1931
Immersi nelle onde dell’Infinito, siamo come fiori nella tempesta. Come ci trasfigurerà quell’oceano?
Sarebbe stolto salpare senza timone. Ma il Pilota è predestinato e la creazione del cuore non perirà nell’abisso. Come pietre miliari su una via luminosa i Fratelli dell’Umanità sono vigili, in guardia, pronti a guidare il viandante nella catena dell’ascesa.
Gerarchia non implica costrizione, è la legge dell’Universo. Non è una minaccia, ma l’appello del cuore, il monito ardente che invita al Bene Comune.
E dunque risolviamo di conoscere la Gerarchia di Luce.
Come trasmutare l’amarissimo nel dolcissimo? Nulla, se non la Gerarchia, può trasformare la vita in una coscienza superiore.
È impossibile immaginare un ponte gettato sull’Infinito, poiché ogni ponte ha bisogno di spalle. Ma la Gerarchia, simile a quei contrafforti, conduce alle spiagge della Luce. Pensate a tutta l’effulgenza che gli occhi vedranno! E udite il Canto della Luce.
Al lavoro, dunque, per la Luce e per la Gerarchia!
1 — Si fa un gran parlare di dottrine; ma l’umanità non si rassegna ad accettare quella della Fratellanza. Quante distorsioni si sono accumulate attorno alla Verità! Quanti principi sono andati distrutti! Si domanderà: “Quali sono le basi della roccaforte della Fratellanza?”. Rispondete: “Sono le dottrine del cuore, del lavoro, della bellezza, dell’evoluzione e della tensione — la più importante di tutte”.
Noi siamo Cultori dell’Infinito. Dove l’impegno universale non trova risposta i Fratelli dell’Umanità non si manifestano. Noi soffondiamo lo spazio con il flusso evolutivo. I Fratelli dell’Umanità rinunciano volontariamente al Paranirvana pur di affermare l’evoluzione umana, nell’intento di porre le basi per una fase migliore. La meta non si coglie senza lavoro, né senza sacrificio. Proclamate dunque l’imminente comparsa di Maitreya.
Secondo la profezia dei Maestri più antichi l’epoca Sua s’inaugura quando l’umanità, perse le basi dell’Insegnamento, sprofonda nelle tenebre.
Noi trasmettiamo i Nostri fondamenti per rigenerare la comprensione spirituale. Ditelo a quelli che non capiscono, proclamate la dottrina del Cuore!
2 — Quando mostrammo l’urgenza di far ritorno ai Nostri Decreti circa l’equilibrio delle Origini, l’umanità non ne volle sapere, e prese a trasgredirli: così una parte violò l’equilibrio cosmico.
Noi conosciamo il filo della Madre del Mondo, ne conosciamo la manifestazione. Noi intensifichiamo il flusso globale del Magnete per ristabilire la dottrina del Cuore.
Pongo la Tara a simbolo dell’asserzione del Nostro Decreto. Sì, sì, sì! La Tara e l’Arhat propongono all’umanità un Patto di massimo impegno. Così si costruisce il futuro. Così Noi affermiamo il Nostro impegno. Il futuro è meraviglioso!
3 — Il cuore dell’Arhat è come quello del Cosmo, è come il fuoco del sole. L’eternità e il moto stesso dell’Universo lo pervadono. Maitreya si approssima, radiante di tutti i fuochi. Il Suo Cuore arde di compassione per l’umanità, caduta in miseria, e afferma una nuova Alleanza.
Alcuni pensano agli Arhat come a dei paralitici; e yogi di scarsa levatura alimentano nell’uomo le immagini di sé stessi. Ma quando si capirà che l’Arhat è la suprema manifestazione di Materia Lucida, si vedrà che non c’è differenza fra quest’ultima, che emana Luce, e la Sostanza dell’Amore che tutto illumina. L’umanità riveste l’Arhat di un’immagine austera, ma Materia Lucida irradia Amore.
Il sublime si conferisce al sublime, e dimora nel sublime, e signoreggia nelle dimensioni dei mondi lontani.
4 — La Gerarchia vive e cresce secondo la legge del fuoco. Noi, Arhat, prendiamo gioia dal fuoco della vita, e ancor più dal propagarsi della fiamma evolutiva. Futuri Arhat, che ora completano i loro doveri terreni, collaborano con Noi, che già lo siamo. E quando la Gerarchia si arricchisce si festeggia nel cosmo. La legge è una sola, ed è eterna, e l’Universo la conferma.
Noi vediamo la radianza dei mondi, e scorgiamo il cammino compiuto e senza fine. Vediamo la radiosità della Madre del Mondo! Accettiamo la gioia della marcia infinita.
5 — L’Occhio universale di Shamballa trasmette Beatitudine all’uomo; è una Luce sulla sua via; è quella Stella che ha sempre guidato tutti i cercatori.
Per alcuni, Shamballa è la Verità. Per altri, è un’utopia. Per qualcuno, il Signore di Shamballa è un saggio venerabile. Per altri, è il simbolo della ricchezza. Per certuni, è un idolo coperto di gioielli. Per altri, è il Signore di tutti gli Spiriti planetari. Ma Noi diremo: il Signore di Shamballa è l’ardente Promotore di Vita e del Fuoco della Madre del Mondo. Il Suo Respiro è di fiamma e il Suo Cuore splende del fuoco del Loto d’Argento.
Il Signore di Shamballa vive e respira nel Cuore del Sole. È l’Invocante e l’Evocato. È Colui Che scocca la Freccia e che riceve tutte le frecce. Il Signore di Shamballa respira la Verità e l’afferma. È invincibile, poiché volge la distruzione in opera costruttiva. È lo Stemma del Labaro, è la Vetta della Vita. AccettateLo come la manifestazione della vita; e tre volte ripeto: della vita! Poiché Shamballa è la garanzia delle aspirazioni umane. La Nostra manifestazione assicura il perfezionamento dell’uomo, ed è il sentiero certo per l’Infinito.
6 — Tutta la creazione sta nell’appello del cuore. L’intera distesa universale è percorsa da un richiamo, e il Cuore del Cosmo e il cuore dell’Arhat ne sono permeati. Appello e risposta contengono il combinarsi dei fuochi cosmici. L’unione è davvero la manifestazione del nostro ciclo. Molti cicli sono creati dall’appello, e questi, espandendosi intensamente, abbracciano sfere diverse. La creazione si afferma come unione.
Io, Signore di Shamballa, dico: “Il principio vitale è l’espandersi dell’energia cosmica ed è la via del Fuoco creativo!”.
7 — Il Signore di Shamballa rivela tre Dottrine all’umanità: l’Insegnamento trasmesso da Maitreya chiama lo spirito umano al Nostro mondo creativo; ordina, consacra l’infinito nel Cosmo, nella vita, nelle conquiste dello spirito; custodisce la conoscenza del Fuoco cosmico come sviluppo del cuore che abbraccia la manifestazione dell’Universo.
L’antica leggenda secondo cui la venuta del Signore Maitreya risuscita lo spirito è verace. Aggiungeremo che lo spirito risorto come conscia accettazione dell’Insegnamento può essere precursore di quell’Avvento. È una risurrezione, veramente!
8 — Maitreya vuole accelerare ogni processo; vuole che tutto venga portato a buon fine. Vi augura gioia. Vuole garantire all’uomo un dono con l’ardente esperienza dell’Agni Yoga. Maitreya vuole trasformare la vita sulla Terra nella radianza della Madre del Mondo. Sì, sì, sì! La bellezza della vita non ha limiti!
L’Arhat vede con gli occhi del cuore. Con essi vede la bellezza della realtà. Vede con gli occhi del cuore, e l’essenza del futuro Ci chiama. È questa la creatività affermata da Noi.
9 — Madre, Signora, dico che sei l’augusta Collaboratrice della Ragione cosmica. Signora, Tu porti in Te, oltre tutti i poteri del Cosmo, il sacro seme da cui germina vita irradiante. Mentre affermi tutte le manifestazioni della grande Causa, Tu, Regina, conferisci la gioia della creatività universale. Tu adorni il regno dell’aspirazione con il fuoco creativo. Signora del pensiero, che invochi la vita, a Te riveliamo la possanza del Nostro Raggio. Madre venerata dei Grandi Esseri, Noi portiamo nel Cuore il fuoco del Tuo Amore. Nel Tuo Cuore vive il Raggio ordinatore. Nel Tuo Cuore si concepisce la vita, e Noi affermiamo il Tuo Raggio. Sì, sì, sì!
Il Cosmo vive della grandezza delle due Origini. Sì, sì, sì! Il Cosmo veramente ne è la corona. La Madre del Mondo e i Grandi Esseri costruiscono la vita. Sì, sì, sì! E nell’infinita tensione il Magnete cosmico salda assieme le sue sacre parti. Così Noi veneriamo la Signora, la Regina, oltre tutte le sfere.
10 — Grande è il campo per la Tara che si approssima. Noi, Arhat, salendo al Fuoco dello Spazio Ci prostriamo dinanzi al Seno di Fuoco della Madre del Mondo, che si riflette ovunque sulla Terra. Il più intenso e potente dei suoi riflessi è l’avvento prossimo della Tara. La Madre del Mondo genera visibilmente e invisibilmente quei fili ineffabili: supporto dei fili del mondo.
Cerchiamo il riflesso del Cosmo nel grande principio di costruzione e fusione. Quando i Fratelli dell’Umanità provano dolore per l’Immagine Loro, quale esiste nella coscienza umana, possono solo dire: “Uomini, voi costruite le vostre ipotesi su semplici fantasmi. Noi siamo solo larve per voi! Ma quando lo spirito affermerà la Nostra ardente Esistenza, anziché fantasmi saremo Guerrieri di Fuoco”.
11 — I Fratelli dell’Umanità hanno il compito di costruire la vita del pianeta; e obbediscono al Comando della grande Madre del Mondo. La musica delle sfere risuona quando le correnti della gioia fluiscono; pervade lo spazio quando il cuore è posto in fremito dalla forza cosmica. Il Cuore della Nostra Fratellanza custodisce e protegge per l’umanità la via del Bene Comune.
12 — L’uomo non ha mai pensato seriamente alla vita dell’Arhat. Per lo più se lo figura come uno che vive fra le nuvole. Le memorie di tali derive del pensiero sono spaventose e grottesche. Davvero, Noi, Fratelli dell’Umanità, non Ci riconosciamo in quelle concezioni umane. Sono figure così fantastiche che finiamo per credere che sarebbero fedeli al vero se gli uomini esattamente le rovesciassero.
Quando l’uomo s’immagina un Arhat il legame karmico pare dissolversi. Tutto assume una nuova dimensione. Tutto diventa improbabile e disgiunto da una qualsiasi realtà. Procedendo verso i mondi superiori, diciamo che l’Arhat è illimitato in ogni manifestazione. Salendo, egli eleva con sé tutte le energie più alte e sottili.
Possiamo mostrare le Nostre vere Immagini solo a più vicini. Solo a loro mandiamo i Nostri Raggi. Sì, sì, sì!
13 — Se fosse possibile trasmettere la Nostra Immagine all’umanità, nascerebbe in essa l’anelito alla conoscenza. Naturalmente occorrerebbe impartire quell’Immagine per millenni interi. Il “Libro della Vita” è bello nella sua compiutezza. È certo comunque che quando si riesce a impartire la raffigurazione completa del Magnete cosmico la bellezza dell’Esistenza si svela e si afferma.
Se fosse possibile far conoscere l’intero sviluppo della via seguita da un Arhat nel corso delle sue vite, la Nostra Immagine assumerebbe il proprio aspetto autentico. Il “Libro della Nostra Vita” risuona con potenza e rende stabile il Nostro passo.
Ognuno dei Grandi Signori ha la propria nota fondamentale. L’epoca di Maitreya proclama la donna. La Sua manifestazione è connessa con la convalida della Madre del Mondo nel passato, nel presente e nel futuro. Il “Libro della Vita” è così bello!
14 — Molto si è detto dell’Uomo-Dio che aspira a deificarsi. Molte sono le testimonianze memorabili di Figure impegnate nella conquista dei mondi superiori. Ma quanto debolmente sono formulate nella coscienza, umana! Per questa, l’Uomo-Dio è soltanto uno che se ne è andato verso altri mondi! Ma Noi, Fratelli del genere umano, cerchiamo e proclamiamo l’Uomo-Dio sulla Terra. Veneriamo tutte le Immagini, ma nessuna più della grande Figura dell’Uomo-Dio, che porta nel cuore il Calice ricolmo, che è pronto ad involarsi ma resta con quel carico sulla Terra. Rinunciando al suo destino, pone in massima tensione la propria essenza ignea.
L’uomo che compie il proprio destino conferma il Magnete cosmico. L’Uomo-Dio è un creatore ardente. È il portatore del segno infuocato della Nuova Razza, e splende di tutti i fuochi. Scrivete dunque fra le testimonianze dell’Uomo-Dio: Arhat, Agni Yogi, Tara, così Noi faremo.
15 — L’Uomo-Dio avanza con la chiara aspirazione di redimere il genere umano. Noi custodiamo questa sua sacra verità. Affermo che la Tara, che porta il Calice fiammante delle aspirazioni a redimere gli uomini, può proclamare fra loro la Nostra manifestazione. La fonte del potere del Magnete conferisce l’anelito alla consumazione finale. Noi, Fratelli dell’Umanità, diciamo che il mutamento avverrà tramite il principio del fuoco. In verità, la Nostra nuova fase è così bella! Le correnti delle sfere superiori proiettano i flussi a costruire la Nostra forza cosmica. L’attrazione è potente! Quando i cuori ferventi aspirano al compimento l’impeto aumenta, e la tensione del Magnete afferma la corrente dell’unità. In tal modo l’unione risuona.
16 — Gli uomini non udirono la preghiera pronunciata dal Cristo quando lasciò la Terra; né ascoltarono quella proferita dal Buddha. Ma la preghiera che sarà detta dal Signore Maitreya scuote, come un fulmine, i cancelli dello spirito umano. Così si stratifica la Terra e si crea la coscienza spirituale.
Quando le scadenze si approssimano si può inaugurare l’opera creativa. Il potere creante delle Origini mantiene il ritmo, senza ritardi né anticipi. La costruzione delle sfere superiori va di pari passo con la vita planetaria. La portata dell’azione costruttiva dello spirito che stia per completare la propria vita terrena è così complessa che si può ben dire che sia duplice, e lo spirito si accampa allora come guida della vita. Nell’ultimo tratto egli non può affermarsi nelle forme esistenti; infatti un anelito di forme nuove pervade e spirito e coscienza. Le parvenze delle forme presenti corrispondono ben poco alla bellezza del futuro.
Io attesto che molti sono i misteri nella vita di chi sta per essere Arhat.
17 — Poca attenzione dedica l’uomo all’idea di responsabilità, se pensa a Shamballa come ad un luogo destinato al riposo. Se solo si rendesse conto che i Fratelli dell’Umanità sopportano tutto il peso della coscienza umana! Se capisse che Noi abbiamo assunto la responsabilità dei loro sistemi! Se si accorgesse che, in essenza, Shamballa è la Fonte che crea un ordine nuovo e migliore per il genere umano!
Quando dico che abbiamo il compito di soffondere la crosta terrestre si dovrebbe comprendere che il pianeta deve risollevarsi. Il Cosmo attende!
Gli uomini implorano il Bene. Ma l’Universo afferma l’umanità non solo perché sappia ricevere, ma ricevere e creare. Tale è il modello, e lo spirito di un creatore può costruire potentemente quando la sua forza si protende verso le vette del Cosmo.
18 — L’Umanità concepisce la Nostra Immagine in modo completamente contrario alla realtà. Ma se le Nostre Figure vivono nella coscienza come Responsabili del genere umano, Noi riconosciamo che quello spirito è capace di capire la tensione del cuore dell’Arhat. Certo si deve dire che la Nostra opera creativa è mossa da uno stesso sentimento della legge. Ma le concezioni della legge sono così varie! Quando Noi, Fratelli dell’Umanità, parliamo della Legge quale incentivo della Nostra esistenza, alludiamo precisamente alla grande legge del Magnete. Nella Nostra legge l’intera vita universale, basata sulla grande attrazione, viene trasformata. L’attrazione, nel suo anelito, ha il cuore più grande. La vostra legge è basata sulla crudeltà; la Nostra sul Cuore della Madre del Mondo.
19 — Esiste sulla Terra una manifestazione che molto si accosta alla operosità costruttiva dei mondi lontani. Per millenni Noi l’abbiamo coltivata. E pertanto Noi, Fratelli dell’Umanità, con tutte le forze tendiamo ai Nostri poteri gerarchici. Tramite lo stesso Magnete lottiamo per quel Potere che esalta la Nostra capacità costruttiva. Mirabile è il destino della Nostra esistenza! Reggendo il Calice delle manifestazioni ci si può esprimere come potere; entrambe le mani sono protese verso il Calice.
20 — In quella pagina delle Nostre costruzioni si può vedere il Magnete intensificato. L’umanità, nell’accettare il Magnete, deve riconoscerne anche il potere sempre maggiore come evidenza della Mano del Signore. A proposito dell’atto creativo direi che ogni spirito crea individualmente. La creatività spirituale è di tale potenza che, seppure la memoria non ne ricordi le imprese, può affermare anche il compito più arduo.
21 — Parliamo di “arco di coscienza” perché per Noi quella dell’Arhat è un cerchio completo. Ma esiste un livello di cognizione ancora più elevato; lo chiamiamo “affermazione completa”. Il Magnete cosmico è il Nostro Potere sacro, dall’immensità sconfinata. Se solo lo spirito mostrasse di capirlo, tutti i cuori diverrebbero impavidi, e le sfere suonerebbero di gioia.
L’Arhat procede e porta il potere del Magnete nel cuore! Il Cosmo crea la bellezza dell’Essere. Dico che l’impegno fervente è un magnete cosmico.
22 — Nell’opera creativa dell’Arhat il cuore esprime un impegno che il Magnete attesta estraendo combinazioni intense. La vera e propria tensione creativa di quel cuore è così ardente di Fuoco dello Spazio!
Promuovere il processo evolutivo, trasmettere verità e conoscenza e connettere il genere umano al flusso dell’evoluzione: ecco lo stimolo che ispira ogni atto dell’Arhat. Questa tensione ne muove tutti i sentimenti e tutte le energie sottili. Così avanza quell’Amico manifesto dell’umanità. Questi impegni spaziali sono i fondamenti della Nostra cooperazione. E altrettanto tesi sono i centri dell’ardente Agni Yogi, quale amico dell’uomo. Sì, sì, sì! In tal modo Noi serviamo il progresso dell’umanità.
23 — Avete udito bene, si tratta di potere sovrano. In verità, il Gerarca lo usa per il progresso del Cosmo. Noi, Fratelli dell’Umanità, abbiamo la potestà di agire in accordo con il Magnete. Attesto, in realtà, che Noi creiamo mediante la grande tensione del cuore. Risolviamo dunque di comprendere l’unità. Il potere creativo cosmico opera, a sua volta, perché teso dal Cuore della Ragione. Sì, sì, sì! Questa legge attesta la Ragione. Solo così il Cosmo può creare. Sì, sì, sì!
A Te, Madre del Mondo, si svela la legge dell’Esistenza. A Te, Regina, Noi, Fratelli dell’Umanità, ci inchiniamo devoti. Tu, Tu, Tu! Il cuore unitario è sovrano nell’Universo. Sì, sì, sì!
24 — L’uomo è spietato verso sé medesimo. Quando compiange il proprio fato dimentica che egli stesso s’infligge una pena severa. Ci è difficile far capire all’uomo il concetto di karma; ma in condizioni ancora più intrattabili è la coscienza di chi corre diritto a gettarsi nell’abisso. Si preferisce distruggere e ingannare sé stessi piuttosto che illuminare la coscienza.
Nel campo spirituale la ricerca di Shamballa esiste in molte varianti. Ma è forse possibile pensare di arrivare a quella Comunità semplicemente invadendola o digiunando? A chi sa che esiste una strada che porta a Noi, diciamo: “Segui la via dell’amore. Segui la via del lavoro. Segui la via segnata dallo scudo della fede!”. A chi ha scoperto la Nostra Immagine nel proprio cuore diremo: “Va’ per la via del cuore, e il Calice te la renderà manifesta!”. Ma a chi, per orgoglio, crede di aver scoperto il sentiero, diremo invece: “Vattene, e impara dallo spirito, che conosce il compimento”.
La fanciulla, che nelle sale del lusso portava il pesante volume della Bibbia, appare come creatrice di un nuovo mondo. La bambina, che vide il Maestro di Luce sotto il cielo azzurro, è colei che distrugge le prigioni sotterranee delle tenebre. Il suo spirito, che poté sentire i Fratelli dell’Umanità, è una spada sfolgorante di Luce. Se fin dall’infanzia poté sentire che i Fratelli dell’Umanità rigenerano tutto ciò che esiste, quello spirito ha il nome di portatore di luce. Noi specialmente amiamo le guide spirituali tra i fanciulli.
L’illuminazione è il dono migliore all’evoluzione. Il Precetto della vita cosmica chiama al compimento di portatore di luce, e solo la Luce compie una tale missione.
25 — Il flusso del karma è impetuoso come torrente, e la coscienza può trasformare questa fiumana nella sacra, ricorrente unione di bellezza. Ma come gli uomini intendano quel flusso è dimostrato dalle loro azioni. L’evidente affermarsi del karma e dell’unione è attestato da Noi come la massima Verità.
26 — La sottigliezza di ciò che comunichiamo all’uomo non è ancora ben compresa. Quando potremo illuminarlo con la Nostra Immagine? La tendenza del pensiero è tale che solo a fatica si capisce la purità della sfera superiore. Noi custodiamo con devozione il Sacramento della Vita. La ruota della vita respira di bellezza, soffusa della grandiosità dell’universo, e procede verso l’immensità di Materia Lucida. E portatori di luce sono anche i raggi di qualsiasi manifestazione di vita che s’immerga nelle distese del Cosmo. I sacri legami dello spirito sono fra i raggi più carichi di luce. L’energia atomica del karma, consapevolmente intessuta, comprende la leva più potente.
27 — In verità, la via tortuosa seguita dallo spirito ne ritarda la crescita. Un impegno spasmodico induce una esplosione che squarcia lo spazio. Ogni ondata di impegno conduce a un’attività creativa. Ogni azione discendente provoca uno scoppio. Ma l’atto più orrendo è il rigetto dei Precetti dati. Sulla via per la Fratellanza si deve capire che l’altissimo Gerarca ha i suoi fidi. Che nessuno dunque rifiuti ciò che i Nostri eletti trasmettono, se non vuole che i passi più elevati gli siano inaccessibili. Lo ripeterò, pertanto, sino a impregnare la coscienza con il massimo principio. Voi dunque, che negate, custodite questo tesoro che vi è dato per l’ascesa!
28 — Una Fratellanza sulla Terra: mirabile concetto. Qualunque disciplina spirituale genera impegno e fervore. Solo la volontà può disciplinare lo spirito, ma quando il pensiero vaga per ogni dove segnato dall’egoismo, in verità, non c’è canale utilizzabile per un’azione vitale e corretta. Dunque ogni pensiero posto in pratica alimenta la crescita spirituale; ogni consiglio della Tara e del Guru, posto in pratica, determina un espandersi della coscienza. Solo la Catena della Gerarchia consente quindi di salire. L’obbedienza perfetta conduce alla vera capacità creativa, poiché se essa è alla guida dell’azione il potere aumenta, e l’impegno intensifica le forze.
29 — Chi aderisce all’Insegnamento dell’Infinito per prima cosa acquista libertà d’azione. Chi teme di legarsi alla Gerarchia si priva dell’Altissimo. Chi non ama i dogmi può rafforzarsi nell’Insegnamento come volando ai mondi superiori. Chi paventa tale comunione può restarsene sulla soglia. La persistenza incessante dell’impegno provoca il Nostro Insegnamento.
Gli Arhat, che trasmettono al genere umano l’idea del Calice ricolmo, non possono privarlo della sua libertà. La Fratellanza non vive isolata, e non abdica. Ogni scintilla che illumina la coscienza viene registrata, come ogni freccia di zelo. Non l’astrazione rimane alla fine, ma l’impegno fervente. Chi ben conosce le conquiste operate dai fervori del cosmo è in grado veramente di affermare: “Noi creiamo col fuoco. Col fuoco Noi lottiamo, e in esso viviamo. Questi non sono miracoli, è la vita trasmutata nel manto di Materia Lucida”.
Come vive la Fratellanza? Come opera? Dalla Nostra Dimora lanciamo fili creativi nei cuori, come ispirazioni per l’umanità.
30 — L’idea di obbedire a un Maestro ripugna all’uomo. Eppure, come potrebbe uno spirito restare sconfitto se il Maestro è il Faro che lo guida? Come può il fuoco del discepolo spegnersi se il Maestro accende tutti i fuochi? Come potrebbe lo Scudo del Maestro ostacolare l’allievo già ispirato dal Suo Insegnamento? Nella coscienza umana è appena fioco il desiderio di impegnarsi in mutua cooperazione. Ma l’uomo deve imparare ad agire indipendente e a far suoi i pensieri emessi dal Maestro. Così la Mente cosmica evolve; e l’uomo deve imparare a costruire in maniera superiore. In verità, chi emula il Maestro ne assimila l’Immagine.
31 — Conseguire uno stato di commensura con il fine è segno sicuro di cooperazione con Noi. Come altrimenti comprendere i Magneti inviati in paesi diversi? Come altrimenti avvicinarsi all’azione magnetica di una coscienza umana che in silenzio attrae a sé gli occhi di tutto un popolo? È così possibile scoprire come le Sorelle e i Fratelli Nostri emissari abbiano attratto e imperniato in sé la coscienza di intere nazioni. Ma a tal fine è necessario comprendere bene e con attenzione il valore di ogni passo.
32 — Come pretendere di capire il Magnete se si dubita degli Insegnamenti del Maestro? Come sconfiggere un nemico se si dubita del potere che ci è assicurato? Come pensare di costruire qualcosa di stabile e forte se non si accettano le Indicazioni irrevocabili della Gerarchia?
33 — Come avvicinarsi sempre più alla Fonte? Come ottenere una comprensione migliore? Solo seguendo la legge della Gerarchia. La Mano che guida è anche quella che eleva. La Mano che indica è quella che rivela la via della Legge superiore. Così, in verità, si crea la grande misura della legge gerarchica!
34 — Solo uno spirito maturo può sopportare la conoscenza di date precise. È impossibile immaginare quante corde si sono spezzate proprio per la presunzione di certe date. Molte volte questa barriera ha bloccato lo sforzo anche di spiriti valorosi. È utile conoscere la direzione, ma il limite di una scadenza intralcia l’opera costruttiva cosmica. Come parlare di Magneti se ogni singola data suddivide il filo di un moto che è progressivo? Solo la vigilanza, assieme alla commensura con il fine, conducono avanti senza spreco di energia.
35 — In che modo gli uomini intendono la legge della Gerarchia? Come osservano, nella vita, le leggi in genere? Come coltivano in sé stessi gli aneliti migliori? In verità, essi concepiscono la legge della Gerarchia come l’esercizio del proprio diritto; e non ricordano che il Gerarca è l’anello di una catena, l’esecutore della volontà di un Superiore. Solo in questo modo si svolgono gli incarichi trasmessi dall’alto. Solo così si merita fiducia e si accresce il fuoco nel Calice.
36 — La funzione di un Gerarca sta dunque nell’eseguire la Volontà superiore. Quando lo spirito si assume un diritto affermato può esercitarlo solo se adempie e osserva il Comando superiore.
37 — Ricordate le leggi di gravità e reazione. Dalla prima si sprigiona fermezza, e tensione dalla seconda. Gravitare lungo la linea gerarchica conduce a Me, e le reazioni del nemico sono glorificanti. Maestro e nemico sono dunque le pietre d’angolo.
Il domatore eccita la furia delle belve per poi dimostrarne la docilità. Non c’è moto senza tensione; quindi perché un Insegnamento sia fattore di progresso occorrono Maestro e avversari. Per ben capire l’immutabilità della legge spirituale bisogna tenere a mente la legge fisica. Ripeto che occorre apprezzare sia l’importanza del Maestro che la necessità dell’oppositore. Certamente, solo il Maestro farà impazzire il nemico. L’intera forza del male dovrà manifestarsi perché si possa uscire rigenerati dalle fiamme dell’ira. Non c’è modo di evitare i nodi del sentiero, ma sappiate che non esiste tensione senza compenso. Potrebbe essere di profitto per tutto un popolo!
Se un eremita è capace da solo, con il suo pensiero, di distruggere una roccaforte del male, la tensione che è stata permessa dalle Forze superiori batterà come un ariete contro le forze nemiche.
38 — Per crescere, lo spirito ha sempre bisogno di venir costretto dalle circostanze. Secondo un’antica leggenda, dalle sofferenze umane si creano gemme preziose. È così infatti, e se dico: “DateMi i vostri pesi” non è per sacrificio, ma per moltiplicare il potere dello spirito. Bisogna del pari rendersi conto che le ultime scoperte avvicinano di molto la soluzione di problemi cosmici. Invero, ogni appello sfolgora per tutti i mondi; e come la comune macchina fotografica può cogliere un’immagine del mondo astrale, così l’onda di una qualsiasi corrente può unire fili dei mondi lontani.
È tempo di capire che le incarnazioni terrene conferiscono responsabilità e sono un privilegio. Eppure raramente si ascoltano le onde spaziali e così non si colgono gli echi e le risposte che giungono da vari strati dell’Universo. Noi insistiamo sulle prerogative dello sviluppo spirituale, ma la questione è così distorta che i benpensanti temono persino di menzionare ciò che abbia a che fare con le regioni radianti dello spirito. Provate a parlare della luce della realtà e della beatitudine spirituale, e vi eviteranno come foste assassini e furfanti. Ma furfanti furono detti anche i discepoli del Cristo e del Buddha; non temete dunque quegli epiteti, ma ascoltate la Voce dell’Eternità, che vi guida alla Beatitudine e alla Gioia.
Non temete, non temete, non temete!
39 — Il potere creativo cosmico si basa sempre sulla tensione di tutte le energie. Per qualsiasi conquista deve esserne stabilita la qualità. Pertanto, quanto maggiore la tensione, tanto più potente è la vittoria. La Nostra creatività è satura di potenza; quindi, raccolte tutte le energie, possiamo star certi del successo. È solo la qualità delle energie che assicura la resa necessaria del lavoro. Per questo è così importante che la coscienza si dilati ad abbracciare tutto quanto è necessario per costruire.
40 — Facendo la Mia Volontà, Mi consenti di fare la tua. Cosa separa le volontà che tendono alla Luce? Ricordate che Noi guidiamo quelli che si sono affidati a Noi lungo le vie di Magneti collaudati. Ci si può fidare di un timoniere che abbia già navigato gli oceani. “Passa il ponte e collauda te stesso. Ma la Mia Stella splende da millenni”. Che la paura non tocchi il cuore durante la prova!
41 — La qualità dell’azione si rivela nell’impegno. Quando si passa dalle parole all’azione si afferma l’energia suprema. Solo nella vita, dunque, si possono esprimere le energie più sublimi. Non le parole, ma gli atti sono le loro vere e proprie affermazioni. Solo quando la potenzialità dello spirito si manifesta nell’azione si consegue la concordanza superiore. Dunque la ricerca intensa è la chiave dell’Infinito.
42 — Perciò il Nostro Piano e il Nostro Mandato sono così potenti, perché le parole si affermano prodigiosamente nella vita. Per questo la Nostra Parola vive, poiché l’impulso creativo è saturo di Fuoco possente. Il livello superiore si raggiungerà solo quando il Nostro Mandato sarà adottato nella vita.
Perché ciascuna delle vostre missioni è così importante? Perché porta in sé il pegno della Nostra cooperazione. In tal modo Noi affermiamo la Gerarchia sulla legge di successione. Quando si realizza la Legge cosmica si comprende la Catena della Gerarchia. L’esecutore migliore sarà dunque il più prossimo al Gerarca. La Gerarchia del Servizio altro non è che l’attuazione della Volontà superiore.
43 — Cos’è che trasforma lo spirito? Il potere creativo dell’impulso. Cosa lo fa ascendere? Il potere creativo dell’impegno. Perché mai non dovrebbe saturarsi di fuoco, se così soltanto può aderire al Magnete cosmico? La coscienza dello Spirito superiore è satura di fuoco, e quindi solo la realizzazione della Volontà superiore può guidarlo al suo destino. Quindi ogni misura cosciente aggiunge bellezza all’azione. La creatività che asseconda il fuoco affermato viene coscientemente magnetizzata dall’esecuzione della Volontà superiore.
44 — Ogni pensiero adempiuto è dunque come un deposito nella creatività del fuoco, ed è connesso alle Nostre imprese. Con quanta cura dovrebbe verificare il discepolo la qualità dei suoi pensieri, che non vi siano nascosti i vermi dell’egoismo, dell’orgoglio o dell’amore-di-sé. Lo spirito deve imparare a confessarsi con franchezza. Solo così si può eseguire il Piano dei Grandi Esseri. La catena della Gerarchia si forgia adempiendo la Volontà superiore.
45 — La qualità del pensiero è così potente che il Fuoco dello Spazio risponde alla sua tensione. Questa affermazione cosmica è possibile solo se si stabilisce una corrispondenza armonica. Ciascuna di queste condizioni produce le sue conseguenze. La garanzia dello sviluppo della coscienza sta nel migliorare la sensibilità. La qualità dell’impegno fervente è dunque il sintomo migliore della crescita spirituale; e la coscienza si manifesta come effettiva capacità di creare.
46 — La qualità del pensiero è intensificata dall’impulso di ricerca, e la creatività dello spirito dal potere del fuoco. Perciò chi lavora per Noi deve rendersi conto dell’intera potenza creatrice del pensiero, e accendere i propri fuochi. Solo il pensiero può dilatare la coscienza. Ricordatelo.
47 — Uno yogi si fece fama di burlone perché usava modificare di nascosto l’ordine di certi oggetti nelle case, e quando lo si interrogava in proposito rispondeva: “È per vedere se non siete ciechi”. In verità, pochi sanno notare i mutamenti dell’ambiente. Ma il primo indizio di ciò che si chiama “vista d’aquila” è appunto il saper vedere anche le modifiche più minute, poiché da esse dipende la vibrazione dell’insieme.
48 — Il potere della Gerarchia è senza dubbio il più vitale, ed è l’unico ponte che permette di costruire. A sostegno di qualsiasi grande inizio sta dunque l’energia pervasa dalla legge di Gerarchia. È possibile costruire infatti solo seguendo la legge della coesione più rigorosa. Solo sulla base del principio gerarchico si possono realizzare le possibilità supreme. La Volontà creatrice proclama che la coscienza unificata offre una soluzione di concordanza.
49 — La sensibilità dell’attenzione può essere verificata con un metodo semplicissimo. Si pone un oggetto in un posto nuovo; se passa inosservato, se ne aumentano le dimensioni e si attende di vedere quale elefante finisce per colpire la vista “acuta”. È bene, in generale, porre a prova sé stessi e gli altri. È bene farlo a proposito della paura, dell’irritazione, della negligenza, e in tutti quei casi dove la cartina di tornasole potrebbe arrossire di vergogna. Non c’è bisogno di complesse invocazioni, basta un poco d’attenzione per avanzare di molti passi. In questo modo si dovrebbe cominciare lo sviluppo della “vista d’aquila”.
50 — Le emissioni unificate sono molto benefiche se si riesce a mantenere una sola tonalità, come avviene in musica. Si può anche emettere una nota portante, con un diapason. Un magnete, un diapason, un anello, e molti altri oggetti comuni sono di uso quotidiano nella vita dei giovani yogi. Per spazzare via la polvere accumulata ci vogliono scopa e pala; non disprezzate gli oggetti comuni: come in alto, così in basso! È bene abituarsi all’idea che non c’è riposo, né fine. Ma basta al viandante realizzare una sola volta la Nostra Fratellanza e la Gerarchia per dirigersi sulla via più breve verso l’Infinito.
51 — L’orbita che attrae l’impegno cosciente conduce sempre lo spirito ai Nostri Cancelli. Il potere creativo dello spirito risuona in tutto lo spazio, e solo il fatto di riconoscere la Potestà suprema lo pervade di ricerca creativa. Quindi qualsiasi orbita che attragga a un ordine di creatività migliore è satura di tutte le energie superiori. Solo la via della ricerca cosciente alimenta l’impegno di salire alla Nostra Orbita. Così si scalano i passi più alti.
52 — Non abituate i giovani ad attendersi manifestazioni grandi secondo la misura umana. Essa, ormai consunta, non corrisponde alla realtà, e persino in senso fisico il concetto di immensità è molto deformato. La mente non riesce a comprendere che la vera grandezza è stabilita solo dal risultato. Le azioni si misurano solo in base al loro rapporto con la Gerarchia e l’Infinito. Questi concetti saranno come segnali rivelatori della realtà. Insegnate dunque ai giovani a pensare per prima cosa all’Infinito, senza tuttavia paragonare sé stessi a un minuscolo granello di sabbia, come fanno solitamente gli ipocriti. La nostra misura è avvalorata da una responsabilità immensa. Non si sbaglia quando si misura secondo la responsabilità.
53 — Durante l’esecuzione delle imprese designate si ricordi che ogni costruzione deve sempre procedere in avanti. Quando si lavora nel nome del Signore una sola via esiste che conduce alla Fonte creativa: la via della possente Gerarchia, la via della sicura guida del Grande Servizio. L’adesione al principio creativo sospinge dunque lo spirito alla legge della Gerarchia. Per costruire bisogna realizzare l’impulso a salire. Quindi solo l’obbedienza alla Gerarchia conferisce la legittima tensione. Solo così si realizza la via che conduce al potere dell’Infinito.
54 — La leggenda del gigante che regge il mondo non è semplice superstizione, ma il ricordo di Chi assunse il fardello della responsabilità per questo pianeta. Per qualsiasi azione esiste qualcuno che ne è responsabile. Quella che si compie in collaborazione con altri si ripartisce in equilibrio. Come per la trottola, è indispensabile mantenere il ritmo del moto; così la meccanica diventa arte. Quella stessa capacità di attenzione, che indicammo dapprima con simboli e leggende, ora ingiungo con questo semplice Precetto: aprite gli occhi, perché i segni abbondano.
55 — Il contenuto del Calice determina la qualità dell’azione. Qualsiasi pensiero diretto alla potente comprensione della Gerarchia eleva lo spirito. Pertanto, crescendo l’impegno, l’espandersi della coscienza guida lo spirito a realizzare le Origini. Il potere creativo dello spirito può gettare il ponte verso l’intelligenza superiore solo ricorrendo alle energie più sottili. Perciò gli accumuli del Calice consentono le possibilità e gli esiti migliori. È necessario lottare con tutte le forze per riempire il Calice e dilatare la coscienza. Le energie sottili sono raggiungibili solo dalla più grande sensibilità ricettiva, e l’impegno fervente e senza riserve apre i Cancelli alla Bellezza.
56 — Quando lo spirito è assuefatto a rispondere, servendo, secondo le designazioni superiori, sicuramente si forgia il legame con la Volontà suprema. Perciò bisogna fortemente impegnarsi a percepire quel Volere. Solo così un Gerarca serve i Nostri fini. Il Suo valore sta proprio nell’adozione e nel compimento. Affermo che il potere creativo sta nell’unificarsi delle coscienze. Così Noi creiamo il futuro designato. Lo affermo!
57 — I pensieri spregevoli sono stati paragonati a rettili striscianti. Nulla invero è più simile a questi rifiuti della coscienza. Siedereste tranquilli sapendo che sotto la poltrona si attorcigliano serpi e scorpioni velenosi? È indispensabile liberarsene, specie sulla via della Gerarchia. Biasimo e bestemmia diretti contro il Signore sono mali irreparabili. Chiunque biasimi il Gerarca sappia dunque che quella leggerezza, quel delitto infetteranno il proprio karma per lunghissimo tempo. In verità, se esiste una sola via, che è il Signore stesso, verso l’unica Luce, solo per estrema ignoranza la si può distruggere. Occorre che l’anelito verso l’Altissimo divenga l’essenza stessa della vita, e rispettare ovunque quest’impegno salutare. Chi disprezza il Gerarca si condanna da sé, e può pericolosamente danneggiare il prossimo. È ora di ricordarlo!
58 — Quando la nebbia dell’incomprensione offusca lo spazio è certamente difficile che i raggi creativi vi penetrino. Ogni strato resta permeato secondo il complesso dei suoi fervori. Ecco perché gli strati terrestri sono così impenetrabili. Tutte le ricerche dello spirito devono dunque procedere a ritmo serrato, attirandolo al Magnete della Gerarchia, dal momento che ogni potestà ha la propria corrispondenza sulla Terra. La legge della Gerarchia deve essere scrupolosamente osservata.
59 — Alcuni gettano uno sguardo quotidiano all’Immagine del Maestro e ritengono con ciò di coadiuvare nel Grande Servizio. Ma Insegnamento e Servizio presuppongono per prima cosa l’espandersi della coscienza in base al rispetto per il Maestro e all’applicazione di ciò che insegna. Nello studiare l’Infinito bisogna in primo luogo realizzare che amore e devozione non hanno limiti. Non ha senso dire che l’amore se ne è andato o che la devozione si è inaridita, perché la conseguenza sarà la propria disintegrazione. Amore e devozione senza limiti sono le prime cose da capire, verso il Servizio e lo Yoga. È un compito che ci si deve proporre, se non altro come mezzo per il proprio progresso. Bisogna avanzare solo verso il Maestro; solo così verrà poi la salvezza. Ma fare del Maestro la pappa quotidiana non porta certo al successo. Alimentate l’amore e il rispetto per Lui, senza riserve, in modo sacro, come agente salutare di rigenerazione.
60 — La preghiera del cuore esprime amore e devozione. Riempite il vostro vaso di esperienze, poiché dovrete farlo, inevitabilmente. Non sciupate tempo prezioso a svilirvi nella dissolutezza. Ogni atto del genere evoca elementi scatenati, in altri termini si oppone al Cosmo manifesto. La crescita della coscienza è un’autentica festa per Noi.
61 — Quando il pensiero contiene l’anelito fervente ad eseguire la Volontà superiore, si è stabilito un rapporto diretto con lo Scudo di quel Volere. Come si potrebbe pervenire a comprendere il Cosmo senza l’impegno ardente di penetrare nelle Sfere superiori? Solo la legge di successione sorregge tali fervori. Tutto ciò che esiste osserva quella legge. Chi si isola finisce solo per perdere ciò che gli era predestinato. Il pensiero stesso è generato quale portatore della legge di successione. Così la legge della Volontà superiore crea senza limiti.
62 — In tutte le religioni si accorda a chi lascia la Terra un Intercessore che l’accompagna, sia questi un santo, un angelo o un parente defunto. In tal modo si è affermata l’esistenza di un mondo oltretomba, nonché la necessità di una Guida. È bene abituarsi all’idea che una Guida è indispensabile. Tutte le religioni hanno dunque affermato la Guida e il Maestro. Quando parliamo del Maestro, Noi ricordiamo un’esigenza inevitabile. L’Insegnamento può vivere, o rivoltarsi nell’abbraccio della morte. Ma è facile esaltare la vita se ci si volge alla Luce.
63 — La capacità di decidere correttamente è una facoltà dell’energia psichica. Con quanta cura devono dunque gli uomini sviluppare in sé questa proprietà, senza la quale non si assimila il Fuoco dello Spazio! Senza quella facoltà non si riceve il tesoro predisposto. Solo il contatto con ciò che è superiore può imprimere una direttiva; perciò è necessario pervenire a qualunque costo a comprendere il Principio superiore. Solo così ci si avvicina alla legge della Gerarchia.
64 — Le sensazioni fisiche non trasmettono che il riflesso dei riflessi dell’energia psichica; e lo stesso vale per le energie sottili e per i corpi remoti del Cosmo. Ma ciò non deve scoraggiare le ricerche, ricordando che data l’ombra e la fonte luminosa si può accertare l’altezza di un oggetto. Tutti i metodi d’indagine occidentali sono validi, poiché non vedo differenze fra Est e Ovest quando si è alla frontiera della ricerca. Bisogna abbattere a qualunque costo le divisioni arbitrarie dettate dall’ignoranza. Non abbiate scrupolo di indagare con qualsiasi mezzo: quel che conta è sapere!
65 — Le qualità delle azioni rivelano il grado di risolutezza dell’impegno. Ciascuna di esse è pervasa della sua propria essenza. L’impulso motorio accerta con sicurezza l’impeto di un’impresa. La qualità dell’atto determina le proprietà dell’affermazione. Quanto è dunque necessario per lo spirito raffinare essenza e qualità dell’azione! Tutta la virtù creativa e la direttrice dell’atto stanno nella tendenza del pensiero. Perciò l’approccio alla Catena della Gerarchia dirige lo spirito verso la verità del potere creativo. Così si deve dare esecuzione alla Volontà superiore.
66 — Lo straniarsi dell’uomo, che non vuol capire di dover compiere la Volontà superiore, ha finito per segregarlo. Pertanto i Nostri discepoli devono ricorrere a tutte le loro forze per eseguire quel Volere, per non isolarsi. Perciò è così importante capire la legge della Gerarchia.
67 — Ecco uno dei più utili esperimenti psichici che potete compiere. Se accettate tutti i Nostri Consigli eppure vi sembra che qualcosa di indicato non si sia compiuto, o che non sia stato trasmesso nel modo da voi atteso, ponetevi subito a studiarlo, prendendone le parole nel senso comunemente accettato da tutti; poi chiamate alla memoria tutte le circostanze che si sono verificate ed esaminate i vostri pensieri, dubbi, irritazioni, e tutti i rischi e gli errori che li hanno accompagnati. È di grande utilità osservare gli eventi che influiscono sulle onde cosmiche. Si vedrà che per quanto grave sia il fardello umano non è neppure paragonabile al più piccolo dei pensieri. In questo modo potrete vedere fino a che punto la sfera psichica abbia leggi sue proprie, indipendenti dalle tre dimensioni.
Partendo da tali osservazioni potrete giungere a valide conclusioni che, messe assieme, saranno di notevole beneficio per l’umanità. Infatti è tempo ormai di applicare con acume e intensità le leggi della psiche. È tempo di raccogliere nel calice della pazienza tutte le intenzioni, ricordando che qualsiasi variazione climatica e atmosferica esercita un influsso notevole su quelle leggi. Usate bilance ad alta precisione per soppesare i pensieri, e sappiate che l’ossidazione dei metalli influisce sul loro carattere e qualità. Fumo, e lezzo di spazzature o di carni bruciate sono sempre nocivi. Non dimenticate che polvere e particelle in corruzione penetrano nei pori della pelle. Imparate quindi a discriminare con calma in tutti i dettagli della vita, non per giustificarvi, ma per studiare la natura umana e prendere le acconce misure di perfezionamento.
68 — Altro esperimento prezioso: abituatevi a guardare senza vedere e a udire senza ascoltare. Imparate, cioè, a rivolgere la vista verso il regno dello spirito con tale intensità da non scorgere più ciò che avete davanti, nonostante gli occhi aperti, e da non udire neanche i rumori più ovvi. Con tali esercitazioni si sviluppano notevolmente la vista e l’udito psichici. Per far ciò è bene tenere fissa davanti a sé l’Immagine mentale del Maestro, quale mezzo più valido che collega al Supremo.
E ora figuratevi, per un momento, di essere riusciti, con qualche reazione chimica, a formare un microcosmo completo; nei suoi confronti, siete il creatore! Perché mai l’uomo trova così difficile immaginare un’infinita catena di Creatori, dall’infimo all’Altissimo, e più ancora, sino all’Inaccessibile?
Parlando dell’Infinito, non pensatelo dunque come vuoto, o smisurato, ma come un tutto integrale e in ascesa incessante. E quest’Infinito è completamente presente nella vostra coscienza, poiché, dove sono i limiti e le misure di essa? Dal minimo al Grandissimo procedete dunque per gradi, ognuno dei quali visibile e tangibile. Qui l’esperimento proposto vi servirà a vedere attraverso le forme fisiche, impenetrabili, che vi stanno davanti. Passate dall’evidente al reale, e la realtà farà più bella la vostra via.
69 — Altro utile esercizio: provate a scrivere testi diversi con entrambe le mani contemporaneamente. Oppure, dettate due lettere o conducete due conversazioni nello stesso tempo. Provate a guidare l’automobile mentre parlate di qualche problema complesso. Sforzatevi di non litigare quando l’umore variabile del vostro compagno tende ad irritarvi. Esercitatevi, in svariate maniere, nel suddividere la coscienza. Incanalate l’energia in direzioni diverse senza che per questo essa scada di valore o indebolisca il suo flusso.
La sforzo unilaterale è tipico del Kali Yuga. Ma le correnti di tutte le energie, come flussi salutari, arricchiranno le scoperte del Satya Yuga. Nei secoli passati si sono visti esempi dell’efficace suddivisione della coscienza. Ma ora in modo particolare bisogna insistere sull’azione di tutti i canali di Brahmavidya.
Fate attenzione al flusso dei pensieri e imponetegli le onde regolari di un ritmo. Gli uomini non devono essere come gli animali, che possono pensare ad una sola cosa per volta. I Figli della Luce e della Fiamma devono invece sfolgorare in tutte le direzioni e accendere i fuochi dello spazio. In verità, è l’ora di queste accensioni, cioè di manifestare quei fuochi anche nell’immediata sfera fisica. È pericoloso quando i fuochi possono accendersi ad un tratto, perché, se incontrollati, ardono e distruggono.
Accettate questi avvertimenti come la lezione del momento. Non pensate che in cielo le leggi siano diverse, e che vi si sia ancora protetti dall’ignoranza della materia inferiore. Non è così, in verità. Voi sapete, e dunque cominciate ad applicare tutti questi consigli.
70 — Le meteore sono ancora poco studiate, e ancor meno si bada alla polvere cosmica che si deposita sulle nevi eterne e sui ghiacciai. Eppure l’Oceano cosmico disegna i suoi ritmi su quelle vette. Se si risolve di pensare all’Infinito bisogna soprattutto fare attenzione a tutto ciò che viene dall’esterno e che connette materialmente ai mondi lontani. Come pensare di avventurarsi in quel lungo viaggio senza prendere in considerazione gli ospiti che vengono da lontano? Inoltre, bisognerebbe paragonare i sintomi della vita lasciati sulle nevi eterne con quelli che appaiono nelle pianure. Forse la crescita eccessiva di certe ghiandole è causata dall’uso di acqua sciolta dalle nevi, che provoca quel disordine per l’azione delle particelle di polvere cosmica. Quante utili osservazioni si possono fare, se solo ci si degna di guardarsi attorno!
Avete giustamente osservato, inoltre, che la maggior parte dei casi di tubercolosi non sono altro che l’effetto dell’accendersi dei centri polmonari. È chiaro che i fuochi apprestati dal karma, ma non realizzati né applicati, possono farsi distruttivi.
71 — L’ignoranza è da combattere, ma ancor più la superstizione e l’ipocrisia. Come uno strato sottile di lebbra, la superstizione avvolge i cervelli deboli. Noi non avversiamo i metodi né i laboratori occidentali, ma pretendiamo che in essi regnino l’onestà, l’efficienza e il coraggio dell’imparzialità. Come pensare di cooperare, se una mentalità da gallina ostacola qualsiasi esperimento? Si possono ottenere risultati stupendi se le corna del diavolo non compaiono fra le provette. Gli uomini credono più nel diavolo che nei santi!
72 — Ogni vero impegno è saturo del fuoco dello spirito, il cui potere creativo partecipa alla costruzione ignea del Cosmo. Come isolarsi da quell’immensa opera creativa, se l’uomo stesso è l’esecutore attivo della Volontà universale! Bisogna dunque entrare in consonanza con le Forze superiori, poiché se non vi si tende strenuamente non si esplica una vera attività creativa. L’umanità deve comprendere le Forze superiori e osservare la Volontà suprema.
73 — Si vince solo aderendo alla Gerarchia, non ci sono dubbi. Solo l’intendimento della Sua grande legge aprirà gli occhi al genere umano. Perché allora non prendere parte alla potestà costruttiva? I Nostri discepoli devono essere impregnati della chiara comprensione della Gerarchia. Si costruisce solo quando i Portatori del Fuoco trasmettono la Nostra Volontà e i discepoli l’accettano. Ogni vero costruttore conosce la legge della Gerarchia.
74 — Esaminata, la qualità del pensiero si rivela come una delle energie più sottili. È impossibile misurare le fluttuazioni, e pertanto Noi abbiamo impostato le prove dei discepoli proprio sul raffinamento del pensiero. Ogni tre anni diamo loro occasione di esprimersi a proposito dello stesso evento. Solo in base a queste date è possibile rivelare le variazioni dell’egoismo, della cooperazione, della pazienza e della devozione. Esperimenti del genere si possono applicare anche ad altri fenomeni energetici; tanto più che gli uomini si sono dimenticati completamente di queste prove. Si può inoltre verificare sé stessi, rivolgendo l’attenzione su vecchi oggetti e notando come reagisce l’influsso del ricordo. Del pari ci si può esercitare su fiori, musiche, su libri letti molto tempo prima. È possibile osservare in modo scientifico l’influsso dell’ambiente su un vecchio oggetto familiare. Quanti passi si possono così contare, avanti o indietro! Inoltre c’è da riflettere come mai un valico si dimostri sempre molto più difficile la seconda volta che lo si attraversa.
75 — Gli esperimenti compiuti su sé stessi sono sicuramente molto utili perché fanno ricordare il concetto di prova. La prova è un segno di capacità creativa. Occorre abituarsi all’idea che l’uomo crea di continuo: con ogni sguardo, con ogni respiro, con ogni gesto egli modifica il corso delle onde cosmiche. Se il vuoto non esiste, cosa connette fra loro i mondi? Le cellule della vita crescono come le foglie di un albero. Ma ci si dimentica che ogni gesto lascia un’impronta. E come deve essere bella, quest’orma, perché sia degna del grande Costruttore!
76 — Il potere creativo cosmico dipende dalla conformità, senza la quale è impossibile creare e non si è ricettivi al fuoco. Ecco perché è di prima importanza applicare questa legge essenziale alla vita. In verità, senza il potere conferito dalla conformità e senza la capacità di ricevere il fuoco il predestinato non si compie.
77 — Per ogni passo avanti occorrono circostanze nuove. Ogni progresso comporta un suo potere. Perciò quando i tempi sono ardui si prepara una grande avanzata, conforme alle difficoltà. Pertanto l’azione creativa dei Nostri coadiutori otterrà successo quando si penserà positivamente alla potenza del futuro. Così Noi edifichiamo un progresso meraviglioso! Così costruiamo nel bel mezzo dello sfacelo dei popoli! Così il Nostro Potere entra nella vita! Il nuovo ordine è imminente, ma il mondo decide il proprio fato.
78 — Nulla viene trascurato nel mondo. A volte si ricorre alle grandi misure, ma si dovrebbero compiere esperimenti frequenti su piccole unità. Del pari bisognerebbe osservare le tendenze del pensiero. I giganti della mente sono altrettanto istruttivi quanto le piccole sanguisughe del pensiero. Accade talvolta che chi ha appena superato un terribile ostacolo caschi in una pozzanghera insignificante. Rancore, ingiurie, orgoglio distruggono le possibilità, e così fanno la paura e il tradimento. Bisogna vagliare le circostanze; dov’è la nuova pietra di paragone? Così, con l’acutezza di visione si giunge a gioire di ogni prova. Diremo: “Signore, sia fatto il Tuo Volere: dà, o prendi. Discuteremo assieme le mie cadute. Giudicheremo assieme le mie decisioni di ieri. Per oggi ho il necessario, e Tu sai meglio di me quanto mi occorra domani. Farò la Tua Volontà, perché solo dalla Tua Mano posso ricevere”. Così ciascuno osservi sé stesso nel piccolo e nel grande.
79 — Già sapete quanto siano tesi questi tempi; a chi teme dite che a chi porta il Signore nel cuore non verrà torto un capello, e che a ciascuno spetta un palazzo, per il corpo e per lo spirito. Ma che il cuore sia puro, ché Io vi possa entrare e cingervi di corazza. Ricordate che se donate in spirito al Signore ciò che vi è stato tolto, sarete ricompensati mille volte tanto. Pensate dunque al Signore, e apriteGli il cuore. Senza Lui il cuore resta vuoto e stretto, e i grani dell’ira vi si scuotono dentro, come piselli in un otre vuoto. Riempite il cuore con il Signore, a tal segno che nessun nemico possa più penetrarvi. La pace sia con voi.
80 — L’attrazione di forze corrispondenti è satura di un impulso che le unisce. Qualsiasi rinnovamento viene intensificato da energie che agiscono mosse dalla legge di corrispondenza. Quindi ogni forza creante vi obbedisce. Il potere creativo cosmico basa su queste corrispondenze. Perciò Noi intensifichiamo tutte le forze e affermiamo la corrispondenza suprema. Così la Catena della Gerarchia costruisce, secondo la legge, le fasi successive della corrispondenza, e ogni anelito viene saturato da una risposta sottile. Solo la concordanza consente un’attività creativa illimitata.
81 — Si domanderà: “Come dobbiamo rivolgere le preghiere all’Altissimo se abbiamo sempre davanti a noi l’Immagine del Maestro?”. Rispondete: “Proprio attraverso il Maestro, e per Suo tramite”. Del resto, se siete in grado di tenere la Figura del Maestro sempre davanti a voi, questo problema non può realmente turbarvi. Quando si perviene alla comunione cosciente con le energie più sottili, molte cose che ieri non apparivano chiare divengono perfettamente comprensibili oggi. Così s’impara a restare calmi e lieti dove ieri si pativa. È bene osservare come il lavoro quotidiano purifica la coscienza. Oggi è specialmente necessario temprare queste spade, perché l’aria è satura di fuoco. Solo l’Immagine del Maestro fa ruotare tutti i centri e serve da scudo. Non stanchiamoci di ripetere di spade e di scudi, perché Noi vogliamo la pace e il regno dello spirito. Come il vincitore finisce per dimenticare i nemici, così Noi non li contiamo neppure, e non basterebbero gli alberi di una foresta.
82 — I Figli della Ragione, ecco, Noi li proclamiamo Gerarchi sulla Terra; e le Figlie della Ragione, del pari. Chi s’impegna nell’evoluzione spirituale deve seguire i passi della Gerarchia, se vuole avanzare. Chi dunque alimenterà lo spirito di quei discepoli? Chi aprirà loro la via dell’ascesa? Solo le Figlie e i Figli della Ragione. Chi contiene in sé i fuochi della vittoria? Le Figlie e i Figli della Ragione. Così Noi proclamiamo i Portatori di Fuoco. L’esecuzione della Nostra Volontà prosegue, e rivela la legge di fuoco della Gerarchia. E solo la sua adozione cosciente nella vita traccia il giusto sentiero. In verità, tutto lo spazio risuona affermando la Gerarchia. Così si costruisce la vita prodigiosa e il predestinato si compie. I Figli della Ragione, le Figlie della Luce possono manifestare il potere delle leggi superiori solo obbedendo alla Gerarchia. Così i Nostri Gerarchi manifestano il Nostro potere di Ragione e di Cuore, e così all’Infinito!
83 — La Ragione superiore crea sulla Terra tramite la Gerarchia. Il Nostro potere creativo impone l’affermazione della Gerarchia in tutta la sua pienezza, in tutta la sua intelligenza e bellezza. La sua comprensione rivela tutte le possibilità. È giusto vedere nella sua legge la vetta del potere creativo cosmico. La luce sgorga dalla Gerarchia, i pensieri vi confluiscono; dunque bisogna con tutte le forze rivolgersi alla Vetta della Gerarchia. Il sublime vien dato solo quando l’altissimo penetra coscientemente nella vita. Il fuoco sta per manifestarsi!
84 — Come star saldi nell’Insegnamento? Come accostarsi alla legge superiore della Gerarchia? Semplicemente raffinando il pensiero e dilatando la coscienza. Si potrebbe forse assimilare il Comando emesso dall’Alto senza un minimo di corrispondenza? Bisogna essere ricettivi a quell’energia. Bisogna saper adottare l’Insegnamento nella sua immensità. Solo la corrispondenza permette che il vaso venga riempito. Quindi l’amplitudine esige una vasta coscienza. Si giunge a Noi solo mediante la Gerarchia.
85 — Tutte le religioni hanno fatto ricorso a movimenti e posizioni speciali del corpo per favorire l’accumulo dell’energia e salire verso l’Altissimo. Ma chi Ci segue può giungere al successo con la semplice saturazione del cuore, senza bisogno di movimenti faticosi. Chi vi riesce ha il vantaggio che la fonte del cuore è inesauribile. L’Immagine del Maestro, impressa nel cuore, non sbiadisce mai ed è pronta a dare soccorso in qualunque momento. Questa via del cuore è la più antica, ma richiede una coscienza notevolmente espansa. Non parlate del cuore fin dal primo approccio, per non sovraccaricarlo inutilmente; così come non serve parlare dell’amore se il cuore non porta ancora l’Immagine del Signore. Ma viene l’ora in cui è doveroso mostrare il potere del cuore. Vi consiglio di parlare direttamente al cuore, non solo perché quell’Immagine sia ormai vicina, ma per ragioni di natura cosmica. È più facile, infatti, attraversare l’abisso, se il legame con il Maestro è saldo.
86 — Non è facile vivere senza il Signore. Ripetetene il Nome, non solo con le labbra, ma ruotandolo nel cuore, ed Egli non se ne andrà più, sarà come una pietra incastrata dal torrente in un crepaccio. Quando nell’aula che lo attende entra il Signore del Cuore, Noi lo chiamiamo Cor Reale. Bisogna farsi scudo del Maestro.
87 — Il Fuoco onnipresente impregna tutti i fenomeni della vita, intensifica ogni atto, alimenta e sostiene ogni fervore e tutte le imprese. Come non lasciarsi saturare dal Fuoco onnipresente? Il potere cosmico, che sta alla base di qualunque impulso umano e di tutte le forze creative, procede verso l’azione costruttiva cosciente. Con quanta cura bisogna raccogliere le energie fra loro identiche per costruire un futuro migliore! Solo giungendo consapevolmente alla maestria del potere della commensura si riesce a creare in modo degno dell’ordine migliore. Chi viene a Noi deve dunque lottare per farsi creativo, capace di dominare coscientemente le proprie percezioni.
88 — Con quale intensità deve il discepolo realizzare il potere della percezione e capire che una sola è la legge che governa il Cosmo intero: la Volontà suprema; in tal senso evolve lo spirito. Questa legge unisce e correla tutte le grandezze manifeste. Lottare per dare esecuzione al Volere superiore migliora la sensibilità delle percezioni. Questa è l’unica via che consente una soluzione corrispondente alla comprensione e al compimento della Volontà superiore. Anche Noi Vi consacriamo le Nostre opere creative, e in tal modo gli archi di coscienza si congiungono in un solo Cuore fiammeggiante. Sì, sì, sì! Così si crea il grande ordine cosmico!
89 — Quando la coscienza vi richiama alla necessità di tenere fissa e costante l’Immagine del Maestro, ritiratevi in luogo quieto e ponetevi a guardare la Figura prescelta. Ma — ricordatelo — che la vostra decisione sia irrevocabile, perché in caso di tradimento quell’Immagine costante vi sarà di continuo rimprovero. Dopo averla dunque fissata con intensità chiudete gli occhi e trasmettetela al terzo occhio. Questo esercizio finirà per produrre un’Immagine vivida, e sentirete nel cuore un tremito speciale ben distinto. Presto quella Figura resterà con voi, inseparabile. Fate la prova nella luce del sole, e vedrete pur sempre il Maestro davanti a voi, talvolta senza colore, ma in seguito vivissimo e persino in movimento. Non avrete allora più bisogno di far uso di parole per pregare, e basterà il tremito del cuore a soffondere la vostra intelligenza. In tal maniera si possono conseguire, nella vita, molti benefici, ma la coscienza deve essere conforme.
90 — Altro esercizio utile: abituatevi a non lasciarvi sorprendere da nulla. Ciò non significa affatto che dobbiate soffocare lo spirito. Al contrario, in quella perfetta prontezza che lascia presagire il futuro, state saldi e vigilanti nel fremito stesso della realizzazione. Molti prodigi stanno maturando, e li si può intendere secondo il proprio desiderio e la propria coscienza. Ma più facile è riceverli tramite l’Immagine del Maestro. Se sapete visualizzarla in coscienza con grande chiarezza potete anche trasferire la vostra coscienza nella Sua, e in tal modo agire, per così dire, con il Suo stesso Potere. Ma per riuscirvi occorre visualizzare quella Figura con la massima precisione, sino al minimo dettaglio, sì che non vacilli, né si distorca, e non cambi lineamenti, come sovente accade. Ma se, a seguito degli esercizi di concentrazione, si riesce a invocare la costante presenza dell’immagine del Maestro, se ne possono ricavare grandissimi benefici, per sé, per il prossimo immediato e per il lavoro.
Questo è il Nostro consiglio, mentre si sollevano le onde dell’oceano. Ritengo che l’epoca attuale richieda veramente una simile concentrazione, perché un grande successo è nell’aria; ma, come un magnete, esso attrae anche frammenti metallici inattesi, e ci sono aghi e chiodi avvelenati. Capite bene tutto ciò. Non lasciatevi stornare dal concetto di Maestro. Non lasciatevi mai sorprendere, perché è bene quando si riesce a procedere nella comprensione.
91 — Se la chiara Immagine del Maestro pone in intima collaborazione con Lui, la precisa e vivida concezione di un qualsiasi oggetto nel terzo occhio lo fa raggiungibile e lo attira. Una delle pratiche dell’antica magia stava appunto nell’insegnare ad evocare vividamente gli oggetti mediante l’ideazione interiore. Se l’oggetto è richiamato con precisione e compiutezza di linea e colore, la reazione può essere immediata; per così dire, si può possederlo. Senza le limitazioni imposte dalle distanze se ne possono così regolare e avvicinare le proprietà; e questa forza può valere sia per le cose più comuni che per i pianeti lontani. Tutto ciò non ha nulla di sovrannaturale; è che quel duplicato si identifica con l’originale, cui è unito da un filo vivente. Queste capacità possono essere sviluppate gradualmente, esercitandosi con oggetti di uso corrente, e ricordando che quando l’immagine è nitida si prova un tremito peculiare, quasi una reazione magnetica. Si può dunque studiare l’Infinito a partire dalle cose più comuni.
92 — Presto vi accadrà di vedere davanti a voi la vostra propria immagine. Non stupitevi, si tratta dell’accresciuta capacità di suddivisione dello spirito. La proiezione della propria figura e l’emissione di parti dello spirito trasmettono al terzo occhio, aperto, l’immagine che si è inviata. Si può allora star certi che in quello stesso istante qualcuno la vede e ne trae soccorso.
93 — Quanto è importante custodire e sorvegliare il fuoco dell’impulso! Senza quella forza motrice non si può saturare una qualunque impresa delle sue possibilità migliori. Esso moltiplica le forze che la promuovono. Ecco perché l’impegno strenuo è indispensabile per accrescere le forze scaturite dalla Fonte primaria. In qualunque costruzione bisogna applicare commensura e armonia. Per saturare le imprese da Noi affidate bisogna dunque commensurare ciò che è impartito con i mezzi applicati. Il fuoco e l’impulso sostengono la forza vitale di qualsiasi esordio, senza i quali esso perde vitalità. Con il massimo impegno, dunque, sorvegliate il fuoco trasmesso dal Maestro. Così ci si satura di fuoco.
94 — Una borsa d’oro fu rubata a un viaggiatore mentre saliva a bordo di una nave. Tutti ne rimasero turbati, ma il derubato si limitava a sorridere, ripetendo: “Chi sa mai?”. Si scatenò una bufera, e la nave fece naufragio; quel viaggiatore fu l’unico a raggiungere salvo la riva. Agli isolani che parlavano di miracolo sorrise ancora, dicendo: “È solo perché avevo pagato più degli altri”.
Nessuno sa quando il buon seme germina, né quando si raccoglierà la messe dei pensieri velenosi. Anche per questi, infatti, ci vuol tempo perché maturino, e dunque state attenti ai pensieri malvagi; nessuno di essi sparisce senza traccia. Ma dove, e quando, matureranno le spighe del veleno? Fossero anche piccole, se saranno spinose non ci sarà pezzo di pane che non strazi la gola.
95 — Perché non si dovrebbe mietere ciò che si semina? Che i semi dunque siano sani, altrimenti dal veleno nascerà altro veleno. Molte cose si possono annullare, ma il tesoro del pensiero è il più resistente. Il pensiero, come energia suprema, è indissolubile e può precipitare. Si possono eseguire esperimenti sulle piante che dimostrano il suo potere. Nello stesso modo uno scienziato, se pensa intensamente, può prendere dallo scaffale proprio il libro che gli serve.
96 — Quando diciamo: “Non desiderate”, non vogliamo dirvi di essere insensibili. Al contrario, sostituite al desiderio il comando irresistibile di un pensiero puro, con il quale invocate tutte le forze della Luce, e queste correnti saranno tratte ad agire secondo il vostro impegno impersonale.
Siate, siate, siate pervasi di gioia: non per desiderio, ma per via dell’impulso dello spirito. Siate pieni di gioia; non per desideri ancestrali, ma per comando di tutta la vostra coscienza, al fine di creare quel filo luminoso che collega tutti i mondi. Siate pieni di gioia; non a causa del successo delle opere, che subito si dissolvono, ma perché sapete ciò che vi attende e che è già segnato sulle pagine del futuro. Siate pieni di gioia; non perché pensate al riposo, ma per la stessa turbolenza degli elementi, ché questa sola vi serve; poiché non si può chiedere al morto di resuscitare i vivi. Imparate così che la gioia è una saggezza speciale, e non dimenticate i fuochi della luce tra i resti del banchetto.
Ciò che si percepisce con i sensi terreni non ha valore; risolvete piuttosto di applicare, in comune servizio, tutte le particelle di Luce. Mi attendete. Vi aspettate soccorso. Ma non sapete quando veramente vi occorre aiuto, né quando suona l’ora dell’ultima battaglia. Eppure, fissa e rivolta a Noi tutta la coscienza, sapendo che non tarderemo ad intervenire, costruite un ponte indistruttibile e raccogliete tesori di Potenza.
Forse avete un gran bisogno di aiuto. Lasciate giudicare a Noi, perché i tempi sono maturi, e oltre il mare già salgono le colonne della Luce!
97 — Il fuoco dà impulso e vita a tutto l’Universo. Ogni scintilla creativa accende il fervore dello spirito. Come non affermare dunque in qualsiasi manifestazione l’impulso igneo che alimenta la tensione e pervade ogni atto? Bisogna sviluppare quel mirabile stimolo che dà vita a ogni cosa. Così il fuoco, saturo, attrae le energie corrispondenti. Quell’impulso è soprattutto da promuovere nella cultura del pensiero. Come l’impulso creativo raccoglie concordanze, così il pensiero attrae corrispondenze. Custodite con cura lo stimolo del fuoco.
98 — Mirabili sono le faville dello spirito che diffondono fuoco e fervore! Il Servizio igneo darà al genere umano molti segni di una nuova fase evolutiva. Già l’Agni Yoga è sceso con grande successo nella vita, e molti sintomi di rigenerazione e di pericolo affollano il pianeta. Che l’uomo accetti quanto gli viene dato. Per questo l’organismo sensibile della Madre dell’Agni Yoga reagisce a tutte le Nostre emissioni. Per questo è prudente aver cura della salute. In verità, i fuochi ardono! Molte sono le testimonianze, molti i lanci, e molte novità incombono!
99 — Errore capitale dell’uomo è il considerarsi avulso da tutto ciò che esiste, da cui consegue la sua incapacità di cooperare. È, infatti, impossibile spiegare a chi se ne sta in disparte che in realtà è responsabile di ciò che gli avviene dintorno. Il padre dell’egoismo ha seminato dubbi e illusioni per intercettare la corrente che connette al tesoro di Luce. Nessuno vuole ammettere che la Luce è effetto del pensiero, ma le moltitudini che vivono negli spazi interplanetari sanno ben riconoscere il potere della cooperazione mentale: sanno cosa vuol dire collaborare ed essere responsabili. Ci si può radicare in una mentalità universale e in tal modo procurarsi ali nel cielo e solide basi in Terra. Molti moniti preziosi, che alludono al legame con i mondi lontani, sono presenti ovunque.
100 — La scintilla dello spirito infiamma il cuore, perciò il Nostro Insegnamento deve diffondersi tramite il fuoco del cuore. Come altrimenti accendere le torce dello spirito? Lo spirito soltanto fa insorgere la creatività e impregna le azioni. L’energia che dà impulso vitale deve possedere il fuoco della vita. In questa legge stanno dunque poteri creativi. La tensione di una qualunque energia eccita le energie circostanti; questi sono i processi materializzanti, in quanto raccolgono attorno a sé tutte le energie. Il nucleo dello spirito è un potente accumulatore.
101 — Maestosa è la legge della Gerarchia, e costruttive tutte le Sue norme! In verità la scala sale fino al Cielo. Chiunque proceda con impeto verso la Gerarchia può fare la Volontà superiore eseguendo un compito affidatogli dall’Alto. Noi costruiamo mediante la Gerarchia, e ogni suggerimento deve essere attuato tal quale dato dal Gerarca. Solo così si compie la Volontà superiore. Pertanto bisogna rispettare scrupolosamente i voleri del Gerarca. Quella Fonte deve essere custodita gelosamente nella sua interezza, come perla dello spirito.
102 — Il cuore capace di abnegazione dell’Agni Yogi porta in sé il dolore del mondo, ma è raro a trovarsi. Come si legge in un antichissimo salmo: “Conterrò nel cuore tutto il dolore del mondo. Lo renderò incandescente, come il grembo stesso della Terra. Lo riempirò di lampi. Il nuovo cuore è lo scudo del mondo. Vi imprimerò il segno della Madre Terra. La Croce della Madre sarà il segno del Mio fuoco”. Così cantavano gli antichi.
E di nuovo un cuore leale serve il mondo. Perciò vi dico: attenti alla salute. Un Vaso colmo sino all’orlo deve essere portato con cautela.
C’è da rallegrarsi per l’accensione del fuoco del cuore. Non dimenticate come subitanei si infiammano i fuochi nuovi.
103 — Le dispute sono il tappeto del padre delle menzogne. Chi vi cammina sopra non riesce a vedere un uomo senza calunniare. Le controversie scientifiche stanno di norma su quello stesso tappeto. È stupefacente vedere fino a che punto gli uomini facciano proprie interpretazioni in cui non credono. Le chiese di oggi illustrano nel modo più chiaro per quale motivo la massima manifestazione non riesca a cambiare la vita. Custodite dunque e proteggete il cuore che tutto abbraccia.
104 — Perché lo spirito evolva, cuore e coscienza devono fondersi assieme: quando le forze sono disunite non può agire. Ecco perché è così imperativo lottare strenuamente per fondere assieme le energie sottili. In tutta l’attività costruttiva dell’Universo le forze sono fra loro correlate, e dissociandole si può solo sospendere lo sviluppo preordinato. Pertanto si afferma la coscienza unificata. Ogni forza necessita di manifestare un’azione intensa, e quanto più è satura, tanto più è potente. Occorre dunque stimolare la fusione delle leve del cuore e della coscienza.
105 — Una parola emessa dal cuore satura lo spazio. Pensieri che scorrono come torrenti impetuosi formano quindi una sfera che protegge dai gas velenosi del pianeta. Quei pensieri costituiscono una rete di protezione del genere umano: solo quelle emissioni luminose gli danno la forza di resistere alle tenebre. Ecco perché è indispensabile saturare lo spazio con parole emesse dal cuore, che contengono luce. In tal modo l’umanità si eleva sulle ali del pensiero, e l’evoluzione procede.
106 — Cosa è il tesoro del cuore? Non è solo la benevolenza, né la sola compassione, e neppure la venerazione della Gerarchia, ma la consonanza con la Coscienza cosmica, allorché il cuore, oltre il proprio ritmo, assume parte nel ritmo universale. Un tale cuore è degno di fiducia; è capace di conoscenza diretta, sente e sa, e quale legame manifesto con il Mondo superiore esprime l’indiscutibile. Il tesoro del cuore è inoltre preziosissimo per la formazione del corpo sottile. Pensate quanto sia importante sperimentare con quest’ultimo. La sua densificazione può dare ciò cui allude il sacro Insegnamento di Shamballa. Si può disporre di un esercito imbattibile, e di collaboratori insostituibili, anche se solo temporanei, ma superiori alle condizioni della vita corporea.
107 — Le correnti cosmiche attraversano il cuore dell’Agni Yogi. “Il cuore, quando è saturo, sente tutte le perturbazioni”, dice la Saggezza Eterna a proposito del cuore pieno di Etere. Il cuore sensibile respira ciò che respira lo Spazio cosmico. Il cuore dell’Agni Yogi batte in accordo con ciò con cui pulsa il Cuore universale. Qualsiasi vibrazione risuona sulle corde sottili del cuore sensibile, e dunque bisogna custodire con la massima cura questo tesoro cosmico. Le correnti riempiono il cuore e ne dilatano la sfera d’azione; così si stabilisce la corrispondenza cosmica.
108 — Quando nello spazio risuonano lamenti il cuore saturo sente molti riverberi. Intensa è la battaglia spaziale, e potenti le ondate di luce! La grande Epoca è imminente. Come non sconfiggere il male? Perciò gli oscuri sono in tale angosciosa vigilia! Quando le grandi leggi dell’Essere penetrano nella vita, come potrebbero non essere atterriti? Così affermo la Nostra Potenza!
In verità, giustamente si disse del valore del principio base dell’Opera Nostra: Bellezza, si disse, e quindi proteggiamone i fondamenti. Custodite le perle!
109 — Perché le manifestazioni giungono di solito inattese? Due sono le ragioni: dapprima, perché l’aspettativa produce sempre una controazione; persino quando è cosciente essa fornisce un’energia superflua e contraria alla manifestazione. In secondo luogo, se questa venisse annunciata, la loggia nera potrebbe venirlo a sapere. La presenza anche di un solo estraneo può servire loro da intermediario. Gli uomini si dividono in bianchi e neri. Alcuni servono di proposito, altri secondo la loro natura, e la terza parte è come una massa gelatinosa, buona a nulla. La loggia nera è forte, poiché tale deve essere, se vuol combattere la Luce. Non è mai bene sottovalutare le forze avverse, specie ora che il loro prediletto Kali Yuga volge al termine. Certo si tratta di una battaglia decisiva, e bisogna fare in modo che le tentazioni e le seduzioni non abbiano presa sui deboli. Da molto tempo si è detto dov’è la sede principale di quella loggia.
110 — In tempi andati si celebrarono messe nere e si eressero statue a Baphomet. Oggi gli oscuri sono anche più pericolosi, perché per volerCi imitare furono costretti ad abbandonare molti rituali e a coltivare il potere del pensiero. Per essi è difficile combatterCi, ma se il filo di pensiero del discepolo viene tranciato possono veramente fare del male. Vi dissi di raccogliervi insieme attorno al Signore, ed era un consiglio urgentissimo. In genere i Miei suggerimenti sono sempre da considerarsi tali. Rendetevi conto che il Mio Insegnamento non vi è dato come sonnifero, ma deve saturare la vostra vita intera.
111 — Quando tutte le forze cosmiche sono tese non ci può essere ritirata senza distruzione. Quando le Forze della Luce sono raccolte attorno alla Luce stessa, e quelle oscure attorno alla tenebra, non c’è via di scampo. Se volete vincere, dovete dunque radunarvi come forza potente attorno al nucleo. Sì, sì, sì! Se una qualsiasi forma fisica è tenuta assieme dalla semplice coesione delle sue particelle, quanto più potente è la forza emanante dal Gerarca! Chi dunque vuole vincere deve aderire intimamente allo Scudo protettivo, cioè alla Gerarchia: solo in questo modo avrà la vittoria. Solo in questo modo si può vivere, durante l’epoca minacciosa del riordino, nel bel mezzo della confusione. Ricordatelo!
112 — Una volta scelto il Maestro e il Guru non si torna indietro. La via si apre solo in avanti, e prima o poi, facilmente o fra mille ostacoli, si perviene al Maestro. Quando gli oscuri vi circondano da ogni parte resta una sola via, quella che sale in alto verso Lui. Sentirete allora che Egli è in qualche luogo non lontano, e che il filo d’argento pende sul vostro capo: avete solo da allungare la mano! È possibile incontrare il Maestro anche senza l’aiuto degli oscuri, ma avviene di norma che solo chi è assalito da ogni lato riesca ad afferrarsi a quel filo argenteo, e che solo nella disperazione si impari il linguaggio del cuore. Nel cuore, infatti, bisogna sentire il Signore e il Guru.
113 — Vanno dicendo: “Amiamo, e siamo devoti”. Ma se ne ricordano come della neve dell’anno scorso. Il sonno è il loro vero maestro! Ma l’ora scocca, e il Signore diviene vita e cibo. Come lampo nelle tenebre, così fulgida sarà la Sua Figura. E ogni parola caduta dall’Alto sarà allora custodita come un tesoro, poiché non ci sarà altra via. E pochi saranno quelli che, vista la Luce, si lasceranno inquinare dalle tenebre. L’oscurità è fitta, e la via del Signore è una sola. Ricordate il Signore!
114 — Quando la tensione cosmica è così elevata bisogna richiamare tutte le forze a difesa della Luce, poiché la minima incertezza in ciò apre l’accesso alle tenebre. Occorre dunque proteggere le fondazioni. E quando le forze sono così raccolte attorno alla Luce, come non seguire la Guida? Solo così facendo si è forti e si vince. Quando il Magnete cosmico si rinnova bisogna sicuramente seguire l’orbita della Luce, poiché solo nuotando sulla cresta di quell’onda si attraversa la fiumana. Il pensiero della Luce è come l’Immagine del Maestro.
115 — Se solo gli uomini si avvedessero che camminano sempre sull’orlo dell’abisso! Così stanno le cose. In qualunque istante possono essere travolti da un mutamento di rotta, fortunato o sventurato. Perché dunque non tenere a mente questo legame con il corso universale, sì da guardare nell’abisso senza tremare, di continuo ricordandone la presenza?
116 — Certo l’organismo sensibile dell’Agni Yogi è in contatto con la corrente cosmica. Ogni onda si riflette sui centri, e la ricettività dell’Agni Yogi afferma le ondate che percorrono l’Universo. Ecco perché tutte le oscillazioni, terrene e cosmiche, si ripercuotono nei centri in tal modo. Perciò bisogna aver cura premurosa della salute. È difficile, è vero, ma la coscienza cosmica è un tale prodigio!
Chi è che decide meglio e sa di più? Solo il Gerarca. Custoditene dunque tutte le perle. Proteggete i tesori. In verità, affermo che solo così si vince.
117 — Terremoti, eruzioni vulcaniche, tempeste, nebbie, siccità, variazioni climatiche, malattie, povertà, guerre, rivolte, eresie, tradimenti: quali altri segni ancora vorrebbe l’umanità per quest’epoca minacciosa? Non c’è bisogno di profeti, basta il più insignificante dei copisti per testimoniare che mai si sono visti prima d’ora tanti orrendi presagi del disintegrarsi della Terra. Ma gli orecchi sono sordi e gli occhi ciechi. Mai s’è visto un tempo così fosco di disfacimento come quest’anno! È come se si fosse aperta una via alle ondate del fuoco, mentre mostri desueti d’altri tempi strisciano attorno e non vogliono sapere il costo di quanto avviene. In verità, il mondo è sorretto da Magneti impercettibili come l’aria e la fiamma dello spazio, e indispensabili come la luce. Quei Magneti che abbiamo inviato per la Nostra comparsa sono come le ancore di salvezza di una nave sbattuta dalla tempesta.
118 — È visibile la fine del Kali Yuga. Dipende dall’umanità dove avrà inizio il Satya Yuga. Noi sappiamo che esso è inevitabile, ma luoghi e condizioni possono variare. Miei guerrieri, Io so distribuirvi secondo l’efficienza e la devozione.
L’uomo è piombato in un pozzo, e per giunta ne ha chiuso l’imbocco con un coperchio nero.
119 — Il pensiero controlla l’impulso vitale. E allora, perché così poco si fa per purificare e intensificare il pensiero? La coscienza attrae tutte le espressioni della vita, e il creatore del pensiero satura lo spazio. Perciò è imperativo lottare per ampliare il pensiero e capire i fondamenti della Vita. Ogni vita è edificata sulla sua propria orbita, e ha una base per cui tutte le azioni devono corrispondere all’Altissimo. Quindi bisogna rivolgere ogni pensiero alla vera vittoria e serbare gli aneliti più elevati. La qualità dell’impegno dipende dall’impulso. Sono dunque da seguire tutte quelle vie del pensiero che conducono a raffinare la coscienza. In tal modo si costruisce un grado superiore.
120 — Quando si offre l’anelito più fervente verso il Signore, bisogna proteggere l’orbita e il punto focale. Sono dunque da difendere tutti i Nostri Bastioni, perché le nuvole si ammassano da ogni parte. La vittoria è certa, ma se si difendono le basi l’intensissima battaglia farà fiorire tutte le possibilità. I tempi sono severi, ma stupendi. Sono tempi di compimento e di costruzione, di massima tensione e di conflitto terreno. Quest’epoca scrive una grande pagina ed erige un grande futuro. Per questo il nemico è infuriato, perché la Legge suprema scende nella vita.
121 — Il Nostro Scudo è uno solo, perciò apprezziamo la realizzazione perfetta. I bagliori discontinui sovente si smorzano. Sappiate dunque discernere la devozione autentica. Solo così si vince e si estende la coscienza. È bene seguire sempre la via più alta.
122 — Attenti soprattutto a non essere come quei nani cui la semplice soglia di una porta è già insuperabile come una montagna. I pensieri da nani non hanno profondità e finiscono per disintegrarsi. Si è notato a buon diritto che bisognerebbe tenere sotto osservazione l’influsso dell’aura fondamentale. Chi l’ha accettato può collaborare, mentre chi lo nega dimostra chiaramente, con ciò, di non essere adatto. Non si devono nutrire dubbi sui fondamenti; se questi non sono nel cuore nulla li può spiegare. Dunque non guardate i moti della vita come foste dei nani. Anche il Maestro non può essere ammesso da quei loro cervelli di creature sotterranee.
123 — Nel Kurdistan si trova una rovina chiamata “il Castello degli errori”. Si racconta che fu costruito per errore, che il sito fu scelto per errore, che il proprietario si sposò per errore, che condusse guerre sbagliate, che sbagliò nel gioco, che scelse male i consiglieri, e che infine per errore si ammalò e morì per uno sbaglio. C’è un limite alla quantità degli errori!
124 — Quando varie correnti confluiscono bisogna certo ricorrere ad opportune misure neutralizzanti. Le correnti ostili devono essere arginate. Così tutte le frecce scagliate contro lo Scudo rimbalzeranno sul nemico, come boomerang, e le Nostre correnti reattive saranno potenti. Così bisogna agire, proteggendo i fondamenti e l’altissimo insegnamento del Gerarca. In verità, solo così si giunge alla meta.
125 — Fate attenzione a come viene letto l’Insegnamento. Osservate quali brani vengono sorvolati senza volerli vedere. Gli uomini molto sovente chiudono gli occhi su tutto ciò che si riferisce al tradimento e al crimine psichico. Non vogliono neppure prendere in considerazione l’idea che possono nuocere a distanza con il pensiero. Evitano in tal modo proprio ciò di cui più spesso si rendono colpevoli. Non occorre essere un gigante del pensiero per nuocere: anche un pensiero mediocre, avvelenato dai cristalli dell’imperil, è efficacissimo. Concepire un atto di tradimento è già l’evidente metà dell’impresa, perché un guscio così avvelenato risponderà anche al minimo impulso. È in verità più nocivo il veleno mentale che quello dei narcotici. Ricordate, inoltre, che i pensieri possono trasmettere infezioni. Si può essere indeboliti a tal segno che qualunque agente infettivo trova la porta aperta. Il pensiero è la chiave che la disserra.
126 — Come scansare il male inferto da pensieri nocivi? Seguite quest’unico e sempre identico consiglio: aumentate la forza che vi unisce al Maestro. Per questa via si diventa immuni. Perciò vi consiglio di realizzare la Gerarchia sia nel massimo impegno spirituale che nel più semplice requisito corporeo; il filo d’argento deve essere presente ovunque. L’ostinazione e la loggia nera cercheranno in tutte le maniere di stornare i vostri pensieri dalla Gerarchia. La subordinazione è molto rigorosa fra gli oscuri, ma la tengono per sé, sapendo che quella legge è sempre valida.
127 — Il Fuoco dello Spazio dissolve tutti gli accumuli. Ma che sbarramenti gli erigono gli uomini, e come bloccano lo spazio con la loro incomprensione e con la loro coscienza, che ignora l’attività costruttiva universale! Come creare senza accettare una Guida superiore? Come costruire senza percepire il legame con la Gerarchia? Come attendersi messaggi, se lo spirito non sale incontro alla Luce? Solo aderendo alla Gerarchia ed eseguendone la Volontà manifesta si può ottenere un autentico successo e si raggiungono tutte le mete proposte. Sì, sì, sì!
128 — Qualunque atto d’impegno che tenda ad unire il discepolo al Maestro conduce pertanto a conoscere le leggi superiori. Il discepolo che rifiuta il Maestro dà prova evidente di ignoranza, in quanto blocca il proprio sviluppo. Qualunque forza che attrae lo spirito in alto è promotrice di sviluppo. Come pensare di ampliare la coscienza ed elevare lo spirito se non si accetta la Mano del Gerarca? L’orgoglio ritarda perniciosamente il progresso! È dunque urgente ripetere a tutti coloro che avversano la totale devozione al Maestro che questa è invece l’unica forza capace di raffinare la coscienza. Bisogna coltivare e spirito e pensiero, con ciò comprovando l’invincibile devozione alla Gerarchia. Solo così lo spirito si eleva ed evolve. La bellezza del Servizio sta nel fondersi assieme delle coscienze. Quando gli archi di coscienza sono unificati, la Luce regna, e l’ordinamento supremo si avvera. Solo così si stabilisce la massima Legge! Così Noi creiamo!
129 — Ecco, scriviamo alcune domande da rivolgere a un discepolo: “Servi tu in qualche modo le tenebre? Sei schiavo del dubbio? Sei capace di tradire? Sai mentire? Sei licenzioso? Sei pigro? Sei irritabile? Sei propenso all’incostanza? Non sei negligente? Sai cos’è la devozione? Sei pronto a lavorare? Hai paura della Luce?”. Ponete queste domande ai discepoli quando li preparate alla prova.
130 — Mentre si costruisce bisogna conseguire a qualunque costo una perfetta affinità d’intendimento. Ogni compito comporta una forza equivalente. È necessario far propria questa chiave. Non si può pretendere di giudicare una grande manifestazione con piccole misure. Non si può abbellire un pensiero meschino, e pensieri triviali non servono per fare un eroe. Solo l’identità sottile conferisce la giusta corrispondenza. L’altissimo dunque all’altissimo. Quanto più elevato, tanto più positivo; solo così si cresce e si introduce il predestinato nella vita. Il supremo Progetto esige l’applicazione delle supreme misure.
131 — Quando proclamiamo la Gerarchia siamo dunque consapevoli della battaglia spaziale che chiama a scoprire le leggi superiori. La capacità di creare impone l’affermazione del principio gerarchico coscientemente accettato. Così Noi costruiamo, ed esortiamo alla comprensione sottile della Gerarchia. In verità, la Legge rivelata penetra nella vita! Così si afferma il grado supremo.
132 — Vi esorto a saturare il cuore e alla preghiera del cuore per due ragioni: anzitutto, il cuore unisce al Mondo superiore; in secondo luogo, ciò non abbisogna di tempo e può essere eseguito durante qualsiasi attività. Ci si abitua facilmente ad una particolare sensazione percepita nel cuore, senza paura di effetti nocivi. Il Maestro non stanca il cuore, al contrario, sono solo i pensieri ambientali che possono nuocergli. Un giorno finalmente gli uomini si accorgeranno dell’importanza dei pensieri, se non altro per la loro salute cardiaca. Che riflettano sull’esistenza di messaggeri velenosi! È tempo di notare l’aumento delle malattie generate dai pensieri. In caso di qualsiasi infermità è opportuno consigliare il rifiuto dei pensieri negativi. È bene inoltre eseguire passi magnetici sugli organi malati. Null’altro occorre per questo che la preghiera del cuore, che crea un legame magnetico con l’Altissimo. Quando si impongono le mani non si deve pensare alla malattia, ma cercare semplicemente di unirsi al Supremo.
133 — Quanti benefici risultati si possono trarre da osservazioni ed esperimenti modesti! Senza perdita di tempo il discepolo può prestare attenzione ad una moltitudine di piccoli fenomeni. Durante le vostre solite occupazioni quotidiane notate le varie sensazioni del vostro organismo. Ciascuno riflette a modo suo le manifestazioni cosmiche, ma quelle sensazioni sono da osservare senza inutili timori. Del pari si possono notare le reazioni degli oggetti d’uso comune sotto l’influsso di un utente specifico. Dite queste cose a chi non bada agli effetti del contatto e della personalità.
134 — Il Magnete cosmico attira tutte le energie che sono convogliate in un nuovo centro. In tal modo quelle ormai esaurite vengono sostituite, e lasciano il campo alle nuove. Quando si ricambiano le forze, quelle di esse che sono disunite vanno disperse nel processo cosmico. Solo la Luce e le tenebre restano in opposizione, e il conflitto cosmico le intensifica. Il fervore deve dunque essere saturato proprio dal fuoco dell’attrazione, e per combattere la loggia nera bisogna cercare la Luce con il massimo impulso. È necessario proteggersi con la devozione per la Gerarchia, e comprenderla, e audacemente lottare contro l’oscurità con tutte le leve dello spirito e del cuore.
135 — In tal maniera tutti gli attacchi sferrati dagli oscuri Ci offriranno nuove occasioni, e torneranno ad abbattersi su loro stessi, per contraccolpo. Solo così si aprirà la via, e ogni mossa del nemico si rivelerà una trappola per lui stesso. Così Noi vinciamo. I tempi sono grandiosi, sono tesi!
136 — Potrete arrivare alla meta solo esercitando tutte le vostre forze: ricordatelo, e applicatelo. Noi abbiamo disposto il successo completo, dipende da voi accettarlo. Gettate via tutto il vostro orto di dubbi, di sospetti, di offese, di paure, di biasimi. Se volete accettare la vittoria evitate qualsiasi slealtà, perché le conseguenze dei dubbi e la mancanza di rispetto per la Gerarchia spezzano qualunque legame. Per una nave che affronti la tempesta assicurata ad un’ancora sola, sarebbe stolto voler cambiare la catena. Custodite i fondamenti, e salite con la loro crescita. Non Mi stancherò di parlarvi della Gerarchia finché non l’avrete ben compresa. Non basta annuire con la testa, è tempo di pensare e di applicare. Ho buone ragioni per ripeterlo.
137 — La stella color viola cupo è sintomo di massima tensione, poiché questa, assieme alla continua trasmissione dell’energia, è il segno della collaborazione creativa.
Che nessuno prenda alla leggera il Mio monito; mentre si soppesa e definisce la vittoria, non ci sono scusanti, e nulla può essere lasciato al caso. Ricordate: c’è un’Ancora sola, c’è una sola Luce! E durante la più grande delle battaglie è imperdonabile che si turbi l’ordine della formazione. Sarò severissimo, perché l’ora sta per scoccare, e già si è dovuto posporre qualche successo. Questo aggravio è tutta colpa vostra. Custodite i fondamenti! Molti fuochi entrano in azione. Ricordate, la stella viola indica la massima tensione.
138 — Abituatevi a ciò che può ottimamente prepararvi ad imprese importanti. Ogni giorno si avvicinano scadenze decisive. Crescono le ali per quell’ascesa che fu predetta da piccoli nonché da grandi eventi. Si pronunceranno di nuovo le parole del Comando. Ciò vuol dire che i frutti sono maturi. Ancora una volta sogni, visioni e speranze si legheranno in un solo nodo che segnerà l’immancabile passo futuro. Coincidenze impercettibili tornano a tessere fatti tangibili, e ciò che sembrava irrealizzabile o rimandato torna a fondersi nel grande falò degli eventi. Ricordate le molte cose dette, e applicatele all’epoca attuale.
“Io non temo, poiché i nemici mi servono, e aggiungono valori preziosi al tesoro dello spirito”. Pensate dunque con benevolenza e aspirate all’ordine nuovo, alle nuove conquiste.
139 — Il filo che lega il Maestro al discepolo è la corrente più forte, e costituisce una protezione eccellente. Come si potrebbe esprimere il proprio fervido impegno, senza il Maestro? Quei pusillanimi che dicono di voler camminare da soli non sanno cosa significhi la rete protettiva. Il rifiuto della Catena gerarchica equivale negli effetti alla demolizione del principio costruttivo. Solo assieme alla poderosa Gerarchia si riesce veramente a costruire.
140 — Le scintille causali filano nello spazio, e ciascuna produce i suoi effetti. Non accettare un Maestro lascia dunque il discepolo senza guida, e le azioni di uno spirito così disorientato non hanno alcuna virtù costruttiva. Qualsiasi impegno spirituale deve quindi sfociare nella ricerca di una Guida. Il principio causale germina mirabilmente quando il discepolo capisce il valore della Gerarchia.
141 — Certo voi non dubitate che Io insista sulla Gerarchia. Insisteremo fino a quando non avremo stabilito una solida comprensione di quella panacea. Ma di volta in volta ne presenteremo un aspetto nuovo, poiché non abbiamo costume di ripetere.
Qualcuno dirà: “Mi rivolgo al Signore con tutta la mia forza, ma non riesco a raggiungerLo”. Domandategli: “Sei certo di essere sincero?”. La sincerità è indispensabile per l’invocazione, come la Luce. Chiunque è in grado di guardare nel proprio cuore e ispezionarvi gli angoli remoti di un mondo decrepito. Senza sincerità non c’è corrente. Fatevi forza, dunque, e lasciate scorrere il puro fervore del cuore.
142 — Vi accade sovente di sentir parlare della guerra scatenata dai poteri delle tenebre. Ora vi siete nel bel mezzo. Gli stessi Gerarchi vi prendono parte; tanto più gloriosa sarà la vittoria. Ma tenetevi saldi alla Mia Mano, come a un’ancora. Non vi parlerei di questo tremendo pericolo senza ragione. Non perdete dunque l’occasione di unirvi, rigettando il passato, e proiettatevi verso il futuro e state saldi in battaglia. Ricordate che è un grande onore misurarsi contro i giganti del male. So quanta è la vostra tensione, ma accettatela come una sacra elevazione. Respingete tutto ciò che è male e scuro. InvocateMi sovente, non appena le espressioni della Luce vengono minacciate. Ricordate la Gerarchia!
143 — Quando il Magnete, intensificato, convoca tutte le forze, le energie devono essere vagliate. Bisogna dunque sapere quali forze sono ammissibili perché costruttive, e quali nocive. Questa capacità di discriminare si acquisisce solo aderendo alla Coscienza suprema, perché soltanto il campo d’azione dell’impegno autentico rivela il Patto di Servizio. Imparate quindi a riconoscere le leggi superiori, e costruite la vita su quelle basi.
144 — Senza dubbio le manifestazioni cosmiche si ripercuotono sulla sensibilità dell’Agni Yogi in tensione. Senza dubbio gli sviluppi delle vicende umane evocano tempeste sotterranee e fuochi sovramondani. La similarità è dovunque evidente, e tutto ciò che accade si ripercuote per analogia. Per questo è bene nutrire un senso di sacralità nei confronti della Gerarchia e del cuore. Per questo è bene aver chiara quale è l’ancora di salvezza, e attenervisi con tutte le forze.
145 — Purtroppo quest’epoca corrisponde completamente all’ultimo periodo di Atlantide. Gli stessi falsi profeti e un falso salvatore; le stesse guerre, gli stessi tradimenti e la stessa barbarie spirituale. Si è orgogliosi delle briciole di civiltà dell’epoca odierna; ma anche in Atlantide si sapeva traversare in volo il pianeta per ingannarsi a vicenda rapidamente. Anche allora i templi vennero profanati, e la scienza fu argomento di speculazione e dissenso. E lo stesso fu per le costruzioni, come se più non osassero fabbricare solidamente! Anche quei popoli si ribellarono alla Gerarchia e soffocarono nel loro egoismo. Turbarono l’equilibrio delle forze sotterranee, e da queste reciproche azioni si scatenò un cataclisma.
146 — Se il legame con il Signore è forte, si possono muovere le montagne. L’anelito fervido per la Gerarchia crea quella vera cultura di cui tanto si parla. Chi pensa di poter costruire roccaforti sulla base della Maya terrena è un pazzo; sarebbe follia, un sogno infantile: castelli di sabbia! Il mondo dello spirito è l’unico forte, poiché è indistruttibile e inespugnabile. C’è da dire che il primo indizio di cultura è l’assenza di discordie personali.
147 — Quando è in gioco il destino del pianeta le forze si distribuiscono attorno ai poli della Luce e delle tenebre; pertanto nessuno sia pusillanime. Stare dalla parte della Luce significa marciare con Noi sotto il vessillo della Gerarchia; stare dalla parte delle tenebre vuol dire essere aggiogati alla bandiera nera. In tempo di guerra bisogna realizzare ardentemente la Nostra Potenza e affermare una vita pienamente legittima. Solo così si può raccogliere la sfida degli oscuri; poiché se lo spirito è esente da codardia e slealtà, la vittoria è sua. Basatevi dunque sulla Gerarchia.
148 — Certo mentre la battaglia infuria la potenza creativa si intensifica, e ogni atto di lealtà aggiunge un anello nuovo e robusto alla catena difensiva. Ogni cuore devoto alla Gerarchia è come una fiamma lanciata contro il nemico. Quindi solo quel puro fervore assicura una giusta scelta. Così Noi vinciamo. È vero che quando la battaglia si fa intensa molti cercano occasione di nuocere. Ma il piano è invulnerabile, e solo la prova di lealtà perfetta verso la Gerarchia assicura il trionfo.
149 — Non fu mai detto di restare passivi, fidando nel Signore. Al contrario, si ingiunse ripetutamente: “Impregnatevi di Lui!”. C’è una grande differenza fra la fede timida e passiva e il pervadere tutto sé stesso della coscienza del Signore. La coscienza così identificata con Lui, come spada invincibile, abbatte qualunque ostacolo! E il dubbio non può albergare dove la coscienza è accesa e fiammante. Non c’è stanchezza dove scorre la Forza di quella Fonte inesauribile. La paura non può insinuarsi nel tempio di quella corazza impenetrabile. Accettate dunque i Miei Scudi, ve lo consiglio, non perché vi offrono un riparo sicuro, ma per usarli in battaglia e unificare la coscienza.
150 — Fate attenzione all’accendersi dei centri dei ginocchi. Macchie uniformi sulla pelle appaiono, come i segni lasciati dalla genuflessione, il che significa che la preghiera del cuore è rivelata dagli stessi sintomi. Si possono annoverare così indizi importanti, ad esempio il ritmo delle energie cosmiche sentito nel cuore, o un notevole rigonfiarsi dell’addome durante l’accensione dei centri. Lo stesso dicasi della laringe, della nuca e del sommo del capo.
Garantisco il successo, se siete impregnati del Signore!
151 — Durante un conflitto di forze bisogna sempre osservare un massimo di centralità. Il potere del punto focale è così insostituibile che ciascuno a sua volta deve considerare la propria posizione come connessa al centro. Allora dal potere centrale partono tutti i raggi, e le tenebre sono costrette a ritirarsi. La radiazione emessa dal punto focale a livello spirituale è del tutto invincibile! Perciò lo sforzo strenuo verso quel Fuoco conferisce immunità. La Gerarchia è tanto prodigiosa in quanto rappresenta quel potente Punto focale. È necessario dunque lottare senza fine per la legge della Gerarchia.
152 — Noi manifestiamo il potere del Centro spirituale. Le leggi della Gerarchia sono immutabili, e chi aderisce a quel potere trova la giusta via di approccio. Perciò è così importante venire a Noi mediante l’unico e solo impegno di compiere il predestinato. Così Noi vinciamo. Bisogna quindi aderire al Centro spirituale radunando tutte le forze più ferventi.
Il Centro irradia perché miscela assieme le coscienze. Il Centro è potente perché unifica i cuori. Il Centro è invincibile, lo ripeto! Che dunque il Centro spirituale irradi nel cuore di chiunque coadiuva. Il potere creativo dello spirito è inseparabilmente connesso all’impegno corrispondente. La concordanza è dunque una manifestazione perfettamente legittima.
153 — Insidiosa è Maya, allorché si crede di poter costruire oggetti assolutamente identici. Si dimentica che basta una minima differenza di tempo perché già sussista una diversità sostanziale. L’uniforme accontenta solo le coscienze ottuse. L’uso di intendimenti convenzionali è tipico della comprensione viziata da Maya, ma i fondamenti non possono esserne affetti. Volgetevi dunque all’immutabile, cioè all’unione spirituale con la Gerarchia. Dopo aver cercato in tutti gli angoli del pianeta si troverà un’unica via: quella che sale. A quest’ascesa si possono dedicare migliaia di salmi, ma alla sua base starà sempre lo stesso e identico sforzo dello spirito di rientrare proprio in quelle sfere dove viene granulato. Si possono studiare tutti gli idiomi, ma in nessuno si troverà una parola che osi esprimere l’immutabile e indicibile Fondazione dell’Essere, e la via che conduce al Padre di qualsiasi Esistenza. Ma nell’ora di tensione il cuore ricorda l’Ineffabile e sente la via superiore.
154 — Nel buio l’attenta voce della sentinella guida alla Torre dove vigila il Signore. Chi è di guardia non potrebbe fare il proprio dovere se non percepisse il Signore. E il cataclisma travolge il mondo perché si è trasgredito la Gerarchia, il che significa che si è spezzato l’ordine causale e quindi la regolarità degli effetti.
155 — La coscienza non unita al Signore non può perseguire l’accumulazione nel Calice. Solo il potere del Magnete cosmico avvicina lo spirito al Maestro. In verità, chi si conforma alla Coscienza superiore acquisisce potere mentale. Lo spirito riesce a dilatare la coscienza solo accettando tutte le trasmissioni dall’Alto, altrimenti il potere celato nel Calice non si ridesta. Il legame stesso è la scala su cui lo spirito sale. Quel filo portentoso conferisce il potere creativo, e l’ascesa prosegue tramite il vincolo che connette al Maestro.
156 — Quel filo Ci unisce e crea i risultati migliori. Il filo più portentoso è quello d’argento, che collega il cuore del Maestro al discepolo. Questa potenza alimenta la luce dello spirito. Quando parliamo di aura unificata, Noi intendiamo appunto la realtà del legame! Dunque i Nostri Consigli sono da custodire, come Fonte di Luce, e se ne possono ricavare le opportunità più belle. La sacra unione fra Maestro e discepolo è comprovata quando la coscienza di questi è strenuamente protesa verso quella del Gerarca. Così il cuore unificato costruisce un grado portentoso!
157 — Potete capire quale dolore è inflitto al Maestro da un atto di abiura. Se ad ogni discepolo è assegnato un raggio specifico, la rottura del legame non può non avere una reazione. Non è certo senza ragione che il Maestro interroga con insistenza chi si avvicina: “Sei ancora capace di tradire?”. La recisione del filo tra Maestro e discepolo può avvenire senza danno solo mediante un lungo processo, ma l’impeto del tradimento è di solito penosissimo sia per il Maestro che per il traditore. Questi perde realmente il senno, e la ferita apertasi in lui spalanca la porta all’ossessione. L’atto di tradimento è da considerarsi come un pericolo fisico, per non parlare delle conseguenze spirituali. Pensate dunque con quanta cautela bisogna selezionare gli allievi, per non nuocere al Cosmo. Per questo tutti gli Insegnamenti ricordano gravi fatti di tradimento. Per tradire non occorre essere precisamente un Giuda, o un Devadatta. Anche senza questi prototipi lo spazio è disseminato di raggi infranti.
158 — Senza legame con il Maestro si può aprire la porta ad un ospite tenebroso anche con solo un pizzico di negazione. La leggerezza non è molto lontana dal tradimento. Potete immaginare le conseguenze della separazione fra discepolo e Maestro. È tempo di pensare ai malati di mente, studiando le cause e le condizioni del loro male, specie oggi che questo flagello è più pernicioso della peste.
Imparate a custodire il filo che vi lega al Maestro e a riempire il cuore del Signore. Non dimenticate ciò che è indispensabile per salire senza deflettere. Non c’è lavoro, né circostanza, né carattere o altre ragioni che possano erigersi fra l’allievo e il Maestro. Quando Questi si manifesta inizia la via più breve. RifiutarLo significa tradire sé stessi.
159 — Quando lo spirito riflette i fervori più puri si scorge l’unità di tutte le manifestazioni. Lo spazio deve essere osservato, e qualsiasi fenomeno assimilato consapevolmente. L’evoluzione si costruisce solo quando le basi della creatività sono salde.
Akbar usava ripetere: “Lo strabico non vede il centro”. Ogni azione vitale esige dunque uno stato di stabilità. Prima ancora di guardare due direttrici parallele bisogna sapere già quale scegliere. Per questo è indispensabile la stabilità, e solo la più intima accettazione della Gerarchia costituisce la via più corretta e fornisce la soluzione migliore.
160 — Tutti i discepoli dunque devono accostarsi alla Gerarchia e con tutte le risorse dello spirito avvicinarsi quanto più possibile. Procedere lottando verso il Signore consente di capire appieno la Gerarchia e rivela il filo d’argento. Al centro sta la Gerarchia. Dal centro partono tutti i raggi, e tutti i raggi vi convergono. La stabilità dello spirito può quindi attirare manifestazioni positive. Il potere unificante sta nel cuore. Nel cuore, esattamente! Così Noi creiamo, e l’ordine superiore si afferma.
161 — Non solo il legame diretto con il Signore, ma anche l’anelito inconsapevole per la Gerarchia accendono bagliori di comunione con le forze del Cosmo. Quando appaiono scintille colorate è aperta la porta alla catena di Benevolenza. È vero, gli uomini non fanno di solito attenzione ai segni anche evidenti, ma chi si immerge nella vita spirituale può non solo capire cosa significano quei fuochi, ma anche percepirne i reciproci rapporti. Si possono seguire vere battaglie fra le faville nere e le azzurre, e convincersi che queste ultime sconfiggono sempre la progenie delle tenebre.
162 — Se bene intesa, la matematica superiore è la scienza più affine allo spirito. L’astrazione diviene realtà. L’Infinito può squarciare la nebbia della conoscenza, illuminandola. Certo si deve, a qualunque costo, perseguire tutto ciò che può condurre la coscienza oltre i limiti del pianeta: solo così si capiranno i veri valori. Chi è capace di sintesi capisce la Gerarchia. Molte cose si possono dire al suo riguardo, e Noi, come il picchio, continueremo a battere sino a forare i nodi del tronco. Ripeto: se non capite la Gerarchia in spirito, accettatela almeno come benefica per la salute, e rispettatela.
163 — Fra l’atto e l’elemento che l’ha causato esiste in tutto l’Universo un chiarissimo rapporto di conformità. I fuochi planetari sotterranei sono chiamati alla superficie dalle azioni umane, poiché l’uomo è l’anello che congiunge due mondi. Nello stesso modo, i gas asfissianti suscitano forze corrispondenti. Qualsiasi pensiero umano provoca corrispondenze sue proprie, e perciò è inammissibile creare senza l’intervento dei centri e senza l’attrazione alla legge di Gerarchia.
164 — Nell’opera creativa universale tutto viene costruito per ordine di successione, dal momento che le basi di qualunque struttura riposano sulla legge di Gerarchia. Tutti i compiti e qualsiasi piano sono redatti secondo commensura con il fine, e vengono sanciti dal grande piano evolutivo. Perciò tutte le Nostre mosse comportano effetti benefici. Solo l’attrazione alla Catena gerarchica rivela la via dell’Infinito; il potere unificante governa il mondo.
165 — Un medico che abbia occasione di studiare i dolori sacri e non lo faccia si rende colpevole. Esaminandoli, e raffrontandoli alle azioni che li hanno causati, egli potrebbe spianare la via alla prossima fase evolutiva. In realtà, durante lo sviluppo spirituale del mondo queste pene sacre non sarebbero di per sé necessarie, sono le imperfezioni ambientali che le causano. Ecco perché, comparando cause e condizioni, si può presagire la direzione del moto evolutivo. Molto si potrebbe certo migliorare nella coscienza umana se si sapesse che perfino i terremoti sono provocati dallo spirito dell’uomo. Si potrebbero così gradualmente elencare molti fenomeni di cui questi è l’artefice. I dolori sacri sono dunque i sintomi della nuova razza umana, che appare fra le spire dei meno sviluppati; per questo, dico, “attenti alla salute!”. E dico: “Non affaticate altri con irritazioni e battute inutili”. L’eco degli errori non risuona solo attorno a voi, ma si ripercuote per tutta la Catena della Gerarchia. La prudenza è benefica comunque non solo a voi, ma rafforza lo spazio sino alle sfere più remote.
166 — In verità, l’uomo congiunge i mondi. Abituatevi a quest’idea, e comportatevi di conseguenza. È strano che i medici non afferrino l’occasione di farsi dispensatori di salute, applicando la loro conoscenza dei centri nervosi, che sono vere e proprie antenne e magneti spirituali. Persino le comuni calamite fisiche si tengono in modo adatto, ché non perdano il loro potere: perché i centri nervosi non meriterebbero lo stesso trattamento? E non si dovrebbero fare oggetto di cure speciali i rappresentanti della nuova razza umana? I ponti, che collegano due sponde, vengono protetti. Bisognerebbe dire all’uomo: “Fratello, non evocare terremoti”.
167 — Il centro che illumina tutti gli esordi delle Nostre Opere è fondato sulla legge della Gerarchia, e sul centro della Gerarchia poggia l’impeto creativo. Come è chiaro che l’umanità devia dal sentiero e dall’impegno superiore! Chi teme il manifestarsi del Maestro rimane ignorante. Chi rifiuta la Mano della Guida resta per sempre nell’errore. Chi ha paura di perdere la propria individualità non la possiede. Si mediti, dunque, sulle grandi leggi della Gerarchia.
168 — Che gli oscuri, in quanto antitesi della Luce, siano per questo inevitabili, è un malinteso, ed è un errore. La Tenebra, antitesi della Luce, non è altro che Caos immanifesto. Gli oscuri denigrano la battaglia della Luce creativa contro il Caos. All’umanità basterebbe il compito di rendere manifesto il Caos e coadiuvare nell’immane lotta i Grandi Spiriti. Ma gli oscuri degradarono la padronanza sugli elementi a un egoismo ribelle, e si diedero ad evocare il Caos, anziché trasmutarlo in una forza operativa. Questo è un grave delitto, e il loro desiderio di estinguere la Luce non è da considerarsi come antitesi naturale. La conquista creativa del Caos — il “Drago” — è un’opera perenne. Ma la battaglia contro gli oscuri è solo una convulsione, e impedisce il progresso. La tenebra del Caos può essere considerata come uno stimolo di creatività mentale, mentre la guerra con la gerarchia degli oscuri è una semplice perdita di tempo, così prezioso per l’opera costruttiva. Per di più, gli oscuri scatenano di continuo elementi possenti, senza sapere, naturalmente, in che modo dominarli.
169 — Ricordate che non sono gli oscuri, in quanto tali, a costituire un pericolo, ma le forze che essi sprigionano. In verità, è legittimo raffrontare la grande Luce con la grande Tenebra, ma è improprio considerare come grandi coloro che costruiscono sulla base dell’egoismo. È dunque necessaria la commensura anche nelle grandi manifestazioni. Ma tutto ciò non vi faccia dimenticare il male seminato dagli oscuri, che sono un covo di serpenti! Anche nella battaglia contro questi rettili è richiesta la Gerarchia, perché tutto ciò che è disordine deve essere annientato. Sappiate distinguere allora fra la grande Tenebra e il nemico feroce che vuole annientare la Luce, dimentico del fatto che senza Luce non potrebbe esistere.
170 — Per costruire bisogna elevare la tensione. Senza questo impulso non si potrebbero realizzare le fasi successive dell’evoluzione. Ogni voluta è satura di impegno cosciente, e ogni grado richiede una sua forza affermativa. Quando il potere creativo raccoglie le forze, il centro attrae pertanto energie identiche. Quanto più consapevole sarà l’atteggiamento nei suoi confronti, tanto maggiori saranno la corrispondenza e l’attrazione. Causa ed effetto sono prestabiliti, e l’impulso creativo è saturato dal fuoco dell’impegno cosciente. Così è costruito il Cosmo intero.
171 — Quando la conoscenza non è fondata sulla Gerarchia, le manifestazioni del punto focale non si producono in modo vivido, e chi si apparta non riesce a trovare la via che porta a Noi. Ecco perché sono così numerose quelle ombre vaganti che non trovano la chiave giusta. Ecco perché tanti sforzi vanno sciupati nello spazio. Perciò Noi costruiamo il futuro fondendo assieme gli archi di coscienza: la Nostra legge infuocata lo prescrive. Realizzate dunque il punto focale. Lo spirito è capace di farlo. La Gerarchia è la base dell’azione costruttiva.
172 — Altro malinteso: per ignoranza, o per giustificarsi, gli uomini sono soliti ritenere che il pensiero sia insignificante e senza effetti, mentre, al contrario, ha un grande potenziale, e trascende e tempo e distanze. Ma chi pensa in maniera caotica, proprio come chi avanza a tentoni nel buio, non vede ciò che tocca. Inoltre, il pensiero si ammassa nello spazio. Ci si può immaginare un coro poderoso di pensieri armonici, così come uno stormo gracidante di nere cornacchie. Simili congreghe sono numerose nello spazio e disturbano i mondi superiori. Voi che pensate come cornacchie, anche voi siete responsabili della qualità del vostro pensiero: anche voi create il vostro futuro.
173 — Non c’è maniera per evadere dalle proprie responsabilità. Anche il minimo fra i pensieri entra nel megafono dello spazio e attrae a sé un’identica genia di locuste, causa della fumosa atmosfera che circonda la Terra. Il pensiero può purificare, poiché distrugge i microbi della decomposizione, ma è altrettanto capace di attirare elementi violenti. Non senza ragione gli oscuri si servono di uomini di bassa levatura per le loro macchinazioni. Sovente voi ripetete questa parola: Cultura, che è il culto della Luce. Vi esorto a pensare quale grande responsabilità incombe su ciascuno davanti alla Luce, dal momento che ogni singolo pensiero oscura o rischiara lo spazio. Ricordatelo.
174 — Certo la via del Servizio conduce alla conoscenza superiore. Solo l’ignoranza poté ridurre il pianeta nello stato in cui si trova. L’umanità non conosce più la bellezza dell’aspirazione, e per costruire ha preso come base la stoltezza dell’isolamento. Per questa ragione l’unione del Servizio le è offerta come una salvezza. Tutto il potere costruttivo riposa sulla Gerarchia; quel filo possente unisce il Cosmo intero. In verità, la bellezza dello Spirito e la Potenza della Gerarchia si possono intendere solo quando si realizza appieno il grande Servizio. Lo spazio invita a osservare la grande Legge. Sì, sì, sì! Così si costruiscono i gradi della vera evoluzione.
175 — Solo quindi se comprendono alla perfezione il grande Servizio i discepoli sono in grado di aspirare alla Gerarchia. Quando lo spirito lo abbraccia nella sua creatività, tutte le vie che conducono a Noi gli sono aperte. Pertanto, lo sforzo strenuo di eseguire i Consigli imprime l’impulso che conduce alle Porte supreme. Custodite dunque tutte le perle date dal Guru e dalla Tara. In tal modo adempirete le possibilità che vi sono accordate. I tempi sono saturi di tensione, e gravidi di sviluppi! Che i discepoli facciano del loro meglio per tenere il ritmo degli eventi; e la loro coscienza vibri all’unisono con tutto ciò che accade. Solo così ne usciranno vittoriosi.
176 — In verità, se vi rendete conto di essere continuamente alla solenne presenza del Signore, già siete sulla via più breve che mena a Noi. Gli uomini specialmente detestano la monotonia della vita quotidiana; essa è per loro il simbolo della noia e del declino, ma per Noi è invece perfezione e progresso, e apre i cancelli dell’Infinito. È bene imparare ad amarla, perché tempra lo spirito e dà il coraggio di contemplare la catena ininterrotta di millenni di lavoro. Ciò spaventa certuni, ma la coscienza raffinata vi riconosce la fonte di una creatività illimitata. La monotonia quotidiana finì per offuscare certe belle religioni, eppure è prodigioso realizzare che ogni giorno si possono offrire devozione e amore ardente alla Gerarchia. Se direte: “Signore, Ti amo, e Ti sono devoto, e Ti venero, Maestro”, che coro possente diverrà questo canto di lode nei mondi lontani! Con un solo atto di devozione si possono aprire nuove porte; ed è meraviglioso capire che i grandi concetti non si esauriscono mai. Ecco un Precetto brevissimo: “Accendete il cuore e create per amore!”.
177 — Imparate a non contare i giorni e a non badare agli anni, perché non fanno differenza se siete nella vasta distesa del Servizio. Imparate a superare le banalità usuali e aderite in spirito al mondo della Bellezza manifesta. Andiamo assieme là dove non esistono limiti né fine, dove si può trasformare ogni barlume di bene in un arcobaleno radioso a benedire i mondi.
Con la devozione si raggiunge qualsiasi porta. Non dimenticatelo mai, non per un solo istante. Fate vostro il sorriso della devozione, e benedite la vita giornaliera, anche se monotona. Ogni Nostro respiro ha in sé una sostanza prodigiosa per i mondi in formazione. Riflettete sui tesori che vi offriamo e che appartengono a Colui che versò una lacrima e una goccia di sudore per liberarvi. E ringraziate ogni giorno l’Altissimo.
178 — È indispensabile per chiunque non disunire il cuore e la mente mentre viene a Noi. Il potere creativo agisce quando i moventi sono puri, ed è assolutamente necessario che i centri di fuoco siano uniti. Imparate dunque che la sostanza mentale deve fungere da legame ad altre sostanze superiori, raggiungibili solo dai pensieri più sottili, e che la purificazione della coscienza dà la forza di controllare leve potenti. Solo una coscienza unificata può dunque eseguire la Volontà superiore. Così si afferma la Catena gerarchica. La coscienza unificata governa i mondi. La Volontà superiore si trasmette allo spirito più prossimo. Quindi il Volere del Gerarca deve essere eseguito appieno. Tutto ciò che viene trasmesso dalla coscienza unificata deve essere accolto e posto in pratica.
179 — Chi si affida passivamente è un peso morto, chi segue è vivo. Noi non abbiamo assunto l’impegno di trasportare cadaveri, ma di condurre alla meta chi ardisce seguirCi. Bisogna fare bene attenzione per distinguere fra il coraggio del proselite e la codardia di chi si fa portare. Inoltre, i Nostri Consigli devono essere compresi con prontezza, poiché la luce del sole al mattino non è quella del mezzogiorno. Dovete accoglierCi come alimento quotidiano. E la devozione avrà ciò che si merita, se applicata con tutte le forze. Così deve avanzare chi segue il Signore. Il Nostro aiuto, lo sapete, viene all’ultimo momento, ma non bisogna chiudere la porta al Messaggero. Forse il Nostro influsso agisce anche oltre gli oceani, ma non per questo si deve abbandonare l’impegno di raggiungerCi.
180 — Il distacco dalla Guida arresta lo sviluppo spirituale, perché la rottura della catena comporta isolamento e blocca la creatività dello spirito. In verità, solo l’unione con la Fonte della Luce lo fa avanzare: lo sforzo di seguire la Gerarchia suprema gli conferisce tutte le possibilità e lo satura con il potere del Servizio. Le orbite della Luce vengono costruite dalla corrispondenza e dalla capacità di compiere la Volontà superiore. Così ci si apre la via dell’Infinito.
181 — È pertanto della massima importanza capire cosa valga l’adempiere il Volere supremo. Perciò tanto si insiste sul potere dell’unione, perché la capacità di creare sta solo nell’unione delle coscienze. L’umanità è così disgregata proprio per difetto di equilibrio, e gli eventi mondiali sono sintomi di divorzio dalla Coscienza suprema. Si può dunque confermare che i discepoli devono impegnarsi totalmente per realizzare la Gerarchia. Solo eseguendo la Volontà superiore si consegue.
182 — La gratitudine è una delle qualità principali del giusto, e senza giustizia non si entra nella via del grande Servizio. Indicandovi la necessità della gratitudine, semplicemente vi assistiamo nel grande Servizio. La gratitudine, che bella qualità! Accende facilmente il fuoco del cuore e riempie lo spirito di nobiltà, come alla presenza dell’Immagine del Signore. L’ingrato, infatti, è, per prima cosa, ignobile. Per Noi la nobiltà è un bene accumulato in vite precedenti, mentre l’uomo la riduce a una semplice questione di nascita. La gratitudine è da coltivare con premura, perché è sorella della lealtà. Bisogna capire che talvolta è molto difficile per il Maestro combinare le possibilità migliori. Bisogna sapere come assisterLo con il fuoco del cuore.
183 — La coscienza unificata alimenta la ricerca della soluzione più elevata. Perché mai tale è la disunione, se tutto l’Universo si regge sul principio di fusione? È mai possibile dissociarsi dalla catena che tiene assieme il Cosmo? Bisogna edificare la vita sul principio di questa catena tesa nell’Universo. Solo così la Gerarchia può instaurare il principio del Servizio ardente. Per giungere a Noi è indispensabile dunque la Gerarchia.
184 — È vero, lo spirito può suddividersi quando i centri creano ardentemente. L’armonia creativa è pervasa da questa fiamma dello spirito. Ogni impulso creativo accende torce spirituali quando satura di sé lo spazio, e le torce dello spirito possono incendiare le aure. In tal modo i centri incandescenti innescano impegni spirituali a distanza. Il potere creativo è immenso, in verità. Sì, sì, sì!
185 — Le parole che includono l’idea di Bene sono le Nostre favorite; ma una di esse è nettamente contraria al Nostro costume: comodità. Se studierete la storia umana vi convincerete presto che nulla di grande fu mai creato in stato di comodo. Da molto tempo insisto nel dire che gli ostacoli sono benedetti, ma certo sono pochi quelli che amano lottare per vincere. Eppure bisogna rassegnarsi e abituarsi alla battaglia se si vuole temprare la spada dello spirito. Per il progresso terreno, così come per i mondi lontani, gli ostacoli e la capacità di superarli sono necessari. Al Gerarca non si addicono gli agi del riposo.
186 — Noi consigliamo il musco per rafforzare l’attività, ma siamo nettamente contrari ai narcotici, che placano e spengono l’intelletto. Infatti, come coltivare le qualità mentali tanto indispensabili per la vita futura, se le si ammorba col veleno? La scienza medica è prolifica di cadaveri viventi.
187 — È giusto capire che la battaglia è perenne, e prepararsi in coscienza come a fronteggiare un’esplosione, poiché quest’immagine corrisponde veramente allo stato delle cose. La Mia Mano non si stancherà di guidare i combattenti, ma il Mio Occhio non sopporta la vista del letargo causato dalle tossine degli agi. Sapere dell’Infinito, eppure non perdere un’ora e sfruttare ogni minuto: questo è Yoga. Quando lo spirito aderisce spontaneamente al Mondo superiore e accende una fila di torce del cuore, ecco, questa è davvero la retta via.
188 — Il Fuoco dello Spazio è attirato alla crosta terrestre, e molti sono i fenomeni sotterranei di cui rigurgita la memoria del pianeta. Certo tutti gli eventi sono intimamente connessi con l’umanità e con le azioni che ne conseguono. Quindi i fenomeni provocati dallo spirito umano formano il Karma del pianeta. Quante perturbazioni sono evocate dall’uomo e dal suo pensiero! Le tendenze mentali quindi, coordinate con tali affermazioni, stratificano lo spazio, che è saturo di Fuoco. Così si forgia la vita del mondo, e l’umanità deve impegnarsi a fondo per purificare lo spazio.
189 — È possibile imporre al pensiero di dedicarsi a scopi benefici. L’umanità sogna un futuro migliore, ma non sa perforare queste tenebre profonde, perché non rispetta nella vita il principio del Fuoco cosmico. Le leggi della gravitazione hanno perso la loro importanza, e quindi resta solo la purificazione per ridare al mondo ciò che ha perduto: questo è l’unico processo in grado di farlo rifiorire. La chiave è nello spirito, ed è l’unica che possa garantire il successo. Mentre si viene a Noi, bisogna riconoscere tutta la bellezza dello spirito.
190 — Quando dico che un numero considerevole di malattie dovrebbe essere curato con l’energia psichica, dovete intenderlo alla lettera. Varie malattie hanno sempre come causa prima uno stato infettivo del tessuto nervoso. In tale condizione il Mondo superiore e l’inferiore sono in contatto, e se esiste una frattura nella sostanza nervosa qualsiasi intrusione è possibile, a partire dall’ossessione sino al cancro. Ora, tale sostanza può essere protetta esclusivamente dall’energia psichica; pertanto la coltivazione di quest’ultima è la vera profilassi per l’uomo. Per lo meno si può applicare un pensiero puro, che protegge l’accesso ai canali nervosi: persino questa semplice precauzione è benefica. Inoltre, l’energia psichica è il miglior purificante durante la fase d’incubazione del male. Ma l’alcoolismo e qualsiasi vizio sono terribili nel decomporre la sostanza nervosa. Pensate allo stato del corpo sottile, quando i nervi più fini assumono l’aspetto di uno scheletro! Le ossa appartengono alla Terra, i nervi al Mondo sottile, e la Luce è dello Spirito.
191 — Torniamo alla Gerarchia. Nulla rafforza la sostanza nervosa quanto la Catena gerarchica. Ma come convincere l’uomo che è importante accettare la Gerarchia? Anche chi ne sente parlare non la considera come una condizione vitale, e finisce per nuocere a sé stesso e guastare il grande Piano. Il male inflitto alla Gerarchia non ha uguali, e non lo si può cancellare. Direi che non è neppure un errore: è già apostasia, non è semplice leggerezza, ma tradimento.
192 — Lo sforzo strenuo di dimorare con la Gerarchia consente di compiere i passi necessari. Come può un albero restare forte ed eretto, mentre si tenta di sradicarlo? Le forze dimorano in equilibrio solo al contatto con correnti pure. Solo dunque le basi della Gerarchia sono capaci di reggere una struttura. Ogni deviazione nuoce allo sviluppo possente. Il Potere della Gerarchia deve essere realizzato appieno e coscientemente. Attraverso le crepe aperte per l’inosservanza della Gerarchia si infiltrano le forze nere. Bisogna dunque unirsi alla forza che emana dal Potere superiore. Così si vince.
193 — Chi tende ad elevarsi senza Gerarchia è come un arciere che scocchi frecce verso il cielo ad occhi chiusi, nella speranza di colpire un uccello. Ma dalla vita bisogna espurgare tutto ciò che è casuale. Si deve sapere dove si è diretti, e aver fiducia nella Guida, solo così si evita di tirar colpi alla cieca; e la Guida sa come scansare i colpi avvelenati. Ma rispettatela non solo a parole, ma nel cuore, e la Guida crescerà, assieme a voi; perché accostandovi a ciò che è grande si cresce, così come è inevitabile rimpicciolire quando si torna indietro. È una legge, questa, che si può benissimo rappresentare graficamente: figuratevi due linee che dal seme dello spirito divergono verso la Luce dell’Infinito, e vedrete che ogni mossa nel senso giusto realmente vi ingrandisce.
194 — Il contatto continuo con la Ragione suprema trae lo spirito alla cognizione superiore. L’applicazione costante delle leggi superiori lo trae nell’orbita del Magnete cosmico. Il sentiero tracciato dal Comando della Volontà suprema è invincibile. Il Potere della Gerarchia è saturo di fuoco creativo, e sottoporvisi è come offrire fuoco per il Bene Comune. Ma questo concetto è così fioco nella comprensione umana! La coscienza che non l’assorbe può soltanto biascicare le grandi parole, ma resta incapace di applicarle alla vita, perché solo il cuore saturo della grandezza gerarchica può intendere tutta la maestosità della legge cosmica. Si è attratti al Magnete, quindi, solo se si realizza la Gerarchia.
195 — La Catena gerarchica dirige a buon diritto la costruzione mondiale. In verità, per creare corpi sottili è indispensabile la sottile sostanza mentale. Il tessitore del proprio corpo non sospetta ciò che introduce nei suoi tessuti allorché si separa dall’Altissimo. Pensate dunque al fattore più importante: la Catena gerarchica.
196 — Vi si domanderà per quali segni si possa accertare l’imbocco del sentiero del Servizio. Il primo di essi è certo la rinuncia al passato e l’orientamento totale verso il futuro. Il secondo è il riconoscimento del Maestro nel cuore, non tanto perché sia necessario, quanto perché è impossibile altrimenti. Il terzo è la vittoria sulla paura, perché il Signore è una corazza che rende invulnerabili. Il quarto è l’assenza di biasimo, perché chi è lanciato verso il futuro non ha tempo di occuparsi dei rifiuti del giorno prima. Il quinto è la dedizione totale del proprio tempo a lavorare per il futuro. Il sesto è la gioia di servire e di essere interamente consacrati al bene del mondo. E il settimo è l’anelito ai mondi lontani e alle loro vie predestinate. Questi sono i segni che fanno riconoscere uno spirito pronto e aperto al Servizio. Egli saprà quando snudare la spada per il Maestro, e la sua parola viene dal cuore.
197 — Non tentate soluzioni ordinarie. Con discorsi comuni si possono convincere molte menti, ma quelle parole restano incomprensibili ai mondi superiori. Il prosaico è come un latrato. Non c’è magnete che attiri quei gusci vuoti, e il fuoco non s’apprende senza combustibile. Ma distinguete fra banalità e lavoro quotidiano, perché molti cercano contraddizioni dove non ne esistono. Notateli: non hanno successo, perché il loro pensiero è col passato. Non legatevi a nulla del passato, non cercate amici in base alle cose di ieri, e sappiate subito mettere a prova i loro cuori.
198 — Quando l’assimilazione migliora, cresce il senso di responsabilità. Di fronte al grande Piano bisogna manifestarlo, e quindi in ogni scelta si deve intendere e assumere appieno la propria responsabilità. Questa, quando è integrale, impregna come Fuoco dello Spazio. Ogni atto deve essere pervaso di simile responsabilità, poiché solo quando essa sospinge lo spirito ad eseguire la Volontà gerarchica si afferma il senso del contenimento. Perciò il Portatore di Fuoco è pervaso di audacia cosmica. La Volontà superiore può essere adempiuta solo se lo spirito è veramente e totalmente responsabile. Così si ottengono le vittorie, e chi esegue il Volere della Gerarchia non conosce sconfitta.
199 — L’ardente Inviato della Gerarchia agisce come una potente Volontà di fuoco. Quella del Gerarca è come una Mano superiore; Egli satura come un magnete in moto, perciò bisogna agire consapevolmente. Lo spirito che s’impegna a realizzare il Maestro trova conferma sul sentiero, ma chi rifiuta quel concetto potrebbe tradire la Gerarchia.
200 — Il preordinato deve essere adempiuto, e bisogna saper cogliere il momento giusto. Ricordate come mutano i disegni della sabbia, variando i colpi delle dita. Persino le dita di una stessa mano producono figure diverse, pur battendo lo stesso ritmo; e ancora più differiscono se i ritmi sono battuti da persone diverse, ma il cuore, se è acceso, sa distinguere anche le minime variazioni di ritmo. Quando arde il fuoco del cuore, ecco questa è la conoscenza diretta. È difficile descrivere a parole quando vibra questa corda del cuore, ma la Gerarchia indica quell’ora di trasfigurazione.
201 — Quando il mondo è scosso da convulsioni, il segno del Signore Maitreya è dato come antidoto. Quando gettammo la base dell’Opera Nostra le forze spirituali furono intensificate. Così fu affermato quel segno. E nel Nostro Giorno, all’ora della comparsa, si ripeterà: “Con quanta forza lo spirito è penetrato nella vita, e con quale potere ha preso possesso della coscienza”. Pertanto bisogna rivolgere la coscienza a intendere fino in fondo la Gerarchia, che concatena tutti i fervori. Ogni aspetto di bellezza posto da Noi alla base dell’Opera deve essere riconosciuto come atto di vitale importanza. Il potere di quella fondazione sta appunto nella bellezza, e l’impegno strenuo di compiere la Nostra Volontà porta alla vittoria prevista. Le Nostre Torri, in verità, sono da costruire in bellezza!
202 — Si osserva che attorno alle buone azioni insorgono sempre delle difficoltà. Che significa? Ciò dimostra, forse, che la Luce è debole, e potente la tenebra? Ma ricordate che se la vista è acuta si scorgono molti altri fattori. Uno spirito purificato percepisce molte cose inaccessibili ai sensi assopiti. Del resto, non è forse indispensabile una reazione avversa, per imparare a resistere agli elementi immanifesti? Tale resistenza benefica si consegue solo nell’azione, e si accumula come armatura dello spirito. È dunque il caso di lamentarsi, se cresce la capacità di resistere al male? Certamente no: quella corazza dello spirito non solo è una difesa, ma anche un magnete che attira alleati. Benedite dunque tutto ciò che sviluppa contrasto e resistenza al male.
203 — Incontrerete uomini impazienti di conseguire, ai quali le Nostre azioni sembrano lente. Portateli sotto il cielo notturno, mostrate loro la radianza di quei mondi innumerevoli, e dite: “Il Maestro vi conduce a una simile attività creativa”. Cos’è la lentezza, per una simile via? Dobbiamo prepararci per coadiuvare nell’opera creativa. È necessario preservare e moltiplicare i semi della coscienza, il cui potere sostiene il mondo intero. Non c’è forza che possa opporsi ad una coscienza priva di egoismo. Ci si può approntare a passare tutti i ponti, se la coscienza è accesa e freme assieme al Cosmo, e nel seme dello spirito risponde a tutti i tremiti della Terra e conosce la verità dei popoli. Si possono impiegare tutti i sacri poteri del cuore e farsi capaci di creare assieme ai Logos fiammeggianti, vincendo la morte. Ma finché una simile audacia non sia instillata nel cuore la coscienza non può crescere indefinitamente in questa direzione. Noi la chiamiamo Via Regale. Pertanto, dove lo spirito osa, e venera la Gerarchia, Fiat Rex!
204 — Alla base di una qualsiasi orbita è sempre posta una volontà singola, che lega assieme tutte le manifestazioni. Quel punto focale è dunque la fonte irradiante che tutto impregna di ardente stimolo creativo. Mirabile è il volere che così irradia, e proietta tutte le energie dello spirito verso le sfere superiori. L’orbita tracciata da quel volere manifesto viene così dilatata dal Fuoco dello Spazio, poiché assimila fuochi saturi ed è correlata con le sfere più elevate. Un grande pensiero, pertanto, conferisce allo spirito un grande potere attrattivo, e la Volontà che irradia il fuoco supremo lo attrae nell’orbita più eccelsa. Portentoso è invero essere in sintonia con la Volontà superiore; solo così si svelano le orbite dell’Infinito.
205 — Perciò il Cosmo esprime così chiari i suoi poteri nello spazio. Ogni centro percepisce qualsiasi vibrazione; per questo, al mutare delle correnti, i centri ardenti sono così sensibili. Abbiate dunque cura della salute.
206 — L’esperimento di densificare il corpo astrale, di per sé, non è un semplice tentativo, ma l’esordio della sesta Razza umana, in accordo col Piano. Non si creda che un corpo astrale così densificato resti instabile a lungo. Si è già scoperto il preparato capace di assicurargli una densità sufficiente. In questo modo nel bel mezzo dei turbamenti terrestri Noi raduniamo una nuova razza. Certo è necessario trovare il modo di purificare gli strati inferiori dell’atmosfera. Ma già esistono alcune possibilità. L’emulsione che vi ho dato è fra i rimedi purificanti, poiché distrugge i veleni rigenerando la pelle che li filtra.
207 — Non si pensi che la nuova razza umana scenda dal cielo fra piume rosate. Tutt’altro; neppure in questo caso si può fare a meno di un laboratorio. Se i pensieri circa la trasformazione della razza umana si fanno ora più intensi, tanto meglio. Per questa impresa non ricorreremo come cavie alle scimmie, ma partiremo dalle basi stesse della natura umana, cui aggiungeremo accumuli preparati dal regno vegetale e minerale. In tal maniera lo spirito umano disporrà di un involucro rigenerato. Infatti, l’uomo può e deve pensare al futuro, senza pregiudizi, partendo dal fatto che esistono corpi di grado differente. Se queste differenze sono reali, non si può sostenere che non si possano trovare stadi intermedi basati sul reciproco vantaggio. È difficile capire cosa sia la Gerarchia se non se ne intende la continuità. Del pari, i vari gradi di corpi esistono quando si alimentano a vicenda.
208 — Potete figurarvi con quanta forza le logge nere avversano il perfezionamento dell’uomo, come preferirebbero per lui il destino di Atlantide piuttosto che la luce di un corpo migliore. Vigilate, siate cauti e seguite il Signore!
209 — L’affermazione del Maestro intensifica tutte le forze creatrici. Senza Maestro mancherebbe un anello nella grande catena creativa. Ecco perché le forze universali che determinano il corso evolutivo possono operare sulla base della Gerarchia. Come costruire senza un centro di attrazione? Ogni forza ha la sua propria tensione, la quale evoca impegno creativo dalla fonte dei fuochi cosmici che raccoglie Luce e irradia Fuoco. In verità, così si afferma il Centro cosmico, e la vita deve essere edificata attorno ad un punto focale. La capacità creativa non ha limiti!
210 — I risultati migliori si ottengono dunque solo se si realizza appieno il centro focale. Allorché si riconosce la Gerarchia, ogni azione trova il proprio centro. Per questo è tanto importante realizzare il centro. La mano che esita, pur trovato il centro, deve essere rafforzata. Che dunque la coscienza cresca verso il punto focale. Così il Guru e la Tara hanno portato l’intero fuoco creativo.
211 — La base del potere creativo è il pensiero. Lo si può vedere, lo si può misurare. Lo si deve intendere come una creatura capace di azione indipendente. Ne deriva il giusto atteggiamento nei confronti delle sue conseguenze. Sovente si domanda perché Noi non estirpiamo gli effetti indotti da un pensiero. Ma ogni pensiero, appunto, è un’entità neonata nel mondo spirituale. Notatelo: non è un’astrazione, né una sostanza, ma un ente dotato di tutti i segni di una vita sua propria; e come entità di livello spirituale non può essere annientato. Gli si può solo opporre un’entità simile, ma più potente: questa è l’essenza di Tactica Adversa, per cui si permette che un mostro giunga al culmine del suo orrore per distruggerlo poi con un raggio di Luce. La Gerarchia è la migliore garanzia del vero potere della Luce.
212 — Considerate la Gerarchia come la pietra di paragone, in base alla quale valutare la qualità; perché se non ammetteste l’esistenza del meglio e del più luminoso non avreste motivo per salvare e perfezionare la Monade vostra. L’esistenza della Gerarchia è la base di tutta la vita; e ricordate che essa si esplica mediante l’esercito del Servizio. Non tardate ad unirvi a quelle legioni, poiché non c’è impresa più feconda di successo che servire la Gerarchia.
213 — Una potenza dedicata al Bene generale si moltiplica sempre nello spazio, e ne deriva il legame con le sfere superiori. La forza invece che emana dal male si comporta come un “boomerang”. Il complesso delle emissioni ha il potere di saturare lo spazio; i missili del male tendono gli strati inferiori, che tanto si rassodano che inevitabilmente i colpi rimbalzano indietro. Così un pensiero attratto dalla Luce lascia una traccia luminosa, mentre una freccia avvelenata torna a piantarsi nella testa di chi l’ha mandata. Nel mondo spirituale si notano molti eventi consimili. Bisogna dunque evitare di contaminare lo spazio, e tenere sempre elevata la qualità del pensiero. In tal modo si coadiuva coscientemente.
214 — Quando la loggia nera punta le sue frecce contro la Fratellanza bianca, per conseguenza sicuramente si autodistrugge, poiché sono inevitabili i colpi di ritorno. Ciò di cui avete sentito è appunto una tale conseguenza, in quanto la freccia tornò a infiggersi in chi l’aveva scoccata. Rendetevi conto del Nostro Potere, e state saldi, dunque. Nulla può nuocere a chi dimostra fede perfetta nel Nostro Potere e nella Gerarchia. I Nostri Raggi esplorano di continuo e la Nostra Mano non si stanca. Così intendete il Potere gerarchico.
215 — Il pensiero è un ente spaziale. Molto si parla delle forme pensiero, ma poco degli effetti del pensiero, e in modo superficiale, eppure sono proprio le sue conseguenze che gravissimamente incidono nell’ambiente. Il suono reagisce sugli oggetti più disparati, ma la reazione del pensiero è altrettanto sottile. Chi indulge a compatire sé stesso può impoverire, o, se è iracondo, può essere gravemente incriminato. Vari sono gli effetti dei pensieri vaganti. Ricordate che non c’è pensiero senza conseguenze: può agire su persone lontane, ma in queste la palla del destino trova chi l’ha messa in moto. Non sono possibili errori in questo, ma il disegno dei voli del pensiero è molto complesso! Bisogna osservarne le conseguenze quanto più attentamente possibile.
216 — Bisogna eliminare ogni tensione fisica, poiché non si suona il violino con una scopa. Anche le risate turbano gli strati immediati dell’atmosfera. Quando il cuore è in fiamme suona, come una campana a grande distanza. È raro che uno Yogi sia chiassoso, poiché la sua gioia sta nella saturazione del cuore, non nelle grandi risate. Proprio così: “la gioia è una saggezza speciale”, ciò è vero non solo per l’essenza, ma anche esteriormente.
217 — Una delle più potenti qualità spirituali è la tenacia. Come sviluppare ed espandere la coscienza, senza perseveranza? In che modo si potrebbero verificare gli atti e le intenzioni, senza quello stimolo potente? Per ciascuno che percorre il sentiero esiste una sola Potenza immutabile: la Gerarchia. Su questo sacro Principio è possibile costruire; da questa sacra Vetta si può contemplare il mondo; su questa Fortezza lo spirito mette le ali; su questa Sommità si può erigere una possente evoluzione. Pertanto, quando lo spirito cerca di dar vita a un mondo illusorio di egoismo, è certamente difficile progredire. Nell’illimitata potenza creativa esiste un solo faro di luce: la Gerarchia. Chi persevera nel Servizio espande la coscienza e osserva la legge della Gerarchia del Fuoco.
218 — Si ricordi quindi che diffamare la Gerarchia è atto di tradimento; che l’indifferenza nei suoi confronti è tradimento; e che è tradimento trascurare ciò che le è proprio. Noi affermiamo pertanto che bisogna riconoscersi responsabili di ogni parola pronunciata, di ogni gesto, di ogni attività.
Come non sentirsi attratti ardentemente alla Gerarchia, se essa stessa è il fuoco più sacro! Che dunque ciascuno pensi come meglio servirla, eliminando ogni segno di egoismo, di calunnia, di leggerezza, e tutte le formule convenzionali delle moltitudini. Coadiuvate sempre meglio, accettando coscientemente la Gerarchia del Fuoco.
219 — Il linguaggio del corpo sottile si esprime con la saturazione del centro chiamato Brahmarandhra; d’altronde non c’è affatto bisogno di pronunciare tutte le lettere. Il suono della prima è già sufficiente perché il cuore comprenda subito il resto. Del pari, la musica delle sfere non necessita di una melodia, in quanto basa sul ritmo, e il resto risuona nel cuore. Il cuore, precisamente, è l’anello che congiunge i mondi, ed è l’unico che sa rispondere al cuore del Maestro e alla Gerarchia intera. Si può essere ciechi e sordi, ma il cuore è il miglior sostituto, ed è capace di esprimere l’essenza in modo anche più sottile.
220 — Durante i turbamenti cosmici lo spirito veramente comincia a riflettere sulle pagine dell’Essere. Quando il timore lo pervade ne paralizza la volontà di agire, e ne arresta l’attività costruttiva. Tanto più potente costruttore sarà quello spirito che sa che l’impegno fervente lo conduce a comprendere appieno il Magnete cosmico. Chi segue la Gerarchia deve dunque sbarazzarsi di ogni timore, poiché il cuore che tiene in sé la grandiosità del Piano è invincibile; e al riparo dello Scudo di fuoco della poderosa Gerarchia si costruisce il grande futuro. Una sola è l’ancora, dunque, in mezzo alle tempeste del Cosmo e in tutti i grandi mutamenti: la Gerarchia. Da essa dipende, in verità, la salvezza!
221 — Se affermiamo che la Gerarchia è lo Scudo, significa che è la base del principio essenziale creativo del fuoco saturo. Perciò Noi abbiamo rivelato al mondo i Portatori dei Fuochi, e manifestata la Bellezza. Che dunque i discepoli sostengano quel principio, che è la vita stessa. La Fonte spirituale che alimenta tutte le opere deve trovare sostegno nel cuore e nella coscienza.
222 — Una qualsiasi decisione è felice quando è insolita. Prendiamo il caso di una malattia. Il medico fa un’ottima diagnosi e prescrive le sue ricette, ma questo metodo consueto non ottiene un miglioramento. Ecco invece uno Yogi, che dà consiglio, e questa decisione insolita migliora lo stato di salute. La sua medicina non viene dal farmacista e non contiene narcotici, ma secrezioni ghiandolari che rafforzano la sostanza nervosa, come un cibo. Anche le piante resinose hanno la stessa proprietà, e le loro secrezioni rafforzano anch’esse i nervi periferici agendo attraverso i pori della pelle. Certo la resina raffinata si somministra anche per via interna. Per purificarla, il miglior processo è l’esposizione ai raggi solari, ma richiede molto tempo, perché la sedimentazione è lenta. Qualunque olio può essere così purificato, lentamente, e questo processo non è paragonabile a nessun altro metodo chimico. Dunque l’insolito consiglio dello Yogi è superiore a quello consuetudinario del medico. Fate così anche voi.
223 — Tutti gli eventi si raccolgono attorno a un solo punto focale. Tutti i segni puntano verso un solo centro. Un solo fuoco è manifesto in qualsiasi cosa, e il suo seme attrae energie corrispondenti. Così si compiono tutti gli eventi cosmici. Pertanto è solo la totale realizzazione dell’unico punto focale che dirige le ricerche spirituali verso il seme. Quando è così, la creatività diviene costante, poiché allora, in verità, l’impegno fervente entra nel canale dell’azione! Solo così dunque si consegue la stabilità dello spirito, e la realizzazione sottile dell’Infinito ci pervade.
224 — Mirabili sono gli sforzi diretti all’unico punto focale della Gerarchia. Solo così si possono assimilare i Comandi delle Forze superiori, solo così ci si accosta ai Nostri Ordinamenti e si partecipa all’opera creativa del fuoco. Quel centro ardente, che tutto illumina, che tutto contiene, infonde vita a tutti gli esordi creativi. Per questo è indispensabile comprendere la Gerarchia. Sì, sì, sì!
225 — Fate attenzione a una speciale caratteristica comune a tutti gli animali e a tutti gli uccelli che essudano secrezioni simili al musco. Pelame e piumaggio contengono una sostanza oleosa, e sono caldi, come fossero saturi di resina o di olio rupestre. Le piume degli uccelli hanno in tal caso riflessi metallici, perché essi si cibano di radici e di grani ricchi di energia psichica vegetale, cioè di resina. Ma anche i minerali cedono energia psichica, tramite il regno vegetale o nell’aria, là dove il Fuoco dello Spazio ha le stesse proprietà del pensiero emesso dallo spirito. Potete capire dunque perché in antico il pensiero era paragonato alla fiamma. Quali fruttuosi esperimenti si potrebbero condurre concatenando reazioni di energia psichica dai minerali al corpo sottile! Si vedrebbe come sono varie le reazioni della pelliccia e delle piume di certi animali e di certi uccelli. È forse per un semplice caso che nei palazzi e nei templi antichi si tenevano pavoni dai colori metallici? Perché gli animali muschiati e certe specie di volatili si riproducono ad altitudini pressoché identiche? Forse il suolo delle pianure e degli altopiani non è lo stesso? Quando si vorrà purificare l’atmosfera delle pianure si dovrà rivolgere l’attenzione alle profondità della Terra, invocandone l’energia psichica.
226 — Bisogna raccogliere i punti focali della vita: in tal modo si accumula quella cosa che si chiama cultura. La cultura non si crea all’istante, così come quei centri vitali non compaiono d’un tratto, come proiettili. Quindi le manifestazioni della vita devono essere accordate fra loro, come strumenti di un’orchestra. Sembrerebbe che Io parli di cose diverse, ma tutto ciò non è altro che Fuoco, Energia, Gerarchia!
227 — La vitalità di tutte le origini basa sul principio igneo della Gerarchia. Esso solo infatti conferisce equilibrio e stimolo fervente a qualsiasi affermazione. Pertanto nello stabilire principi universali l’impulso dominante è dato dalla Catena gerarchica. L’attività creativa umana dipende da queste affermazioni, e solo l’adesione a quella suprema Catena dà la forza necessaria. Ogni catena è dunque anello di una maggiore, e la Catena generale regna possente nel Cosmo. L’evoluzione intensifica tutte le catene minori, collegandole alla grande, sterminata Catena gerarchica. Alto si leva quindi il Potere sublime della Gerarchia del fuoco. Sì, sì, sì!
228 — Come affermarsi dunque nella Catena gerarchica? Solo per mezzo del cuore e con incessante azione di Servizio, solo imparando alla perfezione il Piano gerarchico ed esercitando il potere creante dello spirito. In verità, chiunque marcia sul sentiero deve arrendersi al Servizio del cuore; in tal modo si comprova realmente il fattore immutabile della Catena gerarchica.
229 — Origene si domandava: “La Beatitudine è qualcosa che emana, o la si manda?”. Sapendo che è una sostanza del tutto reale della suprema energia psichica, quel quesito era fondato. Così la luce emette calore, ma occorre una lente per accendere il fuoco. Certo l’energia psichica emana da qualsiasi organismo che la possegga, ma per riceverla in maniera diretta bisogna raccoglierla e concentrarla coscientemente. Ecco, la coscienza funge da lente. È necessario discriminare fra energia psichica emessa inconsapevolmente e quella scoccata come una freccia acuminata di preciso proposito. Se neppure la massima fra le energie non giunge alla meta se non irradiata di proposito, quanto più abbisogna di un centro focale l’energia umana! Distruggete il centro, e il fuoco non si accenderà. E senza fuoco si è al freddo e al buio. Ricordate come il calore e la Luce vivificanti possono raggiungervi.
230 — Imparate ad apprezzare il calore e la luce del punto focale e ricordate che i raggi dell’Unica Luce vengono da una sola direzione. Paragonate la vostra posizione a una legge fisica e vedrete l’unica base di successo che non vacilla. Cos’è il successo, se non l’effetto della giusta applicazione di una legge? Così dovete abituarvi a percepire il canale della Gerarchia.
Sovente chi non è stato capace di governare viene tenuto per responsabile, perché la debolezza non giustifica. Dove esiste una lente esiste fuoco, poiché non è difficile attendere che giungano i raggi solari. Noi abbiamo atteso per secoli; è meno arduo aspettare per qualche giorno. Ricordate che la Beatitudine è sopra di voi, e non sotto i vostri piedi!
231 — Quando lo spazio è saturo di fuochi ogni ammasso scintilla nei centri; perciò gli organismi sensibili reagiscono a tutti gli approcci, e qualsiasi variazione nelle correnti cosmiche si ripercuote sui centri. La consonanza vi si afferma e ogni vibrazione si riflette su un centro particolare. Del pari, vi si specchiano tutti gli eventi planetari; e durante le rivoluzioni e i rinnovamenti l’organismo sensibile risuona a tutte le affermazioni. La scienza finirà per studiare i fenomeni della consonanza, e sarà allora possibile determinare con esattezza l’azione dell’intuito in accordo con le sensazioni dei centri. Solo con tali indagini condotte nel campo delle consonanze si potranno accertare sia la causa che la cooperazione. Lo studio delle consonanze è dunque la scienza del futuro.
Quando i centri vibrano è dunque perché il Fuoco dello Spazio divampa. Le energie proiettate verso il fuoco sotterraneo scorrono impetuose. La consonanza cosmica intensifica tutti i centri che entrano in risonanza; perciò è tanto importante custodire essi e la salute in generale.
232 — Anche i migliori fra gli amici si mettono alla prova a vicenda, con abili mosse agli scacchi o con cacce pericolose. Anche in una fortezza assediata le milizie eseguono manovre, per rimanere in costante esercizio: e i perdenti non per questo si ritengono offesi, e chi vince non se ne vanta, poiché si tratta di semplici esercitazioni di addestramento.
Ricordo che una volta la “Luce degli Occhi”, Jehangir, venne di corsa a lamentarsi che il suo compagno di gioco, Jeladin, lo aveva urtato rudemente. Gli domandammo: “Come avvenne?”. “Jehangir era il cacciatore, e Jeladin la tigre”. Dissi, allora: “Sarebbe strano che una tigre si fosse mutata in una colomba. Ringrazia il tuo amico, che ha imitato per te la furia di una belva. Domani andremo a caccia di tigri vere; farai vedere cosa sai fare. Ma ricorda che chi è al comando non si lamenta mai”. Ciò avvenne al tempo di Akbar, colui che unificò l’India.
Si devono sempre rammentare gli obblighi imposti dal riconoscimento della Gerarchia. Bisogna intendere quanto sono utili le prove, ché altrimenti quella luce che sprizza solo in battaglia finisce per offuscarsi. La luce della battaglia e dell’ardimento è la più preziosa.
233 — Alla battaglia bisogna abituarsi come al lavoro quotidiano. Essa non solo mette a prova l’eccellenza del valore, ma è una fonte che ricarica di energia. È impensabile riuscire a padroneggiare gli elementi senza combattere. E con quanta prontezza si deve rispondere al richiamo, per non sciupare l’azione delle Forze superiori. Gerarchia non significa stabilità nel riposo, ma fermezza nel bel mezzo della battaglia. Cosa vi è di meglio che il combattimento, quando il Nostro Magnete è teso e ogni singola vittoria è una gioia per tutta la Gerarchia? Se a qualcuno è difficile accettare la Gerarchia per amore, lo faccia almeno per necessità inderogabile.
234 — Tutti i popoli hanno saputo degli Angeli Custodi, e ne hanno preservata la tradizione per millenni. Tutti gli Insegnamenti hanno indicato i potenti Protettori del genere umano, alla guida delle varie nazioni. Perché quest’epoca disconosce le Guide supreme? Quando mai il mondo è stato senza Protettori? E cosa spera di ottenere l’umanità dall’idea dell’assenza di una Guida? I principi fondamentali dell’Essere sono rafforzati dalle leggi espresse dalle Guide; e le leggi cosmiche non cambiano, ma semplicemente crescono affermandosi nell’Universo. Quindi i Protettori del genere umano e l’onnipotente dea Fortuna ne forgiano i destini. Il riconoscimento di questa grande legge lo sospinge verso la Catena gerarchica.
235 — Che ciascuno dunque riconosca la Gerarchia come l’insieme di Coloro che proteggono l’umanità. Così si evolve, e si dà prova di ardente capacità creativa. Così si rispetta la legge, e solo in tal modo la vita resta soffusa dall’immensa potenza dell’unione. Così si crea la vita.
236 — È giusto studiare l’importanza delle vitamine, ma bisogna sperimentare anche con le reazioni dell’energia psichica. Si vedrà che l’uso delle vitamine, se cosciente, ne moltiplica l’efficacia. D’altro canto, si noterà che se assimilate in stato d’irritazione esse possono intensificare l’azione dell’imperil, poiché un’energia incosciente resta rafforzata dal contatto con il punto dove è raccolta la coscienza. Si può capire per quale motivo gli antichi considerassero sacro l’atto di cibarsi. È facile constatare come la consapevolezza moltiplica qualunque energia. Quanti esperimenti si possono eseguire con un minimo di osservazione. Per accrescere il rispetto per la coscienza, si può dare all’energia il nome di Atma, o psiche, o vita, o considerarla sacra, ma in ogni caso è indispensabile studiarne il valore. Per questa via si accede a Fohat, cioè all’energia atomica. È essenziale osservare il microcosmo e trasferire le formule all’Infinito.
237 — Bisogna trovare qualche scienziato occidentale capace di lasciar perdere i pregiudizi e disposto a studiare le condizioni dell’energia psichica. Certo le alture dell’Himalaya offrono le possibilità migliori per questo genere d’indagini.
238 — Con quale potenza l’energia cosmica si riflette nell’organismo umano! Ogni fuoco cosmico vi suscita una consonanza. Quante cose si possono imparare indagando con approccio spirituale le varie manifestazioni dei centri! Se si volesse considerare l’organismo umano come riflesso dei fenomeni universali, si scoprirebbero molte risonanze; e i centri diverrebbero campo ardente di ricerca scientifica. Ma solo l’approccio spirituale è in grado di rivelare il valore di tutte le corrispondenze cosmiche e dei loro riflessi umani. I centri possono essere considerati come accumulatori di energie cosmiche. È giusto pensare ad alimentare per via diretta i centri superiori. Il plesso solare assorbe qualsiasi energia in arrivo, e coscientemente alimenta gli altri centri. Quindi lo studio dei centri del fuoco è il compito più importante. La medicina sarà in grado di diagnosticare una malattia solo quando ne conoscerà le corrispondenze con le energie cosmiche.
239 — Alla Gerarchia ci si accosta solo con l’approccio spirituale. Alla base di tutti gli esordi devono stare la consonanza del cuore e il riconoscimento del potere del Servizio. Qualunque deviazione dal punto focale offre un bersaglio alle frecce del nemico. Si collabora dunque solo ponendosi a difesa del grande Centro focale. In verità, solo così si vince!
240 — Quando si studieranno non solo i raggi e i fuochi ma anche le secrezioni umane, si potrà pensare a rinnovare il corpo. È strano che si comprendano i grandi processi chimici che avvengono nell’organismo umano e nello stesso tempo si considerino i loro prodotti nient’altro che come rifiuti. È possibile rendersi conto che il sangue o la saliva sono molto potenti. Si può osservare che il sangue del regno vegetale, cioè la valeriana trasmette alle piante una forza straordinaria. Altrettanto potenti sono la saliva e le altre secrezioni ghiandolari. Ma è bene osservare anche le cause del crescere o diminuire delle loro reazioni energetiche. La saliva della collera è velenosa, quella della benevolenza è benefica. Non è forse importante studiare queste secrezioni, note a chiunque, e per le quali non si hanno sostituti artificiali? In tal maniera si ricupererebbe la conoscenza della sostanza dell’energia psichica, quel misterioso Atma che la medicina antica scoprì applicando le secrezioni ghiandolari. Bisogna imparare a contrastare il fuoco con Atma, che è incombustibile.
241 — Atma deve essere inteso come energia spaziale purificata dal continuo ruotare, per effetto di un grande moto alternativo. Si deve capire che spirito e Atma collaborano come nucleo ed elettrone. Noi non usiamo tenere corsi di chimica o di biochimica, ma abbiamo il compito di incitare e far rivolgere l’attenzione verso le esigenze più imperiose e i pericoli più gravi. E questa è forse l’epoca più pericolosa! Vi si può resistere non solo con la forza dello spirito ma anche con l’ausilio del proprio organismo.
242 — Ciò che più temono gli oscuri è sicuramente la comparsa della Luce. Tutti i seguaci delle tenebre si impegnano a fondo quando il servitore della Luce riempie lo spazio con i Decreti del Signore. L’umanità ha visto molti grandi esempi di tali battaglie e tali vittorie della Luce. Certo ciascuno ha il Maestro adatto alla propria coscienza; lo stesso vale per la catena degli oscuri, impregnati di male, che si rivolgono contro la Luce. Le forze vengono tese, nel Cosmo, da affermazioni diverse. Si può dunque dire che la Luce vince le tenebre. Così si costruisce la vita nell’Infinito.
243 — La leggenda di San Cristoforo corrisponde al mito del Peso del Mondo. È inevitabile la sensazione di un peso da portare, quando lo spirito è prossimo a quelle regioni in cui si rende conto dell’Infinito. Gli altri regni della natura non conoscono questa angoscia, in quanto non dispongono ancora di una coscienza percettiva. E bisogna dire che la coscienza è assopita anche in molti uomini. Ma il Peso del Mondo è inevitabile per chi già pensa ai mondi lontani.
244 — Quegli stessi uomini capiscono che il silenzio non è inattivo. Quando consiglio il silenzio non è per farvi dormire, ma, al contrario, per farvi risuonare al Potere gerarchico. Bisogna educare i fanciulli, all’età di sette anni, che ricordino la Gerarchia, perché poi la coscienza prende pieghe ormai indelebili per tutta la vita.
245 — Nello spazio sono in corso molti rinnovamenti, e non c’è da stupire che le correnti siano trasmesse da ritmi nuovi. E questi ritmi sono alquanto difficili, perché insorgono da vibrazioni accidentali provocate da collisioni fra le correnti spaziali; l’onda è di dieci battute troppo lunga, e per questo è affaticante. È inoltre impossibile prevedere il formarsi delle nuove nebulose, che sono create appunto dagli spostamenti delle correnti. Le nebulose di nuova formazione sono visibili solo quando si accendono gli ultimi fuochi.
246 — Nell’attività creativa universale, il Fuoco dello Spazio si avvicina al firmamento terrestre quando le energie corrispondenti sono tutte in tensione. La creatività compare nella vita solo quando tutte le leve agiscono per il rinnovamento. Quindi qualunque rinnovo nazionale si manifesta in modo conforme, e un nuovo corso sostituisce l’antico. Pertanto il karma di ogni ricambio è comandato da tutta una sequela di affermazioni corrispondenti. La crosta terrestre è segnata da molte tracce di karma, che devono essere sostituite e rinnovate. L’umanità deve dunque impegnarsi a dovere in tal senso. La via reale e massima è la Gerarchia.
247 — Durante i rinnovi universali deve risuonare perentoria una nuova nota fondamentale. Ogni fase comporta il suo proprio karma. Per il nuovo Manvantara bisogna saturare lo spazio con l’appello alla Gerarchia. Solo così prendono vita i massimi principi dell’Esistenza. Perciò il Nostro Insegnamento è di tale suprema importanza; e la Nostra Gerarchia così potente; e si indica il grande Centro focale, poiché tutto deve raggrupparsi attorno al seme, e ogni passo ha una sua propria saturazione.
248 — Chiunque ara un campo sa che il vomere migliore è quello che traccia il solco più ampio e profondo. Perché passare arando due volte, e perché non scendere sino allo strato più fertile? Che la profondità del solco sia il rispetto per la Gerarchia, e la sua ampiezza sia la persistenza nel procedere. Scrutate i segni di poco rispetto per la Gerarchia, e di inadempienza dei Comandi. Osservate chi è disposto a ritirarsi. Chi nuoce deve essere sradicato. Elevandosi in spirito bisogna saper vedere le postazioni sguarnite.
249 — Certo l’evoluzione dello spirito impone quella raffinatezza senza la quale è impossibile costruire. Chi si considera servitore della cultura deve accettare la sintesi rivelata, perché come edificarla, senza cautela? Perciò le basi devono essere protette, se devono affermarsi nel mondo. Si costruisce la cultura non certo con atteggiamenti grossolani nei riguardi delle energie sottili e del pensiero, ma con una disposizione positiva di cautela e responsabilità. Mentre costruite, ricordate dunque la necessità della finezza e lo sforzo di salire alle sfere superiori. Così evolve lo spirito.
250 — Negligenza, distrazione, doppiezza, curiosità sono difetti da sradicare. Ciascuna di esse è già un tradimento, poiché da esse nascono le cose peggiori. Hanno conseguenze inevitabili, dovete rendervene conto. Una coscienza mediocre cade in molti errori, e cercando di giustificarsi — cioè di mentire a sé stessa — finisce per calare a fondo. È possibile vedere come fiorisce il giardino degli effetti su un arco di molte vite. Prima o poi bisogna convincersi che gli errori nuocciono. E la pietra di paragone sarà sempre questa domanda: “È un atto di tradimento?”. Alla fine è necessario comprendere che il tradimento ha moltissimi aspetti diversi; oltre i baci di Giuda ne esistono molte altre varietà sottili.
251 — Ogni stadio di sviluppo ha la sua propria tensione. Quante affermazioni già ottenute vanno perse per difetto di conformità. Per assimilare grandi progetti occorrono dunque grandi misure: come instillare l’idea di Gerarchia in una coscienza ristretta? Per il nano il suo lavoro è estremamente importante, ma al Servizio dei Giganti le misure devono essere stabilite dallo spirito. In verità, bisogna saper commensurare fra misure possenti e mondo dei nani. È quindi inammissibile sul sentiero usare le misure confacenti a quest’ultimo. Le grandi vie esigono grande capacità di comprendere.
252 — Quando lo spirito è saturo d’impegno fervente si avvede che occorrono misure superiori corrispondenti. Per avanzare bisogna rendersi conto che la Gerarchia va considerata con la massima cura. Occorre quindi affermare la coscienza su quel grande concetto. Senza quel centro manifesto non è possibile vincere, né costruire. Si impara a creare solo affermando quel centro focale. Così comando.
253 — Molte leggende riguardano il pericolo di affidarsi a più di un Guru. Eccone una: “Una pia donna aveva tre figli, ciascuno dei quali scelse per sé un venerabile Saggio come Guru. Uno di loro però ebbe l’idea di accrescere i propri poteri ricorrendo ad altri due Saggi che lo guidassero, nonostante la madre lo avesse avvertito del pericolo di quella decisione sconsiderata. Venne il momento in cui i Saggi cominciarono ad insegnare a quei giovani a volare. Il terzo chiese ai suoi maestri supplementari di accrescere la potenza del suo volo, sì da superare i fratelli. Ma i vortici lanciati da tre luoghi diversi si incrociarono, e quel giovane scriteriato fu fatto a pezzi in aria, mentre i suoi fratelli volarono sani e salvi verso il loro Maestro”. Così i popoli ricordano la legge della Gerarchia, ed è una legge da adottare. La scienza conferma da tutti i punti di vista altre leggi della vita; ma non bisogna guardare di sbieco.
254 — Quando le basi si schiantano, tutta l’ossatura rovina. La lealtà seria e strenua è necessaria come l’olio per gli ingranaggi. Per Noi non fa differenza in che modo, nonostante la lealtà, qualcosa non sia adempiuta, ma sovente vediamo dissolversi una reazione chimica già pronta. Affilate dunque la lama della spada, perché il successo non è più lontano della sua punta. Custodite il concetto di Gerarchia.
255 — Per costruire è indispensabile una fondazione sicura, e solo la fermezza dello spirito impartisce la giusta direzione. Quando dunque i costruttori della vita tendono le loro forze nel lavoro è sempre per sanzione cosmica. Così essi eseguono la Volontà superiore, e la potenza del fuoco dirige lo spirito al Magnete cosmico. Essi conoscono veramente la Volontà superiore. La capacità creativa viene trasmessa mediante l’affermazione della Gerarchia, e si instaura una corrispondenza creativa solo se lo spirito sa impegnarsi a fondo per realizzare i principi fondamentali. In verità, la Gerarchia fornisce una catena di creatività e di costruzione nella vita. Ecco perché tanto vi insistiamo, e indirizziamo il pensiero alle sue basi, e intensifichiamo tutte le forze perché il Centro focale sia riconosciuto senza riserve. In verità solo così si conquista e si raggiunge il predestinato.
256 — Si dice del Messaggero benefico: “Dove passa, fioriscono i gigli. Dove posa il capo, si raccolgono tutti gli zaffiri del mondo”. Quando inviamo un Messaggero non perdiamo tempo a ripetergli tutto l’Insegnamento: il Comando è esposto in poche parole, perché Egli conosce l’Insegnamento e rispetta la Gerarchia. Zaffiri e gigli sono suoi di diritto. Non è il caso di perdersi in ripetizioni all’ultimo momento, quando il cavallo scalpita, non sapendo quanto sarà lungo il viaggio.
257 — Certo le secrezioni servono per le azioni più sacre, e non solo la loro sostanza di per sé, ma anche le sue emanazioni hanno parte nella creatività del mondo. Ciò che avete ricordato di Paracelso e dei suoi “homunculi” è caratteristico, perché è un microcosmo che può facilmente ingrandirsi nel Macrocosmo. E l’Insegnamento sulle grandi secrezioni spirituali ha una solida base. Pensate quale interesse Noi poniamo in quegli organismi che già hanno trasceso lo stadio chiamato del “Leone del Deserto”.
258 — Nell’attività costruttiva universale tutti i rinnovamenti vengono tesi, e ogni popolo predetermina il proprio Karma e il proprio livello evolutivo. Caso per caso si può accertare quale funzione evolutiva fu svolta da un popolo del passato, e quale lo sarà da quello che va sostituendolo. In tal modo si scorgono le fasi storiche di quest’epoca, e si vede come siano diverse le tensioni dei rinnovamenti popolari. Cosa ostacola il progresso storico di una nazione? Come può un popolo serbare intatta la sua forza ascensionale? Solo mediante la Gerarchia e realizzando la Volontà superiore. Queste leve possono lanciare l’umanità verso la meta che l’attende. Con tale coscienza ci si accosta a collaborare con le sfere superiori. Solo così i rinnovamenti nazionali prendono l’aspetto inconfondibile di un’ascesa.
259 — Ogni spirito dona al suo popolo le proprie ricchezze e le proprie imprese, e tende, in tal modo, i propri impulsi di coscienza. Il karma di un popolo si approssima ad una elevazione quando ogni spirito riconosce le proprie responsabilità. Si può dunque affermare che il karma personale, collettivo e nazionale dipende dal realizzare appieno la Gerarchia. Il potere creativo dei Portatori di Fuoco, da Noi inviati, è da Noi affermato per migliorare la vita.
260 — Con quale frequenza deve il giardiniere innaffiare il suo giardino? Certo tutti i giorni, a meno di un benefico acquazzone. Quando la gente chiude le imposte, egli intreccia canestri per i frutti che maturano. Certo la pioggia lo solleva dalla fatica di innaffiare. Non è lo stesso per l’Insegnamento? Certo i suoi principi devono essere riaffermati ogni giorno, e ogni ora deve essere protetto dalla lebbra dell’abitudine. Ma quando si solleva l’uragano non occorre farlo, poiché allora è riposta in esso l’unica speranza degli uomini. In quel frangente essi volgeranno gli occhi dalla Terra, e forse per la prima volta vedranno i mondi lontani e il Fuoco celeste. Per il giardiniere la pioggia è una benedizione. Non vale ciò anche per il turbine, se costringe l’uomo a pensare al Fuoco dello Spazio e alla vita futura?
261 — Non s’intenda la bufera come fanno gli animali, che percepiscono qualcosa di incomprensibile e corrono a nascondersi nel buio delle tane. Una coscienza luminosa non evita la battaglia e, preparata dall’Insegnamento, spezza tutte le frecce ostili sullo scudo dell’illuminazione. Ed è possibile udire persino l’infrangersi di quei dardi. C’è da compatire chi riceve il colpo di ritorno, che, secondo la legge, è dieci volte più potente. Non è prodigioso verificare nella vita l’esercizio delle grandi leggi di giustizia? Se ne può parlare fin che si vuole, ma ciò che convince è vederle in atto nella vita.
262 — La Nostra azione costruttiva può procedere in qualsiasi circostanza della vita. Molte volte avete dovuto constatare le penose condizioni del pianeta. Noi continuiamo a ripetere senza stancarci che è urgente rinnovare la vita, ma gli uomini restano sordi. Si parla di cosmogonia a tavola o alla fine del pranzo, ma certo non come di un fondamento della vita. Si potrebbero adottare le ipotesi di molti ricercatori, ma senza realizzare la Gerarchia. Molte scosse stanno per arrivare; bisogna attenersi strettamente alla Gerarchia! Bisogna ascoltare con la massima attenzione i Nostri Consigli. Non parlo in senso astratto, ma per l’applicazione pratica.
263 — Ciascuno dei Nostri Consigli è già stato impartito molte volte, ma gli uomini non cambiano rotta. Eppure lo spazio deve essere saturato, poiché molti sono gli ascoltatori: che importa in quale specie di corpo siano! Voi tutti avvertite una grande tensione; ciascuno a modo suo sente l’anno predestinato. Vi dico pertanto: “Attenti alla salute, e siate coraggiosi, poiché non si avanza senza Noi. Ascoltate con tre orecchie”.
264 — Si è affermato che il sangue versato attira fortemente certe entità spaziali. È verissimo. Ma non si deve trascurare il fatto che tutte le secrezioni hanno le stesse proprietà. Entità spaziali di ugual grado sono attratte nello stesso modo al sangue come alla saliva.
Anche un’epidermide irritata è loro accessibile. La linfa dei medium ha la stessa proprietà: per questo nell’antichità i sacerdoti evitavano di assumere discepoli e aiutanti linfatici. Per isolare le secrezioni si sono usate pellicole di A.
L’emulsione che vi ho data è in grado anch’essa di isolare, e non solo protegge, ma favorisce la circolazione dell’energia psichica. Vedrete che essa rende alcalina la pelle senza danno alcuno e che la protegge dalle stratificazioni. Quindi l’emulsione esternamente e il preparato in polvere per via interna costituiscono la difesa migliore. La linfa forma come uno strato di copertura ed è persino benefica. Con mezzi semplici è dunque possibile proteggersi assai bene da condizioni ambientali sfavorevoli.
265 — Per realizzare la Gerarchia è necessario ampliare la capacità di intendere. Senza questa dilatazione, essa non è né ampia, né profonda. Solo così la Gerarchia scenderà nella coscienza e verrà applicata alla vita. Solo così essa potrà trasformare i concetti convenzionali. La battaglia si muterà in un acquisto di energia; la calunnia, in un megafono. La fatica indicherà soltanto la necessità di cambiare il tipo di lavoro; l’amore sarà un faro di Luce; un dono si tradurrà in un aumento di energia; la tenacia abbrevierà il cammino. Tutte le proprietà e qualità verranno così trasformate.
266 — Il manifestarsi della Gerarchia garantisce il trasformarsi del comune nel prezioso e del modesto nell’importante. È facile rendersi conto che i suoi fedeli si arricchirono di valori autentici. Un giorno sarà possibile pubblicare le biografie di quei seguaci. Ne risulterà un quadro convincente; ma è veramente indispensabile, se si vogliono ottenere dei risultati, che la Gerarchia sia accettata a cuore aperto, senza riserve.
267 — Quando il vaso degli eventi mondiali si riempie, il Calice igneo dell’Agni Yogi fiammeggia. La legge di corrispondenza agisce con potenza: in simili consonanze sta l’unità dei mondi. Pertanto, allorché la legge del fuoco rinnova le vecchie affermazioni i centri sensibili riverberano con il mondo, e tale risonanza perfeziona l’unione.
La Madre dell’Agni Yoga avverte quindi acutamente che il Vaso del Mondo è colmo sino all’orlo. Perciò bisogna proteggere con tanta cura il Tesoro del fuoco. Quando è imminente l’ora della grande conquista il mondo trema; quando è in atto il grande rinnovo i centri sottili risuonano. Il mondo ricorderà la grande consonanza, e i Nostri annali gli mostreranno i segni del fuoco. Così il Patto sarà adempiuto. Sì, sì, sì!
268 — Gli uomini sentono parlare dell’uso dei fuochi interiori per l’evoluzione futura ma non vi annettono importanza per il presente. Si domanderà: “Qual è il significato più notevole del fuoco nascosto in noi?”. Per arduo che sia l’ammetterlo, è certo che il nostro fuoco è il migliore regolatore dei terremoti. I centri accesi, conduttori del Fuoco dello Spazio, placano il fuoco sotterraneo. Si vedrà che i grandi Maestri inviarono i loro apostoli nei luoghi minacciati da uno squilibrio del fuoco. Molti esperimenti si eseguiranno in avvenire in tal senso. Inoltre, il magnetismo del fuoco reagisce anche sulla coscienza umana; insomma: il fuoco ha vastissime applicazioni, ed è il più perfetto dei conduttori. È vero che non è facile accenderlo, specie quando le correnti sono tese come ora; ma si può star certi che questo fuoco è proprio quel talismano che gli alchimisti occultarono con tanta cura.
269 — Il contatto con il Fuoco dello Spazio pone in tensione tutti i centri. Come un’onda magnetica esso attrae i fuochi interiori. Le correnti spaziali attraversano i centri e i canali nervosi sensibili; perciò le ondate cosmiche si riflettono in modo così potente sui centri ardenti. Quando il fuoco sotterraneo cerca uno sbocco, le onde del Fuoco spaziale si esaltano in misura corrispondente. Pochi sono in grado di comprendere le grandi corrispondenze in atto nell’Universo. Ma questa legge unifica tutti i fenomeni. Riconoscete quel potere che vi conduce alle massime leggi, il Potere della Gerarchia. Sì, sì, sì!
270 — In modo semplice e poderoso la grande legge della Gerarchia pervade tutta la vita. Basta solo accettare interamente quel Potere per stabilirne tutta la portata. La coscienza deve dunque fervidamente protendersi verso la grande legge gerarchica.
271 — Riempiendo d’aria i polmoni e regolando il ritmo del respiro l’uomo riesce a galleggiare sull’acqua. Non è impossibile concepire che gli basterà aggiungere un solo altro fattore per potervi camminare. E questo additivo è il fuoco dei polmoni. È come quegli esperimenti in cui si accende il fuoco in globi di vetro vuoti: a mano a mano che si riempiono di gas, il fuoco interno divampa. Ma il fuoco dei polmoni rende concepibile anche la levitazione. Il Fuoco dello Spazio si amalgama con i centri ardenti e attrae come un magnete il corpo igneo. Il Maestro mostra queste possibilità come condizioni per densificare il corpo astrale. In verità, Egli menziona il popolo del fuoco all’epoca degli esperimenti per la formazione di un nuovo corpo.
272 — Certo soprattutto l’irritazione nuoce ai fuochi. Al primo sintomo di irritazione si consiglia di inalare profondamente dieci volte. Questa presa di prana ha non solo un valore psichico, ma anche chimico, in quanto è benefica per i fuochi e spegne l’irritazione.
273 — L’umanità commenta a modo suo ogni ordinamento. A modo suo deforma ogni Comando superiore. A modo suo applica i grandi principi, e a modo suo esegue le volontà espresse. Ma come potrebbe il grande essere contenuto nel piccolo, e l’universale nel personale? Come potrebbe il grande Servitore della Ragione e dell’umanità intera essere compreso da una coscienza che riconosce soltanto la propria terra? Come potrebbe una Guida, con la sua abnegazione, essere accolta e riconosciuta dalla mediocre uniformità quotidiana? I Cancelli si schiudono solo se nel cuore sfavilla la devozione alla Gerarchia, e solo la gratitudine per il Maestro ne rivela l’accesso. Chiunque abbia scelta la propria via deve rendersi conto che quell’orbita è solitaria, perché solo l’amore e la devozione per la Gerarchia includono lo spirito nella Catena luminosa. Si giunge alla Luce solo mediante la Luce.
274 — Gli uomini si preoccupano di definire i limiti tra male e bene, e molte leggende ne parlano. Si dice che appunto per stabilire quei confini un Arcangelo pose la sua spada fiammeggiante fra l’uno e l’altro. Certo è pericoloso dimorare nelle regioni del male, ma è altrettanto penoso avvicinarsi troppo a quella lama di fuoco. Eppure gli uomini fanno di tutto per ferirsi con quella spada. Sappiate dunque distinguere quelli che vedono con gli occhi da quelli che sanno capire con la vista cosciente del cuore. Questi ultimi andranno lontano, come attratti da un faro da remote distanze. Sono come ancoraggi per la navigazione d’altura, e sono preziosi. Le ondate della marea spazzano via le fetide tane del male. Oggi in modo speciale si devono gettare questi lontani ancoraggi. Si vede infatti che le piccole distanze perdono ogni significato. Il grande Piano di Unione prevede l’espandersi delle dimensioni sia spirituali che materiali.
275 — Il contatto con la corrente spaziale induce una potente risonanza nei centri infuocati, e il contatto con il Fuoco dello Spazio richiama nuove tensioni. Così nell’Universo si afferma la grandiosità della consonanza. Come può l’umanità fare a meno di studiare i grandi principi che presiedono alla vita? Eliminare le Forze conduttrici vuol dire recidere il filo d’argento ed escludersi dalla Catena gerarchica. Il pianeta è malato proprio perché ha smarrito i massimi principi. È quindi indispensabile cercare di comprenderli quanto meglio possibile, e realizzare il filo d’argento che unisce tutti i mondi. Così Noi affermiamo i principi gerarchici.
276 — Quante manifestazioni inutili l’uomo si crea! E quanti ostacoli karmici superflui! E tutto ciò solo per non voler ammettere la Gerarchia nel cuore. Ma le affermazioni prendono vita solo quando la coscienza sa accoglierla. Tutto il male del mondo è prodotto dalla resistenza offerta a quel grande principio; e tutte le vittorie si devono ad esso. Per questo è tanto necessario attenersi rigorosamente alla Gerarchia.
277 — In realtà i fuochi interni sono sostanzialmente analoghi alla luce elettrica. Quanto più elevata la tensione, tanto più potente la luce. La stella viola intenso è il segno della massima tensione. Ne avete percepita la reazione, che corrisponde alla Nostra tensione costante. Considerate l’elettricità e i suoi fenomeni come conformi all’Infinito. Sovente il profano pensa che la tensione dei mondi superiori sia minore della sua. Ma “come in cielo così in Terra”, e l’alta tensione delle sfere più elevate non è neppure paragonabile a quella delle lotte terrene. È facile rendersi conto che i problemi ingigantiscono nello spazio.
278 — È comprensibile che le condizioni karmiche dei gruppi, degli stati, dei popoli siano estremamente complesse. Questo intrico non è certo semplificato ma reso ancora più confuso dalle limitazioni convenzionali dell’umanità. Si avverte quanto siano gravi i reciproci scambi fra le potenze della Luce e delle tenebre, e come ciò vada a peggiorare la reazione inadeguata della natura. Si vede quanto siano sconvolti gli spiriti deboli, quanto aumentino i casi di ossessione e fino a qual punto ciò aggravi il karma. Ma con tutto ciò la battaglia terrestre non basti a confondervi, perché si capisce quanto si ingrandisca nell’Infinito.
È forse un tempo facile, quando infuria il Caos dell’Immanifesto? Per tutta la Catena della Gerarchia il cuore straziato sente riverberare la tensione della battaglia cosmica.
279 — Durante la costruzione di grandi progressi si nota che il potere centrale raccoglie attorno a sé quanto occorre per quell’evoluzione. Come un magnete focale la Guida attrae a sé ogni cosa, spazza via i vecchi accumuli e crea nuove correnti. Per tutta la storia le varie nazioni sono state edificate da guide simili. Si può affermare che se si dà prova di aderire intimamente alla Gerarchia si riesce a svolgere qualsiasi compito cosmico. L’umanità ha sofferto soprattutto per essersi separata dalla Volontà superiore. Solo riunendosi al Potere supremo potrà adempiere le Leggi maggiori. È impossibile accettare la Gerarchia e il suo potere se non si comprende la Volontà superiore.
Ogni passo dipende dunque dal realizzare quel Volere, che intensifica tutte le corrispondenze superiori. Quante palesi possibilità si possono attrarre dal Tesoro. Il non accettare la Volontà superiore complica qualunque struttura. Ricordatelo bene! Infatti, ogni struttura è tenuta assieme dal suo punto focale. Bisogna pertanto operare indirizzando coscientemente ogni sforzo verso la Gerarchia.
280 — Torniamo al concetto di amore. In tutti i libri bisogna dedicare spazio considerevole per questo principio fondamentale, anche perché sotto quell’insegna vengono presentate molte cose che ne sono proprio l’opposto. L’amore, si è detto giustamente, è un principio direttivo e creante. Ciò significa che deve essere cosciente, fervido e dimentico di sé: per essere creativo deve rispettare queste condizioni. Se per converso è autodebilitante, se ha i segni della disintegrazione ed è al servizio del sé, non è certo il supremo fra i concetti umani, quello che esalta l’idea del conseguimento. Il cuore ricolmo d’amore è attivo, coraggioso, capace di espandersi. Un simile cuore sa pregare senza parole e immergersi nella beatitudine. Quanto è necessario per l’uomo realizzare quel fuoco! Gli corrisponde la stella viola cupo della massima tensione.
281 — Bisogna comprendere bene e con precisione i concetti fondamentali dell’Essere. Per chi ha il cuore ardente il conseguimento non è ammantato di severità, ma atterrisce chi ama le proprie debolezze e fluttua abbrancato al proprio “io” illusorio. L’amore che muove i mondi non ha nulla a che vedere con l’amore per quelle paludi dove si sfanno le ossa di decrepiti residui. Su quelle marcite vagano i fuochi fatui della putredine; ma l’eterno e creativo fuoco del cuore non indugia: sale impetuoso per la scala della Gerarchia sino alla Luce superna. L’amore è il principio direttivo e creante.
La Luce Onnipossente è irresistibile, ma la Gerarchia è la via per quella Vetta abbagliante. Essa guida lo spirito illuminato su quella cima dove potrebbe anche restare accecato. L’amore è la corona di Luce.
282 — Ciò che è alla base di tutto deve essere protetto dalla corruzione. Ciò che tutto sorregge deve essere valorizzato con le azioni migliori: poiché sulle pietre della fondazione riposa la struttura, su quelle basi si erge qualsiasi affermazione. Come si può dunque averne debita cura, se non si comprende che la principale è la pietra d’angolo? Quante cose ha distrutto l’uomo per non aver riconosciuto i suoi tesori, per aver lasciato le cose più preziose in balia delle intemperie! L’uomo deve alfine capire l’immenso valore di quella fondazione, e accettare la Gerarchia con l’intero spirito suo.
283 — Al tempo dell’ingiustizia umana, ricordate la giustizia dello spazio. Invero, esistono mappe delle montagne più elevate, ma non ci sono carte degli abissi più profondi: anche chi è lontano dai voli dello spirito preferisce le alture agli abissi. Una carovana deve regolarsi sul suo membro più debole, ma la storia è fatta dai più forti. Ricordate quindi quella portentosa sostanza che sceglie ciò che più è prezioso per l’evoluzione. Se siete certi di favorire lo sviluppo evolutivo potete far conto sulla giustizia dello spazio. Ma proprio questa medesima giustizia prescrive debite cautele nei confronti delle forze oscure. Queste di solito non aggrediscono direttamente: preferiscono servirsi di almeno tre intermediari. Sanno infatti che le loro aure sono facilmente scoperte, e ripiegano quindi su una catena d’interventi successivi, dosando sottilmente la gradazione. Non a caso Noi diciamo che molte sono le varietà del tradimento.
284 — Quando parlo degli oscuri consiglio di prestare attenzione ai loro metodi sottili, per vedere con quanta tenacia strisciano verso le loro mete, e con quale cura scelgono spalle altrui, dietro cui trincerarsi. Voi non riuscite a vedere dei neri, ma solo dei grigi, o quasi bianchi. Ma questa specie di telegrafia esige grande attenzione.
285 — Il cancro può essere curato con l’energia psichica, dal momento che proprio la sua carenza nel sangue è all’origine di quel male. L’energia psichica può venire esaurita da una grande effusione spirituale, come accadde a Ramakrishna e ad altri Maestri. Essi ne disponevano certo in grande quantità, ma, per averla proiettata a grande distanza, rimasero qualche tempo senza la sua protezione. In tali casi è necessario restare intimamente legati alla Gerarchia, perché talora anche i Grandi, per abnegazione, spendono le loro forze oltre i limiti della prudenza. Quindi, per l’evoluzione, Noi insistiamo sulla Gerarchia, per insegnare a commensurare le proprie forze alla Catena degli Altissimi. Attenti dunque alla salute, poiché anche in tal senso dovete conformarvi alla Gerarchia.
286 — La Volontà superiore: chi ci pensa? Chi pensa alle sue affermazioni? Molti vanno dicendo di saperne comprendere le direttive. Ma invero l’umanità vede solo la propria direzione, e non tiene conto del corso evolutivo. Ecco perché si ammassano tante correnti contrarie. E l’uomo ha perso le sue difese, perché si oppone al Volere superiore. Bisogna dunque comprenderne bene l’intera validità cosmica.
287 — Parliamo della devozione. Anche questo concetto ha subito molte deformazioni. La devozione non assomiglia affatto ad un mulino a vento, né ad un uomo pagato per cantare le laudi. È invece simile ad una torre stabile su un monte, che il nemico teme ed evita, ma dove è sempre pronto un rifugio per gli amici. La devozione è l’opposto del dubbio, che altro non è che ignoranza. Ciò significa che essa dipende dall’illuminazione. Apprendere con vigore è dunque affine alla devozione. Non è credulità, né leggerezza, ma al contrario è fermezza e pertinacia. Invero, non si costruisce quella torre con sforzi disordinati o con decisioni instabili; e solo la perfidia può violarla, che è identica al tradimento. Ma come sono preziose le torri della devozione! Quegli ashram, come magneti, attirano cuori potenti e nutrono lo spirito. Persino la natura materiale resta trasformata nelle vicinanze di quelle torri.
288 — L’umanità capisce poco le leggi cosmiche. Nella vita tutte le organizzazioni le contrastano. L’uomo accetta solo alcuni dei loro effetti visibili, ma rifiuta i tesori dell’Universo. Causa di ciò sono la mancanza di fede e l’ignoranza: per questo la disunione si accampa. Come affermare quelle leggi, se un simile baluardo di diniego attornia il genere umano? Ogni grande legge corrisponde alla vita e alle leggi pilota. Dunque si può edificare in base alla Catena gerarchica, che conduce al culmine della Bellezza manifesta.
289 — I principi delle leggi universali sono radicati nello spirito. Prepararsi con serietà al Servizio finisce sempre per schiudere i Cancelli rivelati. Così la Nostra vittoria è sempre introdotta nella vita dalla legge dell’impegno fervente e dall’invincibilità dello spirito. Così il predestinato si compierà. Lo affermo! Quando il centro focale posto da Noi sarà veramente rispettato, il Magnete entrerà in azione.
290 — Il medico suole preannunciare al paziente: “Quando verrà l’estate te ne andrai in campagna, al sole. L’aria dei monti o la brezza marina ti faranno rifiorire”. Anch’egli dunque cura con proiezioni nel futuro. Il karma è la malattia del passato; il futuro la guarisce. Proprio così: chi vuole liberarsi dal passato deve lanciarsi nell’avvenire. L’impegno strenuo, di tutto l’essere proprio, protegge dalle ricadute: prendete ad esempio il moto dei corpi celesti. E ricordate che, se vi ho mostrato come si cammina sull’acqua, non vi ho mai detto che vi si possa stare fermi in piedi. Il karma può essere modificato se l’impegno è irresistibile.
291 — Il moto verso il futuro è simile a quello di una fiamma. È prodigioso: il fuoco, a volte visibilmente, a volte no, resta vivente, mentre vibra e preserva l’equilibrio del mondo. Dunque, lanciatevi nel futuro, perché, sorretti dal fuoco, non potrete venir meno. Ma il fuoco viene invocato solo da un atto dello spirito. Applicate quindi le leggi superiori al mondo terreno. Si può persino modificare il karma, il che significa che lo slancio verso il futuro può cambiare qualsiasi condizione terrena. Applicate questo Mio Comando alla vita. Le particelle delle energie più preziose aderiscono solo a chi si impegna con fervore.
292 — I grandi successi evolutivi si ottengono solo ricorrendo a vie insolite. Ogni nuovo progresso reca sempre all’umanità un’affermazione che ne indirizza il pensiero verso possibilità nuove e possenti. E la Volontà superiore intensifica ogni energia in accordo con il Magnete cosmico. Qualunque affermazione emanata dal Volere supremo trova compimento, così come non c’è fervore da Esso promosso che non venga riconosciuto. L’umanità deve dunque tendere sempre e solo verso la Gerarchia. In verità, in questo concetto di valore cosmico stanno tutte le possibilità costruttive.
293 — L’umanità è molto debilitata per il suo volersi disgiungere dalla Volontà superiore. Perciò Noi affermiamo con tale potenza il punto focale, perché senza un centro non si può accettare quel Volere. Perciò tanto insistiamo nel chiamare alla Gerarchia. In verità, i tesori devono essere custoditi come sacri, poiché sono le basi delle Opere Nostre. Ogni atto creativo sacrale contribuisce all’evoluzione. Riflettete sul valore di un grande pensiero; sul grande potere dei fuochi della Tara; sulla devozione del cuore; sull’invincibilità di coloro che marciano nel nome del Signore.
294 — Talora si riesce a illustrare leggi anche molto complesse ricorrendo a strumenti semplicissimi. La legge del karma è complicata, ma prendete un rocchetto di Ruhmkorff, o qualsiasi indotto elettrico, e avrete sott’occhio un’immagine del karma. La corrente percorre continuamente la spirale, ma l’avvolgimento protettivo è soggetto alle reazioni dell’ambiente; inoltre, ogni voluta è in contatto con la precedente, e dunque assume le conseguenze del passato. Così, ogni ora modifica il karma, in quanto evoca il passato corrispondente; ed è possibile il contatto con tutta la sequela delle esperienze trascorse.
Lo stesso esempio serve anche a mostrare che il seme dello spirito resta indenne; proteso verso le altezze sostiene il proprio guscio senza temere il passato. In verità, il karma atterrisce solo chi è sprofondato nell’inazione. Ma un pensiero fervido è libero dalle pastoie del passato, e come un corpo celeste fila nello spazio senza mai tornare sulle vecchie orbite. In tal modo è possibile liberarsi con beneficio anche quando il karma è gravoso.
295 — Esaminiamo in qual modo è inteso dall’uomo il Servizio al Signore e alla Gerarchia. Chi pensa di potersi elevare solo con la preghiera è lontano dal Servizio. Chi lavorando spera di far del suo meglio a favore del genere umano deve adottare il Signore nel cuore. Chi non intende rinunciare alle sue comodità non sa cosa sia servire la Gerarchia. Chi non ne accetta i consigli non capisce cosa sia il Servizio. Solo quando il cuore è pronto ad accettare coscientemente le affermazioni del Volere supremo, si può dire che il Servizio è inteso a dovere. Noi non amiamo i riti funebri, né le vuote invocazioni al Signore. Noi rispettiamo i discepoli che s’impegnano a fondo a servire la Gerarchia. È poi facile vedere che chi non accetta il Servizio in spirito venera il Maestro e la Gerarchia solo finché gli conviene.
Noi teniamo conto di qualsiasi tentativo di sollevare il fardello della Gerarchia; tanto nel grande quanto nel piccolo. Nella Nostra attività creativa Noi manifestiamo il rispetto a fatti, non a parole; e deploriamo quando vediamo il contrario.
296 — L’umanità è dunque capace di accumulare e trasmutare quell’elevata energia che abbiamo convenuto di chiamare psichica. Il valore dell’umanità sta proprio nella sua facoltà di trasmutare quest’energia tramite la coscienza, e di proiettarla, per via gerarchica, nelle sfere superiori. L’aver perso la conoscenza di questo suo compito designato le impedisce di riconoscere la propria responsabilità. Per questo Noi torniamo a rammentare i principi dell’Esistenza. Bisogna prepararsi al prossimo salto evolutivo. Ancora una volta è necessario accostarsi alla grande corrente e capire quali sono i principi che rinnovano la vita. Sapete quanto Noi avversiamo lo spiritismo, eppure sovente parliamo di corpi sottili. L’ipnotismo moderno Ci fa sorridere, ma parliamo di raggi e di magneti. Vi consigliamo di rivedere i vostri farmaci, eppure offriamo alcuni rimedi fondamentali.
297 — Dove appuntare l’attenzione? Sia chiaro che alla base dell’evoluzione sta il processo di perfezione, che invita a semplificare e a comunicare direttamente con i mondi lontani. Il pranayama e altri metodi artificiali di certi yoga possono essere sostituiti da un cuore semplice e ardente. Si tratta, è vero, di una semplicità relativa, cui conduce il sentiero di fuoco e fiamma. Ma introduce nella vita proprio ciò che ne fu escluso come astratto e fittizio. Ritengo che ogni atto d’impegno conoscitivo debba essere proseguito senza indugio sino al compimento. Ci si domanda perché Noi non imponiamo di tendere al progresso. Ma qualunque governante dice al bambino: “Sii uomo, fa’ da te!”.
298 — Quando l’umanità avrà riconosciuto che lo spazio è saturo di effetti indotti dalle sue attività, sarà possibile curare il pianeta. Quegli effetti, come gas, lo avvelenano e ne rendono densa l’atmosfera. Bisogna dunque riflettere su questi risultati evidenti. L’umanità dimentica che la redenzione giunge solo per via karmica: qualunque accumulo può essere trasmutato dall’impegno strenuo di servire la legge suprema della Gerarchia. Questa grande Catena infonde vita in tutto il mondo, e il riconoscimento della sua legge consente l’accesso a nuove energie. Così si può costruire un ordine migliore.
299 — Qualunque concetto ha il suo proprio contrappeso. Il rispetto per la Gerarchia è bilanciato dalla garanzia che essa esercita. Se il primo è rivolto in alto, la seconda protegge in basso. Ne esistono persino dei teraphim. Voi ne avete visto uno. Tale garanzia è indistruttibile appena si realizza la Gerarchia. Io testifico che la garanzia è salda tanto quanto il Maestro è immutabile. Non dite dunque Maestro invano; ma, una volta detto, non pensate mai più di recidere quel filo d’argento. Le conseguenze si possono capire, superficialmente, dall’esempio di uno che, fissato al muro un nastro di gomma ritorto, chiusi gli occhi, lo tirasse con tutte le sue forze: un bel livido, affatto sovrannaturale, ne sarebbe l’ovvio risultato. Cosa non succederà allora se si tagliasse il filo d’argento? Qui una coscienza pavida e maliziosa già tornerebbe a parlare di minacce, ma qualsiasi legge, qualsiasi macchina può essere causa di effetti spiacevoli se non è maneggiata a dovere.
300 — È con vero amore che si deve insegnare l’approccio al sacro concetto di Maestro. Non bastano trenta denari per procurarsi un maestro. E con altrettanta saggezza bisogna scegliere i discepoli: lo stesso filo d’argento collega ogni Maestro a tutti gli allievi. L’impegno, quando è assunto, diviene la base del karma. Gli eventi della vita dimostrano come resti immutabile ciò che si è detto; nessuno può addurre a scusante l’ignoranza della legge. Meglio dunque ripetere queste cose su ogni pagina che permettere un errore abominevole, gravido di conseguenze terribili. È una legge che deve essere intesa non come severa, ma come vitale. È un consiglio da accettare non a parole, ma nel cuore. Non a caso la lingua è chiusa dalla cerchia dei denti.
301 — Che tempi grandiosi! Ricordate che mentre Mosè sul monte preparava le Tavole della Legge, il popolo, nella valle, sprofondava nella pazzia; ma il vitello dell’iniquità andò distrutto al cospetto dei Decreti supremi.
302 — L’impegno dell’uomo si misura sempre in base al servizio reso o alla Luce o alle tenebre: in tal modo si giudica il suo destino. Ne risulta che la cosa peggiore è l’impegno a metà, il pensiero a mezzo. I distruttori si servono esclusivamente di queste mezze misure. Non c’è nulla di peggio di chi serve solo a metà, che in tal modo si nasconde. Noi gli preferiamo un nemico diretto. Non ammettiamo nelle grandi battaglie i piccoli vermi che strisciano nella polvere. Le mezze misure sono dunque da evitarsi. Sempre, e in qualunque modo, bisogna escludere qualsiasi rapporto con chi le pratica. Se un discepolo le dimostra si getta indietro di un millennio, e quindi bisogna sapere affermare la propria coscienza. Chi serve la Luce non ammette le mezze misure.
303 — È pernicioso quando il ricorso alle mezze misure s’insinua in chi già va affermandosi sul sentiero, poiché ne risulta una duplicità di pensiero e di azione. Questa attitudine è la vera nemica dell’Insegnamento, e quando la vediamo usare nei confronti della Gerarchia dobbiamo sradicarla, perché è distruttiva, perché senza integrità non si può costruire. Che i discepoli quindi comprendano bene quanto è indispensabile l’impegno integrale. Pur di ottenerlo si rinunci alle comodità personali, all’orgoglio, alla pietà di sé, che nessuno inganni sé stesso, e si ricordi per sempre che non si deve appesantire la Gerarchia. Lo sappiano quanti credono che il Servizio consista nel lasciarsi portare dal Maestro e dalla Gerarchia.
304 — Mahatma si traduce così: Anima grande. C’è chi considera i Mahatma come una razza a sé. Ma non è giusto pensare che una grande Anima sia qualcosa di diverso e distinto. Tutti i Mahatma iniziarono la loro ascesa partendo dal bel mezzo del popolo, e l’unica distinzione fu che osarono scegliere la loro difficile via. Oltre a ciò, ebbero nel cuore lo sdegno sacro dello spirito, ché, altrimenti, come avrebbero acceso i loro fuochi? Le preziose sostanze delle secrezioni sono trasmutate da quei fuochi in balsami di guarigione. La saliva di un essere ardente può eliminare un’infiammazione e rifornire di energia vitale i centri intorpiditi. Accanto a queste sacre proprietà delle secrezioni sta il potere di imporre le mani. È istruttivo paragonare le secrezioni di uomini dai centri assopiti con l’eiezione della sostanza ignea. Io consiglio medicine ricavate dalle piante per gli organismi normali, ma per chi ne sa di più esiste un potente laboratorio di secrezioni sacre e ardenti.
305 — Il Mio ultimo libro sarà compreso da pochi. Chi, infatti, capirà la sacra qualità della saliva del Salvatore o l’imposizione delle mani da parte di Mosè? Gli uomini non sanno apprezzare un cuore ardente. Ma il libro potrà servire a chi ha già sentito insorgere il serpente solare, che srotola le sue spire fra radiazioni di fuoco. È impossibile pensare che i fuochi sotterranei si manifestino senza l’eruzione di quelli del cuore. Voi sapete che lo Yogi emette sostanze che non hanno sostituti, perché la parte volatile di quel fuoco deve sprigionarsi e salire a confondersi con il Fuoco dello Spazio. Sono pochi però gli Yogi che pervengono ad una simile confluenza con il Fuoco cosmico. È uno stadio sacro in cui la luce del fuoco dei mondi superiori si unisce ai raggi degli Yogi planetari. È questa la via più breve per raggiungere i Mahatma.
Non temete la tensione, che è la via stessa. Non lasciatevi turbare dall’angoscia, che viene dal fuoco. Non andate mai in collera, che fa male al cuore.
306 — Quando gli eventi si affollano, il fuoco sotterraneo insorge del pari. Pertanto, quando le forze si ricambiano fate attenzione ai fuochi cosmici. In un caso si ha rigenerazione, nell’altro, ricambio. Le manifestazioni cosmiche sono presenti dovunque, e il Fuoco dello Spazio impregna tutti i processi di transizione. Il potere dei popoli è alimentato dallo spirito corrispondente, e uno stesso potere di attrazione riunisce i fervori delle nazioni. Si può dunque affermare che la tensione dell’Universo si trasmette a tutti i paesi: l’umanità non può isolarsi dalle affermazioni generali. La legge suprema impone il Bene Comune; e lo spirito umano ha bisogno di impegnarsi in tal senso.
307 — L’umanità deve riconoscere la bellezza delle leggi superiori. Che altro indicherebbe la via dell’azione creativa, se non la vera comprensione e il rispetto per la Gerarchia? Che altro attirerebbe lo spirito all’Altissimo, se non l’adesione alla legge gerarchica? Che altro rivolgerebbe lo spirito a esprimere la Verità, se non il riconoscimento della Gerarchia? Chi vuole una comprensione superiore deve dunque accettarla nel cuore e impegnarsi strenuamente e irresistibilmente per osservarne l’altissima legge.
308 — L’esperto marinaio si inquieta in tempo di morta bonaccia, poiché prevede l’addensarsi della tempesta; ma sorride al vento gagliardo, che gli consente di navigare veloce e sicuro. Egli conosce il mare. E diciamo che un uomo conosce la vita se sa distinguere fra le manifestazioni interiori ed esterne. Gli stolti, infatti, sono capaci di gridare alla rivolta quando sentono il richiamo del vasaio, e sembra loro segno di pace la vista di un mercato chiuso. Noi usiamo insegnare e osservare quant’è diverso il pensiero dei dissoluti. Già nelle scuole si dovrebbero istituire corsi di studio e di indagine dei processi vitali. Si noterà che un bambino può intendere spesso meglio di un adulto il senso riposto di un avvenimento. Ed è solo tenendo conto di tale significato che si giudica correttamente. Gli uomini accettano senza pensieri la calma del mare, che pure è presagio di burrasca, e non vedono muovere le tende che il vento rigonfia. Così si capisce come si formano gli eventi.
309 — Quando le Forze della Luce e delle tenebre si combattono, l’orbita dei due campi resta definita. Ciò che nutre il campo della Luce è certamente il centro di tensione, e ciò che è la meta per la Luce è il bersaglio per le tenebre. In tale situazione dunque tutto ciò che è del centro deve essere difeso. Il Fuoco generale dello Spazio vi dimora, e bisogna aver cura della rete protettiva. Così l’orbita della Luce inghiotte le tenebre.
310 — Quando le Forze della Luce e delle tenebre sono tese, bisogna aver cura della salute, perché il Fuoco dello Spazio divampa e le tenebre sono fitte. Ma in tutte le Nostre manifestazioni bisogna saper vedere la vittoria. Quando tutto ciò che è vecchio e non più adatto a evolvere e all’Epoca del Fuoco crolla, resta una sola ancora di salvezza per il genere umano: la Gerarchia, che tiene unita l’intera catena e fornisce tutto il potere. Bisogna quindi affermarsi nella Gerarchia senza riserve.
311 — Osservate i metodi degli oscuri, poiché è necessario conoscerne le abitudini peculiari. Gli oscuri non disdegnano gli insignificanti. Essi ritengono che i primi gradi del servizio sono specialmente utili ai loro fini. Chi è insignificante può infatti passare inosservato persino nel tradimento, che è appunto il loro principale elemento distruttivo. Per tradire, bisogna pur sapere qualcosa. Questa conoscenza relativa, non rafforzata dalla devozione, è tipica appunto dei primi gradi. Bisogna sapere che un biasimo reagisce come un fuoco sulla devozione malferma. È triste vedere con quali deviazioni impercettibili il discepolo comincia a sprofondare nell’indifferenza, con eloquenti giustificazioni. Il cuore, come la lama di un coltello, può perdere il fodero che lo protegge, senza il quale l’arma può ferire chi la porta; e quei colpi di sperone non guidano alla vittoria, ma solo all’irritazione. Se un giorno in cui si è svilito il Maestro è trascorso senza danno, perché non divampare domani bestemmiando l’Altissimo? E se il filo d’argento è spezzato, la lama che ossifica è già irrevocabilmente affilata.
312 — È bene tener d’occhio gli incerti, poiché sono molto contagiosi. Sovente stanno per sprofondare essi stessi nei cumuli tenebrosi, ma le bestemmie che spargono possono ferire molti innocenti. Fate bene a difendervi dall’indifferenza, che corrode tutti gli esordi; e del resto, che fuoco può accendere quella frigidezza? Inoltre, le affermazioni del Maestro sono come l’acqua per un giardino. Le piante così innaffiate non seccano. A Noi importa avanzare. Noi affermiamo dimensioni nuove! È intollerabile restarvi indifferenti!
313 — Quando lo spirito è impegnato a fondo, quando è infiammato, non c’è posto per l’indifferenza. Questa condizione ve lo rende immune. L’indifferenza è una morte che aggredisce solo quando esso tende all’egoismo. Bisogna quindi proteggerlo ardentemente dall’indifferenza, in cui si annida il male generato dagli impegni trascurati, e dal quale partirà un colpo che andrà a segno. È difficile scoprire la radice del male generato dall’indifferenza. La sicurezza nel costruire si ottiene solo con l’impegno vigile e incessante. Mentre si erigono le grandi strutture bisogna pertanto comprendere che egoismo e indifferenza sono intollerabili.
Perciò Noi chiediamo che il primo pensiero sia per il Maestro. Cosa può sperare di ottenere il discepolo se pone sé stesso al primo posto? Non edifichiamo Noi ogni cosa su un grande Nome? Non poniamo la Bellezza alla base? Abbiamo dato i fondamenti al mondo. Quindi ogni singolo pensiero deve assumere valore di sostegno di una grande struttura. In verità, l’avvenire è grande!
314 — Fra le varietà di coraggio la migliore è quella del cuore ardente, allorché, di pieno proposito, perfettamente determinato alla vittoria, il guerriero conosce soltanto la via dell’avanzata. A questo coronamento del coraggio si può paragonare solo l’estremo grado di quell’audacia che nasce dalla disperazione. Questa infatti fugge dal passato con lo stesso impeto con cui il coraggio del cuore ardente vola verso il futuro. Se dunque manca il coraggio, agisca la disperazione. Solo così il guerriero agguanta la vittoria, proprio quando l’offensiva culmina. Gli altri aspetti del coraggio non hanno vera importanza, perché inficiati dalle mezze misure; e questo difetto, prossimo già alla codardia e al tradimento, deve essere estirpato.
315 — Il riordino del mondo intensifica tutte le forze universali. Se l’umanità riconoscesse che esso esige l’impegno strenuo dello spirito, sarebbe facile ristabilire l’equilibrio nel mondo. Ma i popoli non si domandano cosa porre sui piatti della bilancia, né in cosa questa consista; da ciò il caos mentale così distruttivo per l’uomo, sì che i popoli, in pieno disordine, colano a fondo senza prendere misure di trasmutazione spirituale. È ora quindi di pensare alle ricerche dello spirito. Quando le perturbazioni cosmiche impongono una grande tensione l’umanità deve sapere dove cercare il centro di salvezza.
E la ricerca di quel centro conduce inevitabilmente alla Gerarchia. L’umanità ha perso l’indispensabile formula di salvezza; quindi l’ancora di sicurezza resta il centro focale della Gerarchia. Solo affermando quest’ultima, e a prezzo di una cosciente ricerca, essa sarà tratta in salvo. Sì, sì, sì! Perciò Noi ponemmo alla base delle opere e delle azioni la Bellezza.
316 — L’arte di guarire con il profumo dei fiori, con le resine e i semi risale alla più remota antichità. La rosa non soltanto è affine al musco, ma è un antidoto per l’imperil. Per gli antichi un roseto era luogo d’ispirazione. Le fresie sono benefiche per il sistema nervoso simpatico, così vibrante in uno Yogi. I semi di orzo sono impareggiabili per i polmoni. Già sapete della menta, della resina del cedro e di altre resine. Agli aromi oggi non si annette importanza, come avviene per molti valori esecrati, eppure l’origine della fragranza è alla base di un sapere utile quanto dimenticato. È vero, i veleni antichi erano estremamente sottili; al loro confronto i narcotici di recente invenzione sono grossolani. Questi soprattutto distruggono l’intelletto, in altri termini, proprio ciò che assicura l’equilibrio in tutti gli esperimenti psichici. Un cuore ardente è impossibile senza equilibrio spirituale. Ricordate dunque tutti questi dettagli che vi accostano alla Gerarchia.
317 — I discepoli sulla via del Servizio devono impegnarsi quanto meglio possono come spirito e coscienza. Quando si crea si ottengono risultati adeguati solo se ci si applica al meglio. Non ci si attenda quindi grandi cose se lo spirito non si è impegnato a fondo. Sovente si domanda perché mai le imprese non giungono a buon fine. Si dica allora: “Hai fatto del tuo meglio? Hai lasciato forse la porta aperta alla leggerezza, alla negligenza, all’inflessibilità ottusa, alla scarsa venerazione per la Gerarchia?”. I risultati corrisponderanno, secondo la legge di causa ed effetto. Rendetevi conto che ogni gesto irresponsabile, ogni atto non commensurato al fine possono produrre molte conseguenze inutili e nocive. Quindi i discepoli sul sentiero devono dar prova di sapersi impegnare al meglio e con ardore per la Gerarchia.
318 — È soprattutto imperativo pertanto sviluppare la capacità di vigilare e osservare senza stancarsi l’attività creativa che circonda la Gerarchia. Il discepolo può sperare di raggiungere il successo previsto solo se riesce a conseguire questa qualità. Bisogna dunque esercitare la massima coscienziosa vigilanza su tutto ciò che accade attorno al Centro focale. Ogni errore che passa inosservato darà i suoi frutti.
319 — Si domanda perché sovente Noi rimandiamo la distruzione del nemico. Le ragioni sono molte: consideriamone due. La prima riguarda le condizioni karmiche. È facile danneggiare i vicini quando si percuote un nemico loro connesso per karma. È come un’operazione chirurgica molto delicata, quando si preferisce non amputare un membro malato per non correre il rischio di tagliare un’arteria. I legami karmici sono esempi di interrelazioni estremamente complesse. Noi riteniamo sia meglio in tal caso isolare quel pericoloso compagno di via piuttosto che bloccare l’intera carovana. La seconda sta nel fatto che i nemici servono per accrescere l’energia. Non c’è nulla di meglio di un contrattacco per moltiplicare le forze. Perché allora inventare ostacoli artificiali, se proprio gli oscuri s’impegnano al massimo per esaltare la nostra energia?
320 — Quali sono le imprese che danno frutto senza grande tensione? Qualsiasi progresso creativo è motivo di grandi battaglie, ciascuna delle quali ha la sua meta designata, e dimostra la propria importanza. Chi marcia a fianco delle Forze della Luce deve dunque sapere che non si vince senza lotta accanita. Quando si pongono le premesse di una grande conquista i discepoli della Luce devono avvertire a fondo l’invincibilità dello spirito e l’inespugnabilità perfetta delle azioni. Quando si diedero all’umanità i grandi fondamenti, ogni tensione fu accolta come impulso ulteriore per altre strutture. Nel processo evolutivo le varie bandiere si affermarono per la grandiosa fermezza dimostrata.
In verità, solo a tal prezzo si vince!
321 — I processi dei fuochi interni sono paragonabili a certi fenomeni del fuoco fisico. Si soffi sulla fiamma con un cannello: per la pressione essa perde il suo splendore giallo e trascolora dall’azzurro, all’argento, al viola intenso. Si osservi inoltre come si inclina. Anche i Nostri fuochi subiscono una simile tensione, sottoposti alle pressioni dei vortici cosmici. Questi fenomeni rari dovrebbero venire annotati, in quanto attestano la partecipazione alla battaglia universale: sono pochi quelli che possono vantarsene. Per perforare le tenebre non serve un tremito caotico, ci vuole un’azione d’avanguardia dell’esercito della Luce. E benedetto sia il turbine opprimente che ci forza alla battaglia costruttiva! In essa si acquisiranno forse nuove idee, ma bisogna sapere in che direzione soffia il vento, e Noi lo mostriamo!
322 — La Gerarchia e la formazione di una migliore coscienza sono la pietra d’angolo dell’evoluzione. Ogni giorno si può notare l’evidente affermarsi di tale progresso. Ma raramente gli uomini sanno estrarre la sintesi di questi variopinti petali del Fiore di Fuoco. Manca loro il coraggio di riconoscere che vivono sulle rovine del vecchio mondo. Pure, anche un semplice taglialegna sa in quale direzione cadrà l’albero, poiché non vuole certo restare schiacciato. Non teme, dunque, e tranquillo già calcola quanto nuovo materiale e combustibile ne ricaverà. Rallegratevi, dunque, alle battaglie del Cosmo!
323 — Se l’umanità capisse quali sono le basi della priorità terrena, in verità, si potrebbe trasmetterle i massimi principi. Ma chi pensa agli impulsi creativi? Quando ci si isola, e si infrange così facendo la legge affermata per diritto del grande Essere, in verità, la fondazione principale va distrutta. Persino gli insetti conoscono la grandezza della Gerarchia. Sapere quali sono i suoi fondamenti trasforma la vita, quindi solo la grandiosa legge gerarchica imprimerà all’uomo l’anelito fervente per le massime vette evolutive.
324 — La conoscenza dello spirito è una guida possente perché conduce sempre alle basi dell’Esistenza. Adottate dunque il concetto di Gerarchia come supremo Servizio. La conoscenza dello spirito dirige il discepolo sulla via della Gerarchia. Sventolate dunque la Bandiera della Pace con tutta la forza del vostro spirito, poiché essa contiene tutti i grandi sostegni della cultura.
325 — Le menti mediocri inciampano sempre in quest’apparente contraddizione: come conciliare la Gerarchia con l’azione indipendente e versatile? Senza capacità di sintesi anche i concetti più omogenei vanno in frantumi, come murature a secco. La sintesi, una volta acquisita, sarà un passo avanti verso la trasformazione della razza umana. È appropriata l’obiezione a proposito dell’immortalità degli organismi unicellulari. Ma cosa potrà ridare unità agli elementi eterogenei? È possibile fare a meno di una moltitudine di mezzi artificiali se si ridestano dal letargo i cristalli dell’energia psichica, che può essere intesa come la nostra origine comune. Il potere trasformante si genera solo quando si comprende in modo unitario l’impegno cosciente di elevazione. Non pensate che ciò sia solo un’astrazione teorica; vi consiglio di accettarlo come indispensabile per il progresso del genere umano.
326 — La sintesi deve essere concepita come l’apparato che elabora la vita. Ricordate questa definizione. La mente che sia pervenuta alla sintesi diviene feconda, morale, unificante, capace di cooperare pazientemente con la Gerarchia. Ma se ne possono forse illustrare i vantaggi a chi non pondera sull’Eternità e stupidamente resta sordo a tutti i richiami? Costui non potrà mai capire che quanto si dice lo riguarda; pago di sé, si vestirà secondo il gusto del suo sarto e se ne starà contento di averne rispettata la gerarchia. Ma con ciò non si offendano i sarti, poiché gli uomini hanno inventato molte gerarchie disgustose.
327 — Gli oggetti possono vibrare per la pressione dell’energia psichica. Anche le vibrazioni luminose possono ripercuotersi nell’ambiente. Per tali vie si trasmette ciò che si chiama magnetismo. Le vibrazioni portano l’uomo ad analoga unitarietà di ricezione e di armonia.
328 — È difficile per l’uomo scoprire ciò che determina il suo benessere. Egli crede di creare, di lavorare, pensa che nulla possa accadere senza lui. Si considera il sostegno di ogni cosa. Ma guai a chi assume la paternità di ciò che non proviene da sé stesso, poiché è un servo delle tenebre che in verità distrugge le germinazioni luminose. Ma questi oscuri tentativi finiscono solo per provocare la sua stessa distruzione, poiché la Luce è invincibile. Questa autodemolizione colpisce la disobbedienza alla Gerarchia della Luce. L’attribuirsi capacità creative, da parte degli oscuri, ha una ragione, poiché essi in verità non fanno che coadiuvare la Luce. Ogni intenzione malvagia è la premessa di una sua vittoria.
329 — Possibile che gli oscuri siano tanto ciechi da non volersi adattare alla Gerarchia? Possibile che la Legge superiore non venga riconosciuta come l’unica salvezza? Com’è importante, in un’epoca così cruciale, accettare la legge della Gerarchia! Che i traditori ci pensino. Che i servi delle tenebre, che si oppongono alla Gerarchia, ci pensino. Chiunque la diffama compie il peggiore dei tradimenti.
330 — Se si assommano assieme le responsabilità di un medico, di un giudice, di un sacerdote, di un insegnante, di un architetto, di un legislatore, si ottiene una parte della responsabilità di un Gerarca. Ma solo una parte. Egli infatti, oltre i doveri terreni, ha compiti nel mondo sottile e nel mentale. Noi non invitiamo nessuno ad indossare l’armatura del Gerarca, perché solo lo spirito può accettare liberamente una responsabilità sì grande. Il seme del Gerarca nasce secondo un certo raggio. In verità, la sua ascesa è così potente che non teme le responsabilità nei tre mondi. Il suo coraggio connette quei mondi, è come il pilastro dell’Alleanza, è come la Luce, che tutto pervade! Al cospetto del trono della responsabilità splendono le ali del conseguimento.
331 — Senza cultura non è possibile l’accordo internazionale né la reciproca comprensione. Senza cultura gli uomini non possono comprendere le esigenze reali dell’evoluzione. Perciò la Bandiera della Pace simboleggia quei concetti sottili che consentono ai popoli di intendere la cultura. L’umanità non sa rispettare ciò che comporta l’immortalità spirituale: quella Bandiera ne farà capire l’alto valore. L’umanità non può fiorire se non conosce la grande cultura: quella Bandiera le aprirà i cancelli di un futuro migliore. Quando le nazioni stanno per essere distrutte, anche chi è spiritualmente mediocre deve capire in che consiste l’elevazione. In verità, la salvezza sta nella cultura, e la Bandiera della Pace è foriera di un avvenire migliore.
332 — Abituatevi ad eliminare dalla vita le molte piccole menzogne, e siate veritieri. Nulla è tanto distruttivo quanto l’ingiuriosa distorsione cosciente della realtà: disturba il ritmo del Cosmo. Il fuoco sotterraneo impone il proprio controllo con il suo ritmo controcorrente.
333 — La struttura designata verrà eretta con la cooperazione di tutte le energie. Lo stesso vale per le attività costruttive umane. Si ricordi che le forze positive agiscono per via della pressione esercitata dalle negative, e che queste pressioni saturano l’azione creativa della Luce. Creare nel Nome dei Grandi Esseri suscita certo tensione. Quindi è proprio il Servizio della Luce che assicura la grande tensione delle potenze cosmiche. Quando è in corso una costruzione così possente, come potrebbero le forze rinnovatrici non incontrare opposizione?
334 — In verità la Bandiera della Pace unirà i vari aspetti della cultura e darà al mondo ciò di cui tanto abbisogna. Quindi coloro che cercano con impegno assiduo risponderanno a tutte le affermazioni. I popoli si uniranno sotto quella Bandiera.
335 — L’umanità ha molti esperimenti urgenti da compiere. Deve riconoscere l’imperil non solo come flagello della razza ora decadente, ma anche come elemento contagioso. Si vedrà che esso agisce anche a grande distanza e aggredisce il corpo sottile. L’imperil stride come una dissonanza con il Fuoco dello Spazio. Chi lascia la Terra con una dose di imperil si prepara una esistenza di torture; il Fuoco dello Spazio si riversa su lui, perché armonia significa aderire ai principi fondamentali, e qualunque opposizione ad essi evoca la reazione del Fuoco spaziale. Bisogna dunque ammettere che l’irritazione personale è un’escrescenza per chi se ne muore. Ma occorre osservare che gli uomini sovente non si danno pensiero della loro irritazione, anche se quel terribile veleno non allenta certo la sua azione per questo.
336 — È necessario dunque indagare con tutti i mezzi certi elementi che incombono. Bisogna capire in che consista l’armonia con i principi basilari dell’Esistenza. Qual è il progresso di uno spirito che gradualmente si abitua a esistere distaccato dal mondo e a lavorare senza fine? Inoltre, bisogna intendere i dolori sacri come sintomi dei voli dello spirito in quelle regioni che connettono i mondi. È facile rendersi conto che un’involuzione ha privato il genere umano di certe qualità già acquisite, e occorrerà spendere molta dell’energia primaria per rammendare il velo squarciato di Assurgina. Ma gloria ai coraggiosi, agli audaci, a coloro che lottano con tutte le forze!
337 — Quando appare e sboccia il Fiore del Fuoco sono sempre tempi difficili. La Bandiera della Pace non sventola sui mercati. Unitevi dunque in una sola lotta ad oltranza.
338 — Come può pensare l’umanità di accostarsi all’Altissimo senza prima riconoscere i rappresentanti terreni fiduciari della Gerarchia? Come stabilire quel collegamento senza ammettere la grandiosa Catena gerarchica? Il suo pensiero è a tal punto infetto di orgoglio che l’intero equilibrio cosmico ne resta turbato. Pertanto sulla via che sale a Noi bisogna adottare tutto ciò che riguarda la Gerarchia come un’ancora di salvezza. In verità, essa è una Luce portentosa per il genere umano! La Gerarchia veglia, è come un grande Scudo! È ciò che lega i mondi fra loro!
339 — Gli atti più odiosi sono l’abiura e lo svilimento del Maestro. Dal momento che Noi introduciamo una nuova dispensazione nella vita bisogna impegnarsi con tutte le forze dello spirito per eseguire la Volontà superiore. Quando affermiamo il grande valore della Bandiera della Pace bisogna acquisirla in spirito. Solo così, in verità, il mondo sarà salvo. Questi tempi sono grandiosi, sono cruciali!
340 — È giusto che chi sacrifica l’anima sua per il prossimo sia beatificato. Sacrificarsi viene per lo più inteso come un comandamento che riguarda la propria vita, eppure non riguarda il corpo o la vita, ma lo spirito. In tal modo si confida un compito difficilissimo e di lunga durata. Per offrire la propria anima bisogna prima coltivarla, espanderla e perfezionarla, solo allora sarà pronta per essere consacrata alla salvezza altrui. Così è da intendere, così è da applicare quel saggio Comandamento. E si dice, inoltre: “SeguiMi”. Così parla ogni Gerarca, a segno di moto e di progresso. Egli non può tornare indietro: sarebbe come se la stella guida si occultasse dietro una roccia.
Non è giusto pensare che il Gerarca sia umile con chi lo precede e imperioso con chi lo segue. Il concetto di Gerarchia è chiaramente espresso dall’Apostolo quando parla del Consolatore. È un consiglio da comprendere in modo simile, perché non prescrive l’inazione nel dolore, ma avverte che la consolazione viene preparata dal conseguimento. Persino i migliori Insegnamenti sono resi oscuri dal non voler ammettere tutto ciò che gli occhi non vedono.
341 — Com’è intesa per lo più la responsabilità? Ci si pensa così poco! Chi l’accetta con evidente leggerezza o per il proprio tornaconto si sottomette ad un karma terribile. Quando si rende il grande Servizio per il bene dell’umanità, bisogna accettarne le responsabilità in modo confacente. Quando il Portatore ha fra le mani il Nostro vaso deve esserne degno, in modo che quel calice portentoso non perda le ali. La responsabilità si addice ad uno spirito temprato e richiede tutta la sollecitudine del cuore.
342 — Individualità ed egoismo stanno fra loro come la vita e la morte. Le costruzioni di quella manifestano la concezione di un Mondo Nuovo, mentre il secondo può specchiarsi nei vulcani spenti della Luna. L’egoismo non solo soffoca sé stesso, ma isterilisce l’ambiente; l’individualità, al contrario, accende fuochi nei campi vicini. La cooperazione l’incorona, mentre il flagello dell’egoismo è come l’aculeo dello scorpione. Ci si può fidare dell’egoismo? Come di una vipera! La vera individualità ha in sé, invece, le basi della giustizia universale. Bisogna radunare le individualità; un diamante grezzo ha bisogno di essere tagliato, ma l’egoismo deve passare per molte incarnazioni. In effetti questa legge può anche essere modificata dal fuoco del cuore: perciò Noi consigliamo agli egoisti di riscaldarsi in prossimità di un cuore ardente.
343 — Non è senza scopo che Noi accendiamo i fari dei cuori ardenti come rifugio per i viandanti. Non è facile la vita per simili cuori, ma essi si sacrificano per il prossimo, il che dimostra la giustizia del Comando di Beatitudine. Ma la gioia è una saggezza speciale.
344 — In tempi di ricostruzione generale si resta saldi solo affermando il Mondo nuovo. Questa espressa decisione si manifesta solo dopo aver profondamente compreso il processo di rigenerazione del mondo mediante la grande legge gerarchica. Chi vuole il Mondo Nuovo deve dunque impegnarsi nel confermare quel Decreto, che governa mediante la Gerarchia designata. Solo così si darà equilibrio al mondo. Solo la guida di un Cuore fiammeggiante porterà alla salvezza. Il mondo ha bisogno che la legge della Gerarchia si affermi!
E la Gerarchia legittimamente si impone durante il rinnovo delle nazioni e quando il fuoco sostituisce tutto ciò che se ne va. Perciò è tanto urgente che quella legge venga riconosciuta, perché senza quella catena non si può costruire la grande scala dell’ascesa. Adottate con ardore la possente legge gerarchica.
345 — Non lasciatevi turbare dalla necessità delle apparenti ripetizioni. Nulla, in verità, si ripete: le medesime parole suonano completamente diverse in tempi diversi. Per di più è dovere quello di dire e ridire, giorno e notte, della Gerarchia. È vero che è finito il tempo della gerarchia del servaggio, ma l’emergere della vera Gerarchia è accompagnato da dolore per l’uomo. Troppa è ancora la schiavitù nel mondo: le fiamme della coscienza sono oppresse dovunque. Schiavitù e Gerarchia, realizzata di proposito, sono come la notte e il giorno. Non stancatevi dunque di ripetere: coscienza gerarchica, Gerarchia di libertà, Gerarchia di conoscenza, Gerarchia di Luce. Chi ignora l’avvento del Nuovo Mondo la derida pure, dal momento che quell’idea lo atterrisce: non teme forse l’Infinito? Non gli è forse intollerabile la Gerarchia? Poiché è un despota ignorante non può capirne l’opera costruttiva. Poiché è un codardo, resta sconvolto all’idea di una tale vittoria. Ponete dunque sulla bilancia i due concetti più urgenti della grande Epoca in arrivo: Infinito e Gerarchia.
346 — Quando si sta preparando una nuova fase evolutiva gli oscuri moltiplicano le loro astuzie, perché non possono sopportare la Luce, e, sapendosi condannati, ricorrono ai metodi più soffocanti. All’inizio di ogni grande Epoca si ripete la stessa pressione. Ma un periodo altrettanto fertile non si è mai dato nella storia, poiché l’Epoca del Fuoco comprende tutte le attività universali. Vegliate dunque a fuochi accesi.
347 — Numerosi sono i pilastri di sale disseminati sulla Terra. La moglie di Lot non fu la sola a rivolgersi verso il passato: innumerevoli altri si voltarono indietro. Cosa si aspettavano di vedere nella città in fiamme? Volevano forse salutare per l’ultima volta il vecchio tempio? O rivedere l’amato focolare? O speravano di vedere rovinare fra le fiamme la casa del vicino odiato? Il passato certo li tenne in catene per lungo tempo. Bisogna dunque gettarsi avanti con impeto, se si vuole luce, buona salute e la forza stessa del futuro. Così dovrebbe essere sempre; ma in certi nodi cosmici è imperativo un balzo precipitoso in avanti. Non lasciatevi sconcertare e non piangete sul passato. Se pure gli errori sono evidenti la carovana non aspetta, e gli eventi stessi spingono avanti. Fate presto, presto, come Noi. Il futuro è pregno di eventi, e non ci sono tenebre, là avanti!
348 — Lasciate il passato a Noi e pensate solo al futuro. Non portate cose inutili dal passato; non appesantite così la vostra coscienza. Io, Io stesso, serbo e ricordo tutto ciò che vale! Gli eventi premono verso il futuro. La Gerarchia deve perciò essere concepita come una cintura di salvataggio; e così del pari il segno della Madre del Mondo. Non agitatevi, ché Io volgerò al bene ogni cosa. Noi gridiamo nelle orecchie dei timidi: Gerarchia!!! L’Insegnamento viene dato nell’ora del bisogno e bisogna essere ben sordi per non sentire il tuono. È bene rallegrarsi prima ancora della vittoria. Rallegratevi dunque, e unitevi alla gioia del Signore.
349 — L’attività vitale è alimentata dalle energie sottili dell’organismo. È difficile per l’uomo realizzare queste energie e abituarsi all’attività delle forze impercettibili. Ne deriva una netta disunione dal Cosmo, e il corpo fisico resta limitato gravemente dalle proprietà fondamentali della materia anziché farsi sempre più sottilmente responsivo. L’uomo reagisce ben poco alle vibrazioni delle forze cosmiche, e non sa proprio in che consista la conoscenza sottile! Uno spirito impegnato nell’ascesa alle sfere supreme sa che fra le energie sottili esiste un nesso magnetico, e quindi si conforma alle pressioni spaziali. Bisogna dunque allevare la prossima generazione a capire quelle energie, poiché le vibrazioni dello spazio si avvicinano alla Terra e l’affermarsi dell’Era nuova comporterà il rinnovo di molte manifestazioni. Così i corpi sottili saranno capaci di assimilare tutte le energie in arrivo.
350 — Tutte le epoche del Fuoco furono sempre segnate da perturbazioni, perché la coscienza spirituale ne restò rigenerata, fra i mutamenti cosmici. Durante tali periodi la qualità più importante è la ricettività al sottile. Allora la Gerarchia è seguita dal torrente impetuoso della crescita spirituale dell’uomo, e poiché le nazioni non hanno riconosciuto la sua legge si producono tali ricambi nei popoli. L’Epoca del Fuoco è l’Epoca della Gerarchia!
351 — La Gerarchia è da assumersi come un sistema evolutivo. A chi non si è ancora del tutto affrancato dalla schiavitù giova ripetere che essa non ha nulla a che fare con il dispotismo. Anche lo spazzacamino deve salire sul tetto per il suo lavoro: non lo può fare dal basso. Non si può comporre una sinfonia se non si adotta una sola nota fondamentale per tutti gli strumenti. Molte analogie del genere si possono citare, partendo da quelle scherzose per finire con gli esempi commoventi delle api, delle formiche, dei cigni. Ma l’esempio più utile per l’uomo moderno è offerto dal paragone impersonale della chimica. È infatti facile da capire che una reazione chimica può avvenire solo in condizioni ben determinate. La Gerarchia corrisponde del tutto ai principi dell’astrochimica, che sono inconfutabili anche per un neofita della scienza. Già abbiamo riconosciuto l’importanza della scoperta dell’energia psichica; per coordinare l’applicazione pratica, la Gerarchia è indispensabile e utile come un processo chimico.
352 — Quale sentiero è il più positivo fra quelli che portano a Noi? Infallibile fra tutti è quello dell’autosacrificio. Il fuoco più prodigioso è quello del cuore saturo di amore per la Gerarchia: quel cuore sottile giunge al successo servendo la Gerarchia suprema. Tanto è dunque mirabile l’autosacrificio del cuore sottile. Il servitore sensibile pervade di fuoco lo spazio con la sua attività creativa spirituale e indipendente. Così il cuore sottile reagisce a tutti gli eventi universali. Allora, in verità, il visibile risuona con l’invisibile, il presente con il futuro, e il predestinato si compie. In tal modo l’autosacrificio del cuore sottile pervade il mondo con la sua fiamma.
353 — In verità, il sacro concetto di Arhat è stato deformato: è stato violato e privato di bellezza. Come arde fioca l’idea del Maestro del Bene comune nella coscienza del mondo! Ma la Verità vive, e Noi creiamo nel suo Nome. Per trasformare la vita si deve pertanto accettare la Gerarchia come bellezza del Vero. Così il cuore sottile promuove l’evoluzione cosmica. Bisogna realizzare il valore del punto focale nel cuore; il grande processo del cuore sottile deve essere compreso mediante il cuore.
354 — Alcuni non sopportano i Nostri frequenti accenni alla battaglia. Non si parli di guerra con loro, dunque, ma dell’aprirsi dei Cancelli: anche questo è un processo che richiede energia. Ma a voi, senza ricorrere a palliativi ipocriti, si può dire che la battaglia fra Luce e tenebre è incessante. Molti sono i guerrieri luminosi, ché altrimenti si sarebbe sprofondati di nuovo nel Caos. Sovente i combattenti si domandano perché non ricordano, nei loro corpi fisici, le imprese e i successi dei loro corpi sottili. Sarebbe criminoso da parte Nostra se permettessimo loro di averne coscienza: il cuore non potrebbe sopportare la comprensione di una guerra di portata così gigantesca. Il cuore deve essere estremamente infuocato per tenere in sé i proiettili degli oscuri. Il cuore si arresta o per sclerosi o per presa di coscienza. Ma la guerra cosmica può colpire anche il più forte di essi.
Pensate dunque alla battaglia, quando la mischia assume proporzioni così colossali. È difficile equilibrare il fuoco sotterraneo, e gli strati delle correnti magnetiche sono sconvolti. Ma non si dimentichi che tutto questo turbine offre possibilità speciali.
355 — L’attività vitale viene intensificata da varie vibrazioni delle energie sottili. La sua essenza e i fondamenti della vita dello spirito sono quasi del tutto sconosciuti. Si pensa che il processo vitale sia proprio solo dei tessuti, dimenticando che l’opera creativa del Cosmo è intensificata dalle energie sottili e da quel processo invisibile che assicura contatto e scambi incessanti con il Fuoco dello Spazio. La conservazione dell’energia psichica dipende da un processo spirituale. L’umanità deve insomma capire quale sia la fonte dell’attività vitale e in che consista lo scambio reciproco che consente la crescita delle forze. Nell’istante in cui essa si separò dalla Fonte del Potere principiò il ricambio delle forze; lo stesso vale per tutta l’azione costruttiva dell’Universo.
In tutta la struttura la forza deve dunque essere alimentata dalla Fonte. Per questo tanto insistiamo sulla Gerarchia, che è la Sorgente della Beatitudine, e perché quando il mondo è in fase di trasformarsi, una sola, in verità, è l’ancora di salvezza. La coscienza quindi deve star salda al centro di tutto ciò che è dato.
356 — Come implicito nei termini, la spirale evolutiva si espande e l’involutiva si contrae. Lo stesso può vedersi non solo nelle vicende personali ma anche nelle idee. È molto istruttivo osservare come queste nascono e come completano la loro voluta. A volte sembrano sparire del tutto, ma se hanno natura evolutiva ricompaiono in forma più ampia. Per pensare in maniera evolutiva è bene studiare la spirale della radice di un’idea. Lo sforzo di contenere gradualmente un’idea simile fa progredire verso una comprensione superiore. Ad esempio, si possono esaminare le ideologie religiose e studiarne la spirale; proprio così: non comparandole, ma in senso evolutivo, a spirale. In tal modo se ne scopre la radice unica. Del pari si può studiare come esse si siano dilatate evolvendo. Così la prognosi del futuro non ne soffre. E bisogna raccogliere i segni positivi.
357 — Molti sono stati i cedimenti dell’umanità per sopprimere quella base essenziale che sono gli Insegnamenti di Vita. Per fare un paragone, è come togliere il lucignolo dalla lampada e poi stupirsi allo scoppio dell’olio versato.
La lampada del mondo è rovesciata, ma il sacro miracolo della vita può essere custodito sulle montagne. L’esplosione può essere impedita da due sorgenti principali: la Gerarchia e l’energia psichica.
358 — L’umanità deve costruire le sue roccaforti lungo un mirabile cerchio indivisibile. Qualunque esordio creativo deve fondarsi sull’integrità, essere indivisibile, e affermarsi in un’orbita attorno al centro. In tal modo, lungo un raggio, tutti i punti sono accessibili e hanno il loro debito campo d’azione. Si deve riconoscere che tutti i capisaldi devono essere alimentati dal centro. Quanto più è superficiale la ricettività, tanto più è pericolosa in tutte le direzioni. Perciò bisogna stare bene attenti alle manifestazioni interiori del centro. La forza della roccaforte sta nell’essere indivisibile; ed è bella per questa integrità. Il centro è la Gerarchia di Beatitudine. Così si costruisce il grado più elevato. Tutti devono riconoscere che ogni cosa trae vita dalla luce dell’integrità. Ogni Ashram ne viene alimentato e vive della Luce gerarchica. Ogni atomo vive perché è integro. Questa è la bellezza, e così è fatto il mondo.
359 — La Nostra abilità di costruttori sta nella vitalità. Ciò che garantisce all’uomo la felicità è la bellezza. Perciò Noi affermiamo che l’arte è lo stimolo migliore per rigenerare lo spirito. Per Noi essa è immortale e senza limiti. Noi distinguiamo fra scienza e conoscenza proprio perché questa è arte, mentre quella è metodo. Perciò il Fuoco è l’elemento che intensifica l’arte e l’azione creativa dello spirito. Le prodigiose perle dell’arte possono veramente elevare e trasmutare lo spirito all’istante. Lo spirito in crescita può raggiungere qualunque cosa, perché solo i fuochi interiori fanno acuta quanto basta la ricettività. Così l’Agni Yogi percepisce la grande bellezza del Cosmo senza bisogno di metodi strettamente scientifici. In verità, le perle dell’arte esaltano l’umanità e i fuochi creativi dello spirito le rivelano una migliore comprensione della bellezza. Noi dunque apprezziamo ciò che è integro attorno a un centro e il Servizio reso alla Gerarchia con il cuore.
360 — Come è pervertita l’interpretazione umana dei fondamenti del mondo! Che formule non si inventano a proposito dei principi vitali! Poiché non capiscono le grandi basi dell’unità di tutti i principi universali gli uomini riempiono lo spazio di ogni sorta di elementi distruttivi. Ne derivano lo squilibrio delle origini, la disunione dei massimi principi e l’adesione a molte autorità diverse. Dividere in tal modo, per l’umana debolezza, la grande Origine della Gerarchia non resta senza conseguenze, e l’uomo si impegna di proposito a disprezzare il grande Principio. Così accade che il piccolo prende il posto del Grande.
361 — In verità, le Origini cosmiche hanno potere portentoso e la legge creativa della Gerarchia pervade ogni cosa di fuoco. Alla base del Cosmo intero sta la legge della grande fusione dei massimi fuochi. Le grandi mete non devono dunque essere dissociate. E la radiante Gerarchia di Beatitudine, fondamento del futuro, è infatti resa evidente dall’asserzione di grandi leggi. In verità, ricordate che si può costruire solo per Suo tramite. Si è nella Sua orbita solo quando la coscienza riconosce che un colpo inferto sullo Scudo del Nome di un Gerarca è inferto a Noi, e chiunque lo permette ne paga il fio. Il successo di qualsiasi opera dipende dall’unità. Consentire il disprezzo è prova di codardia e di defezione. L’unità è un fuoco miracoloso!
362 — Gli uomini spesso temono più il tuono che il fulmine. Lo stesso fanno con gli avvenimenti: li turbano più le loro ripercussioni che l’essenza. Eppure, non ha senso temere il tuono, se la folgore non ha colpito! Solo chi è novizio s’impaurisce al rombo dei cannoni e non sente fischiare i proiettili. L’energia psichica reagisce ai lampi. Si può dimostrare che l’organismo ha capacità naturali che lo proteggono da esplosioni pericolose. L’energia psichica a volte provoca gonfiori, allo scopo di stornare una conflagrazione pericolosa dalle vicinanze di un centro. È rarissimo, ma può accadere, che a vista d’occhio le estremità di uno Yogi si gonfino per riprendere con altrettanta rapidità le dimensioni normali. Avete osservato un caso del genere quando il centro della laringe fu minacciato da una conflagrazione: nonostante il pericolo, l’energia psichica seppe domare rapidamente il fuoco.
Anche certe eiezioni parano il rischio dell’infiammazione; proprio come i vulcani. Chi sa vedere scopre una moltitudine di analogie; ma non bisogna ricorrere all’artificio di un rituale, né alla violenza. L’unione naturale con l’Altissimo si ottiene solo con la spontanea accensione del cuore. Certo è inevitabile il ribollire del Calice quando è pieno fino all’orlo, ma questo è il fardello della Madre del Mondo. Ricordate l’antica immagine di un fanciullo che giace sul fondo di un calice. Molti segni scientifici hanno i loro corrispondenti in simboli vaghi, ed è tempo di studiarli.
363 — Durante le perturbazioni cosmiche si accendono grandi fuochi purificanti, che rigenerano l’atmosfera e avviano la costruzione del Nuovo Mondo. Sulle rovine del vecchio ordine sorge così una nuova evoluzione e principia l’Epoca del Fuoco, che pone termine al Kali Yuga saturando il Nuovo Ordinamento. La Bandiera del Signore, che tutto avvolge, invita alla pura attività creativa, e la Gerarchia è ammessa nella vita. Noi benediciamo tutto ciò che tende al Bene, tutto ciò che dimostra impegno fervente di marciare sulla via superiore.
364 — È risaputo che prima dell’inizio del Satya Yuga il karma si srotola con rapidità accresciuta. Perché mai, allora, tanti delitti e bestemmie sembrano restare impuniti? Le ragioni sono molte. Per prima cosa, gli uomini preferiscono giudicare in base al tuono anziché ai lampi. Per seconda, non sempre ci si avvede del graduale ruotare degli eventi. La terza ragione sta nel movente e in vecchi rapporti karmici. Ma ci vuole una coscienza sottile per avvertire, in un’azione biasimevole, un movente non malvagio. Accade del resto anche il contrario, quando un’azione che non sembra cattiva è l’effetto di un pensiero inammissibile. Quando parlo di giustizia spaziale intendo la legge dell’equilibrio. Il Calice riflette tutte le oscillazioni dello spirito.
365 — Notate come un atto qualsiasi si ripercuote sulla fluttuazione del karma. Si può vedere che il tradimento, in tutte le sue forme, evoca una rapida formulazione di karma. Molto si impara da queste osservazioni. Com’è penoso vedere chi danneggia sé stesso! Il pensiero, come una vipera, colpisce l’essere interiore in occasione di queste autosconfitte. Nulla può evitarne le conseguenze, perché causa ed effetto sono troppo immediati. Solo il fuoco del cuore ci difende, purificando il veicolo dell’infezione.
366 — Gli uomini deformano gravemente il concetto dei poteri psichici, dimenticando che se un fenomeno fisico può sempre essere causato da fattori psichici, non è vero il contrario. Quando la scienza ripudiò qualsiasi elemento psichico si determinò inevitabilmente la netta distinzione fra organico e inorganico. È bene dunque far notare agli studiosi che i testi che escludono lo spirito, l’energia psichica e il Fuoco cosmico, non possono certo trasmettere la scienza di cui l’uomo necessita. L’aver separato ciò che esisteva da millenni da ciò che risale solo a qualche secolo ha introdotto quegli errori che hanno aggravato pesantemente il karma del pianeta.
L’uomo deve quindi pensare seriamente a rendere più accessibili nel mondo fisico i fenomeni psichici; in caso contrario la scienza ufficiale e la pedanteria si troveranno in un’aula deserta. La vitalità dell’arte, custode del fuoco divino, satura l’umanità di quel fuoco che accende lo spirito e pervade i mondi. Pertanto le splendide torce della bellezza creativa sono massimamente preziose. Le creazioni artistiche, lo si è visto, hanno trasformato gli uomini, cosa che tutti i libri del mondo non riescono a fare. Così la Bandiera della Bellezza e della Pace unifica il mondo, e l’azione creante dello spirito satura lo spazio.
367 — Chi dà? Chi possiede. Ma per non restare a mani vuote bisogna ricevere da una Sorgente inesauribile. Volgetevi alla Gerarchia.
368 — Si dice che dai santi emana fragranza. Vi facciamo notare che la loro aura, riportandoli a quel regno che non ha sangue, dà loro l’aroma dei fiori per cui passarono al tempo delle loro prime incarnazioni. È persino possibile guarire con applicazioni di fiori opportuni.
369 — Se le ricerche spirituali richiedono millenni, come se ne può negare il successo? Quali errori si commettono per il diniego delle conquiste del fuoco! Si può affermare che processi invisibili rivelano all’uomo il potere dell’azione. Bisogna quindi comprendere che l’energia spirituale è l’elemento del Fuoco cosmico, che infonde vita e ne impregna tutti i fenomeni. La conoscenza delle energie supreme è quel potere che conduce all’Essere. In tutto l’Universo sono spazialmente diffusi i segni dell’energia psichica; ascoltate dunque con attenzione il Fuoco dello Spazio.
370 — Una delle azioni più perniciose è biasimare la Gerarchia per le conseguenze dei propri errori. A parte il tradimento, nient’altro recide severamente il legame con Essa come quest’atto di condanna ignorante. Il velo protettivo della Gerarchia minimizza sempre le conseguenze nocive degli errori, ma ripudiarLa significa versarsi addosso l’intero torrente di quegli effetti. Un provetto navigante diceva: “Mai cambiare nave durante la bufera”. C’è poi da ricordare che alcuni, commesso un errore, cercano sovente di presentarne le conseguenze come sacrifici offerti alla Gerarchia, senza rendersi conto che proprio con questo La disapprovano.
371 — L’adesione al Fuoco satura i centri di ritmo cosmico. Tale risonanza si ottiene dunque mediante il persistente contatto con la corrente spaziale. La sensibilità dei centri deve essere protetta e affermata come legame fra il mondo visibile e l’invisibile. Quando i centri sono in risonanza è propizia la quiete.
372 — Il Maestro deve essere riaffermato ogni ora, poiché la struttura umana ha bisogno di adottare coscientemente la Gerarchia. Vari eventi possono accadere, ma vi si potrà partecipare solo tramite la Gerarchia proclamata da Noi. Perciò dico: non solo il Nostro decreto, ma un karma millenario rendono immutabile la struttura dell’avvenire. I particolari potranno variare, ma non si dovranno violare i fondamenti. Non dimenticate quindi la Nostra Volontà, anche nelle minuzie della vita. Avete inteso bene la parola creativa, ma solo sulla scala della Gerarchia si trasformerà nella salvazione del mondo. Così affermo.
373 — “Lavorate, create il bene, venerate la Gerarchia di Luce”, questo Nostro Precetto è da iscriversi persino sulle palme dei neonati. Com’è semplice questo Comandamento che guida alla Luce. Ma per adottarlo bisogna avere il cuore puro.
374 — Quando il pianeta perde il proprio equilibrio per aver smarrito la comprensione spirituale, le conseguenze sono inevitabili: non esiste infatti effetto karmico senza causa né causa senza effetto. Le manifestazioni indotte da quella perdita spirituale sicuramente promuoveranno quegli impulsi che finiranno per rigenerarlo. I mutamenti fisici daranno al mondo la comprensione dell’Agni Yoga; il tracollo economico avrà per effetto un riordino dei valori; le distorsioni delle religioni provocheranno la ricerca di nuove conquiste spirituali.
In verità, quindi, la rovina del vecchio ordine è l’affermarsi del nuovo, poiché con la comparsa dei nuovi valori Noi diamo al mondo la salvezza dello spirito.
375 — Il principio del Fuoco rigenera il mondo. Il fuoco dei centri, il fuoco dello spirito, il fuoco del cuore, il fuoco della vittoria, il fuoco del conseguimento, il fuoco della Gerarchia, il fuoco del Servizio: ecco i principi del Nuovo Mondo. Così gli archi di coscienza, saldati assieme, creano la Volontà suprema. In verità la grande Bandiera della Pace sventolerà su tutto il globo. In verità, questi sono tempi grandi, di grandi conquiste. Si approssima l’ora della grande azione.
376 — A proposito del tradimento dico ai fanatici e ai bigotti che quel gesto non è solo questione di trenta denari: si dimentica che lo si compie con ogni bestemmia e calunnia. Si sappia che qualsiasi parola maligna è già un tradimento. La malignità sovente si accompagna alla slealtà e alla calunnia: sono rami odiosi di uno stesso albero nero, e i loro frutti sono orridi come le radici della vergogna. Liberatevi al più presto dall’abominio delle parole maliziose.
377 — La trasformazione del mondo si produce invero alla massima tensione, e l’accompagnano ogni genere di turbamenti, malanni e cambiamenti. Le energie proiettate con grande potenza muovono i fuochi. Nell’Epoca del Fuoco, pertanto, le tenebre s’infittiscono e tutti i principi si tendono in un impegno fervente. Le tenebre, addensate, creano il male. La Luce trasforma il mondo. In quel grande periodo lo spazio è saturo di un processo di trasformazione generale.
Nell’Epoca del Fuoco, allorché Luce e tenebre si danno battaglia, la Bandiera della Pace diviene il simbolo fondamentale del nuovo ordinamento umano. Sotto quell’insegna si uniranno Bellezza, Sapienza, Arte e tutti i popoli. A quella Bandiera dunque si addicono solo le massime misure. In verità!
378 — Una delle qualità principali di chi segue la Gerarchia è la resistenza al male. Le doti fisiche non bastano da sole, ma lo spirito e il fuoco del cuore formano come una corazza contro le astuzie del male. Ma cos’è veramente il male? Senza dubbio, e per primo, è distruzione. Ma, beninteso, sostituire una casa vecchia con una nuova e migliore non è distruggere. Per distruzione è da intendere quel dissolvimento che termina nell’amorfo. Bisogna sapersi difendere da un simile processo. Bisogna trovare la forza spirituale di vincere quella specie di codardia che è la non resistenza. Siate dunque pronti ad opporvi al male.
379 — La coscienza deve essere molto espansa per poter contenere le grandi affermazioni e capire tutto il dovere. Occorre aver realizzato corrispondenza, commensura e tensione, poiché senza quest’intendimento si potrebbe sminuire un compito mondiale applicandovi piccole misure. Quando si appresta un nuovo ordine, generale e urgente, bisogna per prima cosa saperlo misurare in scala mondiale. Quando si alza la grande Bandiera, segno dell’Epoca nuova, bisogna ricorrere a criteri coscienti. Il grande proclama è dunque un passo avanti nella rigenerazione del mondo.
380 — Non sono abbastanza numerosi i terremoti? Non ci sono abbastanza disastri, uragani, eccessi di caldo e di freddo? Non è sorta la croce di fuoco? Non si è vista una stella di giorno? Non è apparso un arcobaleno ardente? Non sono abbastanza numerosi questi segni? Ma l’umanità, nel caos, non vuole saperne dei segni! Quindi Noi non insisteremo sui segni visibili, dal momento che il dubbio l’ha resa cieca. Ma fra i ciechi e i sordi stanno i figli del fuoco. Per loro Noi mandiamo questi segnali, che sappiano del ritorno della Luce.
381 — Se la coscienza si occupa solo del presente, senza un pensiero per l’avvenire, non evolve, poiché non avverte il concatenarsi dei secoli. Quando invece si dilata percepisce la grande catena traente delle cause e degli effetti. Ecco perché la scoperta delle cause è così importante quando l’evoluzione si impone. Ora che il pianeta sta completando il proprio karma, premi e castighi si ripercuotono con forza sull’umanità. Ma ciò che essa ha prodotto con impegno spirituale avvolge il mondo; quindi ogni singola tensione luminosa, ogni fervore concorrono ad affermare il Mondo Nuovo. Dalla grande Bandiera della Pace partono emissioni di Luce che avvolgono ardenti la Terra proteggendola dal male. Le coscienze unificate da millenni creano, e la Luce vince le tenebre. Così si realizza un grande progresso e il predestinato si avvera.
382 — La giustizia cosmica risolve tutti i legami karmici. E come poco riflette, l’uomo, alle potestà che pure lo trasportano nello spazio! Se solo pensasse a ciò che lo eleva nelle sfere superiori non mancherebbe di riconoscere la Gerarchia. La comprensione della Verità lo adornerebbe. Noi creiamo il futuro saldando assieme gli archi di coscienza.
383 — Se persino le onde radio reagiscono fortemente sull’uomo, quanto sono potenti gli oggetti saturi di energia psichica! Un magnete consapevolmente caricato trasmette le sue correnti; così le Nostre emanazioni irradiano da ciò che offriamo in dono. Perciò l’azione esplicita di ciò che inviamo può sempre accrescere la forza di colui cui è destinato. Lo Spazio è in tempesta. Grandi perturbazioni si ammassano, ma sopra tutti gli eventi fluisce una corrente nuova rigenerante.
384 — C’è qualcuno in grado di affermare che la Nostra azione di guida lo abbia sminuito? O che gli abbiamo calpestato i progetti migliori? C’è qualcuno che sotto questa Guida abbia incontrato distruzione o dispregio? Nessuno! Il cuore dice a ciascuno che, al contrario, persino certi errori furono annullati, se l’abiura non lo impedì. Voi potete attestare che gli apostati rovinarono sé stessi, e che furono gli autori di tali conseguenze. È glorioso condurre l’anima, pura, monda di infedeltà, sulle vette dell’Essere. L’affinità è la conseguenza evidente della cooperazione. Vi esortiamo a quest’ultima, che unisce per sempre.
385 — Il magnetismo universale è presente in qualsiasi processo vitale. Noi ci proponiamo di stabilire la correlazione fisica delle vibrazioni, poiché così sarà possibile accertare le corrispondenze fra tutti i processi, ciascuno dei quali è connesso ai centri delle energie sottili. Ogni lampo, qualunque vibrazione sono correlati a manifestazioni del Cosmo. Studiando queste onde si perviene a concludere che tutti i fenomeni interagiscono in modo così potente da poter stabilire quale ne sia il legame magnetico; così pensieri, livelli, aspirazioni differenti sono ostacolati dalle diverse tensioni magnetiche.
386 — È solo l’inatteso che spaventa e atterrisce: ciò che si presagisce entra già nella vita. Ne discende che bisogna fare dell’inatteso il previsto. In altri termini, si tratta di impegnarsi per conoscerlo, e, inoltre, di comprenderlo non solo in senso formale, ma in tutti i suoi molteplici aspetti. Quando il potere della vita stessa vi saturerà con le sue varietà innumerevoli, l’avanguardia delle tre sfere sarà invincibile. Ma dovrete aver conosciuto quelle tre sfere, per non scivolare solo sulla superficie. Abituatevi al più presto alla necessità di essere mobili, nell’apprendimento interiore. Se non viene praticato, l’Insegnamento non serve come guida.
387 — Mentre crescono le opere è inevitabile incontrare dell’ostilità, ma ricordate bene queste due condizioni: prima: evitate chi vi è ostile, perché non vi è predestinato; seconda: proprio queste avversioni vi serviranno, forse, come pista di lancio. Ma non sono i nemici che vi fanno ritardare: per questo, cercate più vicino!
388 — Allorché fu annunciata una vittoria all’imperatore che sapete, questi rimase impassibile. I cortigiani mormorarono: “Che sia indifferente?”. Ma quel sovrano così parlò: “Non sono indifferente, ma so. Per me questa vittoria è ormai acqua passata, e ora già prevedo una grave difficoltà”.
Se vi avvertiamo di badare alla salute, o di non lasciare i vostri scritti in mani estranee, o di non uscire di casa, abbiamo previsto circostanze già trapelate, che si sarebbero dovute evitare. Chi altri può accertare le conseguenze con più sollecitudine di Noi, quali Maestri? Se parliamo di gratitudine non è certo perché ne abbiamo bisogno, ma perché serve a rafforzare ancora meglio il legame. Qualsiasi disunione è insidiosa come l’amo adescato nelle mani del pescatore.
389 — Le forze oscure cercano di combattere la Luce. Vorrebbero compiere le loro azioni malvagie, e rinforzarsi con i tradimenti, ma le Forze della Luce ne restano molto intensificate ed emanano molti principi necessari alla creazione. Il ricambio delle forze è stimolato dalla reazione degli oscuri. La Gerarchia affronta tutte le tensioni nel nome della grande opera creativa, e redige il piano di rinnovamento. Così l’evoluzione procede con impeto.
390 — Com’è stolto chi rinnega la speranza! Com’è cieco chi parla di benefici delle guerre! Come sono rare le coscienze capaci di vedere che la cultura può rigenerare il pianeta! Chi non riesce ad intendere la creatività secondo misure superiori è destinato a perire negli stessi gorghi dei tempi andati. Per chi non capisce le nuove maniere è imperativo realizzare l’Epoca di Maitreya. La Bandiera della Pace e del Signore apre tutte le vie!
391 — Ecco altri dubbiosi sulla legge del karma: “Possibile che certi indegni vivano negli agi, mentre i giusti soffrono?”. Rispondete: “Grave è il karma di chi non riesce a rinunciare al benessere terreno, poiché si è detto: “l’agiatezza è il cimitero dello spirito”. Del resto, come avete notato, le comodità assordano l’udito spirituale. Molti però, sotto la maschera dell’agiatezza nascondono gravissime sciagure. Certo, chi sa non giudica dalle apparenti ricchezze mondane, ma valuta le sommità, senza tener conto delle correnti sotterranee.
392 — Il Maestro è lieto di riconoscere che sapete ormai capire le possibilità offerte dagli ostacoli. Bisogna far propria questa comprensione benedetta: è una delle prime condizioni per aderire alla Gerarchia.
Vi consiglio di restare talvolta in silenzio; dovete inoltre percepire il valore della tensione spaziale causata dal silenzio consapevole. E ricordate il ritmo delle ripetizioni. Sarebbe stolto non avvalersi dell’ausilio della tecnica e di varie condizioni. Ad esempio, che c’è di meglio del silenzio per un mal di capo? O del ritmo cosmico, che cambia il battere del polso, durante certe palpitazioni del cuore?
393 — Sovente si intende il Servizio come del tutto opposto al Vero, come non confacente alla realtà. Lo si considera come un rito, un ritmo che entra nella vita in modo accidentale. Ma bisogna rendersi conto che esso invece incatena il Superiore all’inferiore, e che l’essenza stessa lo prescrive e lo afferma nella vita; in tal modo l’intera catena del Servizio si dirama nella Gerarchia di Beatitudine. Tutte le azioni compongono allora una catena unificante; perciò la legge gerarchica conduce alla Beatitudine suprema.
394 — L’intensificarsi degli scambi energetici fra allievo e Maestro è simile a una macchina a vapore: getto e ritorno continui. Ecco perché Noi molto insistiamo sulla necessità della concordia, della benevolenza, dell’impegno severo, della gratitudine. Sono i soli mezzi per cui sviluppare la dinamica della consonanza. Una macchina a vapore richiede un combustibile, e Noi disponiamo di riserve illimitate di energia psichica. Non si pensi che le qualità ora enumerate servano a Noi: al contrario, sono utili a voi. Che fare, altrimenti, per rafforzare il legame? Il ritmo possente della dinamo spirituale può affermarsi non certo con il dubbio, l’egoismo o la pietà di sé, ma con l’impegno monolitico e vigoroso di salire a Noi, e quel fervore deve essere praticato nella vita. Ricordate che qualunque legge fisica insegna la stabilità di quelle spirituali. Con tale consapevolezza veramente si coadiuva a trasformare la vita.
395 — L’umanità è sprofondata nella melma di residui scartati, di vecchi pensieri, e più non realizza l’Esistenza manifesta. Così lo spirito dei popoli in fase di rinnovo cova sotto le ceneri del bigottismo e della superstizione, già condannate. La causa di ciò — la chiesa che sparge terrore — è intollerabile. Un governo che si regga sul tradimento non deve sussistere. Il rinnovo spirituale deve eliminare questi orrori, che abbondano nel mondo. Ecco perché solo la Catena della Gerarchia saprà restaurare la figura dell’uomo. L’eterna Gerarchia costruisce una nuova affermazione.
396 — Quando il mondo è scosso e l’umanità in balia della bufera una sola è la via di salvezza. Come non vedere il sentiero più alto, creativo, che sale verso lo spirito! Proprio ora che il vecchio ordine è in rovina, che le vecchie energie sono logore, che lo stesso pianeta cambia la sua crosta, come non adottare con tutte le forze dello spirito le nuove affermazioni e le energie rigeneranti che fluiscono dalla possente Catena gerarchica! Solo così l’umanità sarà attratta alle energie superiori. Secondo i principi del Magnete cosmico la manifestazione suprema attira lo spirito all’Altissimo. Così la grande legge della Gerarchia crea beneficiando e prepara un nuovo avvenire.
397 — In stato di estasi anche l’uomo più comune diventa abile, audace, instancabile, impara cose che prima gli erano inaccessibili e gli appare evidente il mondo invisibile, e tutto ciò solo perché ha lasciato per breve tempo il mondo fisico. Ma quando vi ritorna dimentica la propria essenza superiore, come un sogno. Occorre un ponte per non smarrire quella coscienza e acquisire le ricchezze del Mondo superiore. L’Agni Yoga è dato appunto per guidare l’uomo colà.
Si domanderà: perché lo Yogi soffre? Certo questo è il fardello del mondo. Se il ritmo cosmico non è violato quei dolori non sono necessari. Perciò è salutare per lo Yogi circondarsi di persone congeniali, sì da imporre un certo ordine alle onde cosmiche in arrivo. Quando parlo di armonia non intendo dunque soltanto l’aspetto sensitivo, ma una struttura efficiente. La Gerarchia riposa su leggi esatte. Noi che le abbiamo realizzate assumiamo la responsabilità di proteggere questa scala di Luce. Sono cose da ripetere senza stancarsi, fino ad imprimere nel cervello, come un disegno, la struttura gerarchica.
398 — Gli accumuli di energie cosmiche corrispondono ai turbamenti spirituali dell’uomo. In tali circostanze queste agitazioni si possono placare solo ricorrendo alla leva potente della Gerarchia. Quando il succedersi degli eventi demolisce i vecchi fondamenti e satura lo spazio gettando energie, è certamente necessario reperire una forza capace di lanciare tutte le energie verso nuove direttrici costruttive. La Gerarchia è quel mezzo che trasforma le energie morenti in un futuro radiante. Per il mondo, essa afferma una dimensione cosmica. Nell’Universo tutto è tenuto assieme dalle proporzioni di una poderosa Gerarchia. Così tutte le energie sono mutuamente legate. Così il filo del cuore connette alla Gerarchia, e questo grande legame costituisce la Sostanza universale.
399 — Quando si appresta una nuova razza umana, presiede un Gerarca. Quando si edifica un nuovo progresso per l’uomo, il Costruttore è un Gerarca. Quando si inserisce nel ritmo vitale la mossa prevista dal Magnete cosmico, dirige un Gerarca. Non c’è aspetto della vita che non abbia nel proprio nucleo un Gerarca. E questi è tanto più potente quanto più arduo il passo da compiere.
400 — Il regno animale consente esperimenti più facili che non il vegetale. Chi ha compreso l’Agni Yoga si sarà reso conto che l’uomo esercita un grande influsso sugli animali: irritazione, paura o fiducia si trasmettono ad essi in larga misura. Certo la legge esercitata dallo Yoga va dallo “sguardo che uccide” alla risurrezione. Ma vari effetti si possono osservare nella grande gamma delle fasi intermedie. Chi si accosta all’Agni Yoga deve sapere che le azioni compiute alla leggera possono avere conseguenze gravi. Quante cose spiacevoli si possono evitare con quella semplice disciplina cui ciascuno dovrebbe sottomettersi. Quante conquiste accumulate da secoli vengono disperse da un solo grande ruggito. Pensate a farvi migliori. Fate insorgere in voi la superiorità dello spirito, che avrà per sempre il sostegno della Gerarchia.
401 — Ma la supremazia dello spirito non si afferma se non la si cerca con il massimo impegno. Bisogna assimilare l’idea che ciò che è terreno è transitorio, mentre l’Infinito permane immutabile. L’Agni Yoga è inseparabile dalla Gerarchia e dall’Infinito, così come ci si può immergere nel microcosmo del cuore, dove si riflettono tutti i mondi lontani. È mirabile percepire in sé stessi i ritmi che guidano il pianeta! È vero, quando i tempi sono turbolenti è arduo, ma, ciononostante, che portento è aderire al Magnete cosmico.
402 — Le turbolenze cosmiche si rispecchiano nei fenomeni della vita, e mutuamente si rafforzano. Ad ogni energia corrisponde una manifestazione vivente: pertanto, quando nel mondo si afferma lo squilibrio e le vecchie fondazioni cedono, il fuoco sotterraneo, gli uragani e la distruzione fisica della crosta terrestre si intensificano grandemente. Quando nel mondo si instaura il segno ardente della Gerarchia, le condizioni sono invece migliorate dal fuoco vivificante. La grande affermazione è indotta dal fuoco supremo della vita gerarchica.
403 — Sapreste indicare una sola parola di disprezzo nei Precetti del Maestro? No di certo, ché altrimenti il Maestro non sarebbe degno di quel titolo. Ma potreste dire altrettanto delle vostre azioni, dal momento che la Fratellanza non svilisce mai? Schernire è involutivo, nobilitare è evolutivo: e Noi serviamo l’evoluzione. Troverete Comandi, moniti e sdegno, anche, nelle Nostre opere, mai disprezzo: Noi non disprezziamo neppure i nemici. Due specie di uomini differiscono grandemente: quelli capaci di creare cose grandi anche da piccoli cenni, e quelli che riducono a immagini repulsive anche le visioni più belle. Ciascuno giudica secondo la propria coscienza. L’uno è grande nel cuore; l’altro ha un cuore simile ad un fungo essiccato, che bisogna prima immergere in acqua. Tutti gli errori devono essere redenti, in verità: tenete a mente questa legge.
404 — Si dice che la camicia del traditore brucia; e si può notare che dove l’energia psichica è corrotta, gli oggetti si guastano.
405 — Quando il fuoco dei centri s’intensifica significa che sono in corrispondenza accertabile con qualche perturbazione cosmica. I segni sono precisi e assicurati dagli stretti rapporti fra Cosmo e Agni Yogi. Queste connessioni rivelano la concordanza con tutte le correnti spaziali. L’Agni Yogi, con il suo fervore, entra in risonanza con qualsiasi manifestazione del fuoco. Perciò dovete aver cura della salute. I tempi sono decisivi; lo spazio freme e i turbini sono giganteschi.
406 — Chi viaggia ha bisogno di segnali indicatori. Il successo è un fiore molto delicato. I suoi semi si piantano solo al momento giusto, e bisogna uscire di casa per tempo. Ma se il Maestro ordina di seminare, non perdete un solo istante. Un bambino può pensare che, se oggi non lo si è fatto, domani sarà meglio; ma una mente coraggiosa capisce che il successo mancato non si ripresenta. Anche il sole non splende sempre nello stesso modo. Bisogna raffinare la comprensione. I tempi si faranno ancora più complessi. Chi ieri non seppe discriminare non avrà molte risorse domani. Il Maestro prevede che occorre seminare subito, senza indugio.
407 — Un uragano può gettare sulla spiaggia un tesoro; e così fanno anche i turbamenti umani. Non dimenticate che il tumulto moltiplica le energie. Il Maestro vigila, e osserva anche le più impercettibili funzioni: egli sa chi è in grado di discernere e chi è capace di accettare i doni.
408 — I re dello spirito: dove sono? Accade sovente che qualcuno si ponga da sé a quel livello senza ricordare che la qualità indispensabile di un autentico signore dello spirito è l’obbedienza a un Gerarca. Come assurgere colà, trascurandolo? Si può forse chiedere di essere rispettati pur disprezzando la Gerarchia? Chi vi si oppone porta un marchio indelebile. Che l’uomo dunque lo ricordi, e ponderi bene come si perviene davvero al grado di re dello spirito! Ditelo a chi vuole diventarlo. Quella regalità non si ottiene semplicemente glorificando sé stessi, non certo preparandosi a una inevitabile autocondanna.
Noi consigliamo perciò chiunque di seguire un Gerarca.
409 — Noi teniamo elenchi di quelli che seguono un Gerarca, di coloro che lo rinnegano, e di coloro che apertamente si oppongono all’Altissimo. Certo la vita di chi contrasta un Gerarca, anche se solo poche volte, diventa molto complessa, perché tale è la legge. Pertanto bisogna comprendere quanto importi seguire un Gerarca. Occorre attestare quest’epoca decisiva, e capire i tempi. Quindi Noi affermiamo il Nuovo Mondo. È vero, gli oscuri sono infuriati e atterriti, ma Noi siamo più potenti delle tenebre. Così tutti i dugpa si condannano all’annientamento.
410 — Chi rifiuta la Gerarchia tornerà all’attacco, sostenendo che è una guida coercitiva. Ma voi direte: “La Gerarchia non ha nulla in comune con la costrizione: è invece quella legge rivelatrice che dona la libertà”. Noi siamo contrari a Qualsiasi imposizione; non dirigiamo l’energia senza il consenso di chi coadiuva. Noi sappiamo che tutto ciò che è superficiale e tende all’esterno è privo di valore. Come costruttori, chiamiamo a lavorare con Noi. Ma se qualcuno non ha bisogno del Nostro battello lo lasciamo libero di passare l’oceano anche su un bastone di bambù. Ma gli uomini, molte volte, tanto avversano qualsiasi cooperazione che si getterebbero nel fango piuttosto che avere rapporto con il Supremo. Molto sovente vi accadrà di dovervi separare da qualcuno a motivo della Gerarchia. È più facile per certuni accettare l’Infinito, perché non si sentono responsabili nei suoi confronti. Inoltre la mente limitata ed egoista è disturbata dall’inevitabilità della legge della Gerarchia.
Imparate a non insistere dove vedete che la via viene infangata. Non si può andare contro le disposizioni del karma. Ma moltitudini intere di stolti hanno peccato contro la Gerarchia, e ciò spiega perché schiumano di rabbia e irritazione.
411 — Quando il mondo naufraga nelle tenebre del diniego, proprio allora c’è da attendersi la distruzione dei vecchi fondamenti ormai inadatti, poiché in quale altro modo lo si potrebbe rigenerare? Come potrebbe l’uomo tornare in senno se non abbattendo tutte le strutture superate? Solo quando egli avrà realizzato i principi nuovi e grandi della Gerarchia si potrà assicurargli la salvezza. Per questo Noi decisamente indirizziamo il pianeta verso le basi della Gerarchia di Bene. L’abbandono dei massimi concetti deve essere compensato, poiché la perdita di un principio comporta sempre disordini cosmici. Dunque l’umanità dovrà rigenerarsi sulla base della Gerarchia.
412 — L’umanità conseguirà la novella fase planetaria solo rinnovando il pensiero. Che tensione spaziale circonda il pianeta! Tali tremendi presagi si sono visti solo prima di un colossale conflitto cosmico. Solo dunque quando la Gerarchia si affermerà il genere umano potrà essere salvato.
413 — I dugpa contemporanei non hanno un lavoro troppo difficile. Basta che dicano: “Come sei bello”, per raccogliere i frutti. E se qualcuno rallenta, il dugpa lo consiglia teneramente: “Rimanda, rimanda”. Verrà certo il momento in cui quell’uomo avrà accantonato e forza e possibilità. Inoltre, resta pur sempre il terzo, prediletto espediente: il denaro, precisamente.
Noi proteggiamo solo chi marcia sulla retta via. Chi vaga nell’oscurità esce dal campo d’azione del Raggio.
414 — Come sono spinose le ghirlande di vita che gli uomini si intrecciano! Quanta forza sprecano per opporsi a quei principi su cui basa la vita stessa! Quanti aculei li circondano, che non sono necessari e trasformano le loro vite in un regresso! Gli uomini non capiranno mai la vera Saggezza senza prima riconoscere la legge della Gerarchia, fondamento di tutta la vita, ciò per cui il mondo progredisce, principio evolutivo, e che rese possibili le pagine e i periodi più belli della storia. L’umanità non può fare a meno di quella grande legge. Chi non la comprende corre diritto verso la propria distruzione; e le spine rivolte contro la Gerarchia rendono scura e tragica la via. La grande legge della Gerarchia è dunque da custodire come principio guida.
415 — Il principio pilota della Gerarchia deve essere presente ovunque, nel piccolo e nel grande. Solo così si potrà costruire il grande futuro. La vita si regge sull’unione degli archi di coscienza. Gerarchia e guida si fondano su leggi universali; perciò l’attività creativa spirituale è così intimamente pervasa dal Magnete cosmico. La guida è dunque in contatto con esso, e questo grande principio aumenta di continuo la saturazione del mondo. Noi quindi creiamo fondendo assieme coscienza e cuore.
416 — Gerarchia significa cooperazione coordinata al fine: così potrebbe intitolarsi questa parte dell’Insegnamento. Ma non importa se preferite la vecchia parola di origine greca, Gerarchia. Se qualcuno la interpreta in modo convenzionale, è solo perché il suo cervello non è ancora capace di cooperare.
417 — Ogni spirito crea il suo proprio karma, così come ogni popolo. Le nazioni hanno certo bisogno di una guida, perché neppure un prestigio ben fondato basta a sostenere un popolo che pensi erroneamente. Né ricchezze, né nomi popolari e prestigiosi, né cumuli di consigli inapplicabili sarebbero sufficienti a salvarlo. In verità, sono il pensiero e lo spirito ardente della guida che gli aprono vie nuove. Che dunque la stella della Guida spirituale splenda luminosa quando il Cosmo è in tumulto. Che il grande Regno della Luce trionfi sulle rovine del vecchio mondo.
L’attrazione è dunque un grande Potere manifesto, ed è giunta l’ora del nuovo Mondo, grande e predestinato. Guai a chi si oppone alla Gerarchia!
418 — Le malattie si suddividono in sacre, karmiche, e ammesse. Le prime due categorie sono facili da comprendere ma, specie in questo libro, Gerarchia, bisogna citare le ultime. Chi o cosa le permette? Cause certe sono l’ignoranza e l’orrore dell’incomprensione. Non basta non pensarci, per evitarle. Anche i fanciulli non ci pensano, eppure vi sono soggetti. Bisogna proteggersi in coscienza, creando una corazza invulnerabile di emanazioni nervose. Neppure le più gravi epidemie possono svilupparsi se si comanda alla coscienza. Un esperimento con la sostanza dell’energia psichica dimostra quali potenti antisettici l’uomo porta in sé. Bastano e occorrono due soli requisiti: primo, la realizzazione di quell’energia; secondo, la comprensione della Gerarchia come unico mezzo per accrescerla. Non pensate alla Gerarchia come a qualcosa di astratto. Bisogna invece intenderla come il più potente agente vitalizzante: è il rimedio primario. Ma qualsiasi pillola, per agire, deve essere ingoiata, e qualunque unguento applicato. I farmaci sono inutili finché restano nell’apoteca. Del pari il Beneficio della Gerarchia deve essere colto mediante l’impegno fervido: se è irrevocabile esso esercita un’azione risanante.
419 — Avete assistito a molte magie, e finito per comprendere il magnete del cuore e l’energia psichica. Invero, perché ricorrere a surrogati, se si può ricevere il potere dalla Sorgente stessa? L’uomo si serve di molti e diversi accumuli anziché rivolgersi con fervore al Mondo superiore. Gli pare più facile ripetere formule incomprensibili piuttosto che apprendere ciò che è più intimamente connesso con l’essenza umana. Non è spontaneo in lui cercare di elevarsi quando lo spirito soffre. Eppure, non sarebbe meglio sostituire alla sofferenza quell’elevazione?
420 — Illuminazione dello spirito! Come ottenerla? Come raggiungere la fonte prima della Verità, senza aderire alla Gerarchia? Solo l’origine stessa della Luce può illuminare lo spirito. E dove trovare il raggio pilota, se non nella Gerarchia? L’uomo non trae il suo proprio potere da sé stesso, ma dalla grande Gerarchia, la cui opera creativa dirige l’umanità da secoli. Solo quel Potere superiore può guidarla. L’illuminazione dello spirito è sicuramente la via dell’adesione alla Gerarchia suprema. Chi dunque cerca la Verità coglierà il valore dell’Essere solo salendo verso la Gerarchia, altrimenti la vita si chiude in un circolo vizioso e per millenni lo spirito resta senza lume. La legge della Gerarchia è il principio guida.
421 — Lo spirito non può far valere e mostrare la propria forza se non trae il suo potere dalla Gerarchia. Non può far nulla se non adotta il Potere superiore; quindi ogni creatore di vita è un anello della Catena gerarchica. La Nostra azione di guida è anche il grande Governo.
422 — Se sapete che un elevato pensiero di abnegazione modifica fisicamente l’aura e fa persino sprizzare raggi dalle spalle conoscete uno dei grandi misteri del mondo. Tutto ciò che è visibile è il riflesso di una reazione materiale. Se quindi l’irritazione genera l’imperil ogni pensiero elevato deve generare una sostanza benefica opposta. Ed è così, infatti. La Beatitudine è sicuramente una realtà, in tutto e per tutto. Si produce nel sistema nervoso corticale e reagisce sulla materia cerebrale. Il ringse tibetano ha un grande valore, in quanto è il sedime cristallizzato dalla Beatitudine. Naturalmente è difficile investigare questa sostanza sull’organismo vivente, perché cuore e cervello non si possono toccare. È molto facile accostarsi all’imperil, nei canali nervosi delle estremità. Sarebbe però ingiusto mostrare all’umanità questa sostanza negativa e lasciarle solo presupporre in teoria l’esistenza di quella più salutare. Certo nel laboratorio che si va costruendo esse saranno dimostrate entrambe. Noi non assistiamo agli esperimenti usuali, ma là dove si apprestano le nuove conquiste evolutive la Nostra Mano è pronta! Dapprima, avremo cura di stabilire il fatto dell’imperil. Quindi definiremo le modalità della Beatitudine. Se la scienza degli antichi preservò memorie frammentarie dei suoi sedimi certo la biochimica moderna ne troverà le prove. In seguito questi esperimenti si rivolgeranno dalle sostanze dell’organismo alle energie spaziali. E anche da ciò si capirà perché la Beatitudine ha stretta attinenza con la Gerarchia.
423 — Non è certo necessario suscitare altra irritazione, dal momento che gli uomini ne sono già colmi fino all’orlo. Basta chiudere sei di quei bipedi in una stanza e dopo un’ora persino la porta freme d’irritazione. Le cose sono molto più complesse a proposito della Beatitudine, ma, anche in questo, la conoscenza dell’Agni Yoga e il ricorso a certe piante daranno risultati apprezzabili. Certo la densificazione del corpo astrale offrirà possibilità insostituibili. I tempi difficili aprono nuove strade, e già si percepisce il ritmo del Nuovo Mondo.
424 — Le rose sono benefiche per la Beatitudine. È bene apprestare tutto ciò che potrà servire. Non senza ragione la rosa fu il simbolo del mistero alchemico. Gli estratti di rosa che si preparano oggi hanno però poco valore.
425 — Le Nostre vie sono veramente imperscrutabili! All’ignorante sembra che il mondo invisibile non esista; egli avversa tutto ciò che non cade sotto i suoi sensi grossolani. Ma se l’uomo non accetta le vie sacre, come potrà comprendere la sublime e sconfinata fondazione della vita? Egli deve realizzare e percepire tutte le sensazioni sottili; senza di che non c’è corrispondenza né affermazione che dimostrino comprensione della Gerarchia.
426 — La fede è il presagio della conoscenza. Nella multiformità dell’Esistenza totale la fede ha ragione di essere. Come forza motrice essa intensifica l’energia, e con ciò accresce le capacità operative dello spazio. Sia benvenuta tale tensione, se è connessa alla sostanza emanata dalla Beatitudine. Così Noi mostriamo il sentiero lampante della fede assieme alla coscienza purificata e sublimata. Certo la Gerarchia è quel megafono che eccita il tuono nel cielo.
427 — La disperazione è la morte della fede. Ma questa è una conoscenza, dunque quella è la fine del sapere, il dissolversi delle acquisizioni accumulate. La disperazione si accompagna sempre alla sensazione di non avere via di scampo. Gli oscuri, infatti, sogliono ridurre la loro vittima con le spalle al muro per poi costringerla al delitto. Come potrebbe sfuggire, se non conosce la via verticale? Ma per chi conosce la Beatitudine della Gerarchia non c’è disperazione né stato senza sbocco. Si vede da ciò sino a che punto l’Insegnamento offra un beneficio diretto ed essenziale, di cui può disporre chiunque sappia guardare in alto.
428 — Imparate a rivolgervi alla Gerarchia come a ciò che esiste di più incrollabile. Quale immenso potere ne discende, se invocata senza sperpero e senza esitare! Ma le incertezze, anche se brevi come un batter d’occhio, sono per la coscienza anche peggio del morso mortale di una vipera. Imparate dunque a restare in comunione costante con la Gerarchia: solo così la vita si annida nel cuore.
429 — Non si può trascorrere la vita terrena senza Gerarchia. Si tratta però di vedere di quale gerarchia si nutre la coscienza. Quando la disintegrazione è in atto ci si può rivolgere a quella dell’oro e persino a quella della gola.
430 — Che importanza attribuiscono gli uomini al loro ego! Come paventano che qualcosa di incomprensibile alle loro coscienze venga ad interferire con le loro personalità! Come temono di attenersi all’Altissimo, preferendo restare confinati nelle tenebre! Tutte le intenzioni avvicinano ad una scelta migliore se lo spirito lotta per congiungersi con la Gerarchia dei Beati. L’uomo può salire tutti i gradi dell’evoluzione se accetta la Mano della Guida e ogni Precetto della Gerarchia. La Gerarchia della vita fa la storia, ha approntato le migliori conquiste umane, ha compiuto le imprese maggiori. Solo con essa si vince.
Così giunge l’Epoca grande, e il Nostro Appello si leva in tutto lo spazio.
431 — Il cuore sensibile è affine all’orecchio sensibile, e trasforma il cervello. Se il cuore difetta, le acquisizioni precedenti vanno in rovina. A che serve saper leggere e scrivere, se gli occhi non sanno vedere che le linee superficiali dei segni! Grave è il Peso del Mondo! E pieno fino all’orlo è il Calice dei Custodi del Magnete! Il cuore, se è in fiamme,. può sempre combattere la distruzione dell’essenza della Beatitudine. Si può capire pertanto perché esso sia da concepire come il propellente dell’Essere, e sia connesso da un filo con la Gerarchia. Se il cuore è sfiorito, il cervello non ha lume di coscienza. Così si comprende, in senso chimico, come un organismo divenga parte del grande Cuore universale. Se consiglio la prudenza è perché le condizioni ambientali scuotono il Calice, già ricolmo.
432 — In che modo spera l’umanità di risparmiarsi il Karma e progredire? Certo non potrà farlo rinnegando le grandi fondazioni, disprezzando i massimi principi, demolendo le Origini manifeste ed esplicite! Eppure essa continua a basarsi sulla distruzione, e non si avvede che l’essersi disgiunta dalla grande Gerarchia la conduce diritta nell’abisso. Il destino che attende chiunque e serve le tenebre è proprio questo autoannientarsi. E fintanto che l’uomo sarà pago dei limiti imposti dalle tenebre non potrà certo ritrovare la via della Luce suprema e della salvezza.
433 — Può uno stato fiorire senza un grande capo? Si è mai vista un’impresa giunta al successo senza una guida? Rendetevi conto che il concetto di guida è la sintesi dei massimi impegni. Solo l’idea di Gerarchia, di una Guida illuminata, può dirigere lo spirito. Che tutti, ciascuno e chiunque ponderino e ricordino la Potenza gerarchica. Solo questa realtà darà il progresso e condurrà al successo. E si sappia che ogni pietra scagliata contro la Gerarchia diventerà una montagna sulla via. Sappiatelo tutti! Così Noi proclamiamo la Guida: il Gerarca!
434 — Aiutatevi l’un l’altro! Aiutate nel piccolo e nel grande. Aiutare è come bussare al futuro: non sapete qual è la goccia che ha colmato il vaso. Ecco una storia dell’India antica: il re Rishiputra non riusciva più a dormire, e chiamò un Saggio che gli restituisse il sonno. Questi gli disse: “Sire, guarda bene nel tuo letto”. Il talamo regale fu ispezionato, e si trovò una pietruzza fra le pieghe delle coperte. Il re se ne rallegrò, pensando che quella fosse la causa del suo malanno; ma il sonno non gli venne. Il Saggio tornò a ripetere il suo consiglio, e di nuovo si ispezionò il letto del re, sinché non vi si scoperse una farfalla morta. Il sovrano riebbe la certezza di aver trovato la causa della sua insonnia; ma il sonno non ricomparve. Il Saggio disse allora: “Non c’è effetto senza causa. Esamina tu stesso, sire, il tuo letto, poiché non c’è occhio che veda meglio del proprio”. E il re così fece, e trovò un granello d’oro sotto un cuscino, un granello non più grosso di un seme di senape. “Non può essere questo che mi nuoceva”, pensò il re; ma stavolta il sonno scese veloce a chiudergli gli occhi. Il mattino dopo il Saggio lo ammonì: “La caduta dello spirito non si misura in quarti. Tutti i tesori conquistati in battaglia non bastano a bilanciare un solo seme rubato a una vedova. Dà soccorso, sire, dovunque tu possa”.
Aiutate dovunque la mano giunge, fin dove il pensiero vola: così bussate alla porta del futuro. Ricordate dunque che ogni ora tolta a sé stessi sarà disponibile in avvenire. Abituatevi a questo fatto: la Nostra cooperazione vi porta tutto il necessario se la mano per cui passa la corrente non si secca.
Il cuore che arde per dare soccorso è Nostro. Così si può far fronte al tempo che sopraggiunge, che è terribile per l’ignorante ma luminoso per chi sa.
435 — Quando mai l’uomo vorrà imparare in che consiste la vera dignità di un popolo? Quando capirà che bisogna proteggere la sacralità dello spirito e che sono i portatori di pensiero — quale fonte unica — che possono guidare una nazione? Distruggendo il pensiero la si priva della sua potenza e dell’influsso che è destinata ad esercitare. Ogni popolo dovrebbe dunque curare premurosamente il proprio Timoniere soprattutto, poiché la nave che non governa non regge la bufera. E quindi la massima cura di un popolo e di qualunque struttura deve essere posta nella Gerarchia; poiché non c’è costruzione che non debba essere satura di potere dall’Alto. Fintanto che la Gerarchia non sarà compresa l’umanità continuerà a sprofondare nell’ignoranza e nell’oscurità della distruzione.
Per questo gli oscuri sono in allarme, perché sentono che il mondo cerca con grande potenza di ricostruire, e ne ha gran bisogno: e così essi preparano la loro stessa rovina!
436 — Che nessuno creda di poter comprendere a dovere l’aiuto, la cooperazione e la Gerarchia senza le energie del cuore. La mente e l’erudizione intellettuale non bastano per dare lume dove solo la tensione del cuore accende l’arcobaleno della comprensione perfetta. Lo scudo della comprensione del cuore è il più resistente. La spada recide il dolore, ma il cuore è la fortezza dell’eroe. E a voi, che custodite la Pietra, si addice solo il coraggio: solo il coraggio e la fermezza. L’estasi dell’eroe giunge con la tensione del cuore.
437 — In verità, quando i tempi sono agitati c’è una sola salvezza per l’uomo. Il pensiero rivolto a comprendere la Gerarchia è l’unico mezzo che lo guida a realizzare quel principio supremo. Nei giorni del caos si può affermare che solo seguendo la Gerarchia si compiono le mosse giuste, poiché il potere che tutto comprende e tutto contiene è la guida offerta dallo spirito. Così si può asserire quando il Magnete cosmico trasmette all’uomo il proprio potere tramite la conduzione dello spirito. Il progresso mediante la Gerarchia è dunque da adottare come mezzo per salvare il pianeta.
438 — Persino l’immaginazione è una facoltà acquisita per diuturna esperienza accumulata nei secoli, e tutte le proprietà dello spirito obbediscono alla stessa legge. Anche l’eroismo si deve forgiare e temprare nella vita. Non senza ragione vi rammentiamo le eroiche imprese del passato quando urge di nuovo dimostrare la saldezza dello spirito. Vi ricordiamo che molto presto bisognerà manifestare un eroismo prode e invincibile. In tal modo si ridestano le acquisizioni spirituali. Come si potrebbe ottenere e realizzare la bellezza dell’eroismo senza giustificarla con le esperienze vissute? Come sostenere che l’eroismo è bello, se lo spirito non ricordasse l’estasi radiosa della vittoria? Cosa può sollevare sul caos della mediocrità se non l’ala della vittoria? È bene dunque se la Gerarchia può evocare una scintilla di quelle stesse virtù che un tempo resero forte e sublime lo spirito.
439 — Quando la Terra trema bisogna raccogliere le armi dello spirito. Possono davvero aver paura le montagne e le piante? Certamente, se il loro spirito è in contatto con la superiore coscienza umana. Ma davvero l’acqua del lago e i fiori possono provare gioia e allegria? Certo, se è vero che i fiori appassiscono a volte sotto lo sguardo dell’uomo. Tale è la correlazione esistente fra gli anelli infimi e supremi della Gerarchia. Ma solo uno spirito molto puro avrà il coraggio di riconoscere un fratello anche in una roccia.
440 — Grande fermezza e decisione sono necessarie quando si vuole comunicare con Noi. Basta un piccolo atto di tradimento per provocare disastri a non finire. Parlo per chi ha orecchie da intendere.
441 — Nel possente processo di rinnovo dei popoli dove sta la salvezza? Che altro dirige al Bene se non la via della Gerarchia? Quando lo spirito umano scende di livello, cosa può ricondurlo a una comprensione migliore se non l’adesione a quel Principio? L’Epoca del Fuoco è prossima e consentirà all’uomo grandi conquiste e trasmutazioni altrettanto mirabili, perché sarà assimilata dallo spirito che si attenga alla Gerarchia.
I coadiutori sappiano dunque che si vince solo con l’impegno fervente. Nell’Epoca del Fuoco si costruisce solo con il fuoco. Ogni indifferenza, ogni indugio, ogni egoismo sono causa di rovina. Ma soprattutto è abominevole il disprezzo della Gerarchia.
442 — Se volete meditare sulle Tre Perle del Mondo, cercate di sentire il vostro cuore come una vetta, che dispensa potere sui tre fiumi sacri che bagnano molti paesi. Sapreste essere padroni della trinità della coscienza senza smorzarne un solo aspetto? Lo spirito deve assuefarsi alla propria divisibilità. Ci si può immaginare, fra colli degradanti, una cima alta e nevosa, sferzata da tutte le tempeste. Così si eleva l’Arhat, che prende sulle proprie spalle tutto il carico delle imperfezioni. E come quella cima è spesso avvolta da nubi che la celano agli occhi terreni, così il faticoso peso del mondo ferisce il Calice dell’Arhat. Bisogna avere la fortezza dell’impegno fervente per alimentare quei fiumi, riunendo l’intero Servizio invincibile della Gerarchia. Perché il Servizio è detto grande? Perché si affaccia sull’Infinito. Questo è il modo di pensare alle Tre Perle del Mondo.
443 — Se ripeto che le correnti sono complesse, l’ignorante potrebbe domandare: “E quando mai saranno diverse?”. Gli risponderei: “Fra le lordure delle tenebre può esistere una calma mortale, ma sulle vette soffiano i turbini dei mondi lontani”. Attenti alla salute, dunque.
444 — Il Fuoco dello Spazio infuria specialmente dove le imperfezioni umane si manifestano con grande evidenza. Permeando tutte le espressioni vitali dell’Universo, quel Fuoco irrompe impetuoso a formare nuovi corpi. Ma se le azioni umane non palesano nulla di corrispondente, la distruzione sicuramente ne consegue sia nel Cosmo che nella sfera dell’uomo. Come l’Universo ha il suo centro nel Fuoco cosmico, così l’umanità ha il proprio punto focale nella Gerarchia, che la conduce e la impregna del proprio potente principio direttivo. Si può dunque strenuamente tendere a realizzare l’eccelsa Gerarchia del Cuore ardente.
Così l’umanità deve realizzare i suoi impegni più elevati; solo così si avanza e si evolve: attenersi alla Gerarchia è l’unico modo di progredire, in verità. Nella grande epoca del rinnovo, il genere umano sarà salvato solo per il tramite della Gerarchia. Perciò è imperativo comprendere la grandezza della Guida quale Salvatore dei popoli. Questi tempi sono austeri, ma grandi. Così si costruisce un mirabile futuro.
445 — Innumerevoli sono i tentativi di approccio, e altrettante le sconfitte. Pochi sanno distinguere fra vittoria e disfatta. Bisogna conoscere il rapporto fra sviluppo spirituale e vittoria sulle tenebre. Queste possono sciorinare la Maya del benessere, e la Luce attestare commozioni violente. Ciascuno s’impegna sulla via più breve, ma chi sa immaginare le conquiste migliori? Solo il legame con la Gerarchia rivela l’unicità del sentiero migliore. Noi abbiamo deciso di considerare il conseguimento come la via più breve. Per gli oscuri il coraggio intrepido è un brutto segno. Noi abbiamo scelto di non evitare il sentiero più ripido. Per quelli invece ogni salita è un inutile dispendio di forze. Per Noi il Raggio di Luce è un ponte granulare, mentre quelli fantasticano di un vuoto. Noi apprezziamo ogni intrepido balzo avanti; per quelli, esso è solo un gesto temerario. Fra la saggezza del coraggio e la temerità del tradimento sta dunque solo il cuore, che custodisce e apre i Cancelli della Gerarchia. Erra di meno chi segue il filo d’argento teso dal suo cuore al cuore del Maestro.
446 — Bisogna accettare l’unica via che porta al Cuore, che non respinge nessuno. Il canale del cuore deve essere purificato. Non si formerà così una rete a proteggere il pianeta, come i fili argentei dei destini? Non pensate al cuore come ad una massa di materia inferiore. Se così fosse, come sarebbe possibile il rapporto con i Mondi supremi?
Abituatevi all’idea di vittoria. Molte sconfitte non sono, peraltro, che effetti dell’indifferenza. Questa è già una sconfitta; così ora come in futuro.
447 — Quando le opere sono grandi è certo grande anche la battaglia, perché l’avversario teme di perdere le sue armi. E ogni impegno diretto decisamente al Bene evoca sicuramente i suoi attacchi. Ma bisogna rendersi conto che chi serve la Luce è invulnerabile, poiché se il cuore arde per la Gerarchia qualsiasi assalto può essere respinto. Si deve comprendere, infatti, che qualunque interesse personale insidia le basi della grande struttura. Quante cose portentose sono distrutte dall’umanità per non voler accettare la Guida. Ma nessuno giungerà salvo alla meta senza averne realizzato la grandezza. Così i più prossimi e i più distanti devono percepire la corrente di ogni legge affermata.
448 — Gerarchia vuol dire cooperazione. Questo principio intensifica le energie e ne risulta una continua circolazione di scintille, dall’alto in basso e viceversa. Il cuore è la dinamo che produce questo torrente di fuoco. Ciò significa che la Gerarchia è, più che ogni altra cosa, l’Insegnamento del Cuore. Abituatevi a considerare il cuore come potere motorio centrale. Non si può capire la fiamma senza prima aver compreso il valore del cuore. Vi ho detto di molti centri, ma proprio ora specialmente insisto sul Calice e sul cuore. Quello è il passato, questo è il futuro. Ora certamente capirete che si sale solo lungo l’unico filo d’argento! Circondate dunque di molta cautela la struttura predisposta. Per un chimico una reazione rara che si compie in una provetta è preziosa, poiché nulla al mondo saprebbe ripeterla se questa andasse infranta. Lo stesso vale per le Nostre Opere.
449 — E il cuore deve essere inteso anche come l’unico legame naturale fra il visibile e l’invisibile. Molte secrezioni collegano fra loro gli strati inferiori di entrambi quei mondi, ma solo il filo del cuore conduce all’Infinito. In ciò sta la differenza fra magia e natura spirituale. Ecco perché consiglio, per prima cosa, di concepire il cuore come fonte della predestinata unificazione dei mondi. Non pensate che la Gerarchia sia soltanto disciplina: è anche l’ingresso nel Mondo superiore.
450 — Se ci si rende conto che il piano è immutabile tutti i pensieri convergono verso la Verità. La facoltà creativa dello spirito impone un impegno totale e progressivo; pertanto ogni esitazione allontana un esordio costruttivo. La qualità fondamentale della creatività è l’adesione diretta alla Gerarchia. Solo in tal caso si può affermare che il sentiero conduce alle mete più elevate. In quale altro modo potrebbe l’umanità avere rapporto con il Fuoco dello Spazio, se non tramite la Gerarchia? Questo principio guida la sospinge a nuove avanzate; e senza questo progresso possente le tenebre oscurerebbero il pianeta.
451 — Se si volessero elencare i requisiti e le mete dello Yoga i seguaci sarebbero poco numerosi. Sarebbe infatti terribile per molti rinunciare al sé. Uno Yogi resta pari a sé stesso sia negli agi che nella povertà; si considera un semplice amministratore di beni e di mezzi; sa di avere il compito di servire il mondo, e le sue vacanze sono la comunione con le Forze superiori: questo modo di vivere, con l’assumere tutti i gravami delle imperfezioni circostanti, non sarebbe allettante per molti. Molti sono del tutto incapaci di pensare al futuro, paghi come sono della morta lettera, mal compresa, delle sacre scritture. Non si deve dare troppo peso a ciò che è mondano, ma in nessun luogo sta scritto di non pensare al futuro. Il pensiero dell’avvenire è già una porta sull’Infinito. Pensateci dunque, e siate certi che avrete il supporto della Gerarchia.
452 — Pensate a Noi precisamente come a una Fonte inesauribile; se così non fosse i fiumi della Terra sarebbero prosciugati. Molto abbiamo già detto dell’Insegnamento come sorgente di vita. Bisogna intendere che il rapporto fra i mondi sarebbe già una grande conquista.
453 — È facile migliorare la vita impegnandosi con decisione per ottenere una vittoria spirituale! Possibile che tutte le scoperte scientifiche non abbiano dilatato il pensiero umano?
454 — Quando avrete compreso i fondamenti della Gerarchia procederemo a illustrare come lo spirito si accentra nel cuore. Per forgiare la catena dei mondi è indispensabile studiare il cuore in modo speciale. Così resteremo nei limiti di una crescita spontanea dello spirito, la cui sede è nel cuore. E il cuore spiritualizza i pensieri rivolti alla Gerarchia. Così si resta, come prima, nell’essenza di un’autentica acquisizione.
455 — La Guida ha il potere di infondere nell’uomo tutti i sacri fervori. La Volontà superiore afferma tutte le imprese rivolte al progresso. La garanzia sta semplicemente nel correlare quel Volere all’apprendimento. Così si rivela all’umanità il legame diretto fra Gerarchia e discepolo. Il grande Potere scorre veramente nel filo d’argento che connette le iniziative migliori. Si può dire, in verità, che la vittoria sta nel legame con la Volontà superiore.
456 — Chiunque in coscienza sappia comprendere il valore della Gerarchia deve per prima cosa rinunciare a bestemmiare lo spirito. Molte indegnità di questo genere si dicono e si pensano durante i lavori consueti, giorno e notte. Sono tradimenti impercettibili che iniettano il veleno più pernicioso, e hanno conseguenze spesso ben più gravi che un solo atto maldestro compiuto per crassa ignoranza. Non è facile spezzare l’abitudine abominevole della bestemmia, perché molto intricata è la linea che separa il bianco dal nero. Per Noi questa lordura è come un’ulcera nera, simile ad un cancro. Del resto quest’ultimo in genere non è molto dissimile dalle conseguenze di un abominio spirituale. Come ci s’impegna a seguire la Guida, bisogna farsi capaci di comprendere la Gerarchia suprema. Notate che, al termine di queste note sulla Gerarchia, non si conclude nulla, ma soltanto si aprono altri Cancelli.
457 — La creatività spirituale esercita una potentissima attrazione sulle forze. Attorno al seme si raggruppano varie particelle, tenute assieme da una sola e medesima attrazione ignea, e questa è appunto ciò che consente qualsiasi esordio. La Potenza gerarchica è dunque quel grande Magnete che tutto concatena e che dilata ogni possibilità. Il principio di Gerarchia è alla base di tutte le manifestazioni vitali e guida il Cosmo intero. Pertanto la creatività dello spirito impregna di fuoco tutte le manifestazioni dello spazio. Il simbolo della grande Guida è saldamente stabilito nell’Universo.
458 — La paura genera brutture. Nulla di degno e di nobile può mai venire da essa. È impossibile accostarsi alla Gerarchia per paura, così come non si può capire l’azione della Catena suprema se non si è prima compreso quanto sia nociva la paura. Molte sono le vie che conducono alla Gerarchia. Ma la scivolosa instabilità della paura non consente di scalare le rocce, e se la mano trema non afferra le corde fisse accuratamente predisposte. L’assenza di paura deve essere concepita nello stesso modo che la devozione. Questa è ampia e comprensiva, ma ricordate com’è variopinta la paura. Un uomo non malvagio può essere impaurito, e questa infezione può impedirgli per sempre di elevarsi. Guarite dunque dalla paura.
Vi sarà benefico, oltre l’energia psichica, anche l’uso del musco, che rafforza il sistema nervoso e tiene accesa la rete protettiva. La potenza indotta nei centri del cuore e del Calice diffonde in tutta la rete il vigore necessario. Cuore, Calice ardente: illuminate voi la via di chi sale!
459 — Le vie del cuore, i sentieri di fuoco per cui lo spirito ascende, si rivelano allorché si è pervasi dal solo e medesimo impulso attrattivo del Magnete cosmico. Quante sono le diramazioni del cuore sensibile e ardente! Ma la sua sorgente è una sola, e trae potere da una sola causa, la Gerarchia. Le vie del cuore, i sentieri di fuoco, si diramano dall’eccelso vertice della Gerarchia e riconducono a quella Perla del Mondo. Perciò Noi affermiamo la fiamma del cuore e il prodigioso filo d’argento che collega i mondi. Le Nostre vittorie sono ottenute proprio per il potere creativo di quel filo.
460 — L’occhio valoroso non si chiude nel sonno: scruta il sole della Gerarchia. I cancelli della Gerarchia non sono il servilismo, o l’irritazione, o il proprio tornaconto: quella soglia luminosa si raggiunge con il Servizio volontario, con la venerazione del cuore, con l’ascesa cosciente.
Terminiamo queste pagine in questo grande Giorno, in cui inizia una nuova fase del Satya Yuga. L’elevazione fu proclamata dalle sacre Scritture molto tempo fa, ma gli uomini sono accecati dalla polvere del mercato, allora come oggi. Domanderanno, ancora una volta: “Dov’è lo squillo di tromba, dove sono le ali dell’angelo, quando mai si spaccano i monti e si dividono i mari?”. Chi è sordo scambia il rombo della tempesta per la campana del pranzo.
Quindi la cura sta nel realizzare la Gerarchia del Cuore. Chi ha scorto il vero sentiero avrà l’Insegnamento: il Messaggero si presenterà alla sua porta.