evoluzione.
Che fra tutti i segni supremo sia dunque il Principio guida.
126 — Riuscire a determinare un’azione per impulso solo di un semplice segno è buona sorte. Le massime ricostruzioni procedono inavvertite: solo i risultati stanno a mostrare quanto si è compiuto. Perciò in ogni evento si vedono le azioni prodotte dai segni. Il simbolo altro non è che allusione a un segno. Il successo di popoli interi dipende da un simbolo.
Ritengo possibile marciare sotto il Segno supremo durante le traversate più pericolose.
127 — Il Mondo supremo deve essere realizzato in modo libero, spontaneo e benefico. Per tale questione trascendente l’imposizione è fuori luogo. Tutti i maestri devono dunque interpretarlo come una suprema letizia, che nessuno potrà scambiare per costrizione. Nessuno biasima chi trasmette gioia autentica. Ma quanta ispirazione deve crescere nell’uomo perché questi sia araldo di gioia! Se un maestro è giunto a tanto, merita ogni rispetto.
Il Mondo superiore è la pietra di paragone della coscienza.
128 — Perché tradire il proprio Guru è un delitto così odioso? I primi tre anni sono dedicati a verificare la propria coscienza, ma trascorsi che siano la scelta del Guru è definitiva. È una legge di grande valore. Egli è infatti il tramite per conoscere il Mondo superiore. È un mezzo terreno che rende facile quel rapporto, perciò è inammissibile scegliere il Guru per poi tradirlo: sarebbe come recidere per sempre il legame con il Mondo superiore. Ciò fatto, interrotto quel filo di salvezza, si precipita sotto gli influssi più tenebrosi. Si è ancora capaci di muoversi, di mangiare, di dormire e calunniare, ma la lebbra infame si è già insediata. I traditori vegetano, senza più dignità umana. Vedete come sono saggi i precetti che si pongono come passi viventi per l’approccio al Mondo supremo.
129 — C’è da rallegrarsi quando un medico vuole studiare le basi del rapporto fra i mondi. Quando il triplice segno porta alla tri-unità diventa necessario e indifferibile studiare l’organismo umano, nel quale sono ovunque rintracciabili le basi trinitarie. Egli deve però sapere del Mondo sottile e del Mondo superiore: solo a partire da questi concetti potrà capire gli stati sottili del corpo umano, e per lui AUM non sarà allora un suono vano.
130 — Chi annotasse anche solo gli eventi esteriori di quest’anno documenterebbe assai bene il decorso dei conflitti mondiali. Nonostante la sua esteriorità, questa collezione di fatti costituirebbe un documento storico di grandissima importanza. Naturalmente i segni oggettivi non sono che faville dei moti interni, e solo i più devoti non si lascerebbero spaventare da quelle orride perturbazioni.
Si potrebbero in tal modo scorgere anche i rapporti fra certe personalità e gli eventi stessi. Nessuno riesce a immaginare fino a che punto alcuni impersonano in sé i moti mondiali.
131 — Un bimbo impaurito si attacca alle sottane della mamma, non per supplicarla, ma perché si sente rassicurato e protetto. Similmente, prima o poi, un uomo colto dalla sciagura si volge al Mondo superiore: non ha allora null’altro; gli astanti, non richiesti, gli danno consigli capaci solo di confonderlo, ma egli sente nel cuore un fremito segreto che lo unisce al Supremo.
132 — Fra le molte definizioni di AUM segnate anche questa: A è il Pensiero, la Base; U è la Luce, la Causa prima; M è il Mistero, la Sacralità.
133 — Altra domanda: “Perché insistere su questa trinità di aspetti, se si sa che ne esistono altri?”. Abbiate ben chiaro in mente che le vie sono due: l’analisi e la sintesi. Esistono molte condizioni intermedie, sì che i mondi sembrano un tutto ben connesso. Ma torna poi necessario distinguervi due gruppi principali, e quindi tornare alla triplicità della struttura.
Anche sulla Terra si distingue una grandissima varietà di livelli spirituali, sì che talvolta alcuni sfiorano il contatto con il Mondo sottile, dato che la coscienza di certi suoi strati non superano di molto la terrena. I mondi insomma non solo si toccano, ma persino si sovrappongono. In tutta la natura è chiaramente manifesta questa regola di consecuzione: persino i cataclismi, che pure paiono trascendere i limiti delle sfere, rispondono soprattutto a certi ritmi ultraterreni.
Non cercate quindi di tracciare confini definiti per le varie categorie. L’uomo ha talmente perduto la chiarezza dei concetti che deve passare per le Porte più semplici.
134 — All’uomo è indispensabile realizzare e conoscere il Mondo superiore. Le religioni sono responsabili di guerre atroci. Le crudeltà più efferate sono nate dal pensiero spasmodico dedicato a quel Mondo. È un’orribile situazione, segno che non se ne intende affatto la magnitudine.
Realizzare il Mondo della Bellezza darà corso a un flusso di autentico pensiero. Chi lo conosce non è certo un distruttore, ma un creatore pieno di saggezza. In spirito, in vetta, l’uomo comunica, partecipando, con il Potere supremo.
Solo dunque tale vera comprensione riporterà il genere umano nelle giuste condizioni di equilibrio.
135 — L’equilibrio è la base dell’Esistenza. Che avviene quando lo si perde, nella vita terrena? Quando si è distratti e malati — allora si va a tentoni, vacillando, si barcolla fra gli oggetti. Non è forse lo stesso quando si perdono la salute spirituale e l’equilibrio del rapporto con il Mondo superiore?
Interrogate uomini di fedi diverse sulla stabilità della loro concezione a tal riguardo. Ne otterrete una quantità di risposte incerte ed evasive. Alcuni rifiuteranno persino di rispondere, col pretesto ipocrita di non volersi impegnare in sì elevato argomento. Altri ripeteranno formule sapute a memoria ma assenti dal cuore. Un terzo gruppo sosterrà che il mondo fu creato duemila anni prima del Cristo. Insomma, invece di risposte spiritualmente valide, pervase di amore solenne, avrete mucchi di foglie secche.
Eppure è la vita stessa, riflesso di una esistenza invisibile, che dovrebbe stimolare la coscienza umana. Metà di essa trascorre in uno stato non ben conosciuto, non ancora ben spiegato dalla scienza. Per di più, orecchi e occhi sensibili percepiscono molte cose che trascendono il dominio della vita ordinaria.
L’uomo chiama “equilibrio” uno stato di stolida indifferenza, ma la natura suggerisce che l’equilibrio, invece, è tensione. Intendetela come ciò che apre la via delle scoperte.
136 — Fra le più sublimi parole non dimenticate che di ogni dono una parte dovrebbe essere destinata all’uso comune. È un principio fondamentale da comprendere non solo in senso materiale ma anche spirituale, come legge che favorisce l’equilibrio.
137 — Finora si pone in dubbio l’esistenza sugli altri mondi. Anche il migliore fra gli astronomi esita a pronunciarsi al riguardo. La causa sta nell’orgoglio dell’uomo, che non vuole ammettere la possibilità di incarnarsi altrimenti che nelle condizioni terrene. Ma anche il timore che incute l’Infinito vi ha la sua parte. Non sono certo molti che hanno il coraggio di pensare a una stella gigantesca e remota come Antares, che, nell’oceano della Via Lattea, presuppone altre regioni di Spazio infinito. Ciononostante, è bene pensare ai mondi lontani come abitati.
Non è possibile visitarli nello stato fisico terrestre, ma gli spiriti migliori già sono riusciti ad avvicinare quei pianeti nel loro corpo sottile, e hanno serbato memoria della loro struttura di superficie, dei colori, degli abitanti. Sono esperienze rare, ma reali, capaci di rassicurare la coscienza di fronte all’Infinito. Oltre ai tre mondi invisibili è dunque necessario riconoscere questi altri, sedi di esistenza. È indispensabile comprendere quegli oceani di pensiero da cui fluisce la musica delle sfere. Rivolgete quindi con diligenza il vostro pensiero a quei lontani fratelli, collaboratori e Protettori. Che i mondi lontani siano abitati non è una mera fantasia. Si cammina meglio sulla Terra quando si conosce la grandiosità che la circonda.
138 — Più volte i saggi hanno consigliato di attenersi alla Terra. È forse un precetto che contraddice l’altro, di pensare all’Infinito? Niente affatto. Siamo incarnati su questo pianeta, e le ragioni sono molte. Se tocca a noi vigilare sulla Terra dobbiamo saperla amare: non si può veramente curare ciò che non si ama.
Questo mondo è pieno di ricchezze inesauribili, ed è possibile perfezionarne la salubrità e quindi rafforzarlo. Ma, stabilite che siano le condizioni ottimali, non si deve per questo dimenticare la Magnitudine suprema. Ecco il vero equilibrio.
139 — Nel tesoro del mondo sono presenti molti precetti e leggende che affermano il Mondo superiore. L’uomo non può certo giustificarsi con il pretesto che gli manchino le indicazioni per la conoscenza. Eppure è normale sentir lamentare l’assenza di notizie sulla via superiore. Che ipocrisia! Quegli scontenti non si danno la pena di cercare la Fonte. Al converso, si notano altri che, nonostante le condizioni più avverse, trovano la forza per scoprire la Luce. Noi vigiliamo su questi portatori di luce, alle prese con le difficoltà più incredibili.
La Legge è stata proclamata; la via è stata indicata, chi cerca trova.
140 — Il pensiero è il fedele amico del cercatore.
Il pensiero governa ogni cosa: è persino inerente a qualunque moto muscolare. Il pensiero guida e afferma. Trova la via delle Norme e dei Decreti. Se non è schernito insegna a discriminare fra superiore e inferiore. Vive in perpetuo e all’infinito. Genera il moto e realizza il ritmo. Il pensiero non vi abbandona, né di giorno, né di notte. Quando i suoi processi sono rivalutati, eleva la coscienza.
141 — A ogni istante l’uomo o crea o distrugge. Il mondo è pieno di pensieri in conflitto. Pensieri distruttivi hanno impiantato i semi di molte malattie. Un gran numero di delitti si compiono a grande distanza con pensieri intrusivi eppure è quasi impossibile far sì che l’uomo realizzi che la sua supremazia sta proprio nella continua attività mentale, e fargli capire che ne è responsabile. Il cuore pulsa di continuo, e il pensiero non ha tregua. Ma nessuno ne parla.
L’uomo o crea o distrugge.
142 — Poveri pazzi, che non sanno ciò che hanno! Gli sperperi vengono di norma biasimati, ma chi mai si trattiene dal dissipare il pensiero? Quel grande dono, acquisito a caro prezzo, non viene forse dilapidato? È il prezioso dono del Maestro e lo si sciupa in azioni ignoranti. Gli uomini in verità sarebbero pronti a tradire il loro stesso pianeta, pur di avere nulla da pensare.
Molte volte abbiamo insistito sull’importanza del pensiero, e torneremo a farlo. Bisogna infatti somministrare più volte le dosi di una medicina al malato, e dunque Noi non Ci stanchiamo di ripetere il primo principio: AUM.
143 — Consideriamo ora il secondo segno del nome trinitario, la Causa prima, la Luce. L’idea di Luce è stata così confusa con quella consueta di illuminazione che non si riesce a concepirla come energia. Senza pensare a quell’Infinità in cui Luce, mente ed esistenza si fondono nell’unità, ma semplicemente restando nei limiti della comprensione terrena bisogna imparare a conoscere la Luce come energia salutare, senza cui la vita è impossibile. È invero l’araldo pervasivo della salvezza. Si discerne bene la differenza tra il fuoco e la Luce cosmica. Le creature viventi non sono attorniate dal fuoco, sono radiose. Un pensatore benefico è attorniato da una iridescenza, e con tale luminosità dona salute. Quante volte abbiamo predetto il valore futuro di simili irradiazioni. Abbiamo affermato che in base a questo criterio si trasformerà la struttura stessa della vita. È giusto dire che la Luce è il principio che rigenera. Luce e Pensiero sono così affini che quest’ultimo può essere chiamato luminifero.
144 — “Buio pesto!”: così grida chi piomba nella disperazione. “La luce se ne è andata”, esclama chi ha perso la speranza. Assolutamente tutto ciò che riguarda il futuro è connesso con la Luce. Ma l’uomo è incapace di gioire della Luce in quanto energia. Quando somministrano luce a fini terapeutici senza afferrare l’occasione di apprezzarne il valore sia il medico che lo scienziato sono in colpa. I raggi luminosi agiscono su ogni sistema: muscoli, ossa, nervi. Il cervello vive di luce: la sua sostanza vitale ne abbisogna. Si potrebbe continuare a elencare dipendenze fisiologiche, che avvalorano l’Insegnamento della Luce.
Bisogna essere capaci di concentrazione per osservare che fra le radiazioni degli esseri viventi e i raggi cosmici dall’Infinito esiste un notevole rapporto: i raggi spaziali si tendono come fili d’argento. I fenomeni elettrici sono condensazioni di luce. La mano dell’uomo evoca un fuoco prodigioso dallo spazio. Sapete che da un semplice tocco può scaturire una fiamma che non brucia. Sono manifestazioni rare, ma reali, e mostrano il valore della spiritualità elevata durante una trasmissione di correnti spaziali. Sono però segni da constatare con tutta calma. La luce non si combina con l’irritazione e la paura.
145 — Il terrore è un magnete oscuro particolare: facile immaginarsi ciò che attira! Si nota che la paura indebolisce la vista. In verità, la tenebra incombe su chi è preda del terrore.
In ogni singolo istante l’uomo evoca o Luce o tenebra.
146 — La luce del Mondo sottile non ha a che fare con la concezione fisica della luce solare. Negli strati suoi inferiori le coscienze buie diffondono oscurità, ma quanto più la coscienza e il pensiero si elevano, tanto più luminosa si fa la prodigiosa radianza. Invero i suoi abitanti vedono sia la Terra che i luminari, ma trasmutano variamente le luci terrene secondo le loro coscienze. Lo stesso avviene dei pensieri di quel Mondo: sono basati sulla stessa energia, ma il processo è originale. La legge dell’equilibrio bilancia gli eccessi mentali.
147 — Nei luoghi più puri la neve più pura è inquinata di polvere terrestre e cosmica; lo stesso si può dire dello spazio, anche senza andare troppo per il sottile. Se a ciò aggiungete una moltitudine di correnti e di raggi avete un’immagine fedele della realtà; gli esseri incarnati vi sono immersi. Dal Mondo sottile fluiscono incessanti i pensieri; talvolta qualcuno si volta ed esclama, colpito da un pensiero, ma nemmeno allora si accorge che è qualcosa che gli giunge dall’esterno. A volte si vedono scintille e persino vampate di fuoco, ma si continua ad attribuirle solo a sé stessi. Impossibile insegnare all’uomo a rispettare l’ambiente. Fino a tal punto ignora l’equilibrio che è bigotto o pieno di sé. Ecco perché gli è difficile capire il ponte che conduce ai mondi lontani.
148 — Il terzo segno, il sacro Mistero, è noto solo a pochi. Per leggerezza mentale si assume che tutto ciò che è misterioso è inutile. Per orgoglio si vorrebbe che tutto fosse accessibile, eppure, accecati dal fulmine, si grida che la Luce è insopportabile. Schiacciati dall’immensità del pensiero si lamenta che è impossibile contenerlo. Invero il Segreto sta nella commensura, che permette di elevarsi senza vacillare.
È il Mistero che mantiene il mondo: non c’è un limite all’Infinito.
149 — Anche la prudenza, come la commensura, è il Segreto. Le piante da fiori hanno bisogno di terreno adatto: ma occorre anche sapere quando e a chi affidarne i semi; così sì sviluppa l’idea del Guru: colui che sa dire, nel modo più semplice e adatto, cosa fare. Se egli serba il segreto è perché per il momento non ne può fare a meno. Non può neppure nascere il sospetto che lo faccia per dolo. Lo si accetta come Guida; e il concetto di segretezza si trasforma.
È molto importante assimilare la verità che il grande Mistero, così chiamato, non è un ostacolo, ma una precauzione sul sentiero. Se qualcuno non ha ancora iniziato il viaggio per sfiducia non c’è forza che possa farlo avanzare. Su quel sentiero è possibile voltarsi indietro, ma non ritornare. Perciò il Guru aiuta a scegliere la via migliore. Vi dirà che il segreto non è che un grande tesoro incontaminato.
150 — Perdere la commensura equivale a smarrire la via. Come dimostrare falso ciò che si ignora? Come affermare il finito a cospetto dell’Infinito? Perché ricorrere alla calunnia se non si sa di che si parla? Come opporsi a tutta la Luce e a ogni pensiero? La pazzia oscura la ragione, e del pari il tradimento della Luce sprofonda nelle tenebre.
151 — La storia umana registra il nome dei traditori. Ma dove potrebbero questi nascondersi nel Mondo sottile, quando la loro memoria sarà manifesta? Non la vergogna al cospetto altrui, ma l’insaziabile amarezza dell’infamia che hanno in cuore li getta nel ghiaccio e nel fuoco. Dove sono, allora, coloro che suggerirono il tradimento? Perché non vengono in soccorso? Nessuno viene a cercarli nelle tenebre. La condizione dei traditori è tremenda — assassini del corpo e dell’anima!
152 — Non spandete veleno senza pensarci: molti potrebbero esserne intossicati, e nessuno sa dove si diffonderà. Chi avvelena non conosce tutte le proprie vittime; ma non per sempre. Prima o poi avrà la vista per vedere la grandezza del suo misfatto. Chi avvelena condanna sé stesso.
153 — Ciascuno nasconde un segreto. Il velo del passato si solleva molto raramente: quando nella vita terrena si ha energia sottile in abbondanza. Solo trascendendo i limiti fisici si giunge a illuminare una parte del proprio segreto. E notevole il processo per cui l’energia sottile rivela le memorie accumulate nel Calice: queste allora si illuminano d’improvviso e il passato compare nella sua verità. Grande è la trasformazione dell’uomo allorché lascia la sfera terrestre. Morte, vien chiamata, ma in realtà è una nascita; perciò è pietoso quando il corpo sottile resta troppo a lungo assopito. Se invece la coscienza resta vigile quella transizione è mirabile. Si vede chiaramente l’emergere delle acquisizioni immortali, mostrandosi per quell’autentico tesoro che sono, mentre le scorie fisiche cadono via. E si comprende perché non si possano rivelare nelle grossolane condizioni terrene.
154 — L’uomo è capace di migliorare le condizioni del mondo fisico. Per farlo non gli occorrono ricchezze né potere, ma quella trepida solennità nota alla sensibilità degli eletti. Un simile fremito, di natura superiore, è già una vittoria sulla carne.
Antichi drappi, conservati in segreto, si espongono in speciali occasioni di festa soltanto: non li si lascia al vento e alla pioggia ogni giorno. È bello e buono quando il lavoro è fonte di gioia superiore nella vita.
155 — Esistono i terremoti, ma anche turbamenti dell’atmosfera. Si verificano delle concussioni che agitano la Terra, causate non solo dall’incrocio delle correnti, ma anche dalle condizioni del Mondo sottile. Durante certe scoperte non è raro risentire un qualcosa di inesplicabile: ciò potrebbe essere un segno di quel Mondo, vibrante di energia. Suggerisco di annotare e raccogliere questi fatti, altrimenti ignoti: ne risulterebbe un registro di nuove giustapposizioni.
156 — Se tanto frequenti sono le reazioni della Sfera sottile, fra chi opera e collabora nei due mondi dovrebbero esistere legami profondi e di antica data. Così è, infatti. D’altronde, questi rapporti non sono tanto di sangue quanto di affinità spirituale. Sovente questi colleghi si incontrano anche nel mondo fisico; per quanto possano essere separati da diversità nazionali e ambientali, sono uniti da un sentire comune. Fra loro è facilissima la confidenza, anche se possano darsi delle eccezioni contrarie. L’ingratitudine sprofonda nelle tenebre.
157 — La vita del pianeta può essere concepita come la totalità dei processi che vi si creano. Tanto maggiore appare allora la responsabilità del pensiero generato dai suoi abitanti. Si presume che gli uomini siano la corona del pianeta, ma se quel diadema porta incastonate scorie di carbone anziché pietre preziose, il danno si ripercuote su tutto il globo: tutte le correnti di collegamento ne vengono distrutte.
158 — Se consiglio il rapporto con il Mondo sottile, non intendo il ricorso a misure artificiali per conseguirlo.
È invece una relazione naturale, presente in tutta la vita. Basta osservarla oggettivamente; anche senza narcotici è infatti possibile vedere dattorno molti segni provenienti senza dubbio di là dai limiti ristretti dell’esistenza terrena.
Bisogna rendersi conto fino a qual punto queste osservazioni semplici e naturali possano ampliare il concetto che si ha della vita. La preghiera diventa comunione spirituale e il rispetto si libera da ogni dogmatismo per riempirsi di vita e di amore.
Senza amare non si crea.
159 — Rallegratevi per ciò che il cuore ospita, vale a dire per ciò che amate. Come si potrebbe parlare senza amore dei segni del pensiero, del Mistero, della Luce? Il Mistero, senza amore, diventa occultamento, il pensiero astuzia e la Luce un tizzone ardente: ecco come si deforma la grande Bellezza. Ma la vera via seguita per amore non tollera sacrilegi. Ciò che è solo visionario diviene reale; il frastuono del mercato trova il posto che gli compete; si capisce il valore della solennità.
Allora comincia a risplendere il grande Servizio.
160 — A volte vi capita di essere come assenti dalla vita ordinaria. A volte udite suoni dai mondi lontani. Talora sentite la fragranza e l’aria di luoghi remoti: nel bel mezzo delle vicende giornaliere riconoscete fenomeni sottilissimi. In realtà non sono illusioni, questi fuggevoli contatti, che dimostrano la potenza della creatura umana. Non ci si può costringere a udire questi appelli spaziali, che raggiungono solo i cuori aperti. I sapientoni sosterranno che si tratta di semplice autosuggestione, dimenticando che per ciò è indispensabile un comando preliminare. Comunque sapete perfettamente bene che questa conoscenza diretta è inattesa e supera l’immaginazione umana. Vi trasporta in paesi lontanissimi — le manifestazioni spirituali sono veloci come la luce. Così si comincia a comprendere quale sia la rapidità del moto del Mondo sottile.
161 — Per discernere bene bisogna essere fiduciosi e spontanei. Ecco due concetti da affermare con forza come basi di progresso. Si potrebbe dimostrare che la sfiducia e l’artificialità sono i nemici peggiori, che inghiottono l’energia vitale. Sono ostacoli acuminati. Quanta forza occorre per proseguire sul sentiero a furia di salti! Perciò i suoni sacri riorientano il pensiero ai principi e alla Luce.
Superate gli ostacoli, e imparate ad amarli. Ma non parleremo a lungo di ciò che si deve amare, perché il cuore lo sa.
162 — La tenebra è limitata, non così la Luce, che è infinita. Chi riconosce questa verità semplicissima è già invincibile, mentre l’annettere debolezza alla Luce e grandezza alla tenebra preclude la vittoria. Chi ha poca fede, qualunque aiuto riceva, è destinato ad annegare nell’oceano dell’oscurità. Afferrate dunque l’arma della Luce come la più potente di tutte.
163 — I fenomeni della natura devono essere posti in rapporto con gli eventi mondiali. Vi si vedranno delle conformità caratteristiche, ripetutamente mostrando che il pianeta è un grande organismo vivente. Tutto quanto lo riguarda è coordinato come gli organi di un corpo unitario, perciò non è lecito considerare le varie creature come entità a sé stanti. Tutte fanno parte di una singola organizzazione e devono considerarsi membri responsabili di una comunità. Procedendo in tal senso si riconosce la struttura perfetta e definita dell’Universo.
Non stupite se di continuo si rinnovano le ribellioni alla legge dell’ordine. La forza del caos è come un vortice immane che travolge facilmente le coscienze deboli. Invero i suoi influssi hanno le proprietà di un’infezione epidemica.
Osservate gli eventi e raffrontateli: finirete per comprendere le leggi della continuità e delle concatenazioni. I dettami dell’Insegnamento trovano conferma nella realtà.
164 — Perché i medici prestano sì scarsa attenzione alla pressione atmosferica? Consigliano ai pazienti di soggiornare ai monti, al mare o in luoghi salubri ma non si curano di avvertirli che la qualità dell’aria può essere completamente alterata dalle reazioni delle correnti energetiche. Abbondano gli uffici e gli osservatori scientifici, che dovrebbero distribuire le informazioni utili alla medicina. Lo Stato deve proteggere la salute pubblica.
165 — Si è osservato, a buon diritto, che i grandi Influssi giungono per vie speciali. Accade di frequente che gli uomini siano ribelli in senso esteriore, eppure docili a ciò che è inviato. A Noi importa che quanto è accaduto sia utile. Non si pretenda di giudicare le evenienze secondo le visioni odierne: ciò che conta è il risultato. Siate tolleranti e non badate alla grossolanità e alla scarsità di conoscenza, ma alla natura essenziale di ciò che avviene.
166 — Ritengo che si possano avviare i bambini a realizzare il Mondo superiore fin dai loro primi anni. Non in modo coercitivo, ma aiutandoli a ricordare bene molte cose che altrimenti sarebbero presto dimenticate. Per di più questa educazione risveglierebbe forme di incomparabile bellezza. Gli uomini amano ciò che è bello e solenne, e su tali basi si può affrontare il discorso della Magnitudine suprema. Non è lecito distogliere le nazioni dalle loro acquisizioni migliori: ciascuna ha le proprie maniere espressive.
Per superare le limitazioni bisogna espandere la coscienza, non c’è altro modo, ed è necessario sapere con quale cautela ci si deve accostare al cuore dell’umanità per ottenerlo. Già sono molti i confini che cadono, ma per battere queste nuove vie bisogna amarla molto. È una qualità da coltivare assieme alla purezza di anima e corpo. Che l’igiene spirituale abbia posto nell’educazione scolastica, e le comunioni elevate saranno le lezioni migliori.
167 — Le tentazioni non sono un elemento indispensabile nella vita, che può essere trasmutata in qualsiasi circostanza. La comunità spirituale è la più elevata di tutte le trasmutazioni. Molti, per ignoranza, non vogliono capire che essa non dipende da una forma esterna, ma nasce là dove vive il proposito di espandere la coscienza.
168 — La comunità spirituale è possibile dove esiste un magnete vivente, e allora tutte le comunità si possono collegare intimamente fra loro, nonostante i confini terreni. Quando essa opera a esclusivo servizio della Verità cadono tutti gli ostacoli, e l’aiuto reciproco ne diviene la naturale espressione.
La gratitudine cresce spontanea, quindi la gioia è potente nell’affermare la comunità spirituale, per cui ciascuno aspira a fare di meglio.
169 — È bene rileggere, ogni tanto, i testi fondamentali. È in generale necessario rinfrescare l’impressione di ciò che si è letto. Non è vero che un libro letto tre anni prima non aggiunga nulla a una nuova lettura. Anche il lettore è cambiato, in quegli anni: la coscienza e la comprensione non possono restare allo stesso livello; inoltre tutto l’ambiente è mutato e sarebbe impossibile ristabilire le condizioni precedenti. L’orizzonte dunque si è ampliato e ciò consente di scoprire altri contenuti dello stesso testo. Non relegate quindi nell’oblio i libri letti: la conoscenza vive, e con essa devono vivere tutti i suoi segni.
170 — L’uomo non sa quale delle sue azioni è la migliore; vantarsene è dunque segno di ignoranza. Gli atti umani dipendono da molte condizioni. I mondi lontani possono essere alleati o avversari. Le cause e i moventi sono incisi su rotoli così grandi e ponderosi che non c’è occhio umano che possa leggervi gli effetti.
Impegnatevi dunque al meglio con tutte le forze e lasciate che sia il Mondo supremo a giudicare.
171 — Osservate le vostre sensazioni nei momenti di elevata comunione. Vedrete che gradualmente la sensibilità si ritira dagli arti, finché solo il cuore resta percettibile, non in modo doloroso, ma come tensione e pervasività. La comunione non dipende dalla posizione del corpo: eretta, seduta o prona. Quella sensazione del cuore viene chiamata “filo d’argento”. Può avvolgersi e tirare, per così dire, ed è segno di prossimità.
172 — Non è raro sentir parlare del “doppio”: quando si vede sé stesso. Sono fenomeni che hanno varie cause. La più naturale per lo più viene negletta: è la vera e propria proiezione del corpo astrale, che è più frequente che non si pensi. Quell’organismo può densificarsi, ma senza per questo rendersi visibile a chiunque: occorre infatti una certa misura di chiaroveggenza. È inoltre possibile vedere sé stessi in stato di ebrietà e persino nella normale condizione di veglia. Pochi poi prestano attenzione a certi istanti di vertigine, eppure in quei momenti possono verificarsi fenomeni notevoli.
L’uomo comunque non si cura, nella vita ordinaria, di simili questioni; o rifiuta del tutto di imparare dalle proprie sensazioni o cede a una tensione artificiale che non può considerarsi naturale. Ecco perché tanto importa l’equilibrio; è vero che è difficile saperlo conservare, ma almeno bisogna ricordarsene e ricercarlo assiduamente.
173 — Si cerca di riferire tutto all’insignificante, al luogo comune, ma quando qualcosa appare che non rientra negli schemi abituali, invece di dedicargli l’attenzione dovuta si cade nella confusione, e si finisce per ascrivere al caso ogni evento di portata insolita. In questo modo si stracciano, senza senso, preziosi e delicati tessuti. Talora simili eventi sono molto ovvi e palesi, eppure si riesce a trovare parole e frasi che ne nascondono l’evidenza. Gli uomini sanno veramente spezzare solide rocce e restare con le mani piene di detriti.
174 — L’umanità va eliminando le distinzioni tribali, quindi è necessario essere cauti nel parlare di razze in genere. Anche quelle che conservano ancora differenze di linguaggio e di aspetto non sono in essenza isolate fra loro. La distinzione è chiara in termini convenzionali, ma non in quanto a sangue. È in atto una miscelazione che è caratteristica nei cambiamenti di razza. È meglio parlare del genere umano nel suo insieme, che discutere sui rapporti fra le sue varie branche convenzionali.
È importante osservare l’unitarietà dei principi trasmessi. Senza dimenticare le espressioni individuali proprie di ciascuno, si vedrà che raramente queste sono questioni di razza. La storia di tutte le nazioni narra di moltitudini di stranieri che le hanno attraversate. Uno studio serio conduce a contemplare l’umanità come un tutto.
175 — È bene tornare sovente all’idea dell’umanità come un solo cuore. C’è troppa ignoranza, troppi impedimenti dove dovrebbe vigere soltanto la cooperazione amorevole. Si potrebbe scrivere una storia delle suddivisioni del cuore del genere umano.
176 — Nelle ricerche psichiche si è trascurata una questione di importanza capitale: non si è mai pensato a raffrontare la coscienza del selvaggio con quella del pensatore più profondo. Certo sarebbe compito arduo ed esigente. Ma la differenza così trovata sarebbe sorprendente. Consentirebbe non solo di valutare le molte diversità umane, ma anche di rivolgere il pensiero al regno animale e vegetale.
In verità gli animali hanno una coscienza assai sviluppata, che si manifesta non solamente nello stato di domesticità, ma anche nella vita libera delle bestie selvatiche. E non è affatto assurdo parlare di coscienza delle piante. Già se ne conosce il sistema nervoso, ma, ancor più, vi si può notare la capacità di reagire alla luce e persino una sorta di attrazione per certe persone. Da un lato, in tal caso, sta l’energia psichica umana, e dall’altro un senso di affezione per un certo individuo. Le piante, per piacere all’uomo che amano, giungono a fiorire fuori stagione. Molti particolari si possono ricavare dall’osservazione diretta.
Con ciò vogliamo ricordare che esiste coscienza in strati molto più profondi che non si pensi.
177 — Anche i minerali possiedono una coscienza embrionale, ma di un genere troppo remoto dall’umano.
Molti esperimenti sul linguaggio e sul pensiero sono possibili, ma si tratta di indagini che richiederebbero molto tempo e grandissima pazienza: e chi vorrà mai sacrificarsi e persistere con tenacia in simili osservazioni senza alcun risultato probante? Bisogna dire inoltre che questo potrebbe anche manifestarsi in un luogo inatteso. Le leggi dell’energia psichica sono alquanto difficili da comprendere, e agiscono molto oltre i limiti dell’immaginazione umana.
178 — La malizia è come una ruggine.
179 — Non si frequenta la malizia senza intossicare la coscienza. E non solo essa avvelena il corpo, ma introduce una decomposizione ben peggiore; la gran parte dei rifiuti cosmici hanno questa causa. Non possiamo restare indifferenti di fronte a una distruzione maligna.
180 — Ho detto che le leggi dell’energia psichica sono complesse. Recentemente avete avuto occasione di verificarlo. Un uomo, che mai aveva conosciuto un’altra persona, ebbe notizia per via psichica di un giorno memorabile vissuto da quest’ultima. Si tratta di un processo atemporale che si può comprendere se si riflette sulla commensura di tale attrazione umana. Un uomo, molto lontano, riceve informazioni per via psichica, e così si salda un legame fra parti remote del mondo.
Pertanto i fenomeni psichici dovrebbero essere studiati con ampiezza, ed è difficile comprovarne gli effetti senza un reciproco scambio di informazioni. Medici e scienziati dovrebbero raffrontare meticolosamente i loro dati.
181 — C’è un medico famoso che cura non solo con la medicina normale, ma anche con l’energia psichica. Per farlo gli occorre esserne rifornito, o a ciò pensa l’Ashram.
Vedete qui in atto una cooperazione a grande distanza. Chi trasmette l’energia ne sente l’efflusso, ma a sua volta, riceve un raggio potente.
182 — I sogni chiamati simbolici esprimono in grado elevato il legame con il mondo invisibile. Una coscienza non può elaborare la sintesi da sola, deve ricevere un impulso dall’Alto per vedere il futuro in un simbolo semplice e chiaro.
183 — Torniamo alle reazioni. Avrete forse udito dell’esperimento condotto da un certo chimico che esemplifica il conflitto fra diverse influenze. Egli invitò alcuni amici ad ascoltare brani di autori famosi, e nello stesso tempo preparò certi composti chimici capaci di favorire il riso o il pianto, l’irritazione o la simpatia. Durante i brani più emotivi di quelle letture egli diffuse nell’ambiente uno dei suoi gas contrastanti: gli ascoltatori quindi risero a una scena funerea, piansero a una gioiosa e divennero bellicosi alla descrizione di eventi pacifici. Alla fine fu chiarissimo che le parole erano state sopraffatte da qualcosa di invisibile e inaudibile.
Ora, se l’azione relativamente grossolana di simili gas riesce a deformare la ricezione delle parole e delle forme che esse trasmettono, quanto più potente sarà la reazione all’energia psichica del pensiero, essa stessa creatrice di forme!
Dunque esistono influssi attivi che scorrono in tutta la vita, e possono essere grossi o sottili. È giusto riconoscere sia l’ossessione più tenebrosa che l’ispirazione più sublime. Chiamatele come volete, ma queste cose esistono.
184 — Il medico esperto, per prolungare il suo aiuto, dice al paziente: “Dimentica il tuo male!”, sapendo che di norma non si sa suggerire a sé stessi la guarigione. È meglio dunque che i malati non si affatichino nel dubbio. Potrebbero favorire il risanamento, se lo volessero con forza, ma preferiscono indebolirsi impedendo alla natura di esercitare i suoi poteri benefici.
Non è forse utile ricordare queste reazioni quando si parla dei mondi superiori?
185 — Chi trasmette la propria influenza non sempre si rende conto di ciò che crea. Sente il deflusso dell’energia, e anche, a volte, una improvvisa stanchezza, ma, quale donatore generoso, non guarda alla misura delle sue donazioni. Prima si prova compassione, poi nasce l’amore per l’umanità.
Per chi ama sono aperte le porte della comunione superiore.
186 — Quando si sono realizzati gli influssi ambientali si è pronti a cominciare l’attività indipendente. Si impara a distinguere fra ispirazione gerarchica e i bassi processi distruttivi. Non è molto facile discernere fra tante astuzie e malizie, ed è buona sorte quando il cuore freme, avendo compreso che può aiutare il Mondo superiore.
Contatti con quella Sfera sono disseminati in tutta la vita; anche nelle piccole questioni di ogni giorno si distinguono barlumi di una tensione superiore. Qualunque attività, nessuna esclusa, si intensifica a quel contatto. Amate quella tensione, senza la quale non c’è grande Servizio!
187 — Chi è proteso al Mondo superiore non commette male azioni. Quello stesso appellativo, Mondo supremo, implica l’elevatezza di tutto ciò che lo riguarda. È un impegno al quale si può dare il nome che meglio si creda, ma in essenza è uno solo, e la sua attività è sempre benefica per il genere umano. Non intendo una attività esteriore, ma quel fuoco del cuore che adorna qualsiasi atto con una qualità radiosa.
188 — Dal martello del fabbro sprizzano nugoli di scintille. Questi non è dunque un operaio qualunque. È ora di rivedere le distinzioni di casta. Il loro senso originale si è perduto, nei millenni, e i loro effetti sono visibili a tutti.
Che dunque qualunque cuore offra il pensiero migliore al Mondo supremo.
189 — La triplice consonanza si pronuncia OM, come se due delle sue lettere si fondessero in una sola, ma in realtà la Base e la prima Causa sono una unità indivisibile. Ovunque si scorge la commensura operante delle leggi della consonanza.
190 — Per chi vorrebbe una vita facile sarebbe meglio non vivere affatto. Chi pretende ricompensa per i propri meriti non levi il pensiero al Mondo supremo. Chi conta sulle ricchezze materiali è un povero in quell’altra Sfera.
191 — Non valutate secondo le misure terrene, che non hanno corso già neppure nel Mondo sottile. Abituatevi a misurare con ampiezza, altrimenti basteranno le minime particole cosmiche a schiacciarvi.
192 — Non crediate che il Nostro appello al Mondo superiore sia per estraniarvi dalla Terra. Al contrario, la grandiosità di quella Sfera non fa che dare risalto a tutte le altre manifestazioni della vita. Questo pianeta non può essere una cosa trascurabile, se è avvolto in quella stessa energia che è illuminata dalla Luce superna. Inoltre, qualsiasi raffronto con il Mondo superiore esalta le buone qualità dei pensieri terreni. È solo il male che separa i mondi; è solo l’ignoranza che smembra i fenomeni; è solo l’incomprensione a suggerire che la vita fisica è priva di beltà creativa; rivolgete dunque ogni scienza alla giusta conoscenza. Nulla può sviare un cuore devoto che ami la bellezza.
193 — La massaia che sbattendo il latte abbia rappreso il burro è già iniziata a un grande aspetto cosmogonico: può infatti capire come nascono i corpi celesti. Prima di mettersi all’opera essa pensò al prodotto, che ottenne solo combinando azioni e pensiero.
È poi possibile produrre il formaggio, già sede di una popolazione embrionale. Non prendete alla leggera questo microcosmo, poiché la stessa energia sviluppa sistemi di mondi. Basta semplicemente capire a fondo il valore del pensiero e della grande energia. Non è stupendo che essa splenda nel cuore di ciascuno?
194 — Lo studio della grafia è di grande valore, ma se è possibile mostrare per suo mezzo che un manoscritto è carico di energia psichica, è giocoforza riconoscere che essa ha anche altre applicazioni. L’uomo carica della propria energia ogni oggetto d’uso, per contatto, e lascia su ciascuno l’impronta delle proprie caratteristiche. Dai manoscritti è possibile conoscere la qualità dello scrittore, e questo esperimento può essere condotto su altri oggetti. Il volto dell’uomo non ha segreti.
195 — Se di due persone è una sola a parlare, non ci sono problemi, ma una congregazione, grande o piccola, è già fonte di molte difficoltà. In verità basta un solo pensiero per demolire l’unità di qualsiasi assemblea. Si è tentato di unificare le coscienze di tali raduni ricorrendo a vari incensi e bruciando sostanze resinose, ma neppure così si è mai riusciti a elevarne di molto lo stato mentale collettivo. È impossibile, nonostante qualsiasi sforzo, costringere a costruire il Tempio del Cuore. Le varie civiltà e religioni non sono mai riuscite a radunare assemblee umane unificandole in una esaltazione collettiva.
È possibile però pensare a un gruppo che si incontri spontaneamente e che a grado a grado concepisca quello stato di mente che conduce al Mondo superiore. È grandioso quando ciò avviene, quando ci si raduna nel nome del Bene al fine di dispensarne la potenza risanatrice su tutte le vie.
Affermo che se non si dissipa l’energia in dispute e litigi oziosi è possibile compiere grandi azioni benefiche. Come sperare in elevate comunioni, se cervello e cuore bruciano con fiamma cremisi? Questo colore non compare neppure nella stessa Battaglia per il Mondo sublime. La luce del coraggio può farsi rosso rubino, ma basta una irritazione per indebolirla.
196 — Il Kurukshetra è in Terra. L’Armageddon è descritto come un campo terreno. Anche le antiche guerre sante di Babilonia ebbero designazioni terrene. Ciò che esiste di più spirituale ha avuto nome in Terra.
Vedete in ciò l’indivisibilità dei mondi. Quando si imparerà a costruire la vita su questo grandioso principio tutta l’Esistenza ne verrà trasformata.
197 — Sacrificio e soccorso nascono in segreto, poiché tale è la loro natura. Solo il Mondo superiore sa chi aiuta e chi è aiutato: i sacrifici sono iscritti su pergamene immortali. Bella è la legge del sacrificio silente del cuore.
198 — Tutte le religioni hanno vietato di pronunciare invano l’altissimo Nome, ed è bene, è perfettamente commensurato. Se si proteggono i fanciulli, quanto più accuratamente bisogna farlo per i supremi concetti.
Quando consigliai di iscrivere la commensura su un pilastro, nessuno comprese quella progressione folgorante. Eppure ci sono dei bipedi che salgono sul piedistallo. Abisso tenebroso di ignoranza!
199 — Sta scritto e fu detto: “Avrete molte madri, padri, mogli, sorelle e fratelli”, ma non basta neppure una sì chiara indicazione per far riflettere gli uomini su come e dove ciò possa avvenire. Non vogliono proprio ammettere le molte vite terrene! Nemmeno le frasi più sagge li raggiungono, se le orecchie sono sorde.
200 — Potrebbero mai i malvagi parlare del Bene? Siate discepoli della conoscenza e imparate ad amare il Mondo supremo.
201 — Il seno della Terra è stato abbondantemente cosparso di scintille delle leggi del Mondo superiore, ed è possibile raccoglierle come tesori preziosissimi. Così facendo, tutto diviene bello. Le azioni coordinate di una libera volontà che riconosca la completa coerenza delle varie parti sono abbellite dalla commensura più perfetta. In verità, tutta la vita allora si consacra alle imprese di bene affidate dal pensiero superiore.
Non fatiche umilianti, ma eroiche conquiste: ecco il segno di Amore, il vincitore!
202 — L’accensione dei centri nervosi non ha sinora attratto l’attenzione dei medici. È molto importante osservare che il divampare di uno di essi è segnalato da sintomi dell’organo locale, il quale non è malato, ma semplicemente vibra in risposta al fuoco del suo centro. Si potrebbe dire che i medici diagnosticano sovente malattie inesistenti se non sanno riconoscere la causa prima di quelle sensazioni. Oltre a ciò, anche la causa stessa dell’infiammazione è studiata in maniera solo superficiale. Si dovrebbe pensare a certe condizioni cosmiche, e di non minore importanza potrebbe essere lo stato generale dell’umanità.
Chi porta il peso della Terra è come Atlante, che ne è il simbolo. Sono veri e propri pilastri che sostengono il mondo, e sono pochissimi; bisognerebbe apprezzarli come parafulmini; mentre nel migliore dei casi li si bolla come isterici e non si vuole cercare la causa di quei fenomeni.
La comprensione non sarà possibile fintanto che non si realizzano i tre mondi con i loro reciproci scambi.
203 — Come resistere all’assedio della Terra, senza riconoscere la Gerarchia? L’Insegnamento del Mondo superiore è dato come filo di salvezza: potrebbe pure mutarsi in un cavo robusto, ma anche le gomene più forti possono bruciare nei fuochi della Terra. Perciò questi ultimi servono al Fuoco del Mondo supremo.
204 — Chi è in grado di udire la musica delle sfere sente anche i lamenti spaziali. Non considerateli come simboli astratti, poiché nascono dalla Terra e dal Mondo sottile. L’umanità può anche dormire, ma nel cuore geme e piange. Molti cuori vivono assopiti, ma quando la mente non interferisce e la coscienza si desta, devono affrontare la realtà. Non a caso si diceva un tempo che gli uomini dormono di giorno e vegliano di notte.
Dall’intensità di quei lamenti si può valutare il risveglio della coscienza umana, che piange quando riconosce la realtà. Si diceva anche che un mercato è come il velo della realtà: sotto la sua polvere il cuore tace. Bisogna aver piena coscienza del Mondo superiore per seguirne i segni e non infangarsi per via.
Non disperatevi per quei terribili lamenti. Esprimono la confusione del mondo, e voi sapete quanto sia grave. Chi lo sa non si lascia sconcertare. Chi è in contatto cosciente con il Mondo superiore è saldo e invincibile, poiché ha liberato lo spirito, che è indistruttibile e infinito.
Bisogna essere pronti a udire non solo la maestosa musica delle sfere ma anche l’urlo del terrore animale. Non è lecito conoscere un lato soltanto dell’esistenza. La vittoria è tale solo quando si conosce l’intero Universo. Gli stolti hanno paura di ogni ombra, ma per chi è saggio persino la tenebra non serve che a dar rilievo alla Luce. Chi conosce il mondo della Luce non teme l’ombra.
Bisogna dunque apprezzare la stupenda sonorità delle sfere, e riconoscere che a quel livello si odono anche i pianti del mondo.
205 — Se si assommano i fatti, si comprende l’impeto degli eventi. Vedete quali evenienze senza precedenti occorrono ogni momento.
206 — Quando si sperimenta con l’energia psichica bisogna stare attenti alle varie sfumature delle manifestazioni. Lo studio rivela, in primo luogo, un disegno generale, ma l’osservatore scrupoloso vi scorge anche una quantità di dettagli. Voi avete, ad esempio, notato un insolito moto a croce sul cervello dell’uomo in osservazione. In realtà questo è un sintomo molto deplorevole, che denota follia o stato di grave ossessione. Si può inoltre rilevare che la reazione può alterarsi di molto in un tempo estremamente breve. Perciò è necessario ripetere le prove. L’energia psichica, come le onde dell’oceano da tutte le sue correnti, è condizionata da molte situazioni, esterne e interiori. È molto importante osservare quelle variazioni di temperatura spirituale, e tener nota di quando compaiono sia per i vivi che per i morti. Le loro cause sono numerose: forse la vita si è già ritratta, o l’ossessione adombra la natura fondamentale, o l’ira ha spento i centri, o una malattia si è impadronita dell’organismo; in ogni caso tutto ciò merita attenzione.
Bisognerebbe osservare l’espandersi del cerchio della coscienza, cosa questa che è causa di gioia. Infine, si dovrebbe prendere nota di tutti i tremiti, degli arresti, e di ogni digressione dalle forme ben definite, poiché queste cose dipendono dalle condizioni psichiche e da varie malattie. Perciò bisogna studiare sia i sani che i malati. Si può poi estendere la stessa indagine ai manoscritti, alle superfici colorate, e in genere a tutti gli oggetti maneggiati da un uomo.
In tal modo riceverebbero nuovo impulso le ricerche sull’aura e sui sedimi umani deposti sugli oggetti. Invero un osservatore di coscienza limpida sarà di grande aiuto. L’irritazione vale poco come conduttore.
207 — La vibrazione superiore dell’AUM dispone la coscienza nelle condizioni migliori per osservare l’energia psichica. È bello allorché, con mezzi semplici, si perviene a risultati grafici di grande importanza.
208 — Pensare a Noi, in quanto purifica la coscienza, è come guardare lontano. Allora lo spirito acquista un coraggio che lo riscalda e lo protegge fra i pericoli. Senza ricorso al Mondo supremo è difficile seguire il sentiero.
209 — Non lasciatevi turbare se qualcuno parla del Mondo superiore in termini di fisiologia. È vero che, per poco che si sia coscienti, si dovrebbe scegliere una parola molto migliore, ma, per l’ordinario livello di comprensione materia e psiche non sono termini falsi. La materia è spirito, e la psicologia è la legge dell’Esistenza. Nessuno può sostenere che lo spirito non contenga il tutto. “Fisiologia” è solo un termine convenzionale che si applica a molti processi operativi.
Certo l’esame accurato rivelerà nomi molto più adatti; ma anche per i concetti più sublimi si possono reperire corrispettivi di natura fisica. Non si chiude ermeticamente un dente malato, o una ferita: si sa che l’aria deve circolare per rifornire la parte malata di sostanze benefiche. Nello stesso modo la percezione spirituale non deve mai essere isolata dal Mondo superiore. Come l’igiene del corpo è indispensabile per la vita fisica, così è necessaria una profilassi dello spirito. Non stupite se Noi applichiamo termini medici a quest’ultimo; in tal modo il medico può sentire che la sua sfera d’azione è prossima al Mondo supremo. Che ciascuno scopra l’unico Sentiero a modo suo, foss’anche per via di termini meccanici.
210 — Non si deve proibire la libera conoscenza: sarebbe prova di ignoranza. Quando il sapere cresce, si trova il vero sentiero. Quanto più varie sono le ricerche, tanto migliori saranno i risultati. Se l’occhio è illuminato non ci sono vie oscure, poiché esso è capace di scoprire conclusioni speciali indagando nei più svariati problemi umani. Noi non neghiamo mai, poiché ciò non consentirebbe uno studio profondo. Molti segni sono sparsi nel mondo, ma è possibile capirli solo con buona volontà.
211 — Bisogna liberarsi da ogni arroganza nei confronti di ciò che non si conosce. Si vede costantemente che gli ignoranti si esprimono in modo offensivo su tutto ciò che non capiscono. È indispensabile che i sapienti diano nobile esempio di ampiezza mentale. Se non si ammette che il processo conoscitivo è illimitato si esclude qualsiasi possibilità di evoluzione. Lo ripeto: la perfezione comincia dal perfezionare sé stessi.
Chiunque voglia prender parte al grande Servizio deve dismettere da sé ogni arroganza.
212 — Occorre cercare le cause più semplici dei fenomeni. Si osserva che la chiarudienza è migliore all’alba, ma la ragione supposta è lontana dal vero. Si pensa che dopo la notte l’organismo è riposato, o che le correnti che precedono l’aurora siano propizie — ma si trascura la soluzione più semplice e naturale. In verità la causa più ovvia è che durante il sonno si è preso contatto con il Mondo sottile, il che esalta le qualità percettive sottili.
Altri esempi del genere si potrebbero citare da molti diversi domini, e tutti mostrano semplicemente che non si pensa abbastanza ai mondi superiori, così rinunciando in partenza alle soluzioni più vere.
213 — Nel sonno si partecipa alla vita della sfera sottile. Dal punto di vista dell’energia psichica il sonno ha grande importanza, poiché vi si intensifica in maniera speciale. In altri termini, acquisisce la qualità specifica del Mondo sottile.
214 — Alcuni rifiutano di capire cos’è l’arroganza. Aiutateli dicendo: “Non sminuite mai, e vi libererete dai vermi disgustosi del discredito”. Chi sminuisce è simile a chi tradisce. Alla presenza di quella vipera non si può parlare di comunione con il Mondo superiore. Screditare è ignobile. Chi sta dalla parte del negligibile segue la via del nulla. La comunione superiore è inaccessibile se il pensiero resta fisso sull’insignificante. Si può conversare anche usando le parole più semplici, ma non per questo saranno senza senso. Chiunque cerca di vedere il prossimo come privo di valore lo misura secondo la propria pochezza.
215 — Troverete alcuni così ostili da sospettare qualcosa di indegno nella parola AUM, e vi domanderanno: “Perché dimenticare altri bei simboli? Perché non menzionare altri grandi concetti?”.
Rispondete: “Nulla è stato dimenticato, nulla sprezzato e nulla distrutto. Noi non screditammo, e non siamo arroganti. Ma nessuno può privare l’AUM della sua antichità e del suo triplice valore essenziale. Non si scartano i segni primari. Anziché ignoranti e ostili avreste fatto meglio a mostrarvi più umani e capaci di amare la conoscenza. Amate, e vincerete!”.
216 — C’è chi riesce a captare onde radio senza bisogno di apparecchio. Di per sé ciò non è segno di particolare successo, ma configura un raffronto efficace con la trasmissione del pensiero: l’energia alla base è la medesima. Se dunque è possibile ricevere le onde radio, ben più grossolane, è fattibile il grado successivo. Di continuo avviene che si ricevano pensieri dallo spazio e li si traduca nella propria lingua — è una semplice verità che pure bisogna ripetere.
Non si capisce perché gli uomini tanto si oppongano alla semplicissima considerazione che il pensiero è energia: come se con questo cadesse loro la casa in testa! Certo quell’energia potrebbe scuotere certa polvere, ma la casa sarebbe più pulita per questo.
Non stancatevi di presentare il pensiero come forza motrice!
217 — Quando il corpo è stanco di una certa posizione è bene cambiarla; lo stesso vale per tutte le circostanze della vita. Ogni mutamento ha la sua causa. Imparate a decidere in merito, così potete sfruttare ogni condizione. Così ripeto, e manifesto tolleranza.
218 — Le basi della vita devono essere pulite. È vero che certi bipedi vivono nella sporcizia; sono poco più che vegetali, ma chi è abituato alla pulizia si sente soffocato nel sudiciume. Lo stesso vale per il cibo. Per chi è abituato alla purezza dell’alimentazione è insano cibarsi di sostanze impure e putrefatte. Chi è stato educato in modo contrario fin dall’infanzia non corre pericolo immediato, ma deve ricordare che i cibi impuri contengono i germi delle malattie più tremende. È una verità il cui apprendimento può essere posposto solo per un certo tempo: prima o poi quella semina darà il suo raccolto.
219 — Il letargo è uno stato speciale, indefinito, fra il sonno e la morte. Il cuore è quasi fermo, il corpo senza moto, il volto conserva una espressione ultraterrena. Eppure l’uomo non solo è vivo, ma si ridesta per motivi suoi, che nessuno riesce a capire. Si cade in letargo senza preavviso, e le circostanze di questa condizione transitoria non sono mai chiare agli astanti. Noi diciamo che si tratta di una astrazione prolungata del corpo sottile. Non è una malattia, e la si può considerare come effetto di un eccesso di tensione fra l’organismo e il Mondo sottile. Può essere causato da troppa fatica, da paura, da grave angoscia e anche da una gioia inattesa. Specialmente importante è il momento del risveglio. Di solito i presenti sono pericolosi con le loro esclamazioni e le domande inopportune. Infatti, ciascuna di queste ultime è già una suggestione. Si dovrebbe avere la massima cura per non dissipare le impressioni ricevute. Per lo più chi esce dal letargo assicura di non ricordare nulla. È vero piuttosto che quei ricordi sono stati espurgati dalla coscienza da qualche rumore o domanda intempestiva, e in tal modo si sciupa l’occasione di apprendere qualcosa del Mondo sottile. Durante la fase di risveglio è benefico il profumo di essenza di rose.
220 — È bene anche fare attenzione alle convulsioni infantili, che sono segno di sviluppo dei centri nervosi. In quello stato è necessaria una intensa quiete. I bambini che vi vanno soggetti sono molto dotati, ma hanno bisogno di uno scudo corporeo robusto. Sono fenomeni da considerare come se il Calice traboccasse. Non senza ragione la si chiamava “visita di Dio”. Durante gli attacchi sono di rigore la quiete ambientale, il calore, il profumo di olio di rosa e una temperatura costante. Presso certi popoli si fece ricorso anche alla musica per indurre la calma, con buoni risultati, poiché l’assistenza deve essere di natura psichica.
221 — Qualsiasi attacco di natura nervosa va curato con la quiete ambientale e la temperatura costante, e con ricorso al suono, al colore, ai profumi. Ma tutte queste condizioni non sono facili da combinare. Per di più è assolutamente necessario applicare una combinazione precisa di suoni, colori e aromi che varia di caso in caso.
Perciò sono di grande importanza vasti esperimenti sulle reazioni a queste tre forme: suoni, colori, aromi. Molti possono essere eseguiti anche nelle scuole. È raro disporre nelle abitazioni private di ambienti adatti, ma le scuole, nonché gli ospedali, dovrebbero possedere i locali appositi, con gli impianti occorrenti. In tal modo si può affiancare la suggestione con un buon numero di contributi.
222 — Molti casi di paralisi cedono alla suggestione intensa, che riesce anche a bloccare il decorso di varie malattie, come il cancro, la tubercolosi, le ulcere dello stomaco, specie se essa è rafforzata da reazioni psichiche. Si osserverà che la luce scarlatta accresce le sofferenze dovute al cancro, mentre la luce viola agisce come calmante. Le consonanze in chiave maggiore aiutano l’azione di quest’ultima, mentre le dissonanze aumentano i dolori.
Non si privino i medici delle occasioni di fare nuove scoperte: avranno da esaminare molte condizioni, ma devono ricordare le vie rigorose della scienza. Se la consonanza è alla base della cura, pensate quali energie sottili sono da applicare a soccorso del genere umano.
223 — Nessuno chiami “stregoneria” un influsso psichico. È una opinione ignorante, retaggio di tempi remoti. All’opposto, il vero progresso sta proprio nello studio dell’energia psichica.
224 — È futile pensare che le terapie psichiche siano già ben impiantate. I tentativi di applicare suoni e colori sono stati timidi e scoordinati. Nessuno si è finora dedicato a studiare le corrispondenze fra aromi, colori e suoni. Ma l’ostacolo principale sta nel fatto che quasi nessuno fra i medici è disposto ad ammettere che esista una corrispondenza fra i mondi. Senza questi principi fondamentali si sprofonda in ciò che è fisico e solo fisico, ma l’energia psichica agisce a qualsiasi livello. Per riconoscerla bisogna però essere sottili: un medico non può parlare di ossessione se non ha nessuna idea del Mondo sottile! Non può accettare terapie luminose se non è capace di distinguere fra i colori. Chi si diletta di musica scadente non può cogliere le tonalità raffinate, né prescrivere cure a base di aromi se non è in grado di riconoscerli. Non intendo affatto sminuire l’opera dei medici, anzi, vorrei metterli in condizione di salvare l’umanità. I veleni sono in grandissimo aumento. Si spendono grandi risorse in attività che distruggono l’energia psichica, al punto che non solo nelle città ma persino in seno alla natura il prana è inquinato da correnti intrusive ed estranee. Occorre far capire all’umanità che non ha diritto di violare l’atmosfera e che è responsabile della salute del globo.
È auspicabile che i medici cerchino di comprendere che esistono rapporti fra i mondi, e che coltivino i loro propri sensi. Il malvagio non può parlare del bene. Chi è incolto e rozzo non può giudicare il raffinato.
225 — Una volta ammessa e riconosciuta la suggestione ipnotica si deve pensare al modo di intensificarla. Bisogna però prima realizzarne le varie fasi. Se è vero che l’uomo di continuo è suggestionato e suggestiona, quanto assiduamente si dovrà coltivare la capacità di discriminare fra gli influssi fisici e sottili! Qui giova appunto la ricerca scientifica, sì che gli studiosi sappiano riconoscere le gradazioni dei mondi. Se questi si opponessero, negando, crescerebbe un’altra generazione di ignoranti.
226 — Non c’è scuola di medicina in cui si insegni la psicologia, che non figura fra le materie di insegnamento (*). In ogni caso, dicendo “psicologia” ci si connette alla pedagogia, ma ignorando le qualità dell’energia psichica. È inammissibile che la preparazione del medico trascuri un argomento di tale importanza fondamentale. La conoscenza dell’energia psichica consente di prestare la giusta attenzione alle medicine, cui si ricorrerà assai meno quando saranno note le terapie psichiche. L’introduzione di questo genere di assistenza rinnoverà tutte le manifestazioni della vita. Non separate il concetto supremo della vita dal soccorso medico. Da numerosi documenti dell’antichità si ricava che il medico era nello stesso tempo sacerdote. Con ciò si insisteva sul fatto che deve possedere autorità, altrimenti è costretto a perseguire le malattie senza poterle prevenire.
Ma si deve affermare solennemente che il legame superiore fra i mondi è garanzia di salute. Non ci sarà vera e propria salute fin quando non si saprà perché si è gravati del fisico. La coscienza non può appagarsi dei limiti di un piccolo globo. Se il cuore non contiene l’idea sublime dell’unità dei mondi lo sgomento lo strazia.
Che il medico, sacerdote della scienza, porti nelle case la conoscenza del mondo della Luce.
(*) Da quando questo libro fu stampato nel 1936 sono stati apportati molti cambiamenti nel curriculum di studi medici per quanto riguarda la psicologia.
227 — Apprezzate il valore di qualunque conoscenza!
228 — Chi governa deve per primo rispettare la scienza; ciò va detto, in quanto non sempre questi si considera in dovere di farlo.
La realizzazione del Mondo superiore tornerà per via della conoscenza. Non c’è altro modo!
229 — Che gli uomini diano prova di non accontentarsi di vegetare, ma di voler migliorare. Essi trascurano questa bella legge. Per lo più concepiscono l’evoluzione come qualcosa di imposto, mentre la gioia di progredire non nasce dalla costrizione, ma è indissolubile dal seme dello spirito. Solo forti di questo assunto si passano gli abissi delle tenebre.
230 — Consiglio sempre di prendere nota delle varie osservazioni; col tempo se ne compilerà una cronaca preziosa, utile per la storia dell’evoluzione. Come esempio, vi cito quanto ebbe a scrivere un esperto osservatore dopo l’incontro con un uomo eminente. “Durante il colloquio mi accorsi che egli pareva come assente. Nello stesso tempo attorno a lui potei distinguere come una nebbia, che oscillava e vagava. Compresi che il corpo eterico si era quasi del tutto separato; eppure egli restava imperturbabile, e continuava a fare progetti per il prossimo viaggio. Nel salutarmi si sfilò un anello dal dito e d’un tratto mi chiese di tenerlo in ricordo. Tre ore dopo fu ucciso da un vile complotto. C’è da domandarsi: se il corpo eterico assistette alla preparazione dell’attentato, e lo spirito suo mi diede quell’anello in pegno, perché non ebbe coscienza di quanto si macchinava? È chiaro che in questo caso fu in gioco una legge molto complessa della suprema Saggezza”. Così fu scritto, in francese.
Si diedero casi in cui apparve strano non aver avuto cognizione del futuro immediato. Bisogna tener conto della complessità del karma e della cognizione sottile.
231 — È utilissimo studiare le lingue antiche; vi è impressa la storia del pensiero umano, ed è possibile seguire lo sviluppo e l’abbandono dei concetti. Prendete il Sanscrito e il Latino. Vedrete fino a che punto quest’ultimo avesse già tralasciato le concezioni più profonde; invero l’antica Roma, proclive al materialismo, non può reggere il confronto con la storia del pensiero Indiano.
Il linguaggio narra la cronaca di un popolo; il dizionario è la storia della sua cultura.
232 — L’anima di un popolo è un libro aperto, e vividamente si riflette in ogni sua manifestazione. Lo studio dei popoli è dunque una scienza vera e propria. Chi vuole gettare lo sguardo nel futuro deve sapere quali aperture sono possibili. Bontà e fiducia possono basare sulla conoscenza di un popolo nel suo insieme. Vi si può scoprire un tesoro fra i detriti.
233 — Comprendere i tre mondi è consolante. Null’altro v’è di meglio per apprezzare la Verità in tutta la sua ricchezza.
234 — Sicuramente vi faranno questa obiezione: “Perché trattare nella stessa pagina dei mondi superiori e della scienza?”. Chi la solleva non comprende gli uni e sminuisce l’altra. Intelligenze così modeste sono numerose e ovunque presenti, e per la carenza del cuore sono estremamente maligne. Hanno sovente cariche pubbliche e sono quindi in grado di sussurrare in molti luoghi. Inutile contraddirle. Qualunque uomo di cuore accoglie con letizia quanto riguarda il Mondo superiore, e chiunque abbia lume di saggezza apprezza la difesa della scienza.
Fra tutti i temi terreni, l’amore e la capacità creativa sono i più intimamente connessi al concetto di Mondo superiore. Chi è nobile gioisce a sentire parlare di quest’ultimo così come quando si discorre di scienza. Ma se entrambi questi concetti vengono condannati è segno che il cuore è spento. Non scoraggiatevi se fate simili incontri, poiché sono inevitabili come è indisputabile l’esistenza della Luce e delle tenebre. La conoscenza diretta segnala quando l’intensità delle tenebre è tale che sarebbe inutile voler convincere: la semina ha senso solo quando il terreno è adatto. Già sapete che si incontrano amici intelligenti in qualunque situazione. Può succedere che persino i diavoli lavorino a costruire un tempio, ma il Mondo e la conoscenza superiori restano loro inaccessibili. Presto o tardi si ribelleranno per tornare nell’ombra. Ne avrete esempi.
Servite dunque sia il Mondo supremo che la scienza. Che la concezione di quello si chiarisca per amore al lume della conoscenza.
235 — È veramente sorprendente vedere come gli uomini passano dal rispetto al discredito. Cercano di rappresentare l’Ineffabile e ne risulta una falsità che svilisce quel concetto elevato. Nei millenni è avvenuto moltissime volte. Si parla dell’invisibile e subito si tenta di imprigionare la Luce in forme di pietra.
È tempo di dar prova di commensura.
236 — Il Mondo superiore è incorruttibile, ma invece di purificarsi con il pensiero e l’azione si cerca di corrompere la Grazia. Quest’ignoranza dimostra che non si intende riflettere sulla natura essenziale dei mondi. La storia della preghiera rivela che si cominciò a cantare inni, poi a pronunciare preghiere per tutte le creature, e solo in seguito si osò importunare gli dei con richieste personali. Eppure non mancano le prove che tutto ciò che viene dall’egoismo non serve a evolvere. Non si comprano dal cielo né giustizia né favori. Non è vergognoso che si debbano ripetere queste cose?
C’è da domandarsi se l’uomo non stia involvendosi. È anche per la fine dei Kali Yuga che si ritrovano questi fenomeni. Si sono profetizzati dei cataclismi, ma cos’è peggiore di una catastrofe dello spirito? Non c’è terremoto che sia paragonabile alla dissoluzione della coscienza. Bisogna moltiplicare le forze per salvare l’umanità dall’abisso, perciò oggi è necessario meditare sul Mondo supremo.
237 — A buon diritto si è notato che certe piante diffondono aroma di musco. È bene raccogliere le nozioni che le riguardano. Non avranno tutte le preziose qualità di quell’essenza vitalizzante, ma avranno inerente la bella capacità di preservare vigore. Si vedrà che a volte le piante vicine assumono quella stessa fragranza; le radici e il suolo possono agire come conduttori.
238 — È possibile accostare le questioni più complesse nel modo più semplice; primo requisito è l’attenzione. Anche gli osservatori più esperti rischiano di perderla fra le banalità. Ma il Mondo supremo vuole amore e gratitudine. Come sarebbe altrimenti possibile scrutare i segni sottili se si è confitti nella carne?
239 — Tutto nel mondo è irripetibile, dunque è possibile scoprire l’insolito. Se non si parte da questo assunto non si riesce a capire la posizione terrena dell’uomo. Non si può pensare all’evoluzione se le cause motrici e la meta da raggiungere restano ignote. La vita in Terra non ha senso se non si riconoscono le cause e gli effetti. Se l’uomo si decidesse anche solo in parte a realizzare quanto è insolito il suo ambiente potrebbe concentrare più facilmente il pensiero sul Mondo superiore. Non si può persuaderlo a rivolgersi a una Sfera così diversa senza passare per una fase intermedia. Ma se l’occhio gradualmente impara a distinguere la multiformità dell’ambiente, minore sarà lo sforzo per assuefarsi alle manifestazioni sottili. In verità, qualunque qualità deve essere coltivata.
240 — Si potrebbe domandare perché mai l’uomo non ricorda nulla del proprio soggiorno nella Sfera sottile quando è nel mondo materiale. Una delle ragioni è l’impossibilità, da parte dell’involucro fisico, di assorbire quelle vibrazioni. In effetti lo spirito non potrebbe intraprendere l’evoluzione fisica preservando in sé memoria delle distese del Mondo sottile. Certo talvolta si coglie un barlume di quella grandiosità infuocata ma per il mondo della carne questa evenienza è rarissima. Solo a tratti persino gli spiriti più eccelsi ricordano la loro esistenza terrena ed è cosa eccezionale la memoria del Mondo sottile. Talora il corpo sottile, proiettato, rientra con qualche ricordo di quella vita. Ma è molto difficile rammentare quell’esistenza, in quanto incompatibile con la terrena.
241 — Si può dire che le tre lettere AUM stanno per passato, presente e futuro. È una spiegazione non infondata. La Base è il passato, la Luce è il presente, e l’approccio al Sacro è il futuro. Invero gli autori delle varie interpretazioni sono memori dei significati più profondi, ma sovente li esprimono in base alla comprensione terrena. Il pensiero non conosce distinzioni di passato, presente e futuro: è eterno come l’Infinito. Per parlare dell’Infinito è necessario rivedere tutte le misure; così si espandono i concetti sia del finito che dell’infinito. Quest’ultimo esclude le interpretazioni arbitrarie, poiché contiene ogni cosa.
Perciò, allorché parlate della magnitudine dei principi, attenti a non usare le misure terrene. E soprattutto non basatevi sul finito, che, in essenza, non esiste.
242 — Il pensiero deve volare. È una capacità da coltivare, altrimenti i grandi spazi confondono il pensatore. Prima di riconoscersi ospite di tutti i pianeti, l’uomo deve riconoscere in coscienza le modeste dimensioni della Terra. Gravi errori si sono commessi per aver alimentato una concezione incommensurata di questo globo e del posto che gli compete nell’Universo. Per conseguenza un’ombra è calata sulle religioni, si è ignoranti in fatto di governo, e ne è derivato anche un prematuro dissesto. Dunque il pensiero deve non solo tenere in sé la Terra intera, ma amare il volo ai mondi lontani.
243 — Tutto dunque sembrerebbe così semplice: perché mai viene praticato così raramente? L’Insegnamento non è astratto; non prescrive tortuosità razionali. Bisogna stimolare il pensiero, che si estenda a tutta la realtà. Solo pochi però intendono bene la differenza fra pensiero erratico e reale. Il Mondo supremo splende solo nell’immutabile.
Altrettanto facile è l’insegnamento che riguarda la saturazione dello spazio. Molto se ne è scritto, eppure per la gran parte degli uomini tutto ciò resta lettera morta.
Coltivare il pensiero è indispensabile.
244 — Molto si insiste sulla necessità della pazienza, ma dove trovare questo toccasana? È utile esercizio conversare con l’oppositore più bigotto. Lasciatelo esporre i suoi congegni improbabili, poi con pazienza sormontate quell’ignoranza senza mai ricorrere al rifiuto. Nel vostro pensiero creativo guardatevi dall’irritazione, che a lezione di pazienza non ha ragion d’essere. Lasciate pure che l’ignorante perda la calma, non avendo altre risposte, ma chi fa esercizio di pazienza non si abbassa ai suoi metodi. Simili esperimenti si dovrebbero proporre anche nelle scuole.
Senza questa qualità non si può riflettere sull’Infinito. La vastità dei compiti del Mondo superiore comporta di necessità la pazienza.
245 — I pensatori sono perseguiti in mille modi. Ma il loro atteggiamento dev’essere questo, di rimando: “Ci perseguitate, ma i nostri pensieri sono seminati, e nulla può ormai sradicarli dallo spazio”. A nulla serve esiliare un pensatore, poiché il suo retaggio è indistruttibile nei tre mondi. E non solo il suo pensiero è invitto, ma cresce e si diffonde. E la morte dell’autore gli apre un campo d’azione ancora più vasto. Chi lo uccide, chi lo avvelena non dà prova di acume; vuole liberarsi dalle sue seminagioni, ma con quell’atto lo fa più potente.
246 — Molti discepoli si raccolsero attorno a un maestro venerato. Proseguirono con successo gli studi finché un giorno ebbero sentore che in una città lontana era comparso un altro maestro. Queste notizie a poco a poco suscitarono dubbi e divisero le opinioni; l’attenzione si indebolì, e il loro progresso ne ebbe a soffrire.
Un giorno il maestro annunciò: “Vado in montagna; nel frattempo approfondite le vostre conoscenze”, e se ne partì. Poco tempo dopo, inatteso, venne in visita un nuovo maestro, di cui prontamente si infatuarono, tanto che alfine uno di loro, nell’intento di piacergli, esclamò: “Quanto migliore e più chiaro è questo Maestro!”. Il quale allora si tolse il turbante, aprì la veste, mutò l’espressione del volto, e fu riconosciuto per il primo maestro. Ne provarono vergogna, e balbettarono: “Perché hai cambiato d’aspetto?”. “Volevate un maestro nuovo e un Insegnamento superiore — disse — e ho deciso di aiutarvi”. In vecchi racconti si scoprono verità valide in tutti i tempi.
247 — Non è giusto tendere al nuovo solo per confutare i fondamenti. Noi consigliamo e comandiamo la conoscenza, che non ha nulla da spartire con la perfidia e la bestemmia. Dove si annida il turpiloquio non cercate la vera cognizione: nessuno conserva in un sacco un fiore delicato. Ciò che è sottile va trattato con i metodi più sottili. Bisogna aver cura dei propri abiti non soltanto nei giorni di grande festa, ma anche nelle attività quotidiane, cosa che gli uomini non fanno. Quante sottilissime vesti vengono così sciupate!
248 — L’imprudenza è causa di errori. Dov’è il vecchio, e dov’è il nuovo? Siate cauti.
249 — Sapete bene che molti non intendono neppure il senso di parole semplici. A questo livello si deve giustificare la loro confusione mentale e ripetere le frasi, come parlando a un sordo. Accade con questi, infatti, che sovente non si sappia di certo se tutte le parole dette ne abbiano raggiunto la coscienza. Non è affatto semplice tenere in conto tutte le deficienze dell’udito, della vista e degli altri sensi. Ma procedete, sapendo che se gli ascoltatori non ascoltano, e pochi sanno vedere, tuttavia lo spazio vede e ascolta. Avanti, dunque.
250 — Avete già notato che, sforzando in un certo modo la vista, si riesce a vedere volti di incarnazioni precedenti. Si distingue nettamente come il volto attuale si ricomponga in un’immagine del passato. Vibrazioni e cristalli segnalano la presenza di una determinata energia. Non è questo un caso di autosuggestione, poiché nessuna delle persone che prendono parte all’esperimento può sapere l’aspetto che assumerà. Sovente la ricostruzione comincia non dall’alterazione dei connotati facciali, ma da certi dettagli del copricapo o degli abiti. Il carattere stesso del volto muta impercettibilmente, assumendo i lineamenti più inattesi. Si osserva che questi raramente ripetono la tipologia attuale. Sono metamorfosi impreviste, il che esclude la premeditazione. Una tensione molto dolorosa risentita negli occhi indica che non si tratta di un processo mentale, ma che l’energia psichica agisce mediante il centro ottico. Se ripetuti con frequenza, questi esperimenti possono danneggiare la vista, però questi fenomeni di chiaroveggenza sono estremamente importanti. La chiaroveggenza può essere opera di suggestione, ma in tal caso l’energia psichica agisce sul cervello, ed è sempre possibile sospettare di suggestione chi esercita l’ipnotismo. Quando invece essa opera per via diretta, l’esperimento è molto più probante. La stessa immediatezza si manifesta nelle indagini condotte con il pendolo della vita. Anche in questo caso l’autosuggestione è esclusa. Un onesto ricercatore non conosce i risultati che sta per ottenere, ed è sovente il più stupito di tutti gli astanti. Però in entrambi i casi non è auspicabile la presenza di spettatori. Nell’ambiente non deve esistere nulla che possa influire sull’energia psichica.
Prove di questo genere risalgono a tempi immemorabili, e, più ancora, vi si è fatto ricorso in giudizio e in affari di Stato. È bene riconoscere la vastità e la peculiare utilità di tali esperimenti sull’energia psichica. È come uno strumento prezioso per segnalare malattie e disordini spirituali, per valutare la sincerità e persino per smascherare casi di ossessione.
251 — Radunando assieme tutti gli esperimenti sull’energia psichica si costituirebbe un insieme validissimo per l’accesso al Mondo supremo. Nulla di sovrumano o di oscuro dovrebbe insinuarvisi: nelle ricerche della grande energia tutto deve essere naturale, onesto e utile.
252 — Ecco un’altra possibile interpretazione dell’AUM: la prima lettera è la base; la seconda sta per le energie più sottili; e la terza è l’ineffabile grandiosità del fuoco. Tutte queste interpretazioni riconducono sempre alla stessa struttura fondamentale, cui non si sfugge, così come non si sfugge dal Vero.
Si dice anche che ha il medesimo significato di parole come “sì”, intese come affermazione generale. Termini analoghi sono presenti in tutte le lingue, e talora quel senso risuona anche all’esterno. Non lasciatevi dunque confondere da spiegazioni che hanno subito frequenti modifiche. Prima cosa da sapere è che l’essenza di quel concetto resta inviolata. Fate appello a tutta la vostra fermezza.
253 — La mancanza di fermezza era molto biasimata in antico. La si diceva rovinosa e veniva rimproverata come ostacolo al progresso. L’instabilità era considerata come ignoranza, come deficienza di educazione. Si partiva dall’assunto che un discepolo non si allontana dai fondamenti, ma continua con persistenza a migliorare sé stesso.
254 — Perfezionare sé stesso non era ritenuto egoistico. Ha infatti come meta il Bene generale e per sua natura non può essere un’acquisizione personale; ad esempio, ogni pensiero luminoso è universalmente benefico nello spazio.
255 — In molti paesi, allorché si vuole esprimere una decisa affermazione, si pronuncia solennemente la parola AMEN. Molte parole hanno origini antiche. Se si cerca il significato di questa in greco, ebraico, egiziano e sumerico, per varie fasi si conclude con la stessa affermazione del simbolo trinitario.
La conoscenza dunque insegna l’unione, e non il suo contrario. Solo chi è di natura vile tende a dividere e smembrare, ma il vero seguace della conoscenza scopre dovunque il sentiero aureo che conduce all’unità, all’Infinito, alla Luce.
256 — Alcuni detestano in modo particolare tutto ciò che sa di verifica e di prova. Sono veri e propri ignoranti. Sarebbe il caso di domandarsi se hanno una coscienza o se sono ancora animali.
Una tra le possibili domande è questa: “La coscienza può consumarsi?”. Il seme dello spirito è perenne, il Calice è colmo di depositi, ma il grado della coscienza può oscillare. La causa principale è uno stato di indolenza nel Mondo sottile, che imprigiona il seme dello spirito e il Calice e li chiude con cento serrami. Ne vanno soggette soprattutto le coscienze deboli, quelle che nel mondo terreno vivono senza faticare e senza mai sormontare un ostacolo. Esse si aggrappano al Mondo sottile per molto più che duemila anni, e vorrebbero risparmiarsi una nuova esperienza fisica. Così nascono certi malevoli denigratori.
257 — È possibile indugiare per secoli negli strati inferiori del Mondo sottile. Non sorprende l’astuzia di certuni, che nella loro stoltezza riescono a escogitare sotterfugi impossibili a chi è sano di mente. In quella Sfera si trova una pazzia di tipo speciale. La legge impone la data del ritorno nella carne, ma quelle coscienze insane sono tali che partoriscono per lo più solo del male. Come certi soldati, per viltà, si tagliano un dito piuttosto che affrontare la battaglia, così quelle si danno da fare per scansare l’appello al lavoro. Non sfuggono del tutto alla legge, ma riescono a nascondersi, temporaneamente, nell’ombra.
258 — Se a uno scienziato parlate di acqua magnetizzata non avrà difficoltà ad accettare l’idea; ma se gli dite di acqua benedetta o stregata, vi darà dell’ignorante. Eppure la distinzione sta solo nel termine usato, poiché in essenza l’energia è la medesima.
È tempo che la scienza espanda i propri orizzonti, non più irretita dalle definizioni convenzionali. Tutti i drammi della vita vengono proprio da queste tarature. È bene abituarsi fin dall’infanzia ad accertare la natura essenziale delle cose.
259 — Sapete il grande ruolo dell’energia psichica nei fenomeni sottili. L’uomo trova arduo riconoscere che ogni emissione mentale lascia una traccia fisicamente percettibile. È mirabile, ad esempio, seguire l’efflusso del pensiero nelle righe di un manoscritto. E non è meno sorprendente osservare come una certa energia psichica evochi la reazione di un’altra, deposta su un oggetto. Potete così figurarvi in che misura l’atmosfera, satura di precipitati psichici, si manifesti sotto forma di cristalli percettibili. Un giorno si riconoscerà che il pensiero è ponderabile.
260 — Molte sensazioni dolorose sono causate da tensioni psicoatmosferiche. Non quindi solo dalla pressione dell’atmosfera, ma da vere e proprie ondate psichiche, capaci di generare umori e stati d’animo, e anche di reagire sui centri nervosi. Non vi potete figurare quanto l’atmosfera sia satura di tali energie, e le sue emanazioni causano effetti non solo sulla vita animale ma anche sui vegetali. Non è quindi ammissibile attribuire alla leggera quei fenomeni soltanto alle condizioni fisiche. Molte sottilissime manifestazioni psichiche non sono ancora state decifrate, poiché la coscienza stessa è sovente primitiva. Sono certe assurdità che anche voi avete più volte notato.
261 — Avete osservato che l’energia psichica depositata su un oggetto non può essere rimossa in alcun modo. Ciò non fa che accrescere la responsabilità dell’uomo, portatore di un tale potere. Già lo si disse molto tempo fa, ma senza riuscire a fargli comprendere il valore dell’energia psichica. Che diritto ha di inquinare l’ambiente con pensieri impuri?
Molto si dovrebbe scrivere sull’importanza dell’energia fondamentale, se non si vuole che una mentalità vaga e obnubilata torni a oscurare la fonte del benessere. C’è una sola storia non ancora scritta: quella delle dimenticanze. Sarebbe una utile cronaca del processo involutivo. In realtà, lo studio dei tempi andati è stato reso molto difficile, poiché molte scoperte non sono ancora avvenute; ma l’uomo dispone di dati sufficienti per osservare le molte oscillazioni della propria dimenticanza.
262 — L’uomo crea oggetti buoni e cattivi. Pensieri e contatti benevoli si combinano per creare oggetti benedicenti; per converso, certi tocchi malvagi producono nidi di gravi infezioni.
Non prendete alla leggera l’essenza dell’energia psichica.
263 — Durante gli esperimenti sull’energia psichica è inevitabile una certa fatica. Questa sensazione semplicemente rivela che essa è all’opera. È deplorevole sminuire quell’energia considerandola come una semplice forza fisiologica. La si può indagare in qualsiasi campo e osservarla nelle distese spaziali. Gli esperimenti condotti nelle sfere elevate daranno grandi risultati.
264 — Scorrendo la storia delle religioni si osserva che più volte l’umanità ha afferrato concetti sottili solo per poi dimenticarli e scartarli. Ad esempio, in tempi antichi riconobbe la legge della rinascita, che poi ripudiò con rabbia. La ragione di questo diniego ecclesiastico è facilmente comprensibile: il clero volle difendere le sue prerogative, poiché quella Legge minacciava di uguagliare i diritti dei cittadini.
Così avvenne in epoche diverse, poiché le alternative di conoscenza e di ignoranza sono dovunque le medesime. Esse agitano le acque, e ciò è molto fecondo per il progresso del sapere. Perciò chi anela alla conoscenza resta tranquillo in spirito pur fra le tempeste e le tensioni.
Non restate nell’ignoranza, quando la conoscenza bussa a tutte le porte.
265 — La conoscenza è sempre positiva. Non c’è tempo per confutare e vietare. Errori e incredulità sono frutti dell’ignoranza. Il sapere cerca, indaga e asserisce. Quando si imbatte nell’opposizione per prima cosa pone questa domanda: “Non si tratta di illusione? Non è per caso uno spettro di contraddizione?”. La conoscenza non scende a raffronti con i fantasmi, perciò esamina subito, amichevolmente, le contraddizioni apparenti. Non consente dissensi al cospetto del Mondo supremo. Ma uno scambio di opinioni non è un litigio.
266 — L’intolleranza e la brutalità sono a tal punto diffuse nell’umanità che si giunge facilmente a valutarne il livello di ignoranza. E questo è tale che costringe a ripetere i principi fondamentali. A che serve saper leggere e scrivere, se si resta bestiali! Qualche animale impara a leggere certi segni, ma rimane tale e quale, pronto alla ferocia.
Bisogna quindi mostrare la vergogna dell’ignoranza, in modo secco e deciso.
267 — La preghiera è sempre un esordio, mai una conclusione. D’ordinario la si considera come un atto finale, ma, all’opposto, non c’è comunione possibile con il Mondo superiore senza conseguenze. Qualsiasi breve spiraglio di quelle Porte sacre è un rinnovo per le corde della coscienza, che non sprezza il passato, ma è rivolta al futuro. Dunque la preghiera avvia al futuro. Ricordate questa forza creativa. È inammissibile limitarsi al gesto esteriore della preghiera: è un’ipocrisia che equivale alla bestemmia più letale. È impossibile affermare il potere della comunione con il Mondo superiore finché non si realizza l’energia fondamentale. Dunque la conoscenza del Mondo sottile favorisce l’accesso al superiore. Il Mondo sottile è ormai quasi un’ipotesi di lavoro. Anche se i termini usati differiscono, la meta è una sola. Non disturbate gli scienziati che si affacciano sul grande Ignoto. A Noi non interessa quali nomi daranno alle varie scintille dell’unica Luce. Durante la fase d’approccio sospetteranno l’esistenza di un gran numero di suddivisioni, e giustamente, dal loro punto di vista, perché l’energia psichica rivela il proprio aspetto secondo la qualità di chi l’osserva.
268 — La multiformità dell’energia psichica è la prova del suo potere: non può restare inattiva. Come forza autentica, vibra e agisce senza sosta. L’uomo può anche credere che la sua energia dorma tranquilla, ma per essenza questa non ha inerzia, in quanto connessa all’energia superiore.
269 — Chi vuole indagare l’energia psichica deve dapprima saggiare la propria e condurre esperimenti per vedere come si comporta. Ciascuna energia ha le sue qualità peculiari. È erroneo pensare che per l’unità della legge, tutti i fenomeni parziali debbano essere identici.
Quanto più sottile è l’energia, tanto più impercettibile ne sono le proprietà per la visione fisica. È dunque necessario per prima cosa stabilire bene la qualità fondamentale, che è la pietra di paragone, e questa è la purezza mentale, che sgorga dal desiderio di servire in modo impersonale. I raggi della vittoria saranno come torce durante lo studio, e anche l’attenzione è di grande assistenza, mentre è nocivo saltare a conclusioni affrettate.
L’energia psichica si deposita sulle cose. I suoi sedimi corrispondono alle precipitazioni dello spazio, quindi si può studiare non soltanto l’energia personale ma anche la collettiva. Per questo è necessario sperimentare sulla neve o sull’acqua piovana. Nel seguito delle osservazioni affioreranno molte nuove combinazioni.
270 — Il mondo sottile e il superiore assistono gli esperimenti, e la purezza del pensiero è sicura garanzia di tale collaborazione. Non occorrono invocazioni, poiché la consonanza del cuore è già un legame di luce. Quindi in ogni cosa è possibile raggiungere la massima efficacia. Un solo pensiero rivolto all’energia psichica è occasione di espandere la coscienza.
271 — La capacità percettiva è una qualità speciale della coscienza, che non dipende dall’intelletto, né dall’ambiente, né dall’istruzione ricevuta, ma appartiene al dominio del cuore. Una volta acquisita non la si perde più. Per mezzo dell’energia psichica si trova modo di osservare anche nelle circostanze più sfavorevoli.
Uomini così dotati sono già individuabili sin dall’infanzia: nettamente distinti dagli altri, sembrano essere consapevoli del loro destino. Talvolta lo rivelano con parole inattese; talvolta le azioni stesse del bambino mostrano come lo spirito sia teso a una meta ben definita; ma di norma tutto ciò non viene capito. Infatti, questa sacra peculiarità, propria di chi è chiamato all’ascesa, viene posta in ridicolo. Ma in futuro saranno proprio costoro a essere particolarmente stimati.
272 — Inutilmente qualcuno dice che il mondo invisibile non esiste. È una falsità: è come sostenere che non esiste il pensiero. Anche quest’ultimo non è visibile, ma solo l’ignoranza potrebbe negare i processi mentali. In simil modo si dovrebbero allora ricusare tutte le energie, anch’esse invisibili. E infine: l’invisibile è tale per tutti? Chi nega non giudichi in base a sé stesso, poiché questa è proprio la maniera di coltivare l’egoismo.
273 — Si direbbe che l’Insegnamento sia impartito in una sola dimensione, ma se se ne rintraccia la sequenza vi si scorge una spirale in espansione. Questa curvatura ha lo scopo di sospingere l’umanità, impercettibilmente. Come non si vede crescere l’erba, così la coscienza non registra le volute della spirale. La ragione umana non può comprendere la struttura del fuoco; quindi è giusto impartirle solo quel tanto che può assorbire. Le conseguenze dell’incommensura in questo processo sarebbero mostruose, non è il caso di creare simili orrori per ignoranza. La struttura deve essere armonica. È dunque istruttivo raffrontare le varie fasi dell’Insegnamento: se ne vedrà chiara la gradualità dell’ascesa.
274 — Se qualcuno afferma di aver fatto tutto quanto era in suo potere, non credetegli: cerca di giustificarsi e pone dei limiti. Quando si pensa di aver dato fondo alle proprie risorse, proprio allora si perde la chiave della salvezza. È frequente che le migliori soluzioni vengano scartate per ignoranza e indolenza. Quante volte abbiamo detto che l’energia del cuore è inesauribile: è l’uomo che la seppellisce, così privandosi della possibilità migliore. Per essenza, dire che tutte le forze sono state esaurite è segno di orgoglio. Non è forse la pietà di sé che suggerisce di arrendersi, o di lavarsene le mani? È frequente che l’uomo pianga su sé stesso e si occluda l’accesso alle Forze superiori.
Quando si imparerà a coordinare le energie si sarà scoperta la radice dell’invincibilità umana.
275 — È giusto badare ai colpi che rimbalzano sull’aura: sono in pochi ad accorgersi di quegli assalti mentali. Di solito li si attribuisce a cause fisiche accidentali, ma una coscienza evoluta è in grado di riconoscere la vera origine persino durante il sonno. La coscienza è uno scudo fidato: assieme all’aura costituisce un’armatura di protezione.
276 — Molti evitano di parlare di unità, perché la temono. Però non esitano a parlare di simpatia, senza notare che le due vanno di pari passo: l’una non è pensabile senza l’altra. Lo stesso avviene di altri concetti: si è propensi ad accettare quelli che comportano responsabilità minori. La simpatia, infatti, può limitarsi alle parole, mentre l’unità deve manifestarsi con i fatti, e l’azione fa sempre paura ai codardi. Essi non si rendono conto che ogni pensiero di simpatia è un’azione potente, se ben formulato. Sovente, però, ci si limita a parlarne; in tal caso non sussistono né pensiero creativo né azione vera e propria. L’assenza di pensiero l’uccide, così come l’inerzia dissolve l’unione. L’uomo ha paura delle responsabilità, e con ciò affonda nell’aridità senza cuore.
277 — Le particelle di energia superiore presenti in ogni organismo umano sono attive, in misura corrispondente, anche negli altri regni. L’animale e il vegetale sanno preservarle anche nel Mondo sottile. In modo speciale certi animali che vissero accanto a un uomo conservano un legame con l’organismo di questi in quella Sfera. Se vi consiglio di essere gentili con gli animali, è perché è meglio averli colà come amici che come nemici. Ma la commensura vale in ogni cosa; per eccesso si potrebbero ricevere da essi emanazioni nocive.
Similmente, se vi suggerisco una dieta vegetariana è per evitarvi di nutrire di sangue il corpo sottile. L’essenza del sangue permea totalmente sia questo che il fisico, ed è così indesiderabile che solo in casi estremi concediamo l’uso di carne seccata al sole, o di quelle parti in cui la sostanza del sangue è totalmente trasmutata. La dieta vegetariana è dunque importante anche per la dimora nel Mondo sottile.
278 — Ecco una domanda frequente: “Gli animali conservano il loro aspetto nel Mondo sottile?”. Raramente, perché la mancanza di una coscienza li priva di forma; talvolta sono vaghi profili, simili a impulsi di energia, ma per lo più sono impercettibili. In effetti, la loro manifestazione è tipica degli strati inferiori di quella Sfera: sono delle oscurità che spaventano proprio per la loro apparenza confusa. Il corpo sottile di un uomo non dovrebbe soggiornare in quei livelli, ma di fatto, nella coscienza, molti sono simili a bestie.
279 — Il Mondo sottile pullula di prototipi animali, ma la coscienza deve essere intensa per poterli vedere. Quelle parvenze assumono innumerevoli aspetti, dai più complessi ad altri in via di disfarsi. Non si creda che nel Mondo sottile tutti dispongano della stessa capacità di visione.
La chiarezza della visione dipende dal lume della coscienza, ed è proprio per questo che dal principio alla fine consigliamo di raffinarla. Da tanto tempo si sa che nulla di buono può venire da un pozzo fangoso.
280 — Coesistono sulla Terra uomini di livello straordinariamente diverso. Qualcuno potrebbe sostenere che gli umani sono del periodo paleolitico, altri dimostrerebbero che già è presente l’Età aurea, ciascuno a ciò condotto dalle evidenze. Del pari nelle dispute di cosmogonia non è il caso di meravigliarsi se periodi molto diversi vengono posti come contigui. L’Universo è così multiforme, nella sua infinità.
281 — Notate l’energia psichica delle folle. Vi si verifica che l’incremento della forza è in rapporto diretto con il numero; in realtà due uomini uniti nel pensiero hanno la forza di tre. Ma d’altro canto non trascurate il fatto che ogni pensiero contrario consuma metà dell’energia totale; perciò l’unione ben riuscita è tanto rara. Un solo cavallo può impacciare un’intera carovana e vanificare un successo. Si tornerà a preparare un tessuto delle migliori energie, ma l’umanità sciuperà tutto, prodigalmente, mancando le vittorie prescritte. È facile riconoscere il valore prezioso dell’unione dell’energia. Non è una astrazione, è una realtà fisica vera e propria.
Gli uomini vorrebbero conquistare tutto e appropriarsi di tutto, eppure considerano il potere mentale come un inutile sogno! Così si sciupa il vero tesoro.
282 — Chi mente è sempre sicuro che la sua menzogna non verrà scoperta. Chi uccide crede di passare impunito. Talvolta si sente dire che in qualche tribunale si è fatto ricorso alla suggestione e all’energia psichica, ma tali esperimenti restano isolati, e si perde l’occasione di realizzare le possibilità naturali della lotta contro il male.
283 — Bisogna combattere il male, come espressione del caos. Paesi interi lottano contro l’oceano, che altrimenti li sommergerebbe per sempre: con l’opera congiunta dell’intera nazione si costruiscono immensi sbarramenti di protezione. Anche il caos può inghiottire l’intero patrimonio di un popolo. Le sue ondate si abbattono sulla coscienza umana. L’evoluzione ne è l’antitesi. Non siate sordi al ruggire del caos!
284 — È difficile per l’uomo trovare il coraggio di dire: “Benedetti gli ostacoli, che mi fanno crescere”. Ammette invece con una certa facilità le prove, finché non sono cominciate. Ma nessuno è disposto ad accelerare la marcia affrontando gli ostacoli.
Ma una cosa è ancora più intollerabile per lui: non vuole ammettere l’utilità delle sofferenze. Non per paura del dolore o dello sconforto, ma perché non riesce a immaginare una vita superiore alla terrena. È sempre disposto ai disagi di qualsiasi ricovero notturno pur di assistere alla festa del domani, ma non intende commensurare la vita terrena con l’Infinito.
Di tutte le azioni di un essere pensante, la paura dell’Infinito è intollerabile e depravata.
285 — Come pensare all’Infinito, se ci si limita all’esistenza terrena? Nessuno invita i bambini a guardare con gioia nel futuro; ecco perché il lavoro viene inteso come una maledizione. La vita dell’uomo si è allungata, è vero, ma a che gli vale, se persiste nell’ignorare l’Infinito!
286 — Altra limitazione che intralcia l’ascesa umana è la scarsa attenzione posta agli eventi circostanti. L’uomo vuole ciò che è di altri; lo interessa solo ciò che non è suo; le cose più vicine e preziose non suscitano la sua attenzione né l’indagine. È una mancanza di commensura, effetto della sua ignoranza. Bisogna invece prestare attenta e giudiziosa considerazione a tutte le cose. Tale di norma è lo stato umano, ma una coscienza evoluta deve uscire da simili limitazioni mentali.
287 — La psicologia è la scienza della mente. Non si può lasciare lo studio del pensiero a un solo uomo o a una sola classe umana. Deduzioni sorprendenti si ricaveranno dall’esame comparato della coscienza di popolazioni differenti. Si vedrà che la civilizzazione esteriore non dipende dal potenziale mentale, e che pensiero e ricchezza non vanno di pari passo. Sarà chiaro che le condizioni più onerose contribuiscono a rafforzarlo. La povertà di mezzi stimola la coscienza a migliorarsi.
La storia dimostra che centri di vero pensiero sono sorti assieme, quindi la scienza della mente è la scienza dell’Essere. Non è ammissibile complicarla con divieti e restrizioni. Deve vivere perenne, poiché il pensiero vibra e vive eterno nello spazio. Il fervido studio della mente farà perciò comprendere molti fenomeni che altro non sono che manifestazioni non riconosciute dell’energia psichica.
288 — Intollerabili sono le preghiere malevoli e la pietà di sé. Se un uomo esclama: “Perché?” non pensa al passato né al futuro. Si isola dalle Forze supreme, quasi ad accusarLe. Guai poi a chi Le importuna a nocumento altrui. Orgoglio e ignoranza si assommano quando, invece di sperdersi in Loro, si vorrebbe lanciarLe sulla via dell’odio e della crudeltà.
289 — Per studiare la trasmissione del pensiero a distanza si fecero le prove più inverosimili. Si posero in contatto due persone, lontane fra loro, collegandone i polsi con fili di seta incerata, molta importanza annettendo alla qualità della seta e della cera, e al modo di isolare quei fili dal terreno. Tanto si era lontani dal pensare che all’energia psichica non occorre né filo, né cera. Si credette che il successo dipendesse dall’apparato meccanico — ma chi ebbe per primo a proporre questo esperimento considerava il filo solo come simbolo, su cui meglio concentrare l’attenzione.
290 — Dal momento che il pensiero si trasmette a distanza, deve anche essere possibile intercettarlo. È cosa da ricordare bene. A parte l’intrusione di pensieri estranei, sia nel Mondo fisico che nel sottile si danno circostanze che favoriscono l’intercettazione. L’uniformità delle aure, invece, facilita la ricezione; se le persone interessate hanno vissuto a lungo assieme o hanno mantenuto legami di corrispondenza una corrente può coinvolgerle. Se il rapporto diviene pericoloso è necessario recidere il legame delle aure, ma non in modo subitaneo, per evitare contraccolpi sulla salute. Sono processi che devono svilupparsi con naturalezza.
291 — Qualsiasi squilibrio, non c’è dubbio, deve essere eliminato in modo naturale. Un eccesso emotivo non può essere bloccato a comando o per coercizione. L’impegno fervente costruisce un ponte robusto sulla base della coscienza raffinata. Prima si riconosce l’utilità, poi viene il vero progresso. Ma senza realizzazione non si riesce ad aver ragione delle passioni terrene.
Attorno al pianeta sta una sfera densa di passionalità umana, e non c’è forza esteriore che possa disperdere quella foschia prodotta dall’uomo. Perciò la consonanza, il colore e i pensieri elevati costituiscono il rimedio contro l’infezione del caos.
292 — Quando le correnti premono in modo speciale il Maestro deve rammentare tutte le circostanze cui bisogna reagire. Le sue ripetizioni non sono allora da intendersi come allusioni alla dimenticanza dell’allievo; all’opposto, sono per fortificare, allorché la complessità degli eventi sembra offuscare la chiarezza della via.
Tale situazione è prodotta dalla collisione fra il manifesto e il caos, cioè fra Luce e tenebre. È un conflitto tremendo, durante il quale appare un gran numero di fasi intermedie, per cui è ben comprensibile la perplessità di chi non è in grado di discernere fra le deviazioni più sottili. Attorno all’arcobaleno le rifrazioni sono numerose.
293 — Se mai si facessero ricerche sui precipitati spaziali che incombono sulle città, tra i vari veleni si troverebbe qualcosa di simile all’imperil. A un’attenta indagine questo tossico rivelerebbe di essere imperil esaltato dal respiro del male. Certamente esso è portatore di effetti molto nocivi. Se un veleno può depositarsi nell’organismo, per irritazione, se la saliva può essere velenosa, può esserlo anche il respiro. Pensate alla quantità di male così esalato, e alla multiformità degli aspetti nocivi presenti nelle combinazioni tossiche prodotte da grandi masse umane. A tutto ciò si aggiungono gli effluvi dei cibi in decomposizione e dei rifiuti stradali. È tempo di pensare a questo sudiciume. La pulizia è di rigore nell’ambiente come nel respiro. L’imperil esalato col respiro sotto irritazione è come una sporcizia vergognosa. È assolutamente necessario imprimere nelle coscienze il fatto che ogni sua particella infetta l’ambiente. La dissolutezza morale è la peggiore delle escrezioni.
294 — Nulla può giustificare l’autoproduzione di veleno, che è un delitto e un suicidio. Anche i più grossolani sentono quando si approssima un tale essere velenoso: con lui entrano sconforto, ansia, paura. Molte malattie fisiche irrompono per l’infiltrarsi dell’imperil, che penetra come un tizzone ardente.
295 — La velocità con cui il pensiero si trasmette a distanza è incredibile. Ma possono darsi condizioni capaci di ritardare anche questa fulminea energia, e cioè un’atmosfera ammorbata di imperil. Le osservazioni condotte sul pensiero daranno notevoli frutti, sia nel campo fisico che psichico. Si noterà che un pensiero malvagio genera imperil, sostanza fisica; e questa stessa è presente anche nella trasmissione psichica, e può persino ritardarne la velocità. Quindi l’imperil progressivamente complica gli effetti del pensiero. Ricordate bene che esso nasce dall’egoismo, ma agisce, impersonale, sulle moltitudini. Ciò vuol dire che l’egoismo è criminale non solo per l’egoista stesso ma anche per l’ambiente umano in genere.
Le osservazioni compiute sul pensiero sono sempre le più utili, e sono proprio quelle che si oppongono all’egoismo. Ogni sofferenza è già un progresso.
296 — Esistono molti metodi primitivi per richiamare eventi alla memoria. Si legge di un capo che inchinava la testa sino ai ginocchi, sì che i mutamenti nella circolazione del sangue lo aiutassero a destare la memoria assopita. Si sa che certi eremiti usavano battersi il petto per stimolare una reazione nel Calice. Queste varie testimonianze dimostrano che la circolazione del sangue è connessa alle funzioni psichiche. Tanto più è dunque necessario rispettare la scienza, che studia il fisico e nello stesso tempo rivela un nuovo legame, inerente alla totalità dell’Esistenza.
297 — Uno strumento, se valido, dimostra nuove qualità nelle varie prove cui viene soggetto. Invero, ciò che è di buona qualità non teme verifica. Ogni collaudo insegna nuove condizioni che altrimenti passerebbero inosservate. Chi lo teme è un codardo ignorante. Quando un uomo è pronto in cuor suo a passare per tutte le esperienze della vita, può pensare al progresso; sa infatti distinguere fra utilità e nocumento.
Che gioia consacrarsi al Bene comune, non in senso astratto, ma come atto cosciente di progresso!
298 — Noi citiamo sovente medici e scienziati, ma da ciò non si deve arguire che le altre attività umane non abbiano valore nei confronti del Mondo superiore. Potrebbero, ad esempio, giudici e avvocati amministrare a dovere le leggi terrene senza idea alcuna delle universali? Come potrebbero affermare quelle senza pensare alla giustizia cosmica? Non si può isolare la Terra dagli altri mondi; bisogna aver chiaro il rapporto fra fisico e sottile per avere titolo a giudicare il comportamento altrui. È errato limitarsi a decisioni casuali precedenti che non siano conformi alla situazione attuale. Ogni epoca è particolare e se manca una visione nitida del momento evolutivo il tribunale è soggetto a errori. Grave è senza dubbio la responsabilità del giudice, se vuole restare al timone della giustizia universale.
299 — Del pari, l’architetto deve attingere ai tesori della conoscenza generale. Lo stile di un’epoca è un prodotto della vita, è animato dalla conoscenza. Che mirabili quelle strutture che portano impresso il pensiero della bellezza! L’ispirazione costruttiva vi narra il progresso di epoche intere, e nella forza dei materiali si sente la qualità stessa dell’opera. Chi costruisce deve ben sapere la resistenza dei materiali che impiega: come potrebbe negare il Mondo superiore?
300 — È superfluo parlare dell’anelito al Mondo supremo ai poeti, ai musicisti, ai pittori, agli scultori, ai cantanti, poiché esprimono la bellezza su basi ispirate. E chi saprebbe dire dove finisce la semplice ispirazione e dove inizia l’ispirazione gerarchica? Non c’è confine fra le due. La minore ha sempre in sé un contributo della superiore, ed è il cuore soltanto che ne valuta il grado di esaltazione. Chi partecipa veramente a costruire la bellezza sente che un Principio Guida sovrasta l’espressione terrena. Ecco perché non è necessario convincerlo delle elevatezze del bello.
Chiunque operi in questo campo creativo freme, quando ha coscienza di creare qualcosa di bello.
301 — E nessuno degli altri campi dell’attività umana può sconfessare il Principio supremo. Se chi dissoda un campo è solo uno schiavo a giornata, non espanderà mai il suo lavoro. Qualunque azione è creativa. Il pensiero materialistico imprigiona alla Terra, ma l’evoluzione contiene in sé il Principio supremo.
Si dovrebbero scrivere libri sui vari campi del lavoro umano, in cui le attività servili e limitate fossero raffrontate a quelle libere e creative. È necessario dimostrare in modo rigorosamente scientifico quali siano le possibilità di un lavoro qualsiasi, purché rigenerato. Chi è oppresso dalla monotonia quotidiana perde di vista l’orizzonte, e del resto gli occhi tardano ad abituarsi alla luce. Che dunque la scienza con tutti i mezzi contribuisca a espandere gli orizzonti.
302 — Certi particolari della vita mostrano che la Terra è raggiunta da molte ondate cosmiche. Solo l’ignorante può negare la frequenza con cui grandi correnti percorrono lo spazio. Gli eventi possono essere predetti, ma è anche importante studiare in che modo siano connessi alle manifestazioni fisiche e psichiche. Senza ricorso all’astrologia, quindi basandosi sulla sola osservazione della natura, tale raffronto è impossibile.
L’uomo è molto più creativo che non si pensi.
303 — Ecco cosa dire all’uomo: “Non indebolire te stesso: lo scontento, il dubbio, la pietà di sé, sono tutte cose che divorano l’energia psichica”. Che brutta cosa, una fatica ripiegata su sé stessa! Paragonate i frutti di un’attività luminosa con questo orrore, quando l’uomo ha derubato sé stesso.
Ritengo che la scienza debba aver parte in questo processo. Già esistono apparati per misurare la pressione del sangue — se ne costruiranno altri per studiare l’organismo umano quando è depresso e quando è esaltato. Si può provare che un uomo che non sia molestato dalle tre vipere su citate lavora dieci volte meglio, e che, più ancora, è immune dalle malattie. È dunque possibile giungere alla convinzione strumentale che il principio psichico prevale sul fisico.
È evidente, specie al presente, quanto male l’uomo fa a sé stesso. Qualunque suo pensiero è una pietra murata nella costruzione o un veleno per il cuore. E non crediate che avvelenare sé stessi sia cosa nuova — anzi, è vecchia come il mondo! Ma quando c’è rischio di affondare, è d’obbligo chiamare tutte le forze all’opera comune.
304 — Le faccende e le cure terrene sono come massi che rotolano sul pendio: quanto più in basso scendono, tanto più disastroso è l’urto in pianura. Non sarebbe meglio pertanto raggiungere la vetta, dove questi pericoli non esistono? La salita, inoltre, trasforma l’atteggiamento verso le cose del mondo, che continuano, ma con valore diverso.
Vedete dunque quali vantaggi ha la cima sulla valle.
305 — L’ossessione e l’autointossicazione vanno fianco a fianco, e l’uomo poco le riconosce, entrambe. Durante il secondo processo la prima è facile, ma, quando questa si è accampata, l’avvelenamento è definitivo e inestirpabile. C’è qualcuno che sostiene che in stato di ossessione la salute, anziché guastarsi, migliora, ma è un grave errore, poiché questa falsa salute è solo frutto di tensione nervosa. Per di più, l’intrusione di una energia psichica aliena apre inevitabilmente l’accesso a varie infezioni. L’ossessione non è solo psichica, ma agisce su tutto l’organismo. Affermo in modo categorico: non è solo un male della psiche, ma sintomo di un’infezione generale. Molte epidemie sono causate da essa. In effetti l’entità oscura che prende possesso dell’organismo altrui poco si cura della salute della vittima. Qualsiasi malattia è una forma di dissoluzione che è gradita alle tenebre. Due diverse energie psichiche non possono convivere a lungo. A periodi l’ossessione può scemare, e questo è un metodo cui l’ossessore ricorre quando gli fa comodo usufruire della vittima.
306 — La miglior cura contro l’ossessione è aspirare al Mondo superiore. Quel pensiero è la migliore antitossina mai scoperta. La mente esaltata influisce sulla sostanza nervosa e purifica il sangue. A questo fine sarebbero molto istruttive specifiche analisi della composizione del sangue in relazione al pensiero del paziente.
307 — È vero, l’atmosfera è pesante. Noi vediamo la densificazione degli strati inferiori che avvolgono il pianeta. Le cause sono molte, ma questa battaglia non potrà non avere le sue conseguenze. Tanto più urgente è dunque la necessità di proteggere la salute, ma, di fatto, occorre aver cura per qualsiasi cosa.
Se consiglio l’unione è perché la intendo non solo come un dovere spirituale, ma anche come salutare per il fisico. Ma gli uomini preferiscono non darsene pensiero, per poi piangere sulle tremende conseguenze.
308 — A volte si osserva, durante una convalescenza, che qualcosa blocca il processo. Potrebbe essere il malato stesso, che con un atteggiamento negativo ritardi gli sforzi dell’organismo, ma ci si può convincere che esistono anche altre cause che non dipendono dall’uomo. Le correnti spaziali possono influire con potenza su qualsiasi processo. Negli ospedali, dove è possibile osservare molti ammalati, si dovrebbero notare con cura le cause delle diverse reazioni alle stesse medicine. Molte volte le cause sono ascrivibili alle condizioni dello spazio. Non si creda che un cielo sereno sia di necessità indizio di correnti favorevoli: può darsi che un cielo cupo e minaccioso ne convogli delle migliori.
Queste correnti spaziali sono poco osservate, così come poco si riguardano gli umori variabili delle moltitudini. Non si può spiegare ogni cosa come provocata dai pensieri presenti nello spazio. Esiste anche il chimismo sottilissimo dei mondi lontani, le cui correnti entrano in contatto con gli strati inferiori sopraterreni. Pensate quali combinazioni ne derivano! Ma anche sotto questo aspetto l’uomo non si dà pensiero del prossimo suo.
309 — Seguite lo sviluppo della scienza negli ultimi cinquant’anni: è sorprendente. Nelle scuole lo si dovrebbe porre in evidenza: com’era, e com’è. Questo raffronto, sconvolgente, aprirebbe gli occhi dell’uomo alle possibilità del futuro. Nessuno sia tanto ottenebrato da vietare gli sviluppi del sapere. Non è vero uomo chi perseguita la scienza! È cosa questa da ripetere senza sosta, fintanto che questa ruvida mentalità non venga umiliata.
E tanto più ciò è urgente in quanto la scienza, nonostante la crescita così rapida, non ha conseguito neppure la decima parte di quanto era prescritto per questo periodo. In gran parte, lo si deve all’inerzia umana. Ma, con tutto ciò, è scoraggiante vedere come sono poco considerati anche i migliori fra gli scienziati. L’uomo vuole conoscere lo spazio; modeste escursioni stratosferiche, osservazioni al telescopio, studio dei luminari, tutte queste cose continuano a girare in un cerchio vizioso, perché non si riconosce l’energia psichica, senza di che il volo più audace resta un divertimento infantile. Sarà ben difficile scoprire le vie dello spazio, senza ricorso all’energia psichica.
Lo stesso avviene negli altri domini scientifici. Trascurare l’energia superiore è pura follia. Proprio come all’epoca delle lotte e delle persecuzioni religiose, chi ha mente chiara e coraggiosa deve proteggersi dall’inquisizione, come un alchimista d’altri tempi. È una situazione spiacevole e intollerabile.
310 — Ricordare l’inquisizione non è certo fuori luogo. Purtroppo è una mentalità che si trova in molti campi: vari aspetti della vita sono sotto il suo torchio. È un principio tenebroso che soffoca le imprese migliori, e si annida nelle magioni e nei tuguri.
Non cullatevi nell’idea che qualcuno risolverà il problema per tutti. L’umanità ha il dovere di pensare, deve combattere e vincere come un solo uomo. Non si può consentire che il caos dell’ignoranza, in pompa magna, la faccia da padrone e si faccia beffe della conoscenza.
311 — Qua e là, nei vari paesi, esistono stazioni meteorologiche, e le osservazioni che vi si compiono, in luoghi fra loro remoti, hanno grande importanza.
Con la stessa precisione si dovrebbero coordinare le osservazioni sui fenomeni dell’energia psichica, nei diversi paesi. Si vedrebbe che a volte, in regioni lontanissime, si accendono bagliori spirituali simultanei, come a riflettere cause superiori. Del pari, popoli molto diversi cadono nello stesso tempo in stato di depressione. Sono manifestazioni collettive che bisogna studiare, ma non esistono gli istituti opportuni da preporre a questi compiti importanti. Forse c’è qualcuno che, isolatamente, si rende conto del valore di queste indagini, ma poiché i loro sforzi sono scoordinati, generalmente affondano nella confusione e nel dubbio. D’altro canto gli istituti consacrati allo studio della saggezza superiore non hanno sezioni scientifiche.
All’osservazione e allo studio comparato dell’energia psichica devono collaborare tutte le nazioni. Il carattere generale allora assunto da tali indagini dimostrerebbe l’unità fondamentale dell’energia superiore. Solo in tal modo sarà possibile acquisire una concezione chiara e naturale del Mondo supremo.
Quale idioma, quali parole potranno mai trasmettere all’uomo la comprensione del suo vero progresso?
312 — È questa un’ora veramente terrificante, eppure per lo più gli uomini non ne capiscono le cause. Dando fiato a tutte le trombe bisognerebbe proclamare: “Armageddon!”. Ma gli uomini si limiterebbero a domandare quanto costa al chilo. Mai come ora si è avuta una tale confusione fra grandioso e triviale. Sarebbe molto meglio se chi non capisce desistesse almeno dall’interferire nella Battaglia, poiché sono le sue ostruzioni che rendono tortuosa anche la via più diritta.
313 — Grande è l’ingratitudine. Vi consiglio di apprestarvi per il futuro una bella scorta di pazienza, per sopportare l’ingratitudine e l’ignoranza. Gli sconosciuti sovente sono più riguardosi, perciò Noi classifichiamo gli uomini soprattutto in base alla loro gratitudine.
314 — Chiunque è in grado di osservare prove di energia psichica in ogni luogo e in qualsiasi momento. Basta concentrare l’attenzione e annotare per iscritto i fenomeni osservati, sia pure con poche parole. Certo queste note saranno in parte inutili, ma non è il caso di scoraggiarsi. Esse hanno una grandissima importanza perché i fenomeni psichici vengono dimenticati rapidissimamente. Ogni giorno avviene qualcosa di insolito, e non si pensi che abbiano valore solo le cose eccezionali, poiché a volte la semplice comprensione di un’idea o la scoperta di informazioni in un testo sono esempi positivi di energia psichica in atto. In aggiunta, l’attenzione così esercitata fa pazienti, dote questa indispensabile alla ricerca.
315 — Voi avete una vasta corrispondenza con uomini di vari paesi. Se questi vostri amici cominciassero ad annotare i fenomeni psichici se ne potrebbero trarre raffronti interessanti, non solo per i fatti in sé ma per l’atteggiamento individuale dimostrato. Anche il clima e le circostanze naturalmente esercitano il loro influsso. Mediante quelle note si potrebbe osservare tutta la gamma delle condizioni della vita. Se poi l’attenzione è ferma, non soggetta a oscillare, l’osservazione si fa più profonda.
316 — Buona idea sarebbe elencare le varie istituzioni e i regolamenti che hanno per scopo il benessere umano. L’evoluzione vuole forme nuove per ogni cosa, e si dovrebbero scoprire utili deduzioni in sistemi già cristallizzati. La conoscenza si espande. Fra le branche della scienza maturano nuovi contatti. Molte cose un tempo credute distinte mostrano ora di avere radici comuni. È evidente la necessità di nuove forme di cooperazione, è urgente rivedere le suddivisioni precedenti per sostituirle con altre, più adatte. E tutto ciò in tutti i settori della scienza, dalla filosofia sino alle applicazioni più pratiche.
Uso quest’ultimo termine, “pratico”, non in senso letterale, ma in senso lato. Certo l’efficace e il pratico sono molto diversi fra loro. Saper vedere quanto l’idea di efficienza superi la concezione materialistica della vita consente di capire che possente rigenerazione occorre all’uomo per evolvere.
Non scoraggiatevi se certe istituzioni, necessarie, non vengono subito bene accolte. Lasciate che il pensiero continui a fluire. Gli uomini non reggono il passo con il pensiero, ma è il pensiero che guida il mondo.
317 — Si domanderà quale sia il nesso fra le istituzioni benefiche e AUM. Sono, entrambi, espressioni di armonia: i concetti elevati non sono separabili. Solo il pregiudizio è cieco tanto da non vedere le vie dell’unione.
318 — Avviene che certuni siano così limitati che riducono tutto all’insignificante. Persino la forma più elevata di comunione porta acqua al loro mulino. Il fervore viene smorzato con ogni sorta di superstizioni. È un’infezione che si annida fra la gente più diversa.
Si disse della Via di mezzo, o della Via aurea: “Meglio sarebbe chiamarla Sentiero, tanto è stretto quel passaggio fra i mostri”.
319 — Molti sono i draghi posti a guardia dei passi, e di tutte le tinte. Più repulsivo di tutti è quello grigio della banalità quotidiana, capace di ridurre a ragnatele polverose anche le più sublimi comunioni. Eppure gli uomini riescono a conservare la freschezza del rinnovo anche nella vita giornaliera: si lavano, e sono pronti ad affrontare il compito che li attende. Per analogia, le abluzioni spirituali non devono ridursi a un’ingrata fatica. Non molti sono capaci di vincere quel drago. Ma quegli eroi moltiplicano le loro forze, e ogni giorno risollevano lo sguardo al cielo.
Poiché l’Infinito esiste, lo spirito umano non conosce un solo istante di noia. La gioia nasce dall’irripetibilità delle sensazioni. Le comunioni elevate non hanno nulla di ordinario. Non c’è noia nell’Infinito, ma solo nelle limitazioni umane.
Non lasciatevi abbattere da quel drago grigio, che in realtà non è forte, ed è repulsivo solo nell’aspetto. Eliminate che siano la sporcizia e la bruttura, non ha più ragione di esistere. In verità, superare la noia del quotidiano è segno di rispetto per il Mondo supremo.
320 — Chi ama il sapere esatto deve saperlo accogliere. Molti si dicono devoti di quella conoscenza, ma di fatto rivestono ogni cosa con gli abiti consunti del pregiudizio. Non s’accorgono che le loro premesse sono irrealizzabili. Lamentano di aver poco da osservare e nello stesso tempo trascurano gli eventi d’eccezione. Vorrebbero che l’Universo si comportasse secondo lo stato della loro digestione, e rifiutano i fenomeni più evidenti se non si conformano ai loro umori. Ma è questa la via della conoscenza esatta? Dove sono la pazienza, la buona volontà, l’attenzione che apre le porte? Dov’è la capacità di lavorare instancabili, e di osservare?
Non tralasciate di ripetere che le porte si spalancano quando non ci sono lagnanza, scontento e rifiuto.
321 — Le tempeste di sabbia sono fonti di infezione. Bisogna tener nota del percorso seguito da quei vortici distruttivi. Bisogna impedirli. Sono giustamente punibili coloro che hanno permesso la devastazione della vita. Per epoche intere si è fatto di tutto per scaricare negli strati bassi dell’atmosfera ogni sorta di marciume.
Non è forse tempo di riflettere sul rapporto fra energia psichica e atmosfera ambientale? Non è lecito avvelenare l’energia psichica di intere generazioni! Quante anime belle periscono per l’intossicazione del pianeta!
322 — Il ritmo del lavoro è l’ornamento del mondo. Il lavoro è una vittoria sulla monotonia quotidiana. Chi lavora con impegno è un benefattore dell’umanità. Un futuro senza lavoratori sarebbe il trionfo del caos. Il lavoro forgia una tenacia invincibile, e giorno per giorno accumula un tesoro. Chi veramente ama il lavoro sa quanto vale la tensione.
Si è già detto che lavorare equivale a una preghiera: con il suo ritmo genera l’unione e la qualità migliore, e da quest’ultima nasce la Bellezza. Ma qualsiasi lavoro ha in sé l’idea del Bello.
Lavoro, preghiera, bellezza: tre aspetti del grande cristallo dell’Esistenza.
323 — Il lavoro rende migliori e più tolleranti, poiché perfeziona con potenza. Nel lavoro sta il segreto dell’evoluzione!
324 — Creare il bene dovrebbe essere un’attività così spontanea per l’uomo che neppure ne dovrebbe parlare. Non dovrebbe considerarlo come qualcosa di eccezionale, altrimenti ne verrebbe che il suo stato ordinario sia malvagio, e che solo in rare occasioni riesca a produrre del bene.
Nei millenni si sono commessi molti errori. Si cominciò a misurare il bene in base all’oro. Chi offriva oro e gioielli al Tempio era certo di presentare le cose migliori. Così si formò un falso concetto della preziosità; ricordando la leggenda per cui l’oro è la fonte del male, si fece di tutto per trasformarla in una favoletta. Nella storia si ripeterono le rivolte contro il dominio dell’oro: tutti i grandi Maestri insorsero in tal senso, e gli uomini cercarono sempre di uccidere gli audaci che osarono ribellarsi al loro idolo preferito. In verità, non parlo dell’oro in sé, ma dell’orrore che lo circonda.
325 — Sapere a chi vada il massimo vantaggio di un’opera di bene è il più misterioso dei segreti. Nessuno sa chi è stato aiutato. Si può supporre che un pensiero benefico raggiunga un certo uomo, ma resta una supposizione: questi potrebbe anche essere un altro, sconosciuto. Quell’emissione è portatrice di bene, e chi è salvato non sa a chi dire grazie: così si rivolge al Mondo supremo. Volendo esprimere la pienezza della sua gratitudine guarda in alto, alla Fornace del pensiero creativo.
326 — Anche i pensieri anonimi sono oggetto di segreta gratitudine. Qualsiasi buon pensiero viene gratificato. Non tocca all’uomo stabilire dove si leverà quel canto, che non deve essere localizzato. Quando è bellissimo, nasce nella gioia; ma quel pensiero di gioia è stato inviato da qualcuno.
Dite, con gratitudine, AUM!
327 — Un uomo non è tale se, lette le Scritture del Bene, non si è fatto paziente, non è tollerante, non è commensurato. La gratitudine non sboccia in un simile cuore. Sovente parlo della gratitudine, in simboli diversi, poiché è indispensabile, è il diamante più puro dell’Esistenza.
328 — Il sacro Mistero è alla base del Mondo. Ne parlano tutte le fedi. Ma si è anche detto che tutti i segreti verranno svelati. Chi va a caccia di contraddizioni può dunque stare contento, e pensare di avere scoperto una irriducibile opposizione. Ma naturalmente giudica secondo le opinioni terrene, e del resto tutto ciò che supera questa visione gli pare privo di senso. Se si applicano però quelle parole al Mondo sottile e alla Sfera suprema, la contraddizione svanisce. Infatti, tutto ciò che in Terra si trama e si compie in segreto è palese nei mondi superiori, mentre il Mistero inaccessibile ha il suo vigore logico nell’Infinito.
Bisogna saper valutare le contraddizioni terrene, frutto di mentalità limitata. Non appena si conoscono i mondi superiori queste inconsistenze sono immediatamente risolte.
329 — Purtroppo non è più in uso un’antica prova, quando si licenziano gli allievi delle scuole superiori. Ciascuno di loro doveva esporre una tesi, di sua scelta, a un pubblico disparato. Ciò lo costringeva a parlare in modo comprensibile a tutti: un compito arduo. Doveva infatti essere semplice, senza tediare gli ascoltatori più colti. Anche se il pubblico non sempre era soddisfatto, tuttavia lo studente si impegnava per essere chiaro pur trattando di argomenti elevati e complessi. Esercizi di questo genere sono sempre utili.
330 — State attenti soprattutto a non commettere ingiustizie, che sono brutte azioni. Si deve sapere cos’è ingiusto, non per definizione verbale, ma nel cuore.
331 — Secondo la considerazione terrena, l’uomo viene giudicato forte quando è in collera e irritato. Visto invece dal Mondo sottile è proprio allora specialmente inerme. Attrae infatti numerose piccole entità che si nutrono di quelle emanazioni e, abbassata la guardia, consente anche agli esseri inferiori di leggergli nel pensiero. L’irritazione, dunque, è imperdonabile non solo in quanto genera l’imperil ma anche perché apre le porte agli inferiori.
Chi si lascia irritare riconosce facilmente questa spiegazione, ma per ricadere subito in uno stato anche peggiore — tale è la natura dell’uomo ordinario. Sorprende la facilità con cui concorda per poi fare di peggio, con i pretesti più inverosimili. A quel superficiale abitante della Terra, dalla coscienza in disordine, potrà persino sembrare che la colpa risalga al Mondo supremo. È stupefacente, ma gli si addossano, appunto, tutte le bassezze!
Ecco perché bisogna continuamente ripetere anche le verità più semplici.
332 — Non è giusto biasimare le manifestazioni di cui si ignorano le cause. Solo quando si conoscono i processi del Mondo sottile migliora la capacità di giudizio. È da ricordare la parabola di quel cieco che, colpito dalla proboscide di un elefante, credette di essere stato toccato dalla Mano di Dio.
Siate rispettosi, nei confronti del Mondo supremo.
333 — Dove sta la differenza fra sdegno e irritazione, o fra turbamento e paura? Non ci sono parole che distinguano bene fra queste sensazioni, pressoché identiche. Ma un giorno la scienza saprà analizzare le secrezioni generate da ciascuna emozione. Si potrà allora, su basi rigorosamente chimiche, accertare dove comincia un dato sentimento.
Il pendolo della vita mostra, con il suo moto, le variazioni dell’energia psichica: con la stessa precisione verranno determinate le qualità dei sentimenti. Le oscillazioni di quella energia segnalano una vibrazione continua e registrano le benché minime deviazioni energetiche. Anche le proprietà chimiche dei sentimenti non possono essere costanti. Nel microcosmo umano si vede quanto vi si ripercuotano le vibrazioni cosmiche. Non pensate che questo genere di indagini siano oziose; all’opposto, l’apprendimento della natura umana conduce a perfezionarla.
334 — Affido l’Insegnamento a chi vive in tutti i mondi. Non crediate che ciò sia inapplicabile, poiché l’uomo in realtà vive in tutti i mondi, che visita ogni giorno senza avere coscienza delle sue assenze momentanee. Pochi infatti le sentono. Ma lo spirito non è condizionato dal tempo, poiché vive fuori di esso. La sensazione di essere assente è segno certo di una coscienza evoluta.
335 — Talvolta il pendolo della vita resta del tutto inerte. È segno di una paralisi provocata dal male. Non a caso si dice: “Lo soffocò la malizia”, con ciò volendo intendere che essa è limitata, che la sua corrente non è infinita. Ma è necessario osservare come oscillano le vibrazioni energetiche.
336 — Negare la Verità è azione ignorante e nociva non solo per chi la compie, ma anche per lo spazio. È un antagonismo che infetta l’ambiente, ma ancor peggio avviene quando ci si scosta dalla Verità dopo averla conosciuta. Quel rientro nelle tenebre è pura follia!
In certi momenti della storia umana, quando già si era afferrata qualche porzione di Verità, si fecero avanti dei falsi maestri di abissale ignoranza che cercarono di nascondere al popolo la natura immutabile delle cose; ne risultarono quelle che un giorno saranno considerate come pagine vergognose della storia. Quegli usurpatori non diedero dimostrazioni, ma imposero il rifiuto dell’evidenza. Come decretare che il sole non esiste perché un cieco non lo vede! Nello stesso modo fu vietato conoscere le leggi del Mondo sottile. Qualcuno insomma, che le ignorava, per egoismo proibì agli altri di conoscerle.
Si deve sapere che molte volte l’uomo è tornato nella tenebra, in epoche diverse. Queste memorie forse l’aiuteranno a rivolgersi alla giustizia e all’onestà.
337 — Fra i corsi di storia e di religione comparata non trascurate le decisioni contraddittorie assunte dai vari consigli e corpi legislativi. La Verità dev’essere cercata non per confondere le menti, ma per costruire la via del futuro. La sapienza è alla base del progresso.
Che nessuno imponga a nessuno di ignorare il Vero e di non cercarlo.
338 — Se a volte si commisero errori per ignoranza o per malizia, non per questo si devono mantenere generazioni intere negli stessi sbagli. Tutti parlano di combattere i pregiudizi, eppure sono sempre disposti a soffocare le giovani generazioni con requisiti senza senso.
Dalle cose di tutti i giorni fino alla cosmogonia si incontra una quantità di affermazioni infondate, non comprovate dall’esperimento né dalle osservazioni.
Costringere il pensiero è offesa grave.
339 — Ogni secrezione, qualunque respiro emana energia psichica. L’uomo impregna lo spazio a profusione: perciò deve pensare a quel che fa e migliorare l’energia psichica. Se riconoscesse che ogni suo fiato modifica l’ambiente, risolverebbe di purificare il proprio respiro. Queste emanazioni psichiche si possono rivelare con il più semplice degli strumenti. Il pendolo della vita, con le sue oscillazioni, segnala il continuo vibrare dell’energia, nonché quelle radiazioni che compongono l’aura, il che significa che particelle di quest’ultima sono proiettate incessantemente nello spazio, e che l’energia psichica costruisce senza sosta una rete protettiva.
Chi sostenesse che gli esperimenti sull’energia psichica sono inconcludenti mostrerebbe di non credere affatto alla sua esistenza. L’oscurità dell’ignoranza inquina l’atmosfera, e ciò è da prendersi alla lettera. Le medicine non servono per purificare il respiro.
Per farlo, occorre l’energia psichica.
340 — Molti dei concetti più belli sono stati pervertiti. Il perdono, ad esempio, è una bella cosa, ma lo si è ridotto a questa mostruosità: “Tutto viene perdonato dal Cielo”, rendendo lecito qualsiasi delitto. La vera questione, comunque, non sta nel perdono, che è perfettamente possibile, ma nel pareggiare ciò che si è fatto. La legge del restauro spaziale è sacrosanta. Le ferite vanno curate. L’autoguarigione richiede tempo, perché i tessuti lacerati si riformino. La perfetta consonanza dell’AUM contribuisce a questo risanamento, ma qualsiasi consonanza di colori e di aromi è d’ausilio, purché l’energia psichica lo consenta.
341 — La battaglia contro l’ignoranza deve essere planetaria. Nessuna delle nazioni può vantarsi di avere lume sufficiente. Nessuna ha forze bastevoli per vincere da sola. La conoscenza deve essere generale e alimentata da una collaborazione perfetta. Non ci sono frontiere per i mezzi di comunicazione, e così le vie del sapere devono fiorire nel mutuo scambio delle idee.
Non si pensi che in qualche paese si sia già fatto abbastanza per l’educazione. La conoscenza è un processo così espansivo che impone il continuo rinnovamento dei metodi. È penoso vedere quei cervelli pietrificati che non ammettono le nuove conquiste! Chi è propenso a negare non è vero scienziato. La scienza è libera, onesta e impavida, e in un istante può modificare e spiegare i problemi dell’Universo. È bella, e quindi infinita. Non sopporta divieti, pregiudizi, o superstizioni. Trova il grande anche nel piccolo. Domandate ai grandi scienziati quante volte le scoperte più stupende si sono raggiunte proprio nel processo monotono delle osservazioni quotidiane: l’occhio era aperto, e il cervello senza polvere.
Chi è capace di cercare in libertà segue la via del futuro. In verità la battaglia contro l’ignoranza è indifferibile come la lotta contro la dissoluzione e l’inquinamento. Non è una guerra facile, poiché il nemico ha molti alleati, si annida in molti paesi e si presenta sotto spoglie diverse. Ci vogliono coraggio e pazienza, poiché combattere contro l’ignoranza significa fare guerra al caos.
342 — Gli esperimenti sull’energia psichica sono da condursi in ambienti ed epoche diverse. Una luce smorzata può favorire i fenomeni, mentre la luce intensa del sole complica gli esperimenti con la propria forza chimica. Anche le condizioni ambientali influiscono. Il locale migliore è quello permeato dalle radiazioni del ricercatore; ma qualunque oggetto provoca una reazione. Non si devono tenere assieme gli oggetti sottoposti alle osservazioni, specie durante l’esperimento. E non devono essere presenti casse di risonanza e strumenti a corda, capaci di vibrare alla minima provocazione. Anche l’umore dell’osservatore è di primaria importanza. Irritazione e inquietudine non l’aiutano di certo.
Se vi sentite stanchi, rilassate l’energia, che dev’essere protetta in ogni circostanza. Non dissipatela: conservate quella forza prodigiosa che allarga il reame della conoscenza.
343 — Gli oggetti dell’ambiente in cui si compiono gli esperimenti hanno più volte stupito i principianti. Talvolta il più comune di essi ha favorito la ricerca, mentre un altro, scelto con grande cura, ha semplicemente bloccato la corrente di energia. Da ciò si vede quanto sia difficile comprendere bene le leggi delle energie sottili. La pelliccia degli animali, ad esempio, per le sue peculiari reazioni elettriche, non è favorevole alla riuscita.
344 — La pazienza è la comprensione consapevole e sistematica di ciò che avviene, e deve essere coltivata in quanto promotrice di progresso. È assurdo presentarla come un’atrofia interiore; all’opposto, è un processo intensificante. Così questa energia partecipa agli eventi senza erronee premesse.
Così bisogna inculcare la pazienza negli allievi, nel suo vero significato.
345 — Si vuole vedere nella pazienza un superamento delle avversità. Ma è improprio, perché sminuisce il valore di quella energia. Chi ha imparato che può essere più saggio per lui impegnarsi non oggi ma domani dà prova di saper trovare la via giusta. Non si limita a sopportare, ma sa scegliersi i vantaggi. Perciò è importante chiarire il senso di molti nomi.
Qualsiasi parola, di per sé, implica un certo umore ben definito. Ma se la definizione è imprecisa può venirne un senso di pena anziché di gioia, e viceversa. L’esattezza è sempre indispensabile, in ogni cosa. Gli esperimenti condotti sull’energia psichica confermano i requisiti principali: precisione e concisione mentale, che danno i risultati migliori.
346 — Le osservazioni a mezzo del pendolo della vita mostrano il grande valore dell’energia psichica. I mezzi più semplici possono ridestare le percezioni più profonde nella coscienza. È poi di grande importanza osservare la vibrazione spaziale, che agisce come un telegrafo senza fili. Le qualità delle correnti spaziali mutano di ora in ora, e descrivono la condizione di intere nazioni.
Non è mirabile che sia concesso in sorte all’uomo di conoscere per via sintetica gli eventi mondiali, e non è penoso che egli non sappia che farsene?
347 — La consonanza dell’AUM ricorda la stessa energia che segretamente trasmuta le migliori possibilità nel fuoco del pensiero.
348 — Non di rado in paesi diversi si giunge simultaneamente a identiche conquiste. Ricercatori, scrittori, artisti all’improvviso si dedicano a uno stesso compito. Ciò può avvenire per linee interne, ma può anche essere trasmesso da un collaboratore lontano. Vola nello spazio, per telepatia, e ispira chi trova in sintonia — perciò è bene condurre esperimenti congiunti. Molte cose sfuggono all’attenzione, perché non si ricorda il momento dell’ispirazione, ma in base al tema del lavoro è possibile rintracciare il legame connettivo della coscienza. Per sperimentare con l’energia psichica è di grande importanza ricercare queste similarità di coscienza.
Per il pensiero è facile fertilizzare coscienze paritetiche. Le loro radiazioni hanno uno stesso colore, ma emissioni di tinta più cupa di norma trovano accesso in tonalità più chiare. Non perché queste ultime siano più deboli, o peggio, ma perché il colore intenso si infiltra prontamente negli strati meno densi, mentre il più chiaro si dissolve più rapido nell’intenso e non riesce a irradiare il proprio fremito. Il fremito dell’aura è la porta di accesso alla coscienza.
Non confondetelo con la vibrazione causata da un colpo inferto: da quello scaturisce l’ispirazione, da questo, una scossa.
349 — Gli esperimenti sull’energia psichica sono fonte di gioia. Ogni osservazione apre la via alla seguente. Innumerevoli nascono le congetture e i raffronti. Seguendo questa via, dalle cose di tutti i giorni ai mondi lontani, si saggia l’energia della psiche.
350 — Sperimentare sull’energia psichica è sempre faticoso. Non è bene protrarre questa tensione per più di mezz’ora, ne va della salute. Ma brevi esercizi accompagnati dalle annotazioni relative sono utili, perché tutte le discipline rinforzano.
351 — Esercitare l’energia è benefico: ogni prova ne risveglia una nuova qualità. È bene ricordarlo, poiché solo poco fa ho avvertito della fatica che si risente quando l’energia preme. Ma non per questo si deve dedurre che gli esperimenti siano da tralasciare. È possibile esercitare l’energia senza tuttavia sentirsi debilitati: come tutto ciò che esiste, anch’essa ha bisogno di attività. Con qualche cautela ragionevole la fatica diminuisce. Qualsiasi energia deve essere provata in azione: anche quella muscolare. In tal modo si ridestano di continuo le forze che dormono nell’uomo. Questo richiamo all’azione è da intendersi come un dovere che egli ha verso i mondi superiori. Le energie restano in letargo per molte ragioni, prima fra tutte il karma. Ma di norma la coscienza resta assopita per indolenza, che è un vero semenzaio di male. Le migliori possibilità restano inerti quando sullo sguardo grava un velo di pigrizia. Non c’è scusa che valga se corpo e spirito languiscono per indolenza.
Si diceva, un tempo, che è meglio sbagliare che far nulla.
352 — La pigrizia trascina seco il dubbio e la pietà di sé. Quel blocco velenoso impedisce l’attività delle energie. Il dubbio corrode tutto, la pietà di sé, congiunta all’indolenza, finisce per indebolire anche lo spirito forte. Sono cose da dire fin dall’inizio a chi si proponga di attivare l’energia psichica.
353 — L’energia psichica può rivelare la qualità dei cibi e l’insidia del veleno. In verità, l’uomo porta in sé una pietra di paragone. E la stessa energia riesce anche a diagnosticare le malattie. In particolare, è possibile osservare il fluttuare dello stato di salute.
354 — I medici notano di frequente che una malattia micidiale si dilegua senza lasciare traccia. In tal caso, certamente, si suppone la causa sia da ascrivere alle cure tentate, o a qualche circostanza esteriore. Ma la ragione prima — cioè l’energia psichica — capace degli effetti più insoliti, viene sempre negletta: ed è la sola in grado di deviare il corso di una malattia.
355 — Gli esperimenti sull’energia psichica disciplinano l’uomo. Bisogna intendere la disciplina come un ritmo salubre. Può accadere di accantonare gli esperimenti più validi senza degnarli di attenzione, o di interrompere un processo che si è già innescato. Qualsiasi costrizione è contraria all’energia psichica. Prendiamo, ad esempio, gli esperimenti di fotografia. Se le prime lastre non rivelano nulla, una coscienza indisciplinata si scoraggia. Ma se questo avviene non è possibile sperimentare. Molte condizioni, infatti, possono interferire nelle prime prove, e per codardia le si interrompe. Il timore di cadere nel ridicolo, poi, rovina molte osservazioni utilissime.
356 — Fra le osservazioni da condurre sull’energia psichica il pendolo della vita consente esperimenti di grande rilievo, ma occorre essere capaci di disciplina. Non è consigliabile ricorrere a quello strumento se l’energia non è in tensione. Anche se forte in potenza, essa non agirà se non si è accumulata in modo naturale. Si tratta di esperimenti su energie sottili, e quindi estremamente sensibili.
L’osservatore, a poco a poco, finirà per adottare tecniche sue particolari, e non si pensi che la multiformità dei dettagli trasgredisca la legge, al contrario, quelle che sembrano eccezioni combinano assieme nuove cariche di energia. Due musicisti suonano in modo diverso il medesimo strumento, e non si sa quale dei due sia il migliore: ciascuno rivela le sue doti preziose.
Studiando l’energia psichica sarà bene affidarsi alla sua individualità peculiare. Nell’infinita ricchezza dell’universo ogni espressione energetica è unica. La ricerca allora è anche più straordinaria.
357 — I malati immaginari scoprono in sé tutti i sintomi di una malattia. Ma è peggio, e più pericoloso, quando, avendo in sé i germi della malattia, invece di combatterla ci si arrende, rinunciando così alla possibilità di vincerla. Nel primo caso la cura è possibile, mediante la suggestione, poiché non esiste malattia, in realtà. Il secondo è ben più difficile, poiché è l’uomo stesso che accelera il processo morboso. Se ne fa schiavo, e con tutte le forze cerca di aggravarne i sintomi. Si osserva in continuazione, ma senza desiderio di guarire. Sprofonda nella pietà di sé e ciò facendo esclude ogni possibilità di suggestione, tanto che persino si sente offeso e si infuria quando gli si parla della possibilità di riacquistare la salute. Cala in un grave stato di depressione che non si riesce più a trasformare in un moto a salire. Ciò funziona come una contro-energia, ed egli perde il bene più prezioso: l’impulso a migliorare.
358 — Non fa meraviglia che finalmente la suggestione venga praticata negli ospedali. Ci sono voluti secoli per riconoscerne la realtà, che tuttavia è ancora troppo parziale. Anziché praticarla con larghezza in tutta la vita, la si usa esclusivamente in certi interventi chirurgici. Ma c’è la possibilità di farvi ricorso per certe anormalità del polso, nelle infiammazioni nervose, nelle paralisi e nelle malattie della pelle.
Insomma, l’energia psichica può aiutare il genere umano in tutti i campi.
359 — Gli uomini sono riluttanti a vedere la natura essenziale di ciò che avviene, ma questa resta qual è, indipendente dal rifiuto e dalle disposizioni personali. Nessuno può dire che l’Armageddon non preluda a una vittoria predestinata. Sorprende vedere quanto a lungo si sia mancato di riconoscere ciò che è stato prescritto. Proprio come quando la casa va in fiamme e non si vuol credere a ciò che accade. Quando ci si è messa una benda sugli occhi l’evidenza non basta.
360 — Notate quali siano le manifestazioni che meno si riesce ad accettare. Fra quelle, legittime, che meno vengono percepite, sta il fatto che le trasmissioni di pensiero non richiedono tempo. Neppure ricorrendo al paragone con la velocità delle onde radio si riesce ad essere convincenti. Non si ammette che il pensiero non consuma tempo, non si vuole capire che un interrogativo mentale può ricevere risposta immediata.
Osservate anche molte altre manifestazioni che non vengono accettate dalle coscienze impreparate a pensare. Da questi segni negativi ci si può formare un’opinione sui veri malanni che affliggono l’umanità.
361 — La capacità di comprendere quali sono le idee che meno fra tutte vengono percepite da chi ascolta consente di distinguere la via migliore per raggiungere la sua coscienza. Ma non fatevi accorgere di averlo compreso, poiché questo acume non viene perdonato, e potete farvelo nemico.
Bisogna far uso di pazienza e tornare allo stesso argomento da un altro punto di vista.
362 — Il valore di certi concetti morali dev’essere stimato non solo in senso spirituale ma anche scientifico. Prendiamo ad esempio l’idea di fiducia: anche fra le popolazioni primitive fu considerata indispensabile per la comunione. In antico già se ne riconosceva la grande importanza. Fu solo in seguito, quando crebbe l’ipocrisia, che si cominciò ad assumere una maschera di falsità, convinti di poter ingannare la coscienza interiore. Ma lo sviluppo dei metodi scientifici consente di verificare il valore della fiducia.
Pensate a due uomini che conversano fra loro. Se esiste fiducia reciproca, le radiazioni sono eccellenti a tutto vantaggio della combinazione delle energie. Ma se uno dei due è ipocrita, o se diffidano l’uno dall’altro, l’aura risultante è repulsiva, macchiata di nero e di grigio. Per di più, essi si danneggiano a vicenda, e non potrebbero trovare terreno migliore per favorire il germinare delle loro malattie. Infine, anche lo spazio resta infetto da questo stolto impiego dell’energia.
Ecco perché non basta intendere la fiducia come concetto morale astratto. Bisogna anche apprezzarla come mezzo di salute.
363 — La fiducia è indispensabile per la comunione superiore, e se manca è persino meglio evitare argomenti del genere, poiché ne deriverebbe dell’oscenità, altro che ispirazione. La sfiducia nelle azioni è come un’ulcera pestilenziale, non subito evidente sul corpo. Siate dunque molto cauti con i grandi concetti.
364 — Quando la fiducia è autentica, ogni atto dei collaboratori viene inteso come buono. Un’azione definita viene data come necessaria. Non può sussistere sfiducia dove arde il fuoco di quel sentimento reciproco. Tutti gli altri aspetti della cooperazione sono da vedersi alla stessa stregua.
365 — Durante una tempesta si possono osservare due estremi umani: chi si seppellisce sotto una coltre di terrore, e chi fa il baldanzoso e si espone alla folgore. Per la maggioranza avviene esattamente la stessa cosa nei confronti del Mondo superiore: chi cade nel bigottismo, chi nel sacrilegio. È rarissimo che lo si accetti come una condizione naturale e concomitante.
Gli uomini non vengono educati a capire le basi dell’Esistenza. Le stesse conquiste scientifiche restano loro lontane e non promuovono la trasformazione della vita. È dunque indispensabile il reiterare del Mondo supremo. Non si pensi che quanto se ne è detto sia sufficientemente impresso nei loro cuori. Bisogna cercare nuovi metodi per unire in coscienza la grandiosità dell’Esistenza con la comprensione infinita.
Sono cose da amare, per lottare senza egoismo nel cuore, senza cedere alla stanchezza né alla volgarità.
366 — Molti osservano le eclissi solari, ma non prestano attenzione al loro nesso con l’energia psichica. Voi però avete avuto occasione di convincervi che essa reagisce in modo peculiare a quegli eventi.
Non è forse stupefacente vedere che nessuno studia la propria energia fondamentale? In verità essa deve vibrare a qualsiasi fenomeno, e se ne possono scoprire le nuove qualità solo osservandola con attenzione. Non statevene contenti con le osservazioni del passato, poiché ogni nuovo periodo ne introduce delle altre, sottili.
È consolante sapere che l’uomo ha questa forza, capace di trasformare tutta la vita. Ma attenti, poiché le energie sottili devono essere trattate sottilmente. Sappiate che basta la presenza di un solo oggetto per introdurre una vibrazione diversa.
367 — Avete potuto notare quanto influiscano sull’energia psichica le correnti, e come rapidamente queste mutino, affermando in essa una tensione del tutto diversa. Tenetelo a mente. Gli uomini non sanno conformare le loro attività alle correnti dello spazio. Pensano addirittura che persino lo studio di esse sia qualcosa di stregonesco. È davvero sorprendente che molte persone sensibili che studiano i fenomeni psichici restino ciononostante isolate e senza influsso sulle moltitudini.
Non è facile convincere l’uomo del suo proprio potere, tuttavia con ogni mezzo bisogna ripetergli le grandi possibilità che possiede.
368 — Si sa che le cattive azioni devono essere espiate, ma vi domanderanno: “Come reagisce la giustizia sull’ossesso? Chi sopporta la pena, questi o chi lo ossessiona?”. Chi può dire dove termina la volontà dell’uno e dove principia quella dell’altro?
L’ossessione è possibile solo quando l’accesso è libero. Inoltre, prima ancora dell’attacco, il malvagio comincia a sussurrare preparando lo spirito debole. Chi è incline al male incontra le entità che attira. Quindi il karma dell’ossesso è molto penoso!
369 — In tutte le cose l’energia dev’essere in moto. Non confondete il moto fisico con quello psichico. In antico, invero, si sapeva che due sono le specie di ginnastica: fisica e psichica. Questa è anche più efficace di quella, se praticata consapevolmente.
370 — Quando si sperimenta con l’energia psichica si resta sorpresi per la fulminea velocità della forza, quando si trasmette a distanza. Si suppone che l’azione debba sempre essere estesa nel tempo. Quando si dice che qualcuno è caduto nel dubbio, si presuppone, usualmente, che ciò abbia richiesto un certo tempo, ma sarebbe più giusto dire che il dubbio lo ha assalito fulmineo. Un solo istante, esattamente, lascia un segno indelebile.
È bene educarsi a realizzare le qualità dell’energia psichica. Se qualcuno vi dirà di averne già appreso abbastanza, abbiate pietà di quell’ignorante. Certo, sinora, non c’è posto dove si possa studiare a dovere la vera e propria base dell’esistenza. Le osservazioni furono sempre isolate, e talvolta chi le fece venne anche perseguitato. Molte conclusioni valide non furono mai pubblicate e i manoscritti andarono dispersi. Fate bene a essere benevoli con chi vuole acquisire conoscenza.
Bisogna mettere al loro giusto posto le barriere erette dall’ignoranza.
371 — Siate amichevoli verso qualsiasi moto che tenda alla percezione. Siate forti abbastanza da rinunciare alle abitudini e alle superstizioni personali. Non crediate che sia facile debellare l’atavismo, poiché i sedimi fisici hanno in sé i pregiudizi di molte epoche. Ma se vi rendete conto chiaramente di quanto pesino quei precipitati, vi si apre una delle porte più ardue. Un’altra poi si dischiude quando avrete appreso che tutto deve essere vissuto nella vita terrena. Solo allora sarete prossimi alla terza, allorché si riconosce il tesoro dell’energia fondamentale affidata all’uomo. Chi saprà insegnare a riconoscerla sarà un vero maestro.
L’uomo non giunge a scoprire il proprio potere senza una Guida: la sua via è disseminata di insidie, e tutte quelle vipere nascoste sono per impedirgli di afferrare il tesoro. Come viandante smarrito, non sa dove cercare, eppure quel tesoro è in lui stesso.
La saggezza di tutte le età ingiunge: “Conosci te stesso!”. Con ciò consiglia di rivolgere l’attenzione a ciò che è più segreto, e che è doveroso rivelare. Quel potere igneo, oggi chiamato energia psichica, aprirà all’uomo la via della felicità futura. Ma non sperate che egli sappia riconoscere facilmente il suo retaggio. Inventerà mille ragioni per sprezzare ogni scoperta di quella energia. Tacerà sul fatto che avanzare è un obbligo per lui — ma, ciononostante, la via è una sola!
372 — Bisogna chiarire quale sia il vero valore dei medium. Secondo il significato della parola sono intermediari fra i mondi. Non si deve però dimenticare che questa comunione è di tutti: tutti gli uomini lo sono. In verità la multiformità senza ripetizione dell’Universo garantisce a ogni creatura umana la sua quota di comunione. Ma sta di fatto che la maggioranza non si rende conto delle proprie capacità e sospinta dall’ignoranza cerca, all’opposto, di estinguere qualunque manifestazione dell’individualità. Sappiate dunque che ogni singolo uomo ha la proprietà di mediare tra i mondi, secondo la sua misura. Com’è bello studiare questa incomparabile multiformità!
373 — Quando i dati sono molti e diversi, bisogna saper discernere con saggezza la fonte delle trasmissioni. In realtà esistono manifestazioni molto tenebrose. La varietà degli intermediari non implica contraddizioni perché, data la differenza degli strati, ciò che è mutuamente affine si attrae. Le manifestazioni possono essere estremamente repulsive, ma l’unica cura sta nell’uomo stesso. Una coscienza che sia pura e luminosa evita sempre gli ambienti sudici. Una cosa è aprire una finestra sulle tenebre, un’altra, ben diversa, è aprirsi alla radiosità della Luce.
La conoscenza, riscaldata dal cuore, rivela all’uomo lo splendido tesoro.
374 — Combattete lo psichismo inferiore, che porta all’ossessione. Che l’energia possa essere usata per il bene o per il male non è una contraddizione. Una stessa e identica forza può costruire o distruggere. Solo il pensiero elevato e la purezza del cuore garantiscono l’uso corretto del potere. Ciascuno deve ricordare che gli è affidato il compito di servire il progresso del mondo. Sono cose già dette, ma si sa che l’ignorante vi scorge una contraddizione. Il cattivo va ad accrescere il male, e il buono serve il Bene.
L’uomo pronto a sollevare obiezioni è restio ad ammettere anche la più semplice delle verità. Dove può incanalarsi l’energia, se la volontà e il pensiero sono rivolti al male? Certamente essa fluisce verso le tenebre. Chi vuole l’infimo l’avrà. Le parole dette sull’ossessione sono immutabili, perché è un’insidia al perfezionamento della vita. Inoltre, gli intermediari non devono essere di basso livello: ignoranza e malizia attirano solo risposte ad esse conformi. Tutti devono impegnarsi per il meglio.
375 — L’energia può risolvere tutte le questioni. Può indicare il grado di magnetismo delle cose o dell’acqua. Come un apparato sensibilissimo registra all’istante le fluttuazioni di lontanissime correnti. Rintraccia il pensiero di ogni riga di un manoscritto. Segnala la qualità dell’irradiazione. Se in buone mani, è strumento di bene.
Per buona sorte, non sono molti a saper usare il potere psichico, che viene conferito per uso generale solo quando la coscienza è raffinata. Che quell’epoca bella si approssimi!
376 — A tutti è stato dato qualcosa, ed è causa di gioia riconoscere che il sentiero di ciascuno non interseca quello del prossimo. La coscienza espansa sa che le manifestazioni dell’energia psichica sono multiformi, perciò chi ne scrive dovrebbe illustrare ciò che ha sperimentato e osservato. Le sensazioni non hanno valore generale, poiché le manifestazioni dell’energia dipendono da un gran numero di condizioni.
Il primo requisito è sempre la purezza del pensiero.
377 — Lo studio della progressione dell’energia collettiva dimostra che l’unione non è solo un concetto morale, ma una poderosa forza motrice. Se Noi ripetiamo l’invito all’unione è perché vogliamo inculcare la coscienza di quella grande forza di cui ogni uomo dispone. È impossibile mostrare a un ricercatore inesperto fino a qual punto si moltiplichi l’energia se è collettiva. Sono manifestazioni per cui occorre preparare la coscienza. Il successo di un tentativo dipende dall’impegno di tutti i partecipanti: se anche uno solo non vi si dedica con tutto il cuore è meglio neppure intraprenderlo.
Nei tempi antichi si conosceva il potere della forza concorde. Talora si sommavano delle singole osservazioni in un’indagine generale, e si formava così tutta una catena, e ciascuno poneva la mano sulla spalla di chi gli stava di fronte. Si vedevano allora insolite oscillazioni dell’energia; la forza risultante era intensificata dall’impegno concorde. Quando invito all’unione, dunque, penso a una vera e propria forza.
Ricordatelo, voi che ne avete bisogno.
378 — Nell’antichità l’energia psichica fu talvolta chiamata aria del cuore: con ciò si alludeva al fatto che il cuore ne vive. Proprio come l’uomo non può vivere senz’aria, il cuore s’arresta se gli vien meno quell’energia.
Molte definizioni antiche dovrebbero essere riviste con buona volontà. In quelle epoche remote si notò quel fenomeno oggi negletto.
379 — L’acqua posta accanto a un dormiente si magnetizza e rivela la qualità della sua radiazione, dimostrando ciò che la sua forza deposita sugli oggetti. Sono precipitati da osservare con la massima cura: ricordano il dovere di lasciare belle tracce nell’ambiente. Ogni ora di sonno è non solo una lezione per il corpo sottile, ma anche una coltura di precipitati psichici.
380 — Istruttivi sono pure gli esperimenti su come si diffonde la forza dei precipitati. Si vedrà che l’energia evapora in diversa misura. Ci sono radiazioni intense che perdurano molto più a lungo, ma sono state prodotte da pensieri puri. Pensare con purezza è quindi non solo un semplice concetto etico ma una vera e propria moltiplicazione della forza. La capacità di percepire il valore dei concetti morali è di pertinenza della scienza.
È inammissibile dividere, alla leggera, la scienza tra materiale e spirituale: quella linea di separazione non esiste.
381 — Le osservazioni si devono compiere non solo sugli elementi concordanti, ma anche sui fenomeni di dissociazione. Gli esperimenti multilaterali sono i più validi. Non si può prevedere, all’inizio di una ricerca, quali siano con precisione gli ingredienti giusti per aumentare gli effetti.
D’altronde si può ricorrere all’ausilio degli oggetti più impensati, poiché le proprietà delle energie sottilissime non hanno limiti. Questa infinità di possibilità non svaluta il valore scientifico dell’esperimento. Si può ricorrere a metodi individuali e accettare con coraggio le nuove manifestazioni.
Nessuno può dire dove termina il potere dell’uomo. Per di più, il successo può arridere non a un uomo superdotato, ma a un semplice uomo sano. L’energia psichica può essere studiata nella vita quotidiana di chiunque. Per coltivare la coscienza non occorrono laboratori costosi.
Ogni epoca porta del nuovo all’umanità. È destino dell’energia psichica soccorrerla nel risolvere problemi altrimenti insolubili.
382 — Imparate a osservare con pazienza quali siano le condizioni più favorevoli per sperimentare. Possono darsi situazioni cosmiche che giovano, sia con certi colori, o con minerali o animali. Quando parlo di ferro o di minerali nitrogeni penso a un valore individuale. Ciascuno deve imparare da sé quando è meglio il salnitro o il nitrato d’argento. Si troveranno molte formule che meglio di altre rafforzano l’energia psichica.
383 — Si nota che la presenza di una persona nella stanza accanto può già reagire sulla corrente energetica. In effetti, tali reazioni saranno diverse, ma nessuno fa caso al proprio umore in un dato momento.
Un uomo dirà di sentirsi in ottima condizione quando un apparato lo segnala irritato o in preda a cattivi sentimenti. E non è per mentire che nasconde i suoi veri sentimenti, ma, di solito, perché non sa leggere nelle proprie sensazioni.
384 — Oltre a indagare sull’energia psichica a mezzo del colore, fatelo anche usando il suono e gli aromi. Si possono studiare reazioni indicative alla musica; osservate inoltre l’effetto indotto sia dalla distanza che dalle armonie più perfette. Molto si parla dell’effetto che la musica produce sull’uomo, ma sono ben pochi gli esperimenti fatti per dimostrarlo. Notare l’influsso che essa esercita sull’uditorio è banale. Si assume infatti che se è allegra essa comunichi letizia, e se triste, tristezza, ma tutto ciò non basta. Bisogna accertare quale armonia meglio si confaccia all’energia psichica umana, quale sinfonia sia più potente per placare o ispirare. In queste prove bisognerebbe far uso di composizioni musicali diverse. La qualità stessa dell’armonia indicherà chiaramente le vie del suono e la vita dell’uomo.
Del pari è necessario studiare l’influsso degli aromi, indagando sia la fragranza dei fiori che dei vari composti chimici, capaci di stimolare o assopire l’energia psichica.
Alla fine si potranno combinare assieme colore, suono e aromi, osservando la collaborazione di queste tre forze motrici.
385 — Gli uomini finiranno di apprendere quali forze potenti li circondano. Capiranno che l’insieme della loro vita quotidiana reagisce sul loro destino; impareranno a considerare con attenzione ogni cosa; si circonderanno di veri amici, e sapranno difendersi dagli influssi distruttivi.
Così l’energia salutare contribuisce a ricostruire la vita.
386 — Alla questione più importante si riserba, solitamente, la minima attenzione. Ma Noi non ci stanchiamo di ripetere ciò che per il genere umano è più urgente e necessario. Fra queste ripetizioni apparenti affermiamo il desiderio di conoscenza. Gli uomini si sono assuefatti all’idea che qualcuno si darà la pena di pensare per loro e che la società ha il dovere di curarsi di loro. Eppure ciascuno deve cooperare. Imparare a usare la propria energia psichica significa coltivare, per gradi, la coscienza.
387 — Non c’è contraddizione nel fatto che gli esperimenti sull’energia psichica sono faticosi. Direbbe infatti un ignorante: “Se questa è l’energia fondamentale, perché dovrebbe essere faticoso comunicare con essa?”. Queste obiezioni non vogliono tener conto del fatto che durante gli esperimenti essa è, per così dire, condensata, e che, più ancora, le cause vere della loro faticosità sono le condizioni ambientali. Lo stato anomalo di queste devasta molti successi già quasi conseguiti. Però consiglio di sperimentare lontano dalle città — condizione questa tutt’altro che trascurabile.
Del pari sono da evitare gli stati saturi di contrasti e di irritazione. L’imperil è il nemico peggiore dello sviluppo dell’energia psichica. Sono anche nocive l’atmosfera permeata di emanazioni provenienti da cibarie, e la presenza di animali. In questo modo ciascuno, secondo le sue possibilità, elimina le condizioni sfavorevoli.
388 — L’energia psichica è sottilissima, quindi ciò che la concerne deve essere sottile ed elevato. Bisogna aver chiaro in mente che si tratta di un potere igneo, e attorno al fuoco, che sia manifesto o no, è di rigore una grande cautela. Si deve imparare ad amare quell’energia onnipervadente. Non può riuscire un esperimento condotto nel dubbio o con ostilità. Già molto tempo fa si consigliò un atteggiamento benevolo e cortese; a poco a poco si è insegnato come accostarsi a quest’idea fondamentale.
Per ben capire i metodi di trattare questa energia è indispensabile saper dominare il proprio pensiero. Non solo per poterlo dirigere, ma anche per saperlo frenare.
389 — Di solito non ci si rende conto a quali distanze può reagire l’energia psichica, ma è tempo di capire che essa è alla base di eventi di grande importanza. Si danno casi notevoli di certe personalità che, consapevoli o no, si sono trovate al centro di grandi decisioni.
Gli studiosi riconosceranno che simili esperimenti fruttano risultati inattesi. È bene che le scoperte non siano troppo facili: ciò che è tale non è apprezzato.
390 — Siamo estremamente cauti nell’inculcare le indagini sull’energia psichica. In primo luogo perché certuni potrebbero utilizzare le informazioni a fini di male; poi perché altri potrebbero esagerare a danno della propria salute; in terzo luogo perché non mancherebbero alcuni che, incapaci di sperimentare a dovere, spargerebbero calunnie dicendole impraticabili. Solo chi è devoto alla conoscenza abbia modo dunque di impegnarsi seriamente. Ciascuno ha incontrato quei molti capaci solo di deridere ciò che più ha valore, il che non solo è segno di ignoranza, ma comprova l’infimo livello della coscienza.
Affermo che l’energia psichica deve essere studiata con la massima attenzione. Quando se ne discute, non devono sussistere dissensi. Gli esperimenti possono essere ripetuti, tenendo conto però che ogni singolo caso è individuale. Invero, ciascuna prova si svolge in condizioni particolari. Ricordatelo, poiché alcuni pretendono la duplicazione meccanica anche dalla più sottile delle energie.
Sovente è molto difficile rispettare l’individualità senza infrangere la legge.
391 — Le correnti possono subire interruzioni. Come in volo si può incappare in vuoti d’aria, così, osservando le correnti, si notano talora dei silenzi improvvisi. Nei tempi antichi li si chiamava appunto silenzi della natura. Anche nelle macchine si percepisce un tremito quando cambiano le correnti. In verità, l’energia psichica è pronta a cogliere questi mutamenti.
392 — È naturale che l’energia psichica dia segni favorevoli su sostanze benefiche. Non c’è da stupire se essi coincidono con i sentimenti personali, che appunto dovrebbero concordare con le giuste valutazioni. Se una data sostanza non è prontamente accettata da un uomo, sovente si dimostra nociva. Non è un caso di autosuggestione, ma di conoscenza diretta.
L’uomo sa ben più di quanto pensi. L’energia psichica asseconda il processo di ripescare la conoscenza diretta dalle profondità della coscienza.
Essa insomma è una vera guida in tutti i campi del sapere.
393 — Si è osservato che certi popoli manifestano facilmente l’energia psichica. Dovrebbero essere studiati. La causa può risalire alle caratteristiche nazionali o anche alla natura ambientale.
Forse certi metalli corrispondono alla struttura costitutiva degli abitanti; o esistono correnti magnetiche connesse con le acque del sottosuolo. Del pari, certe specie di alberi ritardano o accrescono l’attività dell’energia psichica. Querce e pini sono sempre favorevoli, mentre il pioppo, l’ontano, e l’olmo lo sono solo raramente. Tutte queste circostanze, però, sono di importanza secondaria.
Il fattore primo sta nell’uomo. Si sa che anche in tempi recenti certe sue ghiandole importanti erano trascurate: proprio come, a tutt’oggi, non si pensa all’energia psichica.
394 — Fisiologi e filosofi dovunque si guardano bene dall’accennare a ciò che più importa. Molti sono i raduni e i congressi, ma è deplorevole che si ricorra a ogni sorta di equivoche evasioni per non dire ciò che è più semplice e non giungere alle conclusioni più valide.
Per poter ragionare con semplicità e chiarezza bisogna aver coltivato lo spirito.
395 — Bisogna studiare le trasmissioni mentali sull’onda dell’energia psichica. Il messaggio può anche non essere percepito in forma verbale, ma si riflette sul ritmo dell’energia. Non è un’interruzione, come quando mutano le correnti; ma lo schema cambia. Può apparire un’ellisse al posto di un cerchio, o questo variare di diametro, o compaiono certe oscillazioni — così si osserva l’impatto del pensiero, se questo è forte abbastanza. Gli osservatori dell’antichità chiamavano questi fenomeni “tocchi delle ali”, perché il pensiero è sempre stato rappresentato come munito di ali.
Molti simboli ben congegnati restano, e bisogna interpretarli. Il loro studio mostrerà quanto profondo fosse il pensiero degli antichi. Se sono rarissimi gli esempi rimasti delle apparecchiature antiche, è però possibile riconoscere nei simboli qualcosa di più profondo che non si voglia ammettere. Per di più, gli scavi restituiscono parti di oggetti che restano incompresi.
È bene riflettere sul processo mentale degli antichi. Indagini condotte sulle scoperte materiali possono fruttare deduzioni assai valide. Persino le antiche rappresentazioni grafiche vengono sovente esaminate in base a significati elaborati personalmente. Bisogna dar prova di vero acume.
396 — Ecco una questione di grande rilievo: il pensiero depositato sugli oggetti vi permane a lungo? A volte si preserva per secoli. Si usarono leghe speciali di metallo per meglio riuscire a conservarlo. È cosa questa degna di attenzione, poiché mostra quanto gli antichi fossero colti, ben più di quanto si creda. Il modo di vivere è passato da un estremo all’altro, ma nel momento migliore il pensiero fu elevato e splendente.
397 — Studiando le emanazioni delle rose avete notato che il vostro semplice passare accanto era già sufficiente per modificarle. Basta questa osservazione per capire quanto siano sensibili le piante, e come fortemente reagiscano all’uomo. Un altro esperimento è di notevole valore. Se l’uomo proietta energia e influsso al piano di sopra, attraverso solai e tappeti, quali deduzioni se ne possono trarre per le comunità sociali!
È chiaro che la comunione umana è possibile a condizione che la buona volontà sia senza riserve. Ecco un altro concetto morale che si rivela come forza motrice. La psicologia assume l’aspetto di una scienza di grande efficacia. È significativo per quest’epoca che anche i concetti astratti si tramutino in forze vitali. Si potrebbe domandare se sta per avere inizio un’epoca nuova. In realtà, è già cominciata, perché si stanno realizzando grandi energie, e la scienza si solleva a nuove altezze.
398 — Alcuni sono tanto ignoranti da negare l’utilità delle energie superiori. Finiscono per essere così blasfemi da sostenere che riconoscerle è un male pericoloso. Certo non mancherete di imbattervi in assurde opinioni sull’origine malvagia della scienza. Anche oggi si trovano degli ignoranti che si rivoltano contro il bene dell’umanità. Ma non badate a queste voci delle tenebre, che esisteranno sempre. Bestemmia, disprezzo, calunnia sono le uniche armi delle tenebre. Ma già percepite la bella energia, e non c’è nulla che vi possa turbare.
399 — I segni dell’Epoca nuova si moltiplicano. Non periscono nella mischia. Così i fiori dei prati non muoiono sotto il temporale e la pioggia non fa che rinfrescarli. Così è da intendersi l’urto delle opposte polarità.
400 — Qualsiasi contatto fisico comporta una grande intensità. Non c’è domatore che lo ignori. Anche il giardiniere sa quanto valgano le cure fisiche per le piante, ma gli uomini non vogliono capire che i loro mutui rapporti esigono cautela. Avete già osservato che basta l’ingresso di un uomo solo per guastare del tutto il ritmo dell’energia. Poiché non è molto difficile ottenere risultati del genere, bisognerebbe far uso assiduo di questa indubbia conoscenza.
L’uomo non vuole accettare la legge della vita sociale. Si ripetono mille volte i vantaggi dell’unione, ma pochi riflettono alle ragioni di tale insistenza.
401 — Il valore dei passi magnetici è riconosciuto da pochi. Sono fenomeni che non si possono separare dall’energia psichica; altrimenti si formerebbe l’ipotesi assurda che suggestione, magnetismo, chiarudienza, chiaroveggenza e tutti i fenomeni psichici siano isolati e di origine diversa.
È tempo di riconoscere l’unità dell’energia fondamentale. I vari esperimenti ne rivelano la multiformità, ma la sua essenza resta sempre unitaria.
402 — Percepire un terremoto a distanza è un po’ come cogliere un pensiero lontano. L’energia apprende e registra ogni vibrazione, dai fenomeni più immensi a un petalo di rosa che cade. È sempre vigile e pronta a segnare le attività di tutto ciò che esiste.
403 — Nelle antiche leggende ricorre frequente l’eroe costretto a sfidare mostri terribili per trovare il tesoro. Non doveva provare paura, ché altrimenti sarebbe stato sbranato. Già abbiamo detto di quella particolare capacità che è guardare senza vedere. Ma ora è imminente la comparsa sulla scena dell’energia psichica, ed è specialmente importante saper controllare i propri sentimenti. Bisogna esercitarsi sì da poterli chiamare all’azione o frenarli a volontà, sino al punto di estinguerli.
Proprio come si è detto: guardare senza vedere — ecco l’esempio migliore di padronanza sulla sensazione. Per sperimentare sull’energia psichica bisogna saper sopprimere i propri sentimenti per liberarsi dai preconcetti.
404 — Si è già detto anche che se non è sempre facile costringersi a pensare, ancora più arduo è comandarsi di non farlo.
La capacità di controllare il pensiero richiede un continuo esercizio, indispensabile negli esperimenti. Ogni giorno ci si può imporre di non pensare a una certa questione. Ma attenti a non illudervi, che cioè il comando di non pensare non sia portatore di un pensiero.
L’astinenza totale dal pensiero e dai preconcetti è già di per sé una grande disciplina.
405 — Le osservazioni sull’energia psichica dipendono dall’onestà interiore di chi le compie, che solo può sapere se si è astenuto dal fare anticipazioni e se non ha ceduto a un desiderio.
406 — Non è bene prolungare gli esperimenti per più di un’ora; si potrebbe bruciare troppa energia, e dopo qualche tempo se ne vedrebbero le conseguenze.
407 — “Fammi bere l’acqua di vita che sta accanto al tuo capo” — si legge in un antico manoscritto.
Gli interpreti più recenti lo leggono in chiave simbolica: l’acqua vivente sta per l’oceano della saggezza; la testa per il culmine della conoscenza. Ma quella frase aveva invece un valore terapeutico: il discepolo chiede al Maestro di bere l’acqua magnetizzata per essere stata accanto al suo giaciglio. Molti detti si riferiscono a questa proprietà dell’acqua, e immagini antiche rappresentano figure che bevono da un vaso o da una fonte sacra.
Da lungo tempo si sa che esistono due modi per magnetizzare l’acqua: con l’imposizione delle mani e, più naturalmente, tenendola accanto al letto. La prima era preferita per certi malanni, ma la seconda era considerata migliore per tonificare in genere le forze. La si usava o bevendola o spruzzandola su qualcuno.
Si narra che una regina di Palmira pretendeva dai suoi aiutanti di dormire accanto al bacino preparato per il suo bagno. Simile è il racconto biblico di re Davide, a dimostrare il valore attribuito alle sane radiazioni umane. Nella vita sociale queste emanazioni dovranno essere armonizzate con grande attenzione. L’energia psichica suggerirà la scelta dei collaboratori.
408 — È risaputo che i tessuti si magnetizzano. Si usava donare abiti o parti di essi magnetizzati. La tecnica era la stessa: o con passi magnetici o indossandoli. Si aveva in antico l’abitudine di inviare in dono una veste che era stata tenuta sulla spalla. Gli antichi potenti supponevano che questi doni accrescessero la devozione dei destinatari, ed esiste pure una leggenda secondo cui questo costume era stato insegnato a un re da un saggio eremita.
409 — La magnetizzazione naturale è la preferibile: avviene senza tensioni né fatiche e le emanazioni si depositano a strati, in modo abbondante e spontaneo.
Sapete quanto esse siano penetranti. L’atmosfera delle vecchie dimore, con mobili antichi, deve venire assimilata per gradi se si vuole che le radiazioni ivi accumulate non siano nocive.
410 — Si possono osservare precipitati dell’energia sulla neve dei monti e sulla rugiada. La qualità terapeutica di quest’ultima era nota agli antichi. Certe leggende tramandavano che per profetare occorreva camminare nella rugiada per settanta giorni, e di recente si sono aperte cliniche in cui si prescrive di camminare scalzi nella rugiada — inutile essendo l’acqua normale, perché è necessario proprio la sua qualità speciale.
La neve, intrisa di polvere meteorica, ha le stesse capacità curative.
411 — Se volete regalare un libro, vi consiglio di farlo dopo averlo letto per intero. Nei tempi antichi era molto apprezzato un dono del genere. Si capiva che il processo della lettura precipita una forza speciale sulle pagine. Osservate dunque tutte le possibilità di questi scambi di energia.
412 — Presa coscienza della forza in sé inerente l’uomo non può però applicarla subito nella pratica. Ne risultano molte situazioni innaturali, che bisogna trattare con grande pazienza.
L’ospite non deride lo straniero che non sia ben padrone della sua lingua — piuttosto cerca di capirlo e aiutarlo. E così nella percezione delle energie sottili bisogna impegnare tutta la propria capacità di attenzione. Qualcuno vorrà celare o forse esagerare le sue sensazioni, ma non si dovrà sminuire neppure il primo tentativo.
Proprio ora si assiste, senza dubbio, a un grande progresso di coscienza. Proprio dove era da attendersi un rifiuto sorgono possibilità novelle. Rallegratevi per ogni esordio.
413 — La ripulsa non si confà dove esiste anche soltanto una debole attrazione. L’Insegnamento deve spiritualizzare la conoscenza ed elevare i concetti morali verso la realtà delle Forze superiori. Non si deve lasciar perdere nulla che richiami una verità dimenticata.
Non a caso traggo esempi da leggende e tradizioni popolari. Qualunque allusione alla conoscenza del passato è già segnacolo della dignità umana.
414 — C’è chi attende notizie dall’alto e chi pone l’orecchio a terra. Nulla, nell’Universo, è da trascurare.
Ecco i prossimi doni dell’evoluzione, che è bene raccogliere: primo, l’energia psichica; secondo, il movimento femminile; terzo, cooperazione. Ciascuno di essi è da accettarsi in pieno, e non in senso astratto. Molte volte abbiamo indicato il potere dell’energia psichica. Ora, con pari insistenza, sono da mostrare le qualità delle due altre caratteristiche distintive dell’epoca.
415 — La Madre del Mondo! Sembra che al solo proferire queste parole balzi chiara la grandiosità del concetto, ma la vita prova il contrario.
Poeti e cantori sono soliti glorificare la donna, ma i governi restano sordi ad accordarle la semplice parità dei diritti. È una vergogna storica che finora ciò non sia ancora avvenuto. L’allevamento e l’educazione femminile non sono allo stesso livello delle maschili, e la stessa maternità non è protetta.
Chiunque per primo si ponga come portatore di tale impresa di valore universale procederà in armonia con l’evoluzione.
416 — La donna stessa deve dare esempio di unione. Si sa come sia rara una simile armonia. Ma, per accentuare una sola vera ragione, è impossibile non prestare ascolto solo per aderire a vecchie abitudini. In effetti molte di esse hanno una base storica, ma sono ostruzioni da rimuovere.
Donne di ogni nazione e di ogni credo, con le loro stesse mani, asseconderanno le mosse evolutive. Non lo si può rimandare!
417 — Incontrerete due tipi di oppositori all’uguaglianza dei diritti: uno, partigiano della regola dell’harem, sosterrà che non si devono disdire i vecchi costumi; l’altro, sdegnando il passato, pretenderà la supremazia per sé stesso, in ogni cosa. Entrambi sono ben lontani dal corso evolutivo.
Non è lecito trascinare antiche offese nel futuro; non è lecito conservare una maniera di vivere già ossificata; non è lecito erigere ostacoli alla libertà di apprendimento. La vera parità dei diritti si potrebbe meglio chiamare la pienezza dei diritti. Gli obblighi ad essa attinenti sgombreranno la vita da abitudini grossolane, dal linguaggio indecente, dalla menzogna, dalla monotonia polverosa. Ma la nuova evoluzione deve principiare presto nella vita, se i pensieri che la riguardano non sono stati lampi isolati.
Si sente che oggi molte donne intendono alla perfezione il valore della pienezza dei diritti. In tutto il mondo si può fare affidamento su loro.
418 — La pienezza universale dei diritti per tutto il genere umano dovrà essere un segno distintivo dei tempi. L’opinione pubblica vuole giustizia. La pienezza dei diritti deve manifestarsi come legge naturale dei rapporti mondiali; ne è la prima condizione, indispensabile.
Gli uomini si vantano di aver abolito la schiavitù, ma l’hanno davvero eliminata dovunque? Come possono gli abitanti della Terra dormire in pace mentre altrove la dignità dell’uomo è calpestata e la sua condizione è bestiale? Come possono ritenersi illuminati sapendo che non esiste la pienezza dei diritti?
Non crediate dunque che tale questione sia già stata risolta a dovere.
419 — Nell’impiantare la pienezza dei diritti bisognerà evitare di presentarla come qualcosa di eccezionale. È uno stato naturale, da riconoscere con calma. È piuttosto deplorevole che questa condizione, così naturale, non sia stata conseguita prima. Non è certo motivo di vanto fare qualcosa che la natura stessa impone.
420 — La pienezza dei diritti implica la pienezza dei doveri. Se non lo si comprende, diventa licenza. Le donne avranno la coscienziosità occorrente per provvedere la qualità evolutiva.
Senza un anelito innato per la qualità non si acquisisce il desiderio di perfezione.
421 — La donna può essere giudice, e anche avvocato, e l’ingiustizia diminuirà quando i tribunali avranno eliminato il principio maligno. È una distinzione che trasformerà tutta la vita.
Quando dico: “Donne, voi sapete cooperare”, è per evocare i fuochi latenti nel profondo dei loro cuori.
422 — Cooperare è un motto per quest’epoca. Molto se ne è scritto, ma la vita impone di raffinare il concetto. Non ci sono calcoli che servano per intensificarlo: lo si deduce dal fatto che basta una sola persona di cattiva volontà per rovinare tutta una struttura. E non si pensi che sia possibile evitare questa iattura con regole e doveri esteriori. Se manca la fiducia, la cooperazione diventa un nido di scorpioni velenosi. Affermo che alla base di una stabile collaborazione sta il riconoscimento dell’energia psichica. Non sono i concetti astratti, ma l’evidenza dell’energia a generare nuovi pensieri.
423 — Ogni settore della vita è ormai così complesso che la cooperazione è indispensabile ovunque. Non si potrebbe citare un solo lavoro in cui l’operatore possa considerarsi isolato. La collaborazione si presenta dunque come scienza di vita. Ma per darle una base scientifica occorre riconoscerla in ogni attività. Non si può presentarla agli uomini come qualcosa di astratto. In ogni materia di studio, nelle scuole, si dovrebbe insistere sulla cooperazione, con rigore.
Tutte le legislazioni dovrebbero lasciare ampio spazio a quel principio: ogni suo germoglio essendo protetto. La vita è molteplice, e la cooperazione non può essere condizionata da una sola interpretazione. Le energie sottili hanno parte in ogni lavoro, e la legge dovrebbe accuratamente proteggerle. Le loro manifestazioni penetrano in varie coscienze umane, ed è impossibile definirne le combinazioni sottili con rozze parole.
Bisogna coltivare il pensiero a percepire le applicazioni più utili, oltre tutte le convenzioni. Per qualcuno non sarà chiaro il rapporto fra le leggi della cooperazione e la cultura della mente, ma la collaborazione è l’armonia del genere umano.
424 — L’idea di cooperazione sarà molto avversata. Alcuni la rifiuteranno in tronco per egoismo; altri ne faranno uso per utilità personale, ma negandone l’esistenza; un terzo gruppo userà quel concetto come sinonimo di sovvertimento di ogni ordine.
Molti saranno gli argomenti contrari, perciò istituire la collaborazione sarà uno dei compiti più ardui. Si vedrà un abisso di atavismo; si addurranno gli esempi più assurdi di epoche trascorse; si elencheranno atti criminosi effetti di cooperazione disonesta. Troppo sovente si sono eretti ostacoli, dimenticando le nuove condizioni della vita. Eppure la collaborazione potrebbe risolvere razionalmente la tendenza a lasciarsi infatuare dal meccanicismo.
Non la si dovrebbe limitare solo a certi aspetti del lavoro, ma riconoscerla come base dell’Esistenza. Solo applicandola nel modo più ampio si troveranno i giusti rapporti fra lo Stato e il lavoro di un popolo: altrimenti, il rovinoso indebitamento di quello non farà che crescere. Tentare di risolvere un simile problema con una guerra sarebbe segno di barbarie. Si deve avere in mente non la distruzione di altri popoli, ma il miglioramento del pianeta!
Quando l’energia psichica avrà il ruolo che le spetta, quando la donna assumerà il compito di proteggere la cultura, quando la collaborazione sarà posta a base della struttura, tutta la vita sarà trasformata. Il sapere e l’attività creativa saliranno al loro posto. Dico “al loro posto”, perché già in epoche remote si trovano casi in cui il valore della scienza e dell’arte fu ben compreso.
La cooperazione rivela facili vie verso la perfezione.
425 — Migliorare sé stessi e la salute di un popolo sono questioni strettamente connesse. Chiamate la donna all’uno o all’altro compito, che non tanto abbisognano di decreti statali, quanto di impegno familiare. Non si può obbligare alla purezza di mente e di lingua. Non si può imporre la sana pulizia delle abitazioni. Solo l’illuminazione afferma la salute dello spirito e del corpo.
426 — A quali parole terrene ricorrere per dire che in qualunque atto umano è in gioco l’energia più sottile? Come spiegare che quella stessa energia muove i mondi? Come descriverne la presenza nel pensiero e negli atti? Essa è la causa che arresta e sospinge, e non distingue fra piccolo e grande. Chi riesce a capire qual è la Causa Prima di tutto ciò che esiste? E chi dunque è in grado di diffondere la conoscenza della grande energia nel mondo intero?
Si potrebbe scrivere un libro sulle piccole cause che producono grandi effetti. Si tratta invero di una definizione possibile solo in base alle misure terrene. Ma sarebbe istruttivo ricercare le cause che hanno avuto gli effetti maggiori, e si sarebbe stupiti per la loro apparente modestia. Per lo più non si rammentano i piccoli impulsi. Perché mai? Le ragioni potrebbero essere karmiche; inoltre l’uomo stenta molto a distinguere fra grande e piccolo.
L’energia psichica ricorda che la grande energia è presente in ogni cosa. Siate dunque cauti nel valutare ciò che è piccolo, e imparate a pensare alla grande energia.
427 — È arduo assumere il giusto atteggiamento nei confronti di qualunque processo. È necessario ripetere che occorre attento acume per non fare cattivo uso della sacra energia. È una via indicata da molti consigli. Amore, benevolenza, pietà e molte altre virtù vengono prescritte, ma per affermarle è necessario aver realizzato la grande energia. Fra i flutti della vita non è facile ricordarlo.
428 — Perché è così necessaria la partecipazione femminile agli esperimenti sull’energia psichica? Perché la donna ha un tale benefico influsso sui fiori? Perché il tocco femminile è così risanatore?
In molti casi che si possono citare è proprio la donna a trasmettere una speciale tensione di energia psichica. Ma questa sua qualità non è stata osservata per quanto merita. È ben raro che fra i medici si riconosca che la partecipazione di una donna alle operazioni chirurgiche può giovare molto. L’eterno Principio femminino non è finora valutato per quel che vale.
Gli scienziati non ammettono che la semplice presenza di certe persone equivale a un utilissimo strumento. Non si tenta di registrare in un grafico le varie reazioni delle varie persone. Qualsiasi esperimento sull’energia psichica è indescrivibilmente utile.
429 — Nessuno neghi di avere in sé qualcosa di grande valore. Può forse non saperlo applicare, ma ciò non significa che non ne esista la possibilità.
430 — Il fuoco sotterraneo è molto attivo. Nessuno bada alla conformità fra gli eventi e i fenomeni naturali. E ciò non tanto per negligenza quanto perché non si sa come connettere gli uni agli altri. Eppure proprio questo è un anno che vedrà manifestazioni indicative.
431 — Le manifestazioni cosmiche corrispondono non solo con i conflitti fisici, ma anche spirituali. L’impeto dell’energia intensificata può generare vortici a grande distanza.
432 — Si domanderà quali siano le cause della fatica prodotta dagli esperimenti sull’energia psichica. Forse qualche condizione esterna, oltre alla tensione interiore?
È una supposizione corretta. Durante la scarica di intensa energia si forma un magnete particolare che determina una pressione dell’energia spaziale circostante, e questa contribuisce ad affaticare. D’altro canto quel campo magnetico concentra l’attenzione e rende convincente l’azione. Oratori e cantanti sentono stanchezza non solo per la tensione nervosa ma anche per la pressione dell’energia psichica attinta dallo spazio. Ne risulta un processo estremamente complicato: da un lato, ispirazione, dall’altro, pressione.
433 — A tutti bisogna dire quanto sia indispensabile l’unione. Si è già affermato che essa è una vera forza motrice, che è un magnete, una terapia, una forza risanante, e che garantisce un rapido successo. Che altro aggiungere?
Se tutto ciò non produce effetto è inutile dire che l’unione è armonia con la Gerarchia. Se non si segue questo consiglio, sarà ben difficile capire l’idea di Gerarchia. Ma allora la casa sarà senza fondamenta, e qualsiasi colpo di vento ne farà rovinare la struttura instabile. Dove trovare allora la forza per resistere al primo uragano?
434 — Molti esempi storici testimoniano che uomini anche di grande forza sono rimasti paralizzati dalla presenza di altri, di ben minore potenza. Si osserva, per di più, che questi ultimi sono di due categorie. Gli uni bloccano solo certe persone, gli altri invece interrompono le correnti di energia psichica.
I primi sono comprensibili, poiché qualsiasi disarmonia viola la libertà di flusso dell’energia, ma i secondi sono, per così dire, un fenomeno cosmico. Non c’è nulla di buono nell’intercettare le correnti: bisogna essere carichi di molta forza negativa per bloccare anche gli influssi più potenti. Chi lo fa è un vampiro cosmico. Va aggiunto che le apparenze esterne non li tradiscono, e persino sembrano creature insignificanti.
Non forzate la vostra energia se avvertite la presenza di uno di loro.
435 — Purtroppo in molte lingue si usano espressioni diverse per lo stesso concetto, oscurandone così il significato. “Mentire”, ad esempio, viene schermato da termini come dissimulare, insincerità, tradire, preconcetto, fittizio, e vari altri, alla base dei quali sta lo stesso concetto di falsità. Vi si notano sfumature diverse, ma il principio è il medesimo. Lo stesso può dirsi di molti concetti che sono stati violentemente smembrati nella figurazione popolare. Cosa tutt’altro che benefica, dal momento che è necessario saper pensare all’unità.
Ci sono molti nomi per una medesima cosa!
436 — Lo scambio reciproco di energie è cosa naturale, ma attingere a quelle altrui senza trasmettere la propria è illecito. Eppure è cosa frequente, almeno quanto le malattie infettive. Entro certi limiti ci si può opporre a tale violento egoismo. Se fin dall’infanzia si inculcasse l’importanza dei rapporti reciproci e della cooperazione, i fanciulli imparerebbero l’uso razionale dell’energia.
Molti aspetti del vampirismo non sono che dissoluta ignoranza.
437 — Molte idee inespressibili a parole possono essere descritte da simboli. Perciò ogni simbolo ha un tanto di indicibile. Se ne può avvertire il senso di segretezza, ma le parole sarebbero inadeguate.
È bene usare i simboli con molta accuratezza: come segni sacri preservano l’essenza del grande Universo. All’uomo non piacciono i simboli, che considera limitatori del suo libero arbitrio; ma se lasciato a sé stesso si sente sventurato e derelitto.
I simboli sono come bandiere sotto le quali i guerrieri si radunano a prendere ordini. La perdita della Bandiera è stata sempre segno di disfatta per un esercito. Nello stesso modo, trascurare i simboli priva di concetti indicibili. Inoltre, ogni simbolo ricorda l’intero Insegnamento. La loro segretezza è come una tensione di energia.
438 — Disperarsi è male, ma c’è un’altra misura di estrema intensità che è necessaria per il compimento. All’esterno potrebbe identificarsi con la disperazione estrema, ma in essenza le due sono opposte. La prima è distruttiva, la seconda costruttiva.
439 — Un brutto pensiero non può generare una bella azione. Quando parlo della bellezza intendo soprattutto quella della mente. Il pensiero ha forma, il che significa che la sua bellezza deve essere intesa in tutti i suoi aspetti. Per amore del Cosmo l’uomo non deve pensare in modo disgustoso.
Sapete che nel Mondo sottile le brutture si accumulano. La battaglia vi manifesta sia belle gesta che azioni rivoltanti, e le sue condizioni sono terribili quando lo spazio vi è avvelenato da missili neri. Se le esplosioni terrene già scuotono il firmamento, quanto più distruttive saranno le azioni delle energie sottili! Poco si pensa a questo rapporto fra Mondo fisico e sottile, ma, per parlare in termini terreni, le conseguenze delle energie più sottili sono molte migliaia di volte più gravi di quelle fisiche. Esse tornano in verità a ripercuotersi in Terra, ma per lo più vengono sentite come semplici turbamenti meteorologici. Nel migliore dei casi sono attribuite alle macchie solari o a un’eclisse, e non si va oltre.
440 — La conoscenza eccelle sopra ogni cosa. Chiunque vi contribuisce per una particella è un benefattore del genere umano. Chiunque ne raccoglie le faville è un portatore di Luce. Imparate a custodire ogni grano di sapere scientifico. Disdegnare la scienza equivale a tuffarsi nelle tenebre.
Tutti hanno diritto di accesso all’Insegnamento. Leggete le opere pervase di fervore di Verità. L’ignorante semina preconcetti senza darsi la pena di leggere un solo testo, e bolla di negativo anche il libro più positivo. Il fatto di riconoscere i Principi supremi viene tacciato come orrenda bestemmia. In verità, il pregiudizio è un ben misero consigliere! Ma non bisogna trascurare la conoscenza che si è raccolta.
Siate grati a coloro che, con la loro vita, inculcano la conoscenza.
441 — Una cooperativa non è una comunità chiusa in sé stessa. La cooperazione, basata sulla legge della natura, comporta un elemento di infinito. Lo scambio di lavoro e l’assistenza reciproca non devono imporre limitazioni convenzionali. Le cooperative, al contrario, siano aperte a tutte le possibilità, e fra loro interconnesse, sì che una rete di attività avvolga il mondo intero.
Nessuno può prevedere quali saranno le forme della cooperazione. Gli istituti fondati dalle cooperative potranno essere estremamente diversi fra loro e riguardare l’educazione, l’industria, l’agricoltura. Non c’è campo d’azione che esse non possano migliorare profondamente. Nessun divieto dovrebbe impedire agli uomini di raccogliersi per collaborare in forme completamente nuove. Queste saranno un baluardo per lo Stato e un vivaio per la vita associata. Dove si forma l’opinione pubblica? Dove nasce l’agognato progresso? Dove può ricevere aiuto chi lavora da solo? Certamente la collaborazione insegna l’unione.
442 — Molte cose sono possibili; basta compiere ciò che è prescritto, specie adesso che il genere umano si afferra con i denti a ogni appiglio. Non si creda che l’esistenza di pochi ricchi sia segno di prosperità per un popolo intero. È tempo di smetterla di pensare che cento palazzi facciano uno Stato. È ora di capire e di guardare nelle dimore dei poveri: là solamente è possibile valutare la vera condizione di un popolo.
È tempo di accorgersi quali sono il valore autentico e il baluardo del progresso della coscienza.
443 — Chi sono infine quelli che non amano e disprezzano l’unione? Sono coloro che non hanno mai provato il senso di stabilità che essa conferisce invariabilmente; che non sanno cos’è il coraggio, da essa inscindibile; che hanno rinunciato al progresso, che l’unione favorisce; che non conoscono la gioia che essa diffonde; che ne hanno deriso la fortezza. Cosa rimane a costoro? O crollare sotto l’uragano, o seccare al sole, o marcire nelle paludi del pregiudizio.
Chi sono, costoro, che sdegnano l’unione?
444 — La più chiara illustrazione di Maya e della realtà è offerta dai corpi celesti, la cui luce giunge ancora sulla Terra quand’anche fossero andati distrutti millenni or sono. Chi potrebbe, a questo punto, segnare la linea di demarcazione fra l’esistente e l’illusorio? Altri esempi del genere si trovano anche tra i fenomeni terreni.
445 — Grandi della Terra: qual è il vostro essere, e quale il vostro fantasma? Chi può dire se le vostre vittorie sono reali o solo il riflesso di eventi remoti? Dov’è il confine della realtà? Anche raccogliendo tutti i dati, non si trovano le cifre della soluzione. Solo la più sottile delle energie sa distinguere fra vita e catalessi.
Ma gli uomini preferiscono vivere fra i fantasmi.
446 — Le pietre di paragone sono numerose. I concetti fondamentali servono per saggiare la coscienza. Parlate di evoluzione e sviluppo, di progresso e di compimento, e senza bisogno di strumenti vedrete come viene accolto il messaggio. È da accogliersi con gioia, con coraggio, con ispirazione; ma per lo più vedrete dubbio, pietà di sé, incertezza.
La gioia non nasce dalla pietà di sé, né il coraggio è generato dal dubbio; eppure una sola parola di compimento dovrebbe decuplicare le forze. Cosa sono tutti i draghi del mondo, per chi consegue? Neppure li vede, quei mostri infuriati, perché l’ispirazione lo protegge con sicurezza.
Sapete che l’ispirazione pervade con le energie più potenti. Chiunque ha sperimentato qualche volta che l’impegno fervente dissipa la fatica. Da bambini si sa bene come vincere la stanchezza, ma, col passare degli anni, sbandati, miserabili, si diviene miscredenti.
447 — Sapete come è più facile guidare chi seriamente si impegna. Sapete che le frecce non colpiscono chi è in moto, e che esse finiscono per riabbattersi sul nemico. Molte volte avete visto crescere ali capaci di trasportare nello spazio.
La stanchezza, l’irritazione, la confusione mentale non sono certo foriere di progresso.
448 — Un discepolo scorse un giorno il Maestro che conversava con un arciere di passaggio. In seguito gli domandò, sorpreso: “Che valore poteva avere quel colloquio?”.
Rispose il Maestro: “Ho voluto sapere da lui come si costruisce un arco robusto e come si coglie il bersaglio. Val sempre la pena di parlare di forza, di capacità, di precisione”.
449 — Tutti sperimentano momenti ispirati, ma queste faville di esaltazione sono come lampi isolati e non bastano a trasformare la vita. Possono però prodursi anche in condizioni avverse. Figuratevi uno stato di esaltazione continua: certo sarà la sorgente di grandi ispirazioni. Tutta la vita ne verrebbe del pari elevata, e la Natura stessa farebbe eco a tale progresso.
Si assume che l’evoluzione copra, o meglio debba coprire grandi periodi di tempo, ma invece è un progresso che il desiderio umano può accelerare. Se l’uomo vuole può avanzare rapidissimo. Tutti i mezzi per riuscire sono pronti, ma bisogna volerlo. Bisogna smettere di calpestare ogni ispirazione, e imparare ad amarla come segno di comunione superiore.
Per amare non occorrono magie. Nell’Infinito non c’è bisogno di pienezza. Il più semplice desiderio conduce al progresso, e il dilatarsi della mente è già una gioia immensa.
L’ispirazione costante è raggiungibile solo se si va di pari passo con autentiche scoperte.
450 — Ricordate questo consiglio: il libro dell’Insegnamento deve stare nei crocevia. Non affaticatevi per sapere da che parte giungeranno i viandanti, o gli amici guidati da un presentimento di conoscenza. Non lasciatevi turbare da quelli che passano: forse attireranno qualcuno, senza saperlo. Forse si sdegnano, forse prenderanno a gridare, così radunando una folla. Non tocca a voi enumerare le vie, che sono inscrutabili, e non si rivelano. Ma il cuore le conosce.
451 — È necessario confermare che l’idea di ispirazione è inerente a tutti gli uomini. Di solito la si attribuisce solo agli studiosi, ai poeti, ai musicisti, agli artisti, ma chiunque abbia cura della propria coscienza può ricevere questo dono dal cielo.
Per chi pensa in modo elevato essa non è un ospite infrequente, ma la vera base della vita. Basta semplicemente prestare attenzione ai suoi contatti; di solito invece li si allontana come insetti fastidiosi, e sembrerebbe che l’uomo abbia deciso di fare a meno delle energie superiori messe a sua disposizione in sì gran copia. Vi consiglio di riflettere profondamente su questo tema: cos’è l’ispirazione?
452 — Bisogna dare assistenza dovunque e in ogni campo. Se la politica, le distinzioni nazionali e sociali o le fedi religiose vi frammettono ostacoli, ciò è indegno dell’uomo. Chi versa in necessità deve essere aiutato in tutti i modi. Non si bada al colore dei capelli quando il pericolo incombe. Non si sta a disquisire sulle credenze religiose quando è imminente una esplosione.
Tutte le Scritture segnalano la necessità di aiuto incondizionato. Un soccorso del genere può essere considerato come una forma di autentica ispirazione. Già lo si è affermato, ma le molte convenzionalità esistenti costringono a ripetere che l’assistenza dev’essere libera.
453 — È inevitabile che il cuore sia in ansia se una sciagura ha colpito il vicino. Così i centri aperti segnalano molti turbamenti prossimi e lontani — e il cuore freme. Ma molto sovente non si bada a questi suoi segnali, e si propende ad ascriverli a qualche malattia. Ma è bene ricordare che il cuore batte all’unisono con tutto ciò che esiste. Gli eventi cosmici e le gravi vicende nazionali sono come colpi di martello.
Si dice che le malattie del cuore siano in aumento. In effetti i sintomi sono numerosi, ma è da superficiali riferirli solo alla tensione nervosa di quest’epoca. Quali ne sono dunque le cause? Il condensarsi delle correnti provoca nuove manifestazioni dell’energia psichica, ma, poiché non le si riconosce la suprema importanza che merita, ne derivano molte perturbazioni e ogni sorta di conflitti.
Qualcuno ha ben detto: “Non spingete le energie alla follia”, e non è lontano dal vero. Figuratevi le energie in uno stato frenetico, ipereccitate, abusate e disperse: potrebbe il cuore, in quel caos, rimanere indenne?
454 — La gratitudine è una grande forza motrice. Nessuno la pretende, ma il suo potere è grande. Purifica, e chi ne è toccato muove più spedito. È dunque un mezzo per abbreviare la via.
Qualcuno crede che un empito di gratitudine sia come un’umiliazione. Che ignoranza! La gratitudine purifica, esalta, attrae nuove energie. Anche le macchine lavorano meglio se sono pulite.
455 — Non aspettatevi dai giovani studiosi una indagine di grande rilievo sui nomi storici dati all’energia psichica. Senza dubbio la sua presenza fu notata da popoli diversi molto tempo fa, e ogni cultura ne osservò certe qualità che definì a modo suo. La si identificò con la luce, riconoscendole il potere illuminante e radioso; se ne notò la natura magnetica o quella dinamica, e persino la rapidità fulminante.
Così, in tempi diversi, i vari popoli ne accumularono molti elementi, ciascuno secondo il proprio carattere. Raccogliete queste osservazioni e ne otterrete qualcosa di grande valore. Va detto inoltre che i popoli antichi avevano grandi capacità di osservazione, anche maggiori delle attuali. Bisogna cercare in qual modo essi abbiano raccolto e annotato le proprietà di quella grande energia.
Filosofi, fisici, storici, glottologi dovrebbero collaborare in queste utili ricerche.
456 — È indispensabile ormai che gli studiosi collaborino. Bisogna trovare un nesso fra gli argomenti più disparati, poiché le loro divisioni sono molto spesso delle semplici convenzioni.
457 — Si obietta molte volte che la chiaroveggenza e la chiarudienza forniscono per lo più informazioni frammentarie. Bisogna però richiamare molti principi se si vuol comprendere il loro processo. Sovente quella frammentarietà è dovuta ai preconcetti terreni, in quanto non si afferra il nesso sottile fra le cose percepite. Probabilmente quel legame è del tutto logico, ma la logica terrena non è identica alla sottile.
Non è poi da dimenticare che il Mondo superiore vigila sull’applicazione del Karma. È sottilissima la distinzione fra ciò che è permissibile e la sacralità del Karma, i cui confini non si possono definire con parole terrene. È altrettanto arduo illustrare in qual modo l’uomo stesso influisce sulla propria chiarudienza. In mille modi può tapparsi le orecchie. Perché tutti i canali siano sgombri bisogna ampliare la coscienza.
458 — Molti concetti hanno bisogno di essere espurgati; fra questi, il misticismo. Se lo si usa per denotare una conoscenza esatta, lo si può conservare. Ma se, al contrario, sta a indicare una struttura incerta e vaga, sarebbe bene che sparisse dalla circolazione.
Noi propugniamo la conoscenza per il bene del genere umano.
459 — La battaglia è tanto aspra che non c’è tempo per le occupazioni usuali. Noi vigiliamo, ma gli uomini non s’accorgono di queste circostanze straordinarie. Anche chi sente parlare di conflitto continua a credere che non avvenga nulla di speciale.
460 — Non è facile far capire che negli strati superiori del Mondo sottile le attitudini sono diverse; è come se la ruggine terrena sparisse rivelando una nuova comprensione. Gli accumuli terreni, non più adatti alle nuove condizioni, vengono eliminati. L’energia psichica agisce in libertà se non costretta da imposizioni: per propria essenza tende al Vero. Il coraggio allora afferma le soluzioni migliori. Anche nel mondo terreno le si può lasciare ampio campo d’azione, così accostandosi a conoscere il Mondo sottile.
È impossibile distruggerla, ma la si può confinare in una condizione così indegna che potrebbe porre fine alla vita fisica esplodendo. L’analogia che lega interi mondi è reale! Perciò dicendo di ben custodire il cuore e l’energia psichica vi do il consiglio più importante.
Del pari i medici devono imparare a istruire i loro pazienti sulla sua essenza. Non basta che diano della loro stessa energia, devono anche chiamare all’azione quella del malato: in tale modo si fa uso economico di quel tesoro.
461 — Un uomo che sta per affogare deve collaborare con chi lo soccorre: non deve comportarsi come un sacco inerte. Gli esperimenti convincono che il pensiero stesso offre una valida assistenza, e ciò vale anche nei rapporti con gli animali. Una cosa è un cavaliere che mentalmente incoraggia il suo destriero, un’altra, ben diversa, è se in sella stanno la collera e la paura. È possibile verificare di continuo la potenza del pensiero in atto, quando trasmutato in energia psichica.
462 — Notate che all’energia psichica occorre un istante di libertà prima di agire. E necessario, per dir così, allentare le redini per consentirle di lanciarsi verso la Fonte suprema. Sarebbe un errore gettarla d’improvviso all’opera con impulsi terreni. Bisogna piuttosto segnarle un cammino, consolidando il legame con il Mondo superiore: e questa comunione non sopporta comandi. Così non si costringe un piccione a volare, ma semplicemente lo si lascia libero, poiché sa dove andare. Nello stesso modo bisogna sprigionare l’energia psichica dalla gabbia della vita incarnata: si forma all’istante, allora, un legame magnetico.
Molti a questo proposito parlano di concentrazione, ma ciò suppone uno stato di tensione, mentre quel che occorre è semplicemente liberare l’energia, che subito passa all’azione. Pochissimo tempo occorre, meno di un secondo. Per prima cosa, dunque, liberate il prigioniero. Molte favole narrano di una entità poderosa e invisibile.
463 — Noi parliamo dell’energia psichica come di una potente forza motrice: non dunque di magia, ma di una legge fisica. Additiamo le vie più semplici per il buon progresso. Rammentiamo ciò che da lungo tempo è risaputo, eppure l’ignorante intenderà queste parole come sovrannaturali. Pur usando energie sottili, non vorrà riconoscere l’energia psichica.
Una volta di più dunque ripetiamo che stiamo parlando di una legge fisica.
464 — Questo insistere sull’aspetto fisico della legge non vi ricorda che, ai loro tempi, anche gli alchimisti dovettero inventare definizioni non necessarie, tanto per poter comunicare con le coscienze dei loro compatrioti? Da allora queste coscienze non hanno fatto un grande progresso.
465 — L’ectoplasma è un serbatoio di energia psichica. In realtà è una sostanza a mezza via tra il fisico e il sottile. L’energia psichica, pur inerente a tutti i mondi, è soprattutto legata alla sostanza del Mondo sottile. Da ciò consegue che l’ectoplasma deve essere conservato in stato di purità, proprio come quella.
Ricordate che emanando ectoplasma per astanti casuali il medium si espone a un grave rischio: non è ammissibile porre una sostanza così preziosa a disposizione del primo venuto. Le comunioni superiori sono però molto più valide: non dissipano forza, anzi, infondono nuovo vigore. Vi rammento che le ricerche sull’energia psichica devono essere condotte con prudenza; non è lecito attingere all’essenza altrui.
466 — Non si dica che la forza manifesta dell’energia psichica non sia contagiosa. Nella maggior parte dei casi le suggestioni avvengono inconsciamente. Per acquisire sensibilità bisogna coltivare intensamente il pensiero.
Molto si parla dell’ispirazione. Molte volte abbiamo detto della conoscenza diretta. Essa in realtà sta nell’energia psichica, ma le sue faville sono trasmesse mediante l’ectoplasma. Quest’ultima grande sostanza dev’essere conservata. Gli antichi riferiscono che è possibile esternare il proprio doppio, capace di attività razionale.
467 — È giusto raffrontare gli eventi del passato per scoprirne le correlazioni logiche con quelli del presente. Ciò può fornire una visione razionale di ciò che accade, bisogna però esaminare i fatti nella loro interezza, mentre sovente si esaminano singoli dettagli. Il metodo scientifico è da usarsi in ogni cosa. Solo così si possono accostare sfere di diversa tensione.
468 — Ricordiamo bene le qualità dell’energia psichica. Quando cominciano ad osservarla gli uomini di frequente dimenticano le sue virtù primarie, e, con le proprie abitudini, rendono complesse anche le ricerche più semplici. Qualità fondamentale è l’immediatezza, eppure gli uomini sono abituati a supporre che un pensiero sia tanto più forte quanto più persistente. In tal modo perdono di vista il fatto che il pensiero trascende il tempo.
Del pari trascurano di considerare che se il pensiero è prolungato entrano in attività molte emissioni mentali di varia natura, e in tali frangenti il punto focale del messaggio va smarrito. La subitaneità insegna che un breve impulso mentale è conforme all’essenza dell’energia psichica.
Ma la rapidità di pensiero è una capacità da coltivare. Non solo occorre armonizzare la brevità con l’emissione dell’energia psichica, ma anche l’intensità del pensiero.
469 — Nulla può essere ottenuto all’istante. Tempo fa si disse che basta un sospiro per superare le distanze, ma bisogna sapere come farlo. Si direbbe che tutta l’essenza dell’energia psichica stia in un solo sospiro, ma ciò non si imprime all’istante nella coscienza. L’immaginazione non controllata vi costruisce sopra l’illusione di ogni sorta di visioni, ma se la coscienza è espansa le deduzioni sono più prudenti.
Prima di realizzare l’energia psichica molti fantasmi svaniscono.
470 — L’energia psichica, come il cuore, non conosce riposo. L’attività cardiaca non può arrestarsi che per brevissimi istanti, e anche il fluire dell’energia è incessante. Il cuore non è più necessario, in senso fisico, nel Mondo supremo, ma la corrente dell’energia non può mai interrompersi.
Altra sua qualità fondamentale è dunque la costanza. La sua forza motrice è il moto a spirale dell’Universo intero. Gloriose architetture sono discernibili nell’immensa armonia delle innumerevoli correnti energetiche.
471 — Noi chiamiamo l’energia psichica “la crescita eterna”. Essa trae il proprio sviluppo dall’Infinito. Uniche condizioni indispensabili sono: realizzarla e dirigerla al bene. Se non è realizzata resta prigioniera.
Si domanda: “È possibile rivolgere al male una energia così preziosa?”. Ogni suo abuso porta alla distruzione: tempi e gradi di tale dissoluzione possono variare, ma alla fine essa è inevitabile.
472 — Poiché l’energia per sua natura cresce eternamente, che orrendo delitto pervertire le sue correnti!
473 — Altro Nostro nome per l’energia psichica è “baluardo di autosacrificio”. Tutte le vittorie vengono dal suo potere. Non si conosce estasi senza energia psichica.
È vero che i medium non sono dei veri vincitori. Ma già si è parlato abbastanza di loro, che nuocciono solo a sé stessi e agli altri.
474 — L’energia psichica è anche un magnete, e questa definizione ha molto di vero. Certo la legge di attrazione e ripulsa vi reagisce in modo speciale. Senza la cooperazione di quella energia sarebbe impossibile osservare le proprietà positive e negative. Perciò, se si vuole insistere sulla sua capacità attrattiva è perfettamente adatto ricorrere alla similitudine del magnete.
475 — La chiamiamo anche “giustizia”. Dal momento che, dalle sue reazioni, si possono accertare le varie qualità dell’uomo, essa è sicuramente la via della giustizia. Gli esperimenti convincono che le parvenze esterne sono ben poco conformi alle condizioni interiori.
Vero pregio del giudice è saper chiamare in soccorso l’energia psichica.
476 — La chiamiamo anche “l’instancabile”. È vero che il fisico umano prova stanchezza per la tensione dell’energia, ma di per sé essa è inesauribile. Questa virtù proviene da una fonte cosmica. Nulla può esaurirla: non l’età, non la malattia. Può ridursi al silenzio, ma solo se non è mai posta in azione.
Ma quale capacità deve esistere nella coscienza dell’uomo per non limitare il campo del potere affidatogli!
477 — La chiamiamo anche “lavoro”. L’impegno fervente e assiduo disciplina. Lo sviluppo della coscienza posa sul lavoro consapevole, base per cominciare ad usarla. È errato pensare che un solo impulso di tensione basti a metterla in moto.
Quando parlo di consapevolezza del lavoro intendo quell’illuminazione conferita dall’attività cosciente.
478 — Poiché l’ispirazione è connessa all’energia psichica, anche la bellezza viene dalla stessa fonte. Perciò dico che quell’energia è “bellezza”. Si possono dunque elencare le sue qualità, ma poiché è connessa a tutte le manifestazioni della vita è giusto chiamarla anche onnipresente e fondamentale. Aggiungete dunque questi nomi.
È bello realizzare che quella forza inesauribile è stata data a ciascuno. Con essa si possono muovere oggetti fisici: dal momento che è illimitata le loro dimensioni non influiscono molto. Oggi riuscite a muovere oggetti piccoli, domani altri più grossi. In questo progresso sta il successo dell’evoluzione.
Fino a poco fa non si voleva ammettere che oggetti fisici si potessero spostare ricorrendo al potere segreto dell’uomo. Ma voi testimoniate che non è una forza esterna che agisce, ma la vostra energia, proprio come la forza cosmica.
479 — Certo è necessario riconoscere l’universalità dell’energia, altrimenti l’ignorante l’attribuirebbe solo all’uomo: sarebbe di nuovo sminuirla.
La capacità di contenere deve essere tale da percepire il Respiro cosmico sia in basso che in alto.
480 — Chiunque parli agli uomini è come un pescatore che getta la rete. Deve lanciarla lontano per pescare vicino. Non appena incoraggiate qualcuno subito dovete vigilare che l’orgoglio non lo trascini. La natura esige il metodo della via di mezzo.
Ma nel mezzo non si trova ispirazione né bellezza; ciò perché, come l’equilibrio, esso afferma la tensione dell’energia, ma senza smorzarla. Il Nirvana è la stessa cosa. La via di mezzo non è dunque una vibrazione inferiore, ma un equilibrio ad alta tensione.
481 — La tensione dell’energia psichica moltiplica la capacità vitale. Si può essere certi che in epoche di tensione la vita dell’uomo è più lunga, cosa non attribuibile alla dieta o alle condizioni sanitarie, poiché in quei periodi confusi la vita è molto difficile, e l’unica causa sta appunto nell’accresciuta attività dell’energia psichica.
Ma bisogna esaminare bene ciò che la tensione comporta. Se un uomo debilitato si sovraccarica di lavoro fisico, la sua tensione non è foriera di bene. Bisogna intendere la tensione per prima cosa dal canto psichico, non dimenticando dove sgorga l’impulso di qualunque azione. Si vedrà allora che l’aumento di energia ha le sue ripercussioni fisiche, ciascuna delle quali è quindi un semplice riflesso della vera causa.
482 — Se un medico vieta a un paziente che abbia perso il proprio equilibrio di lavorare mentalmente si dimostra poco saggio. Ci sono esempi di medici famosi che, all’opposto, consigliavano di intensificare l’energia psichica. In effetti terapeuti come quelli devono disporre di una considerevole riserva di energia, per individuare a quale campo di conoscenza rivolgere il paziente.
La fatica è nociva, la tensione è stimolante. Ma fra le due la linea di distinzione è molto intricata. I medici esperti, che purificano la loro propria energia, sanno valutare la misura di tensione benefica.
483 — Le capre saltano all’aperto, ma non è questo il genere di tensione adatto all’uomo. Sarà bene esaminare con cura le peculiarità di ciascuna attività sportiva: molte di esse non sono stimolanti.
Del pari, gli educatori, cosiddetti, dovrebbero analizzare più sottilmente le attitudini degli allievi. È una verità da inculcare in chiunque sia designato a distribuire lavoro e ricompense secondo le varie capacità. È una procedura corretta, ma tanto più necessario è saper valutare le attitudini.
È impossibile giudicare la qualità dell’energia per un giudice che non ne sappia nulla.
484 — Non chiudete la porta a chi volesse studiare l’energia in modo puramente scientifico. Accertatevi semplicemente che il suo metodo non sia solo pseudoscientifico. Il primo basa sulla tolleranza, l’altro è costellato di negazioni. E non imponete ai cercatori metodi preconcetti: ciascuno ha il diritto di procedere a modo suo. Potrebbe forse essere complicato, ma sfociare in una scoperta inattesa. Meschini sono quegli educatori che deridono i tentativi di soluzioni originali. Si dovrebbero invece accogliere di buon grado gli approcci nuovi alla verità. Se si è fermamente convinti che il Vero è uno solo, non c’è rischio di trovarne un altro.
È bene manifestare la tolleranza più ampia, poiché solo su questa base la collaborazione è possibile.
485 — Quando si conversa ci si dovrebbe convincere dell’errore altrui solo dopo attento esame. Particolare analisi meritano le altrui forme di espressione: sovente si parla di una stessa e medesima cosa ricorrendo a termini del tutto diversi; e avviene anche, all’inverso, che pur dicendo le stesse parole le si impiega con significativi differenti.
Quando si discute di argomenti elevati occorre dar prova di prudenza, al fine di evitare incomprensioni.
486 — Di tutto ciò che avviene dovreste domandare a voi stessi: “Perché accade proprio in questo modo e non in un altro? Perché adesso, e non prima?”. Attorno a qualsiasi evento sorgeranno molti pensieri. La mente andrà cercando le cause, e a poco a poco molte cose diverranno chiare.
487 — Lasciate alla vera scienza porre fine alla fumosa discussione circa le apparizioni, le profezie, le suggestioni. Non abbiate timore di lasciare agli studiosi l’indagine su tutti quei fenomeni, alla luce del rigoroso metodo scientifico. Ma che questo sia veramente tale, cioè giusto. Questa è l’unica condizione da rispettare, quando si tratta delle leggi cosmiche.
Lasciate pure che la trasmissione del pensiero a distanza venga paragonata alla radio, e che le visioni vengano studiate secondo i principi della televisione. Le scoperte più recenti saranno d’aiuto nella questione dell’energia psichica. Non temete di raffrontare fra loro visioni e scoperte scientifiche. Sono paragoni che, naturalmente, se interessano tutti i campi della natura, non hanno intento sacrilego né sono basati sull’orgoglio. Siano pure i fisici a confermare le massime manifestazioni dell’energia psichica.
Essendo un’energia, non può contraddire le leggi fisiche.
488 — Cercate con tutti i mezzi di promuovere la buona volontà e il contenimento degli opposti. Non ci sono affermazioni scientifiche che non possiate accettare: in questo modo sarete in vantaggio. Non avrete motivo di irritarvi, proprio perché disposti ad ammettere qualsiasi considerazione della scienza. Talvolta vi spiacerà qualche forma di espressione, ma l’essenza troverà accoglimento nella vostra coscienza. Questo atteggiamento vi darà un netto vantaggio.
489 — In che consiste la Guida? Proprio nell’indicare ciò che più necessita e nel proteggere da ciò che è più pericoloso. Pensate al significato di quella parola. Di solito gli uomini l’interpretano a modo loro, ponendovi un germe di sfiducia e quindi avviando la dissoluzione. Uno scienziato non continuerebbe un esperimento in atto di sfiducia. In tal caso, si vedrà, la possibilità di successo andrebbe perduta per tre quarti.
Pensate alla Guida.
490 — Tutto è in moto, e quindi la Guida è sempre vibrante. Le sue qualità più belle sono la sensibilità, l’acume, la capacità di contenere gli opposti. Povera sarebbe una Guida attenta a un solo comando! La Guida superiore è invisibile e inaudibile. È una scienza speciale, che consiste nel dare né più né meno del necessario, considerando le condizioni planetarie.
Non vi sorprenda se chi viene così guidato in genere non se ne accorge. Alla Guida non importa. Il maestro di nuoto all’inizio sorregge l’allievo e gli dice: “Ecco, ti tieni a galla da te”. Lo stesso vale in tutti i campi. Non sarebbe saggio, per la Guida, elencare tutte le condizioni cosmiche e karmiche: tutto ciò finirebbe solo per spaventare, sopprimendo l’energia.
Il nodo degli eventi cosmici è intricato: karma delle nazioni e delle etnie; karma personale; karma fisico e sottile; karma antico e attuale. Ne risultano nodi complicati. Alterare il karma è difficile, tuttavia lo si può regolare, fino a un certo punto: ecco dove la Guida si dimostra indispensabile.
La Guida non è da intendersi come qualcosa che opera sopra le nuvole; in misura diversa essa è attiva anche nel mondo fisico. Ecco perché, fin dagli antichi tempi, l’idea prescritta del Guru ebbe grandissimo rilievo: rispetto, devozione e amore la circondano. La corrente viva dell’energia psichica agisce nel rapporto fra Maestro e discepolo.
La Guida è un’arpa dalle molte corde!
491 — Circolano racconti di una stessa persona in più incarnazioni simultanee; è un’assurdità ignorante e insidiosa. Chi nega la rinascita ricorre a queste fandonie per metterla in dubbio. Per di più non tengono conto — e ciò ne attenua la colpevolezza — della vera causa, che è l’invenzione fantastica. Alcuni infatti ricordano particolari di una certa epoca storica; se credono di essere stati un certo personaggio famoso quelle rimembranze modellano attorno al sogno un’incarnazione solo immaginata. Ne risulta un errore dovuto all’individuo, non all’epoca. Un bambino si vede come un grande generale, e questa fantasia subito cala nel suo Calice.
Molti poi, ricordando vite passate, per il poco lume della coscienza evocano meramente certe loro antiche finzioni. Ma non bisogna biasimare con troppa severità gli errori altrui. Pur commessi per ignoranza e per orgoglio, essi potrebbero essere tali solo in parte, e non avere un vile movente. Si danno infatti varie forme di ossessione, di sussurri maligni — ma di ciò si è già detto quanto basta.
492 — Maestro e discepolo sono concetti indissociabili. Ogni Maestro resta sempre anche allievo, poiché nell’ambito della Gerarchia è un anello della Catena dell’Eternità. E così, nell’altro senso, ogni discepolo è a sua volta maestro.
È errato credere che certe iniziazioni innalzino alla Maestria assoluta: sorgenti vive del perfezionamento restano sempre la disciplina e l’apprendimento. Non cercate limiti nell’Infinito. Non pensate che la conoscenza possa aver fine: questa frontiera distruggerebbe la gioia dell’Essere.
493 — “Non sono Io che do, sei tu che accetti”. È ben raro che la Guida riconosca di donare; solo in caso di necessità darà conferma della sua funzione, manifestando il proprio “Io”. Ma in tutte le cose della vita invita ad accettare, affermando che i Suoi doni vengono dalla Gerarchia. Formule queste da tener chiare in mente, in quanto contengono la gioia della Gerarchia all’opera per il Bene. Non usate le parole senza buona ragione, poiché hanno, per così dire, l’impronta della limitatezza. Non c’è motivo per dimenticare il legame di salvezza che unisce alla Gerarchia! Ecco, dunque: “Non sono Io che do, sei tu che accetti”.
494 — Simbolo della vita può essere un fiume o un torrente impetuoso, mai un lago o un pozzo. Vita presuppone moto: di tutto e in tutto, esso è la base dell’esistenza. Imparate ad amarlo non tanto il moto esteriore, quanto l’interno.
Nonostante la grande velocità del loro moto, i corpi celesti paiono fermi all’uomo, e il pianeta sembra immobile ai suoi abitanti. Anche il moto interiore sfugge alla vista fisica, ma l’essenza dell’uomo deve riconoscere un processo di moto continuo: questa è la sola causa del pulsare del cuore. Non pensatevi immobili, se il globo dà esempio di rotazione incessante — se esso esiste è per questo suo moto. L’uomo dunque non può restare immoto. La coscienza, però, suggerisce che il semplice darsi dattorno è solo una pretesa di movimento. Ecco ripresentarsi la via del ritmo e dell’armonia. Il moto disordinato è dissonanza, e può solo irritare e disfare tesori accumulati. La coscienza deve essere evoluta per distinguere fra i due.
In generale queste distinzioni non vengono comprese, ma certo, in tal caso, non si è mai udita la musica delle sfere e non si capisce il valore del ritmo.
495 — Altrettanto inesperti sono coloro che considerano la quiete come possibile in natura. L’idea di quiete è completamente fasulla. Solo un poeta novizio canta le lodi del silenzio, così contraddicendolo. Ma la scienza ha accertato la presenza di onde radio che alcuni ricevono senza bisogno di apparecchio. L’energia psichica apre l’udito interiore. Lo spazio non conosce silenzio, se è pervaso dai suoni dei tre mondi. Lo spazio è un “plenum”, poiché il vuoto non esiste.
Ricordate dunque che il silenzio c’è solo per i sordi — ma anche essi odono un riverberare interno, che può esser fin più squisito dei suoni esteriori.
496 — Chi è nato cieco ha certamente una vista interna, ma è incapace di esprimere a parole le sue impressioni. Vede molti colori, di qualità sottile, perché questa condizione lo pone al confine del Mondo sottile. Per capirne le emozioni bisogna osservarne bene le espressioni del volto.
Ciechi e sordi sono sovente buoni e meno irritabili, non perché estraniati dalla vita mondana, ma perché prossimi al Mondo sottile.
497 — Figuratevi un ignorante alle prese con una macchina complessa. Senza chiedersi quale ne sia l’uso manovra la prima leva, non curandosi delle conseguenze. Perfettamente simile è il caso di un uomo che ricordi un solo dettaglio dell’Insegnamento e si meravigli di non vederne la totalità dell’effetto. Come l’uso sconsiderato della macchina potrebbe essere rovinoso per l’ignorante, così il fatto di trascurare l’essenza dell’Insegnamento pone in grave pericolo.
Ecco uno che si limita solo ai consigli sulla qualità del cibo; un altro che si impegna a eliminare il turpiloquio; un altro che cerca di non irritarsi; e uno che vuole liberarsi dalla paura: tutti utili consigli particolari, che restano però come leve separate, nessuna delle quali riesce a smuovere il carro. Bisogna avanzare per gradi nella sintesi dell’Insegnamento: la sintesi è un arcobaleno che assicura il progresso. Se qualcuno s’accorgesse di dare troppa importanza a uno solo dei suoi aspetti, dovrebbe ripassare con diligenza gli altri capisaldi.
Noi diamo molti consigli in forma velata, e solo a poco a poco rendiamo più accessibile la realizzazione. Non abbiate paura, ma fatevi più accosto, ad assimilare il ritmo dell’intero mosaico.
Ecco dunque che l’approccio alla sintesi insegna come applicare i singoli dettagli.
498 — Non voglio annoiarvi, ma ripeto che la disarmonia dei vari dettagli mina tutta la costruzione. Imparate ad amare ogni singolo fiore che sboccia. Non vi avvenga, per orgoglio, di voler ridistribuire le leggi dell’Essere.
499 — La sintesi è un’idea molto incompresa. Alcuni ne ammettono l’utilità, ma la vedono come la somma di un po’ di tutto. Giustificano questa posizione sostenendo che l’uomo, all’attuale livello della sua conoscenza, non può sapere tutto. Ma sintesi non significa affatto sapere ogni cosa. Nessuno è in grado, da solo, di imparare l’intero scibile scientifico, ma è necessario conoscerne il senso generale, che può essere allora assimilato e trasmesso alla coscienza.
Solo l’ignorante pretende di non poter capire la sintesi. È pronto a occuparsi di una sola branca meccanica per nascondere poi la propria limitatezza col pregiudizio che la combinazione è impossibile.
500 — Bisogna mostrare, con esempi storici, fino a che punto la coordinazione e la capacità di contenimento sono stati segno di ampiezza e chiarità mentale. Presto le macchine consentiranno all’uomo di disporre di una considerevole quota di tempo libero. C’è da domandarsi quale uso ne farà.
Si dovrebbe riconoscere che per non cadere nell’ottusità è indispensabile combinare una varietà di occupazioni. Solo l’ampliamento della coscienza suggerisce la giusta ripartizione del tempo. Ma la si ottiene quando si ama la conoscenza e si ricerca seriamente una qualità sempre superiore.
La sintesi assiste nell’imparare ad amare la qualità in ogni cosa della vita.
501 — Si parla di un qualche specifico carattere sintetico, ma è una scusa senza valore. Non c’è sintesi inerente se non si è coltivata assiduamente l’energia psichica. Si dice anche che le scienze fisiche ostacolano il processo sintetizzante, eppure si sa di grandi fisici, astronomi e chimici e meccanici che soprattutto si distinsero per la loro capacità di sintesi mentale. Non è il caso di elencarli, ma possiamo affermare che la scienza, quando è grande, sviluppa delle grandi menti.
Ogni sintesi si compie quando l’acume, la devozione, l’instancabilità sono grandi. È comprensibile che chi impara a osservare distingue molta generalità attorno a sé, e capisce quanto belle siano quelle vie. In verità la sintesi è sempre convincente e bella, e talmente abbraccia l’essenza che l’intelletto, allora, non è più capace di negare. Non è giusto dire che questa capacità sia propria solo di pochi privilegiati: bisogna invece impegnarsi per coltivarla in sé.
502 — Bisogna smetterla di attribuire a sé stessi varie capacità di redenzione. In altre parole: la pietà di sé è nociva. Ad ogni suo attacco il coraggio scompare.
Non è saggio soffermarsi sugli insuccessi del passato. Queste recriminazioni sono dette pozzi del passato. Molto migliore è la fonte del futuro, cui ciascuno può attingere acqua viva. Imparate ad amare la verità che lo spirito vive nel futuro.
503 — AUM riunisce le vibrazioni migliori: ciò significa che in quell’ambiente si deve prendere coscienza delle qualità più belle. Bisogna purificare il proprio pensiero dalle banalità circostanti, e non coltivare l’orto dei risentimenti e delle vessazioni. Ogni ora che viene è da vedersi come l’ingresso in una fase prescritta di lavoro. Coltivate il vostro carattere, che nulla possa impedire il rinnovo della coscienza.
504 — Le virtù migliori devono essere verificate. Non basta pensare al coraggio, alla tolleranza, alla devozione e a tutto ciò che costituisce la corazza di vittoria. Non è un buon capo chi non ha dato prova di impavidità. Ci si può immaginare bravi e coraggiosi, ma l’azione dimostra sovente proprio il contrario. Bisogna opporsi a un grande terrore per dimostrare a sé stessi se la paura può infiltrarsi, o no. Quando dico che la crescita dipende dagli ostacoli, penso proprio a queste prove in atto.
Abituatevi all’idea che ogni consiglio è la conoscenza necessaria più prossima. Quante volte abbiamo visto eroi immaginari mettersi a tremare al primo pericolo, e altri, che si reputavano tolleranti, cadere preda di una selvaggia irritazione al primo disappunto. Abbiamo anche visto uomini supposti devoti correre via al primo attacco. Insomma, potremmo elencare molti esempi di qualità immaginate ma non esistenti. Ma per contro sappiamo di molte vittorie, di uomini che superarono coscientemente avversità fisiche, e di quei difetti fecero i loro ornamenti più belli. Una simile disciplina della volontà è già una vittoria.
505 — Parimenti, alcuni si reputano laboriosi, ma non appena si presenta la necessità di un lavoro prolungato subito vacillano in spirito. Da gran tempo si è detto: “Siate gli stessi nella buona e nella mala ventura, nel successo e nel fallimento”. È un consiglio che di norma nessuno applica, pensando che probabilmente chi predica così razzola poi in modo diverso. Ma Noi sappiamo di alcuni che vi si attengono, e potremmo citarne esempi evidenti nella vita fisica.
Chi è capace di lavorare continuamente è degno di rispetto.
506 — Il tarlo del dubbio è un simbolo accurato. In effetti è come un bacillo che decompone l’energia psichica e altera persino la composizione del sangue. In avvenire gli scienziati riveleranno le peculiarità psicofisiche di un uomo assalito dal dubbio: gli effetti di questo malanno sono tra i più contagiosi.
Fin dai primi anni dell’infanzia si dovrebbe curare la profilassi del dubbio. Una mente sana, razionale, inquirente non genera dubbio, ma l’ignoranza può produrne le specie peggiori. Il dubbio è, in primo luogo, bruttezza, e finisce per condurre al tradimento, e questo, che è epidemico, è già una calamità planetaria.
Ecco come da un tarlo insignificante si sviluppa un terribile drago.
507 — Il dubbio è l’ostacolo più grave allorché si sperimenta con l’energia psichica. L’ammissione libera e intrepida mette le ali a quelle indagini. Sapete che il pensiero tende alla libertà; lo si vorrebbe a volte inchiodare in confini ben precisi, ma l’essenza dell’energia psichica lancia la coscienza in altre sfere. Date spazio a questi voli, poiché l’attività del pensiero è molteplice. Se lo spirito è divisibile lo è anche la mente. Ma si danno circostanze in cui l’energia psichica è così tesa e il pensiero è proiettato così lontano che pare assente. È una sensazione provocata dal mutamento di direzione dell’energia.
508 — La conoscenza porta alla semplicità. Fra persone che si conoscono bene non occorrono tante parole: preferiscono limitarsi a quelle essenziali. Bella è la conoscenza che rivela il significato; è una pseudoscienza invece quella che si intasa di nozioni e perde di vista le proprie mete. È istruttivo osservare il gran numero di commentari che hanno complicato i passi fondamentali e semplicissimi di molte opere. Ci sarebbe da svolgere tutto uno studio sulle tortuose vie di quei commenti. La psicologia dei loro autori, alle prese con accumuli locali, sovente perde di vista la questione di fondo. Tutti i rapporti umani subiscono lo stesso fato, quando nella confusione si smarrisce la meta.
L’energia psichica attende invano di essere riconosciuta, mentre la presa glaciale della narcosi blocca i suoi moti. Che la semplicità vissuta svincoli gli uomini da queste scorie.
509 — È proprio la semplicità che fa discernere il Bene. Avete sentito che i precetti di Bene vengono chiamati insegnamento di male. Sapete che i malvagi detestano il Bene, che a loro appare crudele e ingiusto. Il male non riconosce il Bene: è cosa così ovvia che non occorre illustrarla. Eppure tutti gli Insegnamenti vi insistono: queste ripetizioni dimostrano che è necessario rammentare di continuo che il male non riconosce il Bene.
510 — Chi lavora ha diritto a migliorare il suo campo d’azione: anzi, è anche suo dovere. Non c’è lavoro che non possa essere migliorato, e la creazione di questo progresso è la gioia di chi lavora.
Si vedrà che lo Stato dovrebbe incoraggiare il miglioramento di qualsiasi industria. Qualunque forma di lavoro può essere infinitamente perfezionata nei suoi metodi. I grandi inventori partecipano ad arricchire il genere umano, ma anche qualsiasi operaio scopre per la sua esperienza nuove possibilità e adattamenti: sono contributi da non rifiutare, ma da sfruttare in altre applicazioni. La cosa principale resta comunque che chi lavora deve sentirsi veramente partecipe e collaborante.
511 — Una buona collaborazione aiuta a comprendere la continuità del lavoro. Non si può eseguire sempre uno stesso e medesimo lavoro. Ma, migliorandone la qualità e scoprendo metodi nuovi, il pensiero continuamente si rinnova.
Perfezionare la qualità: ecco come si giunge ad amare la continuità del lavoro.
512 — Bisogna sentire questa grande tensione, e riconoscere che mai si è visto un tempo del genere. Quando i tempi sono straordinari non c’è posto per mentalità ordinarie. Capirlo equivale ad accostarsi alla linea del fronte. La tensione è già alta, e non si attenuerà in futuro. Occorre preservare la coscienza della vittoria, come grande baluardo, e riempire lo spazio con pensieri di vittoria, che contengono ozono e sono protettivi.
513 — La criminalità è in aumento, così come la crudeltà e la violenza. Bisogna cercare le radici di queste infamie. Il genere umano non peggiora senza motivo. Ma, a parte le cause cosmiche, nella stessa umanità si scorge un motivo sconvolgente: non si può rimandare all’infinito il riconoscimento dell’energia psichica. Per via della tensione cosmica anche l’energia umana sale di pressione. Ciò non solo non viene ammesso, ma lo si sprezza persino, il che produce malattie fisiche e psichiche.
Da tempo si è stabilito che la criminalità è un malanno della psiche, così come il sadismo, la crudeltà e la violenza, che tutti derivano dallo stesso ceppo epidemico.
È impossibile salvare l’umanità da questi flagelli se non prenderà in considerazione l’energia psichica, in crescente pressione. Simile al grisou è sempre in pericolo di esplodere. Spetta all’uomo incanalarla nel suo alveo possente, altrimenti metterà fine all’evoluzione. Ma queste azioni esercitate sull’energia basilare non possono essere governate dal caso. Devono sorgere in tutto il pianeta gruppi di studio e culturali, che, cooperando, si dedichino a coltivarla. Una rete del genere costituirà le basi della disciplina scientifica.
514 — Non differite il momento di insegnare all’uomo che è un portatore dell’energia psichica. Si fanno molti tentativi in tal senso, ma isolati, mentre quel che oggi occorre è un’azione comune, cooperante, per studiare quelle energie. Un’attività così preziosa non dovrebbe cadere nelle pastoie delle convenzioni, e restare aperta al contributo dell’esperienza vissuta dei collaboratori più diversi e inattesi.
515 — “Amatevi l’un l’altro” — ecco un saggio precetto. Nulla meglio dell’amore armonizza l’energia psichica. È la base di tutte le comunioni superiori, anch’esse benefiche per quell’energia. Ma anche un leggero pranayama la rafforza. Così si dovrebbe raccogliere e affermare tutto ciò che le giova, e ciascuno dovrebbe curare la propria riserva. Basta un solo sospiro per rinnovare le forze.
È sintomatico che l’energia psichica sia rinvigorita soprattutto dal sentimento, e non dal riposo fisico. Ecco perché si è affermato: “Dammi tutti i tuoi pesi, quando vado nel giardino di bellezza”. Pressione e peso danno nascita a sentimenti intensi. Se l’uomo sapesse valutare i propri, sceglierebbe il migliore, che è l’amore.
516 — Si disse in passato: “Chi è capace di amare ha un cuore ardente”. Per invigorire l’energia occorre che il fervore sia grande, e non c’è forma di raziocinio capace di accendere quel fuoco che solo una favilla di amore fa divampare.
Quando ci saranno scuole di pensiero vi si saggeranno anche i valori dei sentimenti. Se si raffrontano due sentimenti, uno buono, l’altro cattivo, si vede quanto il bene sia più duraturo del male.
517 — Non si deve credere che dal paragonare energia e sentimento quest’ultimo ne resti umiliato. Qualcuno pensa che sia sconveniente assimilare la comunione superiore all’energia. Per costoro, infatti, l’energia è qualcosa di meccanico, ma si tratta di una ben misera interpretazione. Bisogna giungere ad amare l’energia manifesta che ci è stata affidata: è una goccia spillata dal Calice supremo. Senza amore, insomma, non si procede.
518 — Torniamo a vedere perché la maggioranza deve leggere e rileggere i testi dei Precetti viventi. Certuni diranno di conoscerli da tempo, senza però praticarli; poi sosterranno che quei consigli sono utopistici e inapplicabili nel mondo. Alla terza lettura scopriranno che qualcuno forse potrebbe trarne giovamento, e solo alla quarta finiranno di pensare a sé stessi. Altri invece cominciano con il calunniare il libro intero per poi gettarlo via; in seguito, come per caso, se ne ricordano e alla fine prendono a citarne brani interi.
Le vie della coscienza sono molto diverse fra loro, e quindi gli uomini hanno bisogno di abituarsi ai pensieri che ascoltano. È pietoso vedere gli inutili andirivieni del sentiero, causati dall’egoismo, dall’arroganza, dal disprezzo per le opinioni altrui. Ecco perché si è costretti a leggere molte volte ciò che la sensibilità percettiva del cuore avrebbe compreso in modo diretto e subitaneo.
519 — Il male è insopportabile nella vita come le cattive erbe in un giardino. Ma se l’acume visivo riesce a distinguere la via del bene, la si può proteggere. Sia essa pure lunga e stretta. Se anche sarà soffocata dai rovi in certi luoghi, abbiate cura di ogni seme di bene. Anche se non sempre si intende il canto degli uccelli del bene, ogni loro suono è prezioso.
520 — Fra le onde radio talvolta si odono voci che interferiscono. Naturalmente si tratta in questo caso di voci che l’apparecchio ha captato per caso. Nello stesso modo è sempre più frequente udire, fra le voci del Mondo sottile, altre che vengono dai viventi. Gli ignoranti denigratori vorrebbero da ciò trarre argomento per sostenere che le comunicazioni da quel Mondo sono impossibili. Ma non tengono conto che l’energia psichica è sempre la medesima dovunque. Non può essere vivente o defunta, perché è fondamentale. Il pensiero è invincibile e vibra nello spazio.
L’ignorante nega il Mondo sottile, e così rifiuta il pensiero. Tutto ciò che esiste non è per negare, ma per confermare la Verità unica.
521 — Molte volte si è annunciata la fine del mondo ma il pianeta è tuttora esistente. L’ignorante, al solito, ne trionfa, ma derideva anche alla vigilia della caduta di Atlantide. Oltre a ciò, più di una volta questo globo è stato minacciato da disastrose collisioni, previste da strumenti sensibili. Non molto tempo fa un urto fu evitato con un margine estremamente ridotto.
Se esistono uomini che presagiscono lontani terremoti, è perfettamente comprensibile che si possano captare anche altre vibrazioni cosmiche. Non stiamo a valutare il perché di molti pericoli evitati — le ragioni sono numerose: ci sono isole in condizioni molto rischiose, eppure gli abitanti non le abbandonano. Nessuno però si permetterebbe di deridere gli scienziati che esaminassero le variazioni dei lineamenti costieri.
La critica ignorante dovrebbe perlomeno essere molto cauta, sia nel campo delle ricerche fisiche che delle prognosi psichiche.
522 — È giusto pensare che la rivelazione di un segreto non attenua il valore del mistero successivo. Si dice infatti che ogni rivelazione apre la porta alla seguente. Ma è anche vero che ogni segreto viene racchiuso fra muri più alti, di approccio sempre più arduo.
Chi ha paura sappia subito quali difficoltà lo attendono, sì da non illudersi con l’idea di facili conquiste. Presa la decisione, chi è forte in spirito finirà per amare quella via difficile, perché, altrimenti, come potrebbe collaudare sé stesso?
Grave errore è credere che tutte le invenzioni siano solo per facilitare la vita. Ciascuna di esse non è che un piccolo spiraglio aperto sull’Infinito, e un solo sguardo gettato da quell’apertura illustra la natura di chi lo fa. Non sono molti quelli che amano guardare nell’Infinito: i più sono atterriti alla vista della via senza fine. Anche in Terra, pochi sono i viaggiatori che hanno compreso questo moto progressivo.
523 — Molte espressioni verbali sarebbero da rivedere. È tempo ad esempio di inculcare la solennità, ma questo bel concetto sarebbe mal compreso da molti, per i quali significa ozio festivo, passeggiare senza scopo e dir cose senza senso. La solennità è invece l’alta offerta del meglio di sé, la tensione delle energie superiori, il contatto con le Porte che si avvicinano.
524 — È arduo realizzare la potenza delle correnti spaziali. Persino certi studiosi illuminati non sempre si avvedono del mutare incessante delle qualità atmosferiche: troppa è infatti l’evidenza dell’immobilità circostante. È appunto questa parvenza che nasconde la realtà.
Sarebbe bene educare la coscienza dei giovani alla verità che si è continuamente immersi in un vortice; non è il caso di provarne paura, è il segno del potere delle energie sottili. A un uomo colto dovrebbero essere familiari le idee del moto eterno e dell’irripetibilità dei fenomeni, e quindi dovrebbe essergli facile capire la mutevolezza delle correnti spaziali.
Si dovrebbero correlare umori e sensazioni con molte cause esterne.
525 — L’uomo deve inoltre imparare a dare ascolto ai saggi consigli. È un’opinione collettiva che accende molti fuochi. Le discussioni non sono da evitarsi, in quanto formano dei centri in cui confluiscono le correnti e si rinnovano le energie.
Che dunque le correnti cambino: dopo le deprimenti non potranno che venirne altre migliori.
526 — Un uomo potente andò da un eremita che gli insegnasse i principi fondamentali della vita. Questi prese a parlare, e ciò facendo, a poco a poco, versava acqua in un calice. L’uomo vide alfine che il vaso traboccava e glielo fece notare. “È vero — rispose — quindi la prossima volta porta un calice più grande”. Con storie come questa gli uomini hanno voluto imprimere nella coscienza il fatto che quando si supera la capacità di ricezione la saggezza viene versata senza effetto. Ma questa stessa storia ha un risvolto incoraggiante: è sempre possibile fornirsi di un vaso più grande.
527 — Perché si trova così difficile riconoscere come legge che ogni energia di per sé esercita anche un potere fisico? L’uomo muove i muscoli a volontà, il che appunto dimostra che la volontà agisce come una leva fisica. Altrettanto rivela il raffronto fra gli atleti allenati fisicamente e gli Hatha Yogi, che acquisiscono una sorprendente padronanza del sistema muscolare usando invece la volontà.
Nello stesso modo un uomo che pensa conserva sovente la propria forza fisica.
528 — Lo scoraggiamento non è che dissolutezza. Ponete un uomo melanconico in un pericolo grave, e sarà costretto a farsi animo; ma la scossa deve essere notevole, per costringerlo a cambiare lo schema mentale. Certe malattie infatti si curano in questo modo. La paura della morte sembra essere la più grave di tutte le debolezze umane, ma anch’essa può essere superata. Sono numerosi i resoconti del morente che si riebbe grazie solo a un pericolo, del paralitico che fuggì dalla casa in fiamme, e di molte affezioni interne guarite per aver spostato altrove il centro dell’attenzione.
C’è da domandarsi se — visto il pericolo incombente — gli uomini non guariranno dalla dissolutezza, una delle loro malattie più gravi.
529 — Si è detto, a buon diritto, che le qualità fondamentali della coscienza umana sono rimaste le medesime per dei millenni. Forse una scossa tremenda come la distruzione di Atlantide ebbe un certo effetto nel rinnovare la coscienza, ma a tal fine l’impatto deve essere davvero tremendo.
530 — Il dolore segnala il disturbo di un organo, è cioè messaggio di malattia. Ma c’è un altro aspetto del dolore: può indicare che un organo si perfeziona a spese di un altro. Questo sovente è il caso dei dolori cardiaci. Il cuore può anche essere sano, ma così sensibile da essere compresso, per così dire, da altri organi.
Di solito si considera sano un organismo che non abbia dolori, ma è una opinione primitiva. Ad esempio, anche il più sano dei cuori può dolere per il sovraccarico che porta.
È necessario che i medici imparino a distinguere bene fra gli aspetti del dolore, in ciò aiutati dal riconoscimento dell’energia psichica.
531 — La capacità di discernere le qualità delle correnti spaziali è la prima garanzia dello stato superiore del cuore. È impossibile comandare al cuore di sentire quando non è ancora in grado di farlo; solo invocando l’energia psichica si ottiene l’impulso sensitivo.
532 — Chi oppone lo spirito alla materia danneggia l’espansione della coscienza. Invero, si sente spesso asserire che la materia è una condensazione dello spirito. Definizione facile da ascoltare; ma, a parte l’essenza, l’evidenza pesa dal lato dell’antica divisione. Non è facile, per una immaginazione oscurata, visualizzare gli stati dello spirito. Si può citare a questo proposito quel selvaggio che colpì un compagno con un sasso, e poi chiese perdono, poiché non avrebbe creduto che un pezzo di spirito potesse far male.
La scienza sarà più salda quando avrà accertato gli stati dello spirito, e ha giusto il compito di schiarire l’immaginazione umana.
533 — Tutte le suddivisioni convenzionali nuocciono al principio unitario. La forza fondamentale, una volta realizzata, libera dagli accumuli inutili. La maggior parte dei termini convenzionali è frutto di egoismo, ciascuno volendo nominare le cose a modo suo. È anche vero che la mistura delle lingue ha prodotto definizioni straordinarie. Bisogna curare definizioni chiare, cristalline, unificanti.
534 — Cosa preferire: lo stretto o il largo, il breve o il prolisso? La risposta più semplice e sagace è questa: “Che il meglio duri a lungo”.
Paragoniamo la vita fisica a quella ultraterrena. A parte poche eccezioni, la seconda è incomparabilmente più lunga. Ciò significa che ci si deve attrezzare non per brevi vacanze, ma soprattutto procurarsi ciò che è necessario per un lungo soggiorno. E il tesoro intangibile è costituito dall’energia fondamentale, dal pensiero, dalla coscienza, dalla fantasia e dall’ispirazione.
535 — È comprensibile che negli Insegnamenti antichi si sia detto relativamente poco della rinascita. Da un lato, quell’argomento era già abbastanza noto; dall’altro, non sarebbe stato giusto rivolgere l’attenzione al passato. Solo una coscienza molto ampia può soffermarsi sul passato senza danno per il suo progresso: se è ancora modesta, uno sguardo alle spalle potrebbe esserle rovinoso. Bisogna essere continuamente pronti al futuro: solo in simile condizione di coscienza si riesce ad armonizzare la vita terrena. Anche quando si trasloca in una casa più bella si scelgono le cose migliori, e nessuno vi porta i vecchi stracci. Con altrettanta cura e dignità deve l’uomo prepararsi al Mondo sottile.
536 — Quando fa caldo si va in montagna. Del pari, l’uomo può scalare le alture e farlo con grande gioia. L’energia psichica, raffinata, lo aiuta a familiarizzarsi con il nuovo ambiente, egli attrae le Guide migliori. La si chiama Magnete, Ponte, Porta, e Tesoro, e con tutti i nomi più belli, per imprimere nell’uomo il valore del suo vero tesoro.
537 — Solo la realizzazione chiara del Mondo sottile consente di riconoscere la proprietà terrena senza rinunce ipocrite. Si sa allora quali sono le proprietà che ci appartengono, e le cose della Terra trovano il giusto posto nella lunga esistenza dell’uomo. L’essenza non sta nella rinuncia, ma nella realizzazione di ciò che è specialmente Bello.
538 — Chi realizza l’energia psichica in sé la osserva anche negli altri. Si è detto che la Via è conoscere sé stesso. Ma la prima qualità è lo stato dell’energia psichica.
Per molti parlare di energia psichica sarà aberrante, non riescono a capire di cosa si tratti. Si levano inferociti contro chiunque imposti un argomento più grande di loro. Si deve sapere che il primo barlume dell’energia è il più arduo da assimilare. Basta però tener conto, con calma, dell’incomprensione dovuta all’ignoranza. Molti, ad esempio, non riescono a figurarsi uno stato dopo la fine della vita fisica: fra loro sono atei e clericali, tutti egualmente remoti dal riconoscere l’energia fondamentale.
È istruttivo vedere che convinzioni diametralmente opposte possono essere entrambe erronee.
539 — Chi dorme è simile a chi nega: è proprio inutile parlare a chi dorme sodo!
540 — Ora siete in grado di capire meglio perché Noi non inculchiamo l’Hatha Yoga: perché meno fra tutti gli Yoga richiama all’energia fondamentale. Certo, perfezionando il controllo muscolare e la volontà, lentamente migliora l’uomo, ma trascura l’elemento più essenziale.
Perché procedere solo dal basso, se i doni migliori scendono dall’Alto? Conoscere l’energia prima non è forse garanzia di progresso veloce? Non fu un Hatha Yogi a dire che il mondo è pensiero.
541 — Quando si trasmette il pensiero è necessario tenere a mente certe qualità dell’energia. Per prima cosa bisogna accettare il fatto inevitabile che la risposta giunge improvvisa. Ciò discende dalla diversità esistente fra le percezioni fisiche e sottili: queste ultime senza fallo s’imbattono in condizioni di natura fisica, e ogni ostacolo terreno, come uno schermo, chiude l’accesso. Fosse questo solo per un istante, tuttavia già crea la possibilità di una risposta inattesa. Gli uomini si sono assuefatti a misurare secondo il fisico, e possono essi stessi rifiutare le emissioni sottili. Perciò è tanto importante coltivare la propria energia sottile.
542 — Altra circostanza che è indispensabile ricordare è che le emissioni inevitabilmente si ripercuotono sul cuore. Non si tratta di un malessere cardiaco, è il pulsare della corrente. Queste sensazioni del cuore non si possono dire a parole. Solo chi è esperto di trasmissioni mentali sa cos’è quella palpitazione.
543 — Possono anche verificarsi sensazioni dolorose nei centri nervosi. È chiaro che essi non possono non reagire all’impatto di correnti estranee. Sovente si scambiano quei dolori per delle nevralgie, ma le origini restano ignote, e per lo più le si ascrive a un colpo di freddo o a stanchezza, senza neppure considerare cause psichiche esterne.
544 — Non è per nulla cosa facile essere la Madre dell’Agni Yoga. Ci vorrà tempo perché gli uomini imparino ad apprezzare il sacrificio indispensabile per proclamare la possanza del Fuoco.
545 — Studiate con attenzione tutti i fenomeni che accompagnano i periodi di tensione cosmica. Molti già vengono avvertiti, ma la parte maggiore passa ancora inosservata. Gli uomini si sono tanto allontanati dall’energia fondamentale che non trovano le parole per eventi e fenomeni che pure sono ovvi. In realtà gli accadimenti non sono mai separabili dalle manifestazioni psichiche.
546 — Anche l’uomo più esperto nel ricevere messaggi mentali sa fino a che punto le intrusioni dall’esterno possono turbarle, dislocando singole parole. È facile immaginare l’immensità delle correnti che si incrociano nello spazio! Sono possibili numerosi esperimenti a questo proposito, non solo per studiare le trasmissioni mentali, ma anche per investigare le reazioni ai nodi delle correnti.
Molti messaggi possono essere trasmessi e ricevuti in modo diretto. Ma, oltre questi, le correnti estranee possono intrudere, se pari di forza e qualità, e queste onde complesse sono degne di studio.
Sarà allora palese che una forte corrente, se intensa, si comporta come un magnete nei confronti di altre più deboli, il che spiega il confluire di onde differenti. Il ricevente, se provetto, riesce a percepire l’oscillare di queste vibrazioni complesse.
547 — È poi evidente che certe onde percuotono l’aura dolorosamente. Sono colpi dovuti alla disarmonia dell’emissione e alla complessità delle onde.
Sono indisputabili inoltre certe risonanze all’interno delle orecchie. A parte il lavorio di certe ghiandole la causa può essere la pressione atmosferica — come un’eco della totale risonanza delle sfere.
548 — È vero che gli insegnamenti Yoga contemporanei riserbano molta attenzione agli stati d’animo. Si direbbe che questi siano noti e chiari per tutti, ma la realtà insegna che gli uomini non capiscono bene cosa siano l’entusiasmo o la depressione.
Gli studiosi dovrebbero esaminare le trasmissioni mentali nelle condizioni più svariate. Oltre gli stati psicologici, anche la temperatura ha un suo contributo: quando è elevata, la ricezione migliora.
Naturalmente parlo della temperatura dell’organismo umano. Non per malattia, ma per il combinarsi di onde di fuoco si genera il filo del contatto e della reazione.
549 — Quale messaggio giunge meglio alla meta? Dicono i vecchi: quello che parte dal cuore. È semplice e giusto. Invero lo stato dell’energia psichica attrae o respinge il pensiero. Ma immaginate quanti pensieri, non accolti, restano nello spazio! In quanto energia, non si decompongono, e grande è la responsabilità dell’uomo per ogni suo pensiero!
La somma complessiva di tutti i pensieri simultaneamente presenti nel mondo può essere tenuta sotto controllo, ed è istruttivo apprendere ciò che l’umanità pensa in ogni dato istante. I risultati sono inattesi. Si possono dividerne i pensieri in poche classi, e pochi si rivelano rivolti al Bene comune. Da questi computi si traggono conclusioni paurose.
Non c’è da illudersi che il genere umano abbia compreso il valore del pensiero. Provate a dare risalto alla sua importanza, e certo verrete accusati di imperdonabili attività innovatrici, e persino di voler scardinare le basi della società.
Come si può avere il coraggio di dire che il rispetto del pensiero è pericoloso per lo Stato? Eppure voi stessi avete già vissuto l’esperienza di essere accusati quali portatori di novità insidiose. In che misera condizione è precipitato l’uomo, se la semplice menzione del pensiero è già un atto imperdonabile!
Come viene derisa la filosofia, perché insegna a pensare!
550 — Gli uomini dedicati all’arte di pensare sono quasi introvabili. In fatto di atletica si è pronti a incoronare d’alloro i vincitori. Ma chi mai incoraggia o riconosce l’attività mentale?
Gli applausi che salutano i corridori assordano le orecchie, ma ogni corsa del pensiero viene vista con sospetto e subito derisa.
Combattenti del pensiero, unitevi!
551 — Tutto il dominio dell’energia psichica dev’essere investigato con metodi sperimentali, escludendo ogni speculazione personale. Le antiche fonti letterarie dovranno essere utilizzate con grande prudenza, ricordando che molte definizioni venivano intese a quei tempi in modo diverso dall’attuale. Molta parte di ciò che oggi vien detto metafisico era allora del tutto reale.
Molti filosofi antichi lasciarono solo definizioni simboliche, per velare di proposito i termini veri e propri, oppure per usare segni abbreviati durante il corso del loro insegnamento.
Lo studio approfondito della conoscenza dell’energia psichica nelle varie epoche rivela le opinioni più contraddittorie. Non perdetevi in questi labirinti del pensiero umano! Sono errori dovuti semplicemente all’insufficienza degli esperimenti scientifici. Non sono belle favole sull’energia psichica che occorrono, ma rigorose sperimentazioni, condotte in tutti i luoghi del mondo, che daranno all’umanità l’impulso a procedere. Per queste indiscutibili verifiche è però necessaria l’unione.
552 — La madre può porre la prima pietra per le ricerche sull’energia psichica: già fino dalla nascita del bambino prenderà nota della sua vita e della sua alimentazione giornaliera. Il carattere dell’adulto è già definito nel grembo materno. Certi segni che lo fanno presagire si possono notare nei desideri espressi dalla gestante, ma le osservazioni in questo caso devono essere specialmente accurate. Bisogna comunque coltivare la capacità di farle.
Ecco quindi che ancora una volta dirigiamo la vostra attenzione non su teorie e dogmi, ma sull’osservazione e sull’esperimento.
553 — Le condizioni ambientali accrescono la fatica. Anche questo tipo di osservazioni va fatto. Depressione e debilità possono assumere carattere di epidemia: province e paesi interi persino possono essere al centro di un’area di tensione.
554 — L’energia psichica si manifesta anche nei fanciulli, ma bisogna saper discernere quei segni, frammisti a molte rimembranze del Mondo sottile. Già i giochi e le propensioni rivelano la natura delle vite precedenti. Non è segno di acume asserire che tutti i bambini fanno le stesse cose. Ciascuno di essi, invece, esprime sé stesso anche nei giochi più comuni. Osservandoli, si approfondisce la propria conoscenza dell’energia psichica.
È errato credere che come soggetti di indagine siano appropriati solo adulti dai nervi scossi. In realtà, per la forza tranquilla della loro energia psichica, i fanciulli offrono la migliore possibilità di studio.
555 — I consigli dei medici sono molto discussi, ma, a parte loro stessi, nessuno si occupa dell’energia fondamentale. Molti si limitano a dire che quelle questioni non rientrano nel loro campo, ma anche questa affermazione è errata e nociva. La vita è di tutto ciò che vive, e ciascuno deve contribuire alla costruzione.
556 — Dal tempio scendiamo in cantina. Abbiate in voi non solo l’impulso a volare, ma anche la compassione. Ciascuno ha una ferita che sanguina, e solo l’energia psichica la rivela. Studiare quest’ultima insegna a dare assistenza. Ma bisogna anche coltivare la volontà di farlo.
557 — Poiché ciascuno ha una ferita aperta, ha anche un rubino nel cuore, detto Santo dei Santi. È un magnete che va custodito, è una pietra preziosa. Se ne parlò molto tempo fa, ma qualcuno la prese per un’astrazione. Ora sapete che questo concetto è duplice, ma non astratto. I nodi dell’energia psichica possono ben essere equiparati a una pietra, poiché l’opinione comune associa l’idea di magnetismo e di calamita. Si capisce facilmente l’idea di una montagna carica di magnetismo, ma non quella del magnete umano. Eppure, se nel Macrocosmo esistono innumerevoli manifestazioni magnetiche, nel microcosmo umano quella stessa qualità deve essere inalienabile.
558 — Si sa che esistono anguille elettriche, ma le stesse scariche, se prodotte nell’uomo, paiono eccezionali, tanto riesce difficile alla coscienza accettare l’idea che egli contiene assolutamente tutto. Tali capacità dovrebbero stimolarlo alla prudenza, ma finora questa sua universalità di contenuto non è riconosciuta. Si parla di Macrocosmo e di microcosmo senza sapere quel che si dice, senza realizzazione interiore.
559 — È possibile realizzare il grande concetto del Santo dei Santi? Talvolta il corpo sottile rientra dai suoi voli proprio ripetendo quel nome, per inserirlo nella vita fisica. Al suo ritorno, quell’organismo è portatore di molte verità luminose: visita le varie sfere, comunica con genti diverse di paesi diversi, senza tempo e senza distanze.
Tutte queste facoltà non ne fanno forse un altare consacrato alla Potenza suprema?
560 — Alcuni vorrebbero sempre il nuovo, senza pensare ad assimilare il precedente. È un saltare nell’ignoto non privo di rischi. Non ci si può sempre fidare di costoro: non è certo che sappiano custodire ciò che vien loro affidato.
L’impetuosità ha valore quando nasce dalla pienezza della coscienza.
561 — AUM, quale vibrazione superiore, risuonando tonifica l’energia psichica. Tutti gli strumenti musicali devono essere accordati, e tanto più quell’energia, esposta a tutte le vibrazioni cosmiche, dev’essere riportata alla quiete. In antichi discorsi sull’energia fondamentale, sovente era proprio AUM il sommario di quei consigli.
Quanto è multiforme! Certi suoi aspetti vibranti hanno nomi particolari. Vediamone uno solo, la “capacità protettiva”. Questa sua qualità non riguarda solo colui che la porta, ma, al contrario, anche altri, generosamente distribuendosi. Come lo spirito è divisibile, così l’energia psichica si spartisce là dove può giovare. Così, un medico dotato non conosce i suoi malati. È un compito arduo, ma tanto benefico!
562 — I massaggi elettrici sono utili se le vibrazioni sono concordanti. Non sarebbe saggio circondare un paziente con vibrazioni a lui estranee. Per prima cosa bisogna studiarne l’energia psichica, qualità e tensione. Il massaggio si basa sul ritmo, e questo è molto individuale. Non è escluso che tali interventi siano gravemente irritanti.
Le scuole di medicina, pertanto, devono studiare ritmo e vibrazione.
563 — Agni-Purana, Upanishad e altre antiche Scritture, nelle loro parti essenziali, trasmettono con assoluta precisione le leggi dell’Essere. Sono faville di Verità da ascoltare molto attentamente, anziché ricusarle. Non si fondono assieme due metalli senza l’intervento del fuoco, e nello stesso modo una corrente di energia superiore può essere accolta solo da un cuore ardente.
Non sprezzate nessuna fonte di bene. Chiunque macchia la veste luminosa del vicino condanna sé stesso.
564 — Nelle varie religioni gli inni sacri sono armonizzati in modo particolare. Se si raffrontano fra loro i più antichi, si osserva una notevole somiglianza nella struttura tonale. Anche i ritmi sono sovente gli stessi. Tutto ciò sta a indicare che quei compositori intendevano l’armonia nello stesso modo. Non si può attribuire questa similarità di base alla semplice tradizione, è invece comprensibile che siano stati influenzati da una stessa sorgente. Senza dubbio l’unica energia fondamentale dell’Esistenza produce ritmi simili per una stessa forma di ispirazione. In verità, se la vista è acuta si scoprono ampie conferme della grande unità del Tutto.
565 — Avete udito di quel balbuziente che d’un tratto seppe pronunciare un discorso bello e ispirato. La semplice volontà personale non avrebbe mai potuto tanto, fu necessario il contributo di un’altra energia, che Qualcuno inviò a proteggerlo. Questa Forza potrebbe anche eliminare quel difetto per sempre. Quello spasimo nervoso potrebbe svanire infatti se il soggetto sapesse trattenersi allo stesso livello di entusiasmo. Che osservi bene il ritmo del suo cuore, e cerchi di ricordare come ebbe ad armonizzare il bel discorso che tanto ispirò gli ascoltatori. Serbare quell’armonia sarebbe già un successo. Si possono citare molti esempi di uomini esaltati dal ritmo dell’energia psichica che fece loro superare qualunque spasimo nervoso; e molti, per suo influsso, dimenticarono per sempre i loro difetti.
566 — Qualsiasi eccesso di tensione contrasta con l’armonia, che deve restare nella memoria senza compulsione di sorta. Gli eremiti mostrarono il grande valore della preghiera senza parole: così stabilirono coloro che realizzarono il potere dell’armonia.
567 — Il radioscopio registra un solo aspetto di luminosità, ma è anche in grado di confermare l’influsso esercitato dall’energia psichica sull’intensità della luce. Si vedrà che le condizioni nervose del soggetto alterano la radioattività. Si può così affermare che l’energia psichica umana e minerale collaborano, essendo una cosa sola. Le correnti possono unirsi o intercettarsi, dipende dallo stato emotivo. Fino a poco fa sostenere una tesi simile sarebbe parso follia, ma oggi alcuni esistono che ammettono questa forma di collaborazione, mentre altri temono di metterla in ridicolo — così procede la conoscenza. È opportuno riconoscere che un buon assetto mentale è già un mezzo successo.
568 — Imparate ad amare la tensione, poiché il rilassamento prelude alla dissoluzione. Nessuno in stato di debolezza potrà mai conoscere la realtà di un oggetto. La fermezza dello spirito è come una corazza, ma bisogna abituarsi a qualsiasi tipo di corazza.
569 — Il carattere frammentario di queste note è accidentale? O in questo mosaico stanno un ritmo e un disegno? Pensate talvolta alla ragione per aver scelto questo sistema! Non vi è forse l’intento di ottenere la reazione di centri diversi? Perfezionare la capacità percettiva è una conquista di grande valore.
570 — Le date più importanti possono passare inavvertite. Pochi avranno sentito il 16 settembre. È come quando l’incendio è ormai alle mura, e il popolo è tutto allo stadio e non sa che quella cinta nasconde la devastazione. Una scadenza può essere preannunciata dalle condizioni cosmiche, ma nessuno presta attenzione a quei segni palesi. Parimenti, un medico esperto segue attento il progresso del male, ma quando viene la crisi il malato comincia la giornata deridendolo; quante volte il medico ha dovuto ammonire: “Non è ancora sera!”.
Se si chiede di rappresentare qualcosa di grande importanza, si ottengono in risposta ipotesi ingegnose, ma sempre lontane dall’essenza di ciò che avviene. Questo girare attorno alla natura fondamentale delle cose semplicemente rivela quanto si trascura l’energia basilare, che potrebbe guidare l’immaginazione sulla giusta via.
571 — L’uomo, entro sé stesso, conosce bene la propria energia inerente. Quando si fa male, subito si massaggia la parte dolente con le mani. Quando vuole attrarre l’attenzione pesta col piede. Sa, insomma, che sono proprio le estremità a trasmettere l’energia. Si racconta che talvolta un colpo della mano emise scintille, che dai passi irradiò fuoco. Ma è difficile per lui riconoscere questo potere nella vita quotidiana.
572 — Assimilare il ritmo avvicina ai mondi lontani. Nessuno percepisce le vibrazioni sottili se non l’ha fatto e non capisce il valore dell’armonia. Queste, per certuni, sono parole vuote, ma altri ci sono che hanno già armonizzato tutta la loro vita. Non intendo il ritmo della musica mediocre, ma quello infuocato del cuore.
Uno ci fu che, udita l’importanza del ritmo, pagò un suonatore di tamburo che gli suonasse nelle orecchie: quel meschino divenne anche più stupido.
573 — Sorprende vedere la relatività delle opinioni. Prendete, ad esempio, ciò che si dice delle condizioni di chi è trapasssato nel Mondo sottile. Di una stessa e medesima persona si afferma: è morto, si è annullato, soffre, dorme, riposa, impara, progredisce, è nella gioia — ciascuno insomma giudica quel Mondo secondo la propria intelligenza. Poiché nessuno parlò loro di quella Sfera, gli uomini si sono formate delle opinioni in base alla loro immaginazione, spesso primitiva. Così la Sfera più prossima assume i lineamenti di un mondo di fantasmi.
Se qualcuno piange a un funerale, un altro è pronto a deplorarne l’ignoranza. Ma se qualcuno si rallegra, nella stessa occasione, altri si sdegnano a tale follia. Gli uomini dunque non riescono ad assimilare il rapporto fra l’esistenza terrena e la sovramundana. Si potrebbero citare molti casi di persone che videro i loro cari nel Mondo sottile, ma anche queste evidenze vengono elencate come semplici fenomeni. Non si riesce a convincerli che il cambiamento di esistenza è un processo naturale. È loro vietato di pensare alla rinascita, e concordano nel ritenere di stare sull’orlo di un abisso ignoto. Ma ogni anno che passa i due mondi si avvicinano, e aumentano le rimembranze delle vite antecedenti. Già chiunque potrebbe citarne degli esempi; basterà semplicemente un atteggiamento di buona volontà.
574 — Anche negli esperimenti sull’energia psichica occorre buona volontà. Non la si deve interrogare sul futuro; ciononostante colpisce il modo con cui prevede le vie più immediate. È stata chiamata “l’occhio dell’anima”, così paragonandola alla vista fisica. Come per questa è naturale vedere l’oggetto che le si para dinnanzi, così quello prevede l’avvenire.
575 — Ogni centro è una dinamo, non solo, ma anche ogni singolo atomo produce energia. Come si potrebbe dunque considerare lo studio dell’energia psichica innaturale e ascientifico? Parlo per coloro che sono nell’occasione favorevole per conoscere l’energia e che molto sovente negano ciò che pure possiedono. Bisogna imparare, imparare e imparare. La scienza dunque, nella sua vastità, offre l’occasione di questa vittoria.
576 — Si considera la psicometria come una facoltà straordinaria di poche persone, mentre è una proprietà comune innegabilmente posseduta da chiunque. Qualsiasi uomo trae varie sensazioni dal contatto con gli oggetti. La differenza sta solo nel fatto che qualcuno vi concentra l’attenzione, mentre altri vi restano indifferenti. Bisogna tener conto di tutte le sensazioni.
Che ricchezza di vita si offre a chi è capace di vibrare in risonanza a qualsiasi sensazione! Non è difficile educarsi a simile capacità. Non c’è libro, non c’è lettera che non abbia la propria aura, e il contatto trasmette qualcosa che resta indescrivibile ma che il cuore riconosce chiaramente. Non è dunque il caso di supporre che la psicometria sia un dono di pochi privilegiati, negato agli altri. Il pensiero che essa sia possibile è già una via aperta.
577 — Chi studia l’energia psichica è in condizioni totalmente diverse da qualunque altro studioso. Questi infatti può destinare alla ricerca parte del suo tempo, mentre quegli è costretto a dedicare all’osservazione tutto il suo tempo. Non si può mai infatti escludere che qualcosa di notevole stia succedendo. Non può trascurare le correnti mentali, che possono iniziare in qualunque istante. Deve imparare a destarsi in piena consapevolezza. Deve osservare l’aura degli uomini e delle cose. Deve avere pazienza e buona volontà. Non deve mai lamentarsi né cedere alla depressione. E gli occorrono molte qualità, come una fervida fantasia e la conoscenza diretta.
578 — Chi può dire, però, di non essere nelle giuste condizioni? Chi può dire se domani non riuscirà a scoprire ciò che oggi non trova?
579 — Prima delle scadenze cosmiche si possono sentire oppressione e altre percezioni dolorose, perciò consigliamo di coltivare la solennità interiore, cui diamo il nome di “ali”. I raggi della vittoria non splendono in sua assenza, ed è necessaria anche per l’affermazione. Ecco un degno accesso al Tempio. Che il vostro cuore sia pieno di solennità.
580 — Qualità da coltivare è la continua prontezza. Non è un fenomeno nervoso, e neppure una tensione transitoria. È l’armonia dei centri, sempre pronti a percepire e reagire. Chi è in armonia è sempre in atto di dare e ricevere, l’essere suo sempre percorso da una corrente ininterrotta. Non si dà se non si riceve. Interrompere quel flusso equivale a bloccare ogni progresso. Chi tutto sa tutto dà. È una verità da comprendere a fondo, senza i limiti frapposti dallo stato fisico.
La legge impone che quel ricevere non accresca la proprietà personale: è un concetto da realizzare nel cuore, che non si lascia ingannare da false promesse. Il rafforzamento dell’energia psichica dà stabilità.
La continua prontezza è dunque il prodotto di una energia psichica in buona salute.
581 — Un antico Patriarca diceva che l’energia psichica è una benedizione. Il medico d’oggi la chiama salute spirituale. Le antiche definizioni devono essere esaminate con gran cura: sarebbe segno di orgoglio e di ignoranza ricusare gli accumuli di molti millenni. L’orgoglio è proprio la cosa da cui soprattutto deve guardarsi il ricercatore.
582 — Un discepolo si rivolse al Maestro elencando le molte qualità richieste per progredire, e con tristezza concluse dicendo: “Maestro, non le avrò mai tutte”. “Hai detto tutte?” domandò questi. “Mi sembra — continuò l’allievo — di non averne neppure una”. Il Maestro allora lo incoraggiò: “Sentire di non aver ancora acquisito le qualità necessarie non è grave. Sarebbe molto peggio credere di possederle tutte”.
583 — Un allievo importunò il Maestro, dicendogli, irritato: “Leggo a lungo l’Insegnamento, ma non so da che parte cominciare”. Quegli rispose: “È chiaro che per prima cosa devi liberarti dall’irritazione: è questa che ti impedisce di vedere il sentiero”.
584 — Un discepolo domandò al Maestro: “Dimmi, come devo applicare l’Insegnamento nella vita?”. “Per prima cosa — disse il Maestro — sii più gentile. Non considerare la bontà come un dono soprannaturale. Prendila a base della tua casa, e su essa costruisci il tuo focolare, e vedrai che la fiamma arderà senza bruciare”. Così interrogavano i discepoli, e il Maestro stupiva che, dopo tutto l’Insegnamento, non si sapesse ancora da che parte cominciare.
Non sono favole, è la vita stessa che rivela questi casi di incommensura. Il discepolo deve sentire nel suo cuore quale qualità più gli abbisogna.
“Per qualunque Via veniate a Me, vi verrò incontro”.
585 — Si osserva che le correnti cosmiche accrescono notevolmente le reazioni dei vari organi. Si notano, per così dire, oscillazioni nell’udito e nella vista, disagi del plesso solare, tensioni nei legamenti e bruciori nei centri. È il microcosmo che risponde alla tempesta del Macrocosmo. Quanta fermezza bisogna possedere! Con che mezzo sormontare la tensione dello spazio? AUM, potenza dell’armonia, è l’agente di salute.
586 — Torniamo a incoraggiare chi si sente depresso al primo insuccesso degli esperimenti sull’energia psichica. Pensate quante condizioni possono ostacolare o condizionare un esperimento. I presenti o i vicini, uomini e cose, correnti spaziali, lo stato di salute, e, per finire, pensieri in arrivo da lontano, tutto ciò può favorire il successo o il fallimento. Molte ricerche furono stroncate al primo inizio per un’osservazione assurda o un pensiero ostile che paralizzarono l’energia psichica.
È triste vedere un uomo abbattuto per il primo insuccesso: semplicemente, ciò dimostra che la sua energia psichica è in stato di sfacelo. È quella l’ora di pensare seriamente a coltivarla. A prescindere dagli esperimenti, non si deve tenere l’energia fondamentale in uno stato caotico. Chi principia a sperimentare deve saggiare sé stesso in varie circostanze: queste prove gli riveleranno con esattezza le qualità che prevalgono nell’energia di cui dispone.
Inoltre, lo studioso non si preoccupi per qualche peculiarità della sua energia, emersa dal confronto con le indagini condotte da altri. Certuni sono inclini a esagerare, altri invece, per modestia, sottovalutano, così sovente ignorando le loro qualità più preziose. Per osservare bisogna armarsi di pazienza e devozione, e mai essere impulsivi o instabili, poiché in tal caso si apre la porta all’irritazione.
Ecco come dovete sorreggere il principiante, con sollecitudine premurosa.
587 — Ci sono due specie di uomini: quelli che preferiscono sfruttare il lavoro altrui, e quelli che amano far da sé. Fate attenzione a questi ultimi, fra i quali troverete cercatori e assistenti. Aiutateli, perché queste persone sono specialmente reticenti e impressionabili.
Non condannate eventuali nuovi metodi di indagine. Molte ricerche allo stato nascente sono state selvaggiamente devastate dagli ignoranti. Proteggete i cercatori più sensibili dai tentativi dei carnefici. Ciascuno, nel proprio ambito, può compiere molte cose utili e scevre di egoismo.
Siate impersonali.
588 — Anche nelle forme più primitive di shamanesimo, durante preghiere, sortilegi e rituali, le mani chiuse attorno alla bocca, trombe e vari strumenti a fiato erano usati per intensificare e condensare il suono. In tutte le epoche si osservano questi simboli di tensione e concentrazione, nelle piccole come nelle grandi cose, fino alle preghiere più sublimi. Uno squillo di tromba, in un certo modo, intensifica lo spazio, e ritmi di percussione facilitano la concentrazione. In effetti, questi tentativi primitivi non occorrono quando si stabilisce la comunione superiore.
Credo che proprio ora sia necessario ricordare l’impegno fervente del cuore. Così gli antichi eremiti, nelle loro invocazioni mentali, proiettavano l’immagine di una via diritta e senza fine, in cui incanalavano il pensiero. Ci sono molte immagini che favoriscono la concentrazione: nessuno però suggerisce di immettere il pensiero in un labirinto.
I mezzi più potenti sono la semplicità e l’immediatezza.
589 — Non crediate che gli uomini sappiano immaginare. Questa attività creativa è infrequente. Può sembrare strano, ma l’abbondanza degli spettacoli non contribuisce affatto a sviluppare l’immaginazione, al contrario: si forma come una superficie liscia su cui le impressioni scivolano via.
C’è continuamente da imparare che senza concorso del cuore nulla di esteriore ha la minima importanza.
590 — Siate solenni. Non aggiungete confusione alla tensione spaziale. Non siate inquieti quando è necessario saper prevedere. Non copritevi di una nuvola di sabbia quando ciò che occorre è un orizzonte chiaro. Dite parole amorevoli, usandole come scudi robusti.
591 — Quando si scende in una caverna profonda si preferisce una lampada dalla luce chiara e costante, anziché una torcia fumosa e crepitante. Lo stesso vale per l’energia psichica. Le faville di un fuoco fumoso non migliorano la situazione. Ma come ottenere una luce costante? Solo meditando di continuo sull’energia fondamentale. Nel ritmo del cuore, quale processo mentale senza parole, la Luce inestinguibile si intensifica.
Eremiti e scienziati devono valutare entrambi quanto vale la luce del cuore. Il grado di luminosità corrisponde a una certa misura di tensione. Quante volte gli uomini la percepiscono, eppure la negano con vari pretesti e timidi silenzi. Come se fossero da meno di un tizzone ardente! Sovente riescono a riconoscere qualità peculiari in un oggetto comunissimo, ma trascurano quegli altri valori.
Se, lette queste pagine, gli uomini si facessero più sensibili alle manifestazioni della loro energia psichica, sarebbe un buon successo.
592 — Bisogna osservare con coraggio sia le manifestazioni positive che le negative dell’energia psichica. A volte essa tace, e nessuno riesce a evocarla. Il ricercatore inesperto ne sarebbe sconcertato, ma il provetto vi vedrebbe una circostanza speciale: dopo un’attesa, riprenderebbe con cura l’esperimento. Anche le fluttuazioni dell’energia testimoniano qualche fenomeno cosmico.
593 — Vedetevi non come abitanti della Terra, ma come cittadini dell’Universo: così salirete a un livello di responsabilità superiore e, del pari, imparerete quanto sia strenua la lotta per ciascuna conquista nell’Infinito. Non pensate che l’assumere responsabilità maggiori sia segno di arroganza, che è sempre compagna dell’ignoranza. La responsabilità è un dovere nei confronti di sé stesso e dell’Altissimo. Pensare al proprio dovere è un impegno costruttivo, ma per essere da tanto bisogna prepararsi di continuo.
Non è degno dì essere chiamato uomo chi non pensa a collaborare con le energie supreme. Come potrebbe conseguire la Comunione superiore se chiude il cuore all’ispirazione?
Imparate a capire il vero senso delle parole, altrimenti anche un concetto elevato come quello dell’ispirazione si riduce a un suono vuoto. Mentre vi invito a intraprendere il viaggio vi esorto a non dimenticare, nel trambusto, proprio ciò che più vi serve. È frequente infatti che viaggiatori frettolosi si affardellino di cose inutili e scordino la chiave del cofano più prezioso.
594 — Quanta parte della propria energia psichica si può effondere nel guarire? Non è una domanda da poco, poiché un calo eccessivo disarma il guerriero. Se ne può dare la metà, o persino i due terzi, ma i tre quarti sarebbero già un livello di pericolo per il terapeuta. In tale situazione egli potrebbe prendersi il male del paziente e morirne. Perciò tanto si insiste sulla regola dell’aureo Sentiero: che tutto sia in proporzione, che tutto sia in armonia. Ricordatelo.
595 — Se non è armonizzato, AUM diventa distruttivo. Così la Comunione suprema diviene bestemmia se non purificata dal fuoco del cuore. Quest’ultimo concetto, fuoco del cuore, è sovente scambiato per superstizione, ma gli scienziati migliori, se interrogati, concorderebbero nel riconoscere le energie radianti. Nessun divieto deve impedire la via evolutiva. L’ignorante può creare convulsioni nella conoscenza, rivolte, distruzioni. Proprio con i divieti egli evoca le onde del caos, ma la legge universale spazza via tutti gli stratagemmi delle tenebre.
Bisogna debellare l’ignoranza.
596 — Una stessa e medesima energia partecipa alle trasmissioni mentali sia terrene che sottili. Questa coincidenza delle due comunicazioni ha imbarazzato non poco i ricercatori, che la credevano impossibile. La ragione prima di queste incomprensioni è che nessuno badò mai al fatto che entrambe venivano ricevute in condizioni identiche e convogliate dalla stessa energia. Questi sono esperimenti che meritano una speciale attenzione, poiché comportano l’annientamento di ogni confine fra i due mondi.
Non è forse giusto prestare ascolto a tutto ciò che potrebbe unirli? È necessario scoprire nella vita ordinaria le brevi fiammelle che guidano oltre i limiti della materia. Quando si perseguono esperimenti scientifici non servono ipotesi nebbiose, né perplessità quando una vista acuta basta a vedere direttamente le leggi immutabili.
Poco fa pensavate alla logica di certi eventi: è giusto osservarne sia le cause esterne che le intime. Pochi capiscono perché qualcosa avviene non prima né dopo; per gli altri anche l’accadimento più grave resta accidentale e non viene mai analizzato. Ma l’osservatore provetto nota la misura in cui qualcosa si compie in modo non casuale. Studiate tutte le manifestazioni della legge. L’energia è una sola e la legge è una sola.
597 — Si parla molto di prove. Atterrisce il pensiero che anche i mondi le subiscano. Le prove difficili suscitano commiserazione. Si dubita persino della giustizia di quel concetto. Per aiutare chi non capisce sostituite quel termine con quest’altro: collaudo. Prima di passare un ponte periglioso ciascuno per istinto si assicura della sua stabilità e bada ai propri movimenti. L’uomo esamina con prudenza ciò che lo circonda. Non ama essere provato, ma per il proprio bene esegue continui collaudi. Deve capire che tutte le prove sono a suo vantaggio. Occorre ribadire che la coordinazione dei mondi è una grande prova.
598 — Le espressioni individuali dell’energia psichica sono innumerevoli. Essa stessa permane identica, e immutabili sono le sue leggi, ma nel medesimo tempo non esistono due creature che la esprimano nello stesso modo. Da queste varianti provengono molti errori. I pedanti non possono tollerare la multiformità, e pertanto sostituiscono all’unità fondamentale le loro suddivisioni convenzionali, cui danno nomi inventati. Nel trascorrere delle età si sono sviluppate le confusioni più nocive, e pochi hanno il coraggio di tornare ai fondamenti. Nella massa degli accumuli il pensiero da nulla si sente al sicuro, ma quegli scarti non sono che mucchi di detriti, che un giorno o l’altro bisognerà eliminare. Prima o poi le sparse membra di Osiride dovranno essere ricomposte: Iside non mancherà di farlo.
L’umanità riconosce ormai l’energia sottile. Non sa ancora come studiarla e applicarla, ma quel concetto appare innegabile in vari campi della scienza. Una moltitudine di prove si levano da ogni parte, e sono ormai pochi gli scettici che osano sprezzarla e confutarla. Fra non molto, l’unità dell’energia fondamentale verrà ammessa, e i suoi aspetti individuali non saranno un ostacolo insuperabile, anzi formeranno la delizia delle menti più acute. I medici bloccheranno le epidemie di ossessione. Si formuleranno conclusioni tratte da osservazioni separate e la vita ne riceverà notevoli benefici coscienti. Aprite a chi bussa; soccorrete i malati; correggete gli errori; siate cauti con quelli che grattano la porta. Specie alla ricerca dell’unità, si deve lasciar perdere tutto ciò che può turbare, in quanto non adatto alla Comunione superiore.
Proteggete quelli che sono nel vostro stesso battello: alcuni non sono abituati alle lunghe navigazioni. Certo non tutti hanno vissuto le medesime scadenze, e chi ha avuto più successo sa essere magnanime. Infatti, è paziente, altrimenti non avrebbe avuto successo.
Chi realizza il valore dell’energia psichica sarà sempre un ricercatore, sarà sempre occupato a migliorarsi, cioè intento a liberarsi dalla vecchiaia.
Affermo che l’energia psichica non solo si lascia studiare, ma si intensifica ogniqualvolta il pensiero la cerca.
Sovente si rappresenta il pensiero con una freccia. Gli impeti dell’energia sono le ali dell’umanità.
599 — Se l’energia psichica viene negletta si manifestano molte malattie. Si può sostenere che dalle sue condizioni dipendono non solo tutte le infermità psichiche e fisiche, ma persino le ossessioni. Chi ha perso l’immunità ha smaltito la propria riserva di energia. Chi ha violato l’equilibrio morale dimostra con ciò il disfacimento della sua energia, e tutti sanno che è più facile rifiutare la licenziosità che guarire poi dalla follia. Tutti comprendono il disordine, quell’energia psichica che è all’origine di tante miserie, per sé e per altri. L’uomo raramente sa controllarsi, ma deve imparare da sé a riconoscere il valore di quella energia, sapendo, senza timore, che sulla via della conoscenza non ha altre fonti. Il magnete del suo impegno gli attira le occasioni migliori. Molti testimoniano di aver ricevuto soccorsi inattesi per altre conquiste. Ma che il dubbio non offuschi la luce della ricerca!
La via dunque è aperta, e il viandante benvenuto.
600 — Il simbolo della combinazione delle energie supreme è questo: AUM
Sulla via del lavoro si imparano il ritmo e l’energia. Sulla via è realmente possibile realizzare il moto e l’armonia. Fra compiti immani si colgono le faville dell’ispirazione. Chi lavora, collabora.